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Marco Canestro: “Auguro il meglio a Giulia Baccaro, Emma Tomassoni e Valeria Cazzioli tesserate da Fiorentina e Brescia””

Nei giorni scorsi ancora buone notizie per le ragazze che hanno vestito recentemente la casacca della Rappresentativa Nazionale Femminile della LND. Le classe 2007 Giulia Baccaro ed Emma Tomassoni sono state fatti infatti tesserate dalla Fiorentina mentre Valeria Cazzioli, classe 2004, dal Brescia.

Giulia Baccaro, attaccante, che ha militato con il Padova ha dichiarato:
“La passione per il calcio è innata. Prima di arrivare qui, c’è stato anche il periodo in cui ho trascorso le giornate giocando a calcio contro il muro di casa della nonna, nel suo vialetto e ricordo molto bene anche i vetri rotti alle sue finestre, i palloni bloccati sul tetto e le sgridate quando la palla finiva nell’ orto. Dopo il periodo Covid, sono arrivata nel Padova dove sono cresciuta, poi sono arrivate le convocazioni sia in Nazionale FIGC che per la Rappresentativa Nazionale LND. Quando sono stata chiamata per fare un test con la Fiorentina, inizialmente ho pensato ad uno scherzo, poi è esplosa la felicità per me stessa e per la mia famiglia perché senza tutto questo non sarebbe stato possibile: mamma mi ha sempre accompagnata al pulmino per gli allenamenti, papà invece ad ogni gara di campionato, gli zii e i nonni sono stati i miei fans più sfegatati”.

Emma Tomassoni, difensore centrale, ex ormai della Recanatese, ha invece affermato: “Amo tutti gli sport, ho sempre seguito i miei fratelli più grandi. Ho praticato per sette anni il rugby che mi ha aiutato a crescere e a relazionarmi con il gruppo, alla fine la passione per il calcio ha vinto su tutti gli altri sport. La convocazione di Canestro nella Rappresentativa Nazionale LND mi ha portato fortuna, poco dopo sono stata chiamata dalla Fiorentina e comunque auguro a tutte le ragazze di vivere l’esperienza meravigliosa con la Rappresentativa LND. Questo per me è un sogno, avrò la possibilità di giocare in una società di altissimo livello, mi auguro di fare amicizie nuove e riuscire a far bene ogni cosa”.

Valeria Cazzioli, portiere ex Spal, ha commentato:  “La stagione trascorsa è stata importante per la mia crescita calcistica. Alla SPAL ho trovato un bellissimo gruppo e sono molto grata al direttore sportivo che mi ha supportata e creduto in me. L’esperienza fatta è stata fondamentale per mettere in pratica tutto quello che ho imparato negli anni trascorsi nelle giovanili del Milan. Ferrara resterà per sempre nel mio cuore.  Mi è stata data poi l’opportunità di partecipare per la terza volta al Torneo di Viareggio, questa occasione come portiere della Rappresentativa Nazionale LND dove ho trovato uno staff eccezionale e delle giocatrici capaci e determinate, c’è molto valore nella serie C. Auguro a tutte di realizzare il loro sogno calcistico. Infine, essere scelta dal Brescia è stato un onore e una sorpresa, in verità quando mi è arrivata la proposta stavo valutando di giocare un altro anno in Serie C. Gli allenamenti sono già iniziati e sono sempre stimolanti perché mi confronto con ragazze più grandi di me e con maggiore esperienza. Spero di aver fatto una buona impressione. Mi impegnerò per essere all’altezza delle aspettative della società”.

A chiosare le parole del tecnico della Rappresentativa LND Marco Canestro: Giulia Baccaro è una giocatrice dalle grandi capacità fisiche che spesso le hanno consentito di sovrastare le avversarie. Io ho apprezzato soprattutto la sua capacità di rendersi disponibile in campo e di lavorare in favore delle compagne. Una qualità che le servirà per la nuova avventura. Emma Tomassoni è molto intelligente, Nel torneo della pace si è subito presa il ruolo di leader della difesa non solo per le ottime capacità tecniche ma anche per il modo in cui ha guidato le compagne nelle partite disputate. Giocatrice evoluta che meritava il passaggio in una società così importante. Valeria è una ragazza molto determinata, ha portato nella nostra Rappresentativa l’esperienza maturata in un club importante come il Milan. Avere in porta una giocatrice con le sue qualità ha sicuramente aiutato tutta la squadra nel percorso fatto insieme. Di lei mi rimarrà soprattutto il bellissimo ricordo del discorso post finale di Viareggio. Vedendo le compagne un po’ deluse, le radunò e, in pochi attimi, riportò in alto lo spirito che ha sempre contraddistinto le nostre rappresentative. Saprà sicuramente dimostrare il suo valore nella nuova stagione”.

Freedom: un rinnovo e un nuovo volto nello staff tecnico, e le parole di Ardito dopo i primi allenamenti

Credits to: Freedom FC Women

Dopo un ricco calciomercato, la Freedom FC Women ha avviato il suo prestagione, con l’obiettivo principale di amalgamare subito un ricco gruppo squadra pieno di volti nuovi. La società ne sta approfittando per aggiornare lo staff tecnico, annunciando Andrea Prato Rabbia quale nuovo Osteopata, e confermando Gregorio De Luca in qualità di Massaggiatore. Di seguito, i comunicati ufficiali del club, pubblicati sui propri profili social.

– STAFF TECNICO 2024/25 – La Freedom FC Women è felice di annunciare una novità nello staff della Serie B 2024-25: il nuovo Osteopata è Andrea Prato Rabbia. Laureato in osteopatia dopo un percorso di 5 anni presso L’International College of Osteopathic Medicine (ICOM) conseguendo il titolo di Bacheler of Science in Osteopathy with Honours, Andrea terminerà entro l’anno il master in osteopatia pediatrica e riabilitazione sportiva (M.Sc Ost.). Reduce da un tirocinio di oltre tre anni presso la Clinica Universitaria ICOM di Torino, attualmente collabora con il Country Club di Cuneo. Andrea approda alla Freedom con l’obiettivo di fornire assistenza ad ogni singola atleta, risolvendo l’eventuale sintomatologia dolorosa, e di prevenire infortuni recidivi. BENVENUTO IN BIANCOBLÙ, ANDREA!

La Freedom FC Women è lieta di annunciare la conferma nello staff tecnico del Massaggiatore Gregorio De Luca. Classe 1959, De Luca rappresenta un profilo di grande esperienza e professionalità, avendo ricoperto il medesimo ruolo in società come Saviglianese, Cuneo, Busca, Caraglio (per 6 anni), Centallo (per 12 stagioni) e Genola. “Greg” è approdato alla Freedom FC Women nel 2023, per lui sarà la seconda stagione con i colori biancoblù in ruolo fondamentale per il benessere delle nostre atlete“.

Sui nuovi allenamenti, abbiamo le parole dell’allenatore Michele Ardito, anch’esse pubblicate sui profili social della società cuneese.

Le impressioni di questi primi giorni in campo sono assolutamente positive. La squadra è in larga parte nuova, con tante ragazze che dovranno imparare a conoscersi, ma ho visto subito grande impegno, voglia di applicarsi e fare gruppo. Il lavoro svolto è stato intenso, ma le giocatrici si sono, appunto, già impegnate al massimo. Anche parte dello staff tecnico è stato rinnovato e, quindi, anche io dovrò trovare il giusto affiatamento con i miei compagni di percorso, dei quali però ho da subito apprezzato la professionalità. L’obiettivo in questo momento è alzare i carichi, aumentare la velocità di manovra e lavorare sulla coesione. Vi sono tutti i presupposti per preparare al meglio la stagione e farci trovare pronti per l’inizio del campionato“.

Fantallenatore: una rubrica per sognare il colpaccio di mercato

L’inesorabile corso dei giorni ci sta conducendo verso Ferragosto. Questo periodo – calcisticamente parlando – significa che il mercato sta giungendo alla sua conclusione. Sono le ultime settimane a disposizione delle squadre per allestire la rosa che, da settembre a dicembre, dovrà conquistare il massimo dei punti per avvicinarsi il più possibile agli obiettivi prefissati in questo inizio stagione.

Ed è qui che entra in gioco una sorta di “Fantallenatore” di fiducia, trattasi del sottoscritto. In questi 10 giorni, perché tale è il numero delle squadre di Serie A Femminile, solleticherò il vostro palato con mosse di mercato da sogno, pur nei limiti della realtà e di quello che è l’attuale prestigio del campionato, per cercare di farvi sognare e tenere alta la vostra attenzione anche in questo periodo.

Disclaimer importante, ma doveroso. Le ipotesi dei prossimi giorni sono il frutto della mia fantasia e della mia visione globale del movimento. Eventuali coincidenze saranno considerate fortuite, e se dovesse esserci sincronismo, cercheremo di segnalare opportunamente l’altra fonte. Questo per rispettare sia il lavoro degli altri giornalisti, sia per rispettare le mie idee e la mia visione del mondo calcio femminile.

In chiusura, segnaliamo che, nella sezione commenti dell’articolo e sulle nostre pagine social, potete commentare liberamente con la vostra opinione, anch’essa possibilmente nei limiti del rispetto dell’altro. Preparatevi adesso, saranno 10 giorni molto succosi.

Stefania Donà: “Il livello della Serie A sta crescendo, mi auguro di vedere tante italiane in campo”

Stefania Donà
In carriera per l’ex calciatrice la soddisfazione di giocare in Champions sulla quale evidenzia:
L’ex difensore, con oltre 100 presenze con la maglia del Tavagnacco, sposta poi l’attenzione sulla Nazionale:
“Credo che Soncin sia stato bravo a creare una maggiore coesione del gruppo e che sia molto importante anche la figura di Viviana Schiavi che è da sempre nel movimento e conosce probabilmente meglio le dinamiche di spogliatoio. L’Europeo del prossimo anno, a mio avviso, è molto più difficile del Mondiale quindi sarà molto importante il sorteggio e la condizione atletica con cui le ragazze arriveranno al momento della competizione per questo sarà importante che abbiano minutaggio nei loro club”.
La conclusione, invece, è sulla visibilità di oggi del calcio femminile:
“Sicuramente rispetto a quando giocavo io la visibilità è aumentata e di conseguenza anche l’interesse da parte delle giovani, c’è ancora molta strada da fare perché i numeri non sono ancora sufficienti per fare un vero salto di qualità. C’è ancora molto scetticismo da parte del pubblico e vivendo in un paese sostanzialmente maschilista lo sport al femminile in generale è ancora molto sottovalutato”.

Roma Calcio Femminile: Simone Lascaro è il nuovo allenatore della Prima Squadra

Photo Credit: PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

La società giallorossa, mediante i propri canali ufficiali, ha formalizzato l’arrivo in panchina di Simone Lascaro.
Il neo tecnico provvederà alla supervisione della Prima Squadra Femminile dopo l’esperienza al Fiano Romano (Promozione) durata una sola stagione; di Lascaro spiccano, inoltre, le impronte lasciate al Certosa (under 19) durante un cammino settennale sfociato nel raggiungimento dei playoff nella medesima categoria.

L’obiettivo principale sarà quello di trovare un’identità di gioco precisa, riconoscibileha fatto sapere quest’ultimo attraverso una breve intervista ai microfoni del clubFare crescere le tante giovani che la società mi mette a disposizione che sono bravissime e infine, ma non per ultimo, giocarcela con tutti.
Io, per filosofia personale, voglio vincere sempre!“.

Ora non resta che attendere l’avvio del campionato 2024/25: il gruppo (confermatosi in terza serie in seguito alla vittoria della gara playoff contro il Vittuone) ripartirà dal Girone C e dovrà affrontare Montespaccato, Trastevere, Grifone Gialloverde, Frosinone, Villaricca, Salernitana 1919, Dolphins Agropoli, Women Matera Città Sassi, Nitor, Women Lecce, Giovanile Rocca, Catania FC, Siracusa 1924 e Palermo FC.

Chiara Barro rinforza la difesa dell’Hellas Verona

Photo Credit: Pagina Facebook Hellas Verona Women

Hellas Verona Women rende noto di aver acquisito le prestazioni sportive della giocatrice Chiara Barro, che ha firmato un contratto con il Club gialloblù fino al 30 giugno 2025.

Nata il 10 agosto 2001, Barro inizia la sua carriera sportiva nell’FC Breitenrain, in Svizzera, dove milita dal 2007 al 2013 ed inizialmente ricopre i ruoli di ala e attaccante. Nella stagione 2013/14 si trasferisce al BSC YB Frauen dove gioca nella squadra Under 14 come ala destra.

Dalla stagione 2014/15 si sposta in difesa e continua la sua carriera con la maglia del BSC YB Frauen fino al 2021. Dall’annata 2021/22 Barro si trasferisce in Italia, dove gioca alla Roma Calcio Femminile. Nel 2022 passa al Venezia e nella scorsa stagione milita in Serie B Femminile con il Chievo.

Hellas Verona FC rivolge un caloroso benvenuto a Chiara, augurandole un futuro in maglia gialloblù ricco di soddisfazioni.

Roger Lamesa nuovo allenatore del Levante

Roger Lamesa, Levante
Credit Photo: Levante femminile, YouTube

Il Levante 2024-25 prende forma. Mentre tutta la Spagna segue le Olimpiadi in Francia con le Nazionali di calcio che stanno affrontando le semifinali, a Valencia la squadra granota si sta assemblando per cercare di migliorare il quarto posto dello scorso anno. Dopo avere partecipato nella scorsa stagione alla Women’s Champions League, quest’anno la qualificazione è sfumata nelle ultime giornate, con il Levante che è stato superato dall’Atlético Madrid, in lotta per il terzo posto nelle ultime due stagioni.
Il primo movimento di mercato è stato quello dell’allenatore. E’ partito José Luis Sanchez Vera, andato alla Real Sociedad ed è arrivato Roger Lamesa dal Granada che ha salvato la squadra andalusa all’ultima giornata nello scorso campionato.
Il tecnico nato a Lleida 34 anni fa dovrà però fare a meno di diverse pedine importanti della squadra che ha ben figurato nell’ultima Liga F. Alba Redondo, bomber degli ultimi campionati con oltre 80 reti con la maglia del Levante è andata a giocare al Real Madrid con Maria Méndez e Antonia Silva. Ma a partire è anche l’attaccante Natasa Andonova, macedone, tante stagioni a Valencia con la maglia rossoblu. L’Atlético Madrid invece ha tesserato Silvia Lloris e l’Athletic Leire Baños. Anche i portieri Maria Valenzuela e Andreea Paraluta salutano la squadra granota. Infine due partenze importanti sono quelle di Nuria Mendoza con destinazione Madrid CFF e Paula Tomàs che va a giocare all’Aston Villa. La squadra inglese ha pagato la clausola di rescissione di 100.000 euro vincendo la concorrenza dell’Arsenal.
In arrivo invece ecco dal Valencia Maria Molina e Ivonne Chacon, dal Levante Las Planas la franco-marocchina di 27 anni Anissa Lahmari. Dal Siviglia occhi puntati su Teresa Mérida e Ana Franco che hanno ben figurato con le nervionenses. Dallo Sporting Huelva Raiderlin Carrasco che rimane così nella Liga F. Eva Alonso, proveniente dal Penn State, 23 anni, con esperienza nel Rayo Vallecano era stato il primo acquisto di questo calciomercato un po’ complicato per il Levante.
Visto così sembrerebbe un compito arduo per Lamesa ma siamo sicuri che il coach saprà assemblare ma nella prima uscita ecco il 2-0 contro i Rangers FC con una doppietta della neoarrivata Chacon.

Ecco la squadra scelta da Lamesa per la prima amichevole stagionale:
Levante UD: Holmgren (Tarazona, 46′), Estela, M.Molina (Gonzi, 60′), Eva Alonso, P. Fernández (Alma, 80′), Érika (Ines, 60′), Martín Sosa (Aixa Salvador, 30′), Gabaldón (Teresa, 80′), R. Carrasco (Lahmari, 46′), A. Torrodà (Irune, 60′), Chacón (De la Fuente, 60′).

Movimenti di mercato del Levante:

Arrivi Partenze
Eva Alonso (Penn State) José Luis Sánchez Vera allenatore, Real Sociedad)
Ivonne Chacón (Valencia) Alba Redondo
Teresa Mérida (Siviglia) Natasha Andonova
Raiderlin Carrasco (Sporting Huelva) María Méndez (Real Madrid)
María Molina (Valencia) Andreea Paraluta
Lahmari (Levante Las Planas) Silvia Lloris (Atlético Madrid)
Roger Lamesa (allenatore, Granada) Antonia Silva (Real Madrid)
Ana Franco (Siviglia) Leire Baños (Athletic)
María Valenzuela
Nuria Mendoza (Madrid CFF)
Paula Tomás (Aston Villa)

Seguiremo per voi il Levante su Calcio Femminile Italiano.

Un inaspettato Brasile sfoggia un poker alle iberiche: ora la finale contro gli USA

Quarta vittoria nella competizione ed un unico pass conquistato, quello della finale!
Il Brasile, riunitosi a Marsiglia per disputare la semifinale olimpica contro la Spagna, ha mandato a tappeto le avversarie con un 4-2 inaspettatissimo, frutto di un autorete opposta ed i segni di Portilho, Adriana e Kerolin; la formazione verde-oro ha saputo fare leva sulle difficoltà delle iberiche (arrivare un po’ sottotono sul rettangolo verde di gioco), passando in vantaggio nel primo half e chiudendolo con una doppietta. Il resto? Beh, è da raccontare.

Come detto poc’anzi, la difficoltà spagnola è stata evidenziata dall’errore compiuto appena al 5 minuto, quando Paredes ha commesso una autorete che ha mandato subito la Seleção in vantaggio. Nonostante l’1-0 è il Brasile ad avanzare col pressing: Gabi Portilho (tra le top player del torneo) poco dopo sfiora il goal e minaccia la difesa opposta.
Ancora, fino al 37′, il dominio è tutto sudamericano: buona l’idea di Yaya che manda a Priscila, quest’ultima, però, non riesce ad insaccare per un soffio.

Sarà al quarto minuto di recupero che l’intento riuscirà grazie a Gabi Portilho, ben posizionata in buona parte della gara: l’attaccante, favorita da un cross di Yasmim, non ha sbagliato, ponendo il pallone nell’imprendibile angolo destro della porta. Finisce, così, il primo tempo.

A rientro dal break negli spogliatoi nulla cambia: la scena al Velodrome di Marsiglia pullula di mosse brasiliane; ancora Portilho si fa vedere e Ludmila ne segue le orme alla ricerca dello stesso obiettivo. Nessun tris, però, stavolta.

Dall’altra parte la Spagna riesce ben poco ad arrivare in area: questo perché il muro difensivo verde-oro è davvero molto efficiente e blocca la maggior parte dei tentativi iberici.
Una chance per la Spagna arriva a metà della seconda parte di gara, quando è Ermoso a farsi pericolosa con un tiro da limite dell’area: merito, qui, all’estremo difensore della Seleção che blocca.

Un solo minuto in più ed è goal per il Brasile: un vero e proprio colpo da biliardo quello compiuto da Adriana che arriva sul pallone dopo il cross di Priscila ed il tocco all’indietro della solita Portilho.
Sul 3-0 la Spagna si incattivisce: al 39′ è il Brasile a subire una rete che accorcia la distanza tra esso e la opposta formazione. La risposta brasiliana arriva dopo 6 minuti con Kerolin che recupera un pallone vagante e rimarca la potenza della propria squadra in tale frangente.

Sono 15 i minuti aggiuntivi concessi: troppi, forse, per evitare il secondo goal accorcia-distanze della Spagna.
Ad ogni modo si arriverà al triplice fischio con la definitiva vittoria del Brasile che porterà così la Spagna a salutare il sogno di Parigi 2024.

Per le atlete di Arthur Elias, invece, il sogno continua: è un risultato che concede il prezioso biglietto per la finalissima contro gli Stati Uniti.
Al momento è piuttosto complicato fare pronostici, anche per via delle innumerevoli sorprese che questa olimpiade ha conferito; compresa quella in corso, per la Seleção si tratta della settima partecipazione al famigerato evento, dopo Atlanta 1996, Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020.
Il miglior piazzamento rimane il secondo posto (medaglia d’argento) raggiunto ad Atene 2004 e Pechino 2008.
Non resta che vedere se, finalmente, la Nazionale riuscirà a rimpiazzarlo con una desideratissima medaglia d’oro.

Olimpiadi di Parigi 2024 – Semifinale
Brasile/Spagna
Stadio di Marsiglia, ore 21:00.
Marcatrici: 6′ Paredes (Autogoal), 45’+4 Portilho (B), 72′ Adriana (B), 85′ Duda Sampaio (Autogoal), 90’+1 Kerolin (B), 90’+12 Paralluelo (S)

BRASILE (3-4-3): Lorena, Tarciane, Vitória Yaya, Jheniffer (69′ Ana Vitória), Yasmim, Ludmila (56′ Adriana), Thais, Gabi Portilho, Priscila (76′ Gabi Nunes), Angelina (56′ Duda Sampaio), Lauren (76′ Kerolin).
A disposizione: Luciana, Duda Sampaio, Kerolin, Adriana, Gabi Nunes, Ana Vitória, Marta.
Allenatore: Arthur Elias

SPAGNA (4-1-2-3): Coll, Batlle, Abelleira (64′ Guijarro), Paredes (51′ Aleixandri), Bonmati, Caldentey, Paralluelo, Hermoso, Navarro (interv. Del Castillo), Codina (77′ Putellas), Carmona (interv. Hernandez).
A disposizione: Rodriguez, Hernandez, Del Castillo, Putellas, Guijarro, Aleixandri, Garcia.
Allenatore: Montse Tome

Arbitro: Welch Rebecca
Assistenti: Carney Emily, Overtoom Franca
IV Ufficiale: Yamashita Yoshimi
Ammonite: 45’+3 Abelleira (S), 90′ Portilho (B), 90′ Coll (S), 90’+8 Adriana (B)

Olimpiadi: le furie rosse sconfitte dalle canarinhas a Marsiglia

La semifinale tra Spagna e Brasile, giocatasi a Marsiglia e davanti a 12.000 spettatori, si è conclusa con il risultato di  4-2  per il Brasile. Sabato, alle 17:00, il gran finale in cui il Brasile giocherà contro gli Stati Uniti nella partita valida per la conquista della medaglia d’oro in quel di Parigi.

La formazione spagnola ha cercato, sino all’ultimo minuto, quella vittoria che la portasse direttamente in finale e, di conseguenza, di assicurare una nuova medaglia (alla sua prima Olimpiade) ad una Nazionale che solo l’estate scorsa stava vincendo il titolo di Campione Mondiale.
Il Brasile non è certo una sconosciuto: la Spagna ha già giocato contro le Canarinhas ai gironi.
In quell’occasione la squadra di Montse Tomè ha vinto per 2-0 in una partita difficile, che con il senno di poi non è stato che il preludio di quanto vissuto oggi dalle Rojas.
Le sudamericane, infatti, si sono mostrate sin da subito con un piglio diverso in campo consapevoli della grande posta in gioco, e con una rinnovata fiducia dopo aver battuto le padrone di casa che pure erano tra le squadre favorite nel torneo.

La partita si è rivelata immediatamente ostica per la Spagna in seria difficoltà sin dal 6′ di gioco. Una brutta papera di Cata Coll, e il conseguente autogol di Irene Paredes, hanno sbloccato il gioco e ha causato il vantaggio del Brasile.
Quest’iniziale défaillance è risultata fatale per le spagnole che non sono poi riuscite a ritrovare quel ritmo di gioco a cui, normalmente, sono avvezze.
La Spagna in campo in questa semifinale si è rivelata una Spagna a cui i tifosi e chi segue il calcio femminile, in generale, non è poi così abituato: poche idee e anche confuse.
Il Brasile, al contrario, è parso instancabile nella sua ricerca del gol, e nonostante le diverse occasioni perse, al quarto minuto di recupero dopo il 45′ è arrivato anche il raddoppio ad opera di Gabi Portilho.

La seconda frazione di gioco si è aperta in maniera abbastanza similare al primo tempo, con un Brasile immediatamente pronto a farsi valere sul rettangolo verde e una Spagna visibilmente in confusione.
Ogni azione delle Rojas, che hanno tentato invano di recuperare quel risultato iniquo e per nulla all’altezza delle aspettative, si è rivelato inutile mentre le Sudamericane si sono portate ulteriormente in avanti mettendo a segno anche il terzo gol (71′, Adriana).
La gara, a questo punto, è parsa avere un finale già scritto ma la Spagna non è una squadra famosa per la sua arrendevolezza: al minuto 85′ è arrivato il gol del 3-1 (inizialmente attribuito a Salma Paralluelo, poi si rivelerà autogol di Duda Sampaio) che ha riacceso una flebile fiammella di speranza negli animi delle campionesse del mondo.
Il desiderio di rimonta è parso restar tale perchè, solo sei minuti dopo, Kerolin approfittando della distrazione delle avversarie ha insaccato in porta senza che Cata Coll riuscisse a far nulla per prendere palla.
Dopo il 90′ sono stati assegnati 15 minuti di recupero a causa delle ripetute volte in cui il gioco è stato fermato durante la partita. Sono stati minuti di gioco febbrile in cui la Spagna si è spostata instancabile sul campo cercando di sovvertire, senza successo e come possibile quel risultato.
A nulla è servito il gol di Salma Paralluelo, messo a segno 12 minuti dopo il 90′, la Spagna concorrerà per la medaglia di bronzo contro la Germania nella giornata di Venerdì.

Queste le calciatrici di Brasile e Spagna che sono scese in campo nella semifinale:
BRASILE: Lorena, Tarciane, Thais, Lauren (77′ Kerolin), Yaya, Jhenifer (69′ Ana Vitoria), Yasmim, Ludmila (56′ Adriana), Angelina (56′ Duda Sampaio), Gabrielle, Priscila (77′ Gabi Nunes)
A disposizione: Luciana

SPAGNA: Cata Coll, Ona Batlle, Irene Paredes (52′ Laia Aleixandri), Laia Codina (77′ Alexia Putellas), Olga Carmona (45′ Oihane Hernandez), Teresa Abelleira (65′ Patri Guijarro), Aitana Bonmatì, Jennifer Hermoso, Mariona Caldentey, Salma Paralelo, Eva Navarro (45′ Athenea Del Castillo).
A disposizione: Misa Rodriguez, Lucia Garcia.

Marcatrici: Irene Paredes (AUT, 6′), Gabrielle (45’+4), Adriana (71′), Duda Sampaio (AUT, 85′), Kerolin (90’+1), Salma Paralluelo (90’+12).

Olimpiadi: Smith decide il match contro la Germania e regala agli USA la sesta finale della loro storia

La prima delle due semifinali, nello stadio dell’Olympique Lyon, ha riproposto un incontro che ha già avuto luogo durante la fase a gironi: quello tra Stati Uniti e Germania, terminato con un poker altisonante degli Stati Uniti e il goal della bandiera di Gwinn, l’unico faro per le tedesche. In questa sfida da ‘dentro o fuori’, gli Stati Uniti erano a caccia di una replica del match dei gironi per ipotecare il match della medaglia d’oro, mentre la Germania cercava la sua rivincita.

STATI UNITI (4-2-3-1): Naeher; Dunn (90′ Nighswonger), Davidson (45′ Sonnett), Girma, Fox; Coffey, Horan (C) (90′ Albert), Swanson (110′ Krueger), Lavelle (59′ Williams), Rodman; Smith.

GERMANIA (4-4-2): Berger; Rauch (105′ Doorsoun), Hegering (77′ Schulze Solano), Hendrich, Gwinn (C); Bühl, Minge, Lohmann (90′ Senss), Brand; Anyomi (69′ Freigang), Nüsken.

Marcatrici: 95′ Smith (USA)

Ammonizioni: 44’ Hegering (DEU), 108′ Brand (DEU)

Arbitro: Karboubi (MAR)

Note: recupero 5′ st, 1′ primo tempo supplementare, 1′ secondo tempo supplementare

Photo credits: USA

Il primo calcio di punizione è stato assegnato in favore degli Stati Uniti per un fallo di Lohmann ai danni di Dunn al 2′, seguito da un colpo di testa di Davidson direttamente tra le braccia di Berger. La prima, vera incursione nell’area avversaria è stata ancora per gli Stati Uniti dopo una ripartenza fulminea al 4’, e Lavelle ha calciato nello specchio, ma tra i guantoni di Berger, con Coffey in posizione di fuorigioco. Al 7’ gli Stati Uniti avevano già creato tre occasioni, seppur non clamorose palle goal e tutte e tre controllate perfettamente da Berger. La Germania ha invece commesso errori in fase di costruzione e di verticalizzazione, non favorendo gli inserimenti di Lohmann e faticando ad arrivare nell’area di rigore avversaria. L’errore di Davidson al minuto 11 ha permesso alla Germania di arrivare in area, ma Girma ha anticipato con freddezza Anyomi per metterci una pezza, evitando addirittura il calcio d’angolo. Il fallo di Hendrick su Smith ha regalato un calcio di punizione agli Stati Uniti al 12’ da una posizione interessante, battuto dalla capitana Horan: dagli sviluppi, Rodman ha guadagnato un calcio di punizione nel tentativo di crossare in area per le compagne. A differenza delle altre partite, la calciatrice del Washington Spirit occupava una posizione arretrata, in centrocampo, considerata la sua prestazione in fase di copertura nella difficile partita contro il Giappone.
La pressione della Germania è cominciata dopo il primo quarto d’ora, le tedesche sono arrivate più facilmente in area di rigore e gli Stati Uniti hanno concesso due calci d’angolo, il primo dei quali procurato da Brand, ma battuto da Rauch in modo impreciso, mentre il secondo ha impegnato Naeher per via della traiettoria del pallone dalla bandierina di Bühl, molto angolato e diretto in porta. La prima palla goal del match è stata delle tedesche al 24’, con il tiro nello specchio da parte di Brand dopo essersi infiltrata al limite dell’area, che Naeher ha parato con difficoltà ma, per sua fortuna, nessuna delle tedesche era pronta per il tap-in. La Germania ha cominciato a spegnere le micce statunitensi, e le ragazze di Hayes sono state indotte all’errore in più occasioni proprio dall’atteggiamento della Germania, arrivata a creare un’altra occasione da goal grazie a Nüsken al 27’.
Le statunitensi hanno tentato di tornare in gioco e conquistato un’altra punizione alla mezz’ora del primo tempo, battuta da Lavelle a cercare le compagne in area. La ripartenza al 31’ della Germania, uscita palla al piede da una situazione complicata dopo il cross in area di Smith a cercare Swanson, anticipata con freddezza da Hegering, è culminata con una punizione battuta da Bühl dopo un fallo su Anyomi. La Germania è rimasta nella metà campo avversaria a insistere per sbloccare la partita, e ha controllato anche meglio il possesso palla, seppur non abbastanza cinica in area di rigore per impensierire Naeher. Gli Stati Uniti sono stati altrettanto imprecisi al 37’ con l’occasione creata da Rodman, che si è accentrata alla destra dell’area di rigore e ha crossato per Smith, bloccata dalla difesa tedesca a causa del tiro troppo debole. La Germania ha ribaltato i fronti, faticando comunque a sfondare il muro statunitense, con Dunn che ha intelligentemente costretto Brand a commettere fallo su di lei per far respirare gli Stati Uniti, che hanno provato a chiudere il primo tempo in attacco, ma il fallo su Hendrick ha regalato secondi preziosi alla Germania per evitare il pericolo. La partita è arrivata all’intervallo sullo 0 a 0 con la bilancia che pendeva in favore delle tedesche dopo le due occasioni più cristalline non sfruttate nel modo giusto.

Gli Stati Uniti hanno faticato a uscire e a ripartire per tutto il primo tempo, forse troppo stanche, e anche il secondo tempo è cominciato un po’ in sofferenza per loro. La prima incursione in area è stata della Germania: al 47’ Buhl ha tentato un tiro nello specchio dopo una vera e propria cavalcata in area di rigore da parte delle compagne, un tiro comunque impreciso. Brand ha crossato in area dopo un’ottima incursione in area, e Girma ci ha messo il piede per spazzare via il pallone.
Gli Stati Uniti hanno recuperato il pallone al 52’, Rodman è arrivata al cross in area evitando il difensore che la marcava, ma Berger ha anticipato tutte. Le squadre, allungate ed entrambe imprecise, hanno commesso errori in fase di costruzione, soprattutto gli Stati Uniti. Al 54’ le statunitensi hanno rischiato di subire goal in due diverse occasioni: nella prima ci ha messo lo zampino Girma sul cross di Lohmann a togliere il pallone dalla testa dell’avversaria, in posizione pericolosa, nella seconda la conclusione di Brand era troppo debole e ha terminato la sua corsa tra le braccia di Berger. È stata la Germania a controllare il gioco e a creare, Gwinn ha provato a replicare il suo goal proprio agli Stati Uniti al 57’, calciando un destro da fuori area che è uscito di poco alla destra di Naeher.
Swanson si è divorata l’occasione più clamorosa del match: dopo aver ricevuto il pallone da Rodman ha cominciato la sua cavalcata in area, si è accentrata, ha superato Berger e calciato malissimo sull’esterno della rete 63’, troppo concentrata sul binomio pallone-porta per accorgersi delle compagne in area, ed era forse anche viziata dalla posizione di fuorigioco. Al 72’ gli Stati Uniti hanno provato a segnare con Smith, un’occasione a cui la Germania ha risposto con un tiro da parte di Minge al 74’, ma nessuna delle due occasioni è stata precisa o ben calciata a sufficienza da risultare insidiosa.
A condizionare la partita della Germania a meno di un quarto d’ora dai tempi regolamentari è stato l’infortunio di Hegering al 77’, sostituita da Schulze in un momento delicatissimo con gli Stati Uniti in area di rigore intenti a battere un corner. Dagli sviluppi del calcio d’angolo, Horan ha tentato di colpire di testa dopo Sonnett e Girma, a cui è seguita una presa sicura di Berger. Anche Rodman ha calciato in porta con un destro da fuori al minuto 81’ subito dopo Smith, senza comunque trovare il goal. Freigang e Brand hanno costruito uno splendido uno-due in area dopo una ripartenza al minuto 82, viziato dalla posizione di fuorigioco di Freigang che ha consegnato il pallone alle avversarie.
Gli Stati Uniti sono stati molto imprecisi e il tridente di attacco è stato marcato in modo brillante dai difensori tedeschi, che hanno concesso loro poco spazio per calciare e diventare pericolose, questo fino al minuto 86’, quando Swanson ha trovato un goal splendido in diagonale dalla sinistra a cercare il secondo palo, ma la calciatrice era in posizione di fuorigioco e il risultato è rimasto sullo 0 a 0. La seconda frazione si è chiusa con un arrembaggio degli Stati Uniti, che si sono accesi all’improvviso dopo il goal annullato di Swanson, creando poi un’altra occasione proprio con lei al minuto 89, un pallone parato da Berger con un po’ di fatica. Lohmann ha provato il gioco di prestigio su Girma al 90’+4, che l’ha fermata con un fallo e ha regalato una punizione alla Germania; Lohmann ha poi calciato un tiro insidioso parato in due tempi da Naeher, un po’ in difficoltà.

Il punteggio di 0 a 0 ha portato il match ai supplementari. Gli Stati Uniti hanno ripreso con un atteggiamento diverso rispetto ai minuti regolamentari, le ragazze erano più decise ad andare in area per segnare. La Germania ha approfittato delle ripartenze e raggiunto l’area di rigore con il tiro in diagonale di Bühl, finito tra le braccia di Naeher. Gli Stati Uniti hanno sbloccato il match: ricevuto un pallone splendido da Swanson, Smith ha anticipato tutte sull’uscita sbagliata di Berger e ha portato, con il suo tiro in diagonale, le ragazze di Hayes in vantaggio al 95’. La Germania si è trovata a dover inseguire gli Stati Uniti, ancora all’attacco con il tiro a giro di Rodman al 98’, deviato in calcio d’angolo dalla difesa tedesca. Rodman si è ripetuta al minuto 102 con un altro destro a giro calciando da fuori, ma il pallone è finito alto sopra la traversa. Berger ha salvato la Germania dal doppio passivo con un piede sul tiro Smith e innescato la ripartenza delle compagne, arrivate in area avversaria a procurarsi un ottimo calcio d’angolo: le tedesche hanno quasi pareggiato i conti grazie al tiro dalla bandierina di Bühl, angolato e diretto in porta.
La Germania ha fatto valere il suo spirito di rivalsa al secondo minuto supplementare arrivando nell’area avversaria: Gwinn ha evitato il difensore che la marcava, ma il suo cross era troppo sul portiere e non è stato raggiunto dalle compagne di squadra. Gli Stati Uniti hanno provato a cercare il secondo goal per blindare il match della medaglia d’oro e l’hanno fatto prima con Williams, poi con Smith, anticipata con intelligenza dai difensori avversarie. Hayes ha dato un assetto più difensivo alla sua squadra, togliendo Swanson per Krueger e mantenere il vantaggio sulle avversarie. La Germania ha insistito per trovare il pareggio, trovando un calcio d’angolo al 113: alla battuta è andata Gwinn, Brand ha provato a colpire il pallone in porta, deviato da una calciatrice comodamente tra le braccia di Naeher. Al minuto 118, la Germania ha guadagnato un calcio di punizione dal limite dell’area dopo un fallo su Brand: dagli sviluppi della punizione, Naeher ha salvato la sua squadra da un goal praticamente fatto parando il tiro di Freigang, un colpo di testa che avrebbe potuto pareggiare i conti, ma gli Stati Uniti hanno difeso il risultato ottenuto ai supplementari.

 

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