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Nuova Zelanda-Francia 1-2: Ferns fuori a testa alta

Nuova Zelanda-Francia 1-2 segna la fine dell’avventura delle Football Ferns a Parigi 2024. Una partita che comunque lascia dei buoni segnali alla nazionale neozelandese, uscita al termine della sua miglior prestazione di tutti i Giochi Olimpici. Una squadra che ha trovato finalmente la cattiveria e la lucidità nella giocata finale, premiata a volte con un po’ di fortuna (vedasi i 3 pali colpiti da Cascarino ad esempio), ma che alla fine si arrende ad una squadra più forte.

Katoto piega Leat al 22′, costringendola alla papera dopo una prestazione sin lì (come dopo) perfetta, e poi la batte nell’area di porta ad inizio ripresa su servizio di Karchaoui. In mezzo lo splendido gol di Taylor, una conclusione di mezzo esterno dalla distanza che si insacca alla destra di Peyraud-Magnin, in campo regolarmente dopo il recente infortunio (taglio sotto l’occhio, fortunatamente nulla di troppo grave). La stessa Taylor sfiora il gol al 52′ con un ottimo inserimento su palla tagliata dalla trequarti. Nel finale, capita una palla interessante a Longo, seppur con una traiettoria strana nell’area affollata: la 20 cerca la spaccata, ma non riesce a trovare la deviazione vincente. L’1-2 comunque, rende giustizia alla prestazione delle Transalpine.

NUOVA ZELANDA (4-4-2): Leat; Foster (63′ Barry), Stott (54′ Moore), Bowen, CJ Bott; Kitching (54′ Clegg), Longo, Taylor, I-P. Riley (74′ Green); Jale, Hand (74′ Steinmetz). C.T.: M. Mayne

FRANCIA (4-3-3): Peyraud-Magnin; Karchaoui, De Almeida, MBock Bathy (83′ Périsset), Lakrar; Bacha (74′ Toletti), Henry, Geyoro (63′ Dali); Baltimore, Katoto (63′ Diani), D. Cascarino (83′ Le Sommer). C.T.: H. Renard

Marcatrici: 22′ Katoto (F), 43′ Taylor (NZ), 49′ Katoto (F)

Ammonizioni: 90’+6′ Green (NZ)

Arbitro: Edina Alves (BRA)

Note: recupero pt 3′, st 7′

Olimpiadi: la Colombia perde 1-0, ma si qualifica ai quarti

La nazionale colombiana, ben consapevole del calibro del suo avversario, doveva affrontare questo match dando il massimo con il sogno di passare il girone e qualificarsi ai quarti di finale e proseguire il suo sogno di avanzare alle Olimpiadi.

COLOMBIA (4-2-3-1): Tapía; Vanegas, Quejada Minota (78′ Montoya), Arías D., Arías C. (C); Izquierdo, Restrepo, Caicedo, Santos, Pavi; Usme. 

CANADA (3-4-3): Sheridan; Buchanan, Gilles, Rose; Lacasse (45’ Prince), Fleming (85’ , Grosso (74’ Quinn), Lawrence; Huitema, Leon (60’ Viens), Beckie (85’ Zadorsky).

Marcatrici: 61’ Gilles (CAN)

Ammonizioni: 5’ Pavi (COL), 19’ Quejada (COL), 45’+3 Leon (CAN), 90’+3 Caicedo (COL)

Arbitro: Welch (UK)

Note: recupero 6’ pt, 7’ st.

Al 2’ il Canada ha costruito la prima azione della partita e tenuto un ottimo controllo del pallone, pressando da subito le sudamericane. Dall’altro fronte, al 5’ Pavi ha rimediato un cartellino giallo e concesso una punizione appena fuori dall’area di rigore, che la difesa ha però prontamente respinto. Caicedo ha provato a far partire il contropiede, purtroppo il pallone era troppo lungo perché potesse arrivarci. La successiva ripartenza di Caicedo, però, è andata a buon fine, e la Colombia ha calciato per la prima volta nello specchio della porta avversaria al 12′ con il cross da sinistra della numero 10 e il colpo di testa di Restrepo, ma il pallone è finito nella presa sicura del portiere canadese. La Colombia ha poi recuperato un pallone che si era avvicinato pericolosamente in area di rigore e provato a ripartire con Restrepo, chiusa dalle avversarie. Il Canada ha insistito e macinato metri di campo diretto all’area di rigore della Colombia, raggiungendo la porta con un tentativo di tiro da parte di Leon, sul fondo, al 14′.
Il fallo di Quejada al 19′, andata a intralciare Grosso intenta a fare incursione in area di rigore, ha avuto come conseguenza un cartellino giallo per la colombiana e un calcio di punizione da ottima posizione per il Canada. Il colpo di testa di Huitema sugli sviluppi della punizione, però, è finito sul fondo. Anche la successiva ripartenza è stata bloccata da Arías. Caicedo è stata, fin dal fischio d’inizio, la calciatrice colombiana più propositiva al momento delle ripartenze, però nessuna delle sue compagne di squadra le dava man forte e, quindi, i suoi tentativi venivano resi nulli dai difensori canadesi. Il Canada si è reso pericoloso al 24’ con un tentativo di tiro in acrobazia di Gilles sugli sviluppi del calcio d’angolo, ma non ha centrato lo specchio della porta.
Caicedo è stata determinante nell’ennesima ripartenza della Colombia al 26’, non riuscendo per poco a liberarsi di tutti i difensori che le ronzavano attorno, e la squadra sudamericana ha tenuto il controllo del pallone in area avversaria provando a diventare pericolosa al 28′ con la conclusione dalla distanza di Carabali dopo il tentativo di Restrepo, senza sfondare il muro innalzato dal portiere. Anche alla mezz’ora il tentativo della Colombia di andare in goal con Caicedo è sfumato per via della posizione di fuorigioco della giovane calciatrice.
Al 37’ il Canada ha costruito una splendida azione che l’ha portato al limite dell’area di rigore e ha ottenuto un calcio di punizione battuto da Fleming, ma il pallone è uscito sul tiro di Huitema. Dopo il calcio d’angolo del Canada, la Colombia è uscita palla al piede: Caicedo si è affacciata in area di rigore dalla sinistra, accentrandosi e andando al tiro, prontamente tallonata dal difensore canadese che le ha dunque bloccato le possibilità di coordinarsi al meglio.
Il Canada si è guadagnato un calcio di punizione al 43’, alla battuta è andata Leon e, dopo un pallone ribattuto da Lacasse e un pasticcio in area di rigore, la presa salda del portiere ha salvato la Colombia. La squadra sudamericana si è lanciata in un contropiede con Vanegas e Caicedo che, dopo uno splendido uno-due, hanno raggiunto l’area canadese. Anche il tentativo di Santos, arrivato nel primo minuto di recupero, è finito tra le mani del portiere avversario.

Tempo di cominciare la ripresa, che la Colombia si è trovata subito nei guai: la percussione del Canada al 46′ si è conclusa con un doppio tiro nello specchio della porta, la prima palla goal del Canada con Huitema dopo aver ricevuto un assist da Prince. Subendo fallo, Pavi ha dato possibilità alla sua squadra di ricompattarsi e riorganizzare le poche idee che aveva in avvio di ripresa. Il terzo tiro del Canada è arrivato da Leon al 49’, un pallone finito di poco alto sopra la traversa, e anche Prince ha calciato senza successo. Caicedo si è di nuovo lanciata in una ripartenza, ma alla Colombia continuava a mancare l’ultimo, decisivo passaggio. Al 52’, il controllo di Caicedo e l’azione della Colombia hanno portato la squadra di Marsiglia al tiro per la prima volta dalla ripresa con Izquierdo, che si è accentrata e ha provato con un tiro da fuori area finito alto sopra la traversa. L’occasione successiva è stata del Canada, al 55′ dai piedi Beckie, che non ha trovato lo specchio.
Il muro della Colombia ha resistito fino al minuto 61: sugli sviluppi di una punizione battuta a poca distanza dall’area di rigore, spostata sulla sinistra, Fleming ha regalato a Gilles il pallone dell’1 a 0 che la calciatrice canadese ha colpito di testa battendo il portiere colombiano. Il possesso palla della nazionale canadese è passato dal 52% del primo tempo al 60% del secondo, a testimonianza di una crescita sia a livello di gioco sia a livello di aggressività per arrivare al tiro e trovare la rete della qualificazione.
La ripartenza della Colombia è stata innescata da Caicedo al 68’, ma le sue compagne di squadra, dopo lo stop, il controllo e il cross della giovane calciatrice, non si sono fatte trovare preparate in area di rigore. Al 76’, Caicedo ha creato l’occasione più ghiotta della partita: sul suo cross prima Santos e poi Quejada hanno tentato il tiro, ma troppo deboli e prevedibiliAl minuto 88, le sudamericane hanno guadagnato un corner battuto da Santos e deviato da Arías; la calciatrice colombiana ha però calciato dove nessuna compagna sarebbe potuta arrivare, sprecando una possibile occasione di arrivare al pareggio. Anche il corner di Santos al 90’+5 è stato troppo debole e centrale e ha finito la sua corsa nella presa sicura del portiere.

A scapito della sconfitta, la nazionale colombiana è riuscita a qualificarsi ai quarti di finale del torneo, e incontrerà la Spagna. Una prestazione non brillante rispetto alle due partite precedenti, e l’unica calciatrice di Marsiglia ad aver davvero provato a impensierire le canadesi è stata la giovane Caicedo.

Zambia-Germania 1-4: finisce così l’avventura zambiana ai Giochi Olimpici

Zambia-Germania 1-4 mette fine ai Giochi Olimpici della Nazionale africana, che torna a casa dopo aver comunque dimostrato qualcosa a se stessa. Il rammarico per aver buttato una possibile vittoria contro l’Australia rimane, anche perché quei tre punti avrebbero potuto contare qualcosa nella classifica riservata alle migliori terze. Esperienza per il futuro.

Nella sfida di Saint-Étienne, decisasi sull’asse Bühl-Schüller – e il gran gol di Senß, manda la Germania ai Quarti di Finale, mentre per lo Zambia c’è il repentino ritorno a casa. Non basta il momentaneo 1-2 di Barbra Banda, che continuerà a triggerare (sì, mutuiamo questo termine moderno dal linguaggio del web) i fegati dei detrattori. Grave l’errore di Berger nella situazione, che le serve un assist praticamente perfetto. Le Teutoniche sono di un altro pianeta, tanto che il match non è mai messo in discussione.

Lo Zambia porta a casa esperienza per la propria crescita, consapevole di poter essere nuovamente protagonista sulla scena internazionale, ad esempio puntando ai gironi del prossimo mondiale. Ora quello che serve è un cambio alla guida tecnica per mantenere il ciclo calcistico attivo. Sono stati troppi gli errori tecnici visti nella sfida contro l’Australia, e soprattutto rimane l’indagine per molestie e l’accusa di obbligare le proprie giocatrici a rapporti sessuali per avere il posto in Nazionale. Lo Zambia e l’Africa meritano di più, molto di più.

ZAMBIA (4-4-1-1): Musole; Tembo, Mweemba, P. Zulu, Siamfuko; Kundananji, Lubandji, H. Chanda (65′ Wilombe), Nachula (46′ Chilufya); Mupopo; B. Banda. C.T.: B. Mwape

GERMANIA (4-4-2): Berger; Rauch, Schulze, Hendrich, Gwinn; Bühl, Popp (69′ Lohmann), Minge, Brand (46′ Endemann); Schüller (69′ Schüller), Nüsken (89′ Senß). C.T.: H. Hrubersch

Marcatrici: 10′ Schüller (G), 47′ Bühl (G), 50′ B. Banda (Z), 61′ Schüller (G), 90’+7′ Senß (G)

Ammonizioni: 35′ H. Chanda (Z)

Arbitro: Yohhimi Yamashita (GIA)

Note: recupero pt 7′, st 9′

Olimpiadi: Non basta Kennedy – L’Australia cede all’attacco statunitense e rimedia un 2-1

Le Matildas escono sconfitte dalla terza gara olimpica contro gli Stati Uniti: 1-2 finale. Non un risultato larghissimo, ma che blocca il cammino del famigerato torneo della stessa formazione dopo la precedente vittoria conquistata (l’unica finora).

La gara andata in scena in data odierna ha visto le Matildas riuscire ad avanzare in area opposta solamente dopo otto minuti dal fischio iniziale: il portiere statunitense più volte impegnato nella difesa. La prima vera e propria mossa pericolosa è idea di Fowler che sfoggia un tiro con conclusione sul secondo palo.
Al 30′ sfiorato si evidenzia un maggiore pressing USA: un pallonetto arriva fortunatamente dritto nelle mani dell’estremo difensore dorato; l’Australia, intanto, riesce comunque a riottenere il possesso palla. Raso trova spazio per un cross pericolosissimo, intercettato dalla difesa opposta. Bene, però, qui la reazione delle matildas che cercano di trovare il vantaggio.

Poco dopo arriva un azione su contropiede delle americane, impegnata qui Arnold che spazza via con i guantoni pronti, sventando la potenziale minaccia.
Sarà solamente a ridosso del 45′ del primo tempo che il tabellone segnerà l’1-0 a favore delle statunitensi (convalidato dopo un sospetto fuorigioco). Questa mossa ha anticipato l’annuncio dei 10 minuti di recupero, proseguiti con una attenta formazione statunitense che non ha lasciato vie aperte per la difesa avversaria.

Sulla ripartenza, dopo il ritiro delle due formazioni negli spogliatoi, l’Australia pare più agguerrita: subito è Haley Raso a farsi avanti molteplici volte tentando di sorprendere l’estremo difensore USA. Anche Torpey, poco dopo, crossa in area senza, però, trovare una soluzione positiva.

Si, l’Australia in questo secondo tempo ci prova davvero a cambiare le sorti della gara: USA in leggera difficoltà (almeno comparando le due fasi).
I ritmi sono evidentemente sempre più veloci, entrambi i gruppi vogliono in qualche modo spuntarla. È l’Australia ad avvicinarsi al goal con un colpo di testa di Catley che finisce appena fuori dal secondo palo. Peccato perché sarebbe stato veramente difficile da intercettare!

Il raddoppio per gli USA al 77′ è solo una conseguenza di una difesa che stenta a crederci: l’Australia ha fatto fatica fin da subito a debellare la continua interferenza di gioco opposta, reagendo, si, ma non mostrando il suo reale potenziale.
La nazionale di Tony Gustavsson, sotto di due reti, cerca in tutti i modi di rimediare, tant’è che nei due minuti successivi van Egmond tenta il colpaccio, senza trovarlo.

Chi troverà la rete accorcia distanze? Alanna Kennedy! Il difensore anticipa Emily Sonnett e riesce ad insaccare, regalando un momentaneo sollievo alla propria compagine.
La gara terminerà, poi, col risultato di 2-1 a favore delle statunitensi.

Tardiva la reazione delle Matildas.
In termini di classifica si trovano ora stabili al terzo posto nel gruppo B, tenendo conto anche della vittoria della Germania sullo Zambia.

La speranza era quella di trovare continuità, visto il 6-5 trovato durante la scorsa fase.
Quella attuale è una situazione che impensierisce: chissà cosa riserva loro il futuro più imminente; bisognerà tenere d’occhio il Canada e la Nuova Zelanda per saperne di più.

Olimpiadi di Parigi 2024 – Fase a gironi Gruppo B
Australia/Stati Uniti
Orange Velodrome, Marsiglia ore 18:00.
Marcatrici: 43′ Rodman (USA), 77′ Korbin (USA), 90+1′ Kennedy (A)

AUSTRALIA (4-2-3-1): Arnold, Carpenter, Kennedy, Hunt, Catley, Gorry (60′ van Egmond), Torpey (59′ Heyman), Raso 85′ Yallop), Cooney-Cross (46′ Wheeler), Foord, Fowler.
A disposizione: Micah, Polkinghorne, van Egmond, Yallop, Heyman, Vine.
Allenatore: Tony Gustavsson

USA (4-1-2-3): Naeher, Fox (66′ Krueger), Girma, Sonnett, Dunn (46′ Nighswonger), Coffey, Horan, Lavelle (66′ Korbin), Rodman (65′ Williams), Swanson (80′ Bethune), Smith.
A disposizione: Murphy, Krueger, Nighswonger, Sams, Korbin, Bethune, Williams.
Allenatore: Emma Hayes

Arbitro: Letexier
Ammonite: 4′ Coffey (USA), 67′ Korbin (USA)

Olimpiadi: la Spagna vola ai quarti di finale

La Spagna ha giocato la sua partita di qualificazione ai quarti di finale contro il Brasile a Bordeaux e hanno vinto con il risultato di 2-0 con i gol di Athenea Del Castillo e Alexia Putellas.
Le due teste di serie si sono sfidate in una gara complicata, non solo per le doti di entrambe le compagini, ma anche a causa del caldo umido che in questi giorni sta attanagliando la Francia.
La squadra di Montse Tomé è scesa in campo forte delle due vittorie ottenute in precedenza con Giappone e Nigeria, e con tutte le carte in regola per qualificarsi come prime del proprio girone.
Il Brasile invece, si è presentato davanti ai tifosi con il desiderio di rivincita dato dalla sconfitta subita domenica scorsa contro il Giappone. Il Brasile era, inoltre, motivato perchè questa Olimpiade rappresenta il canto del cigno di Marta, intenzionata a salutare la Nazionale dopo la fine del torneo.

Si è trattato di una gara veramente godibile per chi ama e segue il calcio femminile, per la sua intensità e per il modo in cui entrambe le squadre si sono date battaglia dal primo all’ultimo minuto.
L’espulsione di Marta, nel primo tempo, è stato un duro colpo per le sudamericane. La legge da brasiliana ha ricevuto il cartellino rosso per un brutto fallo ai danni di Olga Carmona.
Con il Brasile in dieci la Spagna ha avuto maggior modo di fare il proprio gioco, alla paziente ricerca del gol che sbloccasse la partita.
La rete dell’1-0 è poi arrivato al 68′ con il gol di Athenea, che, portando la propria squadra in vantaggio, ha di fatto avvicinato le furie rosse al traguardo.
Il risultato già a favore delle campionesse mondiali, è  stato poi blindato dal gol di Alexia, arrivato nell’ultimo minuto di recupero dei sedici accordati dall’arbitro dopo il 90′ (un recupero ampio dovuto ai ripetuti stop della seconda frazione).

Con questa vittoria, la Spagna prima del suo girone, giocherà sabato i quarti di finale.

Queste le formazioni di Spagna e Brasile in quest’ultima partita dei gironi:
SPAGNA: Cata Coll (P) (Misa Rodríguez 75′), Ona Batlle, Laia Codina, Laia Aleixandri, Olga Carmona, Tere Abelleira, Patri Guijarro (Aitana Bonmatí 57′), Jenni Hermoso (Alexia Putellas 57′), Athenea del Castillo, Lucía García (Mariona Caldentey 46′), Eva Navarro (Salma Paralluelo 46)
A disposizione: Misa (P), Aitana Bonmatí, Alexia Putellas, Salma Paralluelo, Mariona Caldentey, María Méndez, Alba Redondo.

BRASILE: Lorena (P), Antônia, Tarciane, Lauren, Tamires (Yasmin 60′), Ludmila (Gabi Portilho 50′), Yayá, Duda Sampaio (Thais 60′), Marta Viera Da Silva (Roja Directa 45’+6′), Kerolin (Jheniffer 60′), Adriana.
A disposizione: Yasmin, Cabi Nunes, Thaís Ferreira, Cabi Portilho, Ana Vitória, Jheniffer, Taina

Marcatrici: Tere Abelleira (68′), Alexia Putellas (90’+16).

Tabellone calciomercato Serie A femminile, ultimi acquisti e cessioni

Calciomercato estivo scoppiettante per le squadre di Serie A femminile. Il mercato in entrata e in uscita non dorme mai, e trattativa dopo trattativa, le formazioni cambiano volto in vista della prossima stagione.

Calcio Femminile Italiano seguirà settimana dopo settimana i costanti aggiornamenti sui trasferimenti, e intanto, andiamo a scoprire insieme le principali novità di ogni squadra:

 

COMO WOMEN

ACQUISTI: –

CESSIONI: Korenčiová (p, Freedom FC), Lipman (d, Genoa femminile), Kajan (c, Fiorentina Women), Pastrenge (c, Inter Women), Regazzoli (c, Inter Women), Martinovic (a, Napoli Femminile), Monnecchi (a, Eibar);

FIORENTINA WOMEN

ACQUISTI: Bettineschi (p, Brescia femminile), Fiskerstrand (p, LSK Kvinner), M.Toniolo (d, Juventus Women), Filangeri (d, svincolata), Bredgaard (c, Rosengard), Kajan (c, Como Women), Pastrenge (c, Inter Women), Snerle (c, West Ham United), Bonfantini (a, Juventus Women);

CESSIONI: Schroffenegger (p, svincolata), Bartalini (p, Arezzo Femminile), Spinelli (d, svincolata), Tucceri (d, Sampdoria Women), Cinotti (c, AS Roma), Bellucci (c, Juventus Women), Parisi (c, ritirata), Santini (c, Arezzo), Hammarlund (a, Djurgarden);

INTER WOMEN

ACQUISTI: Rúnarsdóttir (p, Bayern Monaco), Ivana Andrés (d, Real Madrid), Detruyer (d, OH Leuven), Catelli (c, Cesena), Pastrenge (c, Como Women), Tomaselli (c, AS Roma), Regazzoli (a, Como Women), Wullaert (a, Fortuna Sittard);

CESSIONI: Cetinja (p, Lazio Women), Fracaros (d, Napoli Femminile), Passeri (d, Bologna Women), Thøgersen (d, AS Roma), Tomter (d, Rosenborg), Catelli (c, svincolata), Pandini (c, AS Roma), Pastrenge (c, Fiorentina Women), Simonetti (c, Lazio Women), Bonetti (a, Ternana Women) Bonfantini (a, Juventus Women), Lonati (a, Parma), Regazzoli (a, svincolata);

JUVENTUS WOMEN

ACQUISTI: Capelletti (p, Parma), Bergamaschi (d, Milan), Bertucci (d, Napoli Femminile), Caiazzo (d, Pomigliano), Calligaris (d, PSG), Bennison (c, Everton), Giordano (c, Sampdoria Women), Schatzer (c, Sampdoria Women), Lehmann (a, Aston Villa), Arcangeli (Sampdoria Women), Beccari (a, Sassuolo), Bonfantini (a, Inter), Krumbiegel (a, Hoffenheim), Sciabica (a, Sassuolo), Vangsgaard (a, PSG);

CESSIONI: Aprile (p, Sampdoria Women), Forcinella (p, Genoa), I. Toniolo (p, Parma), Brscic (d, Freedom FC); Cafferata (d, Sampdoria Women), Caiazzo (d, Sassuolo), D’Auria (d, Lazio), Sliskovic (d, Napoli), M. Toniolo (d, Fiorentina Women), Bellucci (c, Napoli), Garbino (c, Paris FC), Giai (c, Napoli), Giordano (c, Napoli), Grosso (c, Red Star Chicago), Gunnarsdóttir (c, svincolata), Nava (c, Verona), Nilden (c, Tottenham), Palis (c, Montpellier), Arcangeli (Sampdoria Women), Beerensteyn (a, Wolfsburg), Bison (a, Sampdoria Women), Bonfantini (a, Fiorentina), Bison (a, Sampdoria Women), Echegini (a, PSG), Moretti (a, Napoli), Nyström (a, BK Hacken), Pfattner (a, USV Neuelengbach), Sciabica (a, Napoli);

LAZIO WOMEN

ACQUISTI: Cetinja (p, Inter Women), Belloumou (d, West Ham United), D’Auria (d, Juventus Women), Oliviero (d, Sampdoria), Kajan (c, Fiorentina Women), Le Bihan (c, Angel City FC), Simonetti (c, Inter);

CESSIONI: Fierro (p, Parma), Falloni (d, Freedom FC), Giuliano (d, Freedom FC), Varriale (d, Res Roma, D), Adami (c, Milan Women), Ferrandi (c, svincolata), Pezzotti (c, Res Women), Gomes (a, Ternana Women), Palombi (a, Res Roma);

AC MILAN WOMEN

ACQUISTI: Koivisto (d, Liverpool), Adami (c, Lazio Women), Ijeh (a, Club Tigres), Karczewska (a, Tottenham);

CESSIONI: Bergamaschi (d, Juventus Women), Fusetti (d, ritirata), Adami (c, Sassuolo Femminile), Guagni (d, svincolata), Dubcová (c, ST Polten), Asllani (a, London City Lionesses);

NAPOLI FEMMINILE

ACQUISTI: Fracaros (d, Inter Women), Novellino (d, Pomigliano) Sliskovic (d, Juventus Women), Bellucci (c, Juventus Women), Beil (c, Parma), Giai (c, Juventus Women), Giordano (c, Juventus Women), Moretti (a, Juventus Women), Martinovic (a, Como Women), Sciabica (a, Juventus Women);

CESSIONI: Di Bari (d, Genoa), Gallazzi (c, AS Roma), Del Estal (a, svincolata)  Chmielinski (a, Sassuolo Femminile);

AS ROMA

ACQUISTI: Lukasova (p, Sparta Praga), Cissoko (d, West Ham United), Hanshaw (d, Eintracht Frankfurt), Thøgersen (d, Inter), Cinotti (c, Fiorentina Women), Dragoni (c, Barcellona), Pandini (c, Inter Women), V. Dellaperuta (a, svincolata);

CESSIONI:  Öhrström (p, ritirata), Testa (d, Cesena), Ciccotti (c, Ternana Women), Cinotti (c, Sampdoria Women), Tomaselli (c, Inter Women) V. Dellaperuta (a, Sampdoria Women), Pellegrino Cimò (a, Sampdoria Women);

SAMPDORIA WOMEN

ACQUISTI: Aprile (p, Juventus Women), Bertucci (d, Juventus Women), Cafferata (d, Juventus Women), Nano (d, Cesena), Tucceri (d, Fiorentina Women), Bercelli (c, H&D Chievo Women), Cinotti (c, AS Roma), Zamanian (c, Sassuolo), Arcangeli (a, Juventus Women), Bison (a, Juventus Women), Burbassi (a, Freedom FC), V. Dellaperuta (a, AS Roma), Pellegrino Cimò (a, AS Roma);

CESSIONI: Marenco (d, Freedom FC), Oliviero (d, Lazio Women), Brustia (c, svincolata), T. Dellaperuta (c, svincolata), De Rita (d, Sassuolo Femminile), Schatzer (c, Juventus Women), Micheli (a, Freedom FC), Tatiely Sena (a, svincolata);

SASSUOLO FEMMINILE

ACQUISTI: Fusini (d, Pomigliano), Caiazzo (d, Pomigliano), De Rita(d, Sampdoria Women), Adami (c, AC Milan Women), Fisher (c, Chicago Red Stars), Gallazzi (c, AS Roma), Hagemann (c, HB Køge), Traorè (c, Paris FC), Chmielinski (a, Napoli Femminile), Dhont (a, FC Twente);

CESSIONI: Filangeri (d, svincolata), Nowak (d, svincolata), Passeri (d, Bologna), Santoro (d, Real Betis), Pondini (d, svincolata), Zamanian (c, Sampdoria Women), Sciabica (a, Juventus Women).

Olimpiadi: il Giappone si qualifica ai quarti con un tris alla Nigeria

Dopo una vittoria al cardiopalma contro la Seleçao del Brasile, le ragazze di Futoshi Ikeda avevano tutto il diritto di inseguire il sogno di centrare la qualificazione ai quarti. L’allenatore del Giappone ha scelto di dare nuovamente fiducia a Tanaka, a scapito di un’ultima partita non troppo brillante in fase realizzativa, mantenendo lo stesso centrocampo con il perno chiamato Hasegawa.

GIAPPONE (5-3-2): Yamashita; Kitagawa (60’ Miyazawa), Ishigawa, Kumagai (C), Takashi, Moriya (79’ Chiba); Hayashi, Hasegawa, Hamano; Ueki (90’+3 Tanikawa), Tanaka (45’ Seike)

NIGERIA (4-2-3-1): Nnadozie; Okeke (45’ Payne), Demehin, Ohale (90’+1 Kanu), Alozie; Abiodun (75’ Okorokonkwo), Ucheibe, Payne, Echegini, Ajibade (C); Oshoala (60’ Ihezuo).

Marcatrici: 22’ Hamano (J), 32’ Tanaka (J), 42’ Echegini, 45’+5 Kitagawa (J)

Ammonizioni: 45’+4 Debehin (N)

Arbitro: Calderas (VEN)

Note: recupero 6’ pt, 8′ st

La Nadeshiko ha cominciato rischiando di subire goal già al primo minuto, non partendo dunque con il piede giusto. Il primo campanello del Giappone è stato il tiro di Tanaka al 7’, un pallone che è però finito tra le braccia del portiere nigeriano. Tanaka si è affacciata nuovamente nell’area avversaria al 10’, non riuscendo però ad andare in goal. Un’altra occasione importante è stata quella del 12’, con il tiro di Hamano prontamente bloccato dal portiere. Al 16’ Hasegawa, approfittando di un errore della difesa avversaria nello spazzare via un pallone in area, dalla sinistra ha provato a calciare in porta, ma in maniera completamente sbagliata. Come nella partita contro il Brasile, le nipponiche hanno calciato spesso, ma senza la giusta precisione.
Un’altra ghiotta palla goal è stata creata da Moriya che, dopo aver stoppato con classe un pallone splendido crossatole da Seike, ha raggiunto Hayashi, il cui tiro è uscito di poco a lato dell’incrocio. La timida reazione della Nigeria è arrivata al 20’, ma Yamashita ha anticipato tutte e fatto ripartire la sua squadra.
La rete della Nadeshiko è arrivata al 22’ dai piedi di Hamano approfittando dell’assist delizioso di Ueki, che ha visto la compagna di squadra smarcata e, sola davanti alla porta, l’è bastato calciare per portare il Giappone in vantaggio.
Le ragazze di Ikeda si sono fatte coraggio e, approfittando della batosta psicologica per la Nigeria, hanno calciato di nuovo con Tanaka, anticipata dalla difesa avversaria.
È cominciato un vero e proprio arrembaggio nell’area nigeriana
: anche il successivo colpo di testa di Hayashi è stato deviato in calcio d’angolo. La formazione africana è riuscita a riorganizzare le idee un paio di minuti più tardi, provando ad andare in area avversaria, ma le ragazze di Ikeda sono partite di nuovo in gran carriera arrivando al limite dell’area di rigore e hanno controllato il pallone. Per fortuna della Nigeria, l’azione del 27’ della Nadeshiko è stata bloccata dalla posizione di offside di Kitagawa, diversamente sarebbe stata di nuovo pericolosa.
Alla mezz’ora della prima frazione, le giapponesi non erano soddisfatte di quell’effimera rete di vantaggio. Al 31’, c’è stato il tanto cercato raddoppio dopo una splendida azione costruita da centrocampo: a segnare è stata la numero 11, Tanaka, che ha disperatamente cercato il goal già dalla scorsa partita e, dopo il cross da destra e la traversa colpita dal colpo di testa di Ueki, Tanaka ha sfruttato con le sue qualità il rimpallo e segnato il 2 a 0.
La Nigeria ha dato segni di vita subito dopo il 2 a 0, a cui è arrivata senza neanche un tiro in porta. Anche l’incursione nell’area di rigore del Giappone al 37’ si è conclusa con un’ottima fase difensiva delle nipponiche, capaci di neutralizzare le mosse delle avversarie. Al 40’ il Giappone ha cercato il 3 a 0 con il tentativo dalla distanza di Kitagawa, che però ha calciato in modo impreciso. Un errore in fase di disimpegno da parte della difesa del Giappone ha riaperto la partita: la rete del 2 a 1 è arrivata dopo un splendido recupero di Ucheibe, che ha recuperato il pallone e confezionato uno splendido assist per Echegini: dopo essersi accentrata, ha fatto sedere il difensore giapponese e calciato in porta, battendo Yamashita. La Nigeria ha calciato di nuovo in porta con Oshoala, prontamente bloccata da Yamashita, e il fallo commesso ai danni di Ueki ha fatto ripartire il Giappone.
Una punizione da posizione interessante in favore del Giappone è stata battuta da Kitagawa al 45’+5, dopo un fallo commesso su Tanaka da Debehin che l’è anche costato il giallo: il suo sinistro a giro di poco fuori dall’area di rigore si è incuneato a destra, dove il portiere nigeriano non è riuscito ad arrivare con i suoi guantoni, nonostante ne abbia intuito la direzione.

La seconda frazione è cominciata in negativo per il Giappone, che ha dimostrato ancora una volta la sua difficoltà a entrare in partita da subito: la Nigeria che ha calciato in porta già al 47’ con Payne, un tiro che però non è andato a buon fine.
Il tentativo dalla distanza di Hamano, che ha provato a sorprendere il portiere avversario, è invece finito sul fondo. La Nigeria ha ribaltato i fronti calciando con Ajibade, che non è riuscita a trovare lo specchio della porta con il suo destro impreciso. Al 51’ il Giappone ha provato a trovare il poker, però il cross della numero 13 è stato intercettato dalla difesa avversaria e calciato fuori; la Nadeshiko si è però conquistata un fallo preziosissimo che ha spinto l’arbitro ad andare al VAR per via di un fallo della Nigeria in area di rigore da parte di Ajibade, che ha sbilanciato Moriya nel tentativo di colpire il pallone in porta con un colpo di testa. Dopo il controllo del VAR, l’arbitro ha scelto di non concedere il calcio di rigore. Al 55’ Keiko ha toccato duro numero 3 nigeriana andando a recuperare un pallone da calciare in porta, ma l’arbitro non ha comunque estratto il cartellino e ha concesso la punizione alla Nigeria, che ha provato timidamente ad andare in goal senza riuscirci. Al 62’ Ucheibe ha calciato dalla distanza, calciando tra le braccia di Yamashita, chiamata di nuovo in causa qualche minuto dopo per contrastare una ripartenza della Nigeria.
Il Giappone è ripartito e ha raggiunto l’area avversaria al minuto 65, con un pallone leggermente troppo lungo che è stato ribattuto in area subito dopo con il cross di Miyazawa, raggiunto dal colpo di testa di Seike, non lucida davanti alla porta. Un’altra ghiotta occasione è stata quella del 71’, nell’uno contro uno della ripartenza del Giappone che ha visto Hamano lanciarsi in area di rigore e calciare dalla destra un tiro che si è perso sul fondo.
Echegini ha provato a fare doppietta con un suo tiro arrivato tra i guantoni di Yamashita al 75’, anche questo troppo debole e troppo poco angolato per impensierirla seriamente. Al minuto 78 la magia di Ueki, giratasi su se stessa andando a superare il difensore nigeriano dopo il cross della numero 10 arrivatole sui piedi, è però sfumata fuori dalla porta avversaria, distruggendo i presupposti di un goal che sarebbe stato fenomenale. Un’altra punizione da posizione interessante è stata quella del minuto 82 calciata da Hayashi che, dopo aver trovato l’area con Miyazawa, nel tentativo di cross ha trovato la mano del portiere nigeriano, capace di deviare il pallone fuori dalla portata delle giapponesi; un minuto più tardi, la subentrata Chiba si è divorata il pallone del 4 a 1 davanti al portiere dopo un rimpallo sulla parata su Kumagai, anche lei sola davanti alla porta. Il cuore della Nigeria ha dato energie a sufficienza alle sue ragazze da andare in area quando mancavano pochi minuti al fischio finale, ma la posizione di offside di Ihezuo ha bloccato tutti i tentativi di riaprire il match, neanche il tiro della subentrata Okoronkwo ha agguantato il secondo goal. Il Giappone ha raggiunto la porta avversaria con la successiva cavalcata di Seike e il suo passaggio per Ueki e i tiri di Seike e Chiba, senza però trovare il poker, centrando meritatamente la qualificazione ai quarti di finale.

Sassuolo: Aurora De Rita, benvenuta in neroverde!

Photo Credit: US Sassuolo Calcio

L’Unione Sportiva Sassuolo Calcio comunica ufficialmente l’acquisto, a titolo definitivo, di Aurora De Rita.

La classe 1999, che ha maturato importanti esperienze nella Serie A femminile giocando prima nell’Empoli e poi nella Sampdoria, arriva come rinforzo per il reparto difensivo neroverde.

Benvenuta, Aurora!

AIA: soddisfazioni internazionali per Silvia Gasperotti, Giulia Tempestilli e Francesca Di Monte

Credit. AIA

Grande soddisfazioni nei giorni scorsi per tre tesserate italiane alla sezione AIA.
Silvia Gasperotti della Sezione di Rovereto lo scorso 27 luglio ha diretto in Lituania la finale della UEFA Women’s Under 19 Championship disputata tra Spagna e Olanda, nello stadio di Kaunas con fischio d’inizio alle ore 18.
Lo stesso direttore di gara era stato presente, mercoledì 24, nella semifinale della UEFA tra Olanda e Francia come quarto ufficiale mentre Giulia Tempestilli (Sezione di Roma 2) era stata designata in qualità di assistente arbitrale.
Soddisfazione anche alle Olimpiadi di Parigi 2024 per Francesca Di Monte (Sezione di Chieti): l’assistente arbitrale, dopo Canada-Nuova Zelanda, martedì 30 luglio è stata impegnata per USA-Guinea, gara valida per il girone A del Torneo Olimpico maschile in programma allo stadio Geoffroy Guichard di Saint’Etienne con fischio d’inizio alle ore 19:00.

 

Sampdoria Women: Federica Cafferata in prestito dalla Juventus

Federica Cafferata ha bisogno di poche presentazioni. Giocatrice esterna, principalmente difensore, sa ricoprire bene sia la fase difensiva sia quella di spinta offensiva, capace di segnare e soprattutto fornire assist alle compagne. La Sampdoria Women impreziosisce così la sua rosa, sfruttando il prestito dalla Juventus.

Nata proprio a Genova nel 2000, da una famiglia di calciatori e calciatrici (come la madre), cresce calcisticamente in Liguria, vestendo le maglie di Ligorna 1922, Lavagnese e Genoa, prima del passaggio al Napoli, con cui conquista la promozione in Serie A e la successiva salvezza. Le sue qualità sono notate dalla Fiorentina, con cui colleziona 43 presenze e un assist in due stagioni nella massima serie.

Le prestazioni a Firenze le valgono l’attenzione e l’interesse della Juventus, con cui però, complice l’alta concorrenza, fatica ad inserirsi, riuscendo a disputare solo 5 partite. Per rilanciarsi dunque e trovare più spazio, dimostrando alle Bianconere che merita un posto da titolare, la Sampdoria Women è lo scenario perfetto.

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