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Sampdoria Women: Tatiely Sena saluta il club

Credit Photo: UC Sampdoria

Nei giorni scorsi la nostra redazione ha provato ad ipotizzare il futuro della Sampdoria Women, cercando di anticipare le mosse di mercato. E una di queste è stata azzeccata in pieno, in quanto Tatiely Sena das Neves ha annunciato l’addio alla squadra Doriana dopo un anno comunque importante, in cui ha segnato 4 gol (3 su rigore) e collezionato due assist in 22 presenze in Serie A. Oltre all’attacco, si è distinta molto anche in fase difensiva, dove spesso ha aggiunto centimetri preziosi e fisicità laddove le sue compagne avevano bisogno. Tanto sacrificio, tanto impegno, e molto onore. Questo il messaggio della calciatrice brasiliana, affidato al suo profilo Instagram.

Per prima cosa voglio ringraziare tutti coloro che hanno preso parte a questa incredibile stagione. “Non mi piacciono gli addii, ma i cicli purtroppo finiscono anche, e il mio con la Sampdoria è giunto al termine. Concludo con il cuore grato per tutto quello che ho passato, le lezioni che ho imparato, le persone che ho incontrato lungo il cammino e che porterò con me per il resto della mia vita. Grazie per tutta la vostra accoglienza, rispetto e complicità. Questo gruppo è devastante“.

NWSL: prova di forza del Kansas City Current, pareggia in trasferta l’Orlando Pride

Dopo 12 partite giocate di National Women’s Soccer League, il Kansas City Current e l’Orlando Pride detengono il primo posto in classifica, entrambe a 28 punti, mentre il Washington Spirit, terza in classifica, sta loro con il fiato sul collo ad appena un punto di distanza. Le altre inseguitrici, vale a dire il Portland Thorns e il Gotham, sono rispettivamente a 22 e 21 punti.

Il Racing Louisville ha cominciato il suo mese di giugno con una convincente vittoria in casa per 2 reti a 0 sullo Houston Dash, che naviga nella parte bassa della classifica e non riesce a rialzarsi.
Il primo tempo sembrava essere tutto nelle mani della formazione in trasferta: lo Houston Dash ha infatti tirato ben cinque volte verso la porta, ma le giocatrici sono state imprecise e sprecone, e solo uno dei tiri è andato dritto nello specchio, mentre le padrone di casa, del tutto in affanno, hanno avuto soltanto tre occasioni; anche il possesso palla è stato dello Houston Dash, e il Racing Louisville è stato schiacciato nella sua metà campo senza trovare, apparentemente, una via d’uscita.
Ma è nella ripresa, che le cose sono andate per il verso giusto per il Louisville. Ha trovato la forza, le energie e la grinta di riprendersi e, al minuto 62, la centrocampista Savannah DeMelo ha ribattuto in porta una palla che la difesa ha tentato di spazzare via, portando la sua squadra in vantaggio. A cinque minuti dal novantesimo, DeMelo ha di nuovo fatto la voce grossa e concesso un assist alla compagna di squadra Parker Goins, un cross che quest’ultima ha facilmente spedito al di là del portiere del Dash, Jane Campbell. Al termine della giornata, il Louisville ha chiuso in settima posizione.

Il San Diego Wave di Alex Morgan ha invece pareggiato in casa per 1 a 1 contro la sua ex squadra, l’Orlando Pride. Pur vedendo soltanto due reti nel corso dei novanta minuti, il match è stato giocato con le unghie e con i denti da entrambe le formazioni. I tifosi presenti a San Diego hanno potuto assistere a un match ricco di colpi di scena spettacolari e vedere due reti a dir poco splendide.
Anche in questa partita, Barbra Banda ha gestito il pallino della sua squadra, e si è addirittura guadagnata il titolo di miglior giocatrice del mese di maggio. Contro il San Diego Wave, in particolare, si è distinta per aver fornito l’assist decisivo alla compagna Julie Doyle che, allungandosi al massimo delle sue possibilità, è riuscita a oltrepassare il portiere del Wave Kailen Sheridan. Grazie al goal di Banda, il Pride ha anche proseguito la serie di partite consecutive con almeno un goal segnato.
Nel secondo tempo, il Wave ha cambiato qualche pedina, riuscendo a esercitare un maggior pressing sulla difesa e a costringere il portiere del Pride, Anna Moorhouse, a intervenire in parecchie occasioni; Moorhouse ha sventato un’incredibile palla-goal di María Sánchez che, dopo aver bucato la difesa ed essersi incuneata nell’area di rigore, ha provato ad agguantare il pareggio ma, sfortunatamente per lei e il Wave, Moorhouse era attenta e ha salvato il risultato. Altrettanto sfortunatamente per il Pride, il Wave non ha mollato l’osso fino alla fine: il pallone, arrivato tra i piedi di Makenzy Doniak, ha poi superato sia le gambe della difesa sia quelle dell’estremo difensore, riportando di fatto a una situazione di parità. Il Pride non è più stato capace di trovare la porta, e il pareggio ha non solo messo fine alla striscia di otto vittore consecutive, ha anche permesso al Kansas City Current di riprendersi il primo posto per differenza reti.

Il Gotham, piazzatosi al quinto posto, ha vinto di misura sull’Angel City per 2 reti a 1 giocando in casa, a New York. Di fronte alla grande Megan Rapinoe e alla sua compagna Sue Bird e a migliaia di tifosi che festeggiavano la notte del Pride, la formazione di casa ha prolungato la striscia di risultati utili consecutivi, portandoli a sette.
Il primo goal della squadra di casa e della partita è arrivato nel primo tempo. Crystal Dunn ha calciato un siluro potentissimo che ha oltrepassato il portiere dell’Angel DiDi Haračić senza neanche concederle la possibilità di arrivarci. Il team ospite ha pareggiato i conti nella ripresa, quando il cross di Clarisse Le Binah ha evitato sia la testa di Sydney Leroux sia quelle dei due difensori che la marcavano e si è convertito in un goal. Neanche il tempo di respirare che il Gotham ha ripreso le redini della gara: Rose Lavelle e Delanie Sheedan, in un uno-due micidiale, sono arrivate nell’area di rigore a liberare lo spazio, dando l’opportunità a Lavelle di dribblare i difensori avversari e gonfiare la rete per la seconda volta.

La dodicesima partita del campionato è stata un fiasco per il Chicago Red Stars, chiusasi sul risultato finale di 2 reti a 1 per le ospiti, le calciatrici del Bay. Più di 35mila tifosi hanno provato a sostenere le loro ragazze, ma non c’è stato niente da fare e la formazione di casa vede allontanarsi il quinto posto, ben saldo nelle mani del Gotham.
Il primo goal è arrivato a opera di Kiki Prickett, che ha recuperato e poi calciato un pallone arrivatole tra i piedi al limite dell’area di rigore, un pallone che era così potente da superare il portiere del Red Stars Alyssa Naeher. Questo è stato il primo goal da professionista per Kiki e a portato in doppia cifra il numero di calciatrici del Bay andate in goal in stagione, un numero che è stato battuto soltanto dal Current.
Joelle Anderson ha poi allungato a dieci minuti dal termine, buttandosi su un pallone controllato non troppo bene dal difensore del Red Stars Chardonnay Curran e andando a trovare la rete. La squadra di casa ha poi trovato l’illusione del pareggio con la rete della figlia d’arte Penelope Hocking, ma non è stato sufficiente.

Il Washington Spirit ha di nuovo portato a casa tre punti vincendo per il rotto della cuffia con 1 rete a 0 contro lo Utah Royals, che è colato ancora una volta a picco e non ha saputo gestire i novanta minuti senza subire goal.
L’ennesima calciatrice al suo primo impatto con la NWSL è stata il difensore Katie Wiesner, che ha fatto la differenza in questa partita: al minuto 26 del primo tempo, ha recuperato una palla persa dalla difesa avversaria proprio al limite dell’area di rigore, e il suo tiro ha superato sia i difensori sia il portiere, portando a concretizzare l’unico goal del match. Con questa vittoria, lo Spirit permane al terzo posto in classifica, a un solo punto dalle leader.

Il Portland Thorns è rinato. Con la vittoria sul North Carolina Courage per 1 a 0 ha portato a sette il numero di vittorie nelle dodici partite giocate, una media altissima che risana del tutto le prestazioni basse dell’inizio del campionato.
Per buona parte della partita, fino ad appena dieci minuti dal triplice fischio, il punteggio è rimasto invariato, con un possesso palla bilanciato di poco in favore della formazione ospite, e la partita è stata molto fallosa, ragion per cui entrambe le squadre hanno finito in dieci, ma andiamo con ordine.
Hina Sugita ha innescato l’azione che ha portato il Thorns in vantaggio, guadagnandosi un calcio di rigore prontamente trasformato da Sophia Smith nel suo nono goal stagionale e avvicinandosi al titolo del Golden Boot. La partita di quest’ultima è stata piena di alti ma, soprattutto, di bassi. In pieno recupero, si è rimediata un cartellino rosso che ha offuscato la sua sontuosa prestazione. Per il Courage era stata precedentemente espulsa Ryan Williams.
Da sottolineare anche Becky Sauerbrunn, che è diventata l’ottava calciatrice nella storia del campionato, e la prima del Thorns, a giocare 15mila minuti considerando soltanto quelli per le squadre di club in campionato, per un totale di oltre 160 partite di novanta minuti.

L’ultima partita della giornata è stata la manita del Kansas City Current al Seattle Reign proprio nel nuovo CPKC Stadium. I sette goal della partita, finita appunto sul 5 a 2 per il Current, sono arrivati a opera di cinque giocatrici diverse.
Le danze sono cominciate nella prima frazione. Al minuto 24 Jordyn Huitema ha trovato il pallone dopo un cross in profondità di Veronica Latsko, e ha poi realizzato una doppietta personale subito dopo il pareggio dell’attaccante del Current Temwa Chawinga, e le squadre sono andate negli spogliatoi sul 2 a 2 dopo che il Reign ha incassato la sua seconda rete: il difensore del Brasile e del Current Lauren ha recuperato una palla persa su calcio d’angolo e l’ha fatta passare oltre il portiere del Reign Lauren Ivory. La rete di Lauren ha portato a 16 il numero delle giocatrici del Current ad aver trovato la rete in stagione.
Il Current, nel secondo tempo, non ha dato occasione al Reign di trovare nuovamente la rete, consolidando invece il suo vantaggio a scapito dei numerosi tentativi delle avversarie di ribaltare il risultato. Le giocatrici di casa sono riuscite a segnare altre tre reti: una di Vanessa DiBernardo, un secondo goal di Chawinga e un rigore arrivato grazie a Lo’eau LaBonta. Il match si è chiuso con una vittoria convincente del Current, e sono 12 i risultati utili consecutivi, assicurando alla formazione il temporaneo primo posto in classifica per la differenza reti.

Inter: Henrietta Csiszár in nerazzurro fino al 2026

La società nerazzurra, mediante i propri canali ufficiali, ha confermato la notizia del prolungamento della durata del contratto di Henrietta Csiszár: la centrocampista classe ’94 permarrà in tali colori fino al 30 giugno 2026.

La numero 27 si trova, ormai, nella rosa allenata da Rita Guarino da luglio 2021: il suo approdo nel club, infatti, risale a sei anni dopo l’esperienza bavarese nel Bayer Leverkusen.
In tempi recenti, l’ungherese è stata testimone di una stagione 2023/24 terminata al quinto posto, determinato da una fase playoff che ha visto la formazione milanese trovare due pareggi, due vittorie e quattro sconfitte (l’ultima rimediata proprio a chiusura del percorso contro il Sassuolo).

1 goal e 2 assist su 23 partite disputate da titolare per Csizsar che ora attende di tornare in campo con l’orgoglio di poter ancora indossare la maglia dell’Inter.

I calci di rigore sono stati fatali al Palermo: fuori dalla Coppa Italia

Credit: Palermo

Palermo fuori dalla Coppa Italia, battuto solo ai rigori (6-4 il risultato finale) dal Riccione, al termine di una partita tutt’altro che noiosa.

Le romagnole, spinte da un numeroso e rumoroso pubblico, iniziano la partita con un buon piglio, anche grazia a Giulia Schipa che farà soffrire per tutto il primo tempo la retroguardia rosanero. Già in apertura è proprio lei ad impensierire Sorce: percussione dalla fascia sinistra e tiro che sfiora il primo palo.

Padrone di casa col pallino di gioco in mano ma che, al minuto 20, devono ringraziare la dea bendata: tiro cross di Di Salvo che scavalca la portiera Boaglio ma palla che colpisce prima la traversa per poi carambolare sul palo. Lo spavento passato non intimidisce le ragazze di mister Genovesio, che continuano a macinare gioco e che, al 28°, passano in vantaggio: incursione in area della solita Schipa che Licari ferma fallosamente: inevitabile rigore che Neddar trasforma spiazzando Sorce.

Il gol tramortisce un già timido Palermo, che non riesce ad abbozzare una reazione. Riccione che continua a spingere e impegna Sorce in un paio di non semplici uscite. Al secondo minuto di recupero, proprio qualche istante prima del rientro negli spogliatoi, una distrazione difensiva regala il meritato raddoppio alle romagnole con Schipa, di gran lunga la migliore in campo.

Licciardi mischia le carte, sostituendo Piro (in ombra) con Tarantino, e, complice anche un calo di tensione delle romagnole, il secondo tempo è di tenore diametralmente opposto rispetto al primo. Rosanero che accorciano le distanze al minuto 52: angolo di Incontrera smanacciato da Boaglio sui piedi di Di Salvo, che non si fa pregare e mette sotto il set. Sessanta secondi dopo arriva il pareggio con Dragotto: tiro dalla trequarti che sorprende una non perfetta Boaglio e partita riaperta. Il Riccione tenta qualche sporadica sortita offensiva, ma decisamente meno efficace rispetto ad inizio partita.

Palermo che, invece, continua a crescere ed ha tre clamorose occasioni per passare in vantaggio negli ultimi 20 minuti: al 72° Dragotto supera la portiera con un tocco da sotto ma colpisce la parte inferiore della traversa; cinque minuti dopo è Coco, imbeccata da Cancilla, che sfiora il vantaggio sola davanti a Boaglio, bravissima nell’occasione; a tre minuti dal termine è Impellitteri (entrata da pochi minuti) a divorarsi il gol del vantaggio, vedendosi respinto, a portiera battuta, un tiro a “botta sicura” dalla difesa del Riccione.

A Davide Balugani, Sassuolo Primavera, il premio “Fair Play Exprimo”

Il mister del Sassuolo Primavera, Davide Balugani, ha ricevuto il ‘Premio Fair Play Exprimo’, per le parole espresse nel post partita della finale scudetto di categoria, persa col Milan (1-3) al termine dei tempi supplementari. Come riportato dal sito della Società emiliana, il mister ha ricevuto il premio dal Direttore Sviluppo Area Calcio Femminile, Alessandro Terzi, alla presenza di svariate personalità: da Barbara Fontanesi, presidente dell’associazione ‘Fuori Campo 11 ASD’ che ha istituito il premio, a Marianna Cattaneo di ‘Exprimo Comunicazione’; da Luana Vallone, presidente della Consulta dello Sport di Sassuolo, a Paolo Zarzana, di ‘CSI Modena’, e Michele Marzullo dell’ufficio Sport del Comune di Sassuolo. La cerimonia si è svolta presso lo Sporting Club Sassuolo.

Ricordiamo che, proprio in occasione del post finale, mister Balugani si era rivolto alle proprie ragazze, ovviamente tristi per il sogno appena infranto di vincere lo scudetto, sottolineando come “nella vita si piange per le cose brutte e non per quelle belle; le disgrazie fanno piangere e, per voi che siete giovani, forse anche l’amore, ma non lo sport, che deve solo far sorridere e voi potete sorridere perché siete state veramente brave”. Parole da sottolineare e condividere, sotto tutti gli aspetti, che gli sono valse questo importante e meritatissimo premio.

Manuela Giugliano, AS Roma: “Passione ed esperienza sono le basi che spero di trasmettere a queste fantastiche bambine che sono il futuro del nostro calcio”

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Manuela Giugliano incanta con il pallone tra i piedi e dimostra il suo valore fuori dal campo. Al via nella giornata di ieri il Camp Manuela Giugliano, iniziativa a centrocampista della AS Roma e della Nazionale, dal 10 giugno al 14 giugno e destinato alle ragazze nate nel 2010/2011/2012/2013/2014.

Attraverso il suo profilo Instagram, Giuliano ha condiviso con orgoglio il suo entusiasmo:

“Orgogliosa del percorso che ho iniziato!
Il mio primo “CAMP”.
Passione ed esperienza sono le basi che spero di trasmettere a queste fantastiche bambine che sono il futuro del nostro calcio”.

H&D Chievo Women: c’è il rinnovo di Saggion

L’H&D Chievo Women prosegue nell’impostare la stagione calcistica 2024-25 assicurandosi le prestazioni calcistiche del gruppo squadra che è stato protagonista del quinto posto nell’ultima Serie B. Per questo, il club gialloblù ha rinnovato, oltre a Picchi e Merli, anche Claudia Saggion, che si è distinta per la solidità delle sue prestazioni, contribuendo in entrambe le fasi, sia difensiva sia offensiva.

Ecco il comunicato ufficiale della società clivense:

H&D Chievo Women è lieto di comunicare ufficialmente di aver raggiunto una conferma dell’accordo biennale con il centrocampista Claudia Saggion fino alla stagione 2025/26.

Tante qualità in campo, ancora di più quelle fuori dal campo. Saggion ha dimostrato quest’anno tutta la sua intelligenza tattica e, allo stesso tempo, ha fatto sua quell’identità Chievo Women che è alla base dei valori della società“.

Le parole della giocatrice, affidate ai profili social del Chievo:

Sono molto felice di poter continuare il mio percorso in questa società e con questo staff. Sono convinta che lavorando con dedizione, come abbiamo fatto nel corso della stagione appena terminata, ci potremo togliere grandi soddisfazioni. Non vedo l’ora di iniziare“.

La Sampdoria Primavera gioca in Alsazia (Francia)

La stagione della squadra Primavera della Sampdoria Women non si è ancora conclusa: le ragazze blucerchiate, che lo ricordiamo sono state protagoniste di una bellissima galoppata nel campionato Primavera 1 (soprattutto nella seconda parte di stagione, dove hanno retto il passo delle migliori in classifica) sono partite per l’Alsazia (Francia) dove affronteranno un torneo internazionale, la ‘Coppa femminile dell’Alsazia’, che le vede impegnate contro alcune delle formazioni di categoria più forti d’Europa, fra le quali anche il PSG. E proprio dietro alle parigine, le genovesi hanno concluso la prima fase: contro le prime della classe hanno dovuto arrendersi per 2-0, ma contro il Racing di Strasburgo sono riuscite a prevalere (1-0), mentre hanno pareggiato (1-1) contro l’altra pretendente del girone, il Molsheim Ernolsheim.

Al di là dei risultati puramente sportivi, che stimolano sempre l’impegno, l’occasione è molto importante per acquisire esperienza, senza ovviamente farsi intimorire dal blasone e dalle capacità altrui, ma può anche essere considerata, dalle ragazze genovesi, una sorta di ‘premio’ per il bel campionato disputato.

Giorgia Berveglieri, Juventus Women, è professionista:” Dedico questo traguardo alla mia famiglia!”

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Giorgia Berveglieri, attaccante sinistra classe 2005, dall’Etrusca Ferrara a Torino a vestire la maglia della Juventus Women, la nostra redazione ha avuto l’onore di conoscerla meglio e fare due parole su questo suo primo grande traguardo: la firma da professionista.

Giulia ci racconti un po’ la tua storia?Beh allora, io sono nata a Ferrara, da una famiglia che è già abbastanza sportiva, perché mio fratello ha sempre giocato calcio, anche nella Spal, quindi anche a livelli sempre abbastanza alti mentre mio papà ha sempre allenato, già a quattro anni mi portavano a vedere le partite di mio fratello, e anche se avevo il borsone del nuovo, a forza di paleggiare lì, a fianco, l’allenatore di mio fratello mi ha detto perché non giochi a calcio? E mi ha messo in campo, anche se a quattro anni non è che potevo, poi dopo invece l’anno dopo, mi hanno iscritto ufficialmente, con grande rammarico di mia madre che si è dovuta rassegnare di non potermi più vedere in costume e occhialini ma in pantaloncini e scarpini, e mi sono trovata nella mia prima squadra di calcio, che è l’ Etrusca, che era nata proprio in quell’ anno, dove sono rimasta 8 anni a giocare con i maschi, poiché ero l’unica è ragazza di Ferrara, che giocava a calcio.

Dopo ho fatto un anno di calcio femminile sempre lì, nell’ Etrusca, alternando partite con i maschi e con le femmine, per poi giungere al Bologna.

Qui sono stati anni difficili: a causa del Covid, e purtroppo non l’ho vissuta a pieno questa esperienza, dei tre anni di Bologna, di cui un primo anno, in Under 15, sono o meglio siamo riuscite ad arrivare alle “Final four” per lo scudetto di categoria, contro anche la Juventus, poi purtroppo il Covid, ha interrotto un po’ tutte le nostre esperienze, e dopo la pandemia mi sono trasferita un anno a San Marino.

Qui militando in categoria primavera, ho fatto bene, perché ho fatto tanti gol, e mi sono messa in mostra per la Nazionale, e poi anche per la Juventus”.

Sei già, da due anni Juventina nelle file della Primavera, da pochi giorni hai firmato un “contratto da professionista”, ed ovviamente occorrerà ancora tanto lavoro, da parte tua, per questa crescita; quali sono state le tue emozioni per questo grande traguardo? A chi vuoi dedicare tutto questo?

“Sicuramente è una grande emozione, perché, come detto prima, non è neanche finita la seconda stagione, e se prima venivo qui a Vinovo a vedere il centro sportivo per meglio conosce la società, adesso è realtà, ed in così pochi anni sono riuscita a guadagnami un posto, per me un grande obiettivo, anzi un traguardo molto importante per me.

Tutto questo lo dedico sicuramente alla mia famiglia, perché, come ho già affermato, se non mi avessero portato a giocare a calcio 4 anni, non ci sarei mai riuscita, inoltre mi hanno sempre sostenuto, anche quando era Bologna e facevo tutti i giorni da pendolare, con tantissimi kilometri da Ferrare a Bologna, sia mio papà, che mia mamma mi portavano agli allenamenti e stavano via, con me, tutto il pomeriggio”.

Raccontaci il primo giorno, le curiosità, i retroscena con le tue compagne e tutto ciò che apparentemente resterà nel tuo cuore per questo giorno, crediamo, indimenticabile.

“Nello specifico era un lunedì, pertanto qui al centro sportivo della Juve non c’era quasi nessuno poichè era il giorno libero della settimana, in ogni caso i miei genitori mi hanno raggiunto a Torino, la domenica sera, ed abbiamo festeggiato e mangiato in una pizzeria, e poi il giorno successivo, sono venuta a firmare, e niente dopo, in realtà sono sempre andata a pranzo con i miei genitori, e stato un momento conviviale, ed anche in video-chiamata con mio fratello, perché purtroppo era rimasta a Ferrara per lavoro, e non riusciva ad esserci. Il giorno successivo, con le mie compagne, è stato ancora più bello: tutte loro si sono complimentate con me, sono state molto gentili e molto carine”.

La Juve in questa stagione stà regolarizzando le giovani per portarle a crescere ed a fare carriera, cosa ne pensi?

“Certamente, penso che la Juventus abbia sempre puntato molto sulle giovani, si vede anche con tutte le ragazze che sono attualmente in imprestito, molti nomi, molto importanti, che stanno facendo molto bene, e che sono sicura in un futuro torneranno presto a giocare con la Juventus. Giocatrici molto forti, dove anche noi abbiamo avuto la possibilità, in quest’ anno di fare qualche settimana, di allenamento con la prima squadra, che sicuramente è un grande onore tutto questo, perché allenarsi con figure così importanti del calcio femminile italiano, è davvero importante, perché provi ad apprendere qualsiasi cosa, e ad ispirarti a loro. Ultimamente, i contratti lo dimostrano, la Juventus ha puntato molto sulle giovani, poiché già tre di noi hanno firmato un contratto da professionista, quindi penso che sia molto importante puntare sulle giovani”.

Credi che il tuo apporto, la tua grinta e le tue caratteristiche potranno un giorno rimpiazzare le grandi stelle bianco-nere del calibro di Cristiana Girelli e Barbara Bonansea?

Rimpiazzarle è difficile, perché comunque sono figuri importanti, però penso di impegnarmi tutti i giorni per raggiungere questi livelli, spero un giorno di poterli raggiungere, non so se sarò in grado di esserlo, perché ripeto figure davvero importanti, che hanno fatto un pezzo di storia, però ce la metterò tutta!”.

  A chi ti ispiri di più, tra le big, nel tuo gioco?

 “Mi piace prendere un po’ di tutto da ogni una di loro: mi piacerebbe prendere il colpo di testa e l’attacco alla porta di Girelli e la velocità il dribbling di Bonansea, però allo stesso tempo, anche, non mi vedo proprio come un attaccante da vero numero 9, quindi mi piace anche un po’ la visione gioco di Caruso. Quel gioco per intenderci un po’ più arretrato, un po’ più tre quartista o mediana. Invece a livello mondiale, come inspirazione, nel calcio femminile, sicuramente è Aitana Bonmati, perché è una calciatrice impressionante, invece a calcio maschile guardo molto, come ho detto, i tre quartisti mediani che sono Luca Modric, Tony Kross oppure Bruno Fernandes”

Ti sei diplomata al JCollege ed ora frequenti in presenza l’Università a Torino, hai quindi una doppia carriera? Pone spontanea la domanda cosa vuoi fare da grande?

“Si è vero mi  diplomata lo scorso anno, adesso sto facendo un’università di Torino in presenza, ed è molto difficile convogliare le due professioni, perché comunque tutti i giorni c’è allenamento, e tutti i giorni devo anche andare a lezione, attualmente ho una sessione molto tosta, però, comunque, il corso di scienze motorie (che ho scelto) me lo permette, anche perché vorrei proseguire con queste mie passioni, quindi il calcio, è per l’ appunto una di queste: la professione per i dati, che ci sono dietro al calcio, quindi mi piacerebbe studiare tutto questo per poi utilizzarlo sul campo, quindi mi piacerebbe unire queste due passioni, per il futuro della mia carriera. Lo studio universitario, credo e penso, è molto importante!”.

 Con le numerose iniziative di “doppia carriera” che l’Aic e la Figc, offrono attualmente alle calciatrici, pensi che questo potrebbe essere nel tuo futuro?

“Beh, sì, comunque, è davvero importante per noi atleti, parlo di atleti in generale, perché questi programmi sono pensati per tutti gli atleti, ed è davvero importante per noi che abbiamo allenamento alla mattina ed al pomeriggio e magari riuscire a svolgere esami e lezioni, quindi l’avere da parte delle università in generale, un occhio di riguardo, resta un aiuto, per poter garantire due carriere contemporaneamente.

Tutte noi, abbiamo fatto qualche incontro con la Associazione Italiana Calciatori e calciatrici, sull’adoppia carriera, e penso che sia davvero bello, ed importante più che stimolare che le ragazze giovani, riescano a portare avanti la scuola, di non concentrarsi soltanto sul gioco del calcio, lo studio ti apre tutta la mente, e ripeto studiare resta molto importante”.

Anche se pare scontato, che obbiettivi ti poni? Quanto potrà crescere Giorgia e dove vuole arrivare?

“Mi piace pensare e pormi, anno per anno, oppure partita per partita, i mei obbiettivi: mi alleno ogni giorno perché credo e penso ad essere focalizzata sul momento, e preferisco non guardare nè troppo avanti nè troppo indietro, ma vorrei continuare a fare gol e assist, partita dopo partita: come quest’anno per essere stimolata ancor di più a fare tanti gol e tanti assist, per essere sempre utile alla mia squadra!”.

In Nazionale U17 ed U19 hai già dato segno di grandi potenzialità, sebbene hai tempo per dimostrare i tuoi valori sul campo, che limiti temporali ti assegni per l’esordio nella Nazionale maggiore?

“E’ stato un onore di indossare una maglia azzurra, non nascondo che è stata una emozione enorme, cantare l’inno o comunque vivere il mondo della Nazionale, è normale che da calciatrice italiana mi piacerebbe un giorno rindossarla, e continuare indossarla, però come ho detto prima non mi piace guardare troppo in là, come obiettivo vivo anno per anno: il resto rimane sicuramente un bel sogno, che è nel cassetto, ma mi piace restare con i piedi a terra ed impegnarmi al massimo, poi si vedrà!”.

La nostra Redazione vuole ringraziale, l’Ufficio Stampa della Juventus Women, ed in particolare Giorgia Berveglieri per il tempo a noi dedicato con l’augurio di riaverla ancora con noi nell’ambito della sua lunga carriera in bianco-nera.

I gol, la laurea in medicina e una vita al servizio degli altri. L’emozione di Nadim: “Premiati i miei valori”

Credit Photo: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Con il pallone tra i piedi ha dato forma e sostanza ai propri sogni e a quelli di milioni di bambine. Quella di Nadia Nadim, attaccante classe 1988 del Milan, è una storia di libertà che vince sulla repressione, di coraggio che vince sulla paura. Il calcio, il suo ‘luogo sicuro’, le ha permesso di ripartire dopo l’uccisione del padre, gli orrori della guerra e la fuga dall’Afghanistan. A 12 anni l’arrivo in un campo profughi della Danimarca, il suo Paese d’adozione, e l’inizio di una nuova vita, che con il passare del tempo l’ha resa una delle giocatrici più forti e influenti del mondo, come evidenziato da Forbes nel 2018.

Nella sua carriera, iniziata proprio in Danimarca e proseguita tra Inghilterra, Francia e Stati Uniti, ha vinto tanto e segnato anche di più (oltre 100 reti tra club e Nazionale), ma il suo trofeo più prestigioso è quello di aver ispirato le nuove generazioni, dimostrando con il suo esempio che nulla è impossibile. “Quando sognate, sognate in grande”, disse anni fa al termine di un evento di fronte a una platea di giovanissimi. Sono questi solo alcuni dei motivi – impossibile elencarli tutti – che hanno portato la giuria ad assegnarle il terzo eBay Values Award della stagione, dopo quelli vinti da Paola Di Marino (Napoli Femminile) e Stefania Tarenzi (Sampdoria).

“Il calcio mi ha insegnato a comunicare con gli altri pur non parlando la stessa lingua – ha dichiarato – questo riconoscimento mi emoziona perché riguarda i miei valori. Sono loro a rappresentare ‘quello che sei’ e se vengo premiata significa che qualcosa di buono l’ho fatto”. La 36enne di Herat, arrivata a Milano a gennaio, ha utilizzato lo sport e lo studio come strumenti per crescere e imparare a conoscere l’ambiente che la circonda. Essere una giocatrice professionista non le bastava, voleva fare qualcosa di più e, per aiutare il prossimo e salvare vite umane, si è laureata in medicina ed è diventata chirurgo.

Il suo impegno per l’empowerment femminile, dentro e fuori dal rettangolo di gioco, le ha anche permesso di essere nominata ambasciatrice Unesco per l’educazione delle ragazze e delle donne. “La possibilità di avere una vita fantastica diminuisce se si ha un’istruzione limitata. È questo il motivo per cui reputo la scuola così importante”. Le attenzioni della numero 8 rossonera sono rivolte anche alle calciatrici del futuro, a cui consiglia: “Devono avere fiducia in sè stesse ed essere disponibili tra di loro e con gli altri – ha concluso – la vita non sarà sempre facile, ma è fondamentale continuare a lottare per affermare ciò in cui si crede”.

Nadia ha scelto l’A.C.D. Sedriano come settore giovanile femminile del territorio a cui destinare il kit di materiale tecnico e sportivo previsto da ogni eBay Values Award. Questo perché l’obiettivo dello speciale riconoscimento assegnato da eBay, Title Partner della Serie A Femminile, con il supporto della FIGC, è proprio quello di supportare concretamente le società giovanili per promuovere l’attività calcistica tra le nuove generazioni.

Questa la motivazione che ha portato la giuria ad assegnare l’eBay Values Award a Nadia Nadim:

“Prima ancora di essere una calciatrice, Nadia Nadim è una donna che ha lottato per la sua vita, per la libertà e per un futuro migliore.
Nata in Afghanistan nel 1988, Nadim ha dovuto ben presto fare i conti con un destino che nulla risparmia alle persone nate in un luogo del mondo ricco di conflitti e violenza.
L’uccisione del padre, la fuga dal suo paese natìo, l’Italia come primo approdo del lungo viaggio verso la Danimarca, poi i primi calci a un pallone in un campo profughi.
Quella di Nadim è una storia di vita che vince sulla morte, di libertà che vince sulla repressione, di coraggio che vince sulla paura; ma è anche una storia di sofferenza e dolore, speranza e rinascita.
Nel corso della sua carriera sportiva Nadim ha giocato in alcuni dei migliori club europei e americani, portando avanti parallelamente gli studi in medicina e un consistente impegno in attività umanitarie, per questo ad oggi è possibile considerarla una delle personalità più influenti del panorama sportivo mondiale.
La sua storia incarna i valori del coraggio, dell’impegno civile, della libertà”.

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