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1. FC Slovácko: nuova allenatrice e premio sportivo

In Repubblica Ceca alcune squadre si sono già portate avanti con la programmazione della nuova stagione. La prima a comunicare le mosse è l’1. FC Slovácko, che ha salutato l’allenatore Miroslav Zbořil, subentrato a sua volta ad inizio anno. Al suo posto, Michaela Daněčková e Patrik Mažári. La coppia di allenatori arriva dallo Slavia Praga U18, l’equivalente della nostra Primavera, con cui ha vinto sia il campionato giovanile, sia la Coppa, come avevamo raccontato nell’ultimo articolo. Questo il comunicato ufficiale del club, postato su Instagram:

La prossima stagione, la squadra femminile dello Slovácko sarà guidata da Michaela Daněčková e dal suo assistente Patrik Mažári. Entrambi arrivano dallo Slavia Praga U18 con cui, nell’anno appena concluso, hanno festeggiato una doppietta per la vittoria di campionato e Coppa Dorostenek. Benvenuti allo Slovácko!

Ma non solo. La squadra Biancoblù ha ricevuto, in data 15 maggio, il Premio Sportivo della regione di Zlín per la miglior squadra sportiva per la stagione 2023. L’assessore alla gioventù e allo sport Jíří Jaroš ha dichiarato:

Apprezzo molto il lavoro e i risultati ottenuti dallo Slovácko, sia sulla scena nazionale che internazionale, e credo che, grazie al nostro sostegno, continueranno a riuscire non solo a ripetere, ma anche a superare questi successi“.

Dopo l’esonero dalla Juventus Women, che fine ha fatto Joe Montemurro?

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency calcio femminile italiano

Era una domenica, quella del 3 marzo alle ore 16.05, quando Michela Catena piazzava la rete (che poi chiuderà il match di andata di Coppa Italia) vincente tra la Fiorentina di De La Fuente e la Juventus Women di Joe Montemurro.

Al “Viola Park” sembrava una sconfitta maturata più per la non perseveranza delle bianconere, nel cercare di almeno portare a casa un fattibile risultato di parità, che per cattiva gestione tecnica. Ma il fulmine a ciel sereno avviene esattamente 3 giorni dopo ( in quel fatidico 6 marzo 2024) dove il DG Braghin (fresco di rinnovo di contratto) comunica di “aver risolto il contratto con il tecnico australiano con effetto immediato!”.

Da allora possiamo, con rammarico, pensare che il mister si stia veramente facendo quelle vacanze tanto sognate con la sua famiglia, come confermato dal suo agente Mario Cenolli, ad JuventusNews24 nel giorno della rottura con il Club.

L’ ex. tecnico Juventino, confermerà il suo agente, ha ancora 2 anni di contratto, che pertanto sono a tutti gli effetti monetizzati, e che dopo anni fantastici alla Juventus (portando a casa ben cinque trofei) “avrebbe fatto di tutto per il bene di questo Club”.

La stessa Juventus, alla guida del pro-tempore Zappella, perderà a Biella la sfida che poteva valere il riscatto sulla Fiorentina e la possibilità di chiudere la stagione con un ennesima finale di Coppa Italia.

Chissà cosa sarebbe stato, riscrivendo la storia, se Braghin non esonerava Montemurro: la Juventus, risolti i problemi “di famiglia”, portava a casa l’ennesimo Trofeo?

“Quando la squadra perde l’allenatore ne paga le conseguenze, è così da sempre. Se le cose vanno bene è sempre merito della squadra, se vanno male è sempre colpa dell’allenatore. La società non poteva cambiare 25 giocatrici e quindi ha cambiato l’allenatore, è un modo per dare la scossa come dicevo”: queste le parole del suo agente pochi giorni dopo l’esonero.

La Nazionale USA aveva fatto la richiesta a Joe Montemurro di essere l’allenatore e nuovo CT delle ragazze, quando ancora i tempi bianconeri non si erano incrinati, e lui stesso per il bene del progetto (se non ricordo male) aveva rinunciato dando l’assist a Emma Hayes (allora CT del Chelsea) di confermare la sua disponibilità per l’ambito compito.

La storia prosegue, ed alla panchina vuota del Chelsea si è da poco accasata Sonia Bompastur (ex. Olympique Lione), pertanto mister Joe non tarderà a comunicarci la sua nuova sede, certo è che viste le possibilità ed i precedenti: questa volta la squadra pre-scelta dovrà essere di altissimo livello e di farci rimpiangere questa (a mio avviso) scelta poco meditata e del tutto ingiustificata.

 

Kosovare Asllani, AC Milan Women: “Quando ti spingi oltre i tuoi limiti è lì che impari di più”

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Kosovare Asllani è la protagonista del primo episodio di Comfort Zone, nuovo format multimediale firmato AC Milan Women. L’attaccante svedese della Prima Squadra femminile si è raccontata ai microfoni dei canali ufficiali del club, partendo dalle sue abitudini da quando vive in Italia:

“Ciò che mi fa sentire a casa quando sono all’estero, probabilmente è lo stare a contatto con qualcosa che ha a che fare con la Svezia, dove sono cresciuta. Le mattine per me sono molto importanti. Sono una mattiniera, mi sveglio veramente presto. Mi piace prepararmi per la partita, mangiare ore prima degli allenamenti. La prima cosa che faccio quando mi sveglio è accendere la TV svedese, altrimenti non mi sentirei a casa. Per me “casa” sono le persone che ami. E quando sei con loro ti puoi sentire a casa ovunque”.

Asllani sul suo rapporto con Milano

“Milano mi piace, è una grande città anche abbastanza compatta e c’è sempre tanto movimento. Mi piace vivere in una grande città dove tutto può succedere, dove ci sono tante persone. Il tempo è bello, il cibo è favoloso ed è una città alla moda, questo aspetto mi attira tanto. Mi sento sempre più a casa qui. Il solo trovare un posto dove vivere a Milano è difficile o in una qualsiasi nuova città è difficile, perchè non conosci le aree all’inizio. Ma alla fine mi sono affidata all’intuito, ho visitato molte zone di Milano e infine ho visto i Navigli e ho capito che il posto mi piaceva. C’è l’acqua, è pieno di vita, molti ristoranti. Mi piace quella sensazione di quando esci dall’appartamento ed è pieno di vita fuori, con tantissime cose da fare”.

La moda nei geni di Asllani

“Amo la moda. Purtroppo sono sempre via durante la Fashion Week, perchè è sempre durante la sosta per le Nazionali, perciò sono via con la Svezia. A volte, semplicemente camminando per le vie della città, invece che guardare le vetrine guardo le persone: mi piace come si vestono, è chic, elegante ed è anche uno stile un po’ disinvolto. Ognuno ha il suo stile. Mi piace questa cosa, semplicemente camminare per la città, guardare le persone e farsi ispirare dai diversi modi in cui la gente si esprime attraverso i propri vestiti. Ogni volta che facciamo le prove vestiti con il Milan, ad esempio con Off White, parlo con le persone che fanno quel lavoro questo lavoro, dicendo: “Questo è  il lavoro dei sogni, andare in giro e lavorare con i vestiti”. Per me è divertente e mi piacerebbe lavorare nel settore. Probabilmente non lo farò mai, perchè voglio lavorare nel calcio, ma sarebbe un sogno lavorare con i vestiti. Mi interessa tantissimo, in questo ho preso dai miei genitori perchè da giovani erano appassionati di moda. Mi dicevano sempre che avevano un negozio, penso che questo interesse venga da mio papà, lui come primo lavoro aveva un negozio di abbigliamento. Ordinava sempre i vestiti più nuovi, avevamo l’occhio per questo. Quando sono cresciuta ho capito che tutto aveva senso perchè penso sia un po’ nel nostro DNA”.

Asllani sulle sue radici albanesi

“Ho una forte connessione con le mie origini, il modo in cui sono cresciuta e ho imparato la lingua. Perchè essendo nata e cresciuta in Svezia, non è stato facile imparare l’albanese, ovviamente lo parlavamo in casa, ma dopo i miei genitori hanno pensato che fosse importante per me andare a scuola e impararlo. Così l’ho fatto, e adesso ne sono super felice, perchè adesso mi sento più vicina alle mie origini e più vicina al Kosovo. Penso sia importante sapere da dove vengono i nostri genitori perchè non penso che sarei qui oggi se loro non avessero deciso, quando erano più giovani, di trasferirsi in Svezia, dandomi così una grande opportunità. Sono orgogliosa di loro e delle mie origini e ciò che ho preso da esse è il mio temperamento. Adesso però sono molto tranquilla, penso di essere cresciuta molto ma è una cosa che mi piace, la mia forza di volontà e il mio spirito combattivo. Viene da dentro, penso sia nel DNA il non arrendersi mai e avere questo spirito combattivo, che sicuramente ho preso dai miei genitori e da come mi hanno cresciuta. So che viene da lì, lo vedo anche nei miei nipotini che stanno crescendo adesso, hanno lo stesso spirito”.

Asllani e la sua capacità di adattamento

“Sono molto estroversa e mi piace parlare tanto, sono molto interessata nelle persone. Ma crescendo, quando ero piccola, ero davvero timida. Credo di avere quel mix tra introversione ed estroversione, ma più passano gli anni e più divento estroversa. Penso di essere una persona con una forte morale perciò potrebbe sembrare non facile avvicinarsi a me come persona. Ma sono estroversa a conoscere persone nuove, e ill sapermi adattare non è mai stato un problema. Penso di essere abbastanza brava nell’adattarmi, non mi sono mai sentita troppo in difficoltà, a parte quando ero giovane. Il mio primo trasferimento è stato negli Stati Uniti, ed è stato facile perchè conoscevo la lingua, integrarmi nella cultura è stato più facile. Ma quando mi sono trasferita a Parigi nessuno parlava inglese, la stessa cosa quando mi sono trasferita in Spagna, nessuno parlava inglese. In questi casi, è stato più difficile adattarmi e riuscire ad avere delle conversazioni con le mie compagne di squadra. In Spagna ho direttamente iniziato a imparare la lingua. Qui in Italia molte ragazze parlano un po’ di inglese, e il mio spagnolo mi ha aiutato tanto a capire cosa veniva detto durante le riunioni di squadra. L’italiano e lo spagnolo si assomigliano molto, perciò sento che è stato più facile l’approccio con la lingua”.

Asllani sulla mentalità di una professionista

“Penso che questa sia la vita dei giocatori professionisti, non si può sempre vincere. Ci sono stagioni in cui le cose vanno storte, ma penso che con l’esperienza cerco di separare le prestazioni dall’autostima. Quando sei giovane, se non giochi bene ti senti male come persona. Da piccola, se non vincevamo le partite mi punivo dicendo: “Non merito di bere una Coca Cola dopo la partita. Non merio di mangiare una pizza”. Al di là del risultato, devi mantenere la tua integrità e trovare quell’equilibrio nella vita di ogni giocatrice professionista. Quando una partita non va bene, chiamo casa, è un momento in cui tornare nella zona di comfort, parlare con le persone che ti amano e quando parlo con loro non voglio parlare di calcio specialmente con la mia famiglia. Anche quando vinco non mi piace parlare di calcio con loro. È sempre bello quando mi mandano un messaggio su questo, anche se sanno che non dovrebbero”.

Uscire da una comfort zone secondo Asllani

“La prima volta che sono uscita dalla mia zona di comfort è stato quando ho firmato a 19 anni per una squadra americana. Ho preso la decisione da sola, non avevo chiesto consiglio alla mia famiglia, o ad altri. Gli Stati Uniti non sono vicini, sono lontani, ma a me piace prendere decisioni di pancia, per quello che sento sia giusto per me. E in quel momento ho avuto l’opportunità di giocare negli USA e ho semplicemente detto: “Sì, voglio firmare per loro!” e poi ho firmato anche prima di dirlo alla mia famiglia. Mi avevano anche preso un po’ in giro perchè lo avevano letto su un giornale svedese, prima di saperlo da me. Mi ero detta: “Sì, voglio farlo” e l’ho fatto. Mi piace la sensazione, voglio dire, sono una persona coraggiosa, ma è stato veramente audace a quell’età firmare per una squadra americana. Il primo giorno negli USA è stato come un ritorno alla realtà, è stato un modo per uscire dalla zona di comfort perchè è stato un passo davvero importante per la mia carriera, sentivo di voler fare un’esperienza diversa. Da bambina sognavo di giocare negli USA, quando ho avuto l’opportunità l’ho presa e ho imparato molto. Penso sia bello avere una zona di comfort, ma non avrei vissuto tutto quello che ho vissuto in tutti i Paesi in cui ho giocato se non fossi una persona che si prende dei rischi e coglie opportunità. Quando ti spingi oltre i tuoi limiti è lì che impari di più”.

Olimpiadi 2024: alla scoperta degli stadi del torneo di calcio femminile

Mancano 50 giorni ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e i tifosi provenienti da ogn parte del mondo non stanno più nella pelle. Non vedono l’ora di potersi godere lo spettacolare torneo di calcio femminile nei 7 stadi scelti per ospitare le gare della manifestazione. Conosciamo insieme gli impianti sparsi nelle più belle città della Francia:

 

Stadio Geoffroy-Guichard: soprannominato Le Chaudron (Il calderone) o L’Enfer Vert (L’inferno verde), è situato Saint-Étienne, città proprietaria dell’impianto. Ufficialmente inaugurato nel settembre 1931, prende il nome da Geoffroy Guichard, il fondatore del Casino Group, un gruppo multinazionale francese di vendita al dettaglio. Lo stadio è composto da quattro tribune principali: tribuna Pierre Faurand (nord), tribuna Charles Paret (sud), tribuna Henri Point (ovest) e tribuna Jean Snella (est) e la sua capienza è di circa 42.000 spettatori. Ha ospitato alcune partite di UEFA Euro del 1984, dopodichè ha subito interventi di ristrutturazione per la Coppa del Mondo FIFA 1998 e, successivamente, per UEFA Euro 2016.  Lo Stade Geoffroy-Guichard è un luogo iconico dello sport francese, noto per la sua ricca storia e i momenti memorabili che ha ospitato nel corso dei decenni, oltre a essere un elemento architettonico iconico per la città di Saint Etienne;

 

Parc Olympique Lyonnais: noto anche come Groupama Stadium a causa degli accordi di sponsorizzazione raggiunti nel 2017 con il gruppo assicurativo Groupama, è situato a Décines-Charpieu, un sobborgo di Lione. Un impianto moderno, inaugurato il 9 gennaio 2016 in occasione del match tra Lione e Troyes; inoltre, ha ospitato alcune delle partite di UEFA Euro 2016 rafforzando la sua reputazione di luogo sportivo di primo piano in Francia. Lo stadio dispone di sedili riscaldati in alcune sezioni, migliorando il comfort degli spettatori durante i mesi più freddi e conta complessivamente circa circa 59.186 posti. Altra peculiarità tecnologica è rappresentata dall’avanzato sistema di illuminazione a LED in grado di cambiare colore e creare spettacoli di luci dinamici, aggiungendo atmosfera durante gli eventi;

 

Allianz Riviera: situato a Nizza, è uno stadio all’avanguardia, noto per il suo design moderno e le sue caratteristiche eco-compatibili. Una delle sue caratteristiche più distintive è il tetto in legno, proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, che fornisce sia un supporto strutturale che un aspetto unico. Un impianto di impronta green, dunque, anche per la presenza di pannelli fotovoltaici, un sistema di raccolta dell’acqua piovana e ventilazione naturale per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Inaugurato nel settembre del 2013, la sua capienza è inferiore rispetto agli stadi sopracitati, circa 36.178. Ospita le partite casalinghe del Nizza e il Museo Nazionale dello Sport, il quale offre ai visitatori la possibilità di esplorare la storia dello sport francese attraverso varie mostre e display interattivi;

 

Stadio Vélodrome: è situato a Marsiglia e vanta il primato di campo da calcio più capiente della Francia con circa 67.000 posti a sedere. Inaugurato nel giugno del 1937, ha subito diversi interventi di ristrutturazione nel corso degli anni. Il più significativo tra il 2011 e il 2014 in vista di EURO 2016, con l’aggiunta di un tetto a copertura dello stadio, migliorandone l’acustica e garantendo protezione contro i forti venti provenienti dal Mediterrano e altre situazioni metereologiche avverse. Ospita chiaramente le gare casalinghe dell’Olympique Marsiglia oltre che partite di rugby e concerti;

 

Stadio della Beaujoire: inaugurato nel maggio 1984 in occasione degli Europei, questo stadio ha una capienza di circa 35.000 posti a sedere, rendendolo uno degli stadi più grandi del paese. Situato a Nantes, ospita le gare casalinghe dell’omonima squadra della città Progettato dall’architetto Berdje Agopyan, lo stadio presenta uno stile architettonico distintivo e moderno. Uno degli elementi di design più notevoli è il tetto curvo, che non solo fornisce un’acustica eccellente ma conferisce allo stadio anche un aspetto unico e riconoscibile. È conosciuto anche come Stade de la Beaujoire ‒ Louis Fonteneau in onore di Louis Fonteneau, ex presidente dell’FC Nantes.

 

Stadio Matmut-Atlantique: situato a Bordeaux, è uno stadio moderno ed elegante inaugurato nel maggio 2015. Progettato dai rinomati studi di architettura Herzog & de Meuron e Groupe 6, presenta una sorprendente forma rettangolare con sottili colonne bianche e un tetto piano, che fornisce un’acustica e una visuale eccellenti. Con una capienza di circa 42.115 posti, funge da campo di casa dell’FC Girondins de Bordeaux e ospita anche partite di rugby e importanti concerti. Dotato di tecnologia all’avanguardia ed elementi di design sostenibile, lo stadio è ben collegato con i trasporti pubblici e rappresenta un importante punto di riferimento culturale e architettonico a Bordeaux;

 

Parco dei Principi: situato a Parigi, è un iconico stadio di calcio con una capienza di circa 47.000 posti. Inaugurato nel 1972 e progettato dall’architetto Roger Taillibert, lo stadio presenta un caratteristico design ellittico con un guscio di cemento nervato. Sede del Paris Saint-Germain (PSG), è rinomato per la sua atmosfera vivace e le sue strutture all’avanguardia. Il Parco dei Principi ha ospitato numerose partite di calcio importanti, comprese le partite del Campionato Europeo UEFA, e rimane un punto di riferimento centrale nella cultura sportiva parigina. Il 10 agosto ospiterà la finale del Torneo Olimpico di Calcio femminile.

Europeo 2024/2025, il sorteggio del primo turno delle qualificazioni: Italia insieme a Francia, Croazia e Bulgaria

Credit Photo: Figc - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il sorteggio del primo turno delle qualificazioni alla fase finale dell’Europeo Under 17 del 2025, che si disputerà nelle Isole Faroe dal 4 al 17 maggio, ha visto l’Italia inserita nel Gruppo 5 (Lega A) insieme alle pari età di Francia, Croazia e Bulgaria. Le partite si disputeranno l’1, 4 e 7 novembre in Croazia.

La Lega A è composta da 28 squadre, compresa la Spagna campione in carica e le sette promosse dalla Lega B dopo il secondo turno 2023/24 in primavera.

Dopo questi minitornei in sede unica, le quarte classificate retrocederanno in Lega B per il secondo turno, mentre le altre posizioni stabiliranno le teste di serie per il secondo turno della Lega A (sorteggio il 6 dicembre), che decreterà le sette squadre che raggiungeranno le Isole Faroe alla fase finale.

 

UEFA European Under-17 Championship
Primo turno

Gruppo A1: Portogallo, Svizzera, Galles, Slovenia
Gruppo A2: Belgio, Germania, Turchia, Bosnia ed Erzegovina
Gruppo A3: Inghilterra, Paesi Bassi, Cechia, Isole Faroe (Paese ospitante fase finale)
Gruppo A4: Polonia, Scozia, Islanda, Irlanda del Nord
Gruppo A5: Francia, ITALIA, Croazia, Bulgaria
Gruppo A6: Spagna (campione in carica), Austria, Danimarca, Repubblica d’Irlanda
Gruppo A7: Norvegia, Finlandia, Grecia, Bielorussia

Debutto da sogno (americano) per la sedicenne Lily Yohannes

Grazie alla rete del 3-0 messa a segno ieri contro la Corea del Sud, la sedicenne Lily Yohannes è diventata la terza più giovane marcatrice di sempre della Nazionale USA.

L’esordio di Emma Hayes sulla panchina delle Stars and Stripes ha portato con sè una ventata di energia positiva in campo e, evidentemente, nello spogliatoio. La Nazionale femminile USA, infatti, ha superato la Corea del Sud in due amichevoli ravvicinate nell’arco di 5 giorni. Al Dick’s Sporting Goods Park in Colorado, le statunitensi hanno rifilato un poker alle asiatiche sabato notte e, due giorni dopo, un netto tris all’Allianz Field in Minnesota.

La terra dei 10.000 laghi (uno dei soprannomi del Minnesota) deve aver ispirato la giovane Lily Yohannes. La centrocampista dell’Ajax ha fatto il suo ingresso in campo al 72′, diventando innanzitutto la più giovane esordiente della squadra statunitense dal 2001. Il risultato era già ben consolidato, 2-0 grazie alle reti di Crystal Dunn e Sophia Smith, frutto di una prova convincente per le ragazze allenate dalla britannica Emma Hayes. All’82’ Trinity Rodman lascia partire un cross basso verso l’area di rigore e con molta freddezza Yohannes è riuscita a battere il portiere coreano Jung-Mi Kim.

Lily Yohannes ha sfondato nella capitale olandese in questa stagione, dopo aver militato nelle giovanili del club di Amsterdam. In 20 presenze con l’Ajax nella Eredivisie, ha realizzato cinque gol e quattro assist. Ha impressionato anche in UEFA Women’s Champions League con gli assist contro il Bayern Monaco e la Roma. Un talento, dunque, da tenere sotto costante monitoraggio come osservato dai reporter UEFA durante il cammino del club olandese in Champions. 07

Australia: ufficializzate le 18 matildas che prenderanno parte alle Olimpiadi di Parigi 2024

Il Comitato Olimpico Australiano ha recentemente reso nota la lista delle 18 calciatrici della formazione gialloverde che prenderanno parte alle Olimpiadi di Parigi 2024; tra queste c’è chi ha già avuto modo di conoscere la competizione e chi, invece, farà il proprio debutto proprio quest’anno:
per Catley, il vice-capitano Emily Van Egmond, Mackenzie Arnold, Ellie Carpenter, Caitlin Foord, Alanna Kennedy, Clare Polkinghorne e Tameka Yallop si tratterà della terza volta ai Giochi, mentre Kyra Cooney-Cross, Mary Fowler, Katrina Gorry, Michelle Heyman, Teagan Micah e Hayley Raso torneranno a disputare le famigerate gare olimpioniche per la seconda volta.
Le rimanenti Clare Hunt, Kaitlyn Torpey, Cortnee Vine e Clare Wheeler, invece, approcceranno per la primissima volta al torneo!
(Sharn Freier, Charlotte Grant, Courtney Nevin e Lydia Williams le “riserve viaggianti” a disposizione in caso di eventualità quali infortuni o ritiri delle nominate). Grande assente Sam Kerr poiché risulterebbe ancora in cura per lesione al legamento crociato anteriore.

Anna Meares, ex pistard due volte oro olimpico e “Chef de Mission” (così denominata) del team olimpico australiano, a questo proposito ha dichiarato:Sono entusiasta; questa squadra è ormai piena di pionieri e di vari record. Congratulazioni a ciascuno delle ragazze selezionate ed alle loro famiglie, amici, allenatori e sostenitori che stanno celebrando tale traguardo“.

Non poteva che dire la sua anche il tecnico Tony Gustavsson che, felice del lavoro di selezione compiuto, con estremo favore ha rivelato:È stata una squadra incredibilmente impegnativa da selezionare, con così tante giocatrici di qualità che gareggiavano ferocemente per posti limitati. Da due anni a questa parte è stato necessario attuare un processo metodico per arrivare fino a questo punto, ma so che ciascuna delle ragazze apporterà qualità uniche e vantaggiose che saranno vitali per la nostra corsa.

Non ho dubbi, il gruppo darà tutto per questa maglia e rappresenterà la Nazione al meglio delle proprie capacità!“.

L’Australia fa parte del Gruppo B e sarà impegnata contro le quattro volte campionesse olimpiche degli USA, la Germania medaglia d’oro a Rio 2016 e lo Zambia ed arriverà in Francia con una bella sicurezza: quella di aver ottenuto il miglior piazzamento di sempre nel calcio olimpico con il quarto posto a Tokyo.
Non resta che attendere il 25 luglio per l’avvio definitivo a Marsiglia davanti alle bavaresi.

Padova Femminile: fumata nera per la fusione con il Cittadella Femminile

Il futuro di Padova Femminile e Cittadella Femminile resterà distinto. La fusione tra le due società, accomunate dalle difficoltà sul versante economico, temuta da molti e che sin da subito aveva incontrato diversi pareri negativi, non s’ha da fare.
Il settore interessato sarebbe stato solo quello femminile della prima squadra (sarebbe comunque stato infattibile nel maschile). Anche le giovanili delle due società sarebbero rimaste due realtà distinte.

Il Padova, quindi, continuerà da solo il proprio percorso in serie C. Il Cittadella, invece, giocherà in Eccellenza sotto la direzione di Zeudi Doris, che nel suo operato si è sempre distinta per capacità organizzative, amore e passione per la realtà del calcio femminile e per il ruolo ricoperto.

Conseguentemente a questa decisione, dunque, l’incontro di presentazione della nuova società previsto per venerdì 7 giugno è stato annullato.
Il Padova terrà la propria sede nei campi di Via Vermigli e di Via Almagià, come già in passato.

Qui, di seguito, la breve nota con cui il Padova fa sapere che il Biancoscudo sarà l’unico stemma a cui si farà fede nella prossima stagione calcistica: “A seguito dell’intercorso incontro con l’amministrazione comunale con l’assessore allo sport Diego Bonavina, ha confermato che per la stagione 2024/2025 vestirà unicamente il biancoscudo”

Queste ultime notizie riportano ad un tema critico per quanto riguarda la realtà del calcio femminile, non solo in Veneto (preso come esempio nel caso dell’articolo presente) ma in generale in Italia.
Le buone intenzioni per rendere questa disciplina una realtà consolidata ci sono, parole buone e di apprezzamento che però non sono sempre seguite dai fatti.
Il divario con il corrispettivo maschile è ancora troppo evidente rispetto agli altri paesi (come Spagna, Francia, Inghilterra e Svezia per nominarne quattro), gli stadi sono ancora troppo poco popolati e le piccole realtà fanno fatica ad affermarsi.
Il professionismo è certamente una grande conquista, ma al di là della prima squadra le serie cadette, che fanno il possibile per farsi notare, ad oggi vivono ancora situazioni di incertezza e di difficoltà.

L’H&D Chievo Women programma il suo futuro

L’estate 2024 sarà importante per l’H&D Chievo Women, che sta programmando il suo futuro. Una pianificazione iniziata il 18 maggio, con il rinnovo di Fabio Ulderici e del suo vice Carli. In questi giorni invece, la società gialloblù sta puntando a confermare le migliori giocatrici della stagione 2023-24. Peraltro, cercando di biennalizzare i contratti, il che significa avere una certezza anche sul lungo periodo. Le prime a confermare la permanenza oltre la Diga, sono Roberta Picchi e Cristina Merli. Ecco i comunicati ufficiali della squadra.

H&D Chievo Women: il rinnovo di Picchi

H&D Chievo Women è lieto di comunicare ufficialmente di aver raggiunto l’accordo di rinnovo biennale con l’attaccante Roberta Picchi fino alla stagione 2025/26.

Capitan Picchi continuerà dunque a vestire la maglia dell’H&D Chievo Women per le prossime due stagioni, dopo aver concluso l’ultimo campionato come presenza imprescindibile in campo, capocannoniere della squadra con ben diciotto gol all’attivo, appena un gradino fuori dal podio delle migliori marcatrici di stagione“.

Il rinnovo di Merli

“Anche il vicecapitano rimane in gialloblù. H&D Chievo Women comunica ufficialmente di aver raggiunto un accordo biennale con il centrocampista Cristina Merli fino alla stagione 2025/26.

Un percorso di continuità che premia una stagione ricca di soddisfazioni, e che ha visto Merli fra le assolute protagoniste dal punto di vista tecnico con cinque gol all’attivo ma, soprattutto, da quello umano”.

Inter: ufficiale l’arrivo della calciatrice belga Tessa Wullaert

La società milanese, mediante i propri canali social, ha ufficializzato l’arrivo di Tessa Wullaert. L’attaccante belga, classe ’93, arriva dal Fortuna Slittard, club che milita nel massimo campionato olandese.
Quest’ultimo, però, è solo il più recente passaggio della propria carriera: la calciatrice 31enne, infatti, vanta una serie di traguardi raggiunti, tra cui si ricordano (per primi) la vittoria di due campionati e tre Coppe Nazionali in Frauen-Bundesliga, giocando in maglia Wolfsburg; solamente successivo il trasferimento della stessa al Man City che l’ha vista trionfare in FA Women’s Cup e FA Women’s  League CUP 2018/19 e portare con sé 10 reti e 53 presenze!

Una piccola parentesi nell’Anderlecht, poi, prima dell’unione con lo Slittard, appunto, risultando la miglior marcatrice con 26 reti totali all’attivo nel percorso 2023/24.
A chiudere la grande serie di Palmarès le tre scarpe d’oro di Calcio Femminile belga.

Sono molto felice, non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione“, ha fatto sapere Wullaert. Tra lei e l’FC Inter Milano un accordo con validità 30 giugno 2026.

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