Risale a poche ore fa il comunicato ufficiale in cui la FIFPRO, federazione internazionale dei calciatori professionisti, annuncia di star assistendo le SuperFalcons nigeriane nel recupero dei pagamenti non emessi dalla federazione nigeriana (alcuni di questi risalenti addirittura al 2021).
Dal 1965, anno della fondazione della FIFPRO, essa garantisce massima tutela agli atleti e, anche in questo caso, promette la piena collaborazione con le atlete per far si che ogni loro diritto venga rispettato in toto.

Queste le loro parole:

“In seguito all’eliminazione della squadra di calcio nigeriana dalla Coppa del Mondo femminile FIFA, la FIFPRO conferma che sta assistendo le giocatrici in una controversia con la Federcalcio nigeriana in merito ai pagamenti di bonus, indennità di campo e spese, alcune delle quali risalgono al 2021.
Durante la Coppa del Mondo le giocatrici hanno espresso il desiderio di rimanere concentrate sulle loro prestazioni senza fare dichiarazioni pubbliche o affrontare altre distrazioni.
Tuttavia le Super Falcons ritengono che sia giunto il momento che la Federcalcio nigeriana onori i propri impegni e paghi le somme arretrate.
La squadra è estremamente frustrata per il fatto di aver dovuto esigere dalla Federcalcio nigeriana questi pagamenti prima e durante i tornei e potrebbe dover continuare a farlo anche dopo. È deplorevole che le giocatrici abbiano dovuto sfidare la propria federazione in un momento così importante della loro carriera.
La FIFPRO continuerà a lavorare con le giocatrici per garantire che i loro diritti contrattuali siano onorati e che i pagamenti in sospeso siano saldati.”

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.