Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Solo una settimana fa hanno condiviso l’esperienza in Nazionale contro la Spagna (fermando di nuovo sul pari le regine d’Europa), ma giovedì 14 dicembre alle ore 19 Renatinha e Adrieli Bertè si ritroveranno a giocare da avversarie in Bitonto-TikiTaka Francavilla, anticipo di lusso – a campi invertiti – che consegnerà il titolo di campionesse d’inverno.

QUI BITONTO – Non è solo il remake dell’ultima serie scudetto vinta dalle leonesse, è anche il momento della verità dopo un testa a testa che dura da 10 giornate.
“Dopo un cammino netto, non vogliamo mollare un solo centimetro – commenta Renata Adamatti, per tutti Renatinha. – La Champions in arrivo non sarà una distrazione, così come non lo sarà il pensiero della finale scudetto di qualche mese fa. Quello che è stato si archivia, non si dimentica: ma giovedì esisterà solo il presente e nel presente ci piacerebbe chiudere il girone di andata con un’altra vittoria. Test più importante fino ad oggi? Io credo che nessuna partita del campionato sia scontata. Sicuramente ci sarà un’atmosfera diversa e tanta rivalità, ma ogni domenica lavoriamo tanto per arrivare preparate”. E i numeri lo confermano: primato in campionato (a + 2 rispetto alle giallorosse), miglior attacco (di gran lunga) e miglior difesa.
“Quest’ultimo dato per la gioia di mister Marzuoli – sorride- che ha cercato di dare equilibrio alla nostra innata propensione offensiva. Scherzi a parte, vogliamo entrare in campo con la mente giusta e arrivare con ancora più fiducia a Burela, dove – comunque vada – resetteremo e cercheremo di fare il massimo a livello europeo”.

QUI TIKITAKA – Cambiare la storia vissuta a giugno e andare a riposo con un grosso regalo da scartare sotto l’albero: la vetta della Serie A. Per Adrieli Bertè, che sta già vivendo un momento d’oro dopo la prima convocazione in Nazionale, sarebbe proprio questa la ciliegina sulla torta. “Bitonto imbattibile? La classifica dice che il trend è estremamente positivo, ma noi cercheremo di invertirlo, un po’ perché veniamo da un titolo sfumato proprio contro di loro e un po’ perché anche a noi piacerebbe arrivare al giro di boa con risultati solo positivi”. Un ultimo sforzo, anche se il più difficile in termini di dispendio energetico ed emotivo. “Chi sarà più pericoloso dall’altra parte? Renatinha, per la sua capacità di saltare l’avversario. Ma noi abbiamo Vanin, che per me è la più forte del mondo e può sbloccarla in qualsiasi momento. In fondo, se ci pensiamo bene, non c’è nulla di concreto in palio: un’eventuale sconfitta non sarebbe la fine del mondo, ma questo sorpasso in extremis sarebbe la meritata ricompensa a tutto il lavoro svolto fino ad oggi”. Anche la maglia Azzurra è stata un premio, su questo Adrieli non ha dubbi. “Non è un caso che sia arrivata proprio adesso, dopo quello che ho passato negli ultimi anni (una lunga serie di operazioni alle ginocchia, n.d.c).: in tanti al posto mio avrebbero mollato, invece io ho avuto la forza di reagire e andare avanti, fino alla realizzazione di un sogno enorme”.