“La vita è come una scatola di cioccolatini non sai mai quello che ti capita” diceva Forrest Gump, interpretato da Tom Hanks, nell’omonimo film per spiegare quanto sia imprevedibile, magico e sorprendente il percorso di una persona. Non sappiamo se Marta Mason si riconosca in questa frase però di certo non poteva immaginarsi, a giugno quando ha scelto di smettere i panni della talentuosa attaccante da oltre 73 reti in 155 partite di Serie A di ritrovarsi meno di 6 mesi dopo protagonista del celebre talent show “Amici di Maria De Filippi” come cantante.

Una predestinata frenata dagli infortuni
Nata 23 anni fa a Camposampiero (paesino in provincia di Padova), Marta ha maturato esperienze e superato più ostacoli della stragrande maggioranza delle ragazze della sua età. Soprattutto ha imparato presto che i sogni vanno sempre inseguiti e coltivati con caparbietà e passione. Cresciuta in una famiglia milanista e nel mito di Shevchenko, Marta già a 5-6 anni mostra un feeling innato per il calcio. Fino a 12 anni gioca con i maschi poi una volta inserita con le pari età mostra mezzi atletici, talento e un fiuto per il gol fuori dal comune che convincono il Venezia a tesserarla e a farla debuttare in massima serie a 15 anni. Il percorso è quello di una predestinata che brucia le tappe come se fosse la cosa più naturale del mondo. L’esordio con gol nella Nazionale U17 italiana, la promozione quasi immediata nell’Under 19, il passaggio alla Reggiana e l’esordio in Champions League a 19 anni nelle file del Verona dove, in coppia con la “hall of famer” Melania Gabbiadini, in due anni realizza 42 reti in 59 incontri.
Proprio i numeri e la clamorosa continuità realizzativa mostrata nella prima metà della stagione 2013-2014 convincono il ct Antonio Cabrini a convocarla in Nazionale maggiore a gennaio 2014. Purtroppo però l’esordio con la maglia azzurra, in amichevole o gara ufficiale, non arriverà mai per colpa dei soliti dolori alle caviglie che costringono la Mason a estenuanti soste ai box sempre più costanti e, col passare del tempo, sempre più difficile da accettare. Nell’ultimo biennio a Bergamo nel Mozzanica segna 17 gol in 30 partite e, come ci racconta il padre Stefano, prende la decisione sofferta e non scontata di lasciare momentaneamente il calcio per prendersi un anno sabbatico, recuperare dagli infortuni e coltivare l’altra passione della sua vita: l’amore per la musica e il canto.

“Nonostante gli acciacchi alle caviglie e le problematiche che la assillano da qualche stagione, questa estate a Marta non sono mancate le proposte di società di Serie A che le offrivano un contratto e una maglia da titolare. Lei però ha pensato che non sarebbe stato giusto accettare un contratto e non poter ricambiare la fiducia perché soggetta ad infortuni e così, a malincuore, ha maturato l’idea di accantonare il calcio per almeno un anno per curarsi al meglio, ricaricare le pile e fare altro… Tra gli obiettivi c’era anche quello di prendere lezioni di canto anche se nemmeno lei poteva aspettarsi di bruciare le tappe così in fretta”

Dal lavoro di commessa ai banchi della ‘scuola’ di Amici
Nella vita di Marta la musica ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Due anni e mezzo fa in un’intervista a www.sportdipiu.com raccontava così questo suo amore incondizionato: “La musica è la mia migliore amica. È indispensabile per me, non potrei farne a meno. Mi dà la possibilità di sfogare il nervosismo, di riflettere sui miei sentimenti e mi emoziona. Mi piace cantare, sotto la doccia, a casa mentre cucino, in allenamento, per strada, dovunque. Suono anche il pianoforte, una passione che ho ereditato dal mio bisnonno e da mio cugino. L’ho studiato per un anno e mezzo, adoro suonare pezzi moderni e cantabili, non classici. Un giorno vorrei studiare canto ed esibirmi da solista, però sono timida in pubblico e mi vergogno…”. Nel frattempo da quel giorno Marta, parallelamente agli allenamenti e alle partite col Mozzanica e agli esami per diventare massoterapista professionista, ha lavorato per migliorare anche in questo ambito: lo scorso inverno ha registrato e postato su Youtube una cover di Remedy di Adele e si è anche esibita in un pub provando a vincere la paura di suonare in pubblico. Ad essere scelta per i casting di Amici e ad entrare a far parte della rosa dei prescelti non ci pensava nemmeno lei come racconta il padre Stefano.

“Ci ha detto di aver spedito la candidatura per i casting circa a metà-fine agosto per fare un tentativo e nel frattempo aveva iniziato a lavorare come commessa in un bel negozio del centro di Verona. A settembre tra la sorpresa generale ha ricevuto la chiamata per andare a Roma in quanto i giudici di Amici volevano vederla e provinarla per i casting. E’ tornata a Verona ha ripreso a lavorare e ha ricevuto la chiamata definitiva per la seconda selezione in cui è stata presa. Ha dovuto mollare l’impiego da commessa ed ora è in questo talent a seguire lezioni e a fronteggiare altri ragazzi che a differenza sua cantano da una vita. La sentiamo pochissimo, perché la scuola dura delle 8 di mattina alle 20 di sera e quando riaccende il telefono si deve districare in una selva di whatsapp e messaggini. Noi della famiglia siamo orgogliosi e contenti già così e le consigliamo di vivere tutto questo soprattutto come una scuola: sfruttare i consigli dei giudici per migliorare e poi quel che sarà, sarà. Lei però è sempre stata una ragazza competitiva e tenace e sono convinta che queste sue qualità emergeranno anche all’interno del programma. “