Dal 21 al 24 giugno l’Italia femminile di calcio a 5 è tornata a lavorare per la prima volta dopo lo stop della pandemia. A distanza di circa un anno e mezzo dall’ultima uscita ufficiale, a Novarello, cosi 20 calcettiste si sono ritrovate a svolgere un raduno alla corte del tecnico Francesca Salvatore. Per la selezione azzurra occhi puntati ad ottobre quando in Svezia sarà tempo di qualificazioni per le Final Four di Women’s Futsal Euro 2022, dove l’Italia è stata collocata in un girone di ferro con le padroni di casa svedesi la Spagna, campione d’Europa, e la Slovacchia. Nei giorni scorsi abbiamo raggiunto la selezionatrice della Nazionale Francesca Salvatore: queste le parole rilasciate dallo stesso tecnico ai nostri microfoni.

La pandemia ha bloccato tra le altre cose anche il futsal. Come è stato per lei vivere un periodo lunghissimo lontano dal gruppo squadra?
“Nella mia vita da allenatrice non sono mai stata così tanto tempo lontana dal campo e quindi dalla mia squadra ma nonostante la grande nostalgia ho comunque avuto modo di osservare le ragazze impegnate nei vari campionati. L’ho fatto sicuramente con maggior calma ed attenzione e l’osservazione porta sempre tanti spunti di riflessione”.

Nel mese di giugno è tornata a lavorare e visionare da vicino le atlete tramite un raduno. Come è stato rivivere nuovamente lo spogliatoio?
“Diciamo che le ragazze le osserviamo durante l’intero campionato. Questo raduno come altri ci è servito per avere ulteriori indicazioni sulle nostre scelte. Ritrovarmi con la squadra è stata una grande emozione, confesso che mi sembrava di essere al primo esame di università. Ma poi basta riunirsi in cerchio, guardarsi negli occhi e la loro dedizione per la maglia insieme alla mia passione fanno svanire ogni paura”.

Tra le convocate anche quattro atlete che avevano militato in Serie A2. Occhio vigile dunque non solo nella massima Serie? Che indicazioni ha avuto da questa tre giorni di lavoro?
“La stagione appena conclusasi è servita proprio a monitorare l’intero panorama nazionale.
A mio avviso i ritmi della Serie A sono ancora differenti dalla A2, ma le ragazze convocate hanno dimostrato di essere all’altezza delle veterane, si sono allenate con serenità e personalità segno questo di grande collaborazione anche da parte delle più esperte.
Il gruppo lavora sempre con grande abnegazione e nonostante fossimo a fine stagione nessuna si è’ risparmiata. Una delle cose che più mi ha colpito è la crescita di alcune delle più giovani soprattutto sotto l’aspetto caratteriale”.

Nell’ ultimo torneo di Serie A il Montesilvano si è aggiudicato il campionato, superando un super Falconara che si è accaparrata invece la Coppa Italia. Cosa ha detto dal suo punto di vista questa stagione?
“Il campionato di Serie A è’ sempre più competitivo, nonostante lo strapotere del Falconara ho visto nel corso della stagione tante partite interessanti. Le tre finali scudetti sono state giocate con un ottima intensità che dimostra come il lavoro fatto dai club sia sempre più meticoloso ed efficace”.

Ora per lei occhi puntati sulle prossime qualificazioni a Women’s Futsal Euro 2022 ad ottobre. In Svezia, oltre alle padrone di casa anche le campionesse in carica della Spagna e la Slovacchia. Girone complicato che darà molti stimoli giusto?
Diciamo girone non facile, e diciamo anche che la fortuna non è stata nostra complice.
Oltre alle padrone di casa della Svezia, che sono molto forti fisicamente, dovremo vedercela con le attuali campionesse d’Europa che non hanno bisogno di presentazioni, senza dimenticare la Slovacchia che ha ben figurato nelle qualificazioni. Percorso fatto di grandi ostacoli ma più grandi saranno le difficoltà più aumenteranno gli stimoli per me e le ragazze, non ho dubbi su questo”.

Arrivare alle fasi finali del prossimo anno sarebbe un vero sogno? Quante chance ha l’Italia di strappare il pass utile per continuare la corsa europea?
“I sogni non vanno confessati altrimenti nn si realizzano. Una cosa è certa affronteremo ogni impegno con umiltà e con tutte le nostre energie fisiche e mentali”.

Per lei esperienze anche con le rappresentativi giovanili dell’Italia. Quale è stata l’emozione più grande sino ad ora da allenatrice della Nazionale?
Dal punto di vista personale direi la prima volta che ho cantato l’inno indossando la divisa azzurra. Solo in quell’istante ho capito quanto grande fosse la responsabilità che mi era stata affidata. Con la squadra posso dire che essere la loro allenatrice è sempre l’emozione più grande. io mi sento una privilegiata con la selezione azzurra sono cresciuta tanto come persona e come tecnico”.

Nota un avvicinamento maggiore delle più giovani a questo sport, sia da atleta che come seguito?
“Sinceramente no. Ed ho paura che il calcio a 11 abbia molto più appeal del futsal, spero sempre di sbagliarmi perché le giovani dovrebbero almeno provare la bellezza di un pallone che scorre sul parquet. Questa cosa mi spiace tanto perché si potrebbe lavorare in sinergia tra le due discipline scovando piano piano le caratteristiche delle singole atlete”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio