Photo Credit: Riccardo Donatini - Hellas Verona Women

L’Hellas Verona Women continua la sua striscia positiva in Serie B, vincendo 2-0 in trasferta sull’Arezzo nel diciottesimo turno di campionato. Le ragazze di Matteo Pachera, ora seste insieme al Cesena con si devono preparare alla gara di domani contro il Brescia, e della partita vuole esserci anche Stela Semanová, attaccante nata in Slovacchia nel 2001 che, al suo primo anno in gialloblù, ha realizzato domenica contro le aretine la sua prima marcatura con la maglia delle mastine. La nostra Redazione ha intervistato Stela, che in passato ha giocato col Partizán Bardejov e con lo Slovan Bratislava e vanta due presenze con la nazionale slovacca, per risponderci ad alcune domande.

Stela come ti sei avvicinata al calcio?
«Mio padre giocava a calcio a livello professionistico quando io ero bambina, sono stata circondata dal calcio da sempre. Per me è stato naturale, mi piaceva, poi ho iniziato ufficialmente a giocare a 8 anni con i ragazzi del villaggio dove abito in Slovacchia».

In che modo hai scoperto di essere un’attaccante?
«Forse perché anche mio padre era un attaccante e quindi l’ho preso da lui. In generale ero sempre tentata di attaccare la porta e segnare tanti gol».

Cosa ti ha portato quest’anno a venire all’Hellas Verona Women?
«Volevo provare qualcosa di nuovo, non ero mai stata in Italia prima e sapevo che il calcio italiano è di alta qualità. Quando è arrivata l’offerta di Verona l’ho accettata subito».

Che ambiente hai trovato a Verona?
«L’inizio non è stato semplice, non parlavo italiano e capivo poco. Negli spogliatoi e in campo si parlava principalmente in italiano quindi non conoscendo la lingua le mie compagne comunicavano con me a gesti, con il linguaggio del corpo, sorridendomi e battendomi il cinque. Ho iniziato poi a parlare in inglese con le mie compagne che lo parlavano e mi aiutavano a tradurre. Adesso con il passare del tempo posso dire di aver imparato un po’ l’italiano, non capisco tutto ma sicuramente la situazione è migliorata molto. Provo anche a parlare in italiano, un po’ così e un po’ in inglese».

Parliamo del 2-0 arrivato qualche giorno fa in casa dell’Arezzo. Secondo te come hai capito che la squadra sarebbe riuscita a portare a casa la vittoria?
«Volevamo vincere, eravamo concentrate su questo e ci siamo riuscite. Non è stato facile, considerando anche le condizioni del campo a causa della pioggia, ma abbiamo gestito la situazione e ce l’abbiamo fatta».

Inoltre, sempre nella gara contro l’Arezzo, hai segnato la tua prima rete con la divisa del Verona. Che sensazioni hai avuto dopo aver fatto gol?
«È stato bellissimo, sono davvero felice. Onestamente, la mattina della partita avevo buone sensazioni, pensavo che se avessi giocato sarei riuscita a segnare e così è stato. Sono felice anche perché era il giorno del compleanno di mio padre, perciò, lo ritengo il mio regalo per lui».

In ogni caso, questo 2-0 ha permesso al Verona di raggiungere il Cesena al sesto posto. Secondo te, si poteva fare di più?
«Non abbiamo iniziato il campionato come volevamo, ma ora stiamo vivendo un buon periodo, e siamo felici dei risultati che stanno arrivando. Vogliamo continuare così».

Il campionato va avanti e domani il Verona ospiterà il Brescia. Cosa dovrà fare attenzione la squadra in vista di questa partita?
«Sono una squadra di qualità e esperienza, lavorano bene insieme. In attacco sono molto forti, perciò, dovremo fare attenzione».

Che impressioni hai avuto sulla Serie B dopo 18 partite?
«È un campionato molto competitivo e mi piace. Ogni partita è importante e in ogni match bisogna dare il massimo per ottenere il risultato».

Chi pensi che possa vincere il campionato?
«Credo che in questo momento la Lazio e il Napoli siano le favorite, ma matematicamente parlano è ancora tutto aperto».

Tu hai giocato con Partizán Bardejov e Slovan Bratislava, e con queste due squadre hai partecipato anche alla Champions League. Che effetto ha fatto per te giocare in una competizione di questo livello?
«Sono orgogliosa di aver giocato in Champions League. È un onore aver raggiunto un obiettivo così alla mia età. Ogni giorno lavoro per diventare una giocatrice migliore e raggiungere nuovi traguardi».

Nella tua carriera c’è anche la maglia della Nazionale della Slovacchia, e tra l’altro, hai anche due gettoni con la Maggiore. Quanto vuol dire per te far parte della Repre?
«È qualcosa di incredibile e difficile da descrivere, un grandissimo onore. È una grande soddisfazione, vestire la maglia della Nazionale slovacca per me è molto importante. È sempre stato il mio sogno quello di rappresentare il mio paese e sono orgogliosa di averlo raggiunto. Ho i brividi ogni volta che sono in campo e canto l’inno nazionale».

Che differenze hai notato tra il calcio sloveno e quello italiano?
«Qui il calcio è più difficile e veloce, anche molto più tattico».

Com’è la tua vita fuori dal rettangolo di gioco?
«Normale. Mi sono diplomata a scuola e ora mi dedico al calcio. Mi piace passare il tempo con gli amici, viaggiare, andare in montagna. Nel mio tempo libero mi piace anche fare arti marziali».

Che obiettivi vorresti raggiungere quest’anno?
«Il mio piano è quello di continuare a lavorare su me stessa, come calciatrice e come persona. Vorrei fare cose che mi rendano felice e soddisfatta».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Hellas Verona Women e Stela Semanová per la disponibilità.

Elia Soregaroli
Nato il 12 luglio del 1988 a Cremona, Elia ha sempre avuto una grande passione per il mondo del giornalismo, in particolar modo a quello sportivo. Ha tre esperienze lavorative in questo settore, IamCalcio, ManerbioWeek e BresciaOggi, un workshop con l'emittente televisiva Sportitalia, e uno stage curricolare con il Giornale di Brescia. Si avvicina al calcio femminile nel 2013 grazie ai risultati e al percorso del Brescia CF e da allora ha cominciato ad occuparsi anche del movimento in rosa.