Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nella 2° giornata della Poule Scudetto è andata in scena, al PUMA House of Football, Milan-Juventus che è terminata con il punteggio di 2-2. Alle reti bianconere di Chiara Beccari e della solita Cristiana Girelli, che avevano ribaltato il vantaggio milanista iniziale di Chantè Dompig, ha risposto Nikola Karczweska che ha trovato il pareggio al 90° grazie ad un colpo di tacco da posizione ravvicinata che si è spento all’angolino. Un punto a testa per le due compagini che permette alla capolista di fuggire a +11 da Inter e Roma e al Diavolo di continuare il processo di crescita.

Grazie ai Match Analysis della Panini Digital possiamo notare come il pareggio sia stato il risultato più corretto dato che l’IVS (Indice di Valutazione Squadra) è stato pari a 48 vs 52.

Nonostante il sostanziale equilibrio, è evidente che le meneghine abbiano scelto di avere un atteggiamento più attendista rispetto al solito, probabilmente anche ricordando il doloroso 0-6 del ritorno di Regular Season giocato esattamente un mese prima. Se il possesso palla è stato equilibrato (51% vs 49%), la Vecchia Signora ha mantenuto un baricentro più alto (49 mt vs 61,5 mt, quello rossonero è salito da 45 mt a 53,3 da una frazione all’altra), una supremazia territoriale maggiore (42% vs 58%, la differenza è stata fatta nel primo tempo in cui i valori sono stati pari a 35% vs 65%, mentre nel secondo 50% vs 50%), un pressing più alto (35 mt vs 53 mt) e un numero maggiore di palle giocate in area (32 vs 52), nonostante poi le grandi occasioni siano state rispettivamente 4 e 5.

Le ragazze di Suzanne Bakker hanno giocato tutta la partita con un 4-3-3 che ha mantenuto la propria fisionomia, senza mutare in fase di costruzione. I due terzini, Emma Koivisto e Valery Vigilucci, pur avendo comunque una posizione leggermente più avanzata, verso la linea di centrocampo, hanno mantenuto comunque un atteggiamento più conservativo senza spingersi troppo lungo le corsie laterali. La più grande differenza che possiamo notare tra prima e seconda frazione è stato il baricentro, dato che nel primo tempo il Milan era molto schiacciato nella propria metà, mentre nel secondo è riuscito ad alzare le proprie posizioni concedendo, però, in questo modo, più occasioni alle ospiti. Prima dell’intervallo le zone con più densità sono state l’out di sinistra basso, nella zona di Vigilucci, e le parti centrali della difesa di Nadine Sorelli e di Julie Piga che infatti è stata la prima per passaggi riusciti (50), per palle giocate (77) e per palle recuperate (29) e la seconda per giocate utili (14); mentre nei secondi 45 minuti la parte più densa è stata quella alta della fascia sinistra, di competenza di Dompig. In entrambi i tempi invece è stata molto densa anche l’area di rigore di Laura Giuliani che ha aiutato molto in fase di costruzione anche andando a cercare spesso il lancio lungo direttamente verso la sua compagna di squadra con il numero 99. Il portiere italiano classe 1993 è stata infatti la prima per giocate utili (15) e la seconda per palle giocate (56) e per passaggi riusciti (45), così come l’asse più attivo milanista è stato quello da Sorelli a Giuliani con 16 passaggi completati, a sottolineare la centralità dell’estremo difensore nella prima costruzione della formazione lombarda.

Le ragazze di Max Canzi sono invece scese in campo con un 3-4-1-2 ordinato in cui le zone con maggiore densità sono state la parte centrale della trequarti, di competenza di Barbara Bonansea, la fascia sinistra occupata da Paulina Krumbiegel e tutto l’out di destra dell’asse Martina Lenzini – Valentina Bergamaschi: il “braccetto” destro classe 1998, Lenzini, è stata infatti la prima per giocate utili (10, come Abi Brighton), la seconda per palle giocate (71) e la terza per passaggi riusciti (50).
Nel secondo tempo, invece, il modulo era un 3-4-3, anche questo senza particolari variazioni, e la zona con maggiore densità è stata la fascia sinistra alla quale Lindsey Thomas ha dato forza e compattezza e Sofia Cantore ha dato estro e velocità, come si è ben visto in entrambi i gol bianconeri: il primo con una progressione impressionante e il secondo con un sombrero magico su Piga, per poi accendere la miccia di Girelli che davanti a Giuliani non ha sbagliato.

Entrambe le compagini hanno deciso di costruire maggiormente partendo dal basso, infatti la percentuale è stata pari all’82% per la formazione di casa e all’87,1% per le ospiti. Bisogna però evidenziare come queste percentuali siano anche leggermente più basse rispetto ad altre partite e questo perché soprattutto il Diavolo non ha rinunciato anche alla palla diretta verso Evelyn Ijeh o sulla corsa di Dompig per rompere le linee avversarie o per prendere in contropiede la difesa juventina quando scoperta.

L’impostazione milanista partiva da un giro palla difensivo tra il portiere, Giuliani, e i due centrali di difesa, Sorelli e Piga, per poi continuare spesso verso la fascia destra dove il terzino, Koivisto, scambiava con la mezzala e l’ala di competenza, Valentina Cernoia e Monica Renzotti, triangolazioni che avvenivano anche sulla fascia opposta tra Vigilucci, Giorgia Arrigoni e Dompig. Il centro dell’impostazione offensiva era, invece, Ijeh che è stata la più cercata dalle compagne con 46 passaggi ricevuti: l’attaccante svedese classe 2001 faceva da boa in modo da ricevere e appoggiarsi per favorire gli inserimenti alle sue spalle. Se, invece, Piga è stata la rossonera con più passaggi completati è stata solo la sesta tra le giocatrici di movimento per precisione; la più precisa è stata la compagna di reparto Sorelli con l’81% di precisione.

Il centro dell’impostazione juventina è stata senza dubbio Brighton che, dopo il giro palla difensivo tra Emma Kullberg, Mathilde Harviken e Lenzini (Kullberg – Lenzini è stato l’asse bianconero più attivo con 14 passaggi completati), veniva sempre servita per dare il via alle azioni offensive della Juventus. La prestazione dell’interno di destra statunitense classe 2002 è stata totale: prima per passaggi riusciti (56), per passaggi ricevuti (49), per palloni giocati (77), per palle recuperate (22) e per giocate utili (10, come Lenzini). Per precisione passaggi è invece solo la quinta tra le giocatrici di movimento, mentre la più precisa è stata Kullberg con l’80% di precisione.

Per quanto riguarda le conclusioni, il Milan ha calciato 10 volte di cui 4 in porta, riuscendo a segnare in 2 occasioni. Considerando i tiri in porta la squadra di casa è riuscita a gonfiare la rete il 50% delle volte risultando efficace sotto questo punto di vista. In leggero miglioramento anche la precisione delle conclusioni anche se ancora una volta la percentuale è sotto al 50%. Le meneghine ad aver tentato più volte di trovare la gioia personale sono state Dompig, Karczweska, nonostante il minutaggio limitato, e Ijeh che hanno concluso con 2 tentativi a testa: 1 gol per l’ala olandese classe 2001 e per l’attaccante polacco classe 1999 mentre rimane a bocca asciutta l’ex attaccante del Tigres.
La Vecchia Signora ha invece concluso 15 volte di cui 8 in porta. I tiri si sono divisi abbastanza equamente tra l’area di rigore e la lunga distanza (8 in area, 7 da fuori) e ciò sottolinea come le ragazze di Canzi abbiano la possibilità di far male all’avversario in tanti modi. Detto ciò, nonostante le numerose conclusioni in porta, le ospiti hanno fatto fatica a risultare davvero pericolose: Giuliani ha compiuto qualche ottima parata ma non si ricordano veri e propri miracoli. Le calciatrici ad aver tirato di più sono state Girelli, 1 gol, e Krumbiegel, 0 gol, che hanno calciato 3 volte; mentre basta un solo tentativo a Beccari che subentra al 60° e gonfia la rete 3 minuti dopo.

Daniele Vitarelli
Nato in provincia di Monza e Brianza. Laureato in Storia e studente di Scienze Storiche presso Unimi a Milano, la mia passione principale, però, è sempre stata il calcio. Sono convinto che il calcio femminile possa diventare una realtà concreta in Italia e il mio obiettivo, oltre a migliorare me stesso, è rendermi utile per la crescita di questo movimento.