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La sfida salvezza in scena al Comunale di Palma Campania tra Pomigliano e Parma termina a reti inviolate: uno 0-0 che non premia nessuna delle due squadre in lotta per la salvezza, che allontana il Pomigliano dal Milan definendo ancor di più il confine tra chi si qualificherà alla poule scudetto e chi dovrà prender parte alla poule salvezza, ma che permette al Parma di scavalcare la Samp al penultimo posto della classifica.

I cambi della ripresa non hanno sbloccato un match che ha visto la squadra di casa prevalere solo in termini di pericolosità offensiva con 17 tiri, 10 in più del Parma, nonostante abbia effettuato 5 cross in meno rispetto alla compagine emiliana. Gli altri dati statistici attestano pressoché la parità tra le due formazioni: sforano entrambe, di pochi secondi, i 9 minuti di supremazia territoriale alternandosi con un minuto di vantaggio ciascuna sull’altra tra primo e secondo tempo, il possesso palla è di circa due minuti superiore per il Pomigliano, ma la linea di baricentro e quella di pressing premiano le gialloblù per circa due metri. I moduli di gioco di partenza hanno visto le campane schierarsi con un 4-3-2-1 per trasformarsi, nel corso della ripresa, in un 4-3-3 speculare alla squadra allenata da mister Panico che, invece, ha mantenuto lo stesso modulo per tutti i 90 minuti.

La totalità dei traversoni verso il centro dell’area di rigore è arrivato in zona d’attacco, 15 da parte delle ospiti e 10 pervenuti da parte della squadra di Sanchez: per quanto concerne quest’ultima, la fascia prediletta da cui far partire i cross è stata quella destra, mentre il Parma li ha distribuiti più equamente tra le due corsie esterne del terreno di gioco.

I flussi di gioco che Panini Digital ci mette a disposizione, disegnano una costruzione della manovra da parte del Parma incentrata sulla ricerca costante di Paloma Lazaro, tramite servizi lungolinea e cambi di gioco in diagonale da destra verso le zone offensive di sinistra che l’hanno portata a ricevere 39 palloni totali e a giocarne 56 di cui 7 in senso utile, ma anche a subire 3 falli da un Pomigliano che, invece, ha cercato affondi laterali da ambo le fasce, in particolare quella occupata da Martinez, riuscendo così a mandarla 3 volte al tiro.

Su 17 conclusioni di marca campana, 14 sono state realizzate di piede a palla bassa, una al volo e 2 di testa, ma si noti come 10 siano terminate ai lati della porta protetta da Capelletti, brava a farsi trovare pronta nelle 5 che hanno centrato lo specchio. In proporzione, il Parma è stato più preciso trovando 3 volte la porta, ma meno prolifico in fase di chiusura delle azioni totalizzando 7 tiri.