Alice Zuanti, attaccante classe 1995 e da quest’anno capitano del Venezia FC Women, è una delle giocatrici simbolo della squadra, trovandosi a vestirne la maglia sin dalla sua primissima formazione.
Calcio Femminile Italiano la ha raggiunta per un’intervista in cui Alice si è raccontata in maniera sincera senza omettere le proprie speranze per il futuro e ciò che significa il calcio inteso come sport e parte fondamentale della sua vita: d’altronde alle partite viste in tribuna ha sempre preferito quelle giocate di persona

“Sicuramente il nostro obbiettivo è quello di rimanere nella parte alta della classifica. Stiamo lottando per restare lì e continueremo a farlo, fino alla fine!
Personalmente non mi reputo una grande tifosa, ho sempre preferito praticarlo piuttosto che guardarlo. Il calcio rappresenta tutto quello che sono, senza mi sentirei vuota.”

Scendendo più nello specifico, alla domanda che riguarda la sua personalità in campo nei suoi punti di forza e in ciò che invece vorrebbe migliorare, ha risposto pensando alla sua dedizione quando si trova con la squadra, fuori e dentro dal rettangolo verde, come un buon capitano sa fare.
Questa sua caratteristica, unita al non arrendersi mai e alla versatilità nel calciare, visto che usa entrambi i piedi, la rende fondamentale in campo.
Vorrebbe, allo stesso tempo,  osare di più, avere meno paura di sbagliare l’azione.

“Come punti di forza penso di avere l’impegno e la costanza, non sono una che si arrende facilmente e cerco sempre di superare i miei limiti anche se è difficile. Ho visione di gioco, fortunatamente uso sia il destro che il sinistro, questo penso mi renda abbastanza versatile. Le mie compagne sanno di poter contare su di me per un consiglio o un aiuto sia in campo che fuori.
Vorrei migliorare un po’ sotto l’aspetto della personalità, a volte non ho il coraggio di provare la giocata per paura di sbagliare, quindi vorrei avere un po’ più di consapevolezza”

Nelle sue passioni, al di la dello sport che è la principale, compare l’amore per il cinema e per la musica. Il suo sogno, sin da piccola, è stato quello di cantare ma la timidezza, che a volte si riflette anche in campo, la ha bloccata dal prendere lezioni di quella disciplina.

“Sono un’appassionata di cinema, amo la musica e, ad essere sincera, fin da piccola ho sempre sognato di fare la cantante, ma ero troppo timida per prendere lezioni. Ho compensato facendo ginnastica artistica e calcio, sicuramente lo sport in generale è la mia passione più grande.

Tornando al suo mondo da atleta, il discorso è poi virato sul movimento calcistico femminile in Italia. E’ una rivoluzione importante, che nel nostro paese si sta svolgendo con un po’ di ritardo rispetto al resto del mondo occidentale.
Paesi come la Spagna, ma anche la Germania, la Svezia, la Francia e l’Inghilterra, al momento sono più avanti in questo rispetto a noi ma:

“Penso che il modo migliore, sia di continuare a crederci e a crescere sempre di più, con più visibilità, fare in modo che sempre più persone si interessino e seguano anche il calcio femminile. La nostra nazionale proprio la settimana scorsa ha pareggiato con la Svezia che attualmente nel Ranking è la numero 1 al mondo…
Non sarà facile ma visti i miglioramenti fatti negli ultimi anni spero andrà sempre meglio!”

Il suo messaggio per chi intende iniziare a seguire il calcio femminile o, ancora meglio, alle bambine che vorrebbero iniziare a giocare, riguarda il non aver paura di intraprendere questa esperienza.
Il calcio, in quanto sport di squadra, aiuta a molti livelli: dall’integrazione, a crescere senza pregiudizi, al senso di responsabilità, alla generosità (sia con le compagne di squadra che verso i tifosi).

“Invito i lettori a seguire il calcio femminile, che piano piano sta salendo di livello e inizia ad essere considerato normalità. Alle bambine dico di non avere paura di tuffarsi nel mondo del calcio, è uno sport meraviglioso, che essendo di squadra, aiuta ad integrarsi e a crescere nel migliore dei modi.”

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Frequento l'università a Cagliari ad indirizzo pedagogico. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.