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Gaia Distefano, Parma: “Devo fare i miei complimenti alla mia squadra”

Il Parma vince 2-0 in casa contro il San Marino Academy. Padrone di casa in vantaggio dopo 18 minuti con Sofia Kongouli. Il raddoppio del Parma in chiusura di tempo con Gaia Distefano, quest’ultima, a fine partita, dice due parole ai microfoni:

Gaia, oggi un’ottima condotta del Parma che si sta rilanciando dopo il periodo non positivo, adesso sono tre vittorie consecutive.
Devo fare i miei complimenti alla mia squadra per come siamo entrate in campo, con l’appiglio mentale giusto e sapendo che comunque la partita era molto difficile.

Il tuo gol, che avevi cercato peraltro anche in precedenza, è arrivato dopo una giocata, direi travolgente, di Kelly Gago.
Sì sono molto contenta anche per la mia compagna, mi ha fatto un grande assist e siamo riuscite a fare entrare la palla.

SERIE B FEMMINILE, IL PARMA CENTRA LA TERZA VITTORIA DI FILA

Terza vittoria consecutiva per il Parma che batte 2-0 in casa San Marino e sale a 46 punti in classifica. Decisive le reti nel primo tempo di Kongouli e DiStefano, che mettono il punto esclamativo ad un’ottima frazione della squadra di Colantuono.
Nella ripresa cala leggermente il ritmo, con le gialloblu che amministrano il vantaggio senza correre troppi rischi in fase difensiva.
Parma che resta così stabilmente al quarto posto in classifica, in scia delle squadre di testa (Ternana, Lazio e Cesena). Prossimo appuntamento domenica 17 marzo sul campo del Verona.

Di seguito il tabellino del match:

PARMA-SAN MARINO ACADEMY 2-0
Marcatrici: 18′ Kongouli, 46′ DiStefano

PARMA
1. Alessia Capelletti; 6. Carlotta Masu (92′ 17. Laura Perin), 7. Antoniette Jewel Williams, 9. Kelly Odette Gago, 16. Federica Rizza (V. Cap.), 18. Ludovica Silvioni, 19. Elena Nichele (46′ 8. Azzurra Corazzi), 25. Caterina Ambrosi (Cap.), 27. Gaia DiStefano (74′ 91. Greta Di Luzio), 33. Sofia Kongouli (74′ 31. Caterina Ferin, 92′ st 14. Melissa Nozzi), 46. Veronica Benedetti. Allenatore: Salvatore Colantuono
A disposizione: 55. Evelin Frigotto; 45. Alessia Marchetti, 82. Camilla Cini, 90. Sofia Orsenigo

SAN MARINO ACADEMY
16. Giulia Limardi; 2. Shauna Margaret Peare, 4. Valeria Gardel (58′ 31. Elena Prinzivalli), 8. Giorgia Bertolotti (58′ 7. Cristina Carrer), 11. Maria Grazia Ladu (V. Cap.), 12. Aurora Manzetti (46′ 17. Yolanda Bonnin Rosello), 21. Valentina Puglisi, 22. Martina Tamburini (80′ 13. Soledad Yesica Menin), 30. Swami Giuliani, 45. Raffaella Barbieri (Cap., 67′ 27. Sofia Pirini), 68. Martina Carlini. Allenatore: Giacomo Venturi
A disposizione: 24. Francesca Montanari; 3. Giulia Montalti, 19. Michela Mariotti, 23. Federica Buonamassa

Arbitro: Mansour Faye di Brescia
Assistenti: Tonti di Brescia e Martone di Monza
Ammonite: DiStefano; Ladu
Recupero: 4’ pt, 5’ st

COPA 71 – La Coppa del Mondo di Calcio Femminile mai esistita

Nelle sale inglesi dall’8 marzo (festa internazionale della donna), il documentario COPA 71 prodotto dalle sorelle Serena e Venus Williams, racconta di un evento sportivo internazionale che ha segnato il calcio femminile per almeno 50 anni: la coppa del Mondo di calcio Femminile in Messico nell’estate 1971.

Nessuno (o quasi) sa o parla di questa manifestazione, nata come idea commerciale e ancor oggi non riconosciuta dalla FIFA, che ha visto Nazionali di calcio femminile quali Italia, Danimarca, Francia, Messico e Argentina, protagoniste di una competizione che ha riempito 2 dei maggiori stadi del Messico: lo stadio Jalisco a Guadalajara e l’Azteca a Città del Messico. In quest’ultimo si è giocata la finale che è ad oggi l’evento di sport femminile con più spettattori in assoluto.

Il documentario, ricco di radiocronache, stampa, foto e voci delle protagoniste, tra le quali la nostra Elena Schiavo, è emozionante. Bellissimi tutti i filmati condivisi, soprattutto quelli della nostra Nazionale italiana contro il Messico, con tanto di racconto delle protagoniste, e le controversie sulla semifinale.

Un documentario-film che lascia a bocca aperta anche i più esperti e appassionati di calcio femminile, anche perchè ha avuto come strascico il divieto per le federazioni di alcuni dei Paesi coinvolti di promuovere e approvare il calcio per le donne. In Inghilterra, per esempio, la FA (Federazione Gioco Calcio Inglese) aveva bandito il calcio femminile per 50 anni e ancora oggi si sentono gli strascichi di questa proibizione, con intere generazioni che non hanno avuto l’opportunità di giocare o vivere il calcio.

Copa 71 va al di là del semplice racconto calcistico: spiega come un mondo diverso fosse possibile, anzi lo è stato anche se la storia ne ha cancellato l’esistenza, o almeno fin’ora.

Assoultamente imperdibile se si è appassionati dello sport e della storia calcistica internazionale.

Stefano Braghin, Direttore generale Juventus Women: “Le ragazze mi hanno fatto capire perché ho dedicato 30 anni della mia vita al calcio”

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Stefano Braghin, Direttore generale della Juventus Women, ha incontrato i media nella sala stampa del Club di Vinovo per dialogare oltre al suo impegno bianco nero per i prossimi anni anche di tematiche legate alla squadra, al mister ed agli obbiettivi futuri della Juventus.

Dopo il rinnovo, dalla carica di direttore, per Braghin sono 12 anni che lavora per questo Club (e saranno 15 al termine di questo ulteriore mandato) ed è lui stesso a dichiarare: “che dopo tutto questo tempo, la Juventus è certamente casa mia“. 

“È un club, prosegue Braghin, che ha segnato un lungo tratto della mia carriera, farei fatica a vedermi dietro un altro simbolo. Mi è sempre risultato difficile pensare di poter vedere questa squadra da avversario. Il fatto che la società abbia ritenuto che questo potesse essere un posto, dove mi sento bene, in cui sentirmi a casa mi inorgoglisce per rappresentare questo Club. Credo che la Juventus non sia un club come gli altri, quando hai il privilegio di starci: devi tenerlo a cuore”.

A chi gli chiede sulla scia del progetto maschile, che monitoraggio c’è per le ragazze delle Juve in prestito?

Il Presidente ha risposto: “I prestiti sono il palliativo per far fare alle ragazze il percorso che non riescono a fare nel club. Un progetto strutturato che funziona, le seguiamo molto, con le mie collaboratrici, abbiamo una struttura che segue settimanalmente le ragazze, abbiamo dei feedback buoni in tutte le squadre. Quando parlo di giovani parlo di loro, ci sono valori che riusciamo a trasmettere dentro il club”.

Dopo l’esonero di Montemurro ci si aspetta una maggiore responsabilità da parte della squadra?

“Quando giochi alla Juventus non servono stimoli ulteriori, le ragazze sono chiamate a dare delle risposte come tutti noi. Nei cambiamenti ci sono azzeramenti delle gerarchie, chi magari era più tranquillo della sua posizione deve dimostrare di poterla tenere e chi era un po’ più indietro ha voglia di mettersi in mostra. Su questa scia bisogna consolidarsi non è una cosa che dura all’infinito”.

Ma quanto hanno patito, le ragazze e la squadra, in questo periodo?

“Quando i risultati non vengono dopo un periodo positivo lungo c’è più difficoltà nel vivere le sconfitte. Parliamo di un gruppo che negli ultimi sei anni ha partecipato a 19 competizioni e ne ha vinte 12, che è passato dall’ultimo al nono posto in Europa. Forse siamo stati brave, troppo, prima; abbiamo vinto più titoli di tutte le altre squadre messe insieme negli ultimi 7 anni e questo è un merito che va ai due allenatori che si sono succeduti. Qualunque squadra inizi un ciclo penso voglia cominciarlo come noi. Ci sono delle ciclicità legate a molti fattori. Poter affrontare queste fasi con la consapevolezza di quello che è stato fatto è un buon aiuto ed è merito di tutti quelli che hanno lavorato in questo progetto in questi anni”.

In funzione della guida tecnica, del dopo Joe Montemurro, ci sono delle trattative in corso per la prossima stagione?

Adesso abbiamo un tecnico che stà lavorando molto bene, va sopportato ed aiutato ma credo che non ne abbia bisogno perchè un bravo allenatore. Per rispetto a lui parlerei di ciò che stà facendo, poi ovviamente ci sono molte persone che vorrebbero lavorare con la Juventus e si sono fatte avanti e candidate per questo ruolo: qualcosa di buono, a mio avviso, vedono. Abbiamo le idee abbastanza chiare sul tipo di profilo che ci serve e diciamo che l’esperienza ci ha insegnato molte cose ed ogni volta sappiamo in pò di piu di cosa ci serve. Nulla di imminente, cercheremo di fare la scelta migliore in linea con gli obbiettivi e la strategia della società!”.

Parlando di clici, con nuove prospettive, con nuove figure il di Direttore ha le idee chiare: “Far meglio di questo ciclo non sarà facile né scontato. Più che la fine di un ciclo è la fase di un percorso, in cui ci sono delle necessità di rivedere alcuni protagonisti. Non vedrei una fine e un inizio ma la rivisitazione delle gerarchie nel gruppo, è cambiato tanto il calcio femminile e ci inseriamo in un contesto diverso rispetto all’inizio”.

Per un tecnico, che lascia: Montemurro, ci resta tantissimo.

“Di Montemurro alla Juventus rimarrà tantissimo, il triplete e i quarti di Champions restano negli almanacchi. Ci ha dato una visibilità internazionale che non avevamo, ha dato garanzia di internazionalità al progetto. Ci ha fatto vedere un calcio che non avevamo visto sotto certi aspetti, lascia una grande eredità come aveva fatto Rita Guarino. Mi auguro che possa esprimersi altrove trovando delle condizioni in cui far vedere il suo valore. Quando uno lascia il posto di lavoro migliore di come l’ha trovato, ha fatto un ottimo lavoro e sicuramente lui ha lasciato una Juventus Women migliore”.

“Nel momento in cui si dà un segnale di cambiamento dal punto di vista tecnico, poter contestualmente comunicare che dal punto di vista societario si dava continuità era importante, per dare rassicurazione. Il club ha intrapreso un nuovo corso fatto di competitività nella sostenibilità. È una linea che mi ha trovato entusiasta, la strada della sostenibilità è l’unica per salvare questo gioco straordinario. Il calcio femminile italiano da qualche anno è un po’ fermo, noi come club sosteniamo tutti i costi. C’è un mercato internazionale che è in grandissima ascesa, come quello inglese. È una strategia che vuole essere sostenibile, in un contesto armonico. La strada che ho suggerito è quella di un progetto che deve andare avanti: puntare su giovani che provengono dal nostro settore giovanile, calciatrici straniere che vengano a darci una mano nelle aree in cui abbiamo bisogno. Calciatrici giovani che proviamo a intercettare prima dei grandi club o più affermate che vengono da stagioni complicate provando a riportarle al loro livello. Il terzo grande pilastro sono le ragazze storiche che hanno dato tanto e finché vorranno e finché ci sarò io avranno sempre un contratto”.

A chi gli chiede, se il progetto “Stadio a torino”, anzichè Biella il numero uno bianco nero non si nasconde ed afferma: “In Piemonte non pullulano gli ambienti e ancor meno le amministrazioni come quelle di Biella che hanno voglia di investire tanto. È uno stadio che va bene per le nostre dimensioni. Sono grato al club che mi ha dato la possibilità di trovare un impianto e sono grato al comune di Biella. Abbiamo deciso di non chiedere il pagamento del biglietto per non dare un’ulteriore spesa al tifoso oltre al viaggio. Chissà che in futuro non si possa riaprire un progetto che c’è ma è in stand-by. Quello di Biella è un buon posto che ci ospita volentieri”.

Sta per iniziare la seconda fase del Campionato, e per la Juve (a meno 8 lunghezze) resta un grande rammarico.

“La Roma sta facendo un grande cammino, penso porterà questo ciclo ancora avanti qualche anno. La classifica dice che tra noi è loro c’è la differenza di 8 punti e bisogna dar merito a loro che in questo momento sono la locomotiva del calcio femminile”.

Ma se la Serie A, dei prossimi anni, fosse a 12 oppure a 14 squadre non porterebbe maggior interesse e competività?

Tante partite non sono ancora così attrattive, abbiamo questo problema. Avremmo bisogno di partite un po’ più belle e campionati un po’ più aperti, più competitività genera più interesse e più interesse genera investitori. É un movimento molto giovane rispetto agli altri, solo che noi abbiamo fretta essendo un paese di calcio. Se lo contestualizzi però il cammino è ancora lungo. Il cambio del format? Quest’anno eravamo in 10 e abbiamo avuto una squadra che fino ad agosto non sapeva se avrebbe partecipato e una che dopo aver iniziato voleva ritirarsi. Già con 10 dobbiamo darci una piccola aggiustatina, è evidente che siamo pochi però bisogna farlo quando si ha la certezza che chi comincia poi finisce e che si porti un livello alto. So che in Serie B ci sono progetti interessanti. Abbiamo un progetto di 7 anni, altre squadre anche meno. Per questo dicevo che il professionismo è straordinario ma l’avrei fatto in maniera più graduale. La federazione crede molto in questo progetto e io sono ottimista, però i tempi vanno accettati”.

In conclusione Braghin, ripensa al suo percorso in questo Club, e di quanto ha imparato da queste ragazze:Ho imparato tantissimo, sono grato a queste ragazze che hanno riportato in superficie il cuore della passione per questo gioco. Nel maschile i ritmi sono talmente rapidi che hai meno tempo di capire, la ricerca della perfezione che mi aveva anche un po’ annoiato. Le ragazze mi hanno fatto capire perché ho dedicato 30 anni della mia vita al calcio”.

Chiara Piccini, Rinascita Doccia: “Partita difficile. Andremo in Sardegna con la voglia di riscattarci”

Credit Photo: Rinascita Doccia

La Rinascita Doccia dipinge per la ventesima volta il proprio quadro di campionato, ma lo fa con un colore cupo poiché reduce da una sconfitta imponente subita davanti all’ostico Lumezzane. Le sei reti contro una sono parecchie da digerire (non è mancata, in ogni caso, la consapevolezza che l’opposta avrebbe potuto dare del filo da torcere, vista la corsa al primo posto in graduatoria), l’unico goal siglato, però, fa comunque parte di una reazione, e da quella sicuramente si dovrà ripartire. Domenica, infatti, sarà subito trasferta: ci sarà la Tharros a fare da padrona di casa in quel di Oristano.

Sulla prestazione andata in scena più recentemente, è stato il centrale difensivo mancino di ruolo, classe 2001 rossoblù Chiara Piccini, ad affermare: “Sapevamo che sarebbe stata una partita molto difficile, anche perché consapevoli delle qualità tattiche e atletiche della squadra.
Loro sono partite molto forti e i due gol che abbiamo subito nei primi minuti ci hanno complicato ancora di più la gara; nonostante ciò, abbiamo cercato di creare qualcosa ed il goal ne è la prova“.

Sette i punti collezionati finora, per un quattordicesimo posto attuale.
La prossima giornata darà modo di evitare il ripetersi del “difetto” citato. Sulla ospitata sarda la stessa calciatrice ha poi continuato, dicendo: “Sono certa che andremo in Sardegna con la voglia di riscattarci e con l’intento di portare a casa dei punti; sarà una partita difficile, anche perché parliamo di una squadra molto ostica e con buone individualità. Cercheremo di dare il nostro meglio e di tirar fuori le nostre qualità!“.

La prima Concacaf W Gold Cup va agli Stati Uniti, in uno “Snapdragon Stadium” Sold Out

La CONCACAF W Gold Cup, neonata competizione che ha coinvolto le migliori nazionali calcistiche femminili di Nord, Centro, Sudamerica e Caraibi, è giunta al termine lo scorso 10 marzo in una finale che ha visto gli Stati Uniti imporsi di misura sul Brasile, con il punteggio finale di 1 a 0. Le due nazionali si erano già incontrate ben tre volte in finale, tutte vinte dagli Stati Uniti con un solo goal di scarto.

Il big match della finale ha registrato il sold out allo Snapdragon Stadium di San Diego, con più di 30mila tifose e tifosi a supportare le loro atlete, numeri che non erano mai stati rilevati negli Stati Uniti per questo torneo femminile. Il goal del capitano Lindsey Horan, arrivato nel recupero della prima frazione di gioco, ha trascinato le compagne ad aggiudicarsi il primo titolo di questa nuova competizione che sostituisce la precedente CONCACAF Cup.

Gli Stati Uniti hanno terminato la competizione segnando 15 goal, di cui tre della sola Lindsey Horan, capitano in finale. A vincere il Golden Ball di migliore giocatrice del torneo è stata Jaedyn Shaw, mentre il Golden Glove è andato al portiere Alyssa Naeher. Gli Stati Uniti si sono inoltre aggiudicati il premio Fair Play.

La formula rinnovata del torneo, analogo alla Nations League e ideato nel dicembre del 2020 per aumentare il numero di partite giocate dalle nazionali del CONCACAF, passa da otto a dodici squadre, comprendendo in questo numero: otto nazionali della confederazione precedentemente menzionata, di cui le due qualificate per le Olimpiadi estive e le sei promosse grazie alle qualificazioni – Stati Uniti, Canada, Messico, Panama, Costa Rica, Porto Rico, El Salvador, Repubblica Dominicana – e le prime quattro classificate della Copa AmÉrica Femenina, facenti parte del CONMEBOL sudamericano – Brasile, Colombia, Argentina, Paraguay. Si tratta, dunque, di una competizione continentale che coinvolge due confederazioni. Le partite sono state disputate negli Stati Uniti, toccando lo Snapdragon Stadium di San Diego, il Dignity Health Sports Park di Carson, lo Shell Energy Stadium di Houston e il BMO Stadium di Los Angeles.

Calcio Femminile Italiano: Ilaria Cocino

Futsal+17 femminile, al Giulio Onesti il primo storico raduno. Tisci: “Crediamo e investiamo nel sistema di sviluppo del movimento”

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Una pietra miliare. È con la consapevolezza di aver realizzato un passaggio fondamentale per lo sviluppo del calcio a 5, che viene ufficializzata la nascita del progetto Futsal+17 anche per l’area femminile: dal 14 al 17 marzo, presso il CPO Giulio Onesti di Roma si terrà il primo storico raduno del progetto dedicato allo sviluppo del calcio giovanile, questa volta con una chiara direzione a rimbalzo controllato. Se da qualche anno ormai, sulla scia dei Calcio+ sono stati avviati i progetti Futsal+17 e 15 al maschile, a partire da giovedì anche il movimento femminile avrà un suo punto di partenza.

TISCI. “Da sempre come SGS crediamo e investiamo nelle sinergie che il sistema deve saper attivare per sviluppare il movimento: non c’è vertice nel calcio e tantomeno nel futsal senza una prospettiva e una pianificazione di medio-lungo termine che parte della base – ha dichiarato il presidente del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC Vito Tisci -. Con il Futsal+ al femminile si completa quel percorso di filiera che parte dal territorio con le società accreditate di settore giovanile, supportate dalla visione e dalla programmazione condivisa con la Divisione Calcio a 5 e che vede la collaborazione tecnica e organizzativa del Club Italia per la formazione delle prime nazionali di riferimento”. A dimostrazione di ciò, per l’occasione sono state convocate calciatrici che provengono da diverse attività in costante monitoraggio sui territori attraverso i collaboratori locali (appartenenti agli staff delle Nazionali di calcio a 5, responsabili tecnici dei CST di futsal e delegati regionali di calcio a 5), valorizzando sia il percorso di giocatrici che nella passata stagione hanno partecipato a competizioni regionali nell’Under 15, quanto le visionature svolte in quelle regioni dove sono stati attivati i Centri di Sviluppo Territoriale (CST). Fra le convocate sono presenti anche 4 calciatrici che hanno intrapreso il percorso dei Centri Federali Territoriali (CFT) o nelle selezioni territoriali nell’ambito del progetto Calcio+15 femminile.

BERGAMINI. Dimostra tutta la sua soddisfazione, in relazione alla nascita di questo progetto, anche il presidente della Divisione Calcio a 5 Luca Bergamini: “Ho sempre pensato che la crescita del calcio a 5 debba partire dal lavoro svolto sul territorio con i giovani, e il progetto Futsal+ si sposa perfettamente con questa idea: la spinta della base, nel medio e lungo periodo, è la condizione necessaria per il miglioramento del vertice. Ringrazio la FIGC e il Settore Giovanile e Scolastico per la volontà di sviluppare anche per il femminile un progetto che ha già raggiunto ottimi risultati in ambito maschile, faccio i miei migliori auguri a tutte le ragazze e agli staff tecnici che saranno coinvolti nel primo raduno dell’Acqua Acetosa”.

GIUFFRIDA. Un passaggio storico che oggi trova già un riscontro anche in Nazionale maggiore: nel 2012 il capitano Ludovica Coppari e Nicoletta Mansueto parteciparono agli stage del Calcio+15, mentre Elena De Cao dell’Audace Verona in passato ha fatto parte delle Selezioni Territoriali del Veneto. Tutte e tre sono state convocate da Francesca Salvatore per le amichevoli di Taranto (18 e 19 marzo) contro l’Ucraina. “Sono contentissimo – racconta Sebastiano Giuffrida responsabile nazionale del Futsal+ e assistente allenatore della Nazionale femminile –. Quello di Roma è un passaggio fondamentale per lo sviluppo della disciplina e per costruire un percorso importante per le Nazionali. Molte federazioni stanno andando in questa direzione e questo è per noi un primo passo importante. Quello dei Futsal+, come avviene nel calcio, è un percorso di avviamento e di formazione delle giovani calciatrici: avranno l’opportunità di vivere un’esperienza di alto livello, entrando a contatto non solo con l’area sportiva, ma anche con quella psicologica e medica. Il nostro obiettivo non è la competizione, ma creare un modello di supporto alle Squadre Nazionali che, come avviene nel calcio, traggono i benefici del lavoro sui più giovani”.

Galli fa esultare ancora l’Italia: battuta 1-0 anche la Serbia. Sabato contro l’Inghilterra la sfida decisiva per andare all’Europeo

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Un colpo di testa per sognare ancora. Il gol di Giulia Galli, entrata nella ripresa, vale alla Nazionale Under 17 Femminile il secondo successo in due partite del Round 2 di qualificazione all’Europeo. A Stara Pazova, l’Italia ha superato 1-0 le padrone di casa della Serbia dopo il 3-0 di domenica alla Grecia: per staccare il biglietto per la fase finale, in programma a maggio in Svezia, servirà però battere sabato (ore 13) l’Inghilterra, che ha 6 punti come l’Italia ma una differenza reti migliore in virtù del 2-0 di oggi alle greche dopo il 3-0 di domenica alla Serbia.

“Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, da giocare tutta nella metà campo avversaria – l’analisi del tecnico Jacopo Leandri –. Ci voleva pazienza e alla fine le ragazze sono riuscite a trovare il gol, dopo aver mancato qualche occasione per imprecisione o per bravura del loro portiere. Abbiamo visto l’Inghilterra in questi giorni: è una buonissima squadra, con valori tecnici e fisici importanti. Ma anch’io alleno un’ottima squadra, che ha valori altrettanto importanti a livello tecnico e morale. Ce la giocheremo fino in fondo”.

LA PARTITA. Nel primo tempo, il predominio territoriale dell’Italia non si è concretizzato nel gol del vantaggio: al 36′, grande azione personale di Bedini, conclusa con un sinistro deviato da un difensore serbo, mentre prima dell’intervallo è stata Ferraresi ad andare vicina al gol. Nella ripresa, dopo una parata di Milinic su Romanelli, al 51′ la Serbia è rimasta in 10 per l’espulsione – per somma di ammonizioni – di Jovicic. Le Azzurrine hanno subito aumentato il ritmo alla ricerca del vantaggio: grande chance al 64′, con un cross da destra di Consolini e deviazione sotto misura della neoentrata Galli, su cui è stato prodigioso il riflesso di Milinic. Dentro, per l’assalto finale, anche Guglielmini, ma è stata Galli – come era accaduto domenica contro la Grecia – a sbloccare il risultato di testa, sfruttando un cross da destra di Cherubini sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Italia quindi ha cercato in tutti i modi di trovare il secondo gol, che avrebbe pareggiato la differenza reti con l’Inghilterra, ma resta comunque ampiamente in corsa per la qualificazione. Sabato, però, ci sarà un solo risultato a disposizione.

ITALIA-SERBIA 1-0 (pt 0-0)
Italia: Nespolo; Consolini, Petruzziello (dal 22′ st Guglielmini), Lombardi, Santoro; Bedini (dal 22′ st Robino), Cherubini, Pieri (dal 13′ st Venturelli); Ferraresi (dal 1′ st Galli); Romanelli, Ventriglia. A disp.: Bucci, Cavallaro, Ieva, Copelli, Di Girolamo. All. Leandri

Serbia: Milinic; Sinanovic (dal 47′ st Mitic), Kurtes (dal 42′ st Vasic), And. Nikolic, Todorovic (dal 42′ st Miladinovic); Popov, Draganic, Ana Nikolic (dal 50′ st Ninkovic); Topalov, Popovic, Jovicic. A disp.: Stefanovic, Kuzmanovic, Zarubica, Panic, Lukic. All. Petrovic

Marcatrice: 35′ st Galli

Arbitro: Bockova (Slovacchia). Assistenti: Ukropova (Slovacchia), Reiten (Norvegia). Quarto ufficiale: Jensen (Norvegia)

Note: espulsa Jovicic (S) al 4′ st per somma di ammonizioni. Ammonite: Petruzziello (I), Lombardi (I), Popov (S), Kurtes (S), Ferraresi (I), Ana Nikolic (S)

Il calendario del Gruppo A6 (10-16 marzo) – Stara Pazova (Serbia)

Prima giornata (domenica 10 marzo)
Grecia-ITALIA 0-3
Inghilterra-Serbia 3-0

Seconda giornata (mercoledì 13 marzo)
Inghilterra-Grecia 2-0
ITALIA-Serbia 1-0

Terza giornata (sabato 16 marzo)
Ore 13: ITALIA-Inghilterra
Ore 13: Serbia-Grecia

Classifica: Inghilterra (d.r. +5) e ITALIA (d.r. +4) 6, Serbia e Grecia 0

Azzurra Massa, Meran Women: “Ora più che mai vedo una squadra con un cuore enorme”.

photo credit: Meran Women ASD

In occasione della ventesima giornata del campionato di serie C girone B, il Meran Women ha giocato in casa contro il Venezia 1985 vincendo per 2-0.
Si tratta di un’altra buona prova della squadra di Merano che settimana dopo settimana dimostra tutto la propria qualità e il proprio valore dovuto non soltanto alle prestazioni sul campo ma anche alla squadra coesa e affiatata capace di superare, assieme, anche i momenti di difficoltà.

La partita, che ha visto scontrarsi due squadre della parte alta della classifica si preannunciava difficile già sulla carta e sul rettangolo verde non ha che confermato i pronostici.
Desiderosi di vincere, i due schieramenti in campo hanno disputato il match in maniera fisica e, nonostante il buon ritmo generale,  si è visto un bel gioco solo a tratti.
Le occasioni per sbloccare la gara sono state poche, ma il Meran è stato bravo nell’approfittare di quelle che si sono presentate.
Capitan Nischler al minuto 80 ha ufficialmente aperto la gara e Massa, sette minuti dopo il 90′, l’ha chiusa.

Azzurra Massa, attaccante classe 1999 del Meran Women e autrice del gol del 2-0, al termine della partita ha dato la sua opinione in merito. C’era sin da subito la consapevolezza che non sarebbe stata una partita facile, tuttavia la squadra alto atesina è rimasta focalizzata sul proprio obiettivo.
La consapevolezza dei propri mezzi e possibilità poi hanno fatto il resto:

“Sapevamo che sarebbe stata una partita scomoda e difficile ma, come ogni domenica, avevamo sempre e solo un unico obiettivo. Ora più che mai vedo una squadra con un cuore enorme e proprio per questo ieri abbiamo portato a casa 3 punti importantissimi. Non sempre siamo riuscite ad esprimere il nostro gioco ma, quando l’abbiamo fatto, appunto abbiamo segnato 2 goal.
Siamo forti e ad oggi siamo più consapevoli tutte dei nostri mezzi. Continueremo su questa strada”

Ilaria D’Ugo, Pavia Academy: “Lavorare in due settimane, non permette di vedere subito i frutti di questo lavoro”

Non la giornata che il Pavia Academy si aspettava domenica a Cuneo. Le Azzurre si inchinano alla Freedom per 2-0 e rimangono invischiate nella lotta per non retrocedere. Al termine della partita, ai microfoni di Be.Pi TV è intervenuta Ilaria D’Ugo, difensore pavese, per commentare la partita delle sue.

È stata una partita difficile, soprattutto per il campo, che non era in condizioni. Abbiamo faticato molto sia per la forma fisica sia per il campo, ma comunque stiamo cercando di trovare una forma e di adattarci a un nuovo sistema“.

Sarà un processo veramente lungo. Stiamo cercando di assimilare il più velocemente possibile [i principi del nuovo allenatore]. Chiaramente lavorare in due settimane, non permette di vedere subito i frutti di questo lavoro, però stiamo lavorando bene e speriamo che nelle prossime partite potranno vedersi i risultati“.

Durante gli allenamenti vediamo che comunque le qualità ci sono, e bisogna tirare fuori più grinta in queste partite, soprattutto come quella di oggi (domenica, ndr)“.

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