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Inter: non basta Serturini – Il derby termina a favore delle rossonere

Credit Photo: Andrea Amato - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Non riesce a riprendersi il quarto posto di categoria l’Inter di Guarino: termina, infatti, 1-2 il derby contro le rossonere, complice un autogoal (evitabile) al primo tempo di Alborghetti e la rete di Stašková. È un campionato particolare quello attuato dalle neroazzurre che non riescono ad ingranare la marcia e trovare una continuità in termini di risultato: il goal di Serturini a chiusura della prima parte definisce una reazione del gruppo, ma troppo poco attiva per un vero e proprio trionfo utile ad umore e classifica. Intanto il pensiero Poule Scudetto è ancora attivo!

Nella prima parte del primo tempo le nerazzurre sono poco propositive e dopo nove minuti subiscono il gol delle padroni di casa. Dompig affonda sulla destra e mette al centro dove Alborghetti sfortunatamente devia nella propria porta. Al 17’ sono ancora le rossonere a provarci: questa volta è Grimshaw a concludere con un bel diagonale che termina fuori di poco alla destra di Cetinja. Intorno alla mezz’ora l’Inter prova a cercare il gol del pareggio guadagnando tre corner consecutivi che però non vengono capitalizzati al meglio. Al 34’ è ancora il Milan a far male, portandosi sul 2-0: Piga in rovesciata mette la palla a centro area dove Cetinja esce per deviare, ma la palla finisce su Staskova che da pochi centimetri non sbaglia. A pochi minuti dalla fine dei primi 45 minuti la squadra di Rita Guarino reagisce prima con un tiro dalla distanza dai 30 metri di Serturini che finisce fuori e poi accorciando le distanze grazie a una prodezza di Serturini. L’attaccante nerazzurra si invola verso la porta, entra in area e dalla sinistra di destro fa partire un tiro a giro imparabile.

La ripresa inizia con Polli in campo al posto di Bugeja. La prima conclusione è però delle rossonere: Marinelli crossa al centro dove Cetinja devia, ma la palla finisce su Grimshaw che conclude trovando la respinta provvidenziale di Fordos. Poco dopo la mezz’ora le nerazzurre si rendono pericolose grazie a Serturini che prima conclude al volo dal limite, tirando però debolmente, e poi dalla sinistra serve perfettamente al centro Fordos che di testa impegna Giuliani. Negli ultimi 15 minuti aumenta il forcing dell’Inter e all’81’ arriva una grandissima occasione: Bonfantini mette in mezzo una gran palla per Polli che conclude al volo a botta sicura, trovando l’ennesimo riflesso di Giuliani che respinge. Poco dopo Alborghetti prova a suonare la carica calciando dal limite ma non ci sono problemi per l’estremo difensore rossonero. Non accade più nulla: l’Inter giocherà quindi la Poule Scudetto, mentre il Milan per la salvezza.

Marcatori: 9′ Alborghetti autogol (M), 34′ Staskova (M), 45′ Serturini (I).

MILAN (4-3-3): 1 Giuliani; 37 Guagni, 23 Piga, 25 Mesjasz, 7 Bergamaschi; 11 Grimshaw, 12 Mascarello, 10 Dubcova; 99 Dompig, 21 Staskova, 70 Marinelli. A disposizione: 32 Babb, 5 Cernoia, 6 Fusetti, 9 Asllani, 14 Rubio, 17 Vigliucci, 19 Ijeh, 20 Soffia, 28 Arrigoni. Coach: Davide Corti.

INTER (4-3-3): 21 Cetinja; 25 Thøgersen, 19 Alborghetti, 55 Tomter, 14 Robustellini; 23 Magull, 27 Csiszar, 24 Milinkovic; 7 Bugeja, 36 Cambiaghi, 15 Serturini. A disposizione: 12 Piazza, 31 Capecchi, 9 Polli, 10 Bonetti, 11 Bonfantini, 17 Fordos, 18 Pandini, 20 Simonetti, 99 Jelcic. Coach: Rita Guarino.

Lindsey Thomas, Juventus Women: “Non guardo alla doppietta, perché la prima cosa a cui badare è la vittoria”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Lindsey Thomas, dopo aver segnato la doppietta contro il Napoli, interviene in conferenza stampa per sottolineare il suo momento di massima forma: “Siamo delle professioniste di alto livello: arrivando a giocare alla Juventus, in una società così importante, dobbiamo essere sempre tutti sul pezzo e sempre essere a disposizione del mister. Per questo lavoro tanto e accetto tutte le scelte: quando poi ho spazio in campo cerco di dare il massimo, consapevole che l’obiettivo è uno solo – vincere e portare la Juventus il più in alto possibile”.

Adesso che è rientrata Cristiana Girelli, Lindsey gioca molto più larga ed a volte ricopre un ruolo pure in centrale, ma qual’è il ruolo al quale l’attaccante è più congeniale sul campo?  “Siamo sempre concentrati, afferma la francese, gioco volentieri in ogni posizione del fronte d’attacco: decide il mister, se posso aiutare la squadra giocando a destra o davanti mi metto a disposizione”.

Con questa doppietta, Thomas si porta a quota 8 gol e si avvicina sempre più al pari delle top: come Girelli e Boquete, magari un pensiero alla Classifica di Capocannoniere della massima serie, ma la giocatrice resta con i piedi a terra: “La soddisfazione individuale arriva sempre dopo quella di squadra: non guardo alla doppietta, perché la prima cosa a cui badare è la vittoria. Se poi le compagne mi aiutano a trovare anche il gol è ancora meglio”.

Dopo la prima rete, Lineth è corsa ad abbracciare Barbara Bonasea, questo gesto perchè il gruppo è importante ed è giusto caricare le compagne, come da lei stesso affermato: “Ho abbracciato Barbara dopo la rete perché siamo tutte unite, a prescindere da chi parte titolare o chi viene schierato inizialmente in panchina”.

Lazio Women: poker all’Arezzo e aggancio in vetta

Credit Photo: Alessandra Marrapese - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Allo stadio “Mirko Fersini”, è andata in scena la 18esima giornata di Serie B Femminile tra S.S Lazio e Arezzo.

Le biancocelesti portano a casa il bottino pieno rifilando un poker all’Arezzo; una partita a senso unico con offensive per lo più della squadra di casa. Il gioco si è concentrato in una sola metà campo, quella difesa dalla formazione Toscana.

Moraca al 7’ minuto, con la Lazio già al comando del ritmo partita, porta in vantaggio le biancocelesti sfruttando un bel cross dalla fascia destra; è 1-0.

La squadra bianco celeste con un’azione corale condita da una serie di fraseggi di prima realizza la rete del 2-0. È Sofia Colombo che finalizza il gol; la numero 21 raddoppia per le ragazze di Mr. Grassadonia.

Nella prima frazione, l’Arezzo non è mai riuscito a creare azioni pericolose che potessero spaventare la retroguardia della squadra di casa. La Lazio è riuscita a racchiudere l’Arezzo nella propria metà campo per tutto il primo periodo di gioco .

Riparte la ripresa, l’Arezzo subito prova a rispondere e provare a ritornare dentro al match con una conclusione ravvicinata di Razzolini, respinta però in tuffo da Guidi, l’estremo portiere biancoceleste.

L’Arezzo sembra vivo e presente per provar a riaprire il match, ma la Lazio vuole mettere in chiaro la questione, risponde subito mettendo a segno il terzo sigillo con Louise Eriksen. 3-0 a metà secondo tempo che chiude molto probabilmente il risultato di questa sfida.

Le ragazze di Grassadonia fanno il quarto gol a pochi minuti dalla fine, è 4-0. A segno la subentrata Ferrandi. E’ poker per la Lazio al triplice fischio del direttore di gara. 

La Lazio continua la rincorsa alla vetta agganciando nuovamente la capolista, Ternana a 47 punti, dopo il piccolo passo falso della squadra umbra contro il Tavagnacco.

La “race” per la conquista di questa Serie B si fa sempre più affascinante e dura per le squadre di alta classifica che si trovano ora molto ravvicinate tra loro se guardiamo i punti, quindi ogni passo falso potrà essere determinante da qui in avanti.

 

Di seguito le formazioni viste da bordocampo:

LAZIO WOMEN (4-3-1-2): Guidi; Pittaccio, Mancuso, Reyes, Gothberg; Castiello, Eriksen, Colombo; Moraca; Gomes, Popadinova.

A disp. Fierro, Adami, Ferrandi, Palombi, Kuenrath, Falloni, Varriale, Giuliano, Proietti.

All. Gianluca Grassadonia

AREZZO FEMMINILE (3-5-2): Nardi; Tuteri, Blasoni, Fortunati; Imprezzabile, Asgeirsdottir, Cagnina, Licco, Lorieri; Diaz, Razzolini.

Ravenna-Pavia 2-2: le Romagnole trovano un pari prezioso

Il Ravenna approcciava la domenica calcistica dopo il cambio in panchina, cercando così di scuotere l’ambiente durante la difficile stagione. L’obiettivo della società si può dire riuscito dopo il 2-2 imposto al Pavia. Una partita divertente quella di San Zaccaria, che accende un buon pomeriggio di Serie B e regala emozioni anche al tifoso più neutrale.

Tra le padroni di casa brillano Papaleo (oggi dal 1′) e Matilde De Matteis, tra le poche valide certezze di questa annata. Sono proprio loro le autrici delle due reti. Papaleo segna al 22′, e pareggia la rete di Accoliti al 9′. L’Azzurra insacca il rilancio di Dugo dopo il rinvio di Pignagnoli su Croin, unico neo del portiere ravennate che poi fa buona guardia per tutto il corso della partita. L’attaccante ex Empoli invece, sfrutta la scivolata di Crevacore.

Nella ripresa, la gara, seppur accesa, non vive di particolari emozioni, e gli animi si rinfocolano nel finale. All’85’ Zecchino sfrutta il tocco di Accoliti e buca Pignagnoli, per un 2-1 che sembra indirizzare i tre punti verso la Lombardia. Poco dopo, il portiere di casa evita a Codecà la rete del 3-1, tenendo in piedi le sue. Al 93′, attimi di confusione. De Matteis trova il pareggio insaccando sul palo lungo con una conclusione liftata. L’arbitro assegna la rete, ma l’assistente sventola un fuorigioco. In tribuna ci si guarda perplessi, ma al termine del conciliabolo, il direttore di gara sancisce che la marcatura è da ritenersi più che valida. Ravenna-Pavia dunque, termina 2-2.

Un risultato positivo per le Romagnole, che conquistano il secondo punto del 2024 dopo un altro 2-2, quello in rimonta contro il Tavagnacco. Per il Pavia proseguono gli alti e bassi, e la squadra di Salterio non riesce ad allungare sulla zona retrocessione in maniera decisiva.

 

Peroni torna in campo con le Nazionali Italiane di Calcio, firmato un accordo pluriennale con la FIGC

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Peroni annuncia il ritorno in veste di Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio: con la firma di un accordo pluriennale con la Federazione Italiana Giuoco Calcio inizia oggi un nuovo capitolo di una partnership già avviata negli anni ’90.

La birra italiana per eccellenza sarà così di nuovo al fianco di tutte le Squadre Azzurre, maschili, femminili, futsal e beach soccer, nelle competizioni internazionali dei prossimi anni, a cominciare dai prossimi Europei in programma tra giugno e luglio in Germania.

Facendo leva sui valori positivi dello sport e sulla passione viscerale che lega gli italiani alla Nazionale, in linea con lo spirito del brand, la collaborazione si propone come un potente strumento di promozione di un messaggio di unione, perché “Se Ci Unisce è Peroni”. Un messaggio che oggi si arricchisce del significato ancora più profondo di inclusione e superamento degli stereotipi, per un calcio senza distinzioni.

“Questa collaborazione – commenta Enrico Galasso, Presidente e Amministratore Delegato di Birra Peroni – per noi è molto più di una semplice sponsorizzazione: il calcio ha da sempre un ruolo sociale importante nel nostro Paese, è emozione, inclusione, cultura, e le Nazionali sono il motore principale di tutto ciò. Per questo è sempre un motivo di orgoglio poter essere accanto alle Azzurre e agli Azzurri e lavorare con la FIGC per supportarne i valori, i progetti e le iniziative, continuando a diffondere quel messaggio di unione che da sempre contraddistingue la nostra Peroni”.

“Siamo felici di salutare il ritorno di Peroni in qualità di partner delle Nazionali italiane di calcio – afferma Gabriele Gravina, Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio – È un orgoglio per la Federazione poter collaborare con un’azienda leader nel suo campo, che rappresenta un brand iconico del Made in Italy e che ha sviluppato diversi programmi valoriali, etici, di sostenibilità e di coinvolgimento della fanbase molto qualificanti. Promuoveremo insieme l’essenza più bella dello sport: la condivisione della passione che accomuna milioni di persone”.

Tavagnacco-Ternana 0-0: elogio del catenaccio nel 2024

La miglior difesa è l’attacco“, recita un antico adagio. Ma questo vale quando si hanno a disposizione qualità tecniche e offensive superiori al proprio rivale. E quando questi mezzi mancano, occorre lavorare di mestiere. Le gare diventano così ruvide, poco spazio, e la creatività e la profondità della manovra vengono meno.

Difesa e contropiede, tutt’ora il mezzo vincente nella maggior parte delle partite, sia per le piccole sia per le grandi, e anche per le squadre di media fascia. Vuoi per l’avversaria più forte, vuoi per uno stato di forma non al 100% che obbliga a centellinare le energie, resta il sistema vincente, anche nel 2024, epoca del calcio corso al massimo dell’intensità.

Tavagnacco-Ternana ne diventa un fulgido esempio. Dopo il 2-0 con il San Marino, che è un brutto colpo per la lotta salvezza nonché un pessimo segnale per il prosieguo del campionato delle Friulane, Campi aveva ben poco da fare contro la capolista. E ha fatto quello che un buon tecnico deve fare in questi casi: addensare la difesa, sporcare la manovra, correre per tutto il campo senza mai rinunciare all’attacco, perché catenaccio non vuol dire “difesa ad oltranza”.

Le Gialloblù lo hanno fatto. Con carattere, con orgoglio, con tenacia. Hanno rischiato, orpo se hanno rischiato, con Sattolo autentica eroina della prima frazione. E quando non poteva arrivarci, la traversa è stata provvidenziale in ben due opportunità. E la Ternana si è demoralizzata, non riuscendo ad esprimere il proprio calcio, e non trovando nemmeno la rete nonostante la produzione del reparto offensivo.

E il Tavagnacco ha avuto l’occasione della partita al 70′, ma su Demaio è stata provvidenziale Ghioc in uscita a sporcarle il pallone di quel tanto che bastava per non farsi saltare e infilare in una porta ormai sguarnita. È un punto poco utile ai fini della classifica, con le rivali che possono allungare, ma per il morale vale molto di più. Purché ovviamente, serva a ritrovare la carica per non buttare più punti negli scontri diretti. Con la Freedom e con il San Marino si è perso, con il Ravenna e la Res Roma sono arrivate due rimonte con il doppio vantaggio. È un cammino impervio per la salvezza, soprattutto se quando conta non si incide. Questi 0-0 però, possono dare quella spinta per i momenti più duri delle prossime gare. Se non altro, prima rete inviolata contro le Rossoverdi dopo tre goleade consecutive (6-1, 4-0 e 5-0). Chiudiamo con il tabellino pubblicato da Tuttocampo.

TAVAGNACCO FEMMINILE (4-3-3): G. Sattolo, N. Peressotti, F. Desiati, C. Lazzara (87′ Papagna), E. Donda, J. Weithofer, G. Novelli, M. Bortolin (71′ Lauriola), G. Magni, E. Casellato, S. Demaio. A disposizione: S. Girardi, S. Novelli, R. Minutello, B. Maroni, A. Gashi, G. Candeloro. All: Campi Alessandro

TERNANA WOMEN (4-3-3): K. Ghioc, F. Quazzico, E. Pacioni, C. Zannini (81′ Marenic), A. Ferrara, F. Di Criscio, F. Lombardo (57′ Berti), F. Wagner, M. Porcarelli, G. Tarantino, V. Pirone. A disposizione: E. Sacco, M. Maffei, M. Massimino, G. Labianca, G. Sara Tui. All: Melillo Fabio

Ammonizioni: Di Criscio (T)

Arbitro: Sassano di Padova (PD)

Recupero: pt 1′, st 5′

Viareggio Women’s Cup: la Rappresentativa vince sul Milan. Prossimo appuntamento la Finale del 20 Febbraio

Photo Credit: LND - Lega Nazionale Dilettanti

Un gioco magistrale ed una strategia impeccabile hanno portato la vittoria della Rappresentativa Nazionale Femminile LND contro le pari età del Milan Primavera per 3-2. Un’escalation di emozioni e performance eccezionali ha definito la partita andata in scena al Cavanis di Capezzano.

Le ragazze di Canestro hanno vinto tre gare su tre nella 5a edizione Viareggio Women’s Cup. È stato un match giocato in un’atmosfera da finale anticipata, di spessore agonistico e, soprattutto, indimenticabile. Un duello di talento e passione calcistica con entrambe le squadre desiderose e determinate a conquistare il trofeo Carnevale.

CRONACA. Il primo tempo si apre subito al 9’ con la rete di Greta De Marco che porta in vantaggio le compagne rossonere. 12 giri di lancette e Desire Di Salvo (Palermo) pareggia subito il conto. Le azzurrine LND subiscono il pressing ma restano in gara, seguono le indicazioni di Canestro che le guida da bordocampo. Brividi per Beatrice Vitaletti (Roma) che viene aiutata da Jasmine Di Gesualdo (Chieti) intervenendo sulla sfera pericolosa di Delia Zanisi. Nella ripresa, al 55’, Sara Isabel Pisoni (Trento), tra le lacrime e le urla di gioia dalla panchina, realizza il suo desiderato gol. Al 61′ entrano Teresa Penzo (Venezia FC) e Mariachiara Bauce (Riccione) la coppia storica della Rappresentativa mentre il capitano Denise Licari (Palermo) cerca di fermare Sofia Boldrini. Al 66’ Matilde De Muri (Real Vicenza) mette a segno un gol strepitoso cogliendo di sorpresa Giulia Lorenzi. A due minuti dalla fine, davanti la porta delle ragazze LND, arriva il gol che cambia il risultato sul 3-2.

Ma la partita è ancora aperta tra le due giovani formazioni, sarà la finale in programma martedì 20 febbraio (ore 15:00) al Ferracci di Torre del Lago, ad incoronare la regina del trofeo Carnevale. La finalissima sarà trasmessa in diretta sul canale 58 del digitale terrestre di Rai Sport.

Presenti in tribuna il Consulente di Presidenza Ettore Pellizzari che ha espresso alle ragazze parole di fiducia e incoraggiamento per la finalissima di martedì, rinnovando i ringraziamenti al mister Canestro e all’intero staff tecnico per aver contribuito a questo risultato eccezionale. Soddisfatto anche il capo delegazione Santino Lo Presti che aggiunge: “Le ragazze della Rappresentativa Nazionale sono l’orgoglio della Lega Nazionale Dilettanti, ancora una volta hanno dimostrato la loro preparazione tecnica di alta qualità. Vincere contro una squadra professionistica fa sempre piacere. Complimenti alle ragazze, al mister e a tutto lo staff per l’ottimo risultato“. Anche il coordinatore tecnico Massimo Piscedda ha espresso parole ricche di gratitudine: “E’ stata una bellissima partita, vinta meritatamente, molto combattuta contro una buonissima squadra. Il merito va alle ragazze che sono scese in campo dimostrando l’attaccamento alla nostra maglia, quella della Lega Nazionale Dilettanti. I miei complimenti vanno alle ragazze e allo staff tecnico che le accompagna“.

Il tecnico Marco Canestro: “Sicuramente il fatto di essere già qualificate alla Finale ha favorito lo spettacolo di questa partita giocata da entrambe le squadre fino all’ultimo respiro, noi soffrendo un pochino di più. Questo risultato ci da fiducia in vista della finale di martedì“..

Con gli occhi lucidi per la gioia, il capitano Denise Licari: “La partita è stata molto difficile perché il Milan è una squadra molto forte sotto tutti gli aspetti. Affronteremo la finale con lo stesso atteggiamento di oggi, con grinta e determinazione perché vogliamo finire ciò che abbiamo iniziato l’anno scorso quando la vittoria ci è sfumata ai rigori. Il Milan, rispetto a noi, parte in vantaggio perché le ragazze si allenano insieme tutti i giorni, ma noi non ci scoraggiamo anzi, questa vittoria ci rende più forti“.

MILAN (4-4-2): Lorenzi; Cappa A., Bonanomi (76’ Sorelli), Boldrini (62’ Longobardi), Carulli, Pomati (45’ Mikulica), Zanisi, De Marco, Cappa V., Minnei (62’ Donolato), Stendardi. A disp: Rai, Carotenuto, Zanini, Cesarini, Stokic, Appiah Amoakoah, Gemmi. All: Zago.
RAPPRESENTATIVA NAZIONALE LND (4-1-4-1): Vitaletti; Ciampi (78’ Passeri), Apicella, Di Gesualdo, D’Alberto; Licari (78’ Dal Lago); De Muri (78’ Meletti) , Mari (61’ Penzo), Petrosino (70’ Costisella), Di Salvo (61’ Bauce); Pisoni (70′ Antoniazzi). A disp: Cazzioli, Chirillo, Sorce, Ruffini, Gaglio. All: Canestro.
ARBITRO: Foresi di Livorno.
MARCATRICI: 9’ De Marco (MIL), 21’ Di Salvo (LND), 56’ Pisoni (LND), 66’ De Muro (LND), 86’ Donolato (MIL).
AMMONITA: Donolato (MIL).
NOTE: spettatori 300 circa; presenti molti addetti ai lavori.

Programma e risultati
13 Febbraio 2024, ore 15:00
Rappresentativa Nazionale LND-Livorno 4-0
Campo Buti – Santa Croce sull’Arno
Milan-Westchester Utd 7-0

15 Febbraio 2024, ore 15:00
Westchester United-Rappresentativa Nazionale LND 0-5
Campo Buti – Santa Croce sull’Arno
Milan-Livorno 11-0
Campo Duilio Boni – Carrara

17 Febbraio 2024, ore 11:00
Milan Primavera. Rappresentativa Nazionale LND 2-3
Campo Cavanis – Capezzano
Livorno-Westchester Utd 0-2
Stadio Magnozzi – Livorno

Finale, ore 15:00
Milan-Rappresentativa Femminile LND
20 Febbraio 2024
Stadio Ferracci – Torre del Lago

Le convocate
Portieri: Valeria Cazzioli (Accademia SPAL), Erika Sorce (Palermo), Beatrice Vitaletti (Roma)
Difensori: Jasmin Di Gesualdo (Chieti), Noemi Passeri (Chieti), Noemi D’Alberto (Pescara), Fabiana Gaglio (Catania), Lucrezia Meletti (Cantera Adriatica), Francesca Ciampi (Matera Città dei Sassi), Alice Ruffini (Maceratese), Antonella Apicella (Salernitana)
Centrocampisti: Aurora Mari (Riccione), Chiara Petrosino (Vis Mediterranea Soccer), Denise Licari (Palermo), Teresa Penzo (Venezia FC), Sofia Dal Lago (Vicenza), Tina Costisella (Sudtirol)
Attaccanti: Maria Chiara Bruce (Riccione), Sara Isabel Pisoni (Trento), Desire Di Salvo (Palermo), Desiree Chirillo (Palermo), Matilde De Muri (Vicenza), Beatrice Antoniazzi (Real Meda)
Staff Tecnico Dirigenziale: Ettore Pellizzari (Consulenza della Presidenza), Massimo Piscedda (Coordinatore Tecnico), Santino Lo Presti (Capo Delegazione), Alberto Branchesi (coordinatore rappresentative nazionali), Patrizia Cottini (Segretario Dipartimento Calcio Femminile), Marco Canestro (allenatore), Paolo Visintini (vice allenatore), Erasmo Sabatini (allenatore portieri), Antonio Strazzeri (preparatore atletico), Piergiovanni Andreani (medico responsabile), Ignazio Bernasconi (fisioterapista), Walter Ciolli (magazziniere), Christian Bonfante (match analyst), Vita Locantore (ufficio stampa LND)

Termina 4 a 1, la sfida tra la Juventus ed il Napoli, per un match già scritto

Credit Photo: Daniela Belmonte - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Termina la prima fase di campionato per la Juventus, che supera agevolmente il Napoli di Seno, con un secco 4 a 1: le reti di Cristina Girelli, Lindsey Thomas e Julia Grosso, del primo tempo, ed il gol di Thomas, chiudono la sfida, a nulla serve la rete della bandiera di Banusic.

Inizia la gara con la Juve che affronta un Napoli con 34 punti di vantaggio, rispetto al fanalino di coda della massima serie, per una gara che sulla carta non dovrebbe che essere un allenamento. Infatti all’ 8′ un braccio in area di una calciatrice partenopea (Pellinghelli), evidente e netto, porta Cristiana Girelli dal dischetto degli undici metri a segnare il suo 8° gol in Campionato (in testa alla classifica delle cannoniere– al pari Vero Boquote). Passano pochi minuti e la sponda della solita Girelli, trova la testa di Thomas, che piazza il 2 a 0 alle spalle di Bacic dopo appena 17′ minuti. Una Juve che segna molto di testa: questo è il 15° segno delle bianco nere, evidente potenza fisica delle sue calciatrici. Ospiti che cercano di limitare i danni ma a fare la gara restano le padrone di casa che effettuano un giro di palla veloce e preciso per un match che viene caratterizzato in una sola direzione. Alla mezz’ora sono sempre le undici di Montemurro a volare il terzo centro, con Garbino che di destro impensierisce ancora la numero uno azzurra, per una pressione continua e costante verso i pali di Bacic. Con le ospiti sempre chiuse nella loro metà del campo si segnala l’ennesimo miracolo del suo portiere, che blocca l’ennesimo tiro di testa di Girelli, che con la punta delle dita devia la sfera, diretta a rete, al 32′. Si chiude la prima fase di gioco con le piemontesi padrone del gioco e del campo. Al 45′ è Julia Grosso a rubare un pallone in area piccola avversaria ed a piazzare il suo sigillo, per il 3 a 0, ai tre fischi del direttore di gara.

La ripresa vede il Napoli effettuare i cambi: dentro Corelli e Giacobbo, per portare forze fresche ed evitare che il divario sia ancora peggiore, ma la superiorità tecnico-fisica sul campo resta sempre in una unica direzione. Partenopee che si affacciano nella metà campo delle locali con Corelli ma la difesa bianco nera è sempre ben presente e chiude ogni spazio per le incursioni avversarie. L’ ingresso di Banusic, al posto di Bertucci, porta un leggero dinamismo in più sulla fascia destra, ma sono ancora le padrone di casa a proporre il sinistro di Arianna Caruso un tiro a rete che prende la traversa piena. Anche Montemurro cambia le carte ed introduce, Gama (al posto di Lenzini) e Palis (al posto di Caruso) e Bonansea (al posto di Beerensteyn) con energie fresche per cercare di chiudere la sfida nel migliore dei modi. Partita sempre molto ritmica con le Juve che prova ad aggredire l’area avversaria con un tridente veloce e tattico, Napoli sempre chiuso marca stretto e gioca meglio del primo tempo, ma il triplo vantaggio porta le padrone di casa a giocare un calcio più spensierato. Negli ultimi quindici minuti Bragonzi e Cascarino completano i cambi. Allo scadere Thomas porta a 4 lo score bianconero, ma un minuto più tardi una uscita scomposta del numero uno della Juve, il rigore del Napoli: al 94′ con la rete della bandiera a cura di Banusic.

Una prima fase di Campionato che si chiude per la Juventus, sempre in seconda posizione, a meno otto dalla Capolista Roma, per una seconda che sebbene deve ancora iniziare: sembrerebbe già scritto l’esito. Le bianconere con la diretta avversaria la Fiorentina, dovranno giocarsela per le posizioni di accesso alla prossima Champions League, mentre per la Roma di Spugna (a meno chè di un suicidio di massa) dovrebbe sollevare il suo secondo titolo consecutivo. Staremo a vedere!

Queste le formazioni scese in campo:

JUVENTUS (4-3-3):Peyraud Magnin; Lenzini, Calligaris, Salvai, Boattin; Caruso, Grosso, Garbino; Beerenstayn, Girelli, Thomas. All. Joe Montemurro

NAPOLI (4-4-2): Bacic; Kobayashi, Di Marino, Pettenuzzo, Pellinghelli; Chmielinski, Giai, Gallazzi, Bertucci; Del Estal, Lazaro.  All. Biagio Seno

Sebastian de la Fuente, Fiorentina Femminile: “Abbiamo sicuramente sofferto contro una buona squadra ma, nel secondo tempo, ho visto una Fiorentina in crescendo”

In occasione dell’ultima partita di regular season la Fiorentina ha ospitato in casa, al Viola Park, la Roma. La partita, che già sulla carta prometteva di essere tanto difficile quanto divertente per i tifosi, si è poi conclusa con la vittoria della Roma per 1-0.
Il mister delle gigliate Sebastian De La Fuente al termine della gara si è soffermato a fare un bilancio di ciò che successo in campo.
Si è detto contento perché la sua squadra ha affrontato bene il match mettendo nel rettangolo verde tutto il proprio impegno e tutta la propria voglia di dimostrare di esser capace di tener testa ad una squadra quasi imbattuta come la capolista.
La partita si è svolta tra episodi a favore e episodi contrari ma c’è stato, in particolare, un po’ di rumore nel momento in cui non è stato concesso un rigore netto alla squadra di casa dopo che Longo è stata atterrata in area da Linari. Il tecnico argentino ha, inoltre, precisato di aver trovato una mancanza di rispetto verso l’impegno delle sue ragazze il fischio finale prima della battuta del calcio d’angolo negli ultimi minuti di gioco:

“Abbiamo sicuramente sofferto contro una buona squadra ma, nel secondo tempo, ho visto una Fiorentina in crescendo. Abbiamo avuto due chiare occasioni da gol e un rigore netto che non ci è stato fischiato: si è sentita anche la panchina che rumoreggiava. Negli ultimi minuti la palla era nostra e abbiamo cercato di sfruttarla al meglio con molte giocatrici in area. Anche loro nella seconda frazione hanno avuto delle occasioni in contropiede. Secondo me, se anche il primo tempo fosse finito 0-0, non sarebbe stato da parte nostra un furto; siamo andati in pausa sotto di un gol e nel secondo tempo ho visto una squadra che è stata sempre in partita. Posso quindi solo dire che la squadra ha dato prova di essere viva e che può giocarsela a viso aperto contro tutti.
Una di quelle tre o quattro occasioni che abbiamo avuto poteva entrare in porta. 
Lo spirito non deve cambiare, lo sapevamo, il risultato poi può cambiare con un errore o con la giocata giusta al momento giusto. Nella partita contro il Como l’episodio è stato a nostro favore, oggi in una partita difficile con addosso anche un po’ di stanchezza, alla fine fa anche un po’ di rabbia perché stiamo lavorando molto. Le ragazze hanno fatto un grande sforzo: c’è stato un cambio, il portiere a terra e un calcio d’angolo finale che andava battuto. Mi sembra una mancanza di rispetto per le giocatrici che hanno fatto uno sforzo enorme per portare a casa il risultato”. 

Elena Proserpio Marchetti: “Il calcio femminile si è evoluto ed occorre professionalità, competenza e risorse economiche”

La scorsa settimana la società del Ravenna ha comunicato l’esonero di Elena Proserpio Marchetti in qualità di primo allenatore della squadra. A determinare questo risultato, è stato il rendimento della formazione romagnola in campionato, con soli due punti conquistati in 17 giornate. Noi di Calcio Femminile Italiano abbiamo raggiunto la coach per intervistarla a proposito proprio di questa difficile stagione in Emilia-Romagna.

Buongiorno coach. Anzitutto, come mai ha scelto il Ravenna?

Dopo 9 anni di Nazionali, sentivo il bisogno di un cambiamento. Ho scelto Ravenna perché mi era piaciuta la voglia della dirigenza di non lasciare morire una società storica (San Zaccaria) che aveva in passato scritto belle pagine per il calcio femminile. Il progetto era quello di ricostruire da zero , partendo da una squadra giovane e di fare crescere il settore giovanile, che ha numeri decisamente buoni“.

Quanto è stato difficile questo avvio di stagione, al di là dei risultati conquistato sul campo?

Un progetto dove poter mettere in campo la competenza, l’esperienza, ma anche l’entusiasmo e la capacità di costruire relazioni. Ho messo tutte le mie energie affinché un sogno potesse prendere forma. Mi sono scontrata con la realtà di una società non organizzata, non pronta per la categoria, direi anacronistica: rimasta ai tempi in cui per fare il calcio femminile bastavano un campo e tanta buona volontà. Ho capito subito che le condizioni per lavorare non ci sarebbero mai state. Ma prima che una professionista, sono un essere umano e negli occhi delle atlete ho letto la fame di imparare. Per me era abbastanza“.

Cosa si poteva fare di più per questa società?

L’avvio di stagione è stato estremamente complicato, con più di 40 giocatrici in rosa ridotte poi a 30 a settembre, quando sono arrivata. Si partiva già con un ritardo nella preparazione di un mese almeno. Staff incompleto e con poca esperienza, situazioni abitative delle ragazze non consone. Rimane sicuramente la buona volontà dei dirigenti, ma come ho detto, il calcio femminile è cambiato, si è evoluto e occorrono professionalità , competenza e risorse economiche. In tutto questo, le giocatrici non si sono mai tirate indietro“.

Cosa sarebbe servito per avere risultati più utili? È stata solo sfortuna sul campo oppure a suo avviso era necessario, più che un cambio tecnico, aggiungere valore alla rosa?

Da un punto di vista tecnico, fare più di quello che si è fatto è impossibile. In 5 mesi dare un senso a una squadra formata ex novo è stato un duro lavoro, che ci ha permesso di tenere il campo in modo dignitoso. Le prestazioni ci sono sempre state. I risultati vengono da episodi. La crescita atletica e tecnica è stata esponenziale, ricordo che solo poche di loro conoscevano già la categoria. Ora qualcuna si è messa in mostra, altre hanno capito che possono misurarsi con chiunque. Questa consapevolezza nei propri mezzi è un grande risultato e farà loro da base per il futuro“.

La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo diceva Freak Antoni (grande artista performativo degli anni 80). Abbiamo avuto infortuni importanti a inizio stagione che hanno sparigliato le carte. Senza contare situazioni extra campo che sicuramente hanno influito sulle ragazze. Gli elementi di valore aiutano l’allenatore e le compagne con meno esperienza. Una squadra che deve salvarsi ha bisogno poi, a gennaio, di elementi pronti a scendere in campo. Così non è stato, anche se si stava lavorando forte e bene per consentire alle nuove di dare il loro contributo. Sono certa che questo avverrà nel breve. Il cambio tecnico è stato nel segno della continuità, visto che la squadra sarà guidata dai componenti dello staff(ai quali va il mio abbraccio e il mio grande im bocca al lupo)con i quali ho lavorato fino alla settimana scorsa“.

Cosa lascia Elena Proserpio Marchetti al Ravenna?

Per quanto mi riguarda, credo assolutamente nulla. Mi prendo il merito di aver tenuto unito un gruppo in mille difficoltà, che avrebbe già a Novembre potuto disgregarsi. Se il Ravenna può continuare a provare a giocarsi la salvezza, se la società ha ancora una squadra da mandare in campo è stato grazie alla grande empatia tra squadra e sottoscritta, oltreché al valore della proposta tecnica e alla voglia immensa di queste donne di non mollare mai. Ho lasciato sicuramente alla squadra la capacità di sorridere anche nei momenti più neri, di pretendere tutto da sé stessi, di comprendere che il lavoro e l’allenamento sono l’unica via percorribile e che la dignità della persona non si cambia con nulla e non ha niente a che vedere con una sconfitta o una vittoria“.

Intendiamo ringraziare Elena Proserpio Marchetti per averci concesso il suo tempo per un’intervista davvero esaustiva, e le auguriamo il meglio per il suo futuro.

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