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Peroni torna in campo con le Nazionali Italiane di Calcio, firmato un accordo pluriennale con la FIGC

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Peroni annuncia il ritorno in veste di Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio: con la firma di un accordo pluriennale con la Federazione Italiana Giuoco Calcio inizia oggi un nuovo capitolo di una partnership già avviata negli anni ’90.

La birra italiana per eccellenza sarà così di nuovo al fianco di tutte le Squadre Azzurre, maschili, femminili, futsal e beach soccer, nelle competizioni internazionali dei prossimi anni, a cominciare dai prossimi Europei in programma tra giugno e luglio in Germania.

Facendo leva sui valori positivi dello sport e sulla passione viscerale che lega gli italiani alla Nazionale, in linea con lo spirito del brand, la collaborazione si propone come un potente strumento di promozione di un messaggio di unione, perché “Se Ci Unisce è Peroni”. Un messaggio che oggi si arricchisce del significato ancora più profondo di inclusione e superamento degli stereotipi, per un calcio senza distinzioni.

“Questa collaborazione – commenta Enrico Galasso, Presidente e Amministratore Delegato di Birra Peroni – per noi è molto più di una semplice sponsorizzazione: il calcio ha da sempre un ruolo sociale importante nel nostro Paese, è emozione, inclusione, cultura, e le Nazionali sono il motore principale di tutto ciò. Per questo è sempre un motivo di orgoglio poter essere accanto alle Azzurre e agli Azzurri e lavorare con la FIGC per supportarne i valori, i progetti e le iniziative, continuando a diffondere quel messaggio di unione che da sempre contraddistingue la nostra Peroni”.

“Siamo felici di salutare il ritorno di Peroni in qualità di partner delle Nazionali italiane di calcio – afferma Gabriele Gravina, Presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio – È un orgoglio per la Federazione poter collaborare con un’azienda leader nel suo campo, che rappresenta un brand iconico del Made in Italy e che ha sviluppato diversi programmi valoriali, etici, di sostenibilità e di coinvolgimento della fanbase molto qualificanti. Promuoveremo insieme l’essenza più bella dello sport: la condivisione della passione che accomuna milioni di persone”.

Tavagnacco-Ternana 0-0: elogio del catenaccio nel 2024

La miglior difesa è l’attacco“, recita un antico adagio. Ma questo vale quando si hanno a disposizione qualità tecniche e offensive superiori al proprio rivale. E quando questi mezzi mancano, occorre lavorare di mestiere. Le gare diventano così ruvide, poco spazio, e la creatività e la profondità della manovra vengono meno.

Difesa e contropiede, tutt’ora il mezzo vincente nella maggior parte delle partite, sia per le piccole sia per le grandi, e anche per le squadre di media fascia. Vuoi per l’avversaria più forte, vuoi per uno stato di forma non al 100% che obbliga a centellinare le energie, resta il sistema vincente, anche nel 2024, epoca del calcio corso al massimo dell’intensità.

Tavagnacco-Ternana ne diventa un fulgido esempio. Dopo il 2-0 con il San Marino, che è un brutto colpo per la lotta salvezza nonché un pessimo segnale per il prosieguo del campionato delle Friulane, Campi aveva ben poco da fare contro la capolista. E ha fatto quello che un buon tecnico deve fare in questi casi: addensare la difesa, sporcare la manovra, correre per tutto il campo senza mai rinunciare all’attacco, perché catenaccio non vuol dire “difesa ad oltranza”.

Le Gialloblù lo hanno fatto. Con carattere, con orgoglio, con tenacia. Hanno rischiato, orpo se hanno rischiato, con Sattolo autentica eroina della prima frazione. E quando non poteva arrivarci, la traversa è stata provvidenziale in ben due opportunità. E la Ternana si è demoralizzata, non riuscendo ad esprimere il proprio calcio, e non trovando nemmeno la rete nonostante la produzione del reparto offensivo.

E il Tavagnacco ha avuto l’occasione della partita al 70′, ma su Demaio è stata provvidenziale Ghioc in uscita a sporcarle il pallone di quel tanto che bastava per non farsi saltare e infilare in una porta ormai sguarnita. È un punto poco utile ai fini della classifica, con le rivali che possono allungare, ma per il morale vale molto di più. Purché ovviamente, serva a ritrovare la carica per non buttare più punti negli scontri diretti. Con la Freedom e con il San Marino si è perso, con il Ravenna e la Res Roma sono arrivate due rimonte con il doppio vantaggio. È un cammino impervio per la salvezza, soprattutto se quando conta non si incide. Questi 0-0 però, possono dare quella spinta per i momenti più duri delle prossime gare. Se non altro, prima rete inviolata contro le Rossoverdi dopo tre goleade consecutive (6-1, 4-0 e 5-0). Chiudiamo con il tabellino pubblicato da Tuttocampo.

TAVAGNACCO FEMMINILE (4-3-3): G. Sattolo, N. Peressotti, F. Desiati, C. Lazzara (87′ Papagna), E. Donda, J. Weithofer, G. Novelli, M. Bortolin (71′ Lauriola), G. Magni, E. Casellato, S. Demaio. A disposizione: S. Girardi, S. Novelli, R. Minutello, B. Maroni, A. Gashi, G. Candeloro. All: Campi Alessandro

TERNANA WOMEN (4-3-3): K. Ghioc, F. Quazzico, E. Pacioni, C. Zannini (81′ Marenic), A. Ferrara, F. Di Criscio, F. Lombardo (57′ Berti), F. Wagner, M. Porcarelli, G. Tarantino, V. Pirone. A disposizione: E. Sacco, M. Maffei, M. Massimino, G. Labianca, G. Sara Tui. All: Melillo Fabio

Ammonizioni: Di Criscio (T)

Arbitro: Sassano di Padova (PD)

Recupero: pt 1′, st 5′

Viareggio Women’s Cup: la Rappresentativa vince sul Milan. Prossimo appuntamento la Finale del 20 Febbraio

Photo Credit: LND - Lega Nazionale Dilettanti

Un gioco magistrale ed una strategia impeccabile hanno portato la vittoria della Rappresentativa Nazionale Femminile LND contro le pari età del Milan Primavera per 3-2. Un’escalation di emozioni e performance eccezionali ha definito la partita andata in scena al Cavanis di Capezzano.

Le ragazze di Canestro hanno vinto tre gare su tre nella 5a edizione Viareggio Women’s Cup. È stato un match giocato in un’atmosfera da finale anticipata, di spessore agonistico e, soprattutto, indimenticabile. Un duello di talento e passione calcistica con entrambe le squadre desiderose e determinate a conquistare il trofeo Carnevale.

CRONACA. Il primo tempo si apre subito al 9’ con la rete di Greta De Marco che porta in vantaggio le compagne rossonere. 12 giri di lancette e Desire Di Salvo (Palermo) pareggia subito il conto. Le azzurrine LND subiscono il pressing ma restano in gara, seguono le indicazioni di Canestro che le guida da bordocampo. Brividi per Beatrice Vitaletti (Roma) che viene aiutata da Jasmine Di Gesualdo (Chieti) intervenendo sulla sfera pericolosa di Delia Zanisi. Nella ripresa, al 55’, Sara Isabel Pisoni (Trento), tra le lacrime e le urla di gioia dalla panchina, realizza il suo desiderato gol. Al 61′ entrano Teresa Penzo (Venezia FC) e Mariachiara Bauce (Riccione) la coppia storica della Rappresentativa mentre il capitano Denise Licari (Palermo) cerca di fermare Sofia Boldrini. Al 66’ Matilde De Muri (Real Vicenza) mette a segno un gol strepitoso cogliendo di sorpresa Giulia Lorenzi. A due minuti dalla fine, davanti la porta delle ragazze LND, arriva il gol che cambia il risultato sul 3-2.

Ma la partita è ancora aperta tra le due giovani formazioni, sarà la finale in programma martedì 20 febbraio (ore 15:00) al Ferracci di Torre del Lago, ad incoronare la regina del trofeo Carnevale. La finalissima sarà trasmessa in diretta sul canale 58 del digitale terrestre di Rai Sport.

Presenti in tribuna il Consulente di Presidenza Ettore Pellizzari che ha espresso alle ragazze parole di fiducia e incoraggiamento per la finalissima di martedì, rinnovando i ringraziamenti al mister Canestro e all’intero staff tecnico per aver contribuito a questo risultato eccezionale. Soddisfatto anche il capo delegazione Santino Lo Presti che aggiunge: “Le ragazze della Rappresentativa Nazionale sono l’orgoglio della Lega Nazionale Dilettanti, ancora una volta hanno dimostrato la loro preparazione tecnica di alta qualità. Vincere contro una squadra professionistica fa sempre piacere. Complimenti alle ragazze, al mister e a tutto lo staff per l’ottimo risultato“. Anche il coordinatore tecnico Massimo Piscedda ha espresso parole ricche di gratitudine: “E’ stata una bellissima partita, vinta meritatamente, molto combattuta contro una buonissima squadra. Il merito va alle ragazze che sono scese in campo dimostrando l’attaccamento alla nostra maglia, quella della Lega Nazionale Dilettanti. I miei complimenti vanno alle ragazze e allo staff tecnico che le accompagna“.

Il tecnico Marco Canestro: “Sicuramente il fatto di essere già qualificate alla Finale ha favorito lo spettacolo di questa partita giocata da entrambe le squadre fino all’ultimo respiro, noi soffrendo un pochino di più. Questo risultato ci da fiducia in vista della finale di martedì“..

Con gli occhi lucidi per la gioia, il capitano Denise Licari: “La partita è stata molto difficile perché il Milan è una squadra molto forte sotto tutti gli aspetti. Affronteremo la finale con lo stesso atteggiamento di oggi, con grinta e determinazione perché vogliamo finire ciò che abbiamo iniziato l’anno scorso quando la vittoria ci è sfumata ai rigori. Il Milan, rispetto a noi, parte in vantaggio perché le ragazze si allenano insieme tutti i giorni, ma noi non ci scoraggiamo anzi, questa vittoria ci rende più forti“.

MILAN (4-4-2): Lorenzi; Cappa A., Bonanomi (76’ Sorelli), Boldrini (62’ Longobardi), Carulli, Pomati (45’ Mikulica), Zanisi, De Marco, Cappa V., Minnei (62’ Donolato), Stendardi. A disp: Rai, Carotenuto, Zanini, Cesarini, Stokic, Appiah Amoakoah, Gemmi. All: Zago.
RAPPRESENTATIVA NAZIONALE LND (4-1-4-1): Vitaletti; Ciampi (78’ Passeri), Apicella, Di Gesualdo, D’Alberto; Licari (78’ Dal Lago); De Muri (78’ Meletti) , Mari (61’ Penzo), Petrosino (70’ Costisella), Di Salvo (61’ Bauce); Pisoni (70′ Antoniazzi). A disp: Cazzioli, Chirillo, Sorce, Ruffini, Gaglio. All: Canestro.
ARBITRO: Foresi di Livorno.
MARCATRICI: 9’ De Marco (MIL), 21’ Di Salvo (LND), 56’ Pisoni (LND), 66’ De Muro (LND), 86’ Donolato (MIL).
AMMONITA: Donolato (MIL).
NOTE: spettatori 300 circa; presenti molti addetti ai lavori.

Programma e risultati
13 Febbraio 2024, ore 15:00
Rappresentativa Nazionale LND-Livorno 4-0
Campo Buti – Santa Croce sull’Arno
Milan-Westchester Utd 7-0

15 Febbraio 2024, ore 15:00
Westchester United-Rappresentativa Nazionale LND 0-5
Campo Buti – Santa Croce sull’Arno
Milan-Livorno 11-0
Campo Duilio Boni – Carrara

17 Febbraio 2024, ore 11:00
Milan Primavera. Rappresentativa Nazionale LND 2-3
Campo Cavanis – Capezzano
Livorno-Westchester Utd 0-2
Stadio Magnozzi – Livorno

Finale, ore 15:00
Milan-Rappresentativa Femminile LND
20 Febbraio 2024
Stadio Ferracci – Torre del Lago

Le convocate
Portieri: Valeria Cazzioli (Accademia SPAL), Erika Sorce (Palermo), Beatrice Vitaletti (Roma)
Difensori: Jasmin Di Gesualdo (Chieti), Noemi Passeri (Chieti), Noemi D’Alberto (Pescara), Fabiana Gaglio (Catania), Lucrezia Meletti (Cantera Adriatica), Francesca Ciampi (Matera Città dei Sassi), Alice Ruffini (Maceratese), Antonella Apicella (Salernitana)
Centrocampisti: Aurora Mari (Riccione), Chiara Petrosino (Vis Mediterranea Soccer), Denise Licari (Palermo), Teresa Penzo (Venezia FC), Sofia Dal Lago (Vicenza), Tina Costisella (Sudtirol)
Attaccanti: Maria Chiara Bruce (Riccione), Sara Isabel Pisoni (Trento), Desire Di Salvo (Palermo), Desiree Chirillo (Palermo), Matilde De Muri (Vicenza), Beatrice Antoniazzi (Real Meda)
Staff Tecnico Dirigenziale: Ettore Pellizzari (Consulenza della Presidenza), Massimo Piscedda (Coordinatore Tecnico), Santino Lo Presti (Capo Delegazione), Alberto Branchesi (coordinatore rappresentative nazionali), Patrizia Cottini (Segretario Dipartimento Calcio Femminile), Marco Canestro (allenatore), Paolo Visintini (vice allenatore), Erasmo Sabatini (allenatore portieri), Antonio Strazzeri (preparatore atletico), Piergiovanni Andreani (medico responsabile), Ignazio Bernasconi (fisioterapista), Walter Ciolli (magazziniere), Christian Bonfante (match analyst), Vita Locantore (ufficio stampa LND)

Termina 4 a 1, la sfida tra la Juventus ed il Napoli, per un match già scritto

Credit Photo: Daniela Belmonte - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Termina la prima fase di campionato per la Juventus, che supera agevolmente il Napoli di Seno, con un secco 4 a 1: le reti di Cristina Girelli, Lindsey Thomas e Julia Grosso, del primo tempo, ed il gol di Thomas, chiudono la sfida, a nulla serve la rete della bandiera di Banusic.

Inizia la gara con la Juve che affronta un Napoli con 34 punti di vantaggio, rispetto al fanalino di coda della massima serie, per una gara che sulla carta non dovrebbe che essere un allenamento. Infatti all’ 8′ un braccio in area di una calciatrice partenopea (Pellinghelli), evidente e netto, porta Cristiana Girelli dal dischetto degli undici metri a segnare il suo 8° gol in Campionato (in testa alla classifica delle cannoniere– al pari Vero Boquote). Passano pochi minuti e la sponda della solita Girelli, trova la testa di Thomas, che piazza il 2 a 0 alle spalle di Bacic dopo appena 17′ minuti. Una Juve che segna molto di testa: questo è il 15° segno delle bianco nere, evidente potenza fisica delle sue calciatrici. Ospiti che cercano di limitare i danni ma a fare la gara restano le padrone di casa che effettuano un giro di palla veloce e preciso per un match che viene caratterizzato in una sola direzione. Alla mezz’ora sono sempre le undici di Montemurro a volare il terzo centro, con Garbino che di destro impensierisce ancora la numero uno azzurra, per una pressione continua e costante verso i pali di Bacic. Con le ospiti sempre chiuse nella loro metà del campo si segnala l’ennesimo miracolo del suo portiere, che blocca l’ennesimo tiro di testa di Girelli, che con la punta delle dita devia la sfera, diretta a rete, al 32′. Si chiude la prima fase di gioco con le piemontesi padrone del gioco e del campo. Al 45′ è Julia Grosso a rubare un pallone in area piccola avversaria ed a piazzare il suo sigillo, per il 3 a 0, ai tre fischi del direttore di gara.

La ripresa vede il Napoli effettuare i cambi: dentro Corelli e Giacobbo, per portare forze fresche ed evitare che il divario sia ancora peggiore, ma la superiorità tecnico-fisica sul campo resta sempre in una unica direzione. Partenopee che si affacciano nella metà campo delle locali con Corelli ma la difesa bianco nera è sempre ben presente e chiude ogni spazio per le incursioni avversarie. L’ ingresso di Banusic, al posto di Bertucci, porta un leggero dinamismo in più sulla fascia destra, ma sono ancora le padrone di casa a proporre il sinistro di Arianna Caruso un tiro a rete che prende la traversa piena. Anche Montemurro cambia le carte ed introduce, Gama (al posto di Lenzini) e Palis (al posto di Caruso) e Bonansea (al posto di Beerensteyn) con energie fresche per cercare di chiudere la sfida nel migliore dei modi. Partita sempre molto ritmica con le Juve che prova ad aggredire l’area avversaria con un tridente veloce e tattico, Napoli sempre chiuso marca stretto e gioca meglio del primo tempo, ma il triplo vantaggio porta le padrone di casa a giocare un calcio più spensierato. Negli ultimi quindici minuti Bragonzi e Cascarino completano i cambi. Allo scadere Thomas porta a 4 lo score bianconero, ma un minuto più tardi una uscita scomposta del numero uno della Juve, il rigore del Napoli: al 94′ con la rete della bandiera a cura di Banusic.

Una prima fase di Campionato che si chiude per la Juventus, sempre in seconda posizione, a meno otto dalla Capolista Roma, per una seconda che sebbene deve ancora iniziare: sembrerebbe già scritto l’esito. Le bianconere con la diretta avversaria la Fiorentina, dovranno giocarsela per le posizioni di accesso alla prossima Champions League, mentre per la Roma di Spugna (a meno chè di un suicidio di massa) dovrebbe sollevare il suo secondo titolo consecutivo. Staremo a vedere!

Queste le formazioni scese in campo:

JUVENTUS (4-3-3):Peyraud Magnin; Lenzini, Calligaris, Salvai, Boattin; Caruso, Grosso, Garbino; Beerenstayn, Girelli, Thomas. All. Joe Montemurro

NAPOLI (4-4-2): Bacic; Kobayashi, Di Marino, Pettenuzzo, Pellinghelli; Chmielinski, Giai, Gallazzi, Bertucci; Del Estal, Lazaro.  All. Biagio Seno

Sebastian de la Fuente, Fiorentina Femminile: “Abbiamo sicuramente sofferto contro una buona squadra ma, nel secondo tempo, ho visto una Fiorentina in crescendo”

In occasione dell’ultima partita di regular season la Fiorentina ha ospitato in casa, al Viola Park, la Roma. La partita, che già sulla carta prometteva di essere tanto difficile quanto divertente per i tifosi, si è poi conclusa con la vittoria della Roma per 1-0.
Il mister delle gigliate Sebastian De La Fuente al termine della gara si è soffermato a fare un bilancio di ciò che successo in campo.
Si è detto contento perché la sua squadra ha affrontato bene il match mettendo nel rettangolo verde tutto il proprio impegno e tutta la propria voglia di dimostrare di esser capace di tener testa ad una squadra quasi imbattuta come la capolista.
La partita si è svolta tra episodi a favore e episodi contrari ma c’è stato, in particolare, un po’ di rumore nel momento in cui non è stato concesso un rigore netto alla squadra di casa dopo che Longo è stata atterrata in area da Linari. Il tecnico argentino ha, inoltre, precisato di aver trovato una mancanza di rispetto verso l’impegno delle sue ragazze il fischio finale prima della battuta del calcio d’angolo negli ultimi minuti di gioco:

“Abbiamo sicuramente sofferto contro una buona squadra ma, nel secondo tempo, ho visto una Fiorentina in crescendo. Abbiamo avuto due chiare occasioni da gol e un rigore netto che non ci è stato fischiato: si è sentita anche la panchina che rumoreggiava. Negli ultimi minuti la palla era nostra e abbiamo cercato di sfruttarla al meglio con molte giocatrici in area. Anche loro nella seconda frazione hanno avuto delle occasioni in contropiede. Secondo me, se anche il primo tempo fosse finito 0-0, non sarebbe stato da parte nostra un furto; siamo andati in pausa sotto di un gol e nel secondo tempo ho visto una squadra che è stata sempre in partita. Posso quindi solo dire che la squadra ha dato prova di essere viva e che può giocarsela a viso aperto contro tutti.
Una di quelle tre o quattro occasioni che abbiamo avuto poteva entrare in porta. 
Lo spirito non deve cambiare, lo sapevamo, il risultato poi può cambiare con un errore o con la giocata giusta al momento giusto. Nella partita contro il Como l’episodio è stato a nostro favore, oggi in una partita difficile con addosso anche un po’ di stanchezza, alla fine fa anche un po’ di rabbia perché stiamo lavorando molto. Le ragazze hanno fatto un grande sforzo: c’è stato un cambio, il portiere a terra e un calcio d’angolo finale che andava battuto. Mi sembra una mancanza di rispetto per le giocatrici che hanno fatto uno sforzo enorme per portare a casa il risultato”. 

Elena Proserpio Marchetti: “Il calcio femminile si è evoluto ed occorre professionalità, competenza e risorse economiche”

La scorsa settimana la società del Ravenna ha comunicato l’esonero di Elena Proserpio Marchetti in qualità di primo allenatore della squadra. A determinare questo risultato, è stato il rendimento della formazione romagnola in campionato, con soli due punti conquistati in 17 giornate. Noi di Calcio Femminile Italiano abbiamo raggiunto la coach per intervistarla a proposito proprio di questa difficile stagione in Emilia-Romagna.

Buongiorno coach. Anzitutto, come mai ha scelto il Ravenna?

Dopo 9 anni di Nazionali, sentivo il bisogno di un cambiamento. Ho scelto Ravenna perché mi era piaciuta la voglia della dirigenza di non lasciare morire una società storica (San Zaccaria) che aveva in passato scritto belle pagine per il calcio femminile. Il progetto era quello di ricostruire da zero , partendo da una squadra giovane e di fare crescere il settore giovanile, che ha numeri decisamente buoni“.

Quanto è stato difficile questo avvio di stagione, al di là dei risultati conquistato sul campo?

Un progetto dove poter mettere in campo la competenza, l’esperienza, ma anche l’entusiasmo e la capacità di costruire relazioni. Ho messo tutte le mie energie affinché un sogno potesse prendere forma. Mi sono scontrata con la realtà di una società non organizzata, non pronta per la categoria, direi anacronistica: rimasta ai tempi in cui per fare il calcio femminile bastavano un campo e tanta buona volontà. Ho capito subito che le condizioni per lavorare non ci sarebbero mai state. Ma prima che una professionista, sono un essere umano e negli occhi delle atlete ho letto la fame di imparare. Per me era abbastanza“.

Cosa si poteva fare di più per questa società?

L’avvio di stagione è stato estremamente complicato, con più di 40 giocatrici in rosa ridotte poi a 30 a settembre, quando sono arrivata. Si partiva già con un ritardo nella preparazione di un mese almeno. Staff incompleto e con poca esperienza, situazioni abitative delle ragazze non consone. Rimane sicuramente la buona volontà dei dirigenti, ma come ho detto, il calcio femminile è cambiato, si è evoluto e occorrono professionalità , competenza e risorse economiche. In tutto questo, le giocatrici non si sono mai tirate indietro“.

Cosa sarebbe servito per avere risultati più utili? È stata solo sfortuna sul campo oppure a suo avviso era necessario, più che un cambio tecnico, aggiungere valore alla rosa?

Da un punto di vista tecnico, fare più di quello che si è fatto è impossibile. In 5 mesi dare un senso a una squadra formata ex novo è stato un duro lavoro, che ci ha permesso di tenere il campo in modo dignitoso. Le prestazioni ci sono sempre state. I risultati vengono da episodi. La crescita atletica e tecnica è stata esponenziale, ricordo che solo poche di loro conoscevano già la categoria. Ora qualcuna si è messa in mostra, altre hanno capito che possono misurarsi con chiunque. Questa consapevolezza nei propri mezzi è un grande risultato e farà loro da base per il futuro“.

La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo diceva Freak Antoni (grande artista performativo degli anni 80). Abbiamo avuto infortuni importanti a inizio stagione che hanno sparigliato le carte. Senza contare situazioni extra campo che sicuramente hanno influito sulle ragazze. Gli elementi di valore aiutano l’allenatore e le compagne con meno esperienza. Una squadra che deve salvarsi ha bisogno poi, a gennaio, di elementi pronti a scendere in campo. Così non è stato, anche se si stava lavorando forte e bene per consentire alle nuove di dare il loro contributo. Sono certa che questo avverrà nel breve. Il cambio tecnico è stato nel segno della continuità, visto che la squadra sarà guidata dai componenti dello staff(ai quali va il mio abbraccio e il mio grande im bocca al lupo)con i quali ho lavorato fino alla settimana scorsa“.

Cosa lascia Elena Proserpio Marchetti al Ravenna?

Per quanto mi riguarda, credo assolutamente nulla. Mi prendo il merito di aver tenuto unito un gruppo in mille difficoltà, che avrebbe già a Novembre potuto disgregarsi. Se il Ravenna può continuare a provare a giocarsi la salvezza, se la società ha ancora una squadra da mandare in campo è stato grazie alla grande empatia tra squadra e sottoscritta, oltreché al valore della proposta tecnica e alla voglia immensa di queste donne di non mollare mai. Ho lasciato sicuramente alla squadra la capacità di sorridere anche nei momenti più neri, di pretendere tutto da sé stessi, di comprendere che il lavoro e l’allenamento sono l’unica via percorribile e che la dignità della persona non si cambia con nulla e non ha niente a che vedere con una sconfitta o una vittoria“.

Intendiamo ringraziare Elena Proserpio Marchetti per averci concesso il suo tempo per un’intervista davvero esaustiva, e le auguriamo il meglio per il suo futuro.

Marija Ana Milinkovic, Inter Women: “La Serie A è un campionato emozionante con squadre di qualità”

Marija Ana Milinkovic, nuova giocatrice dell’Inter Women, ha parlato ai canali del club nerazzurro a seguito del suo arrivo alla società meneghina.
Queste le prime parole di Marija Ana Milinkovic da giocatrice dell’Inter Women ai canali del club nerazzurro. «Mi chiamo Marija Ana Milinkovic. Cosa significano per me l’Inter e questa opportunità? Spero di vincere il campionato italiano con la squadra e di difendere i colori nerazzurri. Cosa penso della Serie A e quanto sono entusiasta di giocare in un nuovo campionato? La Serie A è un campionato emozionante con squadre di qualità. Spero di mostrare al meglio il mio talento. Come mi descriverei come calciatrice? Mi descriverei come una centrocampista, ma posso giocare anche come difensore centrale. Mi metto a disposizione dell’allenatore per fare tutto quello che mi chiederà».

Il sapere e la ragione parlano, il torto e l’ignoranza “urlano”

“Mi presento: sono una calciatrice di una squadra di Eccellenza. Gioco a calcio per passione e per divertirmi, un po’ come tutte le ragazze che militano in questa categoria. È una domenica come tante altre e ho appena finito di disputare una partita di campionato, scontro al vertice. Abbiamo preparato questa partita minuziosamente tutta la settimana per arrivare pronte a questa sfida importante, perché non importa la categoria, quando sei su quel rettangolo verde non cambia che tu stia giocando all’oratorio o la finale di Champions: le emozioni del gioco del pallone sono le stesse per tutti. È vero, cambia la mole di pubblico e la posta in gioco, ma la magia del calcio è anche questa. A proposito di pubblico, abbiamo preparato la partita, ma non eravamo pronte ad affrontare questo tipo di pubblico. Mi spiego meglio: siamo uscite sconfitte da questa partita, sono stati 90 minuti combattuti ma loro sono state più brave di noi. E su questo niente da dire, chapeau!

Vi scrivo questa lettera di sfogo perché mentre 22 giocatrici si davano battaglia in campo, in modo pulito, rincorrendo quel pallone che tanto ci fa gioire e soffrire, fuori dal rettangolo era presente una cornice di pubblico locale che ha deciso di passare la propria domenica ad insultare le giocatrici della squadra avversaria, continuamente, senza sosta, senza pesare la durezza degli insulti. Gioco a calcio da tanti anni, ho giocato anche a livelli più alti e sono abituata ai tifosi avversari che decidono di sostenere la propria squadra affossando la controparte. Fa parte del calcio, purtroppo, e chi lo segue lo sa. Niente di nuovo. Oggi però, a mio avviso, è stato superato il limite. A fine partita, mentre la squadra vincente esultava, i loro tifosi (non tutti, per fortuna, ma una buona parte) invece che gioire ed applaudire l’impresa delle loro ragazze, hanno pensato di inveire contro le sconfitte, riempiendole di insulti e sfottò, toccando la sfera personale, offendendo i genitori, senza preoccuparsi tra l’altro che alcune di noi i genitori non li hanno più. Io lo trovo inaccettabile.

Vorrei dire alle società che leggeranno di educare i propri tifosi, alle ragazze di educare i propri genitori (so che sembra un paradosso ma a volte è necessario), e se qualcuno si riconosce in queste righe di riflettere prima di dire, prima di inveire contro altri esseri umani solo perché hanno una divisa diversa da quella delle vostre figlie. Perché questo è il principio della guerra, perché questo è il principio dell’odio, e il calcio, soprattutto quello dilettantistico, con tutto questo non dovrebbe avere a che fare. Perché quelle che state insultando potrebbero essere le vostre figlie, perché insultare una giocatrice per il suo aspetto fisico è body shaming, perché dire ad una ragazza che ha perso il padre e ha una maglia per ricordarlo, “vai a chiamarlo” non è solo ignoranza, è cattiveria, è crudeltà. Perché se la domenica dovete venire nei campi a sfogare le vostre frustrazioni su altre persone, vi consiglio, per il bene di tutti, di stare sul divano a guardare la televisione. So che probabilmente questa lettera non arriverà a nessuno, ma non potevo stare zitta davanti a questo scempio e avevo bisogno di sfogarmi.
Da una ragazza qualunque, che gioca in una squadra qualunque”.

Non ho mai provato a svuotare tutta l’acqua del mare con un secchiello né tantomeno proverò a stigmatizzare quanto accaduto alla ragazza ed alle sue compagne con la solita aria fritta.
Le parole se le porta via il vento e allora sprechiamone il meno possibile.
Il triste e condiviso sfogo della ragazza della lettera ci riporta per l’ennesima volta ad avere a che fare con persone povere dentro e piene di paura in realtà verso sè stessi, capaci di nascondere la loro innata pochezza solamente attaccando chi la faccia la mette ad ogni partita con prestazioni eccellenti o meno, non è importante, ma con il coraggio di essere anziché di sembrare.
Il mondo che ci circonda, ancor di più in questo periodo, ci sta insegnando un solo paradigma: vincere a prescindere. Piuttosto che scendere a compromessi, far vincere la ragione e risparmiare vite umane, ci si indebita fino al collo per avere la meglio sull’avversario. C’è chi si spinge ancora più in là e oltre a vincere vorrebbe addirittura giocare da solo senza più antagonisti, magari spazzando via pure l’allenatore e lo staff,
i tifosi ed i parenti dei tifosi oltre allo speaker ed ai fotografi…
Con tutto ciò giustifico chi si è permesso di mortificare quelle giocatrici? assolutamente no, ma quelle persone sono frutto di questo sistema.
Ho avuto il piacere in quel di Vinovo, di assistere per sei anni alle partite casalinghe delle Juventus Women assieme ad un gruppo organizzato di tifosi, i JWS che, come primo comandamento avevano quello di sostenere sempre le proprie ragazze e di non insultare mai né le giocatrici né i tifosi avversari che si giocasse in casa o in trasferta.
Quel gruppo è stato più e più volte motivo di orgoglio da parte delle giocatrici bianconere durante le interviste.
Il piccolo impianto sportivo con la sua unica tribuna era ideale perché permetteva alle due tifoserie di stare per forza di cose assieme.
Condividere gli stessi spazi porta a conoscersi e a stemperare qualsiasi sciocca intenzione oltre a capire che in realtà si è tutti la stessa cosa, dipinta solo con colori diversi.
Ma invece di mutuare ovunque questa bellissima realtà, da quest’anno ho rivisto le divisioni e le tribune destinate agli ospiti, ben lontane dagli altri in settori del campo a dir poco scomode se non imbarazzanti.
Non per niente ho cominciato a risentire negli stadi quei cori beceri e frustrati che almeno nel calcio femminile speravo fossero impossibili.
Se almeno nel femminile si abolisse il concetto di dualismo sugli spalti forse non assisteremmo più ad episodi come quelli narrati nella lettera. E’ cosi difficile ?
Cara ragazza, la cultura parte sempre dal basso e si espande nella società, non l’ho mai vista proposta da un Re.

SERIE B FEMMINILE, IL PARMA TORNA A VINCERE CONTRO IL BRESCIA

Il Parma torna alla vittoria e lo fa rifilando 5 gol al Brescia in una partita mai veramente in discussione. Match in discesa da subito grazie alla rete in apertura di Distefano, seguita nel finale di tempo da Gago e Benedetti.
Il 3-0 dopo 45′ diventa poker dopo lo sfortunato autogol di Larenza e a pochi minuti dal termine c’è gloria anche per Di Luzio. La rete al 57′ di Stapelfeldt rende solo meno amara la sconfitta per il Brescia.

Le gialloblu sono stabili al quarto posto in classifica, a +9 dalla più diretta inseguitrice, il Verona. Prossimo appuntamento in programma domenica 3 marzo in trasferta contro la Res Roma.

Di seguito il tabellino del match:

Parma-Brescia 5-1
Marcatrici: 6’ Distefano, 40′ Gago, 42’ Benedetti, 53′ Larenza (aut.), 57′ Stapelfeldt, 84′ Di Luzio.

Parma – 55. Eveljn Frigotto; 5. Laura Peruzzo ( 17’ St 7. Antoniette Williams); 9. Kelly Gago; 16. Federica Rizza; 17. Laura Perin (35’ St 14. Melissa Nozzi); 18. Ludovica Silvioni; 19. Elena Nichele (42’ St 26. Mariah Elyson Gueguen); 25. Caterina Ambrosi; 27. Gaia Distefano (35’ St 91. Greta Di Luzio); 33. Sofia Kongouli (35’ St 8. Azzura Corazzi); 46. Veronica Benedetti
A disposizione: 12. Gloria Ciccioli, 6. Carlotta Masu, 7. Antoinette Williams, 8. Azzura Corazzi, 14. Melissa Nozzi, , 26. Mariah Elyson Gueguen, 28. Rachele Nicoletti, 45. Alessia Marchetti, 91. Greta Di Luzio.
Allenatore: Salvatore Colantuono

Brescia – 46. Sabrina Tasselli; 3. Paola Boglioni (22’ st 15. Letizia Angoli); 4. Laura Ghisi (37’ st. 48. Veronica Pedrini) , 6. Rossella Larenza; 7. Veronique Brayda; 8. Serena Magri (6’ St 5. Irina Alexandra Tunoaia); 14. Ludovica Nicolini; 16. Marta Morreale; 20. Jenny Josefina Hjohlman; 22. Sofia Pasquali (6’ St 9. Nina Karim Stapelfeldt); 71. Teresa Fracas (6’ St 10. Danila Zazzera).
A disposizione: 1. Giorgia Bettineschi, 5. Irina Alexandra Tunoaia, 9. Nina Karin Stapelfeldt, 10. Danila Zazzera, 15. Letizia Angoli, 21. Alessia Accornero, 26. Aurora Celestini, 48. Veronica Pedrini, 64. Clara Raccagni.
Allenatore: Aldo Nicolini

Arbitro: Andrea Terribile di Bassano del Grappa.
Assistenti: Enrico Antonini e Paulo Ndoja di Bassano del Grappa.
Recupero: 0’ pt, 3’ st

Gianpiero Piovani, coach Sassuolo: “Contro la Samp era importante finire bene”

Photo Credit: Marco Montrone - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Grande soddisfazione per il Sassuolo che ha ottenuto la qualificazione alla Poule Scudetto della Serie A, ma per il momento la formazione neroverde ha preso anche il quarto posto, grazie al successo ottenuto ieri in casa contro la Sampdoria per 2-0 nell’ultima giornata della Prima Fase del campionato.

L’allenatore delle sassolesi Gianpiero Piovani, davanti ai microfoni del club emiliano, ha analizzato così l’incontro vinto sulle doriane: “Nel primo tempo eravamo molto nervose, perché l’avversario si chiudeva tanto, ma noi eravamo cattive sotto porta, e nella ripresa, grazie alla rete di Kullashi, abbiamo cambiato modo di giocare, per poi fare il secondo gol e infine gestire bene il risultato. Sono contento, perché era importante finire bene, ma l’approdo alla Poule Scudetto non deve essere il punto d’arrivo, ma il punto di partenza per il loro percorso di crescita“.

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