Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 1147

Cecilia Prugna, Sassuolo: “Vogliamo dimostrare il nostro valore. Napoli partita determinante per tanti motivi”

Photo Credit: Marco Montrone - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Sassuolo ha ottenuto quello che voleva, ovvero il quinto posto della Serie A, grazie al successo ottenuto sul campo del Como Women per 1-0 nel quattordicesimo turno della Prima Fase, ma ora il bello comincia ora, perché ci sono ancora quattro incontri, col primo che sarà in programma domani al “Ricci” contro il Napoli Femminile ultimo in classifica.
Abbiamo raggiunto Cecilia Prugna, centrocampista classe ’97 che, dopo anni all’Empoli e alla Sampdoria, ha scelto di giocare quest’anno, in prestito dalla Roma, nella squadra allenata da Gianpiero Piovani.

Cecilia come hai scoperto di essere una centrocampista?
«L’hanno scoperto per me in realtà. Il mister mi voleva più al centro del gioco, voleva che toccassi più palloni, così l’idea di mettermi in mezzo al campo. Devo dire che è un ruolo in cui mi sono subito sentita a mio agio e che ha saputo scoprire e valorizzare i miei punti di forza».

Da questa stagione sei al Sassuolo. Qual è la cosa ti ha sorpreso più di tutte di quest’ambiente?
«La semplicità, l’umiltà e la professionalità sono le prime che mi vengono in mente. È una mentalità che riflette molto anche il mio modo di vivere questo lavoro e quindi mi sono da subito sentita accolta. Sicuramente cambiare non è mai facile, ma qua ho trovato un ambiente fatto soprattutto di persone, e grazie a questo ho superato paure e insicurezze iniziali».

Parliamo del successo arrivato in trasferta contro Como. Quanto vale l’1-0 ottenuto domenica?
«Questi tre punti valgono tantissimo. Ci danno una bella spinta di classifica e di morale, soprattutto perché veniamo da un periodo di belle prestazioni dove non sempre abbiamo raccolto punti, come contro la Juventus. Quindi contro il Como, oltre a qualche rivincita, ci siamo riprese quello che ci meritavamo».

Due dati saltano all’occhio dopo il match col Como. Il primo è che la porta è stata tenuta inviolata nelle tre delle ultime quattro gare, ma soprattutto del fatto che è arrivata la quinta vittoria in trasferta.
«Sì, quello che salta all’occhio è che la squadra sta attraversando un periodo di crescita e costanza. Questi punti fuori casa valgono sempre tanto ma adesso dobbiamo riuscire a costruire questa solidità anche in casa nostra».

L’attuale campionato del Sassuolo parla di un quinto posto raggiunto dopo un lungo inseguimento, ma ci sono ancora quattro partite alla conclusione della Prima Fase.
«Sì, abbiamo affrontato un inizio complicato, fatto di tante difficoltà, ma non abbiamo mai smesso di crederci né di insistere. Adesso stiamo vedendo i risultati di quella perseveranza. La strada è quella giusta, lo sappiamo, e soprattutto abbiamo scelto di crederci. Con questa consapevolezza penso che potremo raggiungere grandi obiettivi».

La prima di queste parte domani affrontando il Napoli Femminile. Una partita che sarebbe fondamentale per la classifica del Sassuolo, ma allo stesso tempo non bisogna sottovalutare il valore delle partenopee, nonostante siano il fanalino di coda della Serie A.
«È un campionato dove non puoi permetterti di sottovalutare nessuno, lo vediamo ogni weekend. Ogni partita ha la sua storia e le sue difficoltà, quindi, va sempre preparata come se fosse la più importante. Il Napoli è una squadra tosta e aggressiva, fatta di giocatrici di esperienza e di talento. Ci aspettiamo una bella lotta che siamo pronte ad affrontare».

La gara col Napoli poi ha una valenza non di poco conto, visto che potrebbe essere l’occasione di vincere finalmente anche in casa.
«È una partita determinante per tanti motivi, tra cui ovviamente anche questo. Vincere domani vorrebbe dire fare di casa nostra un punto di forza molto importante per il nostro percorso di crescita, da aggiungere a tutti gli altri. Penso che la squadra se lo meriti insieme a tutti i tifosi che ogni fine settimana vengono a sostenerci».

Che impressioni hai sulla Serie A dopo quattordici giornate?
«È una Serie A sempre più competitiva ed emozionante. Le squadre sono sempre più organizzate, anche se non tutte le situazioni vivono realtà professionistiche, come si è visto a inizio campionato. Ma la forza del calcio femminile si trova da sempre in sé stesso, abituato a lottare per ogni traguardo. Proprio grazie a questo il livello continua ad alzarsi».

C’è una squadra di Serie A che ti sta sorprendendo più di tutte?
«Riprendendo il discorso di prima, penso che la migliore sorpresa del campionato sia la Sampdoria, che nella fase di precampionato ha vissuto nell’incertezza, dimostrando poi sul campo una forza sorprendente in termini di risultati».

La tua carriera è legata agli anni con l’Empoli. Cosa ti ha lasciato questa maglia?
«Quella maglia mi ha lasciato tutto ciò che porto nella calciatrice che sono oggi. Sono cresciuta con lei e grazie a lei. Sicuramente ho conosciuto lì i valori che mi segnano ancora, che sono quelli di squadra, di lotta sportiva, di fiducia nel lavoro, nel sacrificio e nelle compagne».

Com’è la tua vita al di fuori dal rettangolo di gioco?
«La vita fuori dal rettangolo verde, in questo momento, è fatta di curiosità e ricerca. Ho finito gli studi ma non credo di essere pronta ad abbandonarli quindi sto cercando di capire in quale direzione orientare i miei interessi».

Quali sono i tuoi obiettivi che vorresti centrare quest’anno?
«Il primo è sicuramente quello che voglio realizzare con la mia squadra ed è raggiungere la migliore posizione possibile in campionato, dimostrando, anche a noi stesse, il nostro vero valore. Dentro a questo obiettivo, ovviamente, c’è lo spazio per quelli personali che posso riassumere nel cercare di ritrovare e offrire la migliore versione di me».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’US Sassuolo Calcio e Cecilia Prugna per la disponibilità.

Anche Cardone e Carissimi tra i nuovi ds diplomati a Coverciano. Tinari: “Percorso che porterà benefici a tutta la Serie B”

Photo Credit: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Ci sono anche Isabella Cardone e Marta Carissimi nell’elenco dei nuovi direttori sportivi diplomati a Coverciano. Dopo aver seguito il programma didattico nelle aule di Centro Tecnico Federale, lo scorso 21 dicembre le responsabili dei settori femminili di Ternana e Genoa hanno sostenuto gli esami e discusso la tesi insieme agli altri corsisti, tra cui spiccavano i nomi del capodelegazione azzurro Gianluigi Buffon e del campione del mondo del 1982 Daniele Massaro.

Alla luce di questo prestigioso traguardo, la presidente della Divisione Serie B Femminile Laura Tinari si complimenta con Cardone e Carissimi, indicata dalla commissione d’esame come la migliore del corso. “Sono lieta che le dirigenti delle nostre società abbiano intrapreso questo percorso, nella consapevolezza che porterà preziosi benefici a tutta la Serie B. La preparazione della compagine dirigenziale, oltre che quella degli staff, è ciò che conferisce qualità alla nostra categoria. Ed è a questa qualità che dobbiamo puntare, perché la Serie B possa essere un esempio per tutto il movimento femminile”.

Instagram, Elisa Bartoli saluta Serturini: “Sei indimenticabile, un giorno ci ritroveremo”

credit Photo: Serturini fb

Nella giornata dell’ annunciato l’addio di Annamaria Serturini, dalla AS Roma, i social sono in fermento: con continui saluti per la bandiera giallo-rossa.

Il messaggio del capitano Elisa Bartoli, sui proprio profilo social, è commovente, e dichiara: “Non scriverò ciò che siamo state e che siamo. Non scriverò tutte le lotte che abbiamo affrontato. Non scriverò quanto sia difficile sognare in grande nella città più bella del Mondo. INSIEME dal PRIMO GIORNO. Ci vuole coraggio, carattere e un pizzico di follia per accettare e realizzare ciò che abbiamo realizzato noi. “SE NON PUOI ESSERE INSOSTITUIBILE, RENDITI INDIMENTICABILE”. Per me sei indimenticabile. In bocca al lupo per la tua nuova avventura sorellina mia. Che ti sappiano Apprezzare, Amare e Capire. Spacca tutto, ho sempre creduto in te e non mi stancherò mai di farlo. Sono sicura che un giorno ci ritroveremo. Ti voglio bene bomberina“.

Il CT Andrea Soncin in visita alla Sampdoria

È un weekend impegnativo quello che attende il Commissario Tecnico della Nazionale italiana Andrea Soncin. In preparazione delle amichevoli del 23 febbraio contro l’Irlanda (peraltro al Viola Park) e del 27 febbraio contro l’Inghilterra, stavolta ad Algeciras in Spagna, il CT ha completato il tour dei centri sportivi delle 10 squadre della Serie A Femminile. Il suo fine settimana terminerà con la visione del big match tra Roma e Juventus.

Nella giornata del 1° febbraio, Soncin ha visitato il centro sportivo della Sampdoria, fermandosi al “Boero” dove la Prima Squadra di Mango e la Primavera di Zitta hanno disputato un’amichevole. Al termine del match, il CT ha voluto rivolgere le seguenti parole alle calciatrici, riportate da Il Secolo XIX: “State facendo davvero un’ottima stagione, continuate così: in futuro potreste fare quello che state facendo in blucerchiato con la maglia dell’Italia“.

In seguito, il CT, la sua Vice Viviana Schiavi, l’Assistente Alessandro Turone ed il Preparatore Atletico Mattia Toffolutti, si sono trattenuti per una chiacchierata con il Direttore Sportivo e Responsabile del settore femminile Marco Palmieri.

Continua quindi il lavoro dello staff tecnico per rafforzare la collaborazione tra le società e il Club Italia, in modo da far sentire il supporto della Nazionale all’intera base delle calciatrici. La maniera più sana per sviluppare un rapporto di comunicazione in vista dei prossimi impegni della Nazionale, soprattutto in vista della nuova Nations League che stabilirà le qualificate all’Europeo Svizzero del prossimo anno.

Codecà, non è mai troppo tardi: “Fino a 24 anni giocavo a basket, ma niente è come il calcio. Amo Roma, segno per il Pavia”

Credit Photo: Figc

Da playmaker nella Serie C di pallacanestro a bomber nella Serie B di calcio: “Domenica affronteremo la Res, ma mi ha fatto più strano giocare contro la Lazio”. Prima di ritorno: Ternana in casa della Freedom, Lazio con l’Hellas Verona, big match Cesena-Parma.

Capita di cambiare sport da bambini, ma a 24 anni un po’ meno. Biancamaria Codecà (“Il mio nome si scrive tutto attaccato, mio padre ha unito quelli delle due nonne”) era una piccola calciatrice che si divertiva a Vigevano (Pavia), ma a 12 scelse il basket, salvo poi tornare sui suoi passi. Dalla canotta numero 6 (“ero un playmaker”) alla maglia numero 9 del Pavia Academy, neopromosso in Serie B grazie ai gol di Codecà e che sempre grazie ai gol di Codecà ora in Serie B punta a restarci. Domenica non ne sono bastati due per evitare la sconfitta (4-3) sul campo del Brescia, ma ora arriva una partita apparentemente come le altre (in casa contro la Res Women) ma che come le altre non lo è.

“Sono nata in una famiglia di interisti, ma sono tifosissima della Roma – racconta Biancamaria -. Mi sono innamorata della prima Roma di Spalletti e Totti, e trovarmi di fronte una squadra di Roma e giallorossa non è una cosa normale. Ma devo dire che mi ha fatto più strano giocare contro la Lazio. Se dovessi segnare? Ovvio che esulterei, la salvezza del Pavia è troppo più importante”. Per un gol della Roma, però, Codecà ha esultato dal vivo, e neanche tanto tempo fa: “Per Natale ho ricevuto il più bel regalo possibile: un biglietto per l’Olimpico, per Roma-Napoli. Amo la Roma e amo Roma: l’amatriciana è il mio piatto preferito e ‘Daje’ prima delle partite ce lo diciamo nello spogliatoio anche a centinaia di chilometri di distanza”.

Il basket, si diceva: “Fino a 12 anni ho giocato a calcio a Vigevano, poi per continuare in una squadra femminile mi sarei dovuta probabilmente spostare a Milano. Così, anche per motivi logistici, scelsi il basket, arrivando fino alla Serie C. Del calcio, però, mi mancava tutto: emozioni simili a un gol si provano solo segnando il tiro della vittoria all’ultimo secondo, e non è una cosa che succede spesso. Penso a come sarebbe stata la mia carriera se avessi sempre giocato a calcio, ma non troppo perché non mi fa bene. Non lo saprò mai ma doveva andare così”. 

Non è tardi perché il pallone, quello che si tira con i piedi, ha però sempre accompagnato la vita di Biancamaria: così, quando una ex compagna della sua squadra di basket le ha parlato di una squadra di calcio che stava nascendo a Mortara (non lontana da Vigevano), riprovarci è stato naturale. “Sono ripartita dalla Serie D e, scalando le categorie, mi sono ritrovata in Serie A”. Stagione 2017-18, con la maglia dell’Atalanta Mozzanica: “E nel mio curriculum c’è anche un gol, di cui ricordo tutto – dice -. Giocavamo contro il Chievo, vincemmo 5-1, entrai dalla panchina. Ma non ero pronta per quella categoria. Per questo ho capito che era giusto fare un passo indietro”. Prima la Riozzese, ora il Pavia Academy, non lontano da Vigevano, paese in cui è nato anche il Ct della Nazionale Andrea Soncin: “Me lo ricordo era ospite di alcuni eventi nella nostra scuola calcio e sono felicissima che un vigevanese sia in Nazionale”.

Niente voli pindarici, ma una certezza: “Una vita senza il calcio non me la immagino. Negli anni passati sono stata social media manager di un negozio a Vigevano, ho lavorato in un’agenzia immobiliare e poi come analisi retail a Milano. Ma da due anni mi sto dedicando esclusivamente al calcio: la mattina in palestra, la sera in campo, grazie anche a uno staff, quello del Pavia, che non ci fa mancare niente. Nel tempo libero, invece, guardo serie tv, leggo qualsiasi tipo di libro e cerco di vedere mostre”. Appassionata di arte, Biancamaria ha una sorella fotografa: “Sono la sua cavia (ride, ndr), ma a bordo campo non ci viene”. Dentro il campo, invece, Codecà ha idoli francesi: “Benzema e Mbappé”. Ma non c’è solo il calcio nella sua vita, e non c’è stato solo il basket: la passione per lo sport è totale: “Chi metterei a cena allo stesso tavolo? Sinner, Federica Pellegrini, e il terzo nome è facile. Francesco Totti”.

LE ALTRE PARTITE – Il girone di ritorno inizia con la Ternana che farà visita alla Freedom e la Lazio che ospiterà l’Hellas Verona. Alle spalle della coppia di testa, ecco lo scontro diretto per il terzo posto tra Cesena e Parma, attualmente appaiate a -3 dal duo di testa. Completano il quadro della sedicesima giornata H&D Chievo Women-Genoa (anticipo di sabato), Ravenna-Arezzo, Tavagnacco-Brescia e Bologna-San Marino Academy. Tutte le gare saranno trasmesse in diretta sul canale YouTube di Be.Pi Tv.

Chiara Raimondo, Pro Sesto: “Chiudere il girone così è stato importante, ci sprona a dare il meglio”

Credit Photo: Ciocca

L’impegno di campionato della Pro Sesto può tracciare una generale serie positiva (a confermarlo i dati statistici del momento): c’è, infatti, la notevole spinta nell’ultima giornata a chiusura del girone d’andata con un 6-0 alla compagine Tharros. Era importante recuperare la caduta avuta davanti al Lumezzane con un passaggio determinante in vista della seconda parte stagionale, oltre che confermarne l’equilibrio storico (seppur non si possa parlare di Coppa Italia a causa della non riuscita dell’acquisizione del pass per lo step successivo).
È per questo motivo che abbiamo avuto il piacere di parlare con la numero 22 biancoceleste Chiara Raimondo, che si è lasciata andare ad un giudizio analitico, considerando, inoltre, le proprie ambizioni ed impressioni.

Larghissimo risultato quello ottenuto in campo casalingo davanti alla Tharros: te lo aspettavi? Come valuteresti la prestazione?

Non ci si può mai aspettare il risultato di una partita ancor prima di giocarla. In noi c’era tanta voglia di portare a casa i tre punti in modo da chiudere al meglio il girone di andata e lo abbiamo dimostrato.

Personalmente non ti sei risparmiata, hai infatti contribuito al trionfo finale con una tripletta: quanto è stato importante per te chiudere la prima parte stagionale in questo modo?

Sicuramente a livello personale è stata una soddisfazione, ma chiudere il girone così è stato importante soprattutto per l’umore di tutta la squadra, ci sprona a ripartire ancora meglio di così.

Quella attuale è una posizione in graduatoria che dà sicuramente fiducia, sopratutto a questo punto del campionato. La squadra sembra essersi ormai forgiata…a questo punto ti chiedo come dovrà tornare in campo la Pro, vista anche la rincorsa sulle inseguitrici più dirette…

La Pro dovrà tornare in campo con la stessa voglia, determinazione e forse un pizzico di fiducia in più per quello che può fare.

Adesso ci sarà una pausa fondamentale e si potrà indubbiamente fare un po’ chiarezza su quello che è stato il percorso di gruppo fino ad ora, l’11 poi incontrerete il Baiardo (col quale, ricordiamo, c’è stata la parità ad inizio stagione). Sicuramente sarà una partita diversa…da questo punto di vista come lavorerete?

Noi lavoreremo duramente per fare la nostra partita e per rimetterci in marcia al meglio nel girone successivo.

Per ultimo ti chiedo…che approccio servirà a tutta la seconda parte e quali sono gli obiettivi che confermi e che auguri possano concretizzarsi presto?

Servirà la collaborazione di tutte. L’obiettivo per quest’anno è cercare di rimanere nei posti più alti della classifica, per i prossimi di arrivare sempre più su!

Si ringrazia Chiara Raimondo e la società tutta per la gentile concessione. 

Player Profile: Kamila Dubcova: entriamo nel mondo della centrocampista rossonera con le sue parole in esclusiva

Classe 1999, Kamila Dubcová ha tagliato il traguardo dei 25 anni da solo due settimane ma ha già fatto tanti passi in avanti nel corso della sua carriera. I primi, da calciatrice, li ha mossi nel settore giovanile dello Slovácko assieme alla sua inseparabile sorella Michaela, fino ad esordire nel massimo campionato ceco e consacrandosi tra le fila dello Slavia Praga. Nel 2019 l’arrivo in Italia con il Sassuolo, formazione con cui si è messa in mostra e ha convinto tutti gli addetti ai lavori, guadagnandosi il salto in rossonero nell’estate 2022.

31 gare e 2 gol, Kamila ha ben figurato nella sua prima annata da milanista mostrando tutte le sue caratteristiche tecniche, unite all’abilità negli inserimenti che la contraddistingue. Poi, quest’anno, il numero 10 sulle spalle e un avvio di stagione non semplice per lei e per la squadra. Nel 2024 ha ritrovato fiducia nei propri mezzi e ha cambiato marcia, e l’obbligo è quello di proiettarsi con energia verso una seconda metà di stagione ancora tutta da scrivere.

Kamila si è sbloccata in Coppa Italia lasciando un segno decisivo sul match, e sta trovando e meritando sempre più spazio nello scacchiere di Mister Corti. Dubcová, Dubcová, Dubcová. Così recita il tabellino di Sassuolo-Milan dello scorso 18 gennaio, deciso da una tripletta della ceca che ha trascinato le compagne e indirizzato i Quarti di finale. Un tris “perfetto” – gol di testa, destro e sinistro – realizzato proprio su quel campo che l’ha vista crescere e maturare prima del passaggio in rossonero.

Alla fine di questa prima intensa parte di campionato mancano quattro gare, i punti iniziano a pesare e il Milan ha bisogno anche della sua qualità, a partire dal prossimo impegno contro la Fiorentina. All’andata un gol nel recupero aveva sorpreso le rossonere per l’1-0 finale, al PUMA House of Football c’è voglia di rivalsa per lasciarsi definitivamente alle spalle un momento altalenante e giocarsi con serenità le proprie chance da qui in avanti, tra Coppa Italia e Serie A. Kamila è pronta a dare il suo contributo, come ha raccontato ai  microfoni di AC MILAN, in una intervista in esclusiva.

 

Roma vs Juventus, il Big Match: dove vederla

Domenica 4 febbraio 2024, alle ore 16.00, il “Tre Fontane” di Roma ospiterà il big match tra le giallorosse e Juventus Women.

Le bianconere, dopo il pareggio per 2-2 contro la Fiorentina nell’ultimo turno disputato, proveranno a tornare dalla trasferta capitolina con punti preziosi per accorciare in classifica proprio sulla Roma, attualmente in testa a quota 39 punti.

ROMA-JUVENTUS WOMEN, DOVE VEDERLA

Roma-Juventus Women sarà trasmessa in diretta su DAZN, su Rai 2 e su Rai Play.

Laura Giuliani, Milan women: “Puntiamo a riconfermarci e dare vita a una striscia di risultati utili consecutivi”

Credit photo: Fabrizio Brioschi - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Laura Giuliani, la numero uno rosso nera, in un’intervista esclusiva al “Numero Diez“, ha commentato l’andamento della sua squadra in questo Campionato, tra alti e bassi, cambi di Allenatore ed risultati poco convincenti: “Parlare di obiettivi non è facile in questo momento, ammette Laura, perché abbiamo appena centrato due risultati utili. Prima di tutto puntiamo a riconfermarci e dare vita a una striscia di risultati utili consecutivi. In campionato, l’obiettivo ora è il quinto posto per qualificarci alla Poule Scudetto. Attualmente dobbiamo guardare solo in casa nostra e pensare ai nostri impegni, senza pensare agli altri. In Coppa Italia vogliamo arrivare fino in fondo e portare a casa il trofeo. Ripeto, però, questo si realizza solo vincendo”.

Il Milan ha le potenzialità tecniche per essere tra le migliori, conferma il portiere: “Credo che la nostra rosa sia assolutamente competitiva e di livello. Per i nomi presenti e per la qualità degli elementi, il Milan merita di essere in una posizione molto più alta, sia in campionato che a livello internazionale. Quest’anno, purtroppo, le cose non stanno andando nel verso giusto, ma come progettualità ci auspichiamo che nei prossimi anni possiamo tornare molto più in alto”.

Ma non dimentichiamo che Laura Giugliani è anche un punto fermo della nostra Nazionale maggiore, e che le crisi di gioco ed i cambi tecnici sulla panchina sono avvenute anche tra i colori azzurri: “Dopo l’ultima esperienza negativa di quest’estate, siamo ripartite bene. Il cambiamento, oltre che in panchina, è avvenuto dentro ognuna di noi. Quello che ho sentito io dall’interno è stato uno spirito di rivalsa e di spinta nel dimostrare che non eravamo quelle dell’ultimo Mondiale. Da parte nostra c’era la volontà di rimettersi in gioco e la necessità di ritornare ai livelli pre-competizione. Il cambiamento ha bisogno di tempo per essere attuato e reso visibile, di conseguenza le prime partite hanno mostrato buone prestazioni, ma senza risultati, come con Svezia o Spagna. Nell’ultimo raduno, abbiamo cominciato a raccogliere i frutti del nuovo percorso. La tranquillità che stiamo dimostrando in campo, l’essere messe nelle migliori condizioni, mi fa solo ben sperare”.

In chiusura Laura, confida un suo pensiero: “Una delle frasi che mi piace di più è «vincere una volta è facile, la difficoltà è poi nel continuare a farlo». Vincere una volta va bene, ma poi le aspettative si alzano e o sei consapevole di quelle che sono le tue qualità e la tua forza, o finisci in un vortice da cui non esci mai. Di conseguenza, questa squadra è cresciuta moltissimo nella consapevolezza dei propri mezzi e con questo spirito possiamo toglierci tante soddisfazioni insieme, soprattutto se siamo supportate da chi non ci ha mai lasciate nei momenti di difficoltà”.

Clara Gorno e Aldo Nicolini, Brescia Femminile: “In linea con gli obiettivi”

Photo Credit: Acf Brescia Calcio Femminile

Brescia, 31 gennaio 2024 – Il Centro Sportivo Epas di San Polo ha ospitato, in data 31/01/2024, la conferenza stampa organizzata da Brescia Calcio Femminile per fare un bilancio del girone di andata del campionato di Serie B Femminile 2023/2024, conclusosi domenica 28 gennaio al Centro Sportivo Rigamonti di Buffalora con la partita tra Brescia e Pavia che ha visto la Leonessa imporsi per 4 – 3 sulle pavesi, e per fare un punto della situazione degli obiettivi societari dal momento che ci si trova a metà stagione.

La Prima Squadra del Brescia Calcio Femminile, militante nel campionato di Serie B Nazionale Femminile2023/2024, si trova ora settima in classifica con 24 punti a – 16 dalla prima(Ternana). Delle 15 partite finora disputate conta 7 vittorie, di cui 5 maturate in casa (Tavagnacco 2 – 1, Parma 2 – 1, Freedom 4 – 1, Bologna 3 – 1, Pavia 4 –3) e 2 in trasferta (Ravenna 1 – 3, San Marino 2 – 4); 3 pareggi, di cui 2 in casa (Chievo 2 – 2, Arezzo 1 – 1) e l’altro in trasferta (Hellas 0 – 0); e 5sconfitte, di cui solo 1 arrivata sul campo del Rigamonti (Genoa 1 – 2) mentre le altre 4 rimediate in trasferta (Cesena 3 – 0, Lazio 3 – 0, Ternana 4 – 1,Res Roma 3 – 1).

Nel corso del mercato invernale, la rosa è stata rinforzata con Sabrina Tasselli, portiere classe 1990 in uscita dalla Ternana, mentre sono state cedute le giocatrici Maria Bortolin e Alessia Passarella.

Durante l’evento, a cui erano presenti numerosi giornalisti mentre altri erano collegati alla diretta streaming appositamente organizzata, hanno partecipato la Presidente, ClaraGorno, l’allenatore della Prima Squadra, Aldo Nicolini, il capitano della PrimaSquadra, Veronique Brayda, e Clara Raccagni, calciatrice classe 2006, in rappresentanza dei giovani talenti della Primavera che stanno debuttando in Serie B.

A prendere la parola per prima è stata la Presidente, Clara Gorno.

Siete in linea con gli obiettivi che vi eravate posti a inizio stagione?
«Mi sento di poter dire che siamo in linea non solo con la conferenza e con le dichiarazioni di inizio stagione, ma anche con la mia conferenza di presentazione di tre anni fa. Sono molto orgogliosa perché in prima squadra si sta lavorando molto e molto bene a livello proprio di gioco perché in tre anni, da quando ho comprato, è cambiato totalmente e di questo sono molto felice. Ma lo sono soprattutto per il progetto di fondo, per le nostre ragazze, per la crescita del nostro settore giovanile e per il fatto che il mister lavora volentieri e con entusiasmo con le ragazze della Primavera che arrivano a esordire in Prima Squadra anche grazie al mister Marco Zambelli della Primavera. È un lavoro che stiamo facendo tutti insieme e ciò mi rende orgogliosa perché, come ho detto 3 anni fa, mi piacerebbe tantissimo tornare in Serie A ma con un progetto che abbia delle basi molto solide e questo significa partire dalla scuola calcio e dai primi calci. Credo, però, che il movimento debba crescere anche con il contributo del settore maschile per permetterci di avere strutture e risorse adeguate. Ad oggi il Brescia Calcio Femminile ha soltanto un accordo di collaborazione sportiva con il Brescia Calcio, per consentire a loro di avere una licenza nazionale. Il nostro staff è composto da persone estremamente competenti e questo ci permette di alzare il livello e la spettacolarità del prodotto. in questo modo si rende più interessante l’intera Serie B Femminile, soprattutto per attrarre sponsor a livello nazionale. Si parla anche di questo nel mondo del calcio e io sto investendo tanto in questo progetto. A tal proposito, ci tengo a smentire tutte le voci che nel tempo mi sono arrivate riguardo a una mia ipotetica intenzione di vendere la Società. Ciò che voglio fare, invece, è creare un modello che possa essere utile anche per le piccole società per far crescere il numero delle ragazze tesserate che, rispetto agli altri Paesi europei, è di gran lunga inferiore. L’obiettivo è tornare in Serie A, e restarci, poggiando su basi solide».

Dal momento che sei nel Consiglio Federale e fai parte anche del Tavolo di Lavoro della FIGC, credi che il “modello Brescia Calcio Femminile” possa essere preso come modello a livello nazionale?
«Sono di ritorno da Roma proprio per il Tavolo di Lavoro per cui sono stata nominata dalla Presidente. Ho fatto un intervento al Tavolo (non nego che mi tremavano le gambe) e il segretario Brunelli ha colto anche il mio messaggio, di chi ogni giorno si impegna e investe in questo movimento, garantendoci che ci saranno dei Tavoli operativi a cadenza regolare. Non bisogna temere di raccontare i propri segreti, anzi, dobbiamo farlo più spesso mettendo a disposizione la nostra esperienze, negative e positive, come l’ideazione dei Punti Brescia, dei tornei mirati e la Squadra Insuperabili.  Umberto Calcagno ha detto che il calcio femminile è un progetto sociale ed è così. Io stessa l’ho provato sabato scorso quando sono stata a vedere le Pulcine che hanno fatto una partita di campionato. Mi ha colpito tantissimo il fatto che fin da piccole queste bambine devono lottare, dentro e fuori dal campo. Si può notare nei modi diversi di esultare: quando i bambini segnano, fanno il gesto del giocare a carte come per dire “troppo facile fare goal alle femmine”. Quando, invece, lo subiscono, capita che piangano. Le bambine, al contrario, esultano in modo sano e non si abbattono mai. È davvero molto importante il settore giovanile e noi dobbiamo alzare il livello del calcio. Sono orgogliosa che il Brescia Calcio Femminile è Scuola Calcio Élite per il secondo anno consecutivo anche perché possiamo pensare che arrivino in Prima Squadra ragazze che sono cresciute nel nostro vivaio. Per quanto riguarda il Tavolo di Lavoro a cui ho accennato poco fa, posso darvi la notizia che rimarremo Divisione Serie B in FIGC ed è una grandissima conquista. Godiamoci questo risultato e continuiamo a lavorare».

Nel settore giovanile, spesso i campionati sono misti. Secondo te, si potranno mai avere organizzazione e società tali da riuscire a strutturare campionati solo giovanili femminili e non per forza misti?
«Questo è un dato di fatto. Siamo una delle poche Società ad avere tutte le categorie pure e sicuramente l’ambizione è quella di avere i campionati completamente femminili. Però mi permetto di dire che giocare con i maschi può essere allenante. Mi riferisco, ad esempio, alla Danone Cup a cui ha partecipato l’anno scorso la nostra Under12. Il girone di andata del campionato è stato tutto contro i maschi e, talvolta, è stato frustrante. Però, le nostre ragazze hanno vinto la Danone Cup, arrivando a Coverciano per la disputa della finale vincendo 3 partite su 3. Per questo motivo non la vedo una cosa così negativa però, ovviamente, ci piacerebbe avere campionati del tutto femminili. Ma c’è ancora tantissimo lavoro da fare per arrivarci. La cosa importante è che non è più un tabù giocare a calcio e sono contenta che le famiglie delle nostre ragazze possano contare su una Società sportiva in cui l’ambiente è sano».

Quest’anno ripeterete la DreamCup?
«Certamente sì! Avevo già detto che era un appuntamento che avrei voluto fosse fisso. Da marzo partirà anche la Squadra di Insuperabili, che è un’affiliazione con l’associazione Insuperabili di Torino, il cui testimonial è Chiellini. La Dream Cup è stata il trampolino di lancio per arrivare ad avere una squadra con persone che hanno una disabilità perché nessuno debba sentirsi diverso».

È stato poi il turno del Mister, Aldo Nicolini, che ha esordito facendo eco a quanto dichiarato dalla Presidente in merito agli obiettivi: «Io parlo delle ragazze e della loro crescita, a 360 ° durante gli allenamenti e durante la settimana. Credo che loro si stiano spingendo davvero oltre e stanno cercando di migliorarsi giorno dopo giorno sotto ogni aspetto. Il lavoro che facciamo è reso possibile anche grazie a uno staff con cui ci dedichiamo alle ragazze dal primo all’ultimo minuto. Dobbiamo tenere alto il nostro livello perché sappiamo che insidie sono dietro l’angolo».

Prima di allenare il femminile, ha allenato il settore maschile. Ha trovato differenze sostanziali nella gestione e preparazione di allenamenti e partite?
«No, non è cambiata una virgola nel nostro modo di lavorare e di approcciarsi. Dentro il campo facciamo le stesse cose. Per me il calcio è uno solo e il deterrente per il calcio femminile è chi pensa che esistano due tipi di calcio. Le dinamiche di uno spogliatoio femminile sono diverse come anche lo sono alcuni aspetti fisici e il modo di motivare un gruppo femminile».

Più volte si è sentito dire che il calcio femminile va bene ma che bisognerebbe cambiare le regole, ad esempio accorciare il campo o ridurre la dimensione delle porte. Cosa pensa a riguardo?
«Sicuramente per loro è una difficoltà e, come dicevo prima, ci sono degli aspetti fisici diversi e la copertura dello spazio è chiaro che funziona in modo diverso. Quindi ci sono degli accorgimenti in questo senso: dobbiamo cercare di rendere noi il campo più piccolo per agevolare le ragazze a coprire meglio certi spazi. Secondo me sono orgogliose di lavorare sugli stessi spazi e sulle stesse distanze e con le stesse misure del maschile e non vogliono sentirsi un qualcosa di diverso anche se poi, è inutile negarlo, quello potrebbe essere un aspetto che le agevola».

Le hanno mai detto che il calcio femminile è “un finto calcio, che non è come quello vero”? Se sì, le è sembrato che il suo lavoro venisse sminuito?
«Sinceramente non ci ho mai pensato e non ho mai dato credito a certe parole. Non sono stato obbligato a venire al Brescia Calcio Femminile, è stata una scelta mia ben precisa. Io ho delle responsabilità nei confronti della Società, e delle ragazze che alleno e a cui cerco di dare il maggior numero di strumenti possibili per migliorare, crescere e sviluppare le loro conoscenze calcistiche. A tutti gli altri discorsi non ci penso».

Com’è allenare sua figlia (Ludovica)?
«È una giocatrice di calcio, non esiste altro».

Veronique Brayda, capitano della Prima Squadra fissa a Brescia dal 2018, ti senti di poter fare da modello alle ragazze che vengono convocate con voi in Prima Squadra?
«Da un certo punto di vista, sì. Entrare nello spogliatoio di una prima squadra per loro non è sempre semplice e noi cerchiamo di accoglierle al meglio possibile».

Sei anche allenatrice delle piccole, che spesso vengono a sostenervi, che emozione provi quando le senti e le vedi fare il tifo per voi?
«Credo sia una delle cose migliori in assoluto. Dal settore giovanile puoi imparare tanto, soprattutto dalle più piccole che spesso mi stravolgono la giornata».

Tre anni fa, la Presidente Gorno, appena arrivata, ti ha voluta fortemente e mostrandoti tanta fiducia, che è stata ripagata. Da quel momento sei cresciuta tanto e spesso sei incisiva.
«Vorrei sottolineare il fatto che se in questo momento io sono tanto decisiva è perché dietro di me ho delle compagne, e uno staff, che mi permettono di esserlo e compagne. Siamo cresciute tanto e lo stiamo facendo tutt’ora con il lavoro che facciamo tutti i giorni sul campo. Tutti noi ci stiamo impegnando tantissimo e stiamo ricevendo altrettanto. Penso che sia la strada giusta. Ovviamente ci sono i momenti di difficoltà, magari anche a livello personale, ma l’insieme delle persone con cui lavoriamo fa la differenza (la Presidente che parla con noi prima di ogni partita e condivide con noi l’atmosfera pre e post gara, il Mister che fa discorsi motivazionali, la vicinanza delle compagne). Se quest’anno mi sento cresciuta così tanto è grazie a tutto ciò che c’è dietro. Il mio obiettivo è tornare in Serie A con il Brescia».

Clara Raccagni, calciatrice classe 2006, in rappresentanza delle giovani debuttanti in Prima Squadra, è stata l’ultima a intervenire. Com’è stato il tuo esordio in Serie B?
«Inaspettato. Me ne sono resa conto alla fine della partita, quando sono andata a dare il cinque alle mie compagne. Loro sono diventate dei punti di riferimento per me perché con la loro esperienza mi stanno trasmettendo tanto sia dal punto di vista calcistico, sia da quello umano. Quando sono andata a fare il primo allenamento ero tesa però ho trovato subito un ambiente molto accogliente da cui porto sempre a casa qualcosa. Sento che noi giovani siamo valorizzate e non ci sentiamo inferiori in niente. Il mister e lo staff lavorano su di noi come lo fanno con ogni altra ragazza».

DA NON PERDERE...