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Romina Pinna, Napoli Femminile: “Abbiamo vinto meritatamente e dimostrato di non essere certamente inferiori alla capolista”

Credit: Napoli Femminile, Romina Pinna

Il Napoli femminile non poteva avere regalo di Natale più bello: battere la capolista Lazio e riprendersi il secondo posto in classifica.

Dopo il goal di Adriana Gomes, a chiudere i giochi è stata Romina Pinna, con il suo quinto goal in campionato, “Abbiamo vinto meritatamente e dimostrato di non essere certamente inferiori alla capolista. Adesso ci godremo le vacanze di Natale ma subito dopo dovremo ricominciare con la stessa determinazione mostrata in questo match e che dovremo mettere in campo in Coppa Italia e nelle due trasferte che ci attendono alla ripresa. Cercola è il nostro fortino ma migliorando il rendimento esterno nessun traguardo ci sarà precluso”.

Il campionato momentaneamente è fermo: le sfide riprenderanno domenica 15 gennaio alle ore 14.30, tredicesimo giornata di campionato nella quale il Napoli affronterà l’Arezzo Femminile, attualmente undicesimo in classifica con 12 punti portati a casa.

Termina a reti inviolate la super sfida tra il Lione e la Juventus, ma le bianconere escono a testa alta

Credit Photo: Paolo Comba

La Juventus è giunta allo Stadio OL Parc di Lione con un solo obbiettivo: vincere per passare il turno!.

Alla presenza di poco più di cinquemila spettatori, pochi ma calorosi, le padrone di casa hanno raccolto un solo punto, poiché la gara è terminata 0 a 0  ma sufficiente per la sua qualificazione. Le ragazze di Montemurro, dopo novanta minuti di buon gioco vengono chiuse dalle avversarie e non riescono nell’impresa.

Questa era la terza stagione consecutiva nella quale la Juventus affrontava il Lione, che ha già eliminato le bianconere nei sedicesimi di finale nel 2020/21 e nei quarti di finale la scorsa stagione. La corazzata dell’Olympique Lyonnais non era riuscito a segnare in una sola occasione, delle ultime 42 partite europee, poi ha trovato la rete in ognuna delle cinque vittorie casalinghe contro avversarie italiane, segnando 22 gol e subendone soltanto due.

La sconfitta della Juve in casa dell’Arsenal, alla quarta giornata, ha posto fine a un’imbattibilità della Juve che durava da sette partite in Champions League ed è stata una delle sole tre sconfitte nelle ultime 21 partite europee.

Il Lione che non era riuscito a vincere nessuna delle prime due partite Europee, per la prima volta nella storia del suo club: perdendo contro l’Arsenal e pareggiando ben due volte con la Juventus, dopo aver vinto entrambe le partite in tutte le 15 stagioni precedenti.

Mister Montemurro, alla vigilia del match, sapeva che lo scontro avrebbe deciso il futuro bianconero ed ha provato a fare la gara: un classico 4-4-2 con Pauline Peyraud-Magnin tra i pali, Lenzini-Salvai-Boattin e Rosucci a supporto della zona difensiva, Caruso-Pederesen e Grosso in centrale ed il tridente d’attacco composto da Beerensteyn-Girelli e Bonansea.

Un primo tempo che ha visto le Campionesse d’Italia giocarsela a viso aperto, con qualche ottimo spunto in avanti, ma con un ritorno in fase difensiva nei contropiedi delle Francesi. Le due formazioni, temendosi reciprocamente, hanno contratto palla mantenendo sempre le posizioni e non creando azioni che potessero mettere in difficoltà i reparti.

La ripresa ha visto le padrone di casa essere più arrembanti, ottime le parate di Pauline Peyraud-Magnin che ha salvato la porta in più occasioni, portarsi pericolosamente in avanti ed al tiro a rete. Pero più passavano i minuti e più il Lione ha cercato di mantenere palla, e risultato, poiché anche la parità voleva dire passaggio del turno. La Juve ha espresso un ottimo gioco, un livello di maturità costante, ma nonostante questa crescita ha raccolto la terza posizione in un girone di ferro.

Le bianconere con 2 vittorie, 3 pareggi ed 1 sola sconfitta (quella in trasferta a Londra) escono a testa alta da questa competizione. Forse è mancata la fortuna nei sorteggi, oppure la vittoria del OL contro l’ Arsenal ha compromesso troppo la classifica finale, ma queste sono considerazioni che oramai lasciano solo l’amaro in bocca ad un gruppo che ha mostrato impegno, capacità, ed una grande voglia di esprimere il calcio nella sua massima forma. Per tutto il movimento femminile Italiano: Grazie ragazze!

Ashraf Seleman, Brescia Femminile: “Era importante vincere e ci siamo riusciti”

Photo Credit: Pagina Facebook Acf Brescia Calcio Femminile

Terza vittoria di fila per il Brescia Calcio Femminile in Serie B che, nella dodicesima giornata, ha sconfitto l’Apulia Trani per 4-0.

Le biancoblù chiudono con un successo il 2022, sebbene potessero segnare qualche gol in più alle tranesi. E da qui che l’allenatore Ashraf Seleman, davanti ai microfoni del club bresciano, parte commentando l’incontro: “Abbiamo sbagliato tanto però era importante vincere e ci siamo riusciti. E’ andata bene così. Le ragazze sono state bravissime e abbiamo messo al sicuro il punteggio già nel primo tempo e mostrato anche delle belle trame di gioco nonostante il campo molto rovinato e appesantito dalla pioggia. Coppa Italia contro la Juventus? Intanto ci prendiamo qualche giorno di riposo, poi dopo Natale ci rimettiamo al lavoro per preparare una partita che prima di tutto è una festa, perché giocare con la Juventus è comunque un motivo di orgoglio. La prepareremo al meglio possibile, sempre comunque con un occhio al match successivo col Tavagnacco“.

Venezia Fc; successo in Coppa Italia con la Triestina

Photo Credit: Pagina Facebook Venezia FC Femminile

Il Venezia FC Femminile chiude l’anno con l’ennesimo risultato positivo e con il poker di domenica pomeriggio avanza con anticipo al secondo turno di Coppa Italia. La gara ha visto le arancioneroverdi ospiti della Triestina, battuta per 0-4, esito che segna l’ottavo risultato utile consecutivo nonché terza gara di seguito in cui il Venezia mantiene la propria rete inviolata, a dimostrare l’energia e costanza delle leonesse, che si sono ben posizionate nella classifica del campionato di lega ed entrano di buon umore nella pausa invernale.

Le ospiti, mostratesi da subito padrone del gioco, si fanno pericolose al 3’ con la conclusione di Isabel Cacciamali a tu per tu con l’estremo difensore triestino. Alessia Storchi devia una prima volta, ma non può nulla al ritorno al 9’ della centrocampista, che batte a rete portando in vantaggio le veneziane. Yolanda Bonnín ci prova al 39’ su cross in area di Karin Mantoani, ma sigla il raddoppio lagunare da punizione con un gol diretto appena prima dello scadere della prima frazione di gioco.

Nella ripresa non mancano le occasioni per il Venezia, incredibilmente vicino allo 0-3 con Mantoani, che sulla ribattuta del portiere calcia violentemente prendendo una traversa piena: la palla batte a terra ma fuori, trovando Storchi pronta a bloccare.

Al 19’ arriva la prima azione pericolosa per la Triestina con un tiro da fuori area che però non sorprende Alice Pinel, e le lagunari procedono a consolidare il loro dominio grazie ai gol di Alice Zuanti, che al 70’ su traversone di Airola mette a segno uno spettacolare tiro al volo, e Martina Sclavo, che accorrente batte a rete di prima intenzione al 78’ per chiudere la partita 0-4.

Rientra il capitano Giulia Risina, che finalmente può tornare sul terreno di gioco dopo l’infortunio al legamento crociato risalente ad aprile 2022 che l’ha tenuta lontana dal campo fino ad ora, e va a sostituire Judith Verdaguer per gli ultimi minuti di gioco.

Le arancioneroverdi ospiteranno il Portogruaro domenica 8 gennaio per il terzo appuntamento del Girone 12 di Coppa Italia, il cui risultato non influirà sulla meritata qualifica del Venezia.

Triestina 0-4 Venezia

Marcatori: Cacciamali 9’, Bonnín R. 45’, Zuanti 70’, Sclavo 78’

Triestina: Storchi, Peressotti (Usenich 75’), Alberti, Paoletti, Tortolo (Tikic 80’), Blarzino (Zanetti 34’), Nemaz, Blasutto (Olivo 65’), Desinano, Sandrin, Padulano
A disposizione: Malaroda, Zuliani
Allenatore: Melissano

Venezia: Pinel, Lamti, Verdaguer S. (Risina 84’), Airola, Cacciamali (Mattiello 50’), Carleschi (Salvi 61’) , Sclavo, Govetto (Zuanti 50’), Mantoani, Piazza, Bonnín R. (Terzoni 75’)
A disposizione: Limardi, D’Avino, Barro, Quaglio
Allenatore: Marino

Elisa Bartoli a DaznTalks: “Vincere due trofei ed essere ai quarti di Champions per me è qualcosa di straordinario, faccio fatica a spiegarlo”

Credit Photo: Andrea Amato

La capitana giallorossa si è raccontata a 360 gradi in una lunga intervista rilasciata a DaznTalks, trasmissione che va in onda sul canale YouTube della piattaforma streaming. Ecco cosa ha detto.

Che cosa significa per te essere arrivate ai quarti di Champions League?
Un tragardo raggiunto dopo tanti anni. Questo è il quinto anno che sto alla Roma. Devo essere sincera non mi aspettavo al debutto di arrivare ai quarti di Champions, è un sogno, speriamo di continuarlo il più a lungo possibile“.

Ci racconti la serata di venerdì sera? La partita era stata anche sospesa per pioggia…
Non è stato semplice, aspettavamo da un bel po’ quella partita. Tutta quella pioggia è stata tremenda, avevo paura che si rimandasse. Perché conoscendo il campo avevo paura che non riuscisse a raccogliere tutta quella pioggia. La tensione è stata tanta, però dopo una mezz’ora abbiamo saputo che si sarebbe ripreso alle 20.15. Stare un’ora nello spogliatoio non è stato semplice. Siamo rimaste concentrate, abbiamo scherzato sulla situazione per sdrammatizzare, anche perché era l’unica cosa che si poteva fare, poi siamo rientrate in campo con la voglia e la fame di portare il risultato a casa”.

Sicuramente è un’esperienza che insegna qualcosa…
Questa è la prima volta che mi è accaduto, non sono mai stata nello spogliatoio un’ora ad aspettare la partita, con un risultato importante da raggiungere. È stata un’esperienza unica, spero che non si ripeta, devo essere sincera“.

Come capitano sei il simbolo della Roma Femminile, sono diversi anni che vesti quella maglia. Che rapporto c’è con Spugna? Cosa vi sta dando a livello di carattere?
“Spugna viene dopo il periodo Bavagnoli. Con lei avevo un rapporto bellissimo. Ho visto il lavoro di Spugna all’Empoli ed ero felicissima di come faceva giocare la squadra e le sue idee di gioco, la sua metodologia. Quando è arrivato ero curiosa di capire cosa ci potesse dare in più. Amo il suo modo di vedere il calcio e far giocare la squadra. Su questo punto di vista siamo in sintonia. Poi è una persona con cui si può parlare, una cosa importantissima nel calcio femminile. Molte volte discutiamo e molte altre siamo d’accordo, ma fa parte del lavoro. Lui è sempre solare, ti mette sempre il sorriso e cerca sempre di sdrammatizzare, questo secondo me in un contesto di squadra molto giovane è molto importante”.

Hai qualche rito scaramantico prima delle partite?
Io odio la scaramanzia, ci sono però delle situazioni in squadra, come nello stare nello stesso posto a tavola, nello spogliatoio. Io mi metto sempre vicino a Serturini e Giugliano”.

Tu e Serturini avete un rapporto bellissimo, siete molto amiche, avete segnato entrambe il primo gol in Champions. Quando ha segnato l’altra sera, cosa le hai detto?
Diciamo che io l’ho cresciuta Anna, l’ho accompagnata in questi 5 anni, ha un talento strepitoso, certe volte la prendo in giro perché è molto quadrata, sta sempre sull’attenti. Ogni tanto cerco di farla uscire fuori dagli schemi, perché è molto rigida, anche con se stessa. Son contenta che si sia sbloccata, è un mese che sta facendo veramente bene, quando segna in queste partite importanti è come se segnassi anche io. Quasi un orgoglio da sorella maggiore. Tante volte con lei sono anche un po’ dura, perché ormai abbiamo un rapporto talmente intenso che con lei oso un po’ di più, cercando di farle capire che è forte e può spaccare tutto”.

Secondo te chi delle più piccole potrà diventare una giocatrice da Roma? Quali sono le calciatrici che sono arrivate in questi ultimi due anni che ti hanno maggiormente impressionato?
In questa Roma vedo veramente tanti talenti che arrivano e siamo cresciute insieme tantissimo. Le persone che mi hanno sopreso quest’anno sono Karina (Wenninger, ndr), che è veramente una delle persone che hanno portato quell’esperienza e quel professionismo e mentalità vincente che serve in una squadra. Poi mi sono sopresa dell’arrivo di Lucia Di Guglielmo. È una ragazza che in poco tempo è cresciuta tanto. Mi dispiace che si sia fatta male, ma sono sicuro che con la testa che ha si riprenderà il prima possibile. Un’altra giovane è Giada Greggi, una crescita continua, dopo il brutto infortunio è tornata più forte di prima, quindi metto in mezzo lei, anche Anastasia (Ferrara, ndr), un’altra centrocampista che può diventare un punto importante del centrocampo. Manuela Giugliano è qui da tanti anni. Mi ha sorpreso anche Benedetta Glionna. La Roma ha tante giovani importanti, che se porta su bene, può portare sul palcoscenico per tanti anni”.

Per voi è un momento importante, siete prime e siete arrivate ai quarti di Champions. Come state vivendo questo momento e come state lavorando per dare continuità?
“La squadra in questo momento è un po’ stanca. 22 partite in 4 mesi è difficile, è la prima esperienza per tutti, tra giocatrici e staff. Non ci aspettavamo di poter reagire così bene, perché tenere ritmi alti in campionato e Champions è difficile. Fa capire la crescita mentale e fisica che ha fatto la squadra. Cerchiamo di recuperare il più possibile, di allenarci il giusto e preparare le partite in due giorni. Si deve tenere conto del recupero, della preparazione alla partita e capire quante energie si sono spese, cercando di capire chi è in condizione di rendere al meglio. Non è facile far combaciare questi aspetti, ma come primo anno stiamo facendo bene e speriamo di continuare così”.

Quando hai iniziato a giocare da bambina ti saresti mai immaginata di diventare il capitano della Roma?
Io non pensavo nemmeno di poter avere un futuro a livello calcistico. Io giocavo per passione, non c’erano le squadre femminili, io ho giocato tanti anni con i maschi. Poi all’improvviso è stata creata la Roma Femminile e sono andata senza nemmeno pensarci due volte. Adesso le ragazze sanno che c’è un futuro nel calcio, che può essere la loro vita. Io quando ho iniziato l’ho fatto per passione. Non immaginavo tutto questo, sognavo di fare la Champions, vincere lo scudetto con la mia squadra del cuore, la mia Roma. Vincere due trofei ed essere ai quarti di Champions per me è qualcosa di straordinario, faccio fatica a spiegarlo”

Chi era il tuo idolo?
Io amavo Cafu. Mi sono innamorata del suo sombrero a Nedved nel derby. Avevo 12 anni, mi innamorai di quel gesto tecnico“.

C’è qualche tua collega che è stata un punto di riferimento nel momento in cui ti sei affacciata nel calcio femminile?
Io ho iniziato a giocare con Gioia Masia, che era un difensore centrale della Roma Femminile. Per me lei aveva una classe incredibile. Io non sono elegante, però lei mi ha aiutato molto nella crescita, ho fatto 6 anni con lei. Nel calcio femminile lei è stato il mio idolo e la persona che mi ha dato tutto”.

Chi è invece l’allenatore che ti ha indirizzat più degli altri?
Ho iniziato con Giampiero Serafini, lui mi ha fatto capire cos’era il calcio femminile. Poi la svolta a livello mentale è stata Manuela Tesse, quando sono arrivata alla Torres, dove ho vinto il mio primo scudetto. Lì ho capito cosa significa vincere e allenarsi in un modo tale da portarti a certi risultati. Con Tesse era odio e amore, mi massacrava, ma perché mi voleva bene. I modi di un tempo erano diversi”.

La cosa che ti ha fatto cambiare il modo di giocare passando dal calcio maschile a quello femminile è stata più fisica o tattica?
Con i maschi mi ricordo che quando giocavo nei contrasti dovevo andare 200 volte più forte di loro, altrimenti mi spostavano. Quando sono passata al femminile e andavo a contrasto con la stessa foga del maschile mi fischiavano fallo e mi ammonivano. Mi ricordo che quando giocavo con i maschi mi servivano 3/4 giorni per recuperare”.

Cosa pensava la tua famiglia?
Mamma non era felicissima, aveva paura che potessi farmi male. Papà ha giocato, è stato sempre uno da “vivi e lascia vivere”. Lui era un mediano“.

Tuo padre ti dà consigli dopo le partite?
Sì, papà è diventato molto più morbido, mi dice anche che gioco bene“.

Tu sei severa nei confronti di te stessa?
Sì, più con me stessa che con gli altri”.

Come sarebbe giocare allo Stadio Olimpico questi quarti di Champions?
Sono entrato una volta all’Olimpico, era vuoto, mi tremavano le gambe. Penso che sia veramente un qualcosa di straordinario, magari ci riuscirò, magari no. 70mila persone sono tante, anche riempire una tribuna non mi dispiacerebbe, spero di giocarci. Anche se riempi 10.000 persone credo abbia comunque un grande effetto“.

In Women’s Champions League ci sono stati stadi che hanno registrato il tutto esaurito, come a Barcellona, a Londra con l’Arsenal. Aprire le porte dell’Olimpico sarebbe una grande occasione anche per voi.
Noi ci speriamo, fare i quarti all’Olimpico e riempirlo anche a metà sarebbe tanta roba. Sarebbe stupendo. Vedo all’estero che gli stadi si riempiono, spero che anche qui in Italia riusciremo a portare tutto questo. Stiamo cercando di ottenere questi risultati per far vivere il calcio femminile in Italia, per pubblicizzarlo e portare passione. Spero che aprano l’Olimpico e che le persone vengano a vederci”.

C’è stato un giocatore nei mondiali appena conclusi che ti è saltato agli occhi?
Io tifavo per il Brasile e l’Argentina, sono due squadre che mi sono sempre piaciute. Pensavo di vedere il Brasile in finale per il loro gioco, hanno i terzini che fanno gli attaccanti. Mi aspettavo anche una semifinale Brasile-Argentina. Sono contento per Messi, finalmente è riuscito ad ottenere quello che aspettava da tutta la vita, è uno dei calciatori più forti di sempre. Il difensore che mi ha stupito è della Croazia, molto giovane, lo chiamo l’uomo mascherato, Gvardiol. Mi ha stupito. Mi ha stupito anche il Marocco, la cenerentola dei mondiali, come noi nella Champions”.

Può essere anche un buon augurio per il vostro di percorso questa similitudine.
Mi sono messa a ridere di ritorno da Latina, perché ho detto che noi siamo il Marocco della Champions League femminile. Alla prima partecipazione siamo tra le prime otto, se vai a leggere gli altri nomi delle qualificate ti spaventi“.

In Champions serve tanta esperienza, cambia anche lo stato mentale delle giocatrici.
“L‘esperienza fa la differenza nelle competizione, ti fa gestire dei momenti che altrimenti non avresti gestito. Noi alcune situazione riusciamo a gestirle, altre meno. Un esempio è la partita con il Wolfsburg: loro fanno 5 tiri e 4 gol, sono ciniche, noi creiamo tanto ma non riusciamo a finalizzare. In questo tipo di partite non possiamo permettercelo“.

Conta anche la differenza ambientale, in casa le avete fermate con un 1-1, mentre da loro avete perso. Conta il fattore di dove si gioca?
“Io sono sincera, sono morta di freddo in Germania. Il secondo tempo sono entrata ed ero un ghiaccio. A fine partita mi giro verso Camelia (Ceasar, ndr), il nostro portiere, tremava e aveva le labbra viola. Non riusciva a scaldarsi. Perché per fare il portiere in queste situazione si deve essere pazzi. Secondo me la differenza la vedi, anche a livello climatico. In quella settimana a Roma ci siamo allenate a 15 gradi, poi vai lì a 0 gradi e la differenza si sente“.

La differenza tra le giocatrici italiane della tua generazione e quelle nate dopo il 2000. Queste ultime hanno avuto una formazione diversa rispetto alla vostra.
“Sicuramente le ragazze di oggi sono molto più preparate a livello tecnico e tattico. Questo grazie alle strutture che hanno, i mezzi, anche ai mister e ai preparatori che ora allenano. Noi ci siamo fatte da sole, con le esperienze, abbiamo giocato coi ragazzi. Noi con gli anni continuiamo a crescere. Le ragazze di ora arriveranno tra 15 anni che staranno molto più avanti di noi, perché avranno mezzi e strutture che glielo permetteranno. Sono molto fortunate”.

Però c’è un po’ di orgoglio a pensare che un po’ di strade voi le avete aperte.
Chi è arrivato fino a qui oggi è perché ha un grande carattere, una grande forza e passione. Le sfide che abbiamo avuto sono state tante. Coi pregiudizi e i pochi mezzi, ti alzavi, andavi a scuola, alle 7 di sera ti allenavi e tornavi a casa a mezzanotte. Alle 11 di mattina ti rialzavi. Era una continua sfida, anche con le persone che ti circondavano perché magari pensavano “una ragazza che gioca a calcio, non può esistere”. Quindi è stata una continua lotta contro tutto. Abbiamo dovuto ottenere tante cose attraverso i risultati e le competizioni. Ad oggi sarà ancora così, ma è un percorso sicuramente più avviato e più semplice”.

 

Che brivido! Sotto due volte, il Vicenza la decide alla fine

Photo Credit: Camilla Tresso - Vicenza Calcio Femminile

Partita salvata in extremis dal Vicenza, due gol negli ultimi minuti hanno permesso alle ragazze di Dalla Pozza di ribaltare il risultato dopo essere andate in svantaggio due volte.

Il turnover di questo incontro non ha dato i frutti sperati, sebbene infatti i cambi non siano stati numerosissimi, la squadra ha avuto evidenti lacune per quasi tutto il match sia a difendere che a ripartire.

Proprio come la prima volta in cui abbiamo incontrato il Villorba, la percezione è stata quella di una squadra troppo sicura di sé e la sufficienza messa nei contrasti ha permesso l’ottimo avvio delle ospiti che si sono poi sbloccate nel primo quarto d’ora grazie al gol di Trevisiol, la migliore tra le file della squadra trevigiana.

La tenacia di alcune, combattive per tutti i minuti di gioco, ha permesso al Vicenza di restare in partita senza subire troppo e poi, nel finale, la velocità di Sule ed il tiro micidiale di Cattuzzo hanno fatto da padrone portando così in vantaggio Missiaggia e compagne.

AZIONI SALIENTI

2’: Corner battuto sul primo palo dal Villorba che dall’area piccola calcia in porta, grande blocco di Dalla Via.

14’ ⚽️: Pegoraro si fa scappare l’avversaria, la quale tira anche se in posizione molto defilata; palla respinta in mezzo all’area da un difensore che favorisce l’inserimento di Trevisiol che apre il piattone e sentenzia l’angolo sinistro.

41’: Spiovente di Cattuzzo per Sule in area; la 16 va sul fondo per poi crossare al limite dell’area sui piedi di Montemezzo che prova ad incrociare, Manente completamente immobile fa un sospiro di sollievo vedendo la palla uscire a pochi centimetri dal palo destro.

43’: Filtrante alto di Maddalena che oltrepassa tutta la difesa avversaria, Sule sbuca a 12 metri dalla porta e prova a scavalcare il portiere colpendo sotto la palla a mezz’aria, tiro che finisce invece alle stelle.

52’ ⚽️: Lancio lungo di Missiaggia in contropiede per la corsa di Sule che supera in velocità le tre rimaste in difesa e lanciata verso la porta piazza alla destra del portiere che nulla può sulla freddezza acquisita dal capocannoniere biancorosso in questa stagione.

79’: Dalla bandierina Maddalena trova il destro di Cattuzzo in inserimento che tocca col piede troppo morbido, azione che si spegne con la palla che finisce a lato.

82’ ⚽️: Gobbato costretta ad atterrare Trevisiol in area concede l’estrema punizione. Foltran dal dischetto calcia alla sinistra di Dalla Via che azzecca l’angolo giusto, ma non si distende abbastanza da deviare il pallone.

83’ ⚽️: Cattuzzo circondata in area scarica a Sule che da fuori tira fortissimo, il portiere si tuffa, ma non riesce a deviare il pallone che finisce quindi alle sue spalle.

87’ ⚽️: Maddalena dalla bandierina serve Cattuzzo rasoterra al limite dei 16 metri, stop e tiro ad uscire sul palo lontano, il tempo sembra quasi fermarsi mentre la palla gira fino a risultare imprendibile per Manente e trasformarsi quindi in un gol spettacolare.

Christian Berno
Ufficio Stampa Vicenza Calcio Femminile

Kick Off: vantaggio gestito male e finale in pareggio

Credit: Kick Off

Al Parco Enrico Mattei di San Donato Milanese, amaro pareggio contro la PSB Irpinia, che blocca le All Black sul 5-5 in casa.

Di recente trasferita presso la struttura sportiva di San Donato Milanese, le ragazze di mister Russo hanno impattato la partita mettendo a segno già dai primi minuti dell’incontro 3 reti.

Il primo tempo è sbloccato subito dalla squadra di casa che al 3’ minuto segna un bel gol con Vanelli che si fa largo tra le avversarie; segue la stupenda rete di sinistro dalla distanza di Da Costa, che riesce a tirare forte ed angolato e Falconi non può nulla. Segue il gol di Stegius al 14’, ma la PSB Irpinia è lì, è in partita e non si lascia demoralizzare dalle 3 reti subite, così in una incalzante ed efficace azione di contropiede, sul tentativo di finalizzazione ribattuto di Grecia Fontela, Matijevic si fa trovare pronta e segna il gol che riapre la partita, siamo allo scadere della prima frazione e così si va al riposo, sul punteggio di 3-1 per le padrone di casa.

Nel secondo tempo, dopo meno di 2 minuti allunga di nuovo Stegius, che riceve un pregevole passaggio smarcante da Bortolini che la lancia in porta e si va sul 4-1. Il quinto gol per le All Blacks lo segna ancora Stegius, dopodiché, visto che mancano circa 10 minuti al termine della gara, forse le padrone di casa si rilassano un po’, forti delle 3 reti di vantaggio. L’Irpinia risponde a tono con una grande azione a tre tocchi di Aresu, che riceve palla da un rilancio di Falconi e di prima riesce a metterla al centro creando il triangolo perfetto: lì infatti c’è il cecchino Moreira che da quella posizione non può sbagliare, piazzando di destro. Battistone schiera il portiere in movimento, tentando il tutto per tutto e così Ribeirete ha un guizzo a centro area, si gira quasi indisturbata e sigla un bellissimo gol di sinistro. La partita è riaperta e le irpine dimostrano di padroneggiare il campo, tanto è vero che riescono ad agguantare il pareggio segnando altre 2 reti, entrambe di Matijevic che sigla la tripletta personale. L’ultima occasione è delle All Black allo scadere, ma Falconi, attentissima, para lanciando lontano il pallone al suono della sirena.

Finisce così con un pareggio che poteva essere evitato e meritare i tre punti per andare avanti in classifica. 

KICK OFF-PSB IRPINIA 5-5 (3-1 p.t.)
KICK OFF: Tardelli, Bortolini, Stegius, Vanelli, Da Costa, Ghilardi, Di Lonardo, Negri, Violi, Bovo, Maite, Brugnoni. All. Russo.
PSB IRPINIA: Falconi, Aresu, Ribeirete, Moreira, Ziero, Cetrulo, Braccia, Matijevic, Grecia, Ficeto, Pugliese, Macchiarella. All. Battistone
MARCATRICI: 3’54” p.t. Vanelli (K), 11’31” Da Costa (K), 14’21” Stegius (K), 19’34” Matijevic (I), 1’36” s.t. Stegius (K), 5’28” Moreira (I), 9’42” Stegius (K), 16’21” Ribeirete (I), 18’13” Matijevic (I), 19’21” Matijevic (I)
AMMONITE: Violi (K), Ribeirete (I)
ARBITRI: Francesco Sgueglia (Finale Emilia), Stefano Mestieri (Finale Emilia) CRONO: Andrea Antonio Basile (Torino)

Alice Pignagnoli: “Felice di diventare nuovamente mamma, poi lavorerò al mio rientro”

Nelle ore scorse Alice Pignagnoli, portiere classe ’88, ha svelato che nei prossimi mesi diventerà nuovamente mamma. L’annuncio del portiere che ad inizio stagione è stata tesserata dalla Lucchese è arrivata via social. Questo il post diffuso dall’estremo difensore emiliano, ex di Napoli, Torres, Cesena e Genoa:

“Sai piccolin, questa volta credevo di sapere tutto, di non avere paure, di non farmi sopraffare dagli eventi. Invece, anche questa volta, la vita mi ha sorpreso, e tu con lei.  
Sono stati mesi molto difficili. Allontanarmi dal campo è, per me, sempre un lutto a tutti gli effetti. Poi, contrariamente a quanto mi aspettassi, trovare una società ostile come la Lucchese, che mi ha ferito come donna, madre e atleta ha creato un solco profondo. Mi sono sentita sola, inutile, incapace, un giocattolo vecchio da gettare. 
Poi: la nausea, la stanchezza, il pancione che cresceva troppo velocemente per essere nascosto, l’impossibilità di fare quello che ho sempre fatto, il cambiamento che prende il sopravvento sul mio corpo e la paura del futuro, la gente che nemmeno ti chiede come stai ma deve sentenziare “non giocherai più”. 
A un certo punto ho creduto di non farcela. Per intere settimane mi ero convinta che al mio risveglio non saresti stato più lì.
Ma è vedendo con quanta forza ti sei attaccata alla vita, vivendo la gioia nei volti e nelle voci delle persone che mi amano, la fiducia di Mapasportsagency , di Mastgloves e Lottosport sul futuro che ancora abbiamo da scrivere insieme e il sostegno dell’Assocalciatori nella persona dell’avvocato Priscilla Palombi , che ho capito che questa non era che l’ennesima sfida ardua, da combattere sul campo, e tu avevi già deciso che avremmo vinto, a nostro modo, insieme. 
Con Alphaperformancefootball e Kovalyova Aleksandra stiamo già lavorando al mio rientro, un percorso fondamentale per me, come donna e come atleta. 
Insieme a te piccolin, a papà, l’uomo che tutte meriterebbero di avere al proprio fianco, a tua sorella Eva, che ogni sera ti bacia, abbraccia e sussurra, alla nonna e alla zia Arianna che non fanno mai mancare il loro sostegno, sogno un mondo migliore, dove le donne vengano supportate in uno dei compiti più grandi e allo stesso tempo difficili che si trovano ad affrontare: non solo generare la vita, ma non sentirsi “sbagliate” a causa delle loro scelte. Un mondo dove le donne vengano valutate per il loro valore e non per la quantità di figli che hanno o non hanno”.


Calcio Femminile Italiano  è sempre attento e sensibile alle dinamiche delle calciatrici, mamme ed atlete, e ci piacerebbe fare altre interviste analoghe, pertanto se vuoi metterti in gioco e ci contatti avremmo piacere di condividere con i nostri lettori la tua storia.

Scrivici a: info@calciofemminileitaliano.it
Come oggetto della mail: “Campionesse nella Vita”

Falconara: la finale è tua, domani la sfida che vale la Champions

Credit: Falconara

Va al Falconara la sfida valida per la seconda giornata delll’European Woman’s Futsal Tournament 2022 contro le ungheresi del Deac. Termina 2-0 per le marchigiane  che faticano le proverbiali sette camice nella prima frazione che vede il suo equilibrio cadere solo al 18’. In avvio al 4’ occasione per Taty  mentre poco dopo Dal’maz, Isa Pereira Rozo impegnano la retroguardia avversaria. Per le ungheresi occasione, invece, per Gajzàgo con  Dal’maz, traversa, e Taty, palo, ad un passo dal vantaggio marchigiano. Al Taina sigla il momentaneo 1-0 che porta le squadre al riposo.
Nella ripresa a metà tempo Ferrara porta a due le marcature del team di mister Neri che cosi fa sua la gara portando a casa la seconda vittoria dopo quella della gara del primo turno.
Stasera, alle 21:00, il Falconara conoscerà il nome dell’avversario che contenderà il trofeo alle italiane ovvero o le portoghesi del Benfica o le spagnole dell’Atletico Navalcarnero. Tutte le gare del PalaBadiali saranno visibili in streaming su Futsal TV, eccezion fatta per la finalissima del 22 dicembre alle ore 21 che andrà in diretta su Sky Sport.

 CITTA’ DI FALCONARA-DEAC 2-0 (1-0 p.t.)
CITTA’ DI FALCONARA: Dibiase, Taty, Praticò, Rozo, Saluzzi, Zepponi, Luciani, Pereira, Taina Santos, Ferrara, Polloni, Dal’Maz. All. Neri
DEAC: Koplari, Csepregi, Pocsik, Nagy, Krascsenics, Uveges, Fulop, Gajzago, Horvath, Sovany, Czegeny, Torma. All. Quiriko
MARCATRICI: p.t. 18’19” Taina Santos (F), s.t. 9’53” Ferrara (F)
AMMONITE: Taty (F), Csepregi (D)
ARBITRI: Paolo Di Luigi, Angelo Penduzzo CRONO: Eleonora Rossi

 

 

Roma Calcio Femminile: passo falso in Coppa Italia con il Trastevere

Con ancora non a disposizione di mister Santoni capitan Del Rosso, dopo la bella e vittoriosa gara di esordio nel proprio girone di Coppa Italia contro il Frosinone, la Roma calcio femminile affronta in casa  il Trastevere entrando in campo con l’intenzione di confermare la buona prova precedente.

Purtroppo il campo recita una storia diversa e già alla fine del primo tempo le giallorosse si trovano sotto per tre a zero. Il gol del vantaggio arriva a freddo nel primo quarto d’ora di gioco, Il secondo al 23° ed il terzo quasi allo scadere della prima frazione di gioco.

Nel corso del secondo tempo i due mister sfruttano le sostituzioni a loro disposizione cambiando 5 giocatrici per parte. La Roma prova la rincorsa, ma il punteggio non cambia ed è costretta ad incassare la prima sconfitta in Coppa Italia.

Ora la sosta natalizia che, oltre ad un meritato riposo, servirà allo staff per  recuperare gli infortunati. L’appuntamento con il campo è fissato per l’8 gennaio quando si ospiterà al Certosa, per il campionato, il Grifone Gialloverde.

 

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