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Femminile, lo staff di Coach Guarino

Il 28 agosto inizierà ufficialmente l’avventura delle nerazzurre nel prossimo campionato di Serie A, sotto la guida del nuovo tecnico.

Insieme a coach Rita Guarino, lo staff tecnico è composto da Giorgio Schiavini (vice allenatore), Mario Familari (preparatore atletico), Matteo Forlini (assistente preparatore) e Gabriele Zanon (preparatore dei portieri). Il match analyst è Marco Savoca. Lo staff medico invece è composto da Giulia Carimati (coordinatrice dello staff medico), Francesco Toscani (medico della prima squadra), Mattia Sagona e Roberto Bottoni (fisioterapisti) e Natale Gentile (nutrizionista).

Credit Photo: FC Inter

Nica Cucinotta, Junior Sport Lab: “Siamo cresciute partita dopo partita, peccato per la finale persa”

Lo Junior Sport Lab è un club di calcio femminile messinese nato in estate. La squadra isolana è presieduta da Francesco Caruso ed è stata allenata nel massimo torneo dilettantistico regionale siculo da Marco Palmieri. La formazione siciliana capitanata da Valentina Minciullo è arrivata sino alla finalissima per il salto in Serie C, poi vinta dal Catania. Abbiamo raggiunto Nica Cucinotta, difensore classe ’89, che vanta trascorsi anche nell’Orlandia ’97, compagine giunta sino alla Serie A, oltre che nel calcio a 5. Queste le parole della calciatrice messinese nativa di Capo d’Orlando.

Avete disputato il vostro primo campionato? Chi sono stati i promotori della nascita di questa squadra e quando è partito tutto?
“È la prima volta che la Jsl affronta un campionato regionale femminile. Questa è una squadra nata da appena un anno: i mister Marco Palmeri e Giuseppe Scaffidi, insieme al nostro capitano Valentina Minciullo, sono stati i primi a credere in questo progetto. Lo scorso 16 settembre la Jsl ha organizzato un primo open Day, invitando tutte coloro che volessero iniziare a praticare il calcio femminile. Presenti ragazze di tutte l’età, dai 10 ai 30.
Siamo quindi partiti  pian piano creando una squadra nuova con tante ragazze giovani. I primi allenamenti sono stati quasi da scuola calcio, poi grazie al lavoro dei nostri mister siamo cresciute lavorando molto sull’aspetto tecnico e tattico”. 

Come era formato il gruppo squadra? Erano presenti giocatrici con esperienze e qualcuna più giovane? Come vi siete trovate nei primi allenamenti?
“Essendo una squadra nuova siamo partiti da zero. Alcune di noi hanno giocato insieme negli anni passati, ad esempio io con Valentina Minciullo ho giocato nell’Orlandia ’97 e un anno nel futsal. Ci sono tante ragazze molto giovani alle prime esperienze ma anche persone di un certo spessore come Serena Guardino, Diletta Trassari e Alessia Fiocco. Da subito, grazie alla professionalità del mister, siamo riuscite ad allenarci molto bene e con l’arrivo della 2006 Sofia Di Benedetto anche le più piccole hanno iniziato ad acquisire fiducia nelle loro potenzialità”.

In estate una prima riapertura per la ripresa della attività e poi la nuova chiusura a novembre fino ad inizio 2021. Come avete vissuto questo periodo?
“È stata un’annata un po’ strana. Inizialmente ci allenavamo ognuno a casa propria, con degli esercizi mandati dal mister, poi quando è stato possibile siamo tornate ad allenarci al campo mantenendo il distanziamento”.

Ad aprile finalmente il nuovo start. Quali erano gli obiettivi e quali gli umori della squadra?
“Il nostro obiettivo principale era quello di fare bene e crescere partita dopo partita e questo in effetti siamo riuscite a farlo. Abbiamo affrontato squadre con anni di esperienza come il Marsala e il Catania e questo è stato uno stimolo in più per poter fare sempre meglio”.

Nel girone iniziale vi siete piazzate a metà classifica. Come è andata per voi? Soddisfatte della prima parte di stagione?
“Abbiamo avuto una partenza a razzo. Nelle prime due partite abbiamo fatto sei punti, poi purtroppo abbiamo avuto un blackout, dovuto anche alla poca esperienza e a qualche infortunio di troppo. In uno di questi c’è anche quello del nostro capitano rimasta fuori per tutto il resto del campionato, per poi rientrare per la finale”.

Poi nel triangolare successivo avete strappato il pass per la finalissima? Come sono andate le due partite dei play-off?
“Nei playoff abbiamo giocato di cuore, credendoci sempre dal primo all’ultimo minuto. Nel triangolare abbiamo affrontato 2 delle 3 squadre che in campionato hanno vinto contro di noi, quindi avevamo una voglia maggiore di fare bene. Contro il Sant’Agata è stata una partita molto fisica, finita con un gol per parte. La svolta è stata nella partita con il Marsala, personalmente credo sia stata la partita più bella giocata dalla Jsl, una partita giocata soprattutto a centrocampo, in bilico fino alla fine. Segnammo, infatti, all’ultimo minuto con una bellissima punizione di Serena Guardino”.

Poi il passo falso nella finale con il Catania, Rammarico per essere arrivate ad un passo dalla Serie C?
Nella finale abbiamo sbagliato l’approccio mentale pagando a caro prezzo la poca esperienza di gruppo. Le sconfitte aiutano a crescere e questa ci servirà per poter fare sempre meglio nelle partite successive e avere un pizzico di esperienza in più”.

Che campionato è stata per te? Quali saranno i ricordi di questa stagione?
È stato un campionato ricco di emozioni. Partendo dal gol rapidissimo segnato da Valentina Minciullo dopo soli 9 secondi, nella partita contro Santa Lucia, alla finale conquistata e poi purtroppo persa. Porto con me queste emozioni, alcune bellissime altre un po’ meno. Spero anche di essere stata all’altezza nel ruolo da capitano quando ho dovuto sostituire Valentina, fuori per infortunio”.

In ottica futura quali sono i programmi in casa JSL?
“Il progetto della Jsl Women è appena nato, già dalla prossima stagione siamo proiettati a fare un passo in più rispetto a quest’anno, con un bagaglio di esperienze diverso”.

Per te trascorsi anche in Serie A. Ce ne parli brevemente?
“Per me gli anni che vanno dai 14 ai 20 sono stati quelli più belli, calcisticamente parlando. Ai tempi era quasi un tabù giocare a calcio per noi ragazzi, ma fortunatamente ho sempre avuto il sostegno dei miei genitori dove mi hanno sempre incoraggiata a fare lo sport che più mi piacesse. Ho giocato in Serie A con l’Orlandia ’97 e ai tempi la squadra più forte era il Bardolino, con grandi giocatrici come Panico, Gabbiadini, Boni. Belle le sfide anche con e il Firenze, oggi Fiorentina, il Tavagnacco. Spero di trasmettere alle mie compagne di squadra, soprattutto alle più piccole, quel pizzico di esperienza che ho e far capir loro che oggi sono tanto fortunate a giocare in questa splendida società dove credono davvero nel calcio femminile”.

“Il calcio che non ci volevano raccontare”, 16 Paesi, stessa critica ai media

El futbol que no nos quisieron contar, libro
El futbol que no nos quisieron contar, libro

Sara Portillo e Inés Sánchez nel loro libro “Il calcio che non ci volevano raccontare” analizzano l’evoluzione del calcio femminile che viene nascosta o ridotta dai media.
Le autrici hanno lavorato a TimeJust, media digitale dove Sara e Inés diventarono amiche e perciò la Casa Editrice LibroFutbol propose a Inés di scrivere un libro sul calcio femminile. L’autrice perciò decise di parlare con le colleghe di lavoro per raccontare la loro esperienza: “Volevamo che il libro non fosse eurocentrico, nonostante la difficoltà per reperire informazioni in alcuni Paesi. Volevamo descrivere l’evoluzione del calcio femminile a livello globale, spiegare come è stato gestito in ogni posto” ha raccontato Sara, originaria di Siviglia.Non volevamo che fosse un libro noioso, accademico ed esclusivo per un pubblico calcistico ma per ogni lettore, che gli piaccia o no il calcio. Nel libro il lettore si affeziona al calcio femminile, alle giocatrici e alle loro storie”.
Il punto di vista che viene fuori dal libro è di critica alla società e ai media per la mancata visibilità del calcio femminile e delle sue protagoniste. “Il calcio femminile è uno sport che è sempre esistito ma non si conosceva il suo valore perché i media non lo hanno raccontato e lo rendevano invisibile” ha raccontato Sara che ha ideato il titolo (“El fútbol que no nos quisieron contar” in spagnolo).
“É una critica costruttiva. Anche noi non conoscevamo il calcio femminile fino a che qualcuno ce lo mostrò e ci piacque. Sembra uno stereotipo ma ciò che non si vede, sembra che non esista”.
Le calciatrici hanno dovuto subire insulti di tutti i tipi come “Se continui a giocare, nessun uomo vorrà sposarti” sono alcune delle frasi pronunciate da familiari, amici, persone che credevano di fare il loro bene allontanandole dalla loro passione.
L’analisi di Inés, che invece viene da Barcellona, ma che condivide l’età (classe 1977) con l’altra autrice, è speculare a quella di Sara, mostrando che la sua opera sorge dalla necessità di raccontare l’evoluzione del calcio femminile fino all’attuale emergente visibilità: “Siamo cresciute in una società machista e volevamo dare valore alle donne che hanno voluto affrontare tutto quello che non le faceva giocare a uno sport che era considerato per uomini. É anche una critica ai media perché abbiamo una parte della colpa di questa visibilità nulla”. Sara da Siviglia e Inés da Barcellona lavorarono assieme tra il giugno del 2019 e il marzo del 2020 per dar vita ad un’opera che, eccelle per l’intensità delle storie presenti nel libro. “Molte hanno in comune la lotta, il sacrificio e le difficoltà che hanno dovuto passare, lottando contro gli stereotipi, sessismo, omofobia o semplicemente mancanza di risorse o punti di riferimento. Ci sono alcune storie come quelle di Jade Boho, Pamela Tajonar o Maca Sánchez, che mi hanno ispirato.” assicura Sara “Abbiamo parlato con tante calciatrici, allenatori, persone che fanno parte del calcio femminile e ogni volta che chiacchieri con le protagoniste, scopri storie che non ti hanno raccontato o che non volevano raccontarti. Esempi come quello di Asisat Oshoala comunicano ribellione e superamento.
Ogni autrice si è incaricata di 8 Paesi e di scoprire le loro storie: “Volevamo raccontare qualcosa di più, non solo la punta di un iceberg. Volevamo andare in profondità in 8 Paesi e nelle loro storie. Non volevamo mostrarle di sfuggita. Ci sono altri Paesi che non abbiamo toccato e chissà se potremo farlo nel futuro. Volevamo mostrare che non importa il Paese di cui parliamo, più o meno sviluppato, perché le calciatrici condividono le stesse difficoltà, barriere e machismo. É globale il fenomeno per cui noi donne siamo state relegate in un secondo piano nel mondo del calcio”.
Il lavoro di ricerca e testimonianza ricevuto da Sara e Inés illustra una visione globale dell’evoluzione del calcio femminile a livello mondiale. “Credo che il calcio femminile abbia una buona salute e che sia in forte crescita. Ha un futuro promettente perché si sta lavorando molto e bene a partire dalla base. Avevo paura che la pandemia frenasse il progresso che il calcio femminile stava avendo negli ultimi anni ma si è riusciti a fidelizzare il pubblico che già c’era e andare incontro alle esigenze di nuovi appassionati” spiega Sara. “Resta ancora molto lavoro da fare. Qua in Spagna il calcio femminile è professionale per legge ma si devono migliorare certe condizioni delle calciatrici: la maternità nella gravidanza, la copertura previdenziale per infortunio, un miglioramento del salario,  la produzione audiovisiva…”

Complimenti quindi alle autrici che in 309 pagine raccontano la globalità delle disuguaglianze verso il calcio femminile. Il libro è un punto di vista aggiornato e completo per ripercorrere i passi in avanti fatti da questo sport verso un futuro roseo.

Photocredit: Librefutbol, Inés Sanchez Twitter

Pomigliano, altro rinforzo in difesa: arrivano Varriale dal Como e Fusini dal Napoli

Il Pomigliano ha annunciato sul proprio sito l’arrivo di Marta Varriale come ulteriore rinforzo per la difesa. La classe ’94 nella passata stagione ha giocato alla Riozzese Como, ma vanta una lunga esperienza in Serie A con le maglie di Empoli e ChievoVerona Valpolicella.

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Il Pomigliano ha annunciato sul proprio sito l’arrivo di Martina Fusini, difensore classe ’96 cresciuta nella Fiorentina – con cui ha vinto Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana – che nella passata stagione ha difeso i colori del Napoli femminile.

Credit Photo: TuttoMercatoWeb.com

Giuseppe Spanò, Cittanovese: “Primo anno positivo, speriamo di aver creato le basi per migliorare in futuro”

La Cittanovese è un club calabrese al primo anno nel calcio femminile. La società giallorossa, capeggiata dal patron Rocco Guerrisi si è iscritta in questa stagione nel torneo di Eccellenza regionale. La squadra, che ha rilevato in parte il blocco che l’anno scorso militava nelle Gioese nel frattempo scomparsa, è stata guidata dal tecnico Giuseppe Spanò. Abbiamo raggiunto l’allenatore delle calabresi per ripercorrere brevemente l’annata della Cittanovese.

Siete una società alla prima stagione nel calcio femminile.. Quando è nato tutto? Chi sono stati i promotori per portare il movimento rosa nel vostro club?
“Per la Cittanovese si tratta del primo anno meò calcio femminile, dopo che da tanti anni oramai frequenta il campionato di serie D nazionale maschile. Il promotore è stato Graziano Nocera che già mi aveva nella Gioiese Football Club Women. Quest’anno essendo responsabile del settore giovanile e femminile della Cittanovese, nonché mister dell’under 19 nazionale maschile, mi ha fortemente voluto alla guida della squadra femminile partecipante al campionato di eccellenza”.

Avete ereditato il gruppo squadra della Gioiese vero? A quelle ragazze ci sono state altre che si sono aggiunte?
“Si la maggior parte delle ragazze provenivano dal gruppo Gioiese Women, a queste se ne sono aggiungete delle altre anche di Cittanova stesso”.

Come è stato ripartire in estate dopo lo stop? Quando avete iniziato i primi allenamenti?
Difficile perché nel frattempo abbiamo perso qualche ragazza per motivi di lavoro e studio, e anche per la paura del virus. Abbiamo iniziato a fine settembre e poi ci siamo di nuovo fermati fino ad aprile circa. Le ragazze ci tenevano tanto ad allenarsi e iniziare il campionato e fermarsi è stata dura”.

Poi il nuovo stop di fine 2020. Come l’avete vissuta e come sono stati i mesi successivi?
Appena iniziato abbiamo svolto solo allenamenti, senza poter fare amichevoli precampionato. Questo ci ha creato non pochi problemi anche perché per molte ragazze essendo la prima volta nel calcio ad undici. C’era c’era bisogno di rodaggio e di confronto sul campo e tutto questo è mancato”.

Ad aprile finalmente il nuovo start. Quali erano gli obiettivi e quali gli umori?
“L’obiettivo primario della società, a cui va il mio ringraziamento per tutto quello che ha fatto per noi, è stato quello di creare le basi per fare un campionato dignitoso e dare lustro alla nostra terra, al nostro territorio, essendo l’unica squadra della piana di Gioia Tauro, e devo ammettere che le ragazze hanno ben ripagato la fiducia della società, nonostante mille difficoltà”.

Come è andato il campionato per voi? Soddisfatti della vostra prima stagione?
“Siamo molto soddisfatti del campionato effettuato. Ci siamo classificati terzi in classifica alle spalle del Cosenza Calcio e della vincente Coscarello, squadre con molti anni di esperienza già rodate e con rose di giocatrici di alto livello”.

Per lei che stagione è stata per te?
“Per quanto mi riguarda è stata una esperienza positiva. Un po’ tribolata perché avevo una rosa non troppo larga e questo può causare disagi. Ho fatto a meno per alcune partite del portiere titolare e fare giocare in porta una ragazza non di ruolo, ho dovuto insomma cercare di preparare le partite quasi sempre in emergenza ma abbiamo riscosso dappertutto complimenti e fatto bella figura”.

Quali saranno i ricordi di questa stagione?
“I ricordi sono soprattutto quelli affettivi in primis per le ragazze che hanno davvero dato tutto e fatto grossi sacrifici ma anche nei riguardi delle persone che ci sono state vicine. Dal magazziniere Domenico, al custode Andrea l’accompagnatore ufficiale Salvatore Ceravolo l’addetto stampa Giro Siciliano il fotografo Guerrisi e il segretario Proto, ma il mio ringraziamento va a tutta la società dal direttore al presidente, vice, e consiglieri e allo sponsor Macron”.

In ottica futura quali sono i programmi in casa Cittanovese?
“Non so cosa abbia intenzione di fare per il futuro di questo progetto calcistico, spero e mi auguro, che possa continuare, e creare le basi per migliorarsi e espandersi sempre di più, a partire dal settore giovanile. Sono certo che conoscendo la sensibilità della società Cittanovese il tutto potrà avere un seguito.

Calcio Padova Femminile: confermate Gallinaro e Spagnolo

La prima conferma in casa biancoscudata arriva da parte di Alice Gallinaro, giovane esterno alto offensivo che nella scorsa stagione si è posizionata al terzo posto nella classica interna delle marcatrici padovane:

“La preparazione di una nuova stagione ha sempre dei punti di domanda e delle zone d’ombra dati da rivoluzioni interne e nuovi obbiettivi da raggiungere. L’importante è mantenere i punti fermi che abbiamo raggiunto nelle stagioni precedenti in ottica campionato 2021/2022.
Il progetto Padova si conferma ambizioso e concentrato sulla valorizzazione delle giovani motivo per il quale ho deciso di sposare a pieno la filosofia societaria e mi metto a disposizione di mister e compagne per ottenere le soddisfazioni che il gruppo merita”

Grazie Alice e un grande in bocca al lupo per questa nuova stagione biancoscudata!

Anche Laura Spagnolo dice SÌ al biancoscudo e rinnova il sodalizio con il Calcio Padova Femminile! Il mastino del centro campo, che abbiamo imparato a conoscere in campo per la sua grinta e la sua determinazione, riporta anche fuori dal rettangolo di gioco questa sua ultima caratteristica dichiarandosi fiduciosa sulle caratteristiche della squadra e sul valore del gruppo in vista della nuova stagione.

“L’inizio di una nuova stagione sportiva ti da sempre una grande carica.
Ancora un mesetto ed inizieranno gli allenamenti con la squadra e noi non vediamo L’ora.
Ci sono stati dei cambiamenti all’interno della società e ci sono stati posti degli obbiettivi da raggiungere.
Abbiamo delle basi solide da cui ripartire ma cercheremo di migliorarci ancora di più per puntare sempre più in alto.
Faccio il mio più grande in bocca al lupo alle ragazze fuori per infortunio e spero possano rientrare in campo al più presto perché siamo una squadra e c’è bisogno dell’ aiuto di tutti.”

Grazie Laura e in bocca al lupo per la tua nuova stagione biancoscudata!

Credit Photo: Calcio Padova Femminile

Vilde Boe Risa firma per il Manchester United

Dopo la buona stagione dello scorso anno finita con l’amaro in bocca per la mancata qualificazione in UWCL, il Manchester United sta imbastendo la costruzione delle Red Devils che verranno. L’addio di Casey Stoney ha scosso un ambiente che ora necessita una guida adatta per affermarsi definitivamente nel panorama europeo. Scenario che conosce molto bene Vilde Boe Risa, nuovo acquisto del Manchester United 

La nazionale norvegese ha firmato un contratto che la lega al club inglese fino alla stagione 2022/2023 con un’opzione per il terzo anno.  

La sua carriera si svolge tutta tra Norvegia e Svezia; dopo esser cresciuta nel vivaio dell’Asane, esordisce nella Toppserien con l’Arna-Bjornar per poi volare al Goteborg dove completa il doblete (campionato e coppa nazionale). La sua ultima esperienza con il Sandviken si è terminata non appena è finita la OBOS Damllsvenskan e la governance di Manchester non se l’è fatta sfuggire. 

I suoi traguardi più importanti però li ha raggiunti con la nazionale norvegese. Da sempre punto fermo della formazione di Sjogren, ha fatto tutta la trafila giovanile con la selezione del suo Paese. È stata una delle maggiori protagoniste della cavalcata della Norvegia fino ai quarti nei Mondiali del 2019, stesso anno in cui ha alzato l’Algarve Cup. 

“Sono felice di essere qui, in un club così grande”, afferma la giocatrice. “Il Manchester United ha un grande appeal in Norvegia, quindi poter venire qui e giocare per la squadra ora è un sogno che diventa realtà. Non vedo davvero l’ora di giocare nella WSL e voglio aiutare la squadra il più possibile nelle qualificazioni per la Champions League. Sono anche entusiasta di conoscere le mie nuove compagne di squadra e, naturalmente, spero di poter vedere presto anche i tifosi allo stadio”. 

Elena Nichele è una nuova calciatrice azzurra

Empoli Football Club comunica che Elena Nichele, centrocampista classe 2000, è una nuova calciatrice dell’Empoli Femminile.

Originaria del Veneto, cresce nel Verona e fa l’esordio in Serie A con la maglia gialloblu all’età di 16 anni nella stagione 2015/16, mentre nella stagione successiva realizza il suo primo gol nella massima categoria e debutta anche in Uefa Women’s Champions League. Gioca con la maglia del Verona per 6 anni, disputando sempre la Serie A e maturando una notevole esperienza ad alto livello. Con la Nazionale, inizia il proprio percorso con l’Under 16 e prosegue in Under 17 e Under 19, con cui debutta il 16 ottobre 2017, durante le Qualificazioni all’Europeo.

“Ho scelto il progetto Empoli perché è una società che mira alla crescita delle giovani – ha dichiarato Nichele – In questo momento avevo bisogno di fare una crescita sia personale sia calcistica ed Empoli è il posto giusto. Sono una calciatrice tecnica, ma soprattutto sono una calciatrice che dà tutto per la squadra, quindi cercherò di fare il massimo per aiutare le mie compagne”

Benvenuta Elena !!!

Credit Photo: Empoli Ladies

“Bigger Better Freestyler”: oggi torna Tanisha Gupta

Il calcio femminile ha stupende interpreti sul piano tecnico, con un’eleganza sopraffina ed un’educazione del piede sublime. Se uniamo queste caratteristiche a delle freestyler professioniste di tutto il mondo esce fuori Bigger, Better, Freestyler; il nuovo simpatico progetto targato Calcio Femminile Italiano volto a valorizzare il calcio femminile attraverso il mondo del freestyle. Abbiamo coinvolto freestyler da tutto il mondo pronte a stupirci con le loro giocate ed i loro trick con l’obiettivo di sensibilizzare più gente possibile a questo magnifico sport dando prova che il calcio non è uno sport per soli maschi. Bigger, Better, Freestyler è la più grande freestyle challenge mai messa in piedi, coinvolgendo giocatrici da tutto il mondo che inoltreranno la nostra sfida a tutte le loro colleghe andando a creare una vera e propria rete mondiale. 

Torna nuovamente in Bigger Better Freestyler Tanisha Gupta, già protagonista di un nostro vecchio video. Tanisha è una ragazza quindicenne indiana nativa di Punjab. Tifosa della Nazionale Indiana Femminile, Tanisha spera che la carriera di freestyle le possa permettere di emergere in questa disciplina e portare avanti il movimento femminile nel suo Paese. Il suo video è disponibile sul nostro canale YouTube.

Prime mosse di mercato del Pinerolo: Elisabetta Milone e Pamela Gueli restano, arriva Maria Speranza Levis

Il Pinerolo, che qualche giorno fa ha ufficializzato l’investimento di Tatiana Zorri come allenatrice delle pinerolesi, ha scelto la via della continuità, annunciando le prime mosse di mercato sulla rosa che nascerà.

Per la porta arriva il rinnovo di Elisabetta Milone, portiere classe ’95 e in passato ha giocato con la Femminile Juventus e Novese, mentre in attacco c’è la permanenza della trentunenne Pamela Gueli (nella foto) ex Torino, Roma Calcio Femminile, Femminile Juventus, Atletico Oristano, nonché ex giocatrice di calcio a cinque e oro agli Europei Under 19 nel 2008, la quale vestirà la maglia biancazzurra per la terza stagione consecutiva.

La società ha annunciato il primo arrivo in entrata, e riguarda sempre il reparto offensivo, perché arriva dal Torino Maria Speranza Levis, classe 1993, e negli anni precedenti ha militato anche in Serie B con la Novese. Un colpo importante per un Pinerolo che vuole ambire alle prime posizioni della prossima Serie C.

Photo Credit: Facebook Pinerolo Calcio Official

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