Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 3629

Juventus Women, e’ quarto scudetto!

Serviva un punto contro il Napoli per conquistare il fantastico quarto Scudetto consecutivo, ne arrivano tre per le Juventus Women nella splendida giornata di Vinovo. Splendida per il meteo, grazie a un sole primaverile che accompagna l’ennesima vittoria in campionato per le ragazze di Coach Guarino.

Splendida per quello che significa: festa, ancora una volta. Arricchita da un dato che è più di una semplice statistica: lo Scudetto arriva vincendo tutte le partite che finora il calendario ha messo di fronte alle Campionesse d’Italia, in carica e oggi confermate.

La Juventus batte dunque il Napoli, e tutto nella giornata di oggi ha un senso, a partire dalle marcatrici: Girelli, al suo gol numero 50 in bianconero, Barbara Bonansea, dall’inizio del progetto la punta bianconera,

LA GARA

La Juve ci mette poco più di un quarto d’ora per far capire, al Napoli ma anche al Milan che sta senz’altro seguendo la partita, che un pareggio oggi non le basta. Il tempo di scaldare i motori, aggiustare un paio di volte il tiro, e al 19′ ci pensa Cristiana, ottimamente assistita da Maria Alves, a battere in due tempi il portiere del Napoli.

Passano dieci minuti, ed è Barbara Bonansea a ricevere l’assist ancora di Maria Alves e raddoppiare, cominciando sul serio a cucire il nuovo tricolore sulle maglie bianconere. Un giro di lancette dopo c’è gloria anche per Super Laura Giuliani, che dice no da fuoriclasse a un insidioso tentativo di Goldoni da buona posizione.

La Juve è nella situazione ideale, ma continua a macinare (bel) gioco e non alza il piede dall’acceleratore, nè a fine primo tempo (Staskova vicina al gol) nè quando si rientra in campo nella ripresa: prima è Girelli a sfiorare il palo con una conclusione in area, poi Lundorf allo scoccare dell’ora di gioco, con una zampata che si alza sopra la traversa.

Traversa che, come curioso botta e risposta delle due marcatrici di oggi, viene colpita dalle bianconere prima da Bonansea (70′, incrocio dei pali) e poi da Girelli al 72′.

Ma poi arrivano i minuti in cui la cronaca conta poco, il tabellino ancora meno: arrivano i minuti della festa, dei sorrisi e della gioia.

Di e per queste immense ragazze, che quest’anno in campionato hanno solo vinto e che si sono cucite sul petto, per la quarta volta, uno Scudetto favoloso.

Credit Photo: Andrea Amato

Severa sconfitta per il Chieti Calcio Femminile nel big match con il Palermo

Severa sconfitta per il Chieti Calcio Femminile: le neroverdi perdono 6-1 nel big match di giornata al Campo Sportivo “Pasqualino Stadium” di Carini contro il Palermo. Cambia dunque la classifica: le siciliane rimangono in vetta, allungano sulle teatine che rimangono seconde ma ora sono distaccate di cinque punti. Domenica prossima il campionato si fermerà per poi riprendere il 23 maggio quando il Chieti riposerà e il Palermo sarà impegnato in casa con il Formello. La partita è stata molto bella con ritmi di gioco altissimi nonostante il gran caldo.

La cronaca si apre al 6′ con Lazzara che tira sull’esterno della rete da ottima posizione. Al 10′ è Stivaletta ad impegnare Iemma che si salva in due tempi. All’11′ il Palermo passa in vantaggio: Lazzara dialoga benissimo con Dragotto mettendola in condizione di battere a rete appena dentro l’area, la sua conclusione non lascia scampo a Falcocchia. Sette minuti più tardi la grande occasione per pareggiare capita sui piedi di Stivaletta che in piena area tira però su Iemma. Il Chieti ci prova ancora con Galluccio che spedisce alto da buona posizione.  Al 21′ è ancora Stivaletta a rendersi pericolosa, ma Iemma blocca il pallone. Al 24′ il Palermo raddoppia: Falcocchia esce a valanga su Cusmà, la palla rimane in gioco, Coco mette in rete con un gran tiro a giro. Al 29′ viene atterrata al limite dell’area Dragotto, la punizione è affidata a Zito, Falcocchia para a terra.

Alla mezzora una miracolosa parata di Falcocchia su tiro di Coco evita la terza rete del Palermo. Il tris delle padrone di casa arriva però al 37′ quando Falcocchia prima respinge la conclusione di Cancilla, ma poi non può nulla su quella di Dragotto che ribadisce in rete. Il Chieti accorcia le distanze al 39′: Giada Di Camillo calcia una punizione dalla fascia trovando il preciso stacco di testa di Ferrazza che mette la palla dove Iemma non può proprio arrivare. Al 44′ Dragotto entra in area, è brava Falcocchia ad opporsi, ne nasce una mischia furibonda in area, poi il pallone finisce in angolo. Nel primo minuto di recupero le neroverdi reclamano a ragione per un tocco in area di Pellegrino su un tentativo di cross di Giada Di Camillo, ma l’arbitro lascia proseguire il gioco. Si va dunque al riposo sul 3-1 per il Palermo.

Al 1′ della ripresa il Chieti si fa vedere dalle parti di Iemma con un’azione concertata fra Giulia Di Camillo, Carnevale e Galluccio con il tiro di quest’ultima che viene bloccato dall’estremo difensore rosanero. Il Palermo trova però la quarta rete al 5′: Falcocchia si oppone al diagonale di Dragotto, ma Cusmà, appostata sulla linea di porta, mette dentro il pallone. Al 16′ le padroni di casa trovano il quinto gol con un gran tiro dalla distanza di Ilenia Viscuso. Quattro minuti più tardi è Dragotto a provare la conclusione in girata ma senza successo. Al 21′ Pellegrino prima impegna severamente Falcocchia, poi commette fallo proprio sul portiere neroverde e l’azione sfuma. Al 31′ arriva la sesta rete del Palermo con Cusmà che deve solo comodamente appoggiare nella porta ormai sguarnita sul cross rasoterra di Tarantino. Dopo una girandola di sostituzioni da entrambe le parti si arriva al 40′ con Falcocchia ancora una volta brava ad opporsi al tiro di Pellegrino. Arrivano altri cambi fino allo scadere con il tiro dalla distanza di Cancilla, bloccato in due tempi da Falcocchia, che chiude il match.

Il Palermo festeggia così un’importantissima vittoria che, come detto, lo porta a +5 rispetto al Chieti.

TABELLINO DELLA GARA:

PALERMO WOMEN – CHIETI CALCIO FEMMINILE 6-1

Palermo: Iemma, Tarantino (41′ st Palermo), Pellegrino, Cancilla, Collova, Zito, Dragotto (35′ st Schillaci), Lazzara, Cusmà (35′ st Impellitteri), Viscuso I. (31′ st Intravaia), Coco (27′ st Renda). A disp.: Sorce, Viscuso S., Lo Verso, Barone. All.: Licciardi Antonella.

Chieti: Falcocchia, Di Camillo Giada,Ferrazza, Benedetti , Vukcevic (41′ st Di Sebastiano), Cutillo (33′ st Colavolpe), Galluccio (12′ st Di Lodovico), Di Camillo Giulia, Stivaletta, Carnevale (12′ st De Vincentiis), Esposito (6′ st Romeo). A disp.: Seravalli, Gangemi, Venditti, D’Intino. All.: Lello Di Camillo

Arbitro: Gagliardi di San Benedetto del Tronto

Assistenti: Gianquinto e Sammartano di Marsala

Marcatrici: 11′ pt e 37′ pt Dragotto, 24′ pt Coco, 39′ pt Ferrazza, 5′ st e 31′ st  Cusmà ,  16′ st Viscuso

Ammonite:  Cusmà, Viscuso I., Cancilla (P); Stivaletta e Benedetti (C)

Credit Photo: Chieti Calcio Femminile 

Matilde Macera, Genoa Cricket and football Club: “Siamo riuscite a sorprendere, partendo senza pretese”

Alla scoperta di Matilde Macera, classe 2002, portiere di prospettiva del Genoa Cricket and football club, squadra rivelazione del girone A del campionato di serie C.

Ciao Matilde, per iniziare una breve descrizione del tuo ruolo
“Essere un bravo portiere richiede un grande sforzo mentale, occorre calibrare la tensione e mantenere sempre alta la concentrazione specie nei momenti di stanca della partita; rispetto ai giocatori di movimento ci possiamo definire atlete più complete, in quanto andiamo a sviluppare non solo la parte muscolare inferiore del corpo ma anche il livello superiore, dove l’elasticità e l’esplosività nei movimenti sono aspetti che possono fare la differenza”.  

A chi ti ispiri ?
“Ogni portiere è fonte di ispirazione, da ognuno hai sempre qualcosa da imparare; da tifosa genoa ho sempre ammirato da piccolina Matteo Perin, un autentico idolo per i grifoni, ammirando la sua capacità di essere protagonista tra i pali, nonostante non fosse un gigante in altezza”.

Come è nata la tua passione per il calcio ?
“Ho iniziato a tirare i primi calci ad un pallone all’età di 5 anni in una squadra maschile della mia zona, invogliato da mio padre e mio fratello, sportivi per passione; a partire dai 12 anni sono approdata nel femminile nel Valpolcevera prima di superare un provino nel Genoa, dove ho percorso la classica trafila delle giovanili fino ad approvare in prima squadra”.

La stagione del Genoa
Partite da neopromossa e con una squadra molto giovane, abbiamo iniziato la stagione senza particolari pretese, puntando unicamente a raggiungere quanto prima possibile la salvezza; dopo le prime gare di assestamento, abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi, raggiungendo il terzo posto in classifica, andando al di là delle nostre aspettative, ponendo le basi per un roseo avvenire”.

I valori della squadra
“Il punto di forza della squadra è il gruppo, l’unione e la coesione nello spogliatoio; la circostanza di essere per lo più coetanee ci agevola nell’intesa e nella comprensione sia dentro che fuori dal campo”.

Obiettivi stagionali
“Punto a dare il massimo partita dopo partita, ambendo a crescere e migliorare sempre di più, contribuendo ad alzare il livello della squadra; in prospettiva la possibilità del professionismo è allettante, ma occorre andare gradualmente verso la giusta direzione, consapevoli che potrebbe essere un buon trampolino di lancio per le giovani della mia leva, desiderose di essere protagoniste nella svolta epocale del movimento”.

Credit Photo: Genoa Cricket & FC Spa

Francesca Tota, Match Point Matera: “Ecco perché il calcio mi ha salvato la vita”

Nel torneo di Eccellenza lucana presente sarà alla ripartenza del campionato il Match Point Matera presieduta Nicola Andrisani. La squadra capitanata da Daniela Raguso è al suo secondo anno di vita ed in questa stagione vede nel loro organico Francesca Tota. La centrocampista classe 88′ delle biancoazzurre è stata protagonista, purtroppo, di un periodo molto travagliato superato anche grazie al calcio e all’aggregazione sociale. Abbiamo raggiunto la calciatrice originaria di Altamura guidata dal tecnico Giuseppe Lanzolla per raccontare la storia della calciatrice lucana.

Come e quando ti sei avvicinata al mondo del calcio e quali esperienze hai maturato prima di questa stagione?
“Per strada con il Supersantos, possibilmente un po’ sgonfio altrimenti volava troppo, e le serrande come porte. Ho ancora i brividi quando ripenso alla telefonata ricevuta da parte di un dirigente della scuola calcio Pellegrino di Altamura, un piccolo sogno che iniziava a prendere forma. Ho giocato 4 anni nel campionato regionale Pugliese per poi approdare in Basilicata nel 2012. Il mister De Lucia fece il possibile per avermi in squadra, purtroppo però non abbiamo avuto il modo di festeggiare qualche vittoria insieme. La sua prematura morte mi ha segnata“.

Sei riuscita a vincere la partita più importante della tua vita e poi a ritornare a calcare i manti erbosi, che periodo è stato per te?
Purtroppo la vita ci mette spesso difronte a delle prove. Nel 2015 ho dovuto affrontare l’avversario più difficile: una partita in cui ti trovi sola contro il male più temuto al mondo il cancro. Difficile spiegare ciò che si prova quando i medici ti comunicano ciò che ti sta accadendo. Dentro di te si scatena un mix di emozioni tra paura e forza, infondo a 27 anni non pensi mai ad una cosa del genere. Pensi sempre che sei invincibile e che non ti puoi ammalare, lì non ti resta altro che iniziare la partita con la curva Sud più bella del mondo. Tutte le persone che mi amano non mi hanno lasciata un attimo, devo molto anche a loro.
Sono stata operata a novembre in gastrectomia totale, intervento pesantissimo, dopo una lunga ripresa ad aprile inaspettatamente mi sono ritrovata in campo nell’ultima partita di campionato contro il Venosa dove sono riuscita a fare una doppietta e a portare la squadra alla vittoria. In quel momento ho avuto la convinzione di aver vinto la mia partita”.

Purtroppo le cose sono nuovamente peggiorate giusto?
“Da lì in poi è stato un continuo crescere fisicamente e calcisticamente tanto da riuscire a vincere la Coppa Italia nel 2018 con il Pomarico. Quando pensavo che tutto stava andando bene a settembre del 2019 ho avuto una complicazione dovuta ad uno strozzamento dell’intestino. Una corsa in ospedale che ha portato ad un intervento d’urgenza, ancora una volta mi sono ritrovata sola a dover giocare e a cercare di vincere ancora, al risveglio purtroppo con il passare delle ore si iniziava a capire che l’intervento non era andato bene e he c’era qualcosa che non andava. I dolori erano persistenti e continuava a gonfiarsi la pancia, dopo molte ore passate a chiedere aiuto una tac d’urgenza rivela un emorragia nella pancia. Nel primo intervento era stata perforata l’aorta: di nuovo una corsa in sala operatoria per un secondo intervento d’urgenza per cercare di tamponare la ferita, al risveglio, dopo il coma farmacologico, le uniche parole che i medici mi dissero anche l’aver fatto tanto sport ti ha salvata la vita ed ero una miracolata. Queste sono parole che ti segnano perché ti rendi conto che ancora una volta il calcio ti ha salvato la vita”.

Finalmente poi tutto e migliorato ed è iniziata la tua avventura con una nuova squadra vero?
Una settimana di rianimazione poi finalmente dopo quasi 3 settimane finalmente il ritorno a casa per la durissima ripresa, sono stati momenti durissimi, che ho superato grazie ad una persona che mi è stata accanto in qualsiasi momento, notte e giorno, aiutandomi a non mollare. Poi purtroppo l’inaspettata pandemia, proprio quando iniziavo a riprendermi, mi ha costretta a dover fare attenzione al virus. Fortunatamente devo dire che la pandemia mi ha permesso anche di rimettermi fisicamente, tanto da iniziare i miei primi allenamenti con il Match Point Matera. Una squadra fatta di ragazze fantastiche che mi hanno accolta benissimo”.

Come è composta la vostra rosa?
Da ragazze alle prime armi a parte qualcuna con qualche esperienza calcistica in più. Devo dire che giocano alla grande, prima che arrivassi io si sono classificate tra i primi posti, poi purtroppo il Covid ha messo tutto in standby. L’arrivo del virus è stato un duro colpo per tutte e purtroppo qualche giocatrice lo ha avuto, qui tutta la squadra si è dimostrata unità cercando di dare sempre tanta energia”.

Ora la ripartenza è vicina anche in Basilicata quanto aspettavate questo momento?
“Avevamo perso le speranze, pensavamo di dover aspettare un altro anno per tornare in campo e invece, la ripartenza del campionato arrivato come un goal segnato all’ultimo minuto. Ora siamo un bellissimo gruppo, molto affiatato e unito già dai primi allenamenti. L’inserimento delle nuove ha incrementato di più il legame e la voglia di crescere”.

Con quali ambizioni volete  affrontare il campionato?
“Le ambizioni sono tante. Affronteremo il campionato con la voglia di fare grandi cose, ma soprattutto di divertirci. Questo sarà l’anno della grande prova, ripeto siamo un gruppo nuovo ma già unito. Il livello dell’Eccellenza è arrivato ormai ad un buon punto: molte ragazze vengono da anni di esperienza nel calcio a 5, finalmente questo sport sta emergendo di più dando la possibilità a tanti talenti nascosti di venir fuori”.

Il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“Se dovessi pensarci ogni singola partita ha il suo momento bello, che sia di sofferenza o di gioia. I momenti più belli sono stati quelli del ritorno in campo potendo tornare a correre, nonostante le molteplici cicatrici che ho tatuato sul mio corpo. Mi sembra di sognare nel vedermi in campo circondata dalle mie compagne, senza essere costrette più solo a guardarle da fuori”. Non è facile giocare nelle mie condizioni, ad ogni fine partita c’è sempre qualcuna che mi sorregge e mi aiuta anche nel lavarmi, spesso mi capita anche qualche lacrima di dolore che mi porta a pensare di smettere. Però poi mi rendo conto che sto molto male senza questo sport e dopo qualche giorno la voglia di tornare a correre è sempre più forte di prima. Ringrazio tutte le mie compagne che non mi fanno sentire diversa e mi sostengono in tutto, soprattutto ringrazio il mister Lanzolla e tutto lo staff che credono tantissimo in me, ringrazio il presidente Nicola Andrisani che ci permette di realizzare i nostri piccoli sogni”.

 

Verona più volte a un passo dal pari: al Monteboro vince l’Empoli 2-1, ma l’Hellas è da applausi

La partita inizia subito forte, con il Verona che cerca di combinare sulla catena di destra e, già al 1′, si rende pericoloso con un’imbucata di Santi che, dopo il colpo di testa di Sardu, porta Nichele al tiro: respinta di Capelletti. L’Hellas continua a spingere in avvio e sfiora ancora il vantaggio, stavolta con Marchiori, che calcia verso l’incrocio dopo uno scambio con Nichele, ma vede la sua conclusione smanacciata in corner. Al quarto d’ora di gioco si contano anche una palla da fermo pericolosa ciascuno: l’Empoli che dalla trequarti prova a liberare il colpo di testa di Brscic, il Verona invece, poco dopo, con un corner di Mella indirizzato verso lo specchio e allontanato da Capelletti. Al 18′ è decisivo, ancora, un calcio d’angolo per sbloccare il match: su un’iniziale respinta di Santi arriva Glionna che, con un bel mancino da fuori, trafigge Durante sul secondo palo e porta in vantaggio le padroni di casa dell’Empoli. La risposta del Verona è immediata, a un passo dal pareggio in ben due occasioni, entrambe con Nichele, che al 22′ colpisce anche il palo dopo aver agganciato bene una palla scodellata in area. Al 27′, a tradire ancora le gialloblù dopo aver costruito e sfiorare il gol, c’è la rete che vale il raddoppio dell’Empoli, ancora con Benedetta Glionna: l’esterno di casa si sposta il pallone sul destro e lascia partire un tiro velenoso, sul primo palo, che Durante non riesce a trattenere. Al 39′ un’altra enorme chance per l’Hellas, dopo un’indecisione di Capelletti che concede un calcio di punizione a due in area: Santi batte forte sulla barriera, respinge nuovamente verso lo specchio ma la palla è sporcata e Mella, nella mischia, non riesce a spingerla dentro. Il 2-0 con cui si conclude la prima frazione è, nel suo complesso, un risultato severo per il Verona, che nel corso dei 45′ è stato più pericoloso delle padroni di casa.

La squadra di Pachera non si scompone e, anche nei primi minuti della ripresa, va vicina alla rete che potrebbe riaprire il match, prima con un tentativo di Jelencic e poi con Colombo, che però va a lato di un soffio sul servizio al cross di Mella. La partita, attorno al quarto d’ora del secondo tempo, si fa più spezzettata, ma con il Verona che continua a tenere alto il suo baricentro e a creare potenziali pericoli per le avversarie. L’Empoli agisce in contropiede, l’Hellas insiste e finalmente trova al gol: al 28′ Mella scambia dalla bandierina con Colombo, poi si sposta il pallone sul mancino e punisce dalla distanza Capelletti, Empoli-Hellas Verona 2-1. Nel finale le gialloblù continuano a macinare gioco e a premere, a caccia del gol del pari. Tra questi tentativi, al 44′, è da segnalare un tentativo di girare con il destro a rete da parte di Ambrosi su situazione di corner. Negli ultimi 5′ di recupero è forcing finale Hellas, ma non riesce il pareggio alle gialloblù di Pachera, che escono a testa altissima e dopo una grandissima prestazione dal Monteboro.

EMPOLI-HELLAS VERONA 2-1
Marcatrice: 18′ pt Glionna, 27′ pt Glionna, 28′ st Mella

Empoli: Capelletti; Di Guglielmo, Brscic, Knol, Prugna (dal 45′ st Iannazzo), Cinotti, Caloia (dal 42′ st Miotto), Acuti, Glionna, Toniolo (dal 14′ st De Rita), Binazzi
A disp.: Fabiano, Dompig, Bellucci, Verrino, De Matteis, Nicolini
All.: Ulderici

Hellas Verona: Durante; Ledri, Sardu, Colombo, Mella, Jelencic (dal 14′ st Oliva), Marchiori (dal 29′ st Susanna), Nichele, Motta, Santi, Ambrosi
A disp.: Gritti, Perin, Solow, Pasini, Mancuso, De Pellegrini, Zoppi
All.: Pachera

Arbitro: Mattia Caldera (Sez. AIA Como)
Assistenti: Tiziana Trasciatti (Sez. AIA Foligno), Alessandro Antonio Boggiani (Sez. AIA Monza)
IV uomo: Simone Taricone (Sez. AIA Perugia)

NOTE.

Credit Photo:  Federico Fenzi 

Sassuolo – Pink Bari 1-0 che vale il terzo posto matematico in classifica!

Importante vittoria delle neroverdi che vale il terzo posto matematico!!!

Nel primo tempo il Sassuolo produce pochi pericoli dalle parti della Di Fronzo (un colpo di testa a lato di Maria Luisa Filangeri e poco altro), mentre nell’altra area Diede Lemey è costretta a chiudere la saracinesca in faccia ad Emelie Helmvall sul finir di frazione.
Le ragazze neroverdi riescono a sbloccare il risultato al 12′ della ripresa con un colpo di testa di Mana Mihashi su corner di Erika Santoro. Nella mezz’ora successiva, nonostante il vantaggio risicato, il Sassuolo di Piovani non chiude la contesa con un’altra rete e porta a casa i tre punti con il risultato più stretto possibile, come già successo altre quattro volte in stagione. Vuoi anche per la caparbietà della Pink Bari che, suo malgrado, al Ricci saluta la Serie A anche a livello aritmetico.

TABELLINO

SASSUOLO-PINK BARI 1-0

Marcatrici: 57’ Mihashi (S)

SASSUOLO: Lemey, Philtjens (58’ Pondini), Mihashi, Bugeja (77’ Monterubbiano), Pirone (88’ Brundin), Orsi, Tomaselli (58’ Ferrato), Santoro, Cambiaghi (45’ Battelani), Lenzini, Filangeri

A disposizione: De Bona, Pondini, Da Canal, Ferrato, Pellinghelli

Allenatore: Piovani

PINK BARI: Di Fronzio, Marrone, Lea, Strisciuglio (64’ Quazzico), Enlid, Parascandolo (82’ Buonamassa), Helmvall, Larenza, Zecca, Silvioni (45’ Ketis), Matouskova (75’ Carravetta)

A disposizione: Myllyoja, Venanzi, Mascia, Cramer, Novellino

Allenatore: Mitola

ARBITRO: Sig.ra Ferrieri (Vettorel e Tempestilli)

Note: ammonita Zecca, Tomaselli, Philtjens, Lea

Credit Photo: Sassuolo Calcio Femminile

Elena Govetto, Permac Vittorio Veneto: “Dimostreremo con il Trento che non siamo quelle di domenica scorsa. Ce la possiamo giocare”

“Jo no dîs nie ma nancje no tâs”. Nel cuore e nella mente della pugnace pattuglia rossoblù, desiderosa di tornare a fare la voce grossa dopo la sonora défaillance di domenica scorsa al Barison, spicca il pragmatismo (linguistico e non solo) di una delle più orgogliose rappresentanti della nutrita community friulana di stanza nella Città della Vittoria. Protagonista di una stagione sin qui a dir poco dantesca – tra l’inferno di una squalifica contestata, il purgatorio degli infortuni e un paradiso fatto di reti e 6 assist in 11 gettoni di campionato – la blondie in camiseta numero 9 Elena Govetto è pronta a rientrare nei ranghi del roster di mister Massimo Zoni in questo denso tourbillon di impegni verso il finale di stagione.

La delantera di Santa Maria di Sclaunicco si prepara a suonare la carica, dopo aver scontato i due turni di stop a lei comminati dal Giudice Sportivo per il rosso ricevuto dalla panchina nel penultimo turno casalingo contro l’Oristano. Sentiamo proprio da Elena le sensazioni e gli umori nello spogliatoio di casa Permac a poche ore dall’ostico impegno della ventesima giornata (settima di ritorno) a Mattarello sul campo del Trento.

Con il Venezia è arrivato un passaggio a vuoto tanto difficile da digerire quanto difficile da spiegare, nella sua mesta interezza. Vista da fuori, che sensazioni ti ha lasciato la “non prestazione” di domenica scorsa nel derby?
La sconfitta di sette giorni fa è davvero difficile da commentare, in pratica non c’è stata partita ed è come se avessimo rinunciato ad affrontare la contesa sin dall’inizio. Si è vista di fatto una sola squadra in campo, da parte nostra non siamo riuscite a costruire un’azione degna di nota, limitandoci a subire i continui attacchi offensivi nel cuore della nostra retroguardia. Onore al Venezia, che ci ha messo una grinta e una voglia di giocare encomiabili sotto ogni punto di vista, ma la nostra passività non può essere giustificabile. Abbiamo sbagliato tutto ciò che era possibile, dall’atteggiamento ai gesti tecnici più basilari: è stato frustrante non riuscire a infilare neppure cinque passaggi giusti consecutivi.

La prima chance di riscatto passa, tra poche ore, da un altro impegno sulla carta a dir poco probante, sul campo di un Trento coriaceo e quadrato, saldamente secondo in graduatoria e ancora a caccia del Cortefranca capolista.
Il Trento, lo abbiamo ammirato anche all’andata, è una delle protagoniste indiscusse, per qualità e numeri, di questo campionato. Da parte nostra mi aspetto però massima voglia di riscatto, perché sappiamo chi siamo e cosa possiamo dare, cosa siamo in grado di fare per vincere e per dimostrare come sappiamo esprimerci sul campo quando facciamo quadrato e lavoriamo da squadra per davvero. Dobbiamo e vogliamo dimostrare anzitutto di non essere quelle di domenica scorsa, ma che la grinta e la cattiveria agonistica sono tratti fondamentali del nostro DNA. Prestazioni come quella con il Venezia non sono più ammesse, affrontiamo una squadra tostissima ma ce la possiamo giocare se ci mettiamo testa, concentrazione e impegno.

Come stai vivendo questa tua prima stagione con la maglia rossoblù a Vittorio Veneto, al netto dei problemi fisici che spesso non ti hanno dato tregua nel corso dell’anno?
A Vittorio Veneto mi trovo davvero molto bene, ho legato con alcune compagne in particolare ma vado d’accordo con tutte, e credo sia fondamentale la grande sintonia che si è creata con tutto l’ambiente anche al di fuori degli aspetti strettamente legati al campo. Ho conosciuto persone di valore con cui vivere quest’esperienza ben oltre i novanta minuti domenicali e sono felicissima di essere a contatto con questa realtà umana e sportiva così profonda. Apprezzo tantissimo anche la solarità e disponibilità di tutto l’apparato dirigenziale. Non avrei potuto fare scelta migliore la scorsa estate e, se tornassi indietro, la rifarei senza indugio e tentennamento alcuno.

Credit Photo: Permac Vittorio Veneto

Stefano Braghin, Juventus: “È lo Scudetto del coraggio, di ripartire senza cambiare”

Intervenuto a Juventus TV, il responsabile dell’area tecnica Stefano Braghin ha commentato così il quarto scudetto consecutivo della Juventus Women.

VITTORIA DI TUTTI
«Le ragazze e lo staff sono ampiamente eccitate da questo Scudetto. Per me è lo Scudetto di Monica della mensa che ci prepara i pasti, dei green che alle 6 di mattina ci preparano i campi, dei ragazzi della portineria. Tutti giocatori invisibili di una squadra fortissima».

PERCORSO
«Io nel cammino di questi anni ho imparato che dopo le sconfitte e dopo le vittorie è meglio non decidere niente. Ora ci godiamo la festa e poi con calma decideremo da dove ripartire, come ripartire, mettendo davanti l’interesse della società».

SCUDETTO DEL CORAGGIO
«Definirei questo Scudetto ‘del coraggio’. Abbiamo avuto il coraggio di ripartire senza cambiare. E non è facile».

Credit Photo: Andrea Amato

Grazia Esposito, Riccione: “Credo molto nelle mie compagne, dobbiamo dimostrare di aver carattere”

Credit Photo: Riccione

Torna in campo dopo le gare dell’ultimo turno il girone C di terza serie femminile. Oggi, con calcio d’inizio fissato alle ore 15:00, all’Italo Nicoletti di Riccione in programma la sfida tra il Riccione e la Aprilia Racing. La gara valevole per la diciassettesima giornata di campionato vede due squadre in zona apparentemente tranquilla di classifica. Questo il comunicato diramato dal Riccione che ha parlato a poche ore dalla gara tramite la sua  giovane punta Grazia Esposito.

Il comunicato delle romagnole
Domenica 9 Maggio con fischio d’inizio alle 15:00 va in scena al campo sportivo “Italo Nicoletti” la sfida valevole per la XVII giornata tra Riccione ed Aprilia Racing. Nella gara d’andata si impose la squadra laziale con il punteggio di 2-1.

Presentazione dell’incontro affidata all’attaccante Grazia Esposito, classe 2000; di seguito le sue dichiarazioni: “Nel complesso siamo in un momento di ripresa dove la squadra dopo una serie di sconfitte ha ritrovato la determinazione, la voglia di vincere e di credere nelle proprie potenzialità. Ci stiamo allenando, secondo il mio punto di vista molto bene, grazie in primis all’entrata del nuovo mister oltre che per merito della società che ha sempre fiducia in ognuna di noi; Domenica ci aspetta un’altra partita importante contro l’Aprilia, siamo pronte per proseguire questa ripresa nel migliore dei modi. Credo molto nelle mie compagne, dobbiamo dimostrare che il Riccione calcio femminile ha carattere e lo dimostreremo in campo questa domenica”.

San Marino Academy, torna capitan Yesica Menin. “Ci aspettano 3 partite che saranno come 3 finali”

Di nuovo in casa e stavolta non con la cornice del San Marino Stadium attorno, bensì con quella canonica dello stadio di Acquaviva. Oggi alle 15:00 le Titane riceveranno l’Inter nell’impegno della terzultima giornata di campionato. L’obiettivo, neanche a dirlo, è la vittoria, unico risultato in grado di rilanciare le quotazioni biancoazzurre in ottica salvezza. Quotazioni dolorosamente calate dopo la sconfitta nello scontro diretto di Napoli. Ma lo 0-2 incassato dalle partenopee questo pomeriggio in casa della Juventus offre una golosa possibilità alla squadra di Alain Conte, che potrebbe ritornare a pari punti con le rivali campane e proiettarsi ad una volata finale davvero aperta a qualunque esito. Per Yesica Menin, tornata a lavorare a pieno regime dopo i problemi fisici dell’ultimo periodo, ora è finito il tempo dei calcoli. L’unica via è quella di gettare il cuore oltre l’ostacolo: “Ho avuto delle settimane difficili dal punto di vista fisico – racconta il capitano – ma per fortuna mi sono messa i problemi alle spalle e questa settimana ho potuto lavorare al cento per cento. Sto decisamente meglio e sono pronta a dare il mio contributo. Per quanto riguarda le tre partite che abbiamo davanti, non ci resta altro che giocare con il cuore, senza fare tanti ragionamenti. Sappiamo che la strada si è fatta in salita dopo le ultime partite, che non sono andate esattamente come volevamo. Però ci proveremo con tutte noi stesse: adesso ci aspettano tre partite da giocare come fossero altrettante finali. Dopodiché, a percorso terminato, tireremo le somme.”

Certo le notizie arrivate da Torino aiutano a fissare meglio l’obiettivo della domenica di campionato. “Considerato il risultato del Napoli, abbiamo capito una volta di più che domani dovremo dare il nostro massimo. – prosegue Menin – Vincendo potremmo di nuovo agganciare le azzurre, e quindi abbiamo solo un risultato nella testa. Servirà però lo spirito giusto, quello che è un po’ mancato ultimamente.” All’andata fu 2-0 per le neroazzurre. Le Titane ebbero le loro occasioni, poi la qualità dell’Inter marcò la differenza. “Sappiamo che l’Inter è più attrezzata di noi, quindi per centrare il nostro obiettivo dovremo giocare compatte, di squadra, aspettando l’occasione giusta per colpire. Ultimamente ci siamo riuscite poco, ma domani dovremo ritrovare quello spirito che l’anno scorso ci ha permesso di fare grandi cose. Che cosa potrei dire alle mie compagne nel prepartita? Secondo me non ci sono tante cose da dire. Ognuna di noi deve sentire dentro di sé la voglia di vincere. Domani abbiamo una grande opportunità di metterci alle spalle le delusioni recenti, e se non ci sprona questo pensiero, non so quale altro potrebbe. Serve la grinta, la cattiveria agonistica, la voglia di arrivare prima sul pallone. Così si raggiunge l’obiettivo. Non è più il tempo dei discorsi.”

Ancora una volta la gara sarà a porte chiuse. Il fischio d’inizio sarà emesso alle 15:00. La gara si potrà seguire in diretta su TimVision e in differita su San Marino RTV, oltre che sulla pagina Facebook della San Marino Academy.

Credit Photo: ©SMAcademy/PhotoAgency

DA NON PERDERE...