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Le campionesse “Made in Australia” della Westifield W-League

La Westfield W-League è la competizione che ha nutrito, testato e costruito alcuni dei più grandi nomi che indossano oggi la maglia delle Westfield Matildas. Per 12 stagioni, le migliori dell’Australia hanno giocato proprio qui, nel cortile di casa.

Anche se ci sono state mosse incredibili all’estero negli ultimi anni e quei nomi familiari non saranno più sul retro delle maglie australiane, la Westfield W-League è ancora il luogo dove le Westfield Matildas sono state scoperte. E, soprattutto, continuerà ad essere il luogo dove sono cresciute, sia a livello personale che di carriera. La W-league è stata e sempre sarà parte integrante delle calciatrici della nazionale.

Dalla prolifica attaccante Lisa De Vanna ad una delle più recenti Westfield Matildas, Jenna McCormick, che ha debuttato poco più di un anno fa in nazionale.

De Vanna ha iniziato la sua carriera in Australia per poi sviluppare il suo gioco negli Stati Uniti, in Svezia e in Italia. Ma la capocannoniera delle Westfield Matildas è sempre tornata nella Westfield W-League quando poteva. Un’intrattenitrice nata, ha sempre messo in scena uno spettacolo da Perth a Brisbane e lungo tutta la costa orientale. De Vanna ha vinto diversi campionati con i club di Brisbane, Sydney e Melbourne. E i trofei la seguono anche con le Westfield Matildas con le quali ha ottenuto un secondo posto alla AFC Women’s Asian Cup.

Con quasi 130 presenze nella Westfield W-League, Tameka Yallop ha sempre portato la stessa energia indossando la maglia verde e oro e quella di Brisbane. Yallop è il primo marcatore di tutti i tempi dei Roar ed è una grandissima giocatrice. Ha segnato in quattro delle cinque finali giocate dai Brisbane Roar, che includono le vittorie in campionato nella stagione inaugurale e nella stagione 2010/11. Questa fame di vittoria è stata tradotta nella squadra nazionale, in quanto ha fatto parte della squadra partecipante alla Coppa d’Asia femminile AFC 2010.

Julie Dolan nel 2013/14 è entrata nella storia delle Westfield Matildas, segnando contro l’USWNT e aiutando l’Australia a registrare la sua prima vittoria contro le campionesse indiscusse della Coppa del Mondo Femminile.

Katrina Gorry ha iniziato la sua carriera nella Westfield W-League nel sud del Paese con due stagioni con la squadra di Melbourne e una stagione ad Adelaide. Il trasferimento nel suo club natale ha visto l’inizio della sua ascesa. Gorry ha ottenuto una premiership in Westfield W-League, e importanti prestazioni nella squadra nazionale per un certo numero di anni. Tutto questo è culminato nel 2014, quando è stata nominata AFC Women’s Player of the Year. Dopo aver vinto un’altra premiership con il Roar e è pronta a compattere con la squadra alle Olimpiadi di Tokyo.

Anche Emily Gielnik è pronta a fare la sua 100esima apparizione in Westfield W-League durante questa stagione. Partita nel 2009 con la maglia arancione, ha vinto trofei – con il Roar e il Victory – ed è passata dall’essere un’atleta olimpica alternata a giocare in una AFC Women’s Asian Cup e in una FIFA Women’s World Cup.

Jenna McCormick è stata protagonista in W-League dal 2012, con periodi ad Adelaide, Canberra e Brisbane. Iniziando come centrocampista, alla fine è tornata nel cuore della difesa. Il suo debutto con le Westfield Matildas è seguito poco dopo, in quel ruolo difensivo centrale. E ora è tornata nel campionato australiano, questa volta con i campioni in carica a Melbourne City. Con le Olimpiadi di Tokyo all’orizzonte, è la Westfield W-League dove lei e altre giocatrici spingeranno la loro causa per la selezione.

Tutte le australiane continueranno a essere messe alla prova e a lavorare sodo per entrare a far parte della selezione della squadra nazionale, e nel processo, svolgeranno il loro ruolo nello sviluppo della prossima generazione di Westfield Matildas.

Photo Credit: Westfield Matildas

Svolta in Sudamerica: la Copa America Femenina si giocherà ogni due anni

Il calcio è sempre stato il motore dell’America Latina, il motivo per uscire dalla povertà grazie a quel pallone. Non solo i maschi crescono correndo dietro a quella sfera magica, ma sempre più ragazze stanno intraprendendo questa strada. La CONMEBOL, massimo organo calcistico sudamericano, si sta accorgendo di ciò e sta iniziando ad aiutarle. Per la prima volta nella storia, la confederazione ha istituito un congresso dedicato interamente al calcio femminile. Il simposio sta dando indicazioni decise verso le sorti di molte competizioni come la Copa America Femenina.

Alejandro Dominguez, presidente della CONMEBOL, ha annunciato che la massima competizione tra nazionali latino americane si svolgerà ogni due anni. Il precedente format prevedeva la disputa del torneo solamente ogni quattro anni come per la maschile. Un’inversione di rotta che a detta del vicepresidente della FIFA “è un modo per motivare le sportive e per iniziare a portare in alto il calcio femminile sudamericano”. La prima occasione in cui verrà attuata questa nuova formula sarà quella del 2022 con l’Uruguay all’esordio come Paese ospitante. La Copa America Femenina è essenziale anche in chiave Mondiale in quanto fornisce l’accesso diretto al torneo internazionale. Ben due sono i posti disponibili passando per il Sudamericano Femenino riservati alla vincitrice ed alla finalista per evitare di affrontare le ostiche qualificazioni. Dopo il debutto nella World Cup 2019 dell’Argentina, l’ex CSF si augura che la prossima sia un’edizione ancora più fortunata della precedente.

Il “Congreso Fútbol con F de Femenino” non si è limitato solo alla Copa America Femenina. Dominguez ancora una volta ha sorpreso la platea dichiarando di voler proporre alla FIFA l’introduzione del Mondiale per club di calcio femminile. Il paraguayano crede molto nella crescita dello sport e grazie alla sua posizione potrebbe portare una svolta sostanziale al movimento intercontinentale.  Grazie anche all’aiuto dei suoi colleghi come Jorge Barrios, vuole far diventare il Sud America il fulcro del calcio in rosa. Il leader laureato all’università del Kansas prosegue rivolgendosi a tutti i presenti. “Dalle idee che ci proponete e da quello che andremo a proporre, sono certo che ne verranno fuori grandi cose. Non c’è niente di meglio che giocare in squadra, ecco perché lavoriamo oggi, pensando al futuro “. Parole lungimiranti che fanno ben sperare per l’avvenire del panorama latino.

Lucrezia Salimbeni, Chievo: “Mi trovo nell’ambiente ideale per crescere e maturare”

Calciatrice mediana capace di giocare in egual modo come mezzala destra o sinistra, ha nella velocità, potenza e visione di gioco le sue caratteristiche principali.

Cresciuta nel Brescia, ha maturato esperienze nel 3Team Brescia, una prima breve parentesi nel Chievo ed a seguire la scorsa annata nell’Hellas Verona in massima serie; a partire da questa stagione ha cambiato casacca, ritornando all’altra sponda della città veneta.

Alla scoperta di Lucrezia Salimbeni, classe 2000, assistita del procuratore Luca Grippo, centrocampista del Chievo Verona.

Ciao Lucrezia, per iniziare una breve descrizione del tuo ruolo
“Sono una centrocampista, gioco come mezzala destra o sinistra indifferentemente; le mie caratteristiche peculiari solo la grinta, il saper lottare su tutti i palloni, la corsa, la potenza nel tiro ed infine la visione di gioco”.  

Esperienze pregresse in carriera
“Ho giocato in serie A l’anno scorso nell’Hellas Verona collezionando tre presenze, due in campionato e una in coppa Italia”.

Le figure chiave nella tua crescita
“Le persone che hanno caratterizzato il mio percorso calcistico non c’è ne sono nello specifico però devo tutto a quelle figure che fin dal primo momento hanno creduto in me”.

Hai un procuratore ?
“Si sono seguita da Luca Grippo dell’agenzia FTA football, un professionista del settore molto preparato e disponibile”. 

Le ragioni del tuo passaggio al Chievo
“Ho cambiato maglia per il semplice fatto che ho tanta voglia di crescere e di imparare; mi sono rimessa in gioco scendendo di categoria per giocare di più e fare esperienza, puntando a tornare quanto prima possibile in serie A, magari proprio con la maglia del Chievo”.

Punti di forza della squadra
“Il Chievo ha molti punti di forza, essendo la squadra composta da molte ragazze di esperienza che trascinano il gruppo ed aiutano noi giovani a crescere; a tal proposito le mie compagne di squadra Zanoletti, Boni e Peretti sono calciatrici di qualità e punti di riferimento fondamentali per il gruppo; nella nuova società mi sono ritrovata fin da subito a casa, vivendo in un ambiente stupendo, ideale luogo per valorizzare e far maturare le più piccole”.

Obiettivi stagionali
“Il mio obiettivo personale di quest’anno è quello di crescere molto a livello calcistico ed accumulare minutaggio; a livello di gruppo, ci siamo riproposte, ad inizio stagione, di raggiungere il traguardo minimo della salvezza pur consapevoli che nel tempo abbiamo preso consapevolezza di essere un gruppo di qualità che può aspirare ed ambire a posizioni più elevate, puntando benissimo ai primi posti in classifica”.

Credit Photo: Chievo Verona Women F.M.

Lornano Badesse, Carlotta Bernardini: “Ho sconfitto il Covid ma il ritorno alla normalità per la nostra categoria è ancora lungo”

Baluardo della difesa, esprime al meglio al meglio le sue caratteristiche del senso della posizione, dell’anticipo e del colpo di testa nel ruolo di difensore centrale.

Cresciuta nel Siena, ha militato per diversi anni nel San Miniato fino ad arrivare in serie C, prima di accettare il trasferimento nella giovane società toscana.

Vetrina della giornata per Carlotta Bernardini, classe 1999, valore aggiunto, un autentico lusso della categoria in forza all’Asd Lornano Badesse femminile, squadra partecipante al campionato di Promozione.

Ciao Carlotta, quale il motivo del tuo approdo alle Badesse ?
“A seguito delle tristi vicende inerenti la fine della società del San Miniato, mi sono ritrovata a dover fare mente locale. Scegliere se era opportuno continuare a giocare o abbandonare la carriera. Ho ritrovato le giuste motivazioni per poter proseguire, accettando con entusiasmo la proposta del Lornano Badesse, società militante nel campionato di Promozione. Pur scendendo di categoria, il trasferimento in una società giovane di esperienza ma ambiziosa nei suoi progetti mi consentiva tra l’altro di giocare non lontano da casa, riabbracciando diverse mie ex compagne di squadra ai tempi del Siena e del San Miniato”.

Obiettivi stagionali
“Ci eravamo riproposte ad inizio stagione di puntare a disputare un buon campionato, la squadra era stata ben allestita con calciatrici di valore. C’erano tutti i presupposti per poter far bene ma purtroppo le nostre aspettative sono state vanificate per via della pandemia. Di fatto non ci ha mai consentito di scendere in campo per disputare gare ufficiali, limitandoci a sostenere due incontri amichevoli”.

Il Covid
“Ad inizio Ottobre sono stata contagiata inconsapevolmente dal virus, risultando positiva al Covid 19 per almeno due settimane. Ho attraversato un periodo di intenso stress a livello psicologico, oltre ad avvertire sintomi quali febbre e perdita dei sapori e degli odori. Dopo circa un mese di isolamento sono riuscita a liberarmi da questo incubo ma non ho avuto la soddisfazione di ritornare a giocare perché la Lnd, nel frattempo, aveva deciso di sospendere il campionato. E’ stato un brutto periodo che ha coinvolto gran parte della mia comunità, il paese di Radicofani. Per fortuna ne sono uscita indenne e sono felice di poterne ora parlare come un brutto ricordo. Sono però consapevole che non bisogna abbassare la guardia perchè la strada per il ritorno alla normalità richiede ancora molto tempo e pazienza”.

Prospettive per il nuovo anno
“La ripresa del torneo resta un grande punto interrogativo, consapevoli che in una competizione come la nostra, penalizzata dall’assenza di protocolli, in virtù dei costi esorbitanti per la categoria, sarebbe legittimo auspicarsi il ritorno alla normalità, prima di pensare a scendere in campo.

Nel frattempo, noi comunque, continuiamo ad allenarci on line, facendoci trovare pronte per l’eventuale occasione. Approfondiamo la nostra conoscenza di gruppo, limitata ad una iniziale e ormai lontana fase di preparazione. La circostanza di vederci, confrontarci e scherzare, seppur a distanza ci rende di buon umore e alleggerisce di molto la situazione delicata che stiamo vivendo in questo momento storico”.

Credit Photo: Lornano Badesse

Cristian Peri, Direttore Sportivo Brescia Calcio Femminile: “Sabatino bomber di razza, Girelli calciatrice completa, Giacinti fiuto del gol e forza fisica”

Il Direttore Sportivo del Brescia Calcio Femminile Cristian Peri ha rilasciato un’intervista per BresciaOggi, dove ha raccontato le attuali marcatrici della Serie A: Daniela Sabatino, Cristiana Girelli e Valentina Giacinti, bomber che in passato hanno fatto bene con la maglia biancoblù.

Cristian ha spiegato gli anni vissuti con Daniela: “Sabatino è arrivata per prima, nel 2010, nel nostro secondo anno in A. Una giocatrice voluta dal Presidente Cesari, la più amata, quella che con Girelli restò fino alla fine: ha ripagato la nostra fiducia a suon di gol. Conquistò i suoi successi nel Brescia, compresa la maglia Azzurra. Bomber di razza, l’aveva suggerita Vincenzo Picheo, allora Presidente del Tavagnacco: ci disse che Sabatino cercava squadra. Volevamo una punta forte: un colloquio di un’ora e fu subito amore“.

Successivamente ha parlato dell’attuale capocannoniere della massina serie: “Cristiana Girelli è invece una giocatrice completa, una delle più decisive del cacio italiano. La sua crescita va di pari passo con quella del movimento femminile: ha doti da numero 10 e da goleador. Spietata sui rigori, letale sui calci piazzati, giocatrice fisica e molto intelligente: impossibile farne a meno. Una campionessa a tutto tondo“.

Infine ha raccontato il rapporto avuto con la capitana del Milan: “Giacinti si fece voler bene da subito per la grande generosità, una sua caratteristica insieme al fiuto del gol e alla grande forza fisica. Arrivò nel 2017 dal Mozzanica, ma ci eravamo già incontrate qualche anno prima, promettendoci che un giorno sarebbe diventata biancazzurra“.

Il direttore sportivo biancoblù è concentrato sull’attuale Brescia: “Non vogliamo distoglierci comunque dal presente, siamo abituati a fare un passo alla volta, è questa la nostra forza. Ora i nostri avversari sono il Como, la Lazio e il Cesena. Il resto è un ricordo e un sogno“.

Photo Credit: Elia Soregaroli

Barbara Bonansea premiata dalla FIFA: “Sto sognando ad occhi aperti”

Barbara Bonansea della Juventus Women è stata la prima italiana premiata dalla FIFA tra le migliori 11 calciatrici. Grande soddisfazione per la bianconera che ha espresso sul proprio profilo Instagram tutte le sue emozioni.

«È un grande onore essere qui tra questi 11 nomi, è una di quelle cose che non mi sarei mai aspettata e che mi rende molto orgogliosa.
Credo che questo premio sia mio come di tutte le calciatrici italiane per tutto ciò che stiamo vivendo e stiamo cercando di ottenere con la forza dell ‘Unione, è un premio a tutte coloro che stanno combattendo contro gli stereotipi e contro l’ignoranza umana e anche a tutte quelle che non c’è l’hanno fatta a superarla.
Il nostro calcio sta crescendo e proprio oggi essere in quella top 11 lo dimostra.
Grazie alla mia Società @juventus che ha creduto fortemente in me, alla Nazionale @azzurrefigc per la possibilità di vivere emozioni uniche e poi a tutte le mie compagne che sanno di essere speciali per me perché mi permettono di essere felice e me stessa quotidianamente.
Una grande motivazione in più per continuare a lavorare e migliorare.
Ah, poi avere di fianco @cristiano rende la cosa un pochino più speciale. 🙂
✨Sono qui, che sogno ad occhi aperti». ✨
#bb11 #juventus #juventuswomen #fifpro #fifa
Credit Photo:Pagina Instagram Barbara Bonansea

Il Tigres Femenil è campione del Messico

Termina la prima parte della lega femminile messicana con la finale del Torneo de Aperura, ribattezzato Guardianes in onore degli operatori sanitari. Dalla scorsa stagione, è stato introdotto il nuovo format con una prima fase a campionato. In seguito, le prime otto classificate sono approdate ai playoff fino ad arrivare alla finalissima. Dopo l’interruzione dello scorso anno, si aveva molta voglia di tornare in campo e le squadre hanno tramutato questo sentimento in grande spettacolo. Gli applausi vanno fatti a tutte, ma gli onori vanno al Tigres Femenil che è diventato campione del Messico.

Arrivate prime in classifica a +5 dalle seconde, le Universitarias hanno trovato ai quarti il Pachuca, sbaragliato con un 6-2 totale. Stessa sorte per il Queretaro, finito settimo, con un doppio 2-0 tra andata e ritorno. Dall’altra parte, a contendere il titolo alle due volte campionesse del Torneo de Clausura sono scese in campo le ragazze del Monterrey. Quest’ultime hanno superato senza difficoltà l’UNAM e l’Amèrica arrivando in fondo più che agevolmente.  La finale ha visto contrapporre le due favorite per la vittoria finale, l’UANL ed il Monterrey, mettendo in scena uno dei derby più sentiti del Messico. Entrambe le squadre della città di Monterrey, sia che nel maschile che nel femminile, hanno sempre infiammato il Paese.

Ricordandosi dello scorso anno, ci si aspettava uno spettacolo, e così è stato. Guardando i precedenti, la storia dava il Tigres Femenil avvantaggiata con sette vittorie in sedici partite tra i due club. Solo tre quelle per il Monterrey. L’andata in casa delle Rayadas ha visto come protagonista Lizabeth Ovalle, mattatrice delle avversarie in favore delle gialloblù. Il ritorno all’Estadio Universitario, ha offerto uno show senza precedenti nonostante il risultato sia stato fermo sullo 0-0 fino al 94esimo. Con un pareggio a reti bianche il Tigres Femenil sarebbe stato matematicamente campione, ma a rovinare la festa è intervenuta Annia Mejia a recupero scaduto. La messicana manda la sfida ai supplementari per poi lasciare la decisione ai penalty. Gli errori dal dischetto di Burkenroad e Valdez condannano il Monterrey che vede vincere i rivali di una vita. L’UANL è campione del Messico per la terza volta.

Dopo i titoli di Clausura del 2018 e del 2019, le ragazze di Medina tornano sul tetto del Cactus State. Per la prima volta riescono a trionfare nel Torneo de Apertura dopo le due finali perse negli scorsi anni. A terminare in cima alla classifica capocannonieri è la solita Katty Martinez con 18 goal. Stagione speciale per la messicana che è diventata anche la miglior marcatrice della storia del Tigres Femenil. Finito al primo torneo, si pensa subito al secondo con l’inizio fissato per il 7 gennaio con la partita d’esordio tra Queretaro e Mazatlan.

Monia Rossi, Vis Civitanova: “Sogno di vedere questa squadra in Serie B in tre anni”

Nuovo ingresso nella dirigenza della Civitanova Marche, squadra che partecipa al girone C di Serie C. La società presieduta da Valentino Quinti ha nominato, infatti, nelle ultime settimane in qualità di presidente onorario Monia Rossi. Nuovo tassello quindi nell’organigramma della squadra allenata da Giordano Pierini e Roberto Mecozzi
e capitanata da Cecilia Natalini. 
Abbiamo raggiunto per qualche battuta la stessa Monia Rossi, consigliere comunale nell’attuale amministrazione delle cittadina marchigiana. La Rossi,  libera professionista con responsabilità delle relazioni esterne per una tra le più autorevoli scuole d’impresa del Centro Italia, non ha nascosto il suo entusiasmo per il nuovo incarico.
Signora Rossi di poche settimane fa il suo ingresso nella società del Civitanova. Come è nato il tutto?
Nasce da un progetto di sviluppo della società che il Presidente Quinti Yanis Valentino mi aveva illustrato qualche settimana prima, in una chiacchierata tra amici. Alla fine di questa chiacchierata mi disse che riconosceva in me quella figura femminile che stavano da tempo cercando e che avrei potuto dare un buon contributo per far crescere più in fretta la società. Devo dire che mi ha preso alla sprovvista, inizialmente risi anche a questa proposta perché pensavo scherzasse. Poi realizzai che era un pensiero sincero, di stima nei miei confronti, mi ha colpito molto. Tornando a casa pensai a mio figlio, 10 anni, appassionato di calcio e aspirante calciatore professionista. Non potevo di certo rinunciare ad un’opportunità come questa! Creare qualcosa di importante con questa squadra aiuterà anche mio figlio a comprendere quali e quante difficoltà dovrà superare nel tempo“.
Nella vostra società  una squadra di calcio a 5 ed una di calcio ad 11 nel femminile. Quanto è stato importante per lei questo aspetto per accettare il nuovo incarico?

Se fosse stata una squadra maschile non avrei nemmeno preso in considerazione la proposta.  Sembrerà un controsenso rispetto a quanto raccontato poco fa su mio figlio, in realtà non è così. Il fatto di poter aiutare delle ragazze ad affermarsi, in un mondo prettamente maschile, ha suscitato in me un senso di riconoscimento. Un ideale di donna che non si arrende di fronte ad un ostacolo culturale e cerca in tutti i modi di realizzare i propri sogni dimostrando che può riuscire ad ottenere tanto quanto, se non più, di un uomo. Fondamentale questo aspetto nella valutazione della scelta fatta”.

Quali sono i principali obiettivi che spera di poter raggiungere Monia Rossi come presidentessa onoraria di questa società? 
“Vorrei portare questa squadra in Serie B. Per arrivarci ci sono degli step da superare. Nel primo anno vorrei raggiungere una certa autonomia economica, per permettere alla quadra investimenti relativi al potenziamento di alcuni punti deboli. Nel secondo anno vorrei lavorare sul posizionamento in classifica. Il terzo anno deve essere la svolta“.

Avete trovato già linee guida comuni da poter seguire nel futuro con gli altri dirigenti?
“Ho avuto modo di confrontarmi solo con il Presidente Quinti e devo dire che siamo il linea con tutto. Sulla base di questo confronto abbiamo stilato un serie di attività che verranno presentate a tutti i dirigenti il 21 dicembre. Successivamente incontreremo le ragazze per raccontare loro i nostri progetti. Poi inizieremo a lavorare sulla pianificazione a lungo termine, suoi vari ruoli e obiettivi professionali”.

Era già appassionata di calcio prima del suo approdo nella realtà marchigiana?
“Se devo essere sincera, da giovane lo trovavo un gioco noioso, fin quando non ho scoperto questa passione in mio figlio. Lo sto scoprendo con lui quindi grande sfida, per me, riuscire ad ottenere risultati in un ambito lontano dalle mie esperienze, quasi sconosciuto“.
Può essere quello dello sport un biglietto da visita per far conoscere il vostro territorio anche in giro per l’Italia?
“Senza alcun dubbio. Avere una squadra di livello significa dare grande visibilità al territorio. Basti pensare alla Lube, società di volley conosciuta in tutta Europa. Figuriamoci se parliamo di una squadra femminile, in un mondo che conta 4 miliardi di tifosi! Sarebbe un patrimonio d’immagine inestimabile per Civitanova”.
Ha avuto modo già di parlare con il nuovo gruppo? Nel caso quali sono le prime parole che vorrebbe dire alla sue “nuove” ragazze?
C’è stata una presentazione ufficiale di fronte a tutta la squadra, ma non ho avuto modo di confrontarmi con le ragazze in maniera individuale. Dopo la riunione con i dirigenti pianificherò degli incontri con le ragazze per raccontare la mia visione futura della squadre e comprendere le loro aspirazioni personali”.
Per il calcio a tinte rosa sono tanti i traguardi importanti raggiunti in tempi recenti, è il momento a suo avviso di avvicinare le più giovani e gli organi di informazione sempre di più a questo sport?
“Abbiamo già parlato di questo aspetto con il Presidente. C’è un progetto in ballo ma non posso dire altro al momento. Io sono per la meritocrazia e ritengo giusto dare visibilità sulla base dei risultati raggiunti, non di certo per colore di genere. Il settore femminile ha dimostrato, proprio recentemente come lei ha sottolineato, di aver guadagnato un posto in prima fila e merita una comunicazione mediatica adeguata a questo risultato”.
Attualmente i campionati sono fermi. Quanto spera di poter bagnare il suo nuovo incarico anche in una gara ufficiale al fianco del Vis Civitanova?

“Sono impaziente, non lo nego, di iniziare questo nuovo percorso. Spero possa succedere al più presto e che questo momento travagliato possa essere messo alle spalle quanto prima”.

FIFA FIFPRO Women’s World11: la rosa delle vincitrici

Il FIFA FIFPro Women’s World11 2020 è finalmente stato rivelato durante la cerimonia dei The Best FIFA Football Award™ svoltosi a Zurigo. Sono 11 le stelle del calcio femminile che sono state selezionate per fare parte di questa rosa. Tra esse compare anche la giocatrice italiana della Juventus Women, Barbara Bonansea.

FIFA FIFPRO Women’s World11:

  • Portieri: Christiane Endler (Paris Saint-Germain)
  • Difensori: Millie Bright (Chelsea FC Women), Lucy Bronze (Olympique Lyonnais/Manchester City WFC) and Wendie Renard (Olympique Lyonnais)
  • Centrocampisti: Barbara Bonansea (Juventus Women), Verónica Boquete (Utah Royals/AC Milan Women) and Delphine Cascarino (Olympique Lyonnais)
  • Attaccanti: Pernille Harder (VfL Wolfsburg/Chelsea FC Women), Tobin Heath (Portland Thorns/Manchester United WFC), Vivianne Miedema (Arsenal WFC) and Megan Rapinoe* (OL Reign)

*Megan Rapinoe compare come quarta attaccante rientrando nelle regole di FIFPRO per l’allocazione dei voti

A fare parte delle rosa sono giocatrici che hanno fatto almeno 15 apparenze nel lasso di tempo tra il 9 luglio 2019 e il 7 Ottobre 2020.

Credit Photo: https://www.fifa.com/

Il primo ministro Mark Rutte conferma che l’Eredivisie sarà esclusa dal nuovo lockdown in Olanda

Il calcio a pagamento rimane fuori dal nuovo lockdown in Olanda. Nonostante le misure più severe, le competizioni sportive di punta possono continuare, ha confermato il primo ministro Mark Rutte nel suo discorso di lunedì sera.

Le massime competizioni sportive potranno continuare la loro attività a partire dal 17 dicembre. Come due campionati di calcio professionistici maschili, anche l’Eredivisie Women continuerà. Queste regolamentazioni saranno valide fino a martedì 19 gennaio. La settimana precedente a questa data Rutte e Hugo de Jonge faranno sapere come sarà il periodo successivo a questa data.

Per i dilettanti, tutti gli impianti sportivi al coperto dovranno chiudere. Gli sport all’aperto sono consentiti con un massimo di due persone. I bambini fino a 17 anni compresi sono autorizzati a praticare sport di squadra e a giocare partite tra di loro, ma sempre solo all’aperto.

Photo Credit: De Teleegraf

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