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Napoli Femminile: Alessandra Nencioni e Vivien Beil si raccontano in attesa della Juventus

Verso la sfida con la capolista Juventus, il Napoli femminile inizia la settimana del big match ai fornelli. Alessandra Nencioni e Vivien Beil decidono di preparare un dolce brasiliano. Entrambe hanno contribuito alla promozione delle azzurre in serie A, puntano adesso alla salvezza. E nel contesto domestico si raccontano.

«Ho scoperto di essere intollerante al glutine tre anni fa, perché stanca, spossata e sempre fiacca non solo in campo ma soprattutto nel quotidiano», afferma l’ex Florentia. «Ho iniziato a mangiare senza glutine e si è aperto un mondo diverso. Mi piace cucinare», ammette la giocatrice nata a Firenze. «E’ stata una sfida passare dalla farina tradizionale ad una nuova. Ho dovuto imparare molto e conoscere tutte le tipologie di farina», afferma.

«Apprezzo la cucina di Alessandra ma ordiniamo anche la pizza», ribatte la bionda Beil. Centrocampiste e coinquiline. «Napoli, bellissima città. Mi trovo molto bene», prosegue la teutonica, che si alterna tra chitarra e lezioni d’italiano. Convengono, convinte, che vestire i colori azzurri sia un sacco bello. «Siamo sulla buona strada, dopo le iniziali difficoltà. Ci sta, perché siamo una neopromossa con tanti innesti. Abbiamo dovuto lavorare molto sul gruppo e sull’intesa in campo. Stiamo iniziando a raccogliere i frutti del lavoro e continueremo», auspica la toscana classe 1989.

Nel mentre latte, olio, zucchero e un uovo, cacao e farina senza glutine, rigorosamente Caputo–Il Mulino di Napoli, con un cucchiaino di lievito. Leggero e salutare, da amalgamare e inserire nel microonde. E l’attenzione si concentra su caneca. L’ufficio stampa del Napoli femminile, Gianluca Monti, rievoca un passaggio chiave, sconosciuto ai più ma noto agli appassionati. Anche Jarbas Faustino, meglio noto come Cané, amava i dolci in tazza. Un soprannome derivato da caneca appunto. Il nomignolo di Cané gli fu affibbiato dalla madre Imperialina. Cané diminutivo di caneca, la tazza dalla quale si beve il latte, che aveva sempre tra le mani. Una coincidenza ma un richiamo (forse non casuale) al calciatore di Rio de Janeiro, che segnò alla Juve nel 1973. Raddoppiò Sergio Clerici e il Napoli di Luis Vinicio vinse 2-0.

«Quando vado a fare la spesa, le persone che incontro mi chiedono della partita. Napoli è una città che nutre passione per il calcio», argomenta Beil, nata a Jena, dove si addottorò l’autore del Capitale, Karl Marx, e la Grande Armata di Napoleone prevalse nel 1806 contro i prussiani, sfaldando, di fatto, la quarta coalizione. Esperienza maturata negli Stati Uniti per il numero 18, adusa a preparare il caffè mattutino.

Indossa la 10, invece, il mancino Nencioni. «Maglia importante: è un onore e ònere al tempo stesso». Sono giorni particolari in città per la morte di Diego Armando Maradona, che ha scritto la storia all’ombra del Vesuvio. Ben figurare contro le bianconere sabato 5 dicembre a Barra sarebbe già un ottimo risultato, vincere contro la storica rivale della Juventus addirittura un sogno.

Photo Credit: Il Mattino

Tatiana Georgiou, centrocampista Cesena Femminile: “Mi trovo molto bene in questa squadra, vogliamo migliorarci”

Il Cesena, durante la sessione estiva di mercato, ha puntato in attacco un rinforzo di livello internazionale: si tratta di Tatiana Georgiou, centrocampista classe ’96 e acquistata dal Napoli. A lei abbiamo rivolto alcune domande alla fine della partita persa contro il Brescia.

Tatiana come ti stai trovando al Cesena?
«Mi sto trovando bene, dal presidente allo staff tecnico, e sto cercando insieme alle mie compagne di migliorare sempre di più»

Cosa pensi della gara disputata contro il Brescia?
«È stata una partita difficile, perché il Brescia ha una bella squadra, ma anche noi abbiamo giocato bene, però il gol subito ci ha messo in difficoltà. Abbiamo provato a pareggiare ma siamo state sfortunate».

Com’è il calcio femminile in Italia?
«Il calcio femminile in Italia è molto fisico, duro e difficile, a differenza di quello che ho praticato in Grecia dove c’è più tattica e tecnica».

Ti piacerebbe portare un giorno in alto la Grecia?
«Tutti vorrebbero realizzare questo sogno».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesena FC Femminile e Tatiana Georgiou per la disponibilità.

Photo Credit: Elia Soregaroli

Vota per la tua squadra dell’anno UEFA.com

Sono aperte le votazioni per la prima squadra femminile dell’anno dei fan di UEFA.com, con 50 giocatrici disponibili per creare la propria XI per il 2020.

A disposizione nella scelta: 5 portieri, 15 difensori, 15 centrocampisti e 15 attaccanti. Le giocatrici sono state scelte dalla redazione UEFA su accordo dei degli osservatori tecnici durante le competizioni UEFA e Nazionali durante l’arco del 2020. Women’s Team of the Year viene scelta per riflettere i voti dei tifosi parallelamente ai risultati delle atlete nel corso dell’anno solare, moderati dal panel di osservatori tecnici UEFA.

Cosa si vince votando?
– Il primo premio è due biglietti per le finali di UEFA Champions League maschile e femminile, compresi i voli e l’alloggio
– Il secondo premio è una maglia autografata di un giocatore della squadra femminile dell’anno
– Il terzo premio è di cinque buoni da €100 da spendere nel negozio online ufficiale della UEFA.

Le candidate
Portieri: Sarah Bouhaddi (Lione e Francia), Christiane Endler (Paris Saint-Germain e Cile), Hedvig Lindahl (Wolfsburg / Atlético e Svezia), Sandra Paños (Barcellona e Spagna), Sari van Veenendaal (Atlético / PSV Eindhoven e Paesi Bassi)
Difensori: Lucy Bronze (Lione / Manchester City e Inghilterra), Kadeisha Buchanan (Lione e Canada), Paulina Dudek (Paris Saint-Germain e Polonia), Kathrin Hendrich (Bayern / Wolfsburg e Germania), Magdelena Eriksson (Chelsea e Svezia), Steph Houghton (Manchester City e Inghilterra), Dominique Janssen (Wolfsburg e Paesi Bassi), Sakina Karchaoui (Montpellier / Lione e Francia), Mapi León (Barcellona e Spagna), Maren Mjelde (Chelsea e Norvegia), Lena Oberdorf (Essen / Wolfsburg e Germania), Irene Paredes (Paris Saint-Germain e Francia), Wendie Renard (Lione e Francia), Marta Torrejón (Barcellona e Spagna), Leah Williamson (Arsenal e Inghilterra)
Centrocampisti: Erin Cuthbert (Chelsea e Inghilterra), Daniëlle van de Donk (Arsenal e Olanda), Ingrid Engen (Wolfsburg e Norvegia), Sara Björk Gunnarsdóttir (Wolfsburg / Lione e Islanda), Kheira Hamraoui (Barcellona e Francia), Amandine Henry (Lione e Francia), Svenja Huth (Wolfsburg e Germania), Ji So-yun (Chelsea e Corea del Sud), Saki Kumagai (Chelsea e Giappone), Kim Little (Arsenal e Scozia), Lina Magull (Bayern e Germania), Amel Majri (Lione e Francia), Dzsenifer Marozsán (Lione e Germania), Alex Popp (Wolfsburg e Germania), Alexia Putellas (Barcellona e Spagna)
Attaccanti: Delphine Cascarino (Lione e Francia), Kadidiatou Diani (Paris Saint-Germain e Francia), Beth England (Chelsea e Inghilterra), Cristiana Girelli (Juventus e Italia), Caroline Graham Hansen (Barcellona e Norvegia), Pernille Harder (Wolfsburg / Chelsea e Danimarca), Jenni Hermoso (Barcellona e Spagna), Marie-Antoinette Katoto (Parigi Saint-Germain e Francia), Eugénie Le Sommer (Lione e Francia), Vivianne Miedema (Arsenal e Paesi Bassi), Asisat Oshoala (Barcellona e Nigeria ), Ewa Pajor (Wolfsburg e Polonia), Nikita Parris (Lione e Inghilterra), Fridolina Rolfö (Wolfsburg e Svezia), Jill Roord (Paesi Bassi e Arsenal)

Per votare la tua Women’s Team of the Year, clicca qui.

Curiosità
– Con 13 nomine, il Lione ha il maggior numero di giocatrici candidate. Segue poi il Wolfsburg con 11. La Francia rappresenta il maggior numero di giocatrici in nazionale: 10.
Cinque delle sei confederazioni della FIFA hanno almeno una giocatrice nominata.
– Le nominate hanno un’età media di 27,30 anni, quasi esattamente la stessa della rosa ristretta maschile di 27,28 anni.
Lena Oberdorf, che compirà 19 anni il 19 dicembre, è l’unica adolescente candidata. – Il portiere Hedvig Lindahl, 37 anni, è la più anziana

Candidati per la Squadra dell’Anno per club
13 Lyon*
11 Wolfsburg*
8 Barcelona
6 Chelsea 
5 Arsenal, Paris Saint-Germain
2
Atlético*, Bayern*, Manchester City*
1
Essen*, Juventus, Montpellier*, PSV Eindhoven*

Candidati alla Squadra dell’Anno per squadra nazionale
10 Francia
6
Germania, Spagna 
5
Inghilterra, Olanda
3
Norvegia, Svezia
2
Polonia, Scozia
1
Canada, Cile, Danimarca, Islanda, Italia, Giappone, Nigeria, Corea del Sud

Candidati alla Squadra dell’anno per campionato nazionale 
19 Division 1 Féminine (Francia)*
14
Frauen Bundesliga (Germania)*
13
FA Women’s Super League (Inghilterra)*
10
Primera División (Spagna)*
1
Eredivisie Vrouwen (Olanda)*, Serie A (Italia)

*Lucy Bronze, Sara Björk Gunnarsdóttir, Pernille Harder, Kathrin Hendrich, Sakina Karchaoui, Hedvig Lindahl, Lena Oberdorf e Sari van Veenendaal hanno rappresentato due club nel 2020, entrambi contati.

Credit Photo: https://www.uefa.com/

Aggiornamento del protocollo sanitario per i campionati nazionali della LND

La FIGC ha ufficializzato l‘aggiornamento del protocollo sanitario per allenamenti e gare per le squadre partecipanti ai campionati nazionali della Lega Nazionale Dilettanti per la Stagione Sportiva 2020/2021 (Dipartimento Interregionale Maschile, Divisione Calcio a 5 maschile e femminile, Dipartimento Calcio Femminile) e al Campionato di Serie B femminile organizzato dalla Divisione Calcio Femminile della stessa FIGC.

Il documento è disponibile QUI

Credit Photo: Aleksander Golob

Paulista Feminino: big match Palmeiras-Corinthians, trasferta a Bragantino per il Ferroviaria

Con la finale del Brasileirao Femenino nel weekend, il calcio femminile brasiliano si infiamma. Entra nelle fasi finale anche il Paulista Feminino, competizione riservata ai club della regione di San Paolo. Molte le big ancora in corsa che si contenderanno l’ambito trofeo. Intrigante il big match tra Palmeiras e Corinthians che sa di finale anticipata. Non da meno la sfida tra il Red Bull Bragantino ed il Ferroviaria.

Nella serata di oggi, scenderanno in campo per l’andata delle semifinali Palmeiras e Corinthians. Dalle biancoverdi, terze alla regular season nel gruppo A, ci si aspettava molto di più. Più volte finalista della competizione, le Alviverde stanno faticando ad ingranare. Un sorteggio fortunato, che l’ha accoppiato con il modesto San Jose, le ha spianato la strada verso lo scontro con le Timao. Quest’ultime sono le assolute favorite per la vittoria finale. Vengono da una striscia di tre Paulista consecutive, oltre ad essere la squadra più vincente del torneo. Nella prima fase, con un punteggio di 15 punti su 15 disponibili, ha sbaragliato la concorrenza ad ogni partita. Finaliste della Brasileirao Femenino, hanno spazzato via il Santos ai quarti con un totale di 5-4. Probabili vincitrici che però, per questa prima gara, dovranno fare a meno di alcuni pilastri della squadra partite con la nazionale.

La seconda semifinale sarà tra il Red Bull Bragantino ed il Ferroviaria, non più due outsider ma delle solide realtà. L’esperienza nella competizione è poca per entrambe le squadre però la voglia di spodestare le grandi è tanta. Arrivate all’ultimo posto disponibile per l’accesso all’eliminazione diretta, hanno superato con due grandi performance il più quotato San Paolo. Arrivano al turno volenterose di fare bene e di riportare a casa quella coppa che manca da 30 anni. La società austriaca sta puntando molto sul club ed un trofeo sarebbe la giusta ricompensa. Nonostante la mancanza di grandi investitori, il Ferroviaria si sta affermando negli ultimi anni come una delle massime potenze del movimento verdeoro. La differenza reti le hanno condannate al secondo posto, ma le granata hanno superato agilmente il Taubatè. La prima occasione in trasferta potrebbe rappresentare un punto a favore per le ospiti.

La Top 11 della 9a giornata: Luana Merli, Carleschi e Dubini hanno l’istinto killer, Meleddu muro invalicabile

Con la nona giornata di Serie B andata in archivio, andiamo a vedere, dopo due settimane di assenza la Top 11 di questo turno.

MODULO: 4-4-2

PORTIERE

Giulia Meleddu (Brescia)
Anche se ha 23 anni Giulia dimostra esperienza e sostegno alla difesa biancoblù. Decisiva in un paio di occasioni: la prima sul tiro dalla distanza di Beleffi, poi sventa la palla sul colpo di testa di Simei, tenendo così la porta inviolata. Invalicabile.

DIFENSORI

Francesca Carleschi (Chievo Verona)
Il difensore classe ’02 decide di timbrare la sua prima partita da titolare con la maglia clivense, colpendo la retroguardia del Tavagnacco al momento importante della partita. La prima volta non si scorda mai.

Denise Brevi (Brescia)
Solida in difesa e forza in attacco: è lei a dare il là all’azione del gol che decide le sorti della partita del Brescia contro il Cesena, rubando palla alla difesa cesenate.

Ilaria Dubini (Como)
La ventiquattrenne comasca, oltre a tenere bene in difesa, si erge anche al ruolo di marcatrice regalando la vittoria in rimonta del Como sul Pomigliano e il primato della Serie B.

Angela Locatelli (Brescia)
Angela non sciupa mai un pallone, desta sicurezza alle sue compagne di reparto, e il Brescia, contro il Cesena, non subisce gol.

CENTROCAMPISTE

Valentina Boni (Chievo Verona)
Quando il gioco si fa duro Valentina inizia a fare sul serio, punendo il Tavagnacco: il suo pallonetto regala al Chievo il primo vantaggio, poi nella ripresa regala un cioccolatino a Carleschi che deve solo scartare. Ritorno coi fuochi d’artificio.

Zoe Caneo (Tavagnacco)
Incontra il Chievo, la sua ex squadra, e fa capire alle clivensi di aver fatto male a cederla: sua la rete dell’1-0 friulano, poi si procura il rigore del momentaneo pareggio gialloblù. Anche se però il Tavagnacco ha perso, Zoe ha fatto una gran bella partita.

Giorgia Tudisco (Pomigliano)
Giorgia ha ripreso a cominciare a giocare a calcio vestendo quest’estate la maglia del Pomigliano. Scelta azzeccata, perché, come altre sue compagne, sta ritrovando una nuova linfa, e la conferma l’abbiamo vista nel gol che aveva dato alle pantere il momentaneo 1-0 sul Como.

Sara Tardini (Chievo Verona)
La centrocampista classe ’96 piazza alle spalle di Beretta la rete che dà il via alla vittoria del Chievo sul Tavagnacco. L’unica pecca è la doppia ammonizione ricevuta in questa gara, che la vede così saltare il prossimo turno…

ATTACCANTI

Luana Merli (Brescia)
Il suo destro incrociato che supera Pignagnoli al minuto 49 consente al Brescia il bottino pieno e il secondo posto della Serie B. Terzo gol in campionato per Luana che sembra aver trovato la quadra giusta. Così come lo è per le biancoblù di Bragantini…

Alessia Rognoni (Como)
Torna nella nostra Top 11 l’attaccante classe ’97 segnando il gol del momentaneo pareggio comasco e la sua quarta marcatura stagionale.

Sara Mella, Verona: “Problemi a giocare con i maschietti? Io ero il capitano!”

Prima parte della nostra intervista esclusiva al difensore dell’Hellas Verona Women

Tranquilla e pacata tanto in campo quanto nella vita e davanti ai microfoni, Sara Mella è senz’altro uno degli acquisti gialloblù più azzeccati degli ultimi anni: dopo un’ottima stagione a galoppare sulla fascia, la classe ’98 si è infatti spostata sul centrosinistra della nuova difesa a tre di Matteo Pachera, e anche in questo caso si è calata molto bene nel ruolo.

Per conoscerla un po’ meglio abbiamo quindi decisa di raggiungerla e di scambiare due chiacchiere con lei partendo dai primi calci e arrivando, con le ultime domande, alla stagione corrente.

Ecco dunque la prima parte della nostra intervista esclusiva: qui si parlerà soprattutto della sua storia e del suo impatto con Verona, mentre nella seconda metà parleremo più nello specifico dell’annata in corso.

Hai iniziato a Polcenigo: ci racconti com’è essere una piccola calciatrice?
«A differenza di tante altre bambine non ho avuto particolari problemi con i maschietti, anzi, io ero il capitano e tutti mi rispettavano! Sono cresciuta con un fratello e con i maschi mi divertivo, quindi è stata una cosa naturale, niente di eccezionale…».

Ci racconti un po’ il tuo percorso nel femminile?
«Ho giocato con i maschi fino agli Esordienti, poi sono passata alla Graphistudio Pordenone: ricordo che lì ci allenavamo in un giardino da cui un signore aveva ricavato un campo da calcio… A Pordenone ho fatto tutta la trafila e sono passata in prima squadra, dopodiché ho giocato per due anni nel Vittorio Veneto, un anno in Serie A e uno in Serie B, quindi due anni al Tavagnacco e infine eccomi all’Hellas!».

Che giocatrice sei?
«Mi ritengo giocatrice “di testa”, una di quelle che restano concentrate per tutti i novanta minuti. Cerco poi di essere precisa e di trasmettere tranquillità e serenità alle compagne di squadra, soprattutto nei momenti di nervosismo. So però che devo ancora migliorare molto. Parlando del ruolo, fino all’anno scorso ho fatto il terzino sinistro, ma quest’anno sto giocando sul centrosinistra di una difesa a tre».

Hai fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili: pensi mai alla maglia azzurra?
«Ci penso, ma sono ancora molto giovane e quindi c’è tempo. Ora sono concentrata solo su Verona, voglio migliorarmi e giocare bene qui: so di poter ambire all’azzurro solo se sarò in grado di offrire grandi prestazioni con la maglia del mio club, quindi penso solo al presente».

Nell’estate 2019 hai scelto l’Hellas: perché?
«Tanto per cominciare, per il blasone di questa squadra: il Verona ha una grande storia alle spalle. Inoltre in una società che può contare sull’appoggio di un club maschile si trovano sempre più organizzazione e professionalità. Essere qui vuol dire aver fatto un ulteriore scalino nella mia carriera».

In due anni avrai cominciato a conoscere piuttosto bene la città: cos’è ti piace di più di Verona?
«Amo il fatto che Verona non sia troppo grande e caotica: io vengo da un piccolo borgo in Friuli e amo la tranquillità. È un città di indiscussa bellezza e molto vivibile, ma ciò non vuol dire che, almeno quando non c’è una pandemia in atto, non sia vivace. Mi piaceva molto fare aperitivo in Piazza Erbe…».

Che allenatore è Pachera?
«È un allenatore un po’ introverso e di poche parole, ma è molto sincero, ci dà delle idee concrete su cui lavorare e dialoga con noi per cercare di risolvere i problemi che ci si parano davanti. È poi uno che lavora moltissimo sui dettagli».

Chi è la giocatrice che ti ha più impressionato da quando sei a Verona?
«In questi due anni sicuramente Benedetta Glionna, una giovane che sicuramente farà parlare di sé perché ha tutti i mezzi per diventare una giocatrice di alto livello. Quest’anno invece mi ha impressionato la mia grande amica Francesca Durante: ha fatto davvero vedere grandi cose. È un muro, ha salvato tantissimi risultati e ne siamo ben consapevoli».

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Durante la seconda parte della nostra lunga chiacchierata con la giocatrice gialloblù ci siamo concentrati sulla stagione corrente

Dopo una prima parte in cui l’abbiamo conosciuta un po’ meglio, nella seconda metà della chiacchierata con Sara Mella abbiamo deciso di parlare in modo più approfondito della stagione in corso.

Senza perdere tempo andiamo quindi a vedere gli ultimi scambi di battute della nostra intervista esclusiva alla giocatrice gialloblù.

Come hai detto nella prima parte dell’intervista, quest’anno hai un po’ cambiato ruolo: come ti trovi?
«Sì, quest’anno ho sperimentato un nuovo ruolo e devo dire che mi piace molto, quindi sto cercando di migliorarmi in questa posizione. Da dietro posso vedere meglio la disposizione delle mie compagne e quindi creare gioco, mentre da terzino sostanzialmente dovevo solo continuare a correre e quindi avevo una visione più limitata. Mi sono calata bene nella parte, anche se ovviamente c’è tanto da migliorare».

In campionato siete partite con il freno a mano tirato, poi avete dato una bella accelerata: cosa è cambiato?
«Durante l’estate abbiamo cambiato tanto e poi siamo una squadra molto giovane, quindi avevamo bisogno di un po’ di tempo per oliare gli ingranaggi. Le prime partite non sono andate molto bene, però una volta superata la fase di “rodaggio” abbiamo iniziato a trovare le linee di gioco, mettere in pratica idee del mister, e fare punti. È cambiato il nostro atteggiamento e abbiamo iniziato a scendere in campo con l’idea di vincere».

Avete affrontato un periodo difficilissimo a causa del Covid: quanto ne uscite rafforzate sotto il piano caratteriale?
«Sicuramente l’ultimo periodo è stato molto duro sotto il punto di vista mentale, però caratterialmente ne siamo uscite molto rafforzate perché abbiamo dimostrato di essere molto unite e di giocare sempre anche per chi non c’è. Contro la San Marino Academy abbiamo preso un punto prezioso per come è arrivato, ma ora vogliamo ricominciare a correre».

Prossimo avversario in campionato sarà il sorprendente Empoli: siete pronte?
«Sicuramente il ritorno delle nostre compagne di squadra ci ha trasmesso grande entusiasmo. Conosciamo e rispettiamo l’Empoli, una squadra giovane ma che ha dimostrato di essere già molto matura e di essere in grado di offrire un bel gioco, però noi a prescindere dall’avversario vogliamo sempre essere su tutti palloni e imporre il nostro gioco».

La partita successiva arriva invece la trasferta di Napoli: vincere potrebbe secondo te già rivelarsi decisivo?
«Non mi sbilancerei dicendo che vincere vorrebbe dire essere salve, ma sicuramente un successo ci garantirebbe di uscire molto bene dagli scontri diretti, il che è fondamentale per noi. Diciamo che portare a casa i tre punti ci avvicinerebbe molto al nostro obiettivo…».

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Ilaria Dubini, Como Women: “Continuare su questa strada per stare nei primi posti. Felice del gol vittoria al Pomigliano”

Il Como Women comanda la classifica della Serie B grazie al successo ottenuto in rimonta contro il Pomigliano: la rete della vittoria l’ha segnata Ilaria Dubini, difensore classe ’96 e dall’anno scorso gioca nella formazione lariana. Ci siamo rivolti a lei per alcune domande.

Ilaria cosa ti ha fatto innamorare del pallone?
«Ho iniziato a giocare a calcio con mio fratello in giardino».

Cosa significa per te essere un difensore?
«Il ruolo di difensore vuol dire essere a disposizione della squadra, è essenziale, anche se non viene esaltato dai media».

Gran parte della tua carriera è stata al Real Meda: cosa è stato per te far parte di quella formazione?
«Il Real Meda mi ha fatto iniziare a giocare a calcio quando avevo quindici anni, mi ha dato subito fiducia facendomi giocare titolare. C’era la passione e un grande gruppo. Colgo l’occasione per ringraziare la società perché senza il Real Meda non sarei mai arrivata a questo punto».

Qual è stata l’emozione più bella vissuta con la maglia medese?
«Ci sono alcune partite che porto con me: la rimonta della Azalee nell’ultimo anno con questa squadra, il 3-1 contro l’Inter, infine la vittoria contro il Valpo sulla neve a casa nostra, perché primo la vincemmo al 92’ e secondo perché in quella gara segnai».

Dal 2019 sei al Como e al primo anno arriva la promozione in B.
«Non è stata la promozione che volevamo, perché il Covid-19 ha interrotto il campionato, e noi, in quanto capolista del girone, prime in stavamo prendendo il largo. Ci è dispiaciuto non festeggiarlo in campo, ma abbiamo meritato la salita in B».

Domenica contro il Pomigliano hai segnato il gol vittoria: che emozioni hai provato?
«Quando ho sostituito il capitano mi sono detta: “entro e segno”. Eravamo in parità e da qualche tempo che la palla non entrava. Quando la palla mi è arrivata non ci ho pensato due volte a realizzarlo: sono felice di averlo fatto per la squadra e per il presidente».

Il Como sta confermando gli obiettivi fissati ad inizio stagione?
«L’obiettivo è quello di stare tra le prime posizioni: per adesso ci siamo, nonostante abbiamo qualche gara in più, ma dobbiamo continuare su questa strada».

Come giudichi la Serie B dopo nove giornate?
«In questo momento è difficile capire, alla luce delle numerose gare da recuperare, quali sono le squadre per salire o scendere: possono puntare alla promozione noi, Lazio, Ravenna, Brescia, Cesena. Adesso è troppo presto per guardare la classifica, si vedrà qualcosa già da gennaio».

Che impressioni hai sul calcio femminile in Lombardia?
«La Lombardia, rispetto alle altre zone d’Italia, ha fatto molto per il calcio femminile: abbiamo formazioni che occupiamo tutte le categorie, dalla Serie A alla Promozione, e il numero delle ragazze iscritte alle squadre è aumentato rispetto al periodo in cui ho iniziato. Spero che la Federazione faccia qualcosa di più per questo movimento che è in crescita».

Il calcio femminile italiano, dopo tanti anni di lotte, dal 2022 sarà finalmente professionistico.
«Penso sia un grande passo avanti per allinearci con gli altri paesi che già si sono mossi in questo modo, ma allo stesso tempo supportare quelle società che non hanno il maschile e che hanno fatto tanto per il calcio femminile, come il Real Meda e il Tavagnacco, vengano supportate e rese professioniste».

Com’è la tua vita fuori dal rettangolo di gioco?
«A febbraio prenderà la laurea magistrale di Scienze Motorie in “Scienza didattica per lo sport”. Ho due corsi di ginnastica dolce per anziani, uno nella mia città e uno a Milano, ma momentaneamente fermi per il Covid-19. Sono felicemente fidanzata».

Cosa prevede il tuo futuro?
«Vorrei restare nel mondo del calcio femminile ancora a lungo, visto che tratterò questo argomento nella mia tesi di laurea che sto realizzando in collaborazione col preparatore atletico del Milan Femminile Lorenzo Francini».

La Redazioni di Calcio Femminile Italiano ringrazia la FC Como Women e Ilaria Dubini per la disponibilità.

Photo Credit: Como Women

Maurizio Ganz, Milan: “L’obiettivo del Milan Femminile è la qualificazione in Champions”

Maurizio Ganz, è intervenuto a Radio 105 rispondendo a delle domande che Max Brigante gli ha fatto.

Ganz, allenatore del Milan Femminile ha detto: «Noi siamo una squadra giovane, e l’obiettivo di quest’anno è cercare di qualificarci per la Champions League. Non è facile perché si qualificano solo le prime 2. Credo che stiamo migliorando. Un giorno vorremo anche vincere il campionato, ma per ora l’obiettivo rimane la qualificazione in Champions League».

Credit Photo: Bruno Fontanarosa

Mister Arca, Sassari Torres femminile: “Siamo consapevoli che non sarà una stagione normale ma le ragazze sono concentrate”

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