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The Best FIFA Football Awards™ 2020: rivelati i nomi dei candidati

La FIFA ha rivelato i candidati selezionati per i premi individuali che saranno presentati alla cerimonia dei The Best FIFA Football Awards™ il 17 dicembre 2020. Tra le candidature come migliore coach dell’anno, si trova anche Rita Guarino.

Candidate – The Best FIFA Women’s Player:
Lucy Bronze (Inghilterra / Olympique Lyonnais / Manchester City WFC)
Delphine Cascarino (Francia / Olympique Lyonnais)
Caroline Graham Hansen (Norvegia / FC Barcelona)
Pernille Harder (Danimarca / VfL Wolfsburg / Chelsea FC Women)
Jennifer Hermoso (Spagna / FC Barcelona)
Ji Soyun (Corea del Sud / Chelsea FC femminile)
Sam Kerr (Australia / Chelsea FC femminile)
Saki Kumagai (Giappone / Olympique Lyonnais)
Dzsenifer Marozsán (Germania / Olympique Lyonnais)
Vivianne Miedema (Paesi Bassi / Arsenal WFC)
Wendie Renard (Francia / Olympique Lyonnais)

Candidate – The Best FIFA Women’s Goalkeeper:
Ann-Katrin Berger (Germania / Chelsea FC femminile)
Sarah Bouhaddi (Francia / Olympique Lyonnais)
Christiane Endler (Cile / Paris Saint-Germain)
Hedvig Lindahl (Svezia / VfL Wolfsburg / Atlético de Madrid Femenino)
Alyssa Naeher (USA / Chicago Red Stars)
Ellie Roebuck (Inghilterra / Manchester City WFC)

Candidati – The Best FIFA Women’s Coach:
Lluís Cortés (Spagna / FC Barcelona)
Rita Guarino (Italia / Juventus Women)
Emma Hayes (Inghilterra / Chelsea FC femminile)
Stephan Lerch (Germania / VfL Wolfsburg)
Hege Riise (Norvegia / LSK Kvinner)
Jean-Luc Vasseur (Francia / Olympique Lyonnais)
Sarina Wiegman (Olanda / Nazionale olandese)

Candidati – FIFA Puskás Award (premio al miglior goal dell’anno)
Shirley Cruz (CRC) – Costa Rica v. Panama [Concacaf Women’s Olympic qualifying] (28 gennaio 2020)
Giorgian De Arrascaeta (URU) – Ceará SC v. CR Flamengo [Brasileirão – Brazil] (25 agosto 2019)
Jordan Flores (ENG) – Shamrock Rovers FC v. Dundalk FC [League of Ireland] (28 febbraio 2020)
André-Pierre Gignac (FRA) – UANL Tigres v. Pumas UNAM [Liga MX – Mexico] (1 marzo 2020)
Sophie Ingle (WAL) – Arsenal WFC v. Chelsea FC Women [FA Women’s Super League – England] (19 gennaio 2020)
Zlatko Junuzović (AUT) – SK Rapid Wien v. FC Red Bull Salzburg [Bundesliga – Austria] (24 giugno 2020)
Hlompho Kekana (RSA) – Mamelodi Sundowns FC v. Cape Town City FC [South African Premier Soccer League] (20 agosto 2019)
Son Heungmin (KOR) – Tottenham Hotspur FC v. Burnley FC [Premier League – England] (7 dicembre 2019)
Leonel Quiñónez (ECU) – Universidad Católica v. CSD Macará [Serie A – Ecuador] (19 agosto 2019)
Luis Suárez (URU) – FC Barcelona v. RCD Mallorca [LaLiga] – Spain] (7 dicembre 2019)
Caroline Weir (SCO) – Manchester City WFC v. Manchester United WFC [FA Women’s Super League – England] (7 settembre 2019)

Il vincitore del FIFA Puskás Award sarà selezionato da una giuria internazionale composta da una giuria di FIFA Legends e dai fan di tutto il mondo registrati su FIFA.com. Ciascuno dei due gruppi di elettori all’interno della giuria ha lo stesso peso elettorale.

La votazione pubblica è aperta su FIFA.com e durerà fino al 9 dicembre 2020 (23:59 CET). La FIFA annuncerà i tre finalisti in ciascuna delle categorie l’11 dicembre 2020.

Credit Photo: https://www.fifa.com/

La Divisione Calcio Femminile sostiene D.i.Re per la raccolta fondi a favore dei centri antiviolenza

Sarà lanciata oggi, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la nuova campagna di raccolta fondi di D.i.Re (Donne in rete contro la violenza), che vede rinnovarsi la partnership con la Divisione Calcio Femminile.

D.i.Re è la più grande associazione nazionale che si occupa di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne. Ogni anno, grazie a 103 centri antiviolenza, più di 100 case rifugio e case di semi autonomia e centinaia di sportelli di primo contatto che lavorano in sinergia con gli enti locali, supporta migliaia di donne e ragazze nel percorso per riconquistare la propria vita.

Questa iniziativa, accompagnata dal claim ‘2020. Il mondo si è fermato. I centri antiviolenza D.i.Re NO’, prende le mosse dall’esperienza vissuta in questi mesi dai centri antiviolenza della rete D.i.Re, che non hanno mai fatto venire meno il loro supporto alle donne vittime violenza e ai loro figli, garantendo assistenza nei momenti più difficili del primo lockdown e anche ora che il paese è diviso in zone rosse, arancioni e gialle.

E se nel 2019 le donne accolte e sostenute dai centri antiviolenza D.i.Re sono state in media 1.695 al mese, per un totale di 20.432, questa cifra è salita a quasi 3.000 al mese tra il 2 marzo e il 3 maggio 2020, confermando quanto la violenza tra le mura domestiche si sia aggravata durante il lockdown. I dati dei centri antiviolenza D.i.Re per il 2019 confermano infatti come il maltrattante nell’83,7% dei casi abbia (o abbia avuto) le chiavi di casa. Si tratta infatti dell’attuale partner nel 55% dei casi, dell’ex partner nel 20%, o di un altro familiare nell’8,7%.

“Siamo felici di trovare nuovamente la FIGC e la Divisione Calcio Femminile al nostro fianco, perché le donne che giocano a calcio sono la dimostrazione che è possibile uscire dalle gabbie degli stereotipi e pregiudizi in cui troppo spesso vogliono intrappolare le donne, e che troppo spesso finiscono per condonare o minimizzare la violenza”, ha affermato Antonella Veltri, presidente di D.i.Re.

Un concetto ribadito anche dal presidente della Divisione Calcio Femminile Ludovica Mantovani: “Siamo orgogliosi che il nostro mondo sia un veicolo strategico per arrivare alle famiglie italiane tramite l’immagine incisiva delle nostre atlete, che rappresentano un simbolo di empowerment femminile. L’educazione alla parità di genere deve diventare una componente essenziale di tutto il sistema di formazione. I centri antiviolenza sono luoghi protetti, in cui si promuove anche l’autoconsapevolezza e quindi semplicemente grazie di esserci sempre per tutte noi. Dobbiamo vincere questa partita insieme”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

La stella svedese Sofie Svava al Wolfsburg

Il VfL Wolfsburg Frauen rafforza la rosa con l’acquisto della danese Sofie Svava. La giocatrice arriva dal FC Rosengard ed entrerà ufficialmente a far parte delle Wolves dal 1° gennaio 2021. Il contratto durerà fino al 2024 e Svava vestirà la maglia numero 19.

“Ho scelto il VfL Wolfsburg perché sono convinto che la mentalità e lo stile di gioco mi andranno bene”, ha detto Svava, “Il VfL ha una delle migliori squadre al mondo e non vedo l’ora di farne parte, di continuare a migliorarmi e di vincere. Voglio diventare la miglior giocatrice nel mio ruolo e sono certa che VfL può aiutarmi a raggiungere questo obiettivo”.

Svava ha collezionato 35 presenze nel Damallsvenskan, il massimo campionato svedese, segnando 5 gol e registrando altri 7 assist. Ha aiutato il Rosengard a vincere il titolo nel 2019 poche settimane dopo essersi unita al club dal Bröndby IF, dove aveva anche vinto il campionato danese. Nel 2018 ha vinto la Danish Cup e ha partecipato 6 volte alla UEFA Women’s Champions League. Con la Nazionale maggiore Danese ha fatto il suo debutto nel gennaio 2019 e ad oggi ha ottenuto un totale di 14 presenze.

Ralf Kellermann, direttore sportivo del VfL Frauen, ha dichiarato: “Siamo molto lieti di aver firmato un contratto a lungo termine con uno dei talenti più brillanti del calcio femminile europeo. Cresceremo attentamente Sofie a Wolfsburg in modo che possa sviluppare sia le sue abilità calcistiche che personali. Ha una buona esperienza internazionale per la sua età grazie alle sue apparizioni in Nazionale e in Champions League. Questo, unito al suo modo aperto e sicuro di sé, la renderà una risorsa per la squadra”.

Credit Photo: Pagina Facebook di VfL Wolfsburg Frauenfußball

Enrico Salgarollo, Chievo Verona Women: “Fiducia nelle ragazze, non siamo inferiori a nessuno. Vi racconto il mio primo incontro con Nicolato…”

È il motore del ChievoVerona Women, la persona che mette benzina sulle gambe delle ragazze gialloblù utile per sfrecciare sulle corsie o per non rinunciare neanche a uno scatto, per non mollare neanche un centimetro fino al 90′.
Guida le ragazze verso la fatica in ogni allenamento, quel sudore che però è essenziale per raggiungere qualsiasi successo, che può fare la differenza fra una vittoria e una sconfitta.
La sua voce dà ritmo e scandisce ogni corsa, ogni test fisico, ogni esercizio che inaugura tutte le sedute al Bottagisio, ma si sente (e forte) anche nel corso di tutte le gare di questo campionato, purtroppo senza pubblico.
Stiamo parlando di Enrico Salgarollo, preparatore atletico, da tanti anni al servizio del mondo gialloblù e membro essenziale dello staff tecnico agli ordini di mister Dalla Pozza. Ma per tutti, da queste parti, è più semplicemente “Il Prof”.

Di seguito la seconda parte dell’intervista rilasciata ai nostri canali ufficiali.

Questo è il tuo 13° anno al Chievo, dove ormai sei di casa. Come sei entrato a far parte di questo mondo e quali ruoli hai ricoperto in questo lungo percorso? Cosa vuol dire per te questa società e quali esperienze sono state fondamentali per la tua crescita professionale?
Questa è una domandona, è una lunga storia, mi viene da sorridere…Ho iniziato per caso in un estate, credo fosse appena finita la terza Liceo, al campo estivo di Villa Guerina a Montorio, storica location dei camp cittadini. Avevano bisogno di una mano nello staff a causa di un elevato numero di iscritti, così mio padre, ai tempi tra gli organizzatori dei Camp e della Scuola Calcio, mi fece alzare dalla sdraio e mi arruolò in batteria. Sostanzialmente facevo il “porta-cinesini” e davo una mano con l’animazione. Il primo giorno conobbi Mister Paolo Nicolato, allora Mister della Primavera e attuale Ct dell’Under 21 maschile Azzurra, il quale non esitò a mettermi al lavoro. Ricordo come fosse ieri che a fine giornata mi disse in dialetto: “Te torni anca doman era?! Iniziò tutto da li.

Dopo la maturità entrai a Scienze Motorie a Verona e nell’agosto del 2008 iniziai il mio primo anno “ufficiale” con Mister Luca Zaffanella e l’annata 1996. Nel corso degli anni successivi ho preso parte alle attività di Settore Giovanile, Scuola Calcio, Campi Estivi, Chievo Verona International e non ultimo ho visto nascere ChievoVerona for Specials, progetto interamente dedicato ai ragazzi con disabilità cognitive. Mi ritengo fortunato ad aver vissuto degli anni meravigliosi facendo parte di un Settore Giovanile ammirato in tutta Italia, formato da grandi lavoratori, competenti e dall’etica encomiabile; ringrazio tutti coloro che mi hanno insegnato qualcosa, allenatori,  preparatori, responsabili di progetto, giovani calciatori e chiunque abbia voluto il meglio per ChievoVerona. Molti di loro stanno proseguendo le loro strade in altre importanti realtà, raggiungendo eccellenti risultati, li ricordo tutti con piacere.
Negli ultimi tre-quattro anni mi sono dedicato quasi esclusivamente alla Scuola Calcio, spostando il focus sull’importanza educativa dello sport nel rispetto delle esigenze dei più piccoli, mantenendo comunque un’impostazione orientata alla programmazione ed alla ricerca della qualità dell’insegnamento, cosa che a mio avviso, dovrebbe sempre corrispondere al nome ChievoVerona.
Il Chievo per me è casa, e sono grato delle opportunità che mi sono state date permettendomi di lavorare ed imparare, completando ed arricchendo il mio percorso di studi universitari.

Come hai ricordato anche tu, nei tuoi trascorsi sportivi hai avuto modo di seguire da vicino anche il lavoro dell’attuale ct dell’U21 Nicolato, a cui sei legato anche da un rapporto di stima e amicizia. Cosa ha rappresentato per te e cosa ti ha lasciato quella esperienza?
Beh, avere la stima e l’amicizia di una persona come Mister Nicolato è un onore. Mi ha sempre colpito la sua semplicità e positività, ma al tempo stesso la capacità di guidare il gruppo da vero leader…Magnetico quando c’era da mettersi al lavoro. Cercavo spesso di vedere qualche suo allenamento, ancora quando il Bottagisio non era la magnifica struttura che conosciamo oggi, così come le partite a Caselle di Sommacampagna. Ricordo qualche episodio degli allenamenti, come ad esempio quando si provavano i calci piazzati, magari per allenare la linea difensiva. Mi è capitato di sentirlo dire: “Dai adesso le calcio io, che calcio meglio di tutti!”, scherzando (ride, ndr).

Mister Nicolato è sicuramente un modello da seguire. Rappresentare il punto di arrivo della filiera delle nazionali giovanili credo sia un risultato straordinario per una persona partita non certo dai riflettori della serie A. Il suo percorso parla da solo (vivide ancora le immagini dello storico scudetto Primavera del 2014) e credo che servano più persone come lui per il nostro movimento. L’Italia è un paese di grande tradizione calcistica ma il passato da ricordare non basta; abbiamo bisogno di colmare il gap con le nazioni più avanzate, evitando di forzare i tempi senza però perdere un giorno per programmare e lavorare. I primi risultati tangibili cominciano ad arrivare con le Under Azzurre e questo dev’essere motivo per continuare a credere nel lavoro con positività e lungimiranza.Spero un giorno di poter anche solo percepire la realtà che il Mister sta vivendo in questi anni. Sarebbe un sogno ed una sfida veramente emozionante.

Tornando al Chievo Women, la ripresa delle competizioni inaugurerà un probabile “tour de force” per recuperare le tante gare rinviate. Secondo te la rosa è pronta ad affrontare talvolta anche più di un impegno a settimana? Come cambierà il piano di allenamento? Il recupero fisico passa anche da quello delle energie mentali?
Sicuramente la probabilità di un “Tour de Force” sarà plausibile, ma ci sarà anche per la maggioranza delle altre squadre. Credo che una situazione difficile da inquadrare e imprevedibile come quella imposta dal COVID-19, abbia messo a dura prova non solo l’attendibilità dei programmi di lavoro ma anche la tenuta mentale delle numerose ragazze che conciliano una professione lavorativa al calcio giocato. Le sedute di allenamento si adatteranno gioco forza agli impegni di gara cercando di fornire stimoli sempre allenanti e quantificabili per facilitarne il monitoraggio.
Ho assoluta fiducia nelle ragazze, la squadra è forte in ogni reparto ed è completa in tutti e 22 gli elementi. La Società ha fatto un ottimo lavoro.
Abbiamo incontrato alcune delle squadre date per favorite alla vigilia e possiamo tranquillamente dire di non essere inferiori a nessuno da nessun punto di vista, anzi, analizzando i numeri e per quanto visto in campo, abbiamo raccolto poco per quanto prodotto.
Il campionato è molto equilibrato e, come sottolinei giustamente, le energie mentali sono importanti. Si lavora per far sì che le ragazze aumentino costantemente la percezione delle proprie competenze e, con essa, la voglia di incidere e di essere protagoniste in ogni appuntamento della stagione. Creare una mentalità forte e condivisa allontana la facile consolazione nell’alibi, rimedio ahimè tanto dannoso quanto diffuso.

Quali sono i tuoi prossimi progetti professionali? Ci sarà ancora il calcio femminile nel tuo futuro?
Al momento, oltre al lavoro con ChievoVerona Women, sto insegnando Scienze Motorie in una scuola di Verona (medie e superiori). È un lavoro che da sempre ho cercato, che amo e che mi dà ogni giorno grandissime soddisfazioni; vedere gli alunni crescere e cercare di studiare le strategie per essere significativi per il loro processo di crescita, mi riempie di responsabilità ed orgoglio.
Nel calcio dal punto di vista formativo e didattico ho investito tanto; sono consapevole che non si smette mai di imparare e, proprio per questo, voglio continuare a formarmi per conoscere e vivere sempre di più questo mondo. Non mi pongo nessun limite, lavorando sodo e continuando a sognare credo si possano raggiungere traguardi inizialmente impensabili.
Per ora la dimensione del calcio femminile mi piace; penso a mettermi a disposizione della Società che mi ha dato fiducia, dando il massimo della professionalità. Le sfide mi piacciono e credo che in un mondo in espansione come questo ce ne siano parecchie a cominciare dai settori giovanili, dalla cultura sportiva, dalla formazione di nuovi tecnici e dai centri per lo sviluppo territoriale. Credo che nel mio futuro ci sarà ancora tanto calcio. Femminile? Certo, perché no!?

Credit Photo: Chievo Verona Women F.M.

L’Ajax subisce la prima sconfitta stagionale in Eredivisie Women

L’impressionante inizio di stagione dell’Ajax si è concluso domenica. Le donne di Amsterdam hanno vinto le prime sette partite di Eredivisie femminile ed erano orgogliose di essere in testa, ma la serie positivasi è conclusa domenica. L’FC Twente ha beffato le leader del campionato ribaltando il risultato e vincendo per 2-1. E questo mentre l’Ajax ha comunque iniziato bene la partita.

Marjolijn van den Bighelaar si è assicurata che le ospiti passassero in vantaggio dopo mezz’ora. Ma un autogol di Stefanie van der Gragt, che non ha reagito bene su calcio d’angolo, ha portato al pareggio poco dopo. Fenna Kalma è stata la giocatrice che ha segnato il gol della vittoria per il Twente. Dopo un’ora di gioco, ha sparato la palla alle spalle del portiere Lize Kop, che accidentalmente ha commesso un fallo molto duro su Renate Janssen ma non ha ricevuto un cartellino rosso per quell’azione.

La squadra di Amsterdam mantiene comunque la leadership in Eredivisie. L’Ajax ha 21 punti, mentre il PSV è a 18. Con questa vittoria, il Twente è salito a quota 16.

Photo Credit: Ajax Fanzone

Emergenza Coronavirus: rinviato il Torneo delle Regioni di calcio a 11

La Lega Nazionale Dilettanti, dopo aver preso atto della richiesta pervenuta in tal senso dal Comitato Provinciale Autonomo di Bolzano, non avendo certezza dei tempi e delle modalità con le quali potrà cessare l’attuale situazione in ordine all’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha disposto il rinvio, a data da destinarsi, del Torneo delle Regioni di calcio a 11, in programma dal 24 aprile al 1 maggio 2021 nel territorio della provincia di Bolzano.

Credit Photo: LND – Lega Nazionale Dilettanti

The best FIFA 2020: candidati Rita Guarino e Cristiano Ronaldo!

Sono aperte le votazioni per i premi FIFA THE BEST 2020, che proseguiranno, sul sito della FIFA, fino al 9 dicembre prossimo.

La Juventus anche quest’anno è presente, in due categorie: miglior giocatore, con la candidatura di Cristiano Ronaldo e miglior allenatore di calcio femminile, con la presenza nella rosa dei migliori di Rita Guarino.

Come sempre, la vittoria del premio FIFA THE BEST nelle varie categorie sarà una combinazione dei voti online (previa sottoscrizione) e di quelli di capitani e allenatori delle squadre di tutto il mondo.

Vista la situazione internazionale, la cerimonia di premiazione, prevista il 17 dicembre prossimo, sarà virtuale e on-line.

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Napoli Femminile, panchina rossa contro la violenza sulle donne

Un panchina pittata di rosso a Lido Giardino a Lucrino, un gesto simbolico da parte delle ragazze del Napoli Femminile in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

“Lo abbiamo pensato, lo abbiamo fatto. Una panchina rossa – hanno spiegato sui social del club le calciatrici azzurre – è un simbolo di cui non dovremmo aver bisogno: non dovrebbero esistere “posti vuoti” da ricordare, non dovremmo – anno dopo anno – aver bisogno di questa Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ma la violenza di genere esiste e continua ad essere parte del nostro quotidiano: nei primi dieci mesi del 2020 le donne vittime di omicidio in Italia sono 91 – una donna uccisa ogni 3 giorni. E allora continuiamo a sensibilizzare, continuiamo a parlarne, continuiamo ad urlare che le donne sono ancora troppo spesso vittime di violenza fisica, verbale o psicologica; continuiamo a dipingere panchine, a creare reti di supporto, a lottare contro la cultura dello stupro e della violenza .Questa panchina rossa è il nostro impegno a combattere sempre al fianco delle nostre compagne, sorelle o amiche – al fianco di ogni donna. È il nostro modo di dire #StopAllaViolenzaSulleDonne“.

Photo Credit: Napoli Femminile

 

25 novembre, cartellino rosso alla violenza sulle donne

“Un rosso alla violenza sulle donne non soltanto oggi, ma in ogni giorno della nostra vita. Chi usa la violenza su una donna, che sia fisica o psicologica, non merita rispetto” – sono le parole del Presidente LND Cosimo Sibilia, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si celebra oggi in tutto il mondo. Nella ricorrenza del 25 novembre anche la Lega Nazionale Dilettanti scende in campo per offrire il suo aiuto nel contrastare questo grave fenomeno.

I dati riguardo l’Italia descrivono una realtà da non sottovalutare, negli ultimi rapporti divulgati si legge infatti di una donna su tre vittima di violenza e di un omicidio ogni tre giorni solo nei primi dieci mesi del 2020. Ecco perché, in un momento storico reso ancora più complicato dall’emergenza sanitaria, la più grande comunità sportiva del Paese intende fare la sua parte in questa battaglia di civiltà.

“La violenza di genere, in qualsiasi forma si manifesti è comunque inaccettabile e va combattuta – sottolinea il delegato al calcio femminile Sandro Morgana – Il Dipartimento si è sempre dimostrato attento realizzando una costante campagna di sensibilizzazione, oltre a sostenere le iniziative dei club dedicate a questo tema”.

Credit Photo: LND – Lega Nazionale Dilettanti

Eleonora Fragomeni, Cus Unime: “Scorsa stagione positiva, puntiamo ora a migliorarci”

Nel torneo di Eccellenza siciliana ai nastri di partenza è presente, come nel passato campionato, il Cus Unime, squadra di calcio ad 11 femminile di Messina. La società gialloblù guidata da Roberto Smedile, e capitanata da Simona Guerrera, vede nelle sue fila Eleonora Fragomeni, classe ’93 di Messina, in squadra da 4 anni. Abbiamo raggiunto la punta delle peloritane per conoscere meglio la realtà sicula.

Eleonora come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
Ho iniziato a giocare a calcio all’età di quasi 22 anni. Ho sempre fatto partitelle con amici o dato quattro calci al pallone con mio cugino e più lo facevo e più mi piaceva, tanto che un giorno, a metà stagione, ho deciso di contattare una squadra di calcio a 5 messinese per entrare a far parte del gruppo. Naturalmente non ero proprio ai loro livelli ma le ragazze e il mister mi hanno fatto sentire subito a mio agio, dandomi anche spazio nelle partite CSI. Quell’anno la squadra ha sfiorato la promozione dalla Serie C alla A2. La voglia di salire in un’altra categoria era tanta, tanto che il presidente e il mister si ripromisero, per la nuova stagione, di creare una squadra vincente per la scalata in A2 e ci riuscirono. Capisci bene che spazio per me non ce n’era più di tanto così in accordo con il mister andai in una squadra che affrontava un campionato di Serie D per farmi le “ossa” e così è stato. In seguito, dopo aver lasciato la squadra quasi a fine campionato per problemi con il gruppo, ho ripromesso a me stessa che avrei creato io qualcosa a mia immagine e somiglianza”.

Cosi è nata la squadra della Cus Unime giusto?
“Come si suol dire chiusa una porta si apre un portone. Così nel giugno 2017 con Alessandro Parisi, che era allora il responsabile calcio Cus Unime e anche mio grande amico, ho deciso di creare una squadra di calcio a 5. Lui subito ha creduto nel mio progetto e insieme andammo dal presidente Nino Micali per proporgli questa nuova iniziativa, fin qui mai stata fatta dal CUS. Ricevuto l’appoggio del presidente, abbiamo dato vita alla squadra e sono riuscita a organizzare tutto, coinvolgendo subito Tiziana Impoco, calciatrice italiana di grande esperienza e diventata il nostro tecnico: in quella stagione siamo riusciti a vincere i playoff e conquistare la promozione in Serie C”.

Da li a poco è nata la squadra di calcio a 11 vero?
I numeri con il calcio a 5 erano sempre in crescita, tanto che nella stagione 2018 si crearono 2 squadre di calcio a 5, ma ancora non mi bastava. Volevo creare per la città qualcosa che non c’era da tempo e fu così che nella scorsa stagione oltre a disputare il campionato di Serie C di calcio a 5 creammo la squadra di calcio a 11. Grazie alle strutture del CUS, con un campo a 11 in erba sintetica a disposizione, siamo riuscite ad allenarci bene e prepararci al meglio per questa nuova avventura. La grande pazienza e forza di volontà dimostrata da mister Smedile, per la prima volta sulla panchina di una squadra femminile, ha pagato, e al momento dello stop forzato eravamo quarte a 4 punti di distacco dalla 1° posto. Abbiamo sperato fino all’ultimo di riprendere quello che avevamo lasciato, organizzando allenamenti a distanza in videochiamata, ma purtroppo non è stato così”.

Per questa nuova stagione quali erano gli obiettivi?
“In questa nuova stagione c’eravamo ripromessi di fare ancora meglio della precedente e già dai primi giorni di settembre abbiamo dato il via alla preparazione atletica.  Abbiamo inserito nuovi elementi di qualità in gruppo, ma purtroppo ancora una volta abbiamo dovuto accettare lo stop dei campionati, prima ancora dell’inizio. Tuttavia non demordiamo e continuiamo ad allenarci in maniera individuale e distanziata, nel rispetto dei protocolli”.

Quali differenze hai trovato tra calcio a 5 e quello ad 11?
“Chi pensa che le differenze non ci siano sbaglia, e ne ho avuto la prova la scorsa stagione quando mi sono ritrovata a disputare tutti e due i campionati. Gli allenamenti sono completamente diversi, il calcio a 5 si basa molto sulla velocità e sulla rapidità, c’è molto il tocco di suola, fondamentale per gestire al meglio la palla e la tecnica, anche il tiro è meglio farlo di punta che di collo. Cosa del tutto inversa il calcio a 11: il tiro quasi obbligatoriamente di collo, punto dolente per me abituata a calciare di punta; ci vuole molta più resistenza nella corsa e molto uso del corpo, la palla si stoppa di piatto, diciamo quindi che sono due sport differenti che proiettano la stessa finalità, fare goal”.

E dal punto di vista organizzativo?
“Come responsabile invece noto che nelle due squadre c’è una sorta di rivalità, naturalmente detto in senso positivo, con le ragazze del calcio a 5 a sentirsi la squadra principale, essendo state le prime a varcare le porte del CUS, e le ragazze del calcio a 11 a cercare maggiori attenzioni perché anche loro si considerano una prima squadra. Ma la verità, come ho detto alle ragazze, è che non esiste una squadra principale: entrambe sono importanti ed entrambe sono pronte ad affrontare un campionato regionale nel migliore dei modi.”

Come gestisci questo duplice ruolo di giocatrice e dirigente?
“Avendo un duplice ruolo non è sempre facile gestire la cosa. A volte capita di essere vista più come una compagna di squadra che come una responsabile, non sempre comprendono i motivi di alcune scelte, ma ho sempre avuto il supporto di tutte loro. Ho un bellissimo rapporto con le calciatrici e ricevere il loro supporto, il loro aiuto, è sempre bello. Per questo dico grazie a tutte loro”.

Come sta crescendo il calcio femminile in generale nella tua regione?
Con l’avvento dei mondiali ho visto che c’è stato un margine di crescita esponenziale soprattutto con il calcio a 11 qui a Messina, dove mancava da oltre 15 anni una realtà di calcio femminile a 11 perché tutte le società si erano proiettate sul calcio a 5. Nel tempo, invece, sono aumentate la squadre nel campionato regionale e non può che essere un bene, perché si dà alle ragazze la possibilità di scelta. Inoltre anche i genitori si avvicinano sempre di più a questo mondo, portando le figlie a fare scuola calcio: loro saranno il nostro futuro e presto speriamo di vederne tante esordire in prima squadra”.

Quale reputi un’emozione provata grazie a questo sport da ricordare volentieri?
“Ho tanti bei ricordi, ma non di azioni, gol o assist. Il mio più bel ricordo legato al mondo del calcio è aver trovato persone speciali che ormai fanno parte di me e della mia vita e aver instaurato quei rapporti di fiducia e rispetto che solo una squadra considerata come una famiglia ti può dare”.

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