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Arbitro della finale di Women’s Champions League: Ivana Martinčić

La croata Ivana Martinčić arbitrerà la finale della UEFA Women’s Champions League 2025 tra Arsenal e Barcelona, in programma per sabato 24 maggio all’Estádio José Alvalade di Lisbona, in Portogallo. La partita inizierà alle 18:00 CET (17:00 ora locale).

Arbitro internazionale dal 2014, la 39enne croata dirigerà la sua prima finale di UEFA Women’s Champions League dopo aver ricoperto il ruolo di quarto ufficiale nella finale dello scorso anno tra Lyon e Barcelona a Bilbao. In questa stagione, ha diretto tre partite di UEFA Women’s Champions League ed è stata selezionata come arbitro per la fase finale di UEFA Women’s EURO 2025.

Squadra arbitrale della finale di UEFA Women’s Champions League 2025

Arbitro: Ivana Martinčić (Croazia)
Assistenti: Sanja Rođak-Karšić & Maja Petravić (Croazia)
Quarto ufficiale: Ivana Projkovska (Macedonia del Nord)
Assistente di riserva: Staša Špur (Slovenia)
VAR: Tiago Bruno Lopes Martins (Portogallo)
Assistente VAR: Momčilo Marković (Serbia)
Supporto VAR: Alen Borošak (Slovenia)

 

Anche tu pensi di poter diventare un ufficiale di gara? Abbiamo lanciato la campagna “Be a Referee!” per ispirare i giovani di tutta Europa a intraprendere questa carriera. La campagna fa parte di un più ampio programma UEFA per sostenere le federazioni nazionali affiliate nelle loro attività di reclutamento di nuovi arbitri sia uomini che donne.

Un ultimo lotto di biglietti per la finale di UEFA Women’s Champions League tra Arsenal e Barcelona il 24 maggio a Lisbona sono disponibili per l’acquisto in base all’ordine di arrivo. I biglietti per assistere alla partita di calcio femminile di club più prestigiosa dell’anno partono da soli 10 euro, mentre i posti migliori sono disponibili a 70 euro.

Pere Romeu, Barcellona: “Sono un tipo abbastanza tranquillo, e mi divertirò”

Su come è cambiato il Barcelona dalla scorsa stagione

Ci sono sempre degli aggiustamenti da una stagione all’altra. Alcune giocatrici che erano titolari la scorsa stagione, o che hanno giocato partite importanti, come Lucy Bronze, Mariona Caldentey, non sono qui. Ma ora abbiamo calciatrici come Ewa Pajor. Già solo questo cambiamento fa sì che la squadra giochi in modo diverso. Avere Ewa Pajor ci dà un peso maggiore in area sui cross e sulle palle inattive. Il compito dell’allenatore è quello di assicurarsi che tutto ciò che funzionava prima funzioni ancora, ma anche di valorizzare i punti di forza della squadra. Questo è stato il mio lavoro principale in questa stagione.

Sulla carriera da allenatore

Sono molto competitivo e mi piace vedere la mia squadra vincere. Ma alleno perché amo la quotidianità, perché mi piace convincere le persone che giocare in un modo ci avvicini alla vittoria piuttosto che giocare in un altro.

Su Clàudia Pina

La maggior parte dei tiri che fa, o vanno in porta o prendono i leghi. Pochissimi dei suoi tiri vanno lontano dal bersaglio ed è una qualità difficile da trovare nel calcio. Mentre altre persone hanno fretta di tirare, Clàudia fa un tocco in più per poter tirare in porta nel modo migliore e più pulito possibile. È una persona molto calma ma è anche simpatica. Si allena sempre al massimo col sorriso stampato sul volto, ma è anche molto competitiva. Ci fidiamo molto di lei ed è facile essere diretti con lei.

Sull’accademia La Masia del club

La cosa risaputa è che a livello giovanile il Barcelona ha i migliori calciatori e calciatrici. Questo ti rende già più vigile perché hai a che fare con giocatori migliori di quelli con cui avevi lavorato prima. I calciatori qui sono formati con una mentalità specifica che li aiuta quando scalano le fasce d’età e si avvicinano sempre di più al calcio professionistico. Non ci sono molti segreti: avere i migliori giocatori, allenarli bene, aiutarli a migliorare e trasformarli in giocatori competitivi. Per chi è uscito dalla Masia come Clàudia Pina, Aitana Bonmatí e Alexia Putellas, quando sei stato in un posto per molto tempo, hai un senso di appartenenza che non hai quando arrivi. Quindi, per qualcuno che è qui da anni, difendere la maglia del Barça, può essere una sensazione più grande che per le persone che vengono da fuori.

Sulla preparazione per la finale

Mi piace molto fermarmi nel mio ufficio a guardare le partite dell’Arsenal. Studio le tattiche e chi sono le calciatrici più importanti per il loro gioco. Mi soffermo sugli aspetti da trasmettere alla squadra, ma in questi momenti sono relativamente calmo. Quando la partita si avvicina inizi a sentire la tensione. Sono felice che a vedere la finale dal vivo ci saranno la mia famiglia e i miei amici. Mi farà piacere vederli sugli spalti, ma non mi mette ulteriore pressione. Mi sembra tutto molto naturale.

Ewa Pajor sul suo trasferimento al Barcelona e il sogno di vincere la finale di UEFA Women’s Champions League

La scorsa estate, la migliore marcatrice della nazionale femminile polacca, Ewa Pajor, si è trasferita al Barcelona, dove ora milita nello stesso club del suo omologo maschile, Robert Lewandowski. La 28enne ha giocato quattro finali di UEFA Women’s Champions League con il Wolfsburg, la sua precedente squadra, ma le ha perse tutte (tre volte contro il Lyon e poi contro il Barcelona nel 2022/23). Il suo sogno ora è quello di vincere il trofeo e concludere la sua prima stagione con il Barcelona da campionessa.

La scelta di trasferirsi dal Wolfsburg al Barcelona

È stato un grande passo per me. Sono rimasta al Wolfsburg per nove anni, e il campionato, lo stile del club, il modo in cui si gioca a calcio, per me è stato un cambiamento enorme. Qui hanno un modo differente di interpretare il calcio e penso di dovermi ancora adattare, perché lo stile di gioco del Barcelona è molto diverso, ma mi piace davvero.

Ciò che mi ha colpito di più è stata la mentalità della società, delle giocatrici, degli allenatori, dello staff. Hanno vinto tutto lo scorso anno, e tutto anche due anni fa, ma quando sono arrivata, fin dal primo giorno è stato chiaro: “Non importa cosa abbiamo vinto l’anno scorso. Vogliamo vincere ancora”. Ed è proprio per questo che ci alleniamo duramente: per migliorarci ogni giorno, per crescere come squadra. La mentalità qui è qualcosa che adoro, perché anch’io amo dare il massimo, ogni singolo giorno.

Giocare nello stesso club di Robert Lewandowski e di Wojciech Szczęsny

Lewandowski era già qui prima di me, e ora c’è anche Szczęsny, ma ci sono anche due calciatrici polacche nella seconda squadra femminile. Per i tifosi polacchi è fantastico vedere ben cinque giocatori della nostra nazione rappresentare questo club. Io e Lewandowski ci siamo conosciuti proprio qui per la prima volta. Abbiamo parlato un po’ del modo in cui gioca il Barcelona, di come funziona il campionato e, visto che entrambi abbiamo militato in Germania, ci siamo scambiati qualche impressione anche su quello. Guardo spesso le partite della squadra maschile, in particolare Lewandowski, perché giochiamo nello stesso ruolo, con uno stile simile. So quanto sia un giocatore importante, un attaccante di grande talento, e voglio imparare da lui, cogliere i dettagli del suo modo di giocare.

La vita a Barcelona

A Wolfsburg ero molto felice – una città piccola, molto tranquilla – ma, ovviamente, mi piace Barcelona, la città, il clima: è tutto molto bello. Quando ho del tempo libero, mi piace andare in spiaggia per trovare un po’ di tranquillità.

La preparazione per la finale

Il periodo che precede una finale è fondamentale. Non bisogna pensare troppo al fatto che sia una partita così importante. Quando le emozioni iniziano a salire è essenziale restare calmi, preparare sé stessi e la squadra nel modo giusto. Una finale si gioca sui dettagli, e quei dettagli si possono curare già prima del fischio d’inizio. Una cosa che ho imparato, avendo giocato quattro finali, è che la concentrazione è fondamentale dal primo all’ultimo minuto. Ricordo bene quando abbiamo affrontato il Barcelona (nella stagione 2022/23): eravamo in vantaggio per 2-0 e sembrava tutto sotto controllo, ma poi è arrivato il secondo tempo e abbiamo perso.

Cosa significherebbe una vittoria a Lisbona

Il mio sogno è vincere questo trofeo, vincere con questa squadra, ma è necessario mantenere la calma. Dobbiamo essere pronte e concentrate, abbiamo giocatrici straordinarie e un team di allenatori incredibile: possiamo farcela. Abbiamo così tanta qualità nella nostra squadra, è incredibile. È la mia prima stagione, ma mi sono divertita molto. Sono grata di far parte di questo gruppo straordinario.

Finale Women’s Champions League: le osservate speciali

Photo Credit: Marco Montrone

La finale di UEFA Women’s Champions League si giocherà sabato a Lisbona. In questo approfondimento sulla finale, ci soffermiamo su quattro giocatrici che potrebbero fare la differenza nell’atto conclusivo della massima competizione europea femminile per club.

Essendo la giocatrice che ha raccolto più premi individuali negli ultimi due anni, è difficile non pensare subito ad Aitana come colei che potrebbe fare la differenza nella finale. Ha già segnato ed è stata nominata Player of the Match in due finali (contro il Chelsea nel 2021 e contro il Lyon nel 2024) ed è stata determinante nella vittoria in rimonta del Barcelona contro il Wolfsburg nel secondo tempo della finale del 2023.

Oltre al fiuto per il gol, Aitana è una specialista degli assist avendone fatto quattro in questa edizione dove è in vetta alla classifica degli assist insieme alla compagna di squadra Patri Guijarro.

Caroline Graham Hansen (Barcelona)

Aitana e Alexia Putellas si sono aggiudicate i premi più importanti negli ultimi tempi, ma anche l’attaccante norvegese Graham Hansen avrebbe meritato di riceverne qualcuno. L’esterno norvegese ha partecipato a tutti e tre i trionfi del Barcelona in Champions League, e in questa stagione ha ritrovato il feeling con una sua vecchia compagna del Wolfsburg: Ewa Pajor. Graham Hansen è dotata di tecnica, velocità, eleganza e carattere, qualità che le hanno permesso di emergere anche in una squadra ricca di stelle come il Barcelona.

Emily Fox (Arsenal)

Per difendersi dagli attacchi letali del Barcelona sulle corsie esterne, l’Arsenal potrebbe affidarsi alla terzina destra americana Fox. Arrivata a Londra nel gennaio 2024, sin dal suo arrivo è stata una protagonista assoluta delle Gunners in Champions League. Fox ha collezionato la sua 50esima presenza con l’Arsenal nella sensazionale vittoria in casa del Lyon che è valsa la qualificazione alla finale di Lisbona, ed è considerata tra i migliori e completi terzini destri del mondo, grazie alla sua bravura sia in fase difensiva che offensiva.

Kim Little (Arsenal)

Nell’agosto 2006, a soli 16 anni ha fatto il suo esordio in Europa nella sconfitta dell’Hibernian per 4-1 contro l’Espanyol. Quasi 19 anni dopo, quella stessa giocatrice si appresta a guidare la sua squadra contro un altro club di Barcellona, quando l’Arsenal giocherà la sua prima finale che manca proprio dalla stagione 2006/07. Tra le prime dieci marcatrici di tutti i tempi di questa competizione, Little si è trasferita da Edimburgo a Londra nel 2008 e da allora è stata per la maggior parte del tempo all’Arsenal. Decisiva nel successo contro il Lyon in semifinale, la centrocampista è alla sua prima finale nella 13ª stagione in una competizione UEFA per club.

Serie C: giocati due recuperi, entra nel vivo la fase nazionale del campionato Juniores

Photo Credit: Federico Fenzi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Sono già scese in campo nell’anticipo di giovedì Salernitana e Chieti per disputare la seconda giornata dei triangolari della Fase Nazionale Campionato Juniores. Vittoria delle granata di mister Olivieri, che portano a casa tre punti. Questo il resto del programma.

Sabato 24 maggio 2025 – ore 15.30
Spezia-Accademia Torino (Buchignani di Livorno)
Como-Accademia SPAL (Zamagna di Saronno)

Mercoledì 28 maggio 2025 – ore 15
Roma CF-Salernitana

Giovedì 29 maggio 2025 – ore 14.30
Catania-Women Lecce

Lunedì 2 giugno 2025 – ore 17
Sudtirol-Como


La Serie C femminile, il 21 maggio, ha recuperato, invece, due partite. Alle 13.45 in campo Giovanile Rocca-Roma CF (11ª giornata – girone C). La gara arbitrata da Morello di Tivoli, insieme agli assistenti Di Bucchianico e Capuzzi di Lanciano, è terminata 0-3 per le capitoline, seconde a  -1 dal Trastevere. Alle 18, poi, Chieti Riccione (7ª – girone B) diretta da Pasqua di Vibo Valentia, con Oteri e Rando di Messina, si è conclusa sul punteggio di 0-2 per le romagnole, ora fuori dalla zona play-out.

Women’s Champions League: si avvicina la finale all’Estádio José Alvalade di Lisbona

Per la prima volta nel 2019, la finale è stata spostata in una città diversa da quella della UEFA Champions League maschile e si è giocata al Ferencváros Stadion di Budapest. Lo stadio Anoeta di San Sebastián ha ospitato la finale del 2020, mentre la finale del 2021 si è svolta al Gamla Ullevi di Göteborg. Lo Juventus Stadium di Torino ha ospitato la finale del 2022, mentre quella del 2023 si è disputata allo Stadio PSV di Eindhoven e quella del 2024 allo Stadio San Mamés di Bilbao. La finale del 2026 si terrà all’Ullevaal Stadion di Oslo.

Calendario UEFA Women’s Champions League 2024/25

Turno preliminare (se necessario)

Sorteggio: 5 luglio, Nyon
Andata: 24/25 luglio
Ritorno: 31 luglio/1 agosto

Turno 1 (mini-tornei ins ede singola)

Sorteggio: 5 luglio, Nyon
Semifinali: 4 settembre
Finale/sfida terzo posto: 7 settembre

Turno 2

Sorteggio: 9 settembre, Nyon
Andata: 18/19 settembre
Ritorno: 25/26 Settembre

Fase a gironi

Sorteggio: 27 settembre, Nyon
Giornata 1: 8/9 ottobre
Giornata 2: 16/17 ottobre
Giornata 3: 12/13 novembre
Giornata 4: 20/21 novembre
Giornata 5: 11/12 dicembre
Giornata 6: 17/18 dicembre

Quarti di finale

Sorteggio: 7 febbraio, Nyon
Andata: 18/19 marzo
Riroeno: 26/27 marzo

Semifinali

Sorteggio: 7 febbraio, Nyon
Andata: 19/20 aprile
Ritorno: 26/27 aprile

Finale (Estádio José Alvalade, Lisbona)

24 maggio

Disney+ sarà la sede della UEFA Women’s Champions League in tutta Europa a partire dalla prossima stagione

Essendo l’unico posto in cui i fan possono guardare tutte le partite in diretta della competizione, la copertura su Disney+ verrà lanciata nell’ottobre 2025, segnando una nuova era per la UEFA Women’s Champions League con l’introduzione del formato della fase di campionato a 18 squadre. Portando più emozioni, imprevedibilità e scontri più grandi dalla fase di campionato fino alla finale del 2026 all’Ullevaal Stadion di Oslo, tutte le 75 partite della competizione saranno trasmesse in diretta streaming su Disney+.

Il nuovo accordo continua il crescente slancio del calcio femminile, garantendo una copertura di alta qualità e un’esposizione di primo piano per gli appassionati di calcio di tutte le generazioni. ESPN, il marchio sportivo multipiattaforma di Disney, produrrà tutte le partite in diretta per Disney+ con commenti offerti in più lingue, oltre alla programmazione pre e post partita. Il ricco patrimonio di Disney nello sport attraverso ESPN porta 45 anni di eccezionale esperienza di trasmissione in un’ampia varietà di contenuti sportivi, tra cui i principali tornei di calcio, basket, hockey, tennis e altro ancora, insieme al recente lancio della UEFA Europa League e della UEFA Conference League su Disney+ in Danimarca e Svezia. Dal 2020, UEFA Playmakers ispirato a Disney continua a ispirare le ragazze di tutta Europa a dare il via all’amore per il calcio che dura da tutta la vita. Il programma, che utilizza la magia della narrazione Disney, ha dato a oltre 132.000 bambine di età compresa tra i 5 e gli 8 anni l’opportunità di fare amicizia, divertirsi e sviluppare abilità motorie fondamentali. UEFA Playmakers è disponibile in oltre 6.300 centri in 46 paesi in tutta Europa. Quasi 8.000 coach qualificati tengono le sessioni, molti dei quali stanno muovendo i primi passi nel mondo del coaching. A seguito di questo forte successo, l’accordo UEFA Playmakers è stato recentemente esteso fino al 2027. 

Karl Holmes, General Manager di Disney+ EMEA, ha commentato: “La UEFA Women’s Champions League è il meglio in termini di prestazioni, dedizione e passione nel calcio. Portare questo incredibile torneo ai clienti e al pubblico Disney+ dimostra il nostro impegno a offrire una vasta gamma di intrattenimento audace e dinamico. Mentre il calcio femminile continua a crescere con il pubblico di tutto il mondo, siamo orgogliosi di offrire il brivido e l’eccitazione di ogni singola partita ai clienti Disney+ in tutta Europa, senza costi aggiuntivi”.
Guy-Laurent Epstein, Co-Managing Director di UC3: “La UEFA Women’s Champions League ha registrato una crescita eccezionale negli ultimi anni, con presenze da record, standard in aumento e un crescente interesse globale. Questi nuovi accordi di trasmissione non solo riflettono questo, ma sono importanti pietre miliari nel continuo sviluppo del calcio femminile in Europa, sottolineando la sua crescente importanza e attrattiva per i fan di tutto il mondo. Non vediamo l’ora di lavorare con Disney+ e i partner di trasmissione in chiaro per continuare a far crescere il calcio femminile in Europa”.

La Roma eliminata dall’ World Sevens Football: rientro in Capitale e stagione chiusa

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Nessuna semifinale e sopra tutto nessun premio in danaro per le giallorosse, già sull’aereo di rientro per Roma, per chiudere una stagione che ha portato un terzo posto in Campionato ed una squadra frammentata.

La AS Roma ha concluso in Portogallo il suo percorso nel World Sevens Football all’ Estoril, manifestazione internazionale con 5 milioni di dollari in palio e con otto grandi Club chiamati a sfidarsi in campo: sette contro sette.

Due giorni fa le giallorosse erano uscite sconfitte contro il Manchester United, ma vincendo le due gare successive si sarebbero guadagnate l’accesso in semifinale ed il premio di  500.000 dollari, ma aimè nella sfida contro il Paris Saint Germain, le giallo rosse in vantaggio con la rete di Corelli al 10′,  su assist di Haavi, si sono fatte raggiungere poco dopo dalla rete di Echegimi. Alla mezz’ora, poi, la beffa: l’arbitro non ha concesso un netto rigore su Manuela Giugliano, che forse sarebbe stato decisivo, e si è andati ai supplementari. All’ultimo minuto del supplementare le francesi hanno avuto la meglio, realizzando il golden gol, e per la Roma non c’è stato nulla da obbiettare.

Da domani, annata chiusa, in attesa della comunicazione ufficiale del Club giallo rosso sulla recessione bonaria di mister Alessandro Spugna, e la ricerca dell’allenatore o allenatrice che possa prenderne il posto, per iniziare a sognare ed ha costruire un gruppo di dinamico ma sopra tutto con la forza di ritornare ad essere competitive e vincenti.

Renée Slegers e il suo viaggio da giocatrice dell’Arsenal alla finale di Women’s Champions League da allenatrice

L’ultima volta che l’Arsenal ha raggiunto la finale della UEFA Women’s Champions League (ancora chiamata UEFA Women’s Cup) era il 2007. In quel periodo, Renée Slegers era una giovane centrocampista diciottenne e aveva appena trascorso un anno nell’academy del club.  Facciamo un salto ai giorni nostri: l’allenatrice olandese si prepara a guidare l’Arsenal in un’altra grande sfida, questa volta a Lisbona, contro il Barcelona, appena quattro mesi dopo essere stata nominata allenatrice a titolo definitivo. In un’intervista rilasciata a UEFA, Renée Slegers ha ripercorso il suo viaggio, segnato da momenti turbolenti ma anche da grandi successi, e ha analizzato l’impegnativa sfida che le attende contro le campionesse in carica del Barcelona.

I suoi ricordi del successo dell’Arsenal nel 2007

Sono arrivata qui a 17 anni, in un paese nuovo, con una cultura diversa e parlando un’altra lingua. È stato un cambiamento enorme, che credo mi abbia plasmata come persona. I ricordi più belli risalgono al periodo in cui sono stata allenata da Emma Hayes e Kelly Smith. Ho imparato moltissimo da loro: mi hanno trasmesso una visione completamente diversa del calcio e della cultura calcistica inglese. Non ho partecipato ai festeggiamenti per quella finale, ma dev’essere stato un momento straordinario per le giocatrici e, naturalmente, per lo staff. Kelly lavora ancora con noi e ci ha raccontato i suoi ricordi: è molto stimolante averla al nostro fianco. Rappresenta un collegamento incredibile tra ciò che stiamo costruendo oggi e la storia del club.

Il suo stile e le influenze

Sono sempre stata una giocatrice calma e composta, anche se ho un carattere piuttosto schietto. Credo che questo sia il modo migliore per presentarmi, perché contribuisce a creare un ambiente sereno, in cui tutte possono sentirsi tranquille. Ed è proprio questo il ruolo che voglio assumere all’interno della squadra. La cosa più importante è coinvolgere le giocatrici e costruire un legame con loro: è questo che in questo momento ci rende forti.

Sarina Wiegman è stata una grande fonte d’ispirazione per me, perché penso che abbia dovuto lottare duramente per conquistarsi un posto da allenatrice, in un periodo in cui non era affatto scontato. Ha combattuto per arrivarci, ma è sempre rimasta fedele a sé stessa, autentica nel suo modo di essere e nel suo stile di leadership. Questo mi ha colpita profondamente, perché quando ero una giovane calciatrice, l’idea di leadership che mi veniva trasmessa era più autoritaria e diretta; non mi vedevo proprio in quel ruolo. Ma oggi, anche nella società in generale, c’è una comprensione diversa della leadership: si riconosce che si può lavorare insieme per tirare fuori il meglio da ogni persona.

Il percorso in Women’s Champions League

Non è stato affatto facile. Abbiamo dovuto rialzarci da molte situazioni complicate, da momenti di difficoltà e battute d’arresto. La perseveranza della squadra, il fatto che abbiamo continuato a crederci, è stato fondamentale. La rimonta contro il Real Madrid, così come quella in trasferta contro il Lyon, dimostrano di cosa siamo capaci come squadra: sono prestazioni di altissimo livello, e ne sono davvero orgogliosa. Ma adesso si guarda avanti, dobbiamo continuare a crescere e migliorare, perché anche le nostre avversarie lo faranno.

La sfida contro il Barcelona

Rispettiamo molto il Barcelona come squadra. Sono giocatrici molto intelligenti e tecnicamente incredibili. Cercheremo di preparare ogni situazione di gara in allenamento. Sarà davvero un momento speciale e non sarà facile mantenere la giusta concentrazione e carica. Guardiamo quello che il Barcelona ha fatto finora, sia in campionato che in Champions, e sappiamo che è un percorso costruito nel tempo. Noi non scendiamo mai in campo senza credere di poter vincere, altrimenti non avrebbe senso giocare.

Il sogno di sollevare il trofeo

So quanto significhi per il club, non riguarda solo me. Sono arrivata da poco e sono solo una piccola parte del percorso che la squadra ha fatto per arrivare fin qui. Dietro ci sono tante persone, con strutture, risorse, qualità e una tifoseria straordinaria. Anche le giocatrici lavorano duramente, e credo che ogni giovane sogni di arrivare a questo livello, di giocare finali così importanti. Siamo davvero orgogliose di essere qui.

Ultimi 180 minuti in Nations League per le Azzurre. Soncin convoca 33 calciatrici per le partite con Svezia e Galles

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Dopo lo stage di quattro giorni a Roma, la Nazionale Femminile si appresta a trasferirsi a Parma per continuare la preparazione in vista degli ultimi 180 minuti di Nations League. Le Azzurre, da lunedì in ritiro nella città emiliana, sono attese da due gare decisive per la classifica del Gruppo 4: venerdì 30 maggio allo stadio ‘Ennio Tardini’ (ore 18.20, Rai 2) andrà in scena la sfida con la Svezia, prima con due punti di vantaggio su Italia e Danimarca, martedì 3 giugno allo Swansea Stadium (ore 19.30 italiane, Rai Sport) quella con il Galles.

La squadra, prima di proiettarsi sull’Europeo in Svizzera, al via il 2 luglio, è intenzionata a chiudere al meglio il suo cammino nella seconda edizione della competizione UEFA. Ogni verdetto è ancora possibile: l’obiettivo minimo delle Azzurre è quello di mantenere il secondo posto per garantirsi la permanenza nella Lega A senza dover passare dai play out, ma sullo sfondo c’è anche la qualificazione alle Finals (alla quale partecipano le prime di ogni girone), che si farebbe sempre più concreta in caso di successo con la Svezia. Per questo doppio impegno il Ct ha deciso di puntare su 33 calciatrici: rispetto allo stage insieme ad Arianna Caruso tornano a disposizione anche le giallorosse Lucia Di Guglielmo, Elena Linari, Manuela Giugliano e Valentina Giacinti. Confermate in gruppo l’esordiente Astrid Gilardi e le rientranti Martina Rosucci e Aurora Galli, le principali novità con la nerazzurra Martina Tomaselli e l’attaccante dell’Eibar Margherita Monnecchi.

L’elenco delle convocate

Portieri: Rachele Baldi (Inter), Francesca Durante (Fiorentina), Astrid Gilardi (Como), Laura Giuliani (Milan);

Difensori: Valentina Bergamaschi (Juventus), Lisa Boattin (Juventus), Lucia Di Guglielmo (Roma), Maria Luisa Filangeri (Fiorentina), Martina Lenzini (Juventus), Elena Linari (Roma), Elisabetta Oliviero (Lazio), Julie Piga (Milan), Martina Rosucci (Juventus), Cecilia Salvai (Juventus), Angelica Soffia (Milan);

Centrocampiste: Arianna Caruso (Bayern Monaco), Aurora Galli (Everton), Manuela Giugliano (Roma), Eleonora Goldoni (Lazio), Eva Schatzer (Juventus), Annamaria Serturini (Inter), Emma Severini (Fiorentina), Flaminia Simonetti (Lazio), Martina Tomaselli (Inter);

Attaccanti: Chiara Beccari (Juventus), Barbara Bonansea (Juventus), Agnese Bonfantini (Fiorentina), Michela Cambiaghi (Inter), Sofia Cantore (Juventus), Valentina Giacinti (Roma), Cristiana Girelli (Juventus), Margherita Monnecchi (Eibar), Martina Piemonte (Lazio).

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