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#Distantimauniti: sabato sera con Veronica Pasini – Ask on instagram

L’attaccante dell’Hellas Verona Women Veronica Pasini è stata protagonista ieri – sabato 21 marzo – del momento social “Sabato sera con Veronica Pasini”, durante il quale la numero 17 gialloblù ha risposto alle curiosità e alle domande dei fans attraverso le Instagram Stories della squadra, ribattendo anche a qualche battuta delle compagne di squadra.

«Il momento più bello in gialloblù? Il momento migliore con l’Hellas, per me, è stato il gol-salvezza nel derby dell’anno scorso. Giocatore o giocatrice a cui mi ispiro? Qui a Verona ho avuto la possibilità di giocare con calciatrici di alto livello e sicuramente una che mi ha colpita è Melania Gabbiadini. Perché il numero 17? Molto semplicemente perché il mio primo gol in prima squadra l’ho segnato al diciassettesimo minuto. Grazie a chi ho iniziato a giocare? In realtà nella mia famiglia nessuno è mai stato appassionato del calcio, semplicemente quando ero piccola si vedeva che mi piaceva giocare a pallone e mia mamma mi ha proposto di andare a giocare nella squadra dei maschietti del paese e ovviamente ho accettato. Un’annata un po’ al di sotto delle aspettative? In ogni stagione ci sono momenti positivi e altri negativi, noi inizialmente siamo partite bene, ma probabilmente abbiamo commesso qualche errore di troppo. La cosa importante è, non appena avremo la possibilità di tornare in campo, fare bene e toglierci qualche sassolino dalla scarpa. Coma faccio ad avere dei così bei capelli? In questi giorni di quarantena un po’ meno (sorride, ndr), però ti ringrazio. Meglio mare o montagna? Questa è una bella domanda perché io abito, possiamo dire, in montagna, però andare al mare mi piace molto perché sono paesaggi diversi da quelli che vedo tutti i giorni. Comunque sono due opposti che mi piacciono molto. La vita in casa, cosa mi manca di più? Stare in casa non è facile, la cosa che mi manca di più sono le mie compagne di squadra, mi manca andare al campo, potermi allenare e ridere con loro. La musica prima delle gare? Mi piace ascoltare musica prima della partita, però non mi piace isolarmi con le cuffietta, per cui preferisco la cassa in mezzo allo spogliatoio da ascoltare insieme alle mie compagne. Cosa faccio in questo periodo? Stando a casa, cerco di allenarmi nel miglior modo possibile, guardo tanti film e sto con la mia famiglia. Le mie passioni? Oltre al calcio, un’altra mia passione è quella per la fotografia. Il salto dalla Primavera alla Prima Squadra? È stato sicuramente uno step impegnativo, però se questo è il tuo sogno metticela tutta per raggiungerlo e non avere rimpianti!».

Credit Photo: Hellas Verona Women

La FIFA e l’OMS lanciano cinque tattiche chiave per affrontare il Coronavirus

La FIFA ha ribadito il proprio sostegno all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella lotta contro il coronavirus (COVID-19) lanciando una campagna di sensibilizzazione guidata da sei allenatori di fama mondiale, che chiedono a tutti in tutto il mondo di seguire cinque tattiche chiave per affrontare la diffusione della malattia.

Svolgendo le tattiche un ruolo così importante nel successo del calcio, gli allenatori sono uniti dietro il piano di gioco strutturato in cinque fasi per sconfiggere il virus – mani, gomito, viso, distanza e sensazioni – in linea con le misure di protezione di base dell’OMS contro il COVID-19.

“Sappiamo tutti che la questione coronavirus è seria e dobbiamo mettere al primo posto la salute”, ha dichiarato Arsène Wenger, responsabile FIFA per lo Sviluppo Globale del Calcio. “Queste sono le cinque tattiche chiave per affrontare il coronavirus e che vi esorto a seguire rigorosamente in ogni momento.”

L’ex manager dell’Arsenal è sostenuto dal suo ex rivale londinese, ex nazionale argentino e manager del Tottenham Hotspur Mauricio Pochettino. “Tutto comincia dalle vostre mani”, dice. “Lavatevele spesso, se possibile con una soluzione a base alcolica.” Questa, o i lavaggi frequenti con acqua e sapone, sono in grado di eliminare i virus che potrebbero trovarsi sulle vostre mani. È semplice, ma è molto importante.

L’allenatore del Manchester United Femminile Casey Stoney presta la sua voce alla campagna. “Con i gomiti piegati, per favore copritevi naso e bocca se starnutite o tossite. Se utilizzate i fazzoletti, buttateli immediatamente”.

Le goccioline veicolano il coronavirus. Seguendo una corretta igiene respiratoria, proteggete le persone intorno a voi dal contagio da virus come raffreddore, influenza e coronavirus.

“Per il viso: evitate di toccarvi gli occhi, il naso e la bocca. Questo può impedire al virus di intaccare il vostro organismo”, aggiunge Aliou Cisse, l’allenatore della nazionale del Senegal.

Le mani toccano troppe superfici e possono rapidamente entrare in contatto con il virus. Una volta contaminate, le mani possono trasferire il virus al viso e da lì permettergli di raggiungere l’interno del corpo, contagiandovi.

Jose Mourinho, allenatore mondiale FIFA 2010 per il calcio maschile e attuale manager del Tottenham Hotspur, afferma: “In termini di interazione sociale, fate un passo indietro. Tenete almeno un metro di distanza da chiunque tossisca o starnutisca”.

Mantenendo tale distanza, state facendo il possibile per evitare di respirare eventuali goccioline da qualcuno che starnutisce o tossisce nelle immediate vicinanze.

Jill Ellis, allenatrice delle squadre statunitensi vincitrici della Coppa del Mondo femminile 2015 e 2019, chiede alle persone di rimanere a casa se si sentono male: “Se non vi sentite bene, restate a casa”, dice. “In alcuni paesi l’isolamento potrebbe essere consigliabile anche per le persone sane. Seguire tutte le istruzioni dell’autorità sanitaria locale”.

In caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie, consultate un medico chiamando tempestivamente.

Allo stesso modo, le autorità sanitarie locali forniscono le ultime informazioni sulla situazione nella vostra zona. Seguite le loro istruzioni specifiche e contattateli tempestivamente per consentire loro di indirizzarvi verso la struttura sanitaria locale più appropriata. Questo serve a proteggervi e ad aiutare a prevenire la diffusione di virus e di altre infezioni.

“Quindi, per favore, rimanete informati in ogni momento”, conclude il presidente della FIFA Gianni Infantino. “Seguite queste raccomandazioni e supportate l’OMS nei suoi sforzi per affrontare il coronavirus. Insieme, vinceremo questa difficile partita”.

Sassuolo Calcio e famiglia Squinzi per l’Ospedale di Sassuolo: #INSIEMESIVINCE

L’U.S. Sassuolo Calcio e la famiglia Squinzi scendono in campo per dare il proprio contributo alle strutture operative sul territorio in questa fase di grave emergenza sanitaria legata alla diffusione epidemiologica del virus Covid-19 in Italia.

Il club neroverde si è attivato con una donazione di 100.000,00 euro a favore dell’Ospedale di Sassuolo, impegnato in prima linea con il proprio personale medico e sanitario per garantire la salute di tutta la comunità sassolese e non solo.

La donazione è destinata all’acquisto diretto di dispositivi di protezione personale e di attrezzature per la terapia intensiva.

Chiunque desiderasse contribuire per aiutare l’Ospedale di Sassuolo in questo momento di emergenza può farlo in diversi modi.

  • DONAZIONI IN DENARO:
    • all’Ospedale di Sassuolo S.p.a. con bonifico bancario all’IBAN IT 42 M 03069 67017 100000002263 indicando nella causale “emergenza Covid”. Sarà rilasciata un’attestazione di erogazione liberale (non detraibile fiscalmente);
    • alla Fondazione Ospedale di Sassuolo O.n.l.u.s. con bonifico bancario all’IBAN IT 74 S 02008 67016 000102982966indicando nella causale “emergenza Covid”. Sarà rilasciata una ricevuta detraibile fiscalmente
  • DONAZIONE DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PERSONALE / CIBO e BENI di CONFORTO / OFFRIRE PRESTAZIONI o COLLABORAZIONI:
    • occorre prendere contatti diretti con l’Ospedale di Sassuolo telefonando allo 0536 846294

Ora più che mai c’è bisogno dell’aiuto di tutti: #insiemesivince!

Credit Photo: Sassuolo Calcio Femminile

Veronica Benedetti, Tavagnacco: “Il mio obiettivo è fare bene e migliorarmi”

Veronica Benedetti, attaccante ventenne del Tavagnacco, ha parlato, a tutto tondo sul calcio femminile, a CalcioinRosa :

IL CALCIO
“Ho iniziato a giocare a calcio a 8 anni nel Cjarlins Muzane, in seguito all’età di 15 anni sono andata al Tavagnacco ed ho iniziato così a giocare con l’Under 19. Ho avuto diverse esperienze con la Nazionale (Under 16-17-19) poi a causa di un infortunio ho avuto un lungo periodo di stop. Ora gioco con la prima squadra”.

IDOLI
“Il mio “idolo” per quanto riguarda il calcio femminile è Alex Morgan mentre nel maschile Cristiano Ronaldo. Uno tra i più bei momenti della mia carriera è stato quando, con la Nazionale U16, abbiamo partecipato al Torneo delle Nazioni ed ho segnato contro l’America, un gol che è valso la vittoria visto che la gara è finita 1-0. Lo ricordo sempre con grande emozione”.

IL TAVAGNACCO
“L’obiettivo salvezza? Penso che il segreto sia di continuare ad allenarci con costanza, sacrificio e grande determinazione. Il mio obiettivo è fare bene e migliorarmi, poi ovviamente l’obiettivo è lo stesso del mio club, la permanenza in Serie A”.

COVID-19
“In questa emergenza ci sono stati assegnati degli esercizi da poter fare a casa in modo autonomo. Ogni giorno il preparatore atletico ci invia una scheda con l’allenamento: fase di riscaldamento (core stability, andature, skip, slanci) e poi un lavoro aerobico, di forza o lattacido a seconda delle giornate”. 

Credit Photo: Vanni Caputo

Gli Azzurri e le Azzurre ringraziano il personale ospedaliero: “Facciamo il tifo per voi”

Si chiude oggi la campagna #leregoledelgioco promossa dalla FIGC: raggiunte 4,5milioni di impression e 220mila interazioni. Questa sera il CT Mancini a “Che tempo che fa”

Si conclude oggi la campagna di comunicazione #leregoledelgioco, promossa dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio che attraverso gli Azzurri e le Azzurre vuole contribuire a sensibilizzare i cittadini sulle regole da seguire per contenere la diffusione del Covid-19. Nell’ultimo video pubblicato sui social della FIGC oggi, la chiusura è affidata ai capitani della Nazionale maschile e femminile Giorgio Chiellini e Sara Gama: “Facciamo il tifo per voi, a nome degli Azzurri e delle Azzurre un ringraziamento speciale ai dottori, agli infermieri ed a tutto il personale ospedaliero. Un abbraccio grande e grazie per tutto quello che state facendo”. Il messaggio è stato pubblicato anche sulle tre testate sportive La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport e Tuttosport.

In questa settimana, i CT Roberto Mancini e Milena Bertolini e tanti calciatori e calciatrici delle Nazionali hanno voluto sostenere i comportamenti positivi indicati dalle istituzioni attraverso una social activation con la quale sono state spiegate 11 regole del gioco. Ciascun protagonista della campagna ha realizzato una storia e un breve video in cui ha spiegato la propria regola invitando il pubblico a condividere il messaggio e ad interagire con l’hashtag ufficiale della campagna.

I contenuti pubblicati sui profili social della Nazionale Maschile e della Nazionale Femminile – Facebook, Twitter e Instagram – hanno ottenuto complessivamente circa 4milioni e 500mila impression con oltre 220mila interazioni.

“La campagna ha riscosso un grande successo – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – soprattutto per l’adesione da parte delle Azzurre e degli Azzurri che hanno dimostrato disponibilità e grande senso di responsabilità. Desidero per questo ringraziarli tutti, insieme ai loro Club, che molto stanno facendo nel campo della solidarietà in un momento così difficile. L’impegno della FIGC non si ferma qui: nei prossimi giorni lanceremo altre iniziative a sostegno di tutti coloro che stanno fronteggiando l’emergenza in prima linea”.

Hanno aderito alla campagna della FIGC oltre ai due Commissari Tecnici, i calciatori e le calciatrici Federico Bernardeschi, Leonardo Bonucci, Federico Chiesa, Andrea Cistana, Gianluigi Donnarumma, Cristiana Girelli, Manuela Giugliano, Pierluigi Gollini, Alia Guagni, Ciro Immobile, Lorenzo Insigne, Jorginho, Nicolò Zaniolo, oltre appunto ai Capitani Giorgio Chiellini e Sara Gama.

Questa sera, la campagna #leregoledelgioco sarà protagonista anche nella trasmissione “Che tempo che fa” su Rai 2: il CT della Nazionale Roberto Mancini sarà ospite in collegamento con Fabio Fazio per parlare dell’iniziativa, insieme ad alcuni video di altri Azzurri (Lorenzo Insigne, Francesco Acerbi, Andrea Belotti, Federico Bernardeschi) che manderanno un loro messaggio al pubblico.

La campagna, inoltre, ha avuto l’obiettivo di sostenere le strutture sanitarie in prima linea in questa emergenza invitando tutti gli italiani a devolvere; al riguardo, la FIGC ha deciso di donare un contributo di 100.000 euro all’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma.

La FIGC ha inoltre aderito alla campagna promossa dal Ministero dello Sport #distantimauniti: in questi giorni hanno pubblicato contenuti dedicati alla campagna Leonardo Bonucci, Sara Gama e Ciro Immobile.

Credit Photo: FIGC

 

Intervista a Rachele Baldi

Ecco l’intervista che la redazione di Cartellino Rosa ha dedicato al nostro portiere Rachele Baldi
Ciao Rachele, come nasce il tuo amore per il calcio? Da cosa ha dipeso la scelta di fare il portiere?

“Mi sono appassionata quando da piccola, all’età di 5 anni, andavo a vedere le partite di mio fratello, anche lui portiere. Ero una bimba molto attiva e mi piaceva l’idea di tuffarmi in terra, nel fango e mi affascinava la diversità di quel ruolo.”

Le squadre toscane sono una costante nella tua carriera, ad Empoli hai trascorso la maggior parte della tua vita calcistica. Hai mai pensato di lasciare la tua regione natia? Faresti un’esperienza all’estero?
 

“Empoli è sempre stata una casa per me. È importante sentirsi bene nel club così da poter esprimere il meglio di sé: qui mi sento serena e ho potuto sempre dare il massimo di me stessa. Però non ho mai escluso la possibilità di fare un’esperienza fuori regione o addirittura fuori dall’Italia. Sarebbe sicuramente motivo di crescita personale e calcistica.”

Quest’anno ti sei resa protagonista di parate mozzafiato, di cui alcune anche dagli 11 metri. Hai un segreto particolare per ipnotizzare l’avversaria?
 
“Non saprei. Alcuni dicono che ho lo sguardo serio e minaccioso. In realtà non tolgo gli occhi dalla palla e dagli 11 metri mi affido al mio istinto.”
L’Empoli è considerato da molti la vera rivelazione di questo campionato. Ti aspettavi una stagione così?
 
“Non mi aspetto mai niente in verità. Siamo partite con un gruppo e abbiamo subito creduto in noi e nel lavoro dello staff. C’è affiatamento e condivisione.”
A coronamento delle ottime prestazioni è arrivata, prima per le qualificazioni all’Europeo e dopo per l’Algarve Cup, la chiamata di Bertolini. Che emozioni hai provato ad indossare la maglia della Nazionale?
 
“Rappresentare il mio paese e avere lo scudetto sul cuore è un’emozione che non si descrive. Per me è stata sicuramente la dimostrazione che sto lavorando bene e non posso che esserne felice. Ogni volta torno con un bagaglio in più e dei compiti per casa e metto tutto al servizio della mia squadra. Non si finisce mai di imparare. È un lavoro continuo e questo mi stimola ad essere sempre migliore.”
Il ruolo che ricopri, nel calcio femminile, è quello più affetto da pregiudizi come: l’altezza del portiere, la grandezza delle mani e spesso qualcuno afferma “ci vorrebbero porte più piccole”. Cosa ne pensi tu al riguardo?
 

“Ogni portiere ha le sue caratteristiche, i suoi limiti e le sue qualità. Dipende tutto dalle fisicità ovviamente. Le porte vanno bene così a mio avviso, non mi sono mai posta il problema. Non ho mai pensato che per noi fossero troppo grandi.”

Una volta tolta i guantoni chi è Rachele?
 
“Bella domanda. Rachele è una persona semplice, solare ma anche timida le prime volte. Mi sciolgo sempre dopo un po’. Osservo molto e a volte sono in un mondo tutto mio. Sono molto determinata e testarda, se voglio una cosa trovo a tutti i costi il modo per prendermela e purtroppo è difficile farmi cambiare idea. Però accetto i consigli e le critiche costruttive. Sono umile e creativa. Mi piacciono tutti gli sport, la musica, l’arte e la fotografia in particolare. Mi piace stare con gli amici e la famiglia, ma a volte sento il bisogno di stare da sola con me. Sono anche un po’ permalosa e non mi piace discutere con le persone.”
Credit Photo: Empoli Ladies

Maria Korenciova: “Abbiamo ricevuto piani di allenamento da un istruttore di fitness e stiamo cercando di seguirli”

Il Covid-19 come ben noto a tutti sta cambiando le abitudini e lo stile di vita di chiunque, ed il mondo calcistico non è esente da tutto questo. Milano rappresenta uno dei maggiori centri di incubazione del virus e perciò la popolazione milanese è barricata in casa. Sport.sk ha avuto la possibilità di intervistare Maria Korenciova, portierona slovacca del Milan, per parlare con lei della situazione drammatica che sta vivendo ma anche per smorzare un po’ gli animi parlando di calcio. Simpatico siparietto che ha coinvolto il giornalista Ondrej Lauko, autore dell’intervista, dato che al momento della chiamata Maria si stava allenando ed ha chiesto di richiamare più tardi; le priorità sono importanti.

Cominciamo alla leggera, che allenamenti hai fatto per mantenerti in forma e pronta per il rientro in campo?
“In questi giorni sto principalmente correndo e facendo esercizi di consolidamento. Rafforzare e correre sono gli unici due modi per mantenersi in forma ora. Confesso che non è la mia attività preferita. Il campionato o l’allenamento congiunto non potranno mai essere sostituiti .”

Parlando degli allenamenti, sicuramente hai annullato quelli in comune.
Quali schede tecniche devi seguire andando in palestra o a correre?
“Abbiamo ricevuto piani di allenamento da un istruttore di fitness e dovremmo seguirli. Tuttavia, non dobbiamo incontrarci in gruppo. È un po’ difficile dato che vivo in un condominio di quattro piani in cui si trova circa la metà della nostra squadra.
Sono sola nell’appartamento, ma alcuni bambini hanno due o tre anni. Il periodo di incubazione del coronavirus è scaduto, quindi continuo a incontrare le mie compagne di squadra dall’inizio però non con altre persone fuori. Nel complesso, in Italia si applicano regole piuttosto rigide .”

Per esempio?
“I negozi, le scuole e gli uffici chiusi sono all’ordine del giorno. È necessario osservare uno stretto isolamento, anche se le persone possono uscire, ma solo in condizioni rigorose. Non puoi camminare in gruppo, è necessario mantenere una distanza di un metro di distanza. Se non lo fai, la polizia potrebbe denunciarti e importi una multa, la violazione è persino considerata un crimine. Solo i supermercati sono aperti ed è permesso di arrivarci solo in un determinato numero. Ci sono molte persone davanti al negozio, ognuna ad almeno un metro di distanza. Ogni cinque minuti fanno entrare una decina di persone, ma devono anche passare e tenere almeno un metro dagli altri alla cassa. “

Milano è uno dei massimi centri di contagio, quindi esistono probabilmente misure simili in atto. Che ne pensi?
“Sono pienamente d’accordo, queste regole sono necessarie. Un altro aspetto è che le persone dovrebbero rimanere a casa il più possibile e se escono devono avere una delle tre ragioni speciali ovvero una visita dal medico, il lavoro o un acquisto. Ognuno ha un modulo con loro per compilare il motivo per cui sono fuori. Quando guardo fuori, vedo la strada principale, che di solito è affollata, ora è desolata, con solo poche persone che la attraversano. Per gli italiani è molto difficile, sono persone di contatto e sociali, trascorrono spesso del tempo insieme in gruppo, con i vicini, con la famiglia, con gli amici. Sfortunatamente, non è possibile ora. Sento che le persone hanno già capito la gravità della situazione.”

In che modo il Milan garantisce che i suoi giocatori e il suo staff non siano infetti?
“Fin dall’inizio abbiamo ricevuto notizie dal club sulla situazione. Ci hanno inviato informazioni su come non dovremmo comportarci, cosa dovremmo evitare, quali restrizioni applicare. Naturalmente, si presta attenzione ad aumentare l’igiene e la consapevolezza generale. Grazie a Dio, non abbiamo ancora avuto un caso di coronavirus nel club. “

Qual è la tua opinione sulla situazione attuale nel mondo?
“È difficile da dire. Nessuno era preparato per questo, nessuno di noi aveva mai provato niente del genere. Difficile trovare il modo giusto di rispondere. Certo, il coronavirus ha portato molti problemi, ma dobbiamo rimanere calmi ed essere responsabili per noi stessi, ma anche per gli altri. Dobbiamo rimanere pazienti e la situazione migliorerà nel tempo. “

Pensi che gli italiani inizialmente abbiano sottovalutato la situazione?
“All’inizio credevo di si e forse mi sono fidata un po’ troppo di loro, ora non credo. Quando vedo come reagiscono le persone nel Regno Unito o in Germania, dove decine di migliaia di persone vanno a concerti o altri eventi, non capisco. Questa è una terribile stupidità. E a tutto ciò si aggiungono le dichiarazioni di Boris Johnson che permettono a tutti di essere infettati in modo da avere un’immunità collettiva. Presumibilmente, le vittime saranno tante. Oggi trovo tali affermazioni inaccettabili. Come il comportamento ignaro di alcune persone. Ad esempio, la compagna di nazionale Lucia Ondrušová, che gioca per Colonia in Germania, ha affermato che quasi nessuno indossa un velo.”

Eri nel giro della nazionale, quindi andiamo a parlare della squadra nazionale. Il club non ti ha fatto partecipare alla convocazione nazionale di marzo, perché?
“A quel tempo, circa due settimane fa, il coronavirus aveva iniziato a rappresentare un problema. La situazione è cambiata di giorno in giorno. I numeri non erano ancora così rapidi, ma tuttavia crescevano. Il club mi ha raccomandato di non andare. Ho pensato che fosse giusto. Se viaggiassi, metterei in pericolo i miei compagni di squadra e i miei amici. La responsabilità deve essere sentita e l’ho presa in questo modo. “

Ti dispiace davvero di non essere andata?
“Sono rimasto dispiaciuta. Le convocazioni rappresentative nazionali si stanno allontanando dalla normale routine del club. Posso incontrare persone che conosco fin dalla tenera età e le adoro. Ma potevo mettere in pericolo quelle persone, e di certo non lo volevo. Ecco perché sono rimasta in Italia. “

Ma probabilmente hai guardato le compagne di squadra alla Cyprus Cup e hai incrociato le dita per loro.
“Non ho visto le partite, ma ho ricevuto molte notizie. Mi sono state fornite dal nuovo allenatore dei portieri Jan Novota. Ci sono stati diversi fattori che hanno influenzato le partite a Cipro, perché una squadra non è arrivata a causa della minaccia del coronavirus(Thailandia). Abbiamo pareggiato con il Messico (2: 2) e perso contro la Finlandia (2: 4). Non voglio valutare solo i risultati. Il fatto positivo è che abbiamo segnato abbastanza gol e Patrícia Hmírová è stata anche la miglior marcatrice del torneo. “

Concludiamo con la tua squadra, come sta andando con il Milan nella Serie A femminile?
“La competizione è, ovviamente, sospesa. Siamo attualmente al secondo posto a parimerito. Al primo posto c’è la Juventus, che ha un ottimo vantaggio. Forse manterrà il suo primo posto anche dopo la ripresa del campionato, se ricomincia. Dico sinceramente, poiché il numero di persone infette è ancora in crescita, probabilmente la versione del campionato attuale non funzionerà.  Noi e la Fiorentina abbiamo un secondo posto, che è fondamentale per noi e vorrà dire Champions League.”

Qual è il tuo idolo calcistico, è maschio o femmina?
“Non ho mai avuto schemi specifici. Sto cercando di prendere qualcosa da chiunque mi possa dare qualcosa. Mi piacciono Manuel Neuer, Gianluigi Buffon e Petr Čech.”

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

FIFA Women’s Ranking: metodologia di calcolo per le Nazionali

Con lo stop imposto a gran parte del calcio mondiale, il Women’s Ranking della FIFA sarà costretto ad un periodo di congelamento. Il probabile slittamento di Euro 2021 all’anno successivo e l’interruzione di tutte le manifestazioni ci consente di trarre un’analisi accurata della situazione. Prima di verificare come stanno le cose, dobbiamo capire come vengono decisi aumenti o diminuzioni dei punteggi nel ranking.

I criteri chiave che consentono il calcolo del punteggio sono: i risultati di una nazionale, vittorie o sconfitte in patria, in trasferta o su campo neutro, l’importanza del match che si disputa e la differenza tra una squadra e l’altra all’interno della classifica.

Il risultato del match di una squadra viene convertito in un valore: “Attuale“. Tramite alcune formule, la differenza nei punti di valutazione (forza) si traduce in un valore “Previsto“. Questi valori vengono modificati in base ai risultati di una Nazionale.

La territorialità è importante per aumentare il punteggio. Giocare in casa, in trasferta o in campo neutro assegna vari punteggi alla compagine. Non soltanto, l’importanza del match tra le due nazionali consente alla squadra vincente di aumentare maggiormente il proprio voto. Se l’Italia avesse battuto la Germania in finale di Algarve Cup, il punteggio sarebbe salito vertiginosamente, poiché le tedesche sono seconde nel ranking e le Azzurre quattordicesime.

In altre parole, più una Nazionale vince più il suo punteggio sale. Ma non sono soltanto le vittorie a contare. Anche la conquista di trofei ufficialmente riconosciuti dalla FIFA permettono un aumento consistente del rating.

 

Eleonora Petralia, capitano Cesena Calcio Femminile: “Una famiglia, qui non ti senti mai sola”

Subito una precisione: capitano o capitana del Cesena femminile? Eleonora Petralia, 30 anni, tra i volti simbolo della squadra rosa del Cavalluccio, risponde: “Credo si dica capitano”.

Petralia, cosa rappresenta per lei il calcio?
“Un po’ la mia vita. Ho iniziato quando avevo quattro anni, è stato il mio unico sport, oggi insegno educazione fisica: il calcio e lo sport mi rappresentano”.

Chi l’ha ispirata nel diventare calciatrice?
“Mio papà Luigi giocava, Prima Categoria e Promozione nel Ferrarese. Anche mia mamma Sandra, nella squadra del paese perché ancora non c’erano formazioni femminili organizzate. Sono cresciuta in un mondo di ‘pallonari’”.

Qual è stato il suo percorso in parallelo al calcio femminile in Italia?
“L’ultimo Mondiale in Francia ha prodotto più notorietà e ha aiutato il movimento come sponsor. Non siamo però considerate professioniste e questo rimane una pecca. Ho giocato diversi anni in serie A e posso dire che prima questa visibilità ancora non c’era. Così, durante il mio percorso calcistico, ho studiato, mi sono laureata, laurea magistrale in Scienze Motorie. Oggi l’insegnare educazione fisica mi permette stabilità, equilibrio e mi consente di proseguire con il Cesena in un campionato entusiasmante e nazionale come la serie B. E’ un’esperienza a cui devi dedicare tempo, ma dà anche tanti stimoli”.

Quanti tifosi vengono a vedere il Cesena femminile?
“Di preciso non saprei, credo una media di 200 circa. Dipende molto dalla partita, ad esempio nel derby con il Ravenna c’erano tante persone. Il calcio femminile sta crescendo, la stessa serie A ora ha più seguito rispetto a quando giocavo nel Riviera di Romagna”.

Cosa rappresenta per lei il Cesena?
“Una famiglia. Sono qui da tre anni e mezzo, il pregio migliore è l’umanità di tutto l’ambiente che permette di svolgere la tua vita e coltivare la tua passione che, come già descritto, diventa anche impegnativa. E’ una società che anche nei momenti più bui ti aiuta a rialzarti”.

In che istituto insegna educazione fisica?
“Al Blaise Pascal. In questo momento ho preferito lasciare tranquilli i ragazzi, hanno già tanto lavoro da fare online. Stiamo aspettando le ultime direttive sulla chiusura delle scuole, se si prolungherà darò loro qualche lettura interessante riguardo l’alimentazione e l’esercizio fisico”.

Anche voi tifate per la ripresa del campionato per centrare una splendida salvezza.
“Mi auguro si possa completare tra maggio e giugno, però non si sa nulla di preciso”.

Qual è la priorità per il calcio femminile?
“Innanzitutto, servirebbe rendere concreto l’obiettivo professionismo. E poi una maggiore pubblicità per incentivare le persone a venirci a vedere”.

Gianluca Mariotti
Redazione sportiva presso Cesena – Il Resto del Carlino

 

Karly Roestbakken vola in Norvegia per giocare con i giganti dell’LSK Kvinner

La star del Canberra United e delle Westfield Matildas, Karly Roestbakken, è determinata a contribuire al successo del LSK Kvinner dopo che la squadra norvegese si è assicurata i suoi servizi la scorsa settimana.

Roestbakken, 19 anni, giocherà nella Toppserien (massima serie del campionato norvegese di calcio femminile) con i campioni in carica e sette volte vincitori del campionato. La nazione scandinava è la terra di nascita di suo padre e dove ha giocato come calciatore di seconda divisione prima di emigrare in Australia. L’LSK, con sede a Lillestrom, ha vinto gli ultimi sei titoli del campionato ed è stata finalista del quarto di Champions League nel 2018/19, dove la formazione è stata battuta dal Barcellona.

“Non vedo l’ora di giocare per l’LSK”, ha dichiarato Roestbakken al sito ufficiale di Canberra “Sarà una sfida entusiasmante giocare in un torneo completamente nuovo per me, e spero di riuscire a contribuire alla vittoria del prossimo titolo”.

“Voglio anche ringraziare Canberra United per avermi aiutato ad arrivare a questo punto della mia carriera e per il loro supporto continuo durante la stagione della Westfield W-League”.

Roestbakken ha fatto il suo debutto internazionale nella famosa vittoria per 3-2 dell’Australia sul Brasile, e ha aiutato le Westfield Matildas ad assicurarsi un posto ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

“Siamo incredibilmente lieti di essere in grado di rafforzare la nostra squadra con questa nuovo nuovo acquisto” ha dichiarato l’LSK in una nota “Karly può ricoprire tutte le posizioni difensive e può essere descritta come un duro lavoratore sia offensivamente che difensivamente. Non vediamo l’ora di vederla in giallo e nero!”.

Photo Credit: Canberra United

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