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Alain Conte, Cesena: “Successo importante per la classifica, ora due gare in quattro giorni”

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Cesena, in Serie B, ha battuto per 0-2 il Pavia in trasferta. Nel post gara, ai microfoni del club, in casa romagnola a parlare è stato il tecnico Alain Conte che ha dichiarato: “Abbiamo vinto una partita complicata, su un campo veramente difficile dove era impossibile giocare a calcio contro un avversario che comunque sta lottando per la salvezza e quindi è in piena lotta per il suo obiettivo”.

L’allenatore ha poi aggiunto. “Noi siamo stati bravi perché volevamo rifarci dopo la brutta sconfitta subita con la Orobica in casa, questo era importante per noi ritrovare i tre punti in una settimana comunque complicata perché abbiamo tre trasferte. Giovedì saremo a Terni contro la Vis Mediterranea e domenica prossima saremo a Lumezzane”.

L’allenatore ha poi concluso: “Diciamo che questi tre punti sono utili per il nostro cammino e sono anche una boccata d’ossigeno dal punto di vista dell’orgoglio che abbiamo messo in campo. Adesso andiamo avanti così perché il nostro obiettivo è cercare in tutti i modi di trovare continuità di risultati in questa ultima parte di stagione, dobbiamo farlo passando dalla partita di giovedì che non sarà semplice”.

Final Four Primavera 1 le interviste – Bruzzano: “ci ho sempre creduto”, Mandelli “ci abbiamo provato”

Credit: Paolo Comba, Photoagency Calcio Femminile Italiano

Terminata la finalissima per l’assegnazione dello scudetto Primavera, che la stagione prossima arricchirà le maglie bianconere della Juventus, il primo a presentarsi alle interviste finali è stato il mister sconfitto. Un allenatore, Marco Mandelli, che può però andare orgoglioso delle sue ragazze: “Assolutamente si, perché sono state bravissime” afferma senza esitazioni il tecnico interista che poi, rivolgendo lo sguardo al futuro aggiunge “Hanno fatto un percorso eccezionale. È una squadra giovane, la maggior parte del 2008 e quindi potrebbero giocare in under17”. Per cui, aggiungiamo noi, è assolutamente lecito per la Società e la tifoseria nerazzurra guardare al classico bicchiere mezzo pieno.

Uno sguardo positivo che, giustamente, fa un po’ a cazzotti con la delusione del momento: “Certamente c’è rammarico, perché comunque credo che abbiamo dimostrato di poter stare in campo ed abbiamo meritato di stare qui, in finale…” sottolinea Mandelli “…abbiamo avuto occasioni, anche nel primo tempo, abbiamo anche preso un palo, per il pareggio. Insomma ci abbiamo provato, ma se non la butti dentro diventa difficile”.

Un ragionamento che senza dubbio si può condividere, quello del mister interista, perché le sue ‘biscette’ hanno retto il confronto con le favorite avversarie (che in classifica, alla fine della stagione regolare, lo ricordiamo, le avevano precedute di ben nove lunghezze), nonostante solo due giorni prima avessero dovuto affrontare gran parte della semifinale (una settantina di minuti) in inferiorità numerica. Proprio quella prestazione, forse, ha dato ancora maggior convinzione al gruppo squadra, sul poter raggiungere il titolo: “Ci si credeva” è la conferma finale del mister “ma poi è andata così…”.

Da un allenatore contento delle sue ragazze, ma deluso dal risultato, si passa ad uno che invece è soddisfatto su tutta la linea. E non potrebbe essere diversamente, visto che le sue ‘zebrette’ hanno fatto la storia, conquistando il primo scudetto bianconero di categoria, dopo ben altre cinque finali perse: “Si, abbiamo fatto la storia” conferma sorridendo Marco Bruzzano, che poi ribadisce un concetto già espresso al termine della semifinale “e io credo che tutto l’ambiente Juve si meriti questo scudetto”. Un merito, sempre secondo il tecnico bianconero, dovuto “per il lavoro che ha sempre fatto, per l’importanza che ha sempre dato a queste ragazze ed il percorso che ha fatto fare loro”. Un risultato, quello del titolo di categoria, a cui il condottiero juventino dice di aver sempre creduto “sin da quando ho iniziato il primo agosto, perché ho trovato un gruppo di lavoro fantastico e delle ragazze fantastiche”, e di aver sempre atteso questo momento “perché ci credevo tanto”.

La squadra, però, in queste final four non ha reso come nell’arco della stagione regolare, forse perché attanagliata dalla tensione? “Si, la tensione è stata tanta. Sicuramente siamo arrivati qui con aspettative molto alte, da parte degli altri e magari anche da parte nostra” ammette Bruzzano “però abbiamo trovato sempre squadre che hanno saputo metterci in difficoltà”. Per questo, secondo l’allenatore ex Como “l’aspetto emozionale ha inciso molto. Ho tante ragazze giovani, che magari erano alla loro prima esperienza in una finale scudetto e questo ha giocato un brutto scherzo”. Il tecnico, d’altra parte, non trascura i meriti dell’Inter “a cui faccio i complimenti, perché soprattutto nel primo tempo ha saputo metterci in difficoltà. Poi nel secondo, siam riusciti a trovare le misure, le ragazze hanno trovato fiducia ed il risultato si è visto”.

La chiusura d’obbligo, al termine di una vittoriosa finale scudetto, dev’essere riservata alle dediche, alle quali Bruzzano non si sottrae: “Io sto per diventare papà, e quindi la prima dedica la faccio a mia moglie, la mia famiglia che mi segue sempre e sono molto importanti per mettermi dove sono adesso. E poi la dedico alle ragazze ed a tutto lo staff che hanno creduto in me, al Direttore Braghin ed a tutta la Società”. Dopo di che è veramente tutto, e l’allenatore torna dalle sue giovani, in attesa della premiazione, felice di doversi sottoporre ai ‘gavettoni’ di rito.

Orobica: pari con la Freedom, di Mariani il momentaneo vantaggio bergamasco

Credit Photo: Stefano Petitti- Photo Agency Calcio Femminile Italiano
Bella presentazione per l’Orobica che va in vantaggio a inizio gara sulle prime battute con Mariani che trova il tap in su assist di Cavicchia.
Le Sharks sprecano diverse occasioni che avrebbero messo un sigillo diverso sul risultato con Mariani, Paini e Cavicchia e il primo tempo dunque termina solo 1-0.
La Freedom trova il pareggio sugli sviluppi di un corner e di una successiva mischia in area dove Pasquali è lesta a catturare la palla caduta davanti a Frecchiami.
Orobica sugli scudi contro una Freedom battagliera che preme per fare il goal vittoria della matematica salvezza ma Demarchi compie due autentici miracoli e tiene in vita le rossoblù.
Le occasioni migliori capitano però alle attaccanti bergamasche: Corbetta, Tengattini, Paini, Cattuzzo e Mariani negli ultimi 20 minuti di gara si fanno sfuggire la lucidità per chiudere la partita che termina con un punto a testa.
Domenica prossima partita cruciale contro il San Marino per le ragazze di Coach Marini che cercheranno di portarsi a +5 sulla diretta avversaria e di agganciare il Verona oggi vincente con la Res Roma.

“Aver potuto condividere tutto questo con Sara Gama è stato e resterà un privilegio”

Credit Photo: Stefano Petitti – Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Con un lungo messaggio sui propri canali social, disponibile anche sul sito della Juventus, Sara Gama ha ufficializzato il suo addio al calcio giocato al termine della stagione. Un viaggio meraviglioso, quello di Sara, partito da Trieste e che l’ha portata a diventare un’icona del calcio italiano: per quanto fatto in campo, ma anche da protagonista di un percorso che ha portato il movimento in una nuova dimensione e le calciatrici al riconoscimento dello status di professioniste. Sono 13 i trofei vinti con la maglia della Juventus: sei scudetti, compreso quello già conquistato in questa stagione e che verrà celebrato sabato 10 maggio all’Allianz Stadium dopo il match contro l’Inter, tre Coppe Italia e quattro Supercoppe. A questi se ne aggiungono quattro con il Brescia: uno scudetto, una Coppa Italia e due Supercoppe.

“Aver potuto condividere questi anni con una donna dello spessore di Sara Gama è e resterà per tutti noi un privilegio – le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina -. Oggi si chiude un capitolo, quello della straordinaria calciatrice che Sara è stata, con la maglia della Nazionale e con quella della Juventus, ma per i valori che continua a trasmettere e per il contributo dato alla crescita dell’intero movimento sono certo che la sua presenza all’interno del mondo del calcio sarà ancora ispirazione per migliaia di bambine cresciute con il sogno di diventare Sara Gama”.

“Nel calcio italiano c’è un prima e un dopo Sara Gama – spiega la presidente della Divisione Serie A Femminile Federica Cappelletti -. Sara è stata protagonista in prima persona di un cambiamento culturale che prosegue ogni giorno in maniera più decisa: una presa di coscienza che il calcio sia una cosa sola, senza distinzione di genere. Grazie da parte di tutte noi donne a Sara, straordinaria capofila di mille battaglie, e a Gama, calciatrice di altissimo livello, che ha contribuito ai successi dei club che hanno avuto l’onore di averla in campo e ai risultati della nostra Nazionale”.

Il 19 febbraio di un anno fa, Gama aveva ufficializzato anche il suo addio alla Nazionale italiana, celebrato poi quattro giorni dopo al Viola Park durante l’amichevole contro l’Irlanda del Nord.  Questo il messaggio dedicato a Sara Gama sui canali social di FIGC Femminile.

Per tutte le volte che in campo hai messo anima e sudore.

Per tutte le volte in cui fuori dal campo hai combattuto con le unghie e con i denti per le giocatrici di ieri, di oggi e di domani.

Per tutte le volte in cui la tua professionalità e la tua determinazione hanno lasciato qualcosa nelle persone che ti hanno incontrata.

Per tutte le volte in cui sei stata in prima linea senza mai indietreggiare di un passo.

Per tutte le volte in cui le bambine di questo Paese hanno sognato di fare del calcio la propria vita e il proprio lavoro.

Per tutto questo e per molto altro ancora, Sara Gama.

Leggenda del calcio italiano.

Riunione del Consiglio Federale con temi all’ordine del giorno per Serie A e B femminile

credit photo: Emanuele Colombo - photo agency Calcio Femminile Italiano

È stata convocata per le ore 11 di mercoledì 30 aprile la riunione del Consiglio Federale. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, oltre all’approvazione del verbale della riunione dello scorso 27 marzo e alle comunicazioni del presidente, i seguenti punti: informativa del segretario generale;
-approvazione del Bilancio Consuntivo 2024; modifiche regolamentari;
-nomine di competenza; integrazione termini di tesseramento in ambito professionistico per la stagione sportiva 2025/2026;
-termini e disposizioni regolamentari in materia di tesseramento per le società della Lega Nazionale Dilettanti, stagione sportiva 2025/2026;
-termini e disposizioni regolamentari in materia di tesseramento per le società di Serie A femminile, stagione sportiva 2025/2026;
-termini e disposizioni regolamentari in materia di tesseramento per le società di Serie B femminile, stagione 2025/2026;
-norme in materia di tesseramento calciatori/calciatrici extracomunitari/ie in ambito professionistico, stagione sportiva 2025/2026; varie ed eventuali.

Torneo delle Regioni calcio a 5: Romagna, è qui la festa! Quattordici Regioni ancora in gioco. Gli accoppiamenti dei quarti di finale

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Sono quattordici le Regioni ancora in corsa per i titoli delle quattro categorie U15, U17, femminile e U19 del Torneo delle Regioni di calcio a cinque in corso in Romagna. Basta questo dato per fotografare la diffusione in Italia del calcio a cinque di base, lo spettacolo, la dinamicità di uno sport in continua evoluzione grazie al lavoro delle società, dei Comitati Regionali LND e della Divisione Calcio a Cinque. La terza e ultima giornata dei triangolari del Torneo delle Regioni di calcio a cinque giocata in Romagna ha completato il quadro delle squadre qualificate ai quarti di finale. Il Torneo riservato alle Rappresentative Regionali della Lega Nazionale Dilettanti con i giovani delle squadre delle categorie Under 19, U17, U15 e femminile si lascia alle spalle i Gironi per entrare nella fase ad eliminazione diretta in programma in quattro palazzetti della Romagna: Carisport di Cesena, “Palavalli” di Russi (Ra), “Baden” di Bellaria Igea Marina (Rn) e “Flaminio” di Rimini.

Delle 72 partecipanti rimangono in pista 32 Rappresentative. Il futsal si conferma uno sport imprevedibile con continui colpi di scena che hanno esaltato il pubblico sugli spalti e gli appassionati per una media di 200 spettatori nelle 32 partite della fase a gironi. In totale sono 6400 le presenze registrate nei palazzetti della Romagna che ha risposto alla grande con entusiasmo e calore. In corsa ancora quattordici Regioni, un bel segnale che sottolinea la qualità di tutta l’Italia C5 giovanile griffata Lega Nazionale Dilettanti. Sugli scudi Calabria, Lazio, Puglia e Veneto che hanno portato avanti tutte e quattro le squadre. Le Marche rimangono in corsa con tre Rappresentative, due per Lombardia, Piemonte VdA, Sicilia e Toscana.

Sul canale youtube ufficiale della LND le gare giocate disponibili on demand e le dirette di tutti i Quarti di finale.  I risultati, le classifiche, i marcatori, le notizie e il resoconto della giornata odierna su torneodelleregioni.lnd.it

IL PROGRAMMA

Seconda Fase

29 Aprile- quarti di finale
30 Aprile – semifinali
1 Maggio – finali

QUARTI FINALE – 29 Aprile

Under 19

Gara A (ore 17.30): Lazio-Calabria – Carisport di Cesena

Gara B (ore 17.30): Sicilia-Toscana – “Palavalli” di Russi (Ra)

Gara C (ore 17.30): Umbria-Lombardia – “Baden” di Bellaria Igea Marina (Rn)

Gara D (ore 18.00): Puglia-Marche – “Flaminio” di Rimini

Femminile

Gara A (ore 15.00): Puglia-Emilia Romagna – Carisport di Cesena

Gara B (ore 15.00): Abruzzo-Toscana – “Palavalli” di Russi (Ra)

Gara C (ore 15.00): Veneto-Lombardia -“Baden” di Bellaria Igea Marina (Rn)

Gara D (ore 16.00): Lazio-Calabria “Flaminio” di Rimini

Under 17

Gara A (ore 11.30): Lazio-Puglia – Carisport di Cesena

Gara B (ore 11.30): Campania-Sardegna – “Palavalli” di Russi (Ra)

Gara C (ore 11.30): Veneto-Calabria – “Baden” di Bellaria Igea Marina (Rn)

Gara D (ore 11.00): Marche-Piemonte VdA – “Flaminio” di Rimini

Under 15

Gara A (ore 9.30): Calabria-Puglia – Carisport di Cesena

Gara B (ore 9.30): Lazio-Marche – “Palavalli” di Russi (Ra)

Gara C (ore 9.30): Veneto-Sicilia – “Baden” di Bellaria Igea Marina (Rn)

Gara D (ore 9.00): Piemonte VdA-Emilia Romagna – “Flaminio” di Rimini

Lo sviluppo segue un percorso preordinato, la vincente dell’accoppiamento A affronterà in semifinale la vincente del D, quella del B con quella del C.

Brescia Femminile, il derby con il Lumezzane si tinge di biancazzurro

Photo Credit: Acf Brescia Calcio Femminile

Una vittoria di cuore, di sostanza, di qualità. Il Brescia si prende il derby con il Lumezzane e battendo 2-0 la squadra valgobbina non solo stacca il quinto successo consecutivo e chiude aprile con tre affermazioni nei tre derby disputati, ma aggancia anche al quinto posto in classifica la formazione rossoblu.

La gara è subito vibrante, con entrambe le compagini, da una parte il Brescia con Magri, dall’altra il Lumezzane con Pinna, che provano già nei primi minuti a farsi vedere nell’area avversaria. Poi il ritmo sale, incalzato da un centro Rigamonti pieno che spinge e incita le due squadre.
Queste, che alla vigilia avevano promesso di voler regalare una bella sfida ai sostenitori, non tradiscono le aspettative e confezionano azioni cariche di adrenalina ed emozioni. Se le rossoblu cercano di scardinare la gara con la già citata Pinna, Ghisi, Sule e Licari, il Brescia risponde con le punizioni di Morreale e Berveglieri, e le incursioni di Sobal.
Al 17esimo Tasselli è provvidenziale in uscita a chiudere su Sule, mentre quattro minuti dopo la numero 13 viene superata da Ghisi, lesta a ribattere una respinta, tuttavia il suo gol viene annullato per precedente fuorigioco di Licari. Pochi giri di lancette dopo tocca alle Leonesse affacciarsi dalle parti di Frigotto, ma anche in questo caso senza esito.
La pressione però sale, Magri carica la squadra, con un collettivo che risponde al meglio e fa le prove per il vantaggio: questo arriva al minuto 41, con la ventesima rete stagionale di Sobal (che la porta al momentaneo comando in solitaria della classifica marcatori della B). La polacca, di prepotenza difende palla e infila la difesa, andando poi a battere Frigotto.
Tre minuti più tardi le Leonesse si propongono anche in un veloce contropiede che però il Lumezzane risolve in angolo e, prima che il direttore di gara mandi tutti negli spogliatoi per l’intervallo, chiamano al doppio intervento l’estremo difensore ospite, prima con una punizione di Berti dal limite, deviata in corner, e poi con il traversone teso della stessa dalla bandierina, che ancora Frigotto mette in angolo.

Nella ripresa, dopo una prima incursione bresciana nell’area ospite, al nono è la formazione allenata da Nicoletta Mazza a farsi pericolosa, con la minaccia spazzata da Tunoaia. Poi Sobal cerca la doppietta personale, ma viene murata al momento della conclusione.
Il risultato cambia al minuto 17: le Leonesse si spingono avanti, la palla arriva a Sobal che appoggia per Magri e la capitana, da fuori area, si inventa un meraviglioso destro all’incrocio dei pali per il 2-0 che fa ribollire il Rigamonti.
Tre minuti dopo il Brescia avrebbe anche la palla del 3-0, ma Frigotto para a terra su Sobal, mentre al 32esimo suda freddo, quando un retropassaggio sbagliato si trasforma in assist per il Lumezzane, con la conclusione che si spegne sull’esterno della rete.
Poi ci sono ancora capovolgimenti da una parte e dall’altra, con le ospiti che, fino all’ultimo, provano a riaprire la gara, ma il punteggio non cambia più e dopo sette minuti di recupero l’arbitro decide che può bastare, per un triplice fischio che libera la festa biancazzurra.

Il post gara. “È stata una bella vittoria – fatica a nascondere la commozione e a trattenere le lacrime mister Valenti – le ragazze ci hanno messo tanta qualità, coraggio in fase di costruzione, nei contrasti, cuore, sostanza. Sono tanto stanco quanto contento, è proprio un piacere vedere le ragazze festeggiare“. Poi il tecnico confida: “Ad inizio stagione abbiamo fatto una cena durante la quale le persone al primo anno di Brescia dovevano cantare una canzone, la cosa è toccata anche a me che ho scelto “Ragazzo Fortunato” di Jovanotti, dicendo di essere un ragazzo fortunato, perché mi avevano regalato un sogno: è proprio un piacere essere l’allenatore di queste atlete, sono contento, soddisfatto e molto emozionato“.

BRESCIA: Tasselli, Pedrini, Nicolini, Lepera, Tunoaia, Larsson, Magri, Morreale, Berveglieri (40′ st Celestini), Berti (50′ st Razza), Sobal (50′ st Menassi). All: Valenti. A disp: Cazzioli, Hjohlman, Raccagni, Galbusera, Razza, Menassi, Roselli, Zambelli.
LUMEZZANE: Frigotto; Viscardi (41′ st Vavassori), Barcella (30′ st Mauri), Galbiati, Asta; Zappa (41′ st Carravetta), Ghisi, Tudisco; Licari (27′ st Ladu); Pinna, Sule (27′ st Basso). All: Mazza. A disp: Meleddu, Valesi, Crotti, Redolfi.
ARBITRO: Kurti di Mestre.
RETI: 41’ pt Sobal, 17’ st Magri.
AMMONITE: Morreale, Barcella, Viscardi.

Poker biancoceleste al Ferruccio: Como KO

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La vita la si deve prendere da dove viene, è come il portiere nel calcio: prende il pallone da dove lo buttano. Non bisogna avere paura nella vita”. (Papa Francesco)

Con questa frase del Santo Padre, che vuole essere un omaggio al Pontefice recentemente scomparso, si apre l’odierno articolo. Alle 12.30 le due squadre entrano in campo e si riuniscono a centrocampo per il minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco; minuto che coinvolge tutti i tifosi in piedi sulle gradinate, alcuni visibilmente commossi e scossi da quanto accaduto. Al fischio dell’arbitro piovono applausi con le mani di tutte rivolte verso il cielo.

Terreno di gioco in condizioni discrete, causa le ultime piogge. Cielo abbastanza sereno con un timido sole che fa capolino tra le nubi. Alle 12.34 l’arbitro dà inizio alla partita con la Lazio subito pericolosissima, ma con la difesa lariana attenta a sventare la minaccia e innescare così un contropiede malamente sfruttato. L’orologio a bordo campo segna le 12.35: è stato un minuto di gioco molto intenso, con già due nitide occasioni da rete.  Al quarto minuto, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dalla lariana Kramzar, un maldestro tentativo di rinvio della difesa ospite si trasforma in una ghiotta occasione da rete, ma la palla viene spazzata via quasi sulla linea di porta.

Al 26imo si sblocca il risultato: su lungo cross di Benoit, Le Bihan realizza di testa un pallonetto che scavalca l’incolpevole Gilardi e porta così in vantaggio le aquilotte romane.

A cinque minuti dall’intervallo, la Piemonte viene falciata in area di rigore; il direttore di gara assegna il penalty alla Lazio: Le Bihan, dopo aver sistemato il pallone sul dischetto, averlo risistemato ancora e poi ancora perché si muoveva, realizza il goal dello 0-2.

Nell’intervallo l’attenzione è tutta rivolta alla partita Napoli-Sampdoria che si stava giocando in contemporanea e che destava la curiosità di tutti: chi retrocederà? (Partita che poi terminerà con la vittoria delle partenopee); molto interesse ha destato la decisione della Lega Calcio Femminile di abolire le poule scudetto e retrocessione. Creando un campionato con 12 squadre e 22 giornate da giocare.  A parere di molti è meglio così perché poi le partite sarebbero combattute sino all’ultima giornata: dopo due gare di poule retrocessione, quasi sempre, si sa già chi retrocederà e viene a mancare interesse.

Nel frattempo, esponenti del fondo americano Mercury si vedono in tribuna.

Tra una chiacchierata e l’altra, incomincia il secondo tempo subito con un duro colpo:  notando Gilardi fuori dai pali, Le Bihan, (ancora lei!), tenta un pallonetto da fuori area che l’estremo difensore azzurro intercetta ma non trattiene, accompagnando la palla in fondo alla rete.

Sullo 0-3 per la Lazio, i giochi sembravano definitivamente chiusi, se non fosse stato che, una fino a quel momento, devastante Martina Piemonte, non avesse deciso di scrivere anche il suo nome sul tabellino dei marcatori. Con una giocata da applausi, sguscia via alla difesa azzurra, e piazza un destro a girare che si infila alla sinistra del portiere di casa. Applausi per Martina. Incontenibile oggi!

A fine partita si legge un po’ di rammarico sui volti delle ragazze: ma sono le sconfitte, più delle vittorie, che ti fanno crescere!

Terminata la gara ci si raduna tutti fuori dall’impianto sportivo per salutare le giocatrici di entrambe le squadre. Anche oggi non potevano mancare i fans con gli album di figurine da farsi autografare, per la gioia delle ragazze che firmavano divertite le loro.

Che bello vedere poi Martina Piemonte che si concedeva ai suoi supporters, (dei tempi in cui giocava nel Milan), e che scherzava con i bambini facendoli divertire.

L’ultima ad uscire dagli spogliatoi è stata Eleonora Goldoni, bella, simpatica e molto divertente: si presenta all’uscita con una cassetta di mele da distribuire ai presenti; eh sì, il passo tra calciatrice e ortofrutticola è molto breve! (P.S. per l’occasione, le mele “Gold” sono state rinominate mele “Goldoni”).

La bella Eleonora poi, dopo foto, autografi e risate varie, riceverà in dono, da un promettente scrittore finese, l’ultimo libro scritto dal ragazzo in questione. L’abbraccio fraterno tra i due chiuderà la giornata. Una giornata, nonostante il passivo troppo pesante, resa più leggera grazie ai sorrisi e gli abbracci delle ragazze verso i propri sostenitori.

Natanaele Rullo

 

 

 

 

 

Final Four Primavera 1: La Juventus sfata il tabù e conquista il suo primo scudetto!

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Il Viola Park di Bagno a Ripoli (Firenze), lo stupendo impianto che ha ospitato le final four del campionato Primavera 1, si è colorato delle tinte… bianconere! È infatti andato alla Juventus, lo scudetto under 19 della stagione 2024-2025. La Società juventina spezza così un tabù che l’aveva vista perdere ben cinque finali (nel 2018 contro la Pink Bari e dal 2020 al 2023 con la Roma). L’Inter, invece, si deve accontentare di aver rivissuto una finale di categoria, dopo quella vincente (contro la compagine giallorossa) del 2019.

Entrambe le contendenti sono approdate alla finale, in virtù della loro miglior posizione nella regular season (si sono classificate ai primi due posti) e dopo i pareggi a reti bianche delle due semifinali, contro Sassuolo e Roma. I due mister, gli omonimi Bruzzano e Mandelli (entrambi Marco, di nome), hanno optato per pochissimi cambiamenti nell’undici iniziale, con il bianconero che ha inserito Greta Bellagente, in luogo di Giorgia Bianchi, ed il nerazzurro che ha scelto Martina Viviani al centro dell’attacco, al posto di Lucrezia Sasso, accomodatasi in panchina. Ovviamente, fra le fila interista manca anche Martina Bressan, espulsa per doppia ammonizione nel corso della semifinale e sostituita, domenica come oggi, da Giorgia Beduschi.

Sin dal calcio d’inizio, battuto dalla Juventus, si capisce che si tratterà di una partita molto tattica. Difatti, la prima parte di match (una parte molto ampia) risulta principalmente di studio, con l’Inter che concede l’impostazione all’avversaria, per poi chiudere repentinamente nella propria metà campo. Il ritmo di gioco è comunque molto alto, caratterizzato da tanto pressing ed anche da perfette marcature preventive. La prima occasione, se così si può definire, è una punizione della juventina Zamboni, che chiama il portiere avversario ad una presa in due tempi, ma in posizione centrale rispetto alla porta (16’).

Le occasioni vere e proprie continuano a mancare e si registra solamente un tiro alto della bianconera Piermarini (32’), dopo una ribattuta corta di Verrini, che sorvola però la traversa. L’Inter, sembra ‘accendersi’ negli ultimi dieci minuti, quando Romanelli ha ben tre occasioni per sbloccare il risultato: al 36’ gira alto un suggerimento dalla destra di Giudici, mentre un minuto dopo, liberatasi dalla marcatura di Bertora, prima si vede ribattere il tiro da Mustafic e poi mette fuori la sua successiva conclusione. Il primo tempo si chiude così senza reti, com’era già successo alle due gare di semifinale.

Alla ripresa delle ostilità, la Juventus si presenta con Bianchi al posto di una Bellagente che non ha saputo offrire gli spunti concessi, domenica, nello spezzone di semifinale. Il filo conduttore del gioco sembra ricalcare la parte finale della prima frazione, con l’Inter maggiormente pericolosa ed una Juventus capace solo d’incrementare il possesso palla.

La svolta potrebbe arrivare al 52’ ed è proprio a favore delle nerazzurre, quando un traversone di Ciano, dalla destra interista, viene caparbiamente conteso da Romanelli a Cocino: la punta delle “biscette” si ritrova con la possibilità di calciare a rete da dentro l’area piccola, ma Mustafic è prontissima e come un falco piomba sul tiro, in uscita bassa, respingendolo. La squadra bianconera prova a replicare su calcio piazzato, ma il destro di Zamboni dai 20 metri non si abbassa e sorvola ampiamente la traversa.

Si arriva quindi all’ora di gioco, quando la Juventus passa abbastanza clamorosamente (in quanto tutte le occasioni migliori, sin a questo punto erano state delle sue avversarie) in vantaggio: Tosello si libera sulla fascia destra e crossa a centro area per Ferraresi, che viene anticipata da Beduschi, il cui colpo di testa finisce però sui piedi di Flis la quale, tutta sola, riesce di sinistro ad infilare l’incolpevole Robbioni.

Sbloccato il risultato, la formazione bianconera sembra come d’incanto ritrovare i meccanismi collaudati che le hanno fatto dominare la stagione regolare, mentre quella nerazzurra sembra di colpo accusare la stanchezza di quei 70’ giocati in inferiorità numerica, durante la semifinale. Le ragazze di Mandelli, sono però ben lungi dall’alzare bandiera bianca, ma la loro è più una reazione basata sui ‘nervi’ che non sulle dinamiche di gioco. Il mister prova anche a rimetterla sui binari della parità, inserendo prima la punta Sasso al posto del mediano Robino, quindi Bufano per una stanca Romanelli, ed è proprio la prima nominata che, al 78’, potrebbe riportare in equilibrio la sfida. Liberata in area da un ‘cioccolatino’ di assist fornito da Ciano, la giovane nerazzurra riesce ad anticipare l’uscita di Mustafic, ma la posizione angolata in cui si trova le permette soltanto di centrare la base del palo. L’occasione fa ritrovare energie insperate alla squadra in svantaggio ed al 84’ un rasoterra di Giudici sibila non distante da palo destro della porta bianconera.

Potrebbe sembrare tutto, ma invece nei minuti di recupero (quattro quelli decretati, sei quelli alla fine disputati a causa di alcune interruzioni) si riescono ancora a vivere due occasioni clamorose: la prima porta il difensore interista Beduschi, sugli sviluppi di un corner, ad impattare la sfera di testa, costringendo il portiere avversario ad una parata a fil di palo, poi quando il tempo è quasi scaduto, la subentrata Copelli (aveva sostituito la marcatrice Flis al 76’, mettendo in difficoltà la sbilanciata difesa interista, con le sue sgroppate) riesce a sprintare in piena area di rigore e viene atterrata dalla saltata Bufano: massima punizione ineccepibile, che Ferraresi trasforma con freddezza, spiazzando un’ancora una volta incolpevole Robbioni. Ed a questo punto, cromaticamente parlando, i colori bianconeri possono definirsi padroni del tempio viola e la festa scudetto può cominciare.

JUVENTUS – INTER 2-0

Arbitro: Anna Frazza di Schio (VI)

Assistenti: Gasparini di Macerata e Ciufoli di Albano Laziale (Roma)

IV ufficiale: Bianchi di Prato

Reti: 60’ Flis (J) e 90’+5 Ferraresi (J) su rig.

Recupero: 1’ e 6’

Angoli: 5 – 4

Ammoniti: Robino e Giudici (I), Zamboni e Bertero (J)

 

JUVENTUS: Mustafic, Tosello, Cocino, Termentini, Bertora, Gallo, Flis (76’Copelli), Piermarini (69’ Piccardi), Ferraresi, Zamboni (76’ Bertero), Bellagente (46’ Bianchi)

INTER: Robbioni, Consolini (84’ Petrillo), Compiani, Robino (66’Sasso), Verrini, Beduschi, Ciano, Giudici (84’ Cotugno), Viviani, Fadda, Romanelli (77’ Bufano)

 

Clarisse Le Bihan, Lazio: “Sul rigore quel buco in campo… Dedica speciale per la mia tripletta”

Photo Credit: Emanuele Colombo - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Tripletta e palma di migliore in campo per Clarisse Le Bihan, protagonista di Como Women- Lazio chiusa con la vittoria ospite per 4-0 con le prime tre reti marcate proprio dal Le Bihan. Ai microfoni del club la stessa punta francese ha dichiarato dopo la gara: “Nel primo tempo non abbiamo fatto la partita e per questo il primo gol è stato importante. Al momento del rigore, poi, un buco mi ha creato problemi per calciare”. 

Terza rete con un pallonetto da lontano che la transalpina commenta cosi: “Ho visto lo spazio e ho fatto gol, per noi oggi era una finale. Era importante vincere perché vogliamo finire il campionato come prime nel girone, il prossimo anno può essere ancora più bello. Ora dobbiamo finire benissimo a casa nostra. Forse all’inizio di stagione serviva un po’ di tempo per capire il modulo e conoscerci meglio, siamo cresciute tanto ed ora è più facile giocare insieme”. 

In chiusura l’attaccante laziale ha una dedica speciale per le sue tre reti: “Le dedico a mio padre, era un giocatore molto forte. Ho fatto gol di sinistro, di destra e di testa, sarà molto orgoglioso di me. Dopo aver chiuso la prima parte di campionato con il pari con l’Inter e la vittoria con la Juve abbiamo il livello in questa seconda fase”.

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