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Final Four Primavera 1: Le pagelle di Juventus-Sassuolo

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Ecco, di seguito, le nostre valutazioni sulle protagoniste della prima semifinale, delle final-four del campionato Primavera 1, che ha qualificato la Juventus alla finalissima di martedi prossimo (29 aprile, ore 16.30) presso il Viola Park di Bagno a Ripoli (Firenze).

JUVENTUS

Mustafic 8: sempre molto attenta, disinnesca tutte le occasioni capitate alle sassuolesi, superandosi al 72’ quando ‘vola’ a togliere un pallone destinato ad entrare all’incrocio dei pali.

Tosello 6: prestazione senza pecche e senza squilli, come un po’ tutta la formazione bianconera.

Cocino 6.5: merita un mezzo voto in più, per l’impegno che ci mette anche in fase offensiva.

Termentini 6: dedita maggiormente in copertura, la capitana non disdegna qualche apparizione in zona offensiva, ma è meno brillante rispetto al solito (dal 86’ Piccardi n.g.).

Bertora 7: sempre puntuale nelle chiusure, guida con autorità una difesa a volte un po’ distratta, tamponando anche gli errori altrui.

Gallo 5: dovrebbe essere una delle juventine più esperte ed invece sembra essere una di quelle che ha patito maggiormente l’emozione.

Flis 6: comincia con grande autorevolezza, ma con lo scorrere del tempo tende a spegnersi (dal 72’ Casella 6: con il suo ingresso, la sostanza non cambia).

Piermarini 5.5: cerca di sopperire con la quantità ad una certa mancanza di qualità, ma non sempre il gioco riesce a rendere il dovuto.

Ferraresi 5.5: ci ha abituati a ben altre prestazioni, ma quest’oggi è molto meno concreta del solito ed in alcune occasioni persin confusionaria (dal 72’Santarella 5.5: non ingrana e non incide).

Zamboni 7: nel primo tempo è la migliore in campo, crea occasioni sia per sé che per le compagne. In declino, forse non solo per colpa sua, nella ripresa (dal 60’ Bianchi 6.5: ci mette impegno e qualità, ma la squadra non la sostiene).

Copelli 6: nulla di trascendentale, per una che può cambiare le partite in un attimo. Ma anche nulla di dannoso (dal 60’ Bellagente 6.5: crea subbuglio nella difesa avversaria, con vivacità e velocità).

Bruzzano 6.5: la sua squadra rende meno di quanto ipotizzabile, ma lui riesce comunque a sfruttarne le basi. Anche con i cambi.

 

SASSUOLO

Di Nallo 6.5: le bianconere non creano grandi pericoli, ma quando ci provano lei si fa sempre trovare: puntuale e precisa.

Venturelli 6.5: la capitana neroverde non si limita a difendere la sua fascia, ma si propone spesso con sovrapposizioni offensive.

Randazzo 5.5: nel primo tempo perde un pallone che potrebbe diventare sanguinoso, ma inanella anche altri ‘svarioni’ meno gravi. Esce per infortunio (dal 60’ Bertola 6: fa meglio della titolare, pur non facendo nulla di trascendentale).

Hoxhaj 6.5: con la Venturelli è la migliore in difesa, sempre accorta e puntuale nelle chiusure.

Tonali 6: regge il confronto, ma non appare in condizioni ottimali. Potrebbe dare di più (dal 85’ Ateluce n.g.).

Lecaille 6.5: attenta e precisa, sostiene sia la difesa che l’attacco: ed in una semifinale scudetto non è cosa da poco.

Andersone 6: meriterebbe di meno, per una prestazione piuttosto ‘claudicante’ con cui non riesce ad incidere, ma al 72’ ha uno splendido guizzo che meriterebbe il gol, se il portiere bianconero non si superasse.

Guerzoni 6: nel buon gioco neroverde, passa quasi inosservata e non riusciamo a decidere se sia stato un bene od un male.

Girotto 6.5: si batte con la solita vigoria, anche se non con la solita lucidità. Ed all’ultimo minuto, stanchissima, mette fuori l’ultima occasione emiliana.

Perselli 7: inizia il match un po’ sottotono ma col passare dei minuti cresce, sino a diventare il vero ‘faro’ del gioco neroverde.

Stanic 6.5: nelle sue scorribande sulla fascia mette spesso in difficoltà le bianconere ed è attenta anche in fase di copertura.

Balugani 7: al suo Sassuolo manca solo il gol ed in campo, la differenza di classifica della stagione regolare non si vede.

 

Arezzo: passo falso contro il Parma

Credit Photo: Stefania Bisogno - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Siamo giunti alla 27esima giornata di campionato. L’ACF Arezzo cercherà di fermare la corsa allo scudetto del Parma Women attualmente a 2 punti di distanza dalla capolista.

ACF AREZZO – PARMA WOMEN
ACF Arezzo: Bartalini, Licco (Barsali 56’), Carcassi, Corazzi, Bruni, Prinzivalli (Nasoni 88’), Toomey, Facas (Lorieri 56’), Martino (Lunghi 56’), Fotunati (Taddei 75’), Razzolini

A disposizione: Pieri, Lunghi, Barsali, Santini Margherita, Torres, Taddei, Lorieri, Nasoni Emma, Orsenigo All. Ilaria Leoni

Parma Women: Copetti, Masu, Rabot, Pondini (Mounecif 88’), Lonati (Peruzzo 73’), Rizza, Distefano (Rognoni 64’), Kajzba (Ferin 64’), Ambrosi, Ferrario (Catelli 73’), Benedetti

A disposizione: Fierro, Peruzzo, Zazzera, Mounecif, Nichele, Catelli, Rognoni, Meneghini, Ferin All. Salvatore Colantuono

Marcatrici: Lonati (16’), Ferrario (51’)

Ammonite: –Angoli: 1 – 4 Recupero: 0’ – 4’

PRIMO TEMPO

6’ Prima occasione per il Parma. Benedetti dal fondo della fascia sinistra fa un passaggio in area per le compagne, trova Ferrario ma la numero 28 viene fermata dalla difesa amaranto.

7’ Rizza cerca il traversone ma la prende male e non conclude, ne approfitta Lonati che calcia alto sopra la porta mettendo la palla in rimessa dal fondo.

16’ Goal Parma. Rabot mette la palla in gioco da una rimessa laterale, trovando la compagna di squadra Benedetti. La numero 46 gialloblu, dalla fascia sinistra, offre un assist in area a Lonati che calcia segnando il goal dell’uno a zero.

19’ Occasione di raddoppio per il Parma Women. Da una rimessa laterale, battuta quasi dalla linea di metà campo, arriva una palla centrale in profondità per Kajzba che calcia forte ma si fa trovare pronta Bartalini che blocca in due tempi.

34’ Martino dalla bandierina tira direttamente in porta dove trova il pugno di Copetti. Ci riprova subito Carcassi di testa ma nella mischia la palla si allontana dalla rete; Razzolini prede possesso della sfera e calcia a Fortunati, che, dalla fascia sinistra, tira forte in porta ma viene bloccata dalla numero 77 parmigiana.

40’ Bartalini esce molto e calcia lungo per lanciare le compagne. Razzolini si impossessa della palla e in solitaria arriva nell’area di Copetti ma viene trattenuta da un’avversaria. L’arbitro ritiene tutto regolare e lascia continuare il gioco.

43’ Con una rimessa dal fondo Bartalini serve una palla per Carcassi. La numero 7 amaranto percorre tutto il campo fino all’area di rigore avversaria, calcia superando la difesa del Parma Women a cercare le compagne. Fracas prova il colpo di testa ma la palla finisce sul fondo.

SECONDO TEMPO

51’ Goal Parma. Pondini, dalla fascia destra, calcia forte sul secondo palo ma Batalini la respinge in tuffo. Ferrario approfitta dell’occasione calciando di prima e segnando il raddoppio del Parma Women.

63’ Un’azione iniziata da calcio di punizione sulla fascia destra da avvio a una serie di passaggi tra le ragazze di Ilaria Leoni che aggirano perfettamente la difesa gialloblu. Blasoni conclude crossando in area dove trova Carcassi che tenta la conclusione ma la palla termina sul fondo.

68’ Fallo di Rognoni su Carcassi concede il calcio di rigore all’ACF Arezzo. Sul dischetto si presenta Razzolini che calcia forte all’angolino in basso a destra ma Copetti la para. Nella mischia si susseguono una serie di rimpalli che terminano con una palla indietro per Barsali. La numero 11 amaranto crossa nuovamente in area dove trova Lorieri che prova la conclusione ma la palla finisce fuori.

75’ Rognoni attacca la difesa amaranto arrivando, in solitaria, davanti la porta di Bartalini. La 23 gialloblù calcia basso sul secondo palo ma Bartalini la devia mettendo la palla in calcio d’angolo battuto poi sopra la traversa. L’ACF Arezzo non riesce a fermare la corsa al titolo del Parma Women.

Il carro dei vincitori è nerazzurro al Vismara – Tessa Wullaert: “Abbiamo dato tutto”

Photo Credit: Rahma Mohamed - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Sicurezza fuori dal comune per la compagine interista, protagonista il più recente sabato di una prestazione vincente al Vismara. L’occasione stracittadina ha dimostrato la volontà della squadra ospite di non accontentarsi di un posto in Champions League, proseguendo sulla scia della totale positività rappresentata, al momento, da un secondo posto in classifica a quota 48.

Un piacere per Tessa Wullaert, autrice di una doppietta in tale occasione: “Si tratta di una vittoria fortemente voluta, l’obiettivo già raggiunto non ci bastava – ha dichiarato la belga a Inter TV -.
Abbiamo dato tutto in questo scontro e la squadra ha dimostrato unione di intenti e buone individualità.

Si sa, con il duro lavoro i traguardi pian piano arrivano, e questo non ha fatto altro che confermarlo. Stiamo scrivendo un pezzo di storia”.
Sono parole di grande intraprendenza di chi ha aggiunto al proprio bagaglio professionale 10 reti in una stagione non ancora terminata.

Final Four Primavera 1: La parola ai quattro mister, dopo le semifinali

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio

Si sono disputate, presso il Viola Park di Bagno a Ripoli (Firenze) le semifinali delle final-four di Primavera 1, che hanno promosso alla finale scudetto le prime due classificate della stagione regolare, ovvero Juventus ed Inter. Si è trattato di due promozioni arrivate dopo pareggi a reti inviolate, con le ragazze bianconere e nerazzurre che hanno prevalso sulle rivali di Sassuolo e Roma, solo grazie alla miglior classifica detenuta al termine della fase regolare. La Juventus, infatti, si era classificata ampiamente prima, con la compagine neroverde che era invece arrivata quarta, mentre nel caso dell’Inter, che aveva chiuso a pari punti con la Roma, a decidere il miglior piazzamento erano stati i confronti diretti, terminati entrambi con successi nerazzurri. Stiamo dunque parlando di confronti molto serrati, che hanno messo a dura prova le coronarie dei rispettivi tifosi: ma come li hanno visti, da parte loro, gli allenatori coinvolti?

Per l’eliminato Davide Balugani, guida tecnica del Sassuolo, c’è “molto orgoglio per la prestazione delle ragazze” che hanno saputo reggere il confronto con le favorite avversarie. Con molta filosofia, l’allenatore neroverde ammette che “oggi non siamo riusciti a fare gol, ma ci riusciremo”.  Per rincuorare le proprie ragazze, ovviamente abbattute moralmente, Balugani ha detto che “il calcio non finisce qua e concede sempre un’altra partita e noi la giocheremo”. Lo stesso mister, aggiunge poi che “ci proveremo anche l’anno prossimo e, se pure rischio si sbilanciarmi troppo, posso dirmi sicuro che faremo molto bene!”

Molto più loquace, ovviamente, quel Marco Bruzzano che con la Juventus ha centrato l’accesso alla finalissima: dell’impresa in semifinale sottolinea come “più che un’impresa, oggi è stato confermato tutto quanto fatto in questa stagione” aggiungendo poi che “questa finale è stata meritata dalle ragazze, dallo staff, dalla Società, perché è stato un anno speciale e conquistarsi l’ultimo atto dà sicuramente valore a tutto questo”. Sempre il condottiero juventino, rivela pure che “parlando con le ragazze sapevamo che l’aspetto emozionale avrebbe inciso tanto, in una gara secca dove avevamo il vantaggio di due risultati, ma dove le emozioni sono poi talmente forti che devi essere bravo a gestirle…” e, sempre a suo dire, questa è stata l’unica cosa chiesta alle “zebrette” “insieme al confermare tutto quanto avevamo fatto durante l’anno: e sapevo che avrebbero giocato una buona partita”.

Arrivata in finale, l’obiettivo del Club torinese non può che essere quello di vincere il titolo, dopo averne persi tre consecutivi contro la Roma: “Guarderemo con interesse l’altra semifinale, dove si affrontano due squadre valide che abbiamo già affrontato” sostiene Bruzzano “A prescindere da quello che sarà l’esito dell’incontro, sappiamo che martedi incroceremo un’avversaria molto forte”. Ma cosa chiederà, adesso, il mister alle proprie ragazze? “Chiederò di recuperare le forze dopo questa battaglia, perché martedi c’è una partita che non vale una stagione, in quanto è il percorso fatto che vale la stagione, ma che sicuramente vale tanto”

Anche l’altro allenatore approdato alla finale, l’interista Marco Mandelli, si pone l’obiettivo di recuperare le forze “perché giocare in inferiorità per 70 minuti, per delle ragazze, è tutt’altro che semplice ed io sono contento per come abbiamo saputo soffrire ed alla fine siamo stati premiati”. L’orgoglio del mister, nei confronti della prestazione della squadra, viene ribadito dal concetto che “credo proprio che abbiamo meritato” e lo stesso condottiero nerazzurro non si nasconde come l’obiettivo sia “quello di rivincere il titolo conquistato nel 2019, siamo qui per questo” anche se ammette di conoscere “la forza della Juventus, che è molto competitiva, ma noi ci batteremo al meglio”.

La carrellata dei tecnici, si chiude quindi con quello giallorosso, Marco Lucarelli: “Partiamo dalla delusione, fa parte del percorso. Abbiamo vinto all’ultimo minuto la partita decisiva contro la Fiorentina, abbiamo perso l’occasione per andare in finale all’ultimo minuto” è la chiosa del responsabile romanista, che poi prosegue “la partita l’abbiamo condotta sempre noi, ma forse avremmo dovuto gestire meglio certe situazioni e certe superiorità, ma credo che avremmo meritato di passare per la prestazione che abbiamo fatto e per la crescita che hanno avuto queste ragazze”.

La delusione di tutto l’ambiente è molto forte e si comprende ancor di più dal prosieguo del pensiero di Lucarelli: “Spiace particolarmente che le ragazze hanno messo in questa semifinale, ma bisogna fare i complimenti all’Inter, perché giocare in 10 per quasi tutta la partita non è mai semplice e loro sono state brave a difendersi, mentre noi avremmo dovuto essere migliori nel palleggio. Però possiamo farci un grosso applauso per il percorso che abbiamo fatto”

La guida tecnica delle “lupacchiotte”, lancia poi un immediato guanto di sfida per la prossima stagione: “Nell’ottica dello sviluppo e del percorso fatto dalle ragazze, siamo sicuramente ottimisti” dichiara “ci riproveremo l’anno prossimo, perché nel calcio abbiamo la possibilità di farlo, anche se resta il rimpianto per questa semifinale perché avremmo avuto la possibilità di passare noi…”

Max Canzi, coach Juve: “Bene nella ripresa. Gara all’Allianz? Daremo il tutto e per tutto!”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La sconfitta contro la Fiorentina è maturata a causa di una prestazione tutt’altro che brillante di quasi tutta la squadra, arrivata al Viola Park priva della fame che ha traghettato le ragazze dall’inizio della stagione. Il 3 a 1 che si leggeva sui tabelloni al termine della sfida indica che le bianconere non hanno avuto la giusta spinta per provarci e, complice una Durante in forma e “paratutto”, non hanno rimontato il 3 a 0 messo a segno da una Viola che ci ha creduto fermamente e si è portata, così, a -3 dalla Zona Champions.

Il tecnico della Juventus Women Massimiliano Canzi ha commentato la gara appena disputata mettendo in luce la bravura delle padrone di casa, che hanno approcciato bene la gara fin dai primi giri d’orologio e hanno siglato il gol che ha sbloccato la partita nel giro del primo quarto d’ora di gioco, a dimostrazione di un desiderio fortissimo di dare il tutto e per tutto: «Le motivazioni sicuramente incidono, però ci abbiamo messo tanto a entrare in partita: non abbiamo approcciato male alla sfida, ma il primo tempo oggettivamente la Fiorentina ha meritato più di noi», ha cominciato Mister Canzi in un’analisi breve, ma efficace della partita, una vittoria meritata da parte della squadra allenata da Sebastian De La Fuente.

Il tecnico si è soffermato sul secondo tempo, in particolare, 45 minuti giocati meglio da parte della Juventus e in cui è mancata la giocata decisiva, ma non la voglia di provare a riprendere il risultato, un atteggiamento propositivo che gli è piaciuto e che è andato a contrastare una prima parte di match totalmente sbagliata per motivazione: «Nella ripresa abbiamo giocato una buona gara, nella quale non siamo riusciti a concretizzare come avremmo meritato: nei secondi 45 minuti ce la siamo giocata con spirito “da Juventus”, di questo sono contento a differenza della prima parte di gara. Considerazioni che riguardano tutta la squadra, a prescindere da chi ha giocato e chi no: l’atteggiamento una volta che siamo tornati in campo dopo l’intervallo era chiaramente cambiato da parte di tutte.»

In chiusura, l’allenatore ha anticipato quale sarà il prossimo step, nonché l’ultimo atto, del campionato in corso, vale a dire la gara contro l’Inter all’Allianz Stadium, in programma il 10 maggio, quella che chiuderà la stagione e che anticiperà la finale di Coppa Italia, prevista per la settimana successiva. Due gare importanti che la squadra dovrà preparare bene: «Ora ci prepariamo ad affrontare la partita dell’Allianz Stadium tra due settimane davanti al nostro pubblico con cui chiuderemo il campionato: dobbiamo essere bravi a restare concentrati e a giocarci al meglio i prossimi 90 minuti.»

Serie A, 8 in pagella per l’Okasa Falconara. Poker Pescara e TikiTaka, Bitonto e Lazio ok. Ics tra Foligno e Kick Off

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Golaede per Lazio Bitonto: Jokisalo (poker), Vanessa (tris), Barca (bis), Colucci, Gurrieri, Ruffini, Raponi, Pantano e Conticelli liquidano 15-2 il Lamezia, in gol con Foti e Zagar; 9-3 per le pugliesi sulla Vip grazie alla tripletta di Renatinha, più i bis di Tampa e Mansueto e i centri di Grieco e Divincenzo. Doppio Sozstak e Troiano per le ospiti.
Infine, moto d’orgoglio dell’Atletico Foligno che impatta in casa con la Kick Off: Narcisi e Ghilardi si rispondono a colpi di doppiette.

SERIE A FABLESS – 24ª GIORNATA
DOMENICA 27 APRILE – ORE 16

AUDACE VERONA-OKASA FALCONARA 1-8
FEMMINILE MOLFETTA-TIKITAKA FRANCAVILLA 1-4
PESCARA FEMMINILE-CMB FUTSAL TEAM 4-1
ATLETICO FOLIGNO-KICK OFF 2-2
LAZIO-T&T ROYAL LAMEZIA 15-2
BITONTO-VIP 9-3

Champions: l’Arsenal ribalta il risultato dell’andata e beffa il Lione

La partita in breve: l’Arsenal rimonta e conquista la finale

Dopo la sconfitta per 2-1 nella gara di andata, l’Arsenal trova il pari nella sfida di ritorno dopo appena cinque minuti: sugli sviluppi del corner battuto da Chloe Kelly nasce una mischia sulla linea di porta e Christiane Endler devia il pallone nella propria rete. I Gunners controllano il possesso palla nel primo tempo, ma il Lyon riesce comunque a creare alcune occasioni pericolose: Leah Williamson mura un colpo di testa di Wendie Renard, mentre Selma Bacha sfiora la traversa su punizione.

Poco prima dell’intervallo, Mariona Caldentey trova il raddoppio per l’Arsenal. Kim Little controlla il pallone al limite dell’area del Lyon e serve Alessia Russo, che appoggia per la centrocampista spagnola: la numero 8 dei Gunners disegna un tiro a giro che supera Endler, portando il punteggio complessivo sul 3-2. Subito dopo l’inizio della ripresa, Alessia Russo amplia il vantaggio dell’Arsenal, intercettando un passaggio di Frida Maanum e infilando un rasoterra preciso in rete.

Daphne van Domselaar è provvidenziale con un intervento decisivo su Ada Hegerberg, la migliore marcatrice all-time della competizione. Il colpo del definitivo ko arriva con Caitlin Foord, che approfitta di una scivolata di Vanessa Gilles al limite dell’area per impossessarsi del pallone e superare Endler con un tiro potente sotto la traversa. A dieci minuti dalla fine, Melchie Dumornay segna il gol della bandiera per il Lyon, ma è troppo tardi per riaprire i giochi.

Visa Player of the Match: Kim Little (Arsenal)

“Nell’incredibile prestazione dell’Arsenal, Little è stata decisiva e ha giocato un ruolo fondamentale nella vittoria della sua squadra. Ha gestito il ritmo del centrocampo per tutta la partita, sia in attacco che in difesa. Ha vinto molti contrasti e mantenuto in equilibrio la squadra sia nelle fasi di attacco sia nei ripiegamenti. La sua esperienza è stata decisiva in questa partita”.

Momenti chiave

5′: Autogol di Endler
45+1′: Mariona trova il gol con un tiro dalla lunga distanza
46′: Russo incrementa il vantaggio per l’Arsenal
63′: Foord realizza il quarto gol
81′: Dumornay segna il gol della bandiera per il Lyon

Formazioni

Lyon: Endler; Carpenter, Gilles, Renard (Sombath 75′), Bacha; Egurrola (Marozsán 75′); Heaps (Van de Donk 69′), Dumornay; Diani, Hegerberg (Le Sommer 69′), Chawinga

Arsenal: Van Domselaar; Fox, Williamson, Catley, McCabe (Reid 90+2′); Maanum (Wubben-Moy 87′), Little, Mariona (Cooney-Cross 87′); Foord, Russo (Blackstenius, 72′), Kelly (Mead 72′)

Prossima tappa

L’Arsenal affronterà il Barcelona nella finale in programma per sabato 24 maggio a Lisbona.

Final Four Primavera 1: Una strepitosa Robbioni porta l’Inter in finale, ma la Roma pecca in attacco

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Anche la semifinale fra Inter e Roma si chiude a reti inviolate, ma regalando emozioni maggiori rispetto a quel Juventus-Sassuolo che l’ha preceduta. A gradire è sicuramente la squadra nerazzurra che accede alla finale in virtù della doppia vittoria nella stagione regolare (3-2 nella capitale e 3-1 a Milano), ma soprattutto in virtù di una partita di grande sacrificio, giocata in inferiorità numerica a partire dal 23’, quando Martina Bressan si è vista affibbiare il secondo cartellino giallo in soli cinque minuti (entrambi per interventi fallosi).

Ma i timori nerazzurri, di una possibile eliminazione, sono durati fino al fischio di chiusura, preceduto di pochissimo da un penalty di Rosanna Ventriglia che la numero uno interista, Matilde Robbioni, ha straordinariamente neutralizzato.

La cronaca del match non poteva che partire dai due momenti chiave, ovviamente vissuti in maniera diversa dalle due tifoserie, ma riavvolgendo il nastro della recita se ne possono trovare altri, magari meno clamorosi ma sicuramente altrettanto importanti. Si parte dopo minuto di raccoglimento, dedicato alla scomparsa di Papa Francesco (ricordato anche dalle squadre con il lutto al braccio) e sotto la direzione dell’arbitro Cosimo Papi della sezione di Prato, apparso indeciso in alcuni frangenti e dedito a sventolare i cartellini un poco a… sprazzi.

È l’Inter a dare l’avvio alle ostilità, ma è la Roma a prendere immediatamente l’iniziativa. Con entrambe le formazioni schierate a specchio (sia il mister nerazzurro Marco Mandelli, che il suo omonimo giallorosso, Marco Lucarelli, hanno adottato il 4-3-3), le romaniste in maglia bianca portano già al 3’ Elena Pizzuti al tiro, ma il suo sinistro finisce a lato. Sarà, quella dell’imprecisione nelle conclusioni, un po’ una costante della formazione capitolina, che quando però è riuscita a trovare lo specchio della porta ha visto i suoi tiri neutralizzati da una impeccabile Robbioni. Le “lupacchiotte” appaiono più convinte, nell’espletare le loro manovre, ma le “biscette” sebbene un po’ tentennanti provano a replicare con ficcanti contropiede, generalmente orchestrati da Jessica Ciano, come al 7’ ed al 13’ quando chiama il numero uno avversario, Giulia Mazzocchi, alla parata a terra. Al 16’, invece, è Cintia Soares Martins a provarci su punizione dalla distanza, ma Robbioni neutralizza senza eccessive difficoltà.

È a questo punto, che arriva la prima possibile svolta a favore romanista: Bressan decide di interrompere, con troppa foga e forza, due incursioni in velocità dalla fascia sinistra, atterrando in entrambe le occasioni Giulia Galli e rimediando due sacrosante ammonizioni, con conseguente cartellino rosso. Sulla seconda punizione, Pizzuti dà l’illusione del gol, cogliendo però soltanto l’esterno della rete. Da quel momento, l’Inter vede ridursi di molto le proprie capacità offensive (anche se Paola Fadda ed ancor più la Ciano, proveranno sempre a rendersi pericolose creando in più occasioni lo scompiglio nella retroguardia giallorossa). Il finale del tempo, però, vede un’Inter maggiormente fluida nella propria manovra, forse perché a quel punto ‘sgravata’ dai favori del pronostico.

Prima dell’intervallo si registrano ancora due parate sicure di Robbioni (la prima su di un destro di Ventriglia e la seconda su di un gran tiro di Pizzuti), un’incursione della Ciano che obbliga Terlizzi al fallo, con conseguente cartellino giallo, e l’ingresso in campo di Giorgia Beduschi al posto di Martina Romanello, con l’obiettivo del tecnico interista di riequilibrare la squadra. Ma il risultato non si sblocca.

In avvio di ripresa, la compagine di Lucarelli cerca di aumentare la propria pressione, incrementando la velocità di gioco, ma la propria imprecisione (soprattutto in fase conclusiva) le impedisce di ottenere risultati. Quella di Mandelli, invece, sarà via via costretta ad arretrare il proprio raggio d’azione, con l’obiettivo di difendere un pareggio che le garantirebbe comunque la finale per il titolo. Arrivano così i tiri di Maja Madon (49’) e di Martina Cherubini (56’), fuori però dallo specchio della porta interista, mentre quello di Giulia Galli (61’) termina fra le braccia del portiere. L’Inter riesce a stuzzicare la difesa avversaria solamente al 66’, con un’azione personale di Fadda che difetta, però, della mira necessaria.

Ne segue una fase di gioco piuttosto confusa, alimentata anche dalle tante sostituzioni effettuate, sino a quando la Galli, praticamente da sola davanti a Robbioni (86’), la calcia fuori a fil di palo. L’Inter è ormai alle corde e la Roma cerca gli ultimi assalti, ma anche la neo entrata Viola Capellupo, due minuti dopo il 90’, vede il suo sinistro volare oltre la traversa. Un altro minuto più tardi, Beduschi contrasta l’ancor velocissima Galli in area, mandandola a terra: per l’arbitro è rigore, che Ventriglia s’incarica di battere ormai allo scadere del recupero e che Robbioni neutralizza, in tuffo e con la mano di richiamo, alzando il tiro oltre la traversa.

A quel punto, è veramente finita e la squadra nerazzurra può festeggiare il ritorno in finale (dopo il titolo conquistato nel 2019), giusto premio per una partita di grande cuore e sacrificio, ma giocata anche con grande orgoglio. Per la Roma, c’è invece il rammarico di non aver saputo esaltare il proprio attacco (il migliore di tutta la Primavera 1) nonostante una superiorità numerica di oltre 70 minuti, anche se non deve svanire la soddisfazione per una qualificazione alle final four, arrivata quando ormai l’impresa sembrava quasi impossibile.

 

INTER – ROMA 0-0

Recupero: 2’ e 6’

Angoli: 1-5

Ammoniti: Rachello (I); Madon, Terlizzi e Galli (R)

Espulsi: Bressan (I) per doppia ammonizione

 

INTER: Robbioni, Consolini (81’ Viviani), Compiani, Robino (81’ Rachello), Verrini, Bressan, Ciano, Giudici, Sasso (66’Bufano), Fadda, Romanelli (32’ Beduschi)

ROMA: Mazzocchi, Paniccia (74’ Capellupo), Pizzuti, Madon (58’ Farrugia), Zappettini, Terlizzi (81’ Aulicino), Galli, Cherubini, Ventriglia, Catena, Soares Martins (74’Cornacchia)

 

Serie B Femminile – Ternana e Parma vincono ancora, il Genoa riaggancia il Bologna al terzo posto

Photo Credit: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Ternana e Parma, nella giornata successiva a quella che le ha promosse in Serie A, continuano a vincere: al termine della 27ª di Serie B arrivano infatti le vittorie numero 23 e 22 per le prime due forze del torneo cadetto. In chiave promozione, tornano appaiate al terzo posto Bologna e Genoa: le liguri infatti battono la San Marino Academy e approfittano del ko delle felsinee riagganciandole in classifica a quota 57. Il Brescia si aggiudica il derby con il Lumezzane e sale al quinto posto in graduatoria (44 punti proprio come le rivali di giornata), mentre in chiave salvezza compie un passo fondamentale l’Hellas Verona, che grazie al 3-1 sulla Res Women aumenta il proprio distacco sulla zona retrocessione; mentre perdono Pavia, Vis Mediterranea e San Marino – l’Orobica invece, altra formazione impegnata nella lotta per mantenere la categoria, non va oltre il pareggio con la Freedom (unico segno X nella giornata appena conclusa).

Le squadre di Cincotta e Colantuono non mollano un centimetro nella Serie B 24/25 e dopo la promozione aritmetica raggiunta nel turno precedente mettono l’ennesimo tassello nel percorso trionfale verso il massimo campionato. La Ternana passa 3-2 sul difficile campo del Bologna in virtù dell’autorete di Tucceri e della doppietta di Pirone (in mezzo un gol di Sondergaard e uno di Battelani per le padrone di casa).

Il Parma invece chiude la trasferta contro l’Arezzo con un agile 2-0 siglato da Lonati e Ferrario. Prosegue invece serratissima la lotta per il terzo posto: dopo che il turno scorso si era chiuso a favore del Bologna, in questa domenica torna a regnare l’equilibrio: il ko delle emiliane di Pachera con la Ternana e la vittoria esterna del Genoa di Fossati sulla San Marino (2-0 deciso da Di Criscio e Acuti) riportano le due squadre al terzo posto a pari punti (57 ciascuna, con le Grifoncine avanti negli scontri diretti).

Dopo questa giornata coabitano, in quinta posizione, anche Brescia e Lumezzane: le Leonesse infatti, grazie al 2-0 firmato da Sobal e Magri nel derby lombardo del 27° turno, agganciano in classifica proprio le rivali di giornata, a quota 44. Alle loro spalle, in solitaria, avanza il Chievo, ultima squadra ad aver collezionato almeno 40 punti finora nel torneo – soglia raggiunta grazie al 2-0 odierno ai danni della Vis Mediterranea (Landa e autorete di Asamoah). Nella parte centrale della classifica sorride appieno solo il Cesena, che supera 2-0 il Pavia grazie alla doppietta di Tironi e supera di tre lunghezze l’Arezzo (38 punti per le bianconere, 35 per le amaranto).

In chiave salvezza è l’Hellas Verona a raccogliere punti pesantissimi nella giornata appena conclusa: le gialloblù di Venturi vincono in rimonta la sfida interna con la Res Women (vantaggio di Boldrini prima delle reti di Bernardi, Dallagiacoma e Casellato) e salgono a quota 28 in classifica, a +5 sul terzultimo posto occupato dalla San Marino e a +3 sul quartultimo dove si trova l’Orobica (reduce dall’1-1 con la Freedom deciso dai gol di Mariani e Cuciniello). La lotta per non retrocedere, eccetto per la Vis Mediterranea già in C, resta dunque aperta, anche se la formazione veneta nelle ultime tre partite affronterà Genoa, Chievo e Lumezzane.

Risultati della 27ª giornata di Serie B 2024/25

Arezzo-Parma 0-2
15’ Lonati (P), 51’ Ferrario (P)

Bologna-Ternana 2-3
59’ aut. Tucceri (B), 62’ Pirone (T), 86’ Sondergaard (B), 90’+4’ Battelani (B), 90’+10’ Pirone (T)

Brescia-Lumezzane 2-0
41′ Sobal (B), 62′ Magri (B)

Hellas Verona-Res Women 3-1
9’ Boldrini (R), 24’ Bernardi (V), 58’ Dallagiacoma (V), 88’ Casellato (V)

Orobica-Freedom 1-1
2′ Mariani (O), 52′ Cuciniello (F)

Pavia-Cesena 0-2
64’ Tironi (C), 89’ Tironi (C)

San Marino Academy-Genoa 0-2
59’ Di Criscio (G), 88’ Acuti (G)

Vis Mediterranea-H&D Chievo Women 0-2
42′ Landa (C), 81′ aut. Asamoah (C)

Programma della 28ª giornata di Serie B 2024/25

Domenica 4 maggio

Freedom-Arezzo
Genoa-Hellas Verona
H&D Chievo Women-Bologna
Lumezzane-Cesena
Parma-Brescia
Res Women-Pavia
San Marino Academy-Orobica
Ternana-Vis Mediterranea

Stracittadina? Questa è performance! Piovani: “Felice per le ragazze”

Photo Credit: Rahma Mohamed - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Un’altra impresa compiuta in quel di Milano dall’Inter: il club nerazzurro, dopo la qualificazione in Champions, corre ulteriormente ai ripari confermandosi per 4-1 nel derby della Madonnina disputato durante la giornata di ieri.
Trascinatrici Milinković, Polli e Wullaert per 95 minuti di grande coesione.

Con queste parole il tecnico Gianpiero Piovani ha celebrato una festa di orgoglio e passione: “La qualificazione precedente non ci bastava e quella di oggi è stata un’ottima prestazione – ha, infatti, ammesso ai microfoni societari -.
Sono molto felice per le ragazze e per questo secondo posto confermato per il quale l’intero gruppo ha dovuto lavorare il doppio.

La crescita? C’è eccome, ma la fortuna è quella di avere ancora dei margini di miglioramento importanti”.

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