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Liverpool: terribile infortunio alla testa per il portiere Fran Kitching

Il portiere del Liverpool Fran Kitching è stata costretta a saltare la vittoria per 1-0 della Super League della sua squadra sul Bristol City dopo un infortunio alla testa durante l’allenamento. La 21enne ha utilizzato Twitter domenica pomeriggio per condividere le immagini della sua ferita insieme a una spiegazione sul perché non avrebbe giocato.

In quello che ha definito “il peggior infortunio che abbia mai avuto come portiere”, la giovane giocatrice ha scherzato sul fatto che la sua cicatrice assomiglia molto a quella di Harry Potter mentre inviava i suoi migliori auguri alla squadra

Ha assicurato ai fan che era già sulla strada del recupero aggiungendo: “Posso finalmente dire che mi sento molto meglio e pronto a tornare là fuori con le mie ragazze! Ci vediamo presto in campo”

Credit Photo: Facebook Kitching

Caprini: “Mentalità e compattezza, la Lazio Women può battere chiunque”

Monica Caprini, Team Manager della Lazio Women, è intervenuta quest’oggi ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 FM:

“La vittoria di ieri è stata una gioia immensa. Il Ravenna è stata una squadra molto ostica, ben messa in campo. Il mister però aveva preparato benissimo la gara di ieri: è stata una vittoria di gruppo, le ragazze sono state bravissime ed hanno meritato il successo mettendo in campo grande determinazione.

Nel prossimo turno di campionato affronteremo il San Marino, la prima forza del campionato. Il campionato è molto equilibrato: abbiamo svolto un grande girone di andata, ma dobbiamo trovare la giusta forza e il giusto equilibrio per riprendere al meglio il nostro cammino nella seconda metà della stagione. Dovremo preparare al meglio il prossimo match di campionato con il San Marino.

La Società ed il direttore Bianchessi hanno dato un’impronta diversa alla Lazio Women: il nostro staff tecnico, il tecnico in primis, ha portato una nuova mentalità all’interno del gruppo. Al momento vantiamo la miglior difesa del campionato con solo 9 gol al passivo. Alcune calciatrici sono cresciute mentalmente: la Di Giammarino, ad esempio, ha portato un grande contributo alla squadra. Visentin è una grande calciatrice, ma la differenza la sta facendo soprattutto il gruppo. Stiamo affrontando una settimana importante, dovremo affrontare ogni squadra mettendo in mostra il nostro gioco e sempre con la concentrazione giusta. Con compattezza, possiamo superare qualsiasi avversario”.

Credit Photo: Lazio Women

Girelli e Bonetti condividono il primo posto della speciale classifica con la Sabatino in agguato

Se la classifica generale del campionato di Serie A appare ben delineata, sulla carta, per la classifica marcatrici non è affatto così.

Infatti, abbiamo ben 4 giocatrici a parimerito alla sesta posizione con 5 gol segnati. In questo agglomerato, le giocatrici sono disposte in mero ordine alfabetico ovviamente.

Partendo dall’esterna juventina Valentina Cernoia che sta dando una grandissima mano alla cavalcata trionfale della Juventus. Grazie alle sue incursioni dalla sinistra è da sempre una spina nel fianco per le avversarie ed in questa stagione sta confermando il suo essere uno dei gioielli più luminosi della squadra bianconera. Cernoia, in questa stagione sta ritrovando anche il vizio del gol. 5 gol messi a segno fino ad ora, superando così la soglia di reti messe a segno nello scorso campionato (4 gol solo in campionato, più i 2 in Coppa Italia).

Passiamo ora al gioiellino dell’Hellas Verona che insieme a Sofia Cantore forma una delle coppie in attacco più interessanti del campionato. Stiamo parlando di Benedetta Glionna, punta di diamante della squadra di Verona ed uno dei tanti ottimi prospetti in ottica nazionale. L’attaccante, arrivata all’Hellas in prestito dalla Juventus insieme all’amica Sofia Cantore, con i suoi gol sta aiutando la società gialloblu in chiave salvezza. Il gol nel nuovo anno si sta facendo attendere, infatti, manca da 3 giornate che rispecchia il momento non felicissimo dell’Hellas, ma siamo sicuri che Benedetta darà il meglio di sé per portare le sue compagne alla tanto desiderata salvezza.

Spostandosi in terra toscana, per analizzare una vecchia conoscenza del calcio femminile italiano, troviamo Melania Martinovic, attaccante della Florentia che sta trascinando la squadra all’ombra delle torri il più lontano possibile dalla zona playout. La punta sta ritrovando la sua vera identità con le 5 reti siglate che messe a confronto con le 4 della scorsa stagione confermano il suo ottimo stato di forma. L’ultimo gol messo a segno l’ha siglato proprio in quest’ultima giornata nel derby con la Fiorentina perso per 6-1. Nel prossimo turno, le ragazze di Stefano Carobbi, dovranno vedersela con l’Hellas Verona, diretta concorrente per la raggiunta della salvezza, ed i tifosi neroverdi si affideranno ai piedi del loro talento.

Chiudiamo questa serie di giocatrici posizionate al sesto posto della classifica con la mezzala bianconera Martina Rosucci che, dopo la rottura del legamento crociato anteriore che compromise la stagione scorsa, si sta riprendendo tutte le rivincite che si merita. Martina sta migliorando il suo rendimento giornata dopo giornata, il tutto condito dalla stagione da schiacciasassi della Juventus. Se serviva un’ulteriore conferma, la centrocampista ex Brescia sta dimostrando di avere una cattiveria agonistica coadiuvata da una tecnica sopraffina e impressionante, capace di renderla una pedina fissa per la squadra di Rita Guarino.

Passiamo ora all’unica giocatrice che conta all’attivo 6 gol, Ilaria Mauro. Punta della Fiorentina e della nazionale italiana. La stagione di Ilaria è iniziata un po’ sottotono e al di sotto delle aspettative, siglando appena 2 gol in 10 partite. Ma Ilaria ha sempre un asso nella manica ed infatti ha segnato ben 2 doppiette negli ultimi 2 turni, contro l’Orobica e nel derby superando la Florentia, portandosi così alla 5° posizione della classifica marcatrici. Piccola curiosità: nelle partite in cui Ilaria Mauro è andata a segno, la Fiorentina non ha mai perso, una sorta di portafortuna per le gigliate. 

Al 4° posto, troviamo 2 giocatrici con 2 situazioni diverse tra loro, ovvero Maegan Kelly e Lindsey Thomas. Diverse nel fatto che Kelly in questa sessione invernale di calciomercato se ne è ritornata negli Stati Uniti lasciando la Florentia in una posizione di classifica abbastanza agevole (+3 dai playout), gran parte del merito va attribuito alla punta canadese, che insieme alla Martinovic formava una delle coppie più temute del campionato. Purtroppo per i tifosi, l’attaccante ex numero 44 ha deciso di tornare negli Stati Uniti ma lasciando un pezzo di cuore sotto le torri di San Gimignano.

Volando a Roma in sponda giallorossa, troviamo l’attaccante francese Lindsey Thomas, atterrata nella capitale quest’estate dal Digione. L’ala destra classe ’95 sta vivendo un momento d’oro e sta portando la squadra a lottare per un posto nella prossima Champions League. Arrivata a quota 7 grazie alla doppietta al Vismara nell’ultimo turno contro il Milan, doppietta che purtroppo non ha evitato la sconfitta ai danni delle giallorosse, si sta rivelando uno dei migliori acquisti portati a termine dalla dirigenza romanista e sta ripagando alla grandissima l’investimento fatto su di lei.

Salendo sul gradino più in basso del podio troviamo Daniela Sabatino. Ormai una certezza vederla in questa classifica. Daniela sta vivendo una bellissima stagione con il Sassuolo, sia a livello personale sia a livello di squadra. Infatti, se le giocatrici del “Sasol” possono dormire sonni tranquilli e possono addirittura sognare è anche grazie ai 9 gol siglati dalla solita Sabatino. La punta italiana sta volando sulle ali dell’entusiasmo di un progetto fresco e nuovo e che trova in lei il talento cristallino di cui aveva bisogno la squadra.

Sul gradino più alto del podio troviamo due mostri sacri del nostro calcio femminile, due figure che rappresentano in pieno la storia moderna del movimento calcistico femminile e che si trovano entrambe a parimerito a 12 gol. Stiamo parlando di Cristiana Girelli e Tatiana Bonetti, giocatrici che non hanno assolutamente bisogno di presentazioni.

La prima sta vivendo un momento di forma impressionante, trascinando l’attacco juventino a suon di gol verso la conferma ad essere uno dei reparti offensivi più forniti ed efficaci del nostro campionato. Cristiana Girelli ha inoltre messo a segno uno dei gol che sta risultando essere fondamentale per la fantastica stagione della Juventus; stiamo parlando del gol contro la Fiorentina. Ha reso possibile la presa dei 3 punti ai danni dell’attuale seconda in classifica. Già gioiello della nazionale italiana e galvanizzata dall’esperienza ai Mondiali, Cristiana punta a fare il più possibile con la Juventus, anche non solo limitandosi ai confini nazionali ma provando a far acquisire alla squadra bianconera una reputazione europea.

Per quanto riguarda Tatiana Bonetti le parole per descriverla sono esaurite. Giocatrice eccezionale, sta svolgendo una stagione altrettanto impressionante che rispecchia la stagione della Fiorentina in generale. Con la media di un gol a partita, Tatiana si sta prendendo in spalle le viola per mantenere il piazzamento che le porterebbero alla quarta partecipazione consecutiva in Champions. Anche in ottica Europeo, trovare una giocatrice come la Bonetti in uno stato di forma come questo farebbe più che comodo ed i tifosi fiorentini chiedono a gran voce la convocazione in nazionale della loro beniamina.

Per concludere, vorrei fare una menzione speciale per quelle giocatrici che, al momento, non sono nelle prime 10 posizioni di quella classifica ma che comunque stanno facendo una buonissima stagione, tanto per citarne alcune, le 2 milaniste Conc e Giacinti, la leggenda australiana De Vanna, la giovanissima Annamaria Serturini, la juventina Maria Alves e le interiste Tarenzi e Marinelli; tutte e 7 sono ad un parziale di 4 gol, e speriamo, sia per la loro squadra ma anche per la suggestività del campionato, che possano aumentare le loro reti messe a segno  puntando sulla seconda parte di campionato.

Alice Greppi. Leader in campo e fuori.

Alice Greppi da un paio di stagioni guida con autorevolezza la difesa giallorossa, abbiamo avuto il piacere di intervistarla dopo la fantastica vittoria contro il Napoli capolista che ha rilanciato le ragazze in una posizione di classifica degna del loro livello.

Partiamo dalla grande vittoria contro il Napoli, dopo un avvio un po’ deludente cominciate a togliervi qualche sassolino dalla scarpa, quanto è stato difficile battere la capolista?“Battere la capolista? Difficile, ma non impossibile. Sapevamo che sarebbe stata una gara intensa, non solo a livello fisico ma anche sotto l’aspetto mentale. Eravamo ben consapevoli di trovarci a combattere contro una squadra molto organizzata, con delle individualità importanti nella categoria, che esprime un ottimo gioco, i numeri del resto lo dimostrano, tanti goal fatti e pochi subiti. Col mister avevamo preparato la gara con la giusta dose di umiltà che ci va quando ti scontri con la capolista ma allo stesso tempo con la consapevolezza del caso di non essere da meno perché la classifica non rispecchia a pieno il nostro valore ma rispecchia a pieno tutti i nostri errori, dai quali speriamo di aver imparato qualcosa. Tornando alla gara di domenica, sapevamo, qualora da un punto mentale fossimo riuscite a “tenere botta” per gran parte della gara, di portare a casa oltre ad una buona prestazione anche qualche punto e così è stato.”

L’anno scorso una delle forze della squadra è stato un grande gruppo che ti vede tra i leader, anche quest’anno una volta che vi siete conosciute meglio sta emergendo proprio questo, quanto è importante questo aspetto e quanto potrà essere la vostra arma in più per il resto della stagione?Il gruppo è l’aspetto primario in una squadra, e per quanto possa suonare come frase fatta è una reale verità. La differenza tra la prima parte di campionato e il periodo positivo in cui ci troviamo adesso è stata questa: prima ci raccontavamo di essere un gruppo ora lo siamo davvero. La voglia di lottare per le compagne oltre che per se stessi è quell’iniezione di adrenalina che aiuta  a restare in partita anche quando hai già speso tutto e sei arrivato fisicamente. Restare uniti, sempre. Con 11 persone che giocano all’unisono si porta sempre a casa qualcosa di buono, o almeno ci si da concretamente la possibilità di portare a casa dei punti, in 10 o in 9 sarebbe infattibile.”

La squadra maschile sta dimostrando qualche difficoltà a togliersi da una situazione di classifica difficile, voi che vi siete rilanciate avete qualche consiglio o qualche stimolo da dare ai ragazzi?“Lo stimolo è : crederci quando proprio diventa impossibile farlo. Lo spirito del Romagnolo (io non sono di zona ma oramai l’ho capito bene) è quello di non abbattersi mai, e continuare a provare, anche se si cade, essere testardi ma con leggerezza. Sono un ottima squadra, conosco alcuni dei ragazzi che vi giocano, talento ne hanno tanto, quando riusciranno a giocare senza la pressione del dover far risultato ma con la spensieratezza del giocare a pallone si rilanceranno anche loro! In sintesi è quello che è successo anche a noi, quando abbiamo smesso di crogiolarci sui punti persi per strada ed abbiamo pensato a divertirci (perché ti devi divertire a giocare a pallone) seppur allenandoci con la testa e professionalità giusta, i punti son arrivati. Forza ragazzi noi ci crediamo, tifiamo tutte per voi! AVANTI LEONI!”

Credit Photo: Ravenna Women

In 10 per oltre un’ora, il Trento ribalta il risultato e batte la Spal

Il Trento torna alla vittoria dopo due giornate di digiuno e s’impone per 2 a 1 su una Spal combattiva. La formazione ferrarese parte forte e riesce a passare in vantaggio con Pirani, guadagnando poi la superiorità numerica con l’espulsione di Bertamini. Le gialloblù però non si danno per vinte e ribaltano la situazione con una doppietta di Tonelli.

Per la sfida con la Spal, mister Pavan cambia qualche interprete rispetto all’ultima uscita e schiera dall’inizio Varrone, Bertamini, Torresani e Tononi, tenendo invece inizialmente a riposo Rosa e l’acciaccata Daprà su tutte. La squadra non sembra avere problemi di amalgama e, dopo due soli minuti, bussa alla porta della Spal. Poli macina la fascia destra e serve Alessandra Tonelli a centro area ma l’attaccante non riesce ad angolare favorendo l’intervento dell’estremo difensore spallino. La risposta delle biancoazzurre non si fa attendere e, dopo un solo giro di lancette, Fratini recupera palla in posizione pericolosa e calcia immediatamente esaltando i riflessi di Valzolgher che devia in angolo. Al 10’ il tentativo di Rovea sugli sviluppi di un corner non va a buon fine, mentre il secondo affondo della Spal non lascia scampo alle padrone di casa: Pirani attacca bene la profondità alle spalle della difesa trentina e, dopo aver ricevuto palla sul filo del fuorigioco, batte Valzolgher a tu per tu siglando il vantaggio spallino. Il botta e risposta continua anche dopo la rete ospite e il Trento prova subito a riacciuffare la gara, ma la deviazione sottomisura di Poli su assist di Tonelli non inquadra di poco lo specchio. Episodio chiave al 23’: Bertamini interviene con un po’ troppa foga su Fratini lanciata a rete e il direttore di gara sanziona il fallo con un cartellino rosso, ma resta da valutare se Bertamini fosse effettivamente l’ultimo difensore in gioco a poter raggiungere il pallone. L’inferiorità numerica non scoraggia il Trento che, nel giro di dieci minuti pareggia: Alessandra Tonelli riceve sulla corsa direttamente da Valzolgher, si districa in mezzo a tre avversarie e batte Da Ronche con un gran tiro che vale l’uno a uno. La stessa Tonelli serve il bis poco più tardi, complice l’errore grossolano del portiere ospite che si fa scivolare di mano la debole conclusione del tuttocampista gialloblù. La ripresa è di marca trentina e Poli sciupa subito due grandi chance per triplicare, concludendo di poco a lato da ottima posizione in entrambi i casi. La Spal fatica a reagire, mentre il Trento riesce a rendersi pericoloso ancora con Tonelli che impegna Da Ronche in angolo. È l’ultimo acuto di una gara emozionante, combattuta onorevolmente da entrambe le formazioni e vinta dalla squadra che ha creato più pericoli. Il settimo posto attuale non permette alle gialloblù di rilassarsi ma la vittoria con la Spal in inferiorità numerica sarà sicuramente un’iniezione di fiducia in vista delle prossime sfide.

Cesena esce sconfitto 3-1 dallo stadio di Acquaviva

Acquaviva di San Marino, giornata fredda si gioca l’ultima giornata del girone di andata e il Cesena fa visita alla nuova capolista del campionato, il San Marino Academy.

Primi 10 minuti di studio dove le bianconere hanno spinto di più verso la porta dell’ex Montanari; 6’ Pastore lancia sulla fascia Battistini cross al centro colpo di testa di Nagni deviazione in angolo.

18’ ancora Cesena, Casadei per Cama assist per Battistini al limite, staffilata ma trova la deviazione di De Sanctis che devia il pallone in angolo.

Romagnole in avanti al 25’, Oliva per Beleffi apre verso Porcarelli e senza pensarci due volte stoppa il pallone si gira ma calcia alto.

San Marino pericoloso al minuto 31’; Costantini gran destro dal limite tenta di sorprendere Pacini che è attenta e para.

Alla prima vera azione il San Marino va in rete; è il minuto 36’, Di Luzio calcia un missile dove la brava Pacini respinge come può, sulla palla si avventa Menin che di testa insacca in rete.

Partita con parecchi falli da parte delle padrone di casa (non sanzionati dal direttore di gara) e sull’ennesimo fallo di gioco al minuto 43’ il Cesena batte un calcio di punizione con Nagni che la barriera devia in calcio d’angolo.

Insiste la squadra di Mister Rossi; Pacini apre per Zani, palla a Battistini che cambia gioco lanciando Cuciniello dall’altra parte del terreno di gioco cross di quest’ultima per Cama, la punta calcia di destro e manda alto sopra la traversa.

Pericolo San Marino al 45’ con Micciarelli il suo tiro da buona posizione finisce a lato e subito dopo con Barbieri ma calcia centrale blocca Pacini.

Si va negli spogliatoi con un risultato che va stretto al Cesena.

Ripresa, altro atterramento del bomber bianconero Cama al limite, batte Pastore libera la difesa.

Insiste il Cesena al 54’ Pastore per Nagni al limite per Beleffi il cui tiro verso Montanari è debole, blocca l’estremo.

Minuto 63’ scende Casadei lancia Porcarelli assist per Cama tiro e para Montanari.

La gara è giocata bene dalle due squadre con tante azioni veloci da una parte e dall’altra.

Arriva il raddoppio casalingo al minuto 77’; il nuovo acquisto la Bulgara Petkova serve al limite Barbieri che calcia un destro potente dal limite senza che Pacini possa intervenire.

Il Cesena avverte la botta, così la ex Deidda al minuto 83’ riceve palla sulla fascia destra effettua un tiro cross che Pacini riesce solo a toccare sul primo palo ma la palla finisce in rete.

Chiude davanti il Cesena con varie azioni verso la porta del San Marino, il direttore di gara concede tre minuti di recupero e proprio al primo minuto arriva il capolavoro di Cama che in acrobazia insacca fulminando Montanari sul primo palo su un perfetto traversone di Casadei.

Che dire, il Cesena esce sconfitto dallo stadio di Acquaviva dove ha subito tanti falli non sanzionati dal direttore di gara, anzi si torna a casa anche con due cesenate ammonite.


San Marino Academy – Cesena FC 3 – 1
Marcatori: 36’ Menin (S), 77’ Barbieri (S), 83’ Deidda (S), 91’ Cama (C).-
Ammonite: 62’ Nagni (C), 72’ Bizzocchi (C).-

Spettatori circa 80 con larga rappresentanza Cesenate.
Arbitro Signor Simone PISTARELLI della Sezione di Fermo.
Assistenti Signori Daniele SBARDELLA della Sezione di Belluno e  Paolo FIORESE della Sezione di Bassano del Grappa.-

SAN MARINO ACADEMY
Montanari, Micciarelli, Montalti, Venturini, De Sanctis, Costantini, Brambilla, Menin (85’ Bianchi), Barbieri (80’ Deidda), Di Luzio, Baldini (63’ Petkova).-
Disposizione Ciccioli, Rossi, Innocenti, Rigaglia, La Rocca, Piergallini.-
Allenatore Alain CONTE

CESENA FC
Pacini, Cuciniello (77’ Bernardi), Oliva, Pastore, Casadei, Zani (57’ Carlini), Battistini (70’ Bizzocchi), Nagni, Beleffi (70’ Laface), Porcarelli, Cama.-
A disposizione Siboni, Petralia, Gallina.-
Allenatore Roberto ROSSI

Credit Photo:

Milena Bertolini: “Orgogliosa di aver ricevuto questo importante riconoscimento”.

Cent’anni di Brera. E’ stata una ricorrenza davvero speciale la diciannovesima edizione del premio Gianni Brera che si è svolta presso il Teatro Dal Verme di Milano organizzata dal Circolo Navigli – Artisti e Patriottica di Milano. Un vero e proprio viaggio nella storia per ricordare l’insegnamento che fu di «Giuanfucarlo» e per far rivivere i suoi racconti, il suo sport e il suo mondo. Più mediani che mezzeali, più contropiede che pressing e tante nuove parole che sono diventate storia. Durante la sarata sono stati assegnati trofei e riconoscimenti. Una passerella di campioni che si sono distinti nel 2019 e che verranno scelte tra un mazzo di “figurine” che raccontano storie e imprese di campioni. Una lunga lista di “nomination” da cui salteranno poi fuori i protagonisti. A Milena Bertolini Ct della nazionale femminile di calcio  è stato retribuito l’ importante riconoscimento per l’ottimo 2019 appena trascorso che ha visto la nazionale azzurra protagonista agli ultimi mondiali di categoria.

Le sue emozioni per il premio assegnatole espresse sul proprio profilo Instagram:

bertolinimilena

“È stato motivo di orgoglio aver partecipato ieri a Milano alla diciannovesima edizione del premio “Gianni Brera “ e aver ricevuto questo importante riconoscimento”.

Credit Photo:Pagina Instagram Milena Bertolini

 

“Lacreme napulitane”: le tose chiudono il girone d’andata con una sconfitta

Vedi Napoli e poi… Ironia della sorte e soprattutto del calendario, per le globetrotter rossoblù dell’esercito calcistico della Mafalda l’ultimo chilometro del primo tratto di Route 66 stagionale è un vero e proprio viaggio agli antipodi geografici e spirituali della Serie Cadetta. Dalle fosche nubi – più mentally speaking che sotto il profilo metereologicodella Città della Vittoria alla vivacità eolica di Casamarciano, nel cuore dell’hinterland partenopeo, le Tose si ritrovano al cospetto del Napoli Femminile secondo in graduatoria con la missione – apparentemente improba, ma non impossibile – di ritrovare quei 3 punti di ormai bimestrale memoria e tentare, di conseguenza, l’ammutinamento dalle sabbie mobili della pericolosa, e sempre più vicina, no fly zone della classifica.

Rinfrancato dai buoni riscontri ottenuti – almeno sotto il profilo prestazionale – nel pari casalingo contro la Riozzese, Mister Diego Bortoluzzi cristallizza di fatto in toto il proprio “brandizzatissimo” 3-5-2, con un’unica variazione d’interpreti (peraltro obbligata da un acciacco dell’ultim’ora) sulla corsia esterna di destra. Tra i pali, al secondo gettone consecutivo post-squalifica, non può mancare la numero 1 per eccellenza Giulia Reginato, capofila del gustoso terzetto arretrato formato dalla già untouchable Giulia Mancuso e dalla coppia “vonde monadis” Michela Martinelli e Gloria Frizza. A centrocampo, la preziosa gestione del pallino del gioco è affidata, come sempre, alle benefiche cure di capitan Laura Tommasella, Greis Domi e Valentina Foltran, con gli esterni right here, right now Maria Zuliani – quest’ultima sistemata a destra, sulle mattonelle precedente affidate ai tacchetti di Karin Mantoani – e Monica Furlan chiamate al solito esercizio di pazienza e di polmoni nelle due fasi lungo le rispettive corsie di competenza. In avanti, accanto all’Ingegner-Pivot Adriana De Martin, spicca la seconda chance consecutiva nello Starting XI per la classe 2002 Ilaria Mella, chiamata ancora una volta al sacrificio in un ruolo più “profondo” rispetto alle circostanze tattiche passate.

Entrambe le compagini provano ad approcciare la contesa, sin dalle prime battute, con personalità e una voglia matta di esibire le proprie armi bianche a corredo nella faretra. Il primo lampo, dopo 5 giri di lancette, è di marca rossoblù, con un tentativo dalla lunga distanza tanto coraggioso quanto notevolmente impreciso di Mancuso, sospinta in avanti da un personalissimo anelito di fase offensiva. Risponde il Napoli su palla da fermo due minuti dopo, Groff a centro area anticipa di testa Foltran sul corner battuto da Gelmetti ma trova Reginato pronta e sicura all’altezza della propria linea di porta. Dal canto loro, le Tose provano a farsi rivedere con un buon palleggio in fase offensiva sull’asse Domi-De Martin, ma Mella si fa cogliere in controtempo su una possibile e interessante imbucata nel cuore della retroguardia di casa. L’equilibrio assoluto in campo del primo quarto d’ora lascia gradualmente spazio ad un Napoli via via più arrembante, che costringe il Permac a chiudersi integralmente nella propria metà campo per tentare accenni di ripartenza a folate non sempre lucide e ordinate. Dopo un tentativo innocuo dai 20 metri di capitan Nencioni al 14′ e un colpo di testa in mischia su punizione dell’attaccante greca Chatzinikolou 120 secondi dopo, entrambi sedati senza patemi da Reginato, al 18′ è Gelmetti a forgiare la prima vera scarica di brividi per le Tose, con un destro secco dal limite dell’area destinato tutt’altro che a distanze siderali dal montante sinistro della numero 1 rossoblù. A colpire è anche l’inusitata quantità di défaillance piuttosto banali collezionate dagli esperti avamposti vittoriesi: da un malinteso, su un’innocua punizione difensiva, tra Tommasella e Frizza nasce una buona occasione per Gelmetti, servita con lo scavetto in area da Chatzinikolau ma murata all’ultimo istante dal provvidenziale intervento a corpo aperto di Martinelli. Rischia tantissimo, al minuto 26, anche la solitamente impeccabile numero 4 rossoblù, scippata della sfera da Kubassova in piena area piccola: la sorte premia comunque il Permac, visto il grossolano errore in scivolata dell’estone Tammik a non più di 6 metri dai pali della garitta di Ciuki Reginato. L’intensità della pressione offensiva partenopea cala per un istante a cavallo della mezz’ora – Beil prima e Oliviero poi provano ad impattare verso la porta rossoblù senza tediare i riflessi di Reginato – per poi prendere quota verso i titoli di coda della prima frazione. Come spesso avvenuto dall’inizio del digiuno di successi, le Tose cedono il fianco alla rete del vantaggio avversario entro gli ultimi 10 minuti del primo tempo: nella fattispecie, a colpire al 39′ è la tedesca Beil – fresco innesto per coach Giuseppe Marino del mercato di gennaio – con una rasoiata in diagonale dal lato mancino a coronamento di una bella palla filtrante dell’estone Kubassova dal limite dell’area. 1-0 Napoli, il tutto dopo l’ennesimo, sanguinoso pallone perso in ripartenza dalla formazione di mister Bortoluzzi.

Il condottiero vittoriese prova subito a rimestare le carte ad inizio ripresa: spazio alla punta classe 2000 Flavia Devoto, in prestito dalla Juventus e all’esordio assoluto con i colori rossoblù, in luogo di Ilaria Mella. Complice la (probabile) pesante strigliata subita negli spogliatoi, il Permac si ripresenta con tutt’altro spirito e, soprattutto, pericolosità nei primi vagiti del second half. Al 48′ le Tose creano finalmente scompiglio nell’area presidiata dal portiere partenopeo Russo, De Martin difende un buon pallone su una punizione dalle retrovie di Tommasella e confeziona un pericoloso suggerimento al centro sul quale è provvidenziale ad immolarsi di schiena Nencioni, nonostante la battuta praticamente a botta sicura di Michi Martinelli. Azione di calcio d’angolo a seguire e il Permac fallisce la più clamorosa delle occasioni possibili per cogliere il punto del pari: Tommasella esplode il destro a giro dai 20 metri, Russo risponde corto con i pugni ma Zuliani spreca un vero e proprio rigore in movimento dal limite dell’area piccola spedendo la sfera direzione Andromeda. Il buon break rossoblù risveglia gli impigriti sensi delle padrone di casa in maglia azzurra, tra le cui fila spicca nuovamente per iperattività l’ala di origine baltica Tammik, protagonista sia nell’assistenza alle compagne – Gelmetti non impatta di tacco per un soffio l’assist da destra al 58′ – sia per conto proprio – deviazione volante sfiorata su suggerimento a mezza altezza di Oliviero da sinistra un minuto dopo. Mister Bortoluzzi prova ad intervenire nuovamente sulla lavagna tattica a metà frazione, fuori capitan Tommasella e dentro Silvia Cimarosti nel tentativo di aumentare il dinamismo complessivo. Oltre agli errori individuali, è ancora una volta la iella di cromie facilmente individuabili ad abbattersi sulla compagine vittoriese: Reginato ricade male in uscita alta e, al 68′, è costretta a cedere la postazione in trincea ad Alice Bonassi, a sua volta chiamata ad entrare nel miocardio del match praticamente a freddo. La numero 25 risponde presente al 70′ bloccando a terra sul secondo palo l’ennesimo tentativo di spizzata di Tammik in piena area rossoblù. 4 minuti dopo l’estremo difensore friulano diventa purtroppo complice, con l’intera retroguardia vittoriese, della rete del 2-0 partenopeo: un gioco da ragazzi per la nazionale greca Chatzinikolau, con le avversarie completamente immobili, infilare di volée sottoporta la perfetta parabola da corner mancino di Beil. Il raddoppio napoletano spinge la partita su binari ormai segnati, la squadra di Marino si dedica al controllo della sfera sotto l’implacabile vento del pomeriggio di Casamarciano. A sferzare nuovamente le Tose arriva, invece, purtroppo anche l’infortunio a Giulia Mancuso, costretta a lasciare la squadra in inferiorità numerica negli ultimi 10′ di gara. Le padrone di casa, ingolosite dalla possibilità di arrotondare il bottino, sfiorano nel finale in un paio di occasioni la terza marcatura di giornata, in particolare con la scatenata ellenica Chatzinikolau: doppia rabona in piena area vittoriese e girata di destro ad un soffio dal palo lungo della porta di Bonassi.

Si chiude così la lunga trasferta in terra campana, e con lei un girone d’andata da sentimenti e palinsesti decisamente oscillanti, un po’ “Un Posto Al Sole” e altrettanto “Grey’s Anatomy”. La classifica rimane piuttosto corta in coda e il calendario propone, già domenica prossima, l’importantissima disfida in chiave salvezza sul campo del Cittadella. Tornare a combattere, con endorfine e volontà, in terra granata è l’unica chiave per tornare a riaprire con forza il prezioso scrigno degli ambiziosi sogni stagionali rossoblù.

Photo Credit: Permac Vittorio Veneto

A Coverciano la premiazione della Panchina d’Argento a Mister Pistolesi

Si svolgerà lunedì 3 febbraio al Centro Tecnico Federale di Coverciano la 28° edizione della ‘Panchina d’Oro’, l’evento che ogni anno celebra una delle eccellenze del calcio italiano: gli allenatori del nostro Paese, rinomati in tutto il mondo per essere tra i più bravi e preparati.
Oltre alla premiazione del Miglior Allenatore della scorsa stagione della Serie A e B maschile, verranno premiati anche i vincitori delle Panchine d’Oro e d’Argento del calcio femminile, ovvero l’allenatrice della Roma, Elisabetta Bavagnoli, e il mister dell’Empoli Ladies, Alessandro Pistolesi.
Rinnoviamo i nostri complimenti a mister Pistolesi per questo meritato riconoscimento!!
Credit Photo: Empoli ladies

Bonafini: «Fiducia a Pachera sino a fine stagione»

Hellas Verona Women comunica che sino a fine stagione la guida tecnica della Prima Squadra è affidata a Matteo Pachera, già allenatore della formazione Primavera:

«Siamo sicuri che la squadra possa e debba fare meglio – premette Flora Bonafini, Club Manager di HVW -. Abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per garantirci l’obiettivo della salvezza, senza nasconderci dietro al fatto che questa squadra è stata costruita per puntare ad obiettivi superiori al solo mantenimento della categoria. Ora però è la salvezza l’obiettivo primario. Perché Pachera per il ‘dopo-Bonazzoli’? Con una Primavera che sta facendo molto bene, guidata fino a oggi da Matteo Pachera, persona estremamente preparata e attenta, la scelta per noi è stata quasi automatica. Crediamo molto in mister Pachera, nel lavoro che può fare, e sappiamo che può portare avanti il progetto fin qui costruito, perché nulla viene azzerato. Pachera sarà coadiuvato dallo staff che ha lavorato con la Prima Squadra in questi mesi, a partire dalla vice allenatrice Silvia Fuselli. La Primavera verrà invece affidata ad Alessandro Oro, finora vice di Matteo Pachera. Quanto l’Hellas Verona tiene alla Serie A? La massima categoria è il fulcro del calcio femminile, noi dobbiamo rimanere a questi livelli e credo che il segnale che abbiamo dato sia importante, perché dimostra che non ci accontentiamo e che vogliamo continuare a fare il meglio possibile, così come da intendimenti e ambizioni del nostro Presidente, Maurizio Setti. Il cambio di allenatore mette le ragazze dinanzi a precise responsabilità, perché ci sono tutti i presupposti per fare assolutamente di più».

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

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