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Parata di stelle a Firenze per la premiazione della ‘Hall of Fame del calcio italiano’

Tanti applausi e una vera e propria sfilata di campioni hanno caratterizzato la quinta edizione della ‘Hall of Fame del calcio italiano’, il riconoscimento istituito nel 2011 dalla FIGC e dalla Fondazione Museo del Calcio. Nella splendida cornice del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, dove per l’occasione sono state esposte anche le quattro Coppe del Mondo vinte dalla Nazionale, altre dieci stelle hanno iniziato a brillare nel firmamento calcistico italiano: Gianluca Vialli (Calciatore italiano), Ronaldo (Calciatore straniero), Roberto Mancini (Allenatore italiano), Corrado Ferlaino (Dirigente italiano), Roberto Rosetti (Arbitro italiano), Marco Tardelli (Veterano Italiano), Patrizia Panico (Calciatrice italiana), Giacinto Facchetti, Helenio Herrera, Umberto Agnelli (Premi alla memoria).

Prima della cerimonia di premiazione, all’interno della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, 100 bambini e ragazzi delle scuole fiorentine hanno potuto conoscere Ronaldo Luís Nazário de Lima, Patrizia Panico e Roberto Rosetti. L’incontro ha visto la partecipazione del Sindaco di Firenze Dario Nardella, da tempo impegnato con gli istituti scolastici del Comune in un percorso di confronto aperto con le giovani generazioni su diversi temi.

“Celebrare i nostri campioni – le parole del Presidente federale Carlo Tavecchio – è il miglior modo per riportare il calcio italiano ai livelli che merita. Sono convinto che i giovani calciatori e i dirigenti abbiano la voglia e le capacità per raggiungere questo obiettivo”.

Sui premiati, chiamati come ogni anno a consegnare un cimelio simbolico della loro carriera che sarà esposto nel Museo del Calcio di Coverciano, è converso lo scorso 27 ottobre il voto della giuria presieduta dal Direttore Generale della FIGC Michele Uva.

“A Firenze la FIGC si sente a casa – ha dichiarato Uva – perché è la casa della Nazionale e dove ha sede il Museo del Calcio. Entrare nella Hall of Fame significa entrare nell’albo d’oro di una delle Federazioni più importanti del mondo. Il ringraziamento per questa Hall of Fame va al presidente Tavecchio, che ha avuto l’idea di inserire anche la categoria delle calciatrici femminile con un’atleta come Patrizia Panico, che ci sta dando una mano a valorizzare il settore femminile del nostro calcio. Ho una richiesta ai premiati – ha concluso il Dg – essere ambasciatori con i ragazzi di messaggi positivi che il calcio italiano può dare”.

Sorridente come sempre, Ronaldo è stato uno dei più grandi campioni ammirati nei nostri stadi: “Ricordo che da bambino mi svegliavo alle 9 del mattino per vedere il calcio italiano. In Brasile sognavo un giorno di giocare in Italia – ha raccontato il ‘Fenomeno’ – e il calcio italiano mi ha fatto tirare fuori il meglio di me stesso”.

Da un numero nove ad un altro, Gianluca Vialli è entrato nella Hall of Fame nella categoria ‘Calciatore italiano’: “Sono emozionato ed orgoglioso, si tratta di un riconoscimento fantastico. Talvolta mi dico che nella mia vita ho tirato solo dei calci al pallone, ma a pensarci bene forse ho contribuito con i miei calci a dare gioia a tanta gente e questa è sicuramente una cosa fantastica”.

Compagno di squadra di Vialli in maglia blucerchiata e artefice dello scudetto conquistato dalla Sampdoria nel ’91, Roberto Mancini ha ricevuto il premio dalle mani del Presidente del Settore Tecnico della FIGC Gianni Rivera: “Mi sarebbe piaciuto entrare nella Hall of Fame come calciatore – ha esordito scherzando il tecnico dell’Inter –  sono stato sfortunato perché è arrivato prima Luca (Vialli, ndr). Spero che in futuro il calcio italiano possa tornare a essere come a metà anni ’80, quando giocavano qui i più grandi calciatori al mondo”.

Diventato un’icona per l’urlo e la corsa che fecero seguito al gol messo a segno nella finalissima con la Germania, Marco Tardelli ha ricordato le emozioni del Mundial ’82: “La notte prima della finale con la Germania non dormivo, andavo in giro per le camere dell’hotel con i compagni che mi chiudevano la porta perché volevano dormire. Ma per fortuna nel corridoio trovai una grande persona, il nostro Ct Enzo Bearzot, che voleva parlare con me. Credo che Enzo sia stato una persona importante per me, per il calcio italiano e per i miei compagni di quella nazionale”. “

Nella categoria ‘Arbitro italiano’ il premio è andato a Roberto Rosetti, ex designatore di Can Pro e Can B e project leader dell’organizzazione della finale della Champions League Femminile 2016 in programma il prossimo 26 maggio a Reggio Emilia: “Il momento più importante della mia carriera è stato nel 2008, quando ho diretto la finale dell’Europeo”, ha confessato Rosetti per poi consegnare come cimelio al Museo del Calcio la maglia da internazionale del 2010.

Detentrice del primato di presenze in maglia azzurra, Patrizia Panico è entrata a far parte della ‘Hall of Fame’ come ‘Calciatrice italiana’: “Il calco femminile in Italia sta crescendo, anche se c’è ancora molto da fare”. Nella categoria ‘Dirigente italiano’ è stato premiato Corrado Ferlaino, capace di regalare al Napoli negli anni della sua presidenza due scudetti, una Coppa UEFA, una Supercoppa Italiana e due Coppe Italia: “Il Napoli sta giocando molto bene, spero riesca a vincere lo scudetto”, l’augurio dell’ex presidente.

Da sottolineare anche i tre premi alla memoria assegnati a Giacinto Facchetti, Campione d’Europa con la Nazionale nel 1968, al ‘Mago’ Helenio Herrera e all’ex presidente federale nonché numero uno della Juventus Umberto Agnelli.

Ha collaborato all’organizzazione dell’evento Rai Com, che ha realizzato i video dei premiati proiettati nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

La composizione della ‘Hall of fame del calcio italiano’

Giocatori italiani: Roberto Baggio (dal 2011), Paolo Maldini (dal 2012), Franco Baresi (dal 2013), Fabio Cannavaro (dal 2014), Gianluca Vialli (dal 2015)

Giocatori stranieri: Michel Platini (dal 2011), Marco Van Basten (dal 2012), Gabriel Batistuta (dal 2013), Diego Armando Maradona (dal 2014), Ronaldo (dal 2015).

Allenatori italiani: Arrigo Sacchi (dal 2011), Marcello Lippi (dal 2011), Giovanni Trapattoni (dal 2012), Fabio Capello (dal 2013), Carlo Ancelotti (dal 2014), Roberto Mancini (dal 2015).

Dirigenti italiani: Adriano Galliani (dal 2011), Giampiero Boniperti (dal 2012), Massimo Moratti (dal 2013), Giuseppe Marotta (dal 2014), Corrado Ferlaino (dal 2015).

Arbitri: Pierluigi Collina (2011), Luigi Agnolin (dal 2012), Paolo Casarin (dal 2012), Cesare Gussoni (dal 2013), Sergio Gonella (dal 2013), Stefano Braschi (dal 2014), Roberto Rosetti (dal 2015).

Veterani italiani: Gigi Riva (dal 2011), Dino Zoff (dal 2012), Gianni Rivera (dal 2013), Sandro Mazzola (dal 2014), Marco Tardelli (dal 2015).

Calciatrice Italiana: Carolina Morace (dal 2014), Patrizia Panico (dal 2015).

Premi alla memoria: Giovanni Ferrari, Giuseppe Meazza, Silvio Piola, Gaetano Scirea, Enzo Bearzot, Fulvio Bernardini, Vittorio Pozzo, Ferruccio Valcareggi, Ottorino Barassi, Artemio Franchi, Giovanni Mauro (dal 2011), Valentino Mazzola, Angelo Schiavio, Nereo Rocco, Concetto Lo Bello (dal 2012), Eraldo Monzeglio (dal 2013), Ferruccio Novo, Carlo Carcano, Giacomo Bulgarelli (dal 2014), Giacinto Facchetti, Helenio Herrera, Umberto Agnelli (dal 2015).

Fonte: www.figc.it

Girone B: Una valanga di reti senza particolari sorprese

Una valanga di reti ha ‘seppellito’ la 14ª giornata del Girone C di Serie B che va in archivio senza particolari sorprese.
Vince e dilaga il Cuneo di patron Eva Callipo che distrugge tra le mura amiche l’Alessandria, apparsa decisamente troppo rinunciataria. Mattatrice della gara, come spesso accade, Alice Cama autrice di una doppietta. Le restanti due reti per la formazione di mister Petruzzelli sono state messe a segno da Errico e Cobelli. Resta in scia della capolista il Castelfranco che ci mette più di un tempo per sbloccare la gara contro il sempre coriaceo Castelvecchio: a far sorridere la formazione di mister Pistolesi ci pensano Morucci ed Acuti. Vittoria esterna della Musiello Saluzzo che espugna il campo dell’Imolese per 2-4: le doppiette di Bianco e Marsili consegnano i tre punti alle Panigari’s girls rendendo vano i due centri casalinghi della solita Filippi. Dilaga tra le mura amiche l’Acqui che vince il set con il Torino.
Le ragazze di mister Fossati si impongono per 6-3 trascinate dalla vena realizzativa di Montecucco, hattrick per lei, unita alle reti di Arroyo, Lupi e Di Stefano. Per le granata a segno Malara, Ponzio e Barberis.
Sale al sesto posto in classifica la Reggiana che passa a Genova sul campo dell’Amicizia Lagaccio. Le emiliane si impongono per 3-4 in virtù delle reti di Poluzzi, Corradini ed Orlandini (doppietta) che rendono vane le marcature casalinghe di Nietante, Merler e Bargi.
Fa un piccolo passo verso la salvezza, infine, il Bologna che ferma sull’1-1 il Molassana Boero: a Coppolino risponde Tommas

Girone A: Il Como in casa non sbaglia, dietro vincono Fimauto Valpolicella e Inter

Il Como torna a vincere dopo il ko con la Fimauto Valpolicella e lo fa battendo, tra le mura amiche, il Caprera. Le comasche, che conquistano la settima vittoria interna, riescono a sbloccare al gara nella ripresa con la doppietta di Gritti al 70’ e all’80’ e Previtali che all’88’ firma il 3-0. Resta a meno due dalla capolista il Fimauto Valpolicella che batte in trasferta per 4-2 il Milan Ladies. Le venete passano in vantaggi al 13’ con Boni, al 27’ raddoppiano con Peretti. Le rossonere al 35’ riaprono la gara con Coppola, ma subito dopo arriva il 3-1 della Fimauto con Tombola. Nella ripresa è Ancora Boni ad andare a segno e Coppola per il 2-4 definitivo. Resta in corsa l’Inter che in Sardegna batte con un netto 3-0 l’Atletico Oristano. Per le ragazze di patron Tagliabue a segno Baresi su rigore, Abati e Rognoni.
Sorridono anche Mozzecane e Bocconi che battono rispettivamente Azalee ed Orobica.
Le venete di mister Manganotti battono di misura l’Azalee con una rete della solita Cavallini. Va alla Bocconi il derby con l’Orobica che viene sconfitta per 3-1. Le ospiti di mister Monti chiudono la partita già nel primo tempo andando al riposo sul 2-0 firmato da Vai e Tolda. Nella ripresa la bocconi si  porta sul 3-0 ancora con Vai; inutile il gol all’78’ di Merli su rigore per le padroni di casa.  Manita per il Real Meda che batte in trasferta il Villacidro, che si arrende solo nella ripresa, per 5-2. Alle sarde non bastano le reti di Ledda e Mattana per il contentano vantaggio di 2-1, le lombarde portano a casa la vittoria con i sigilli di Piovani, Dubini, Fusi e doppietta di Coda.

Il campionato ora si ferma per dar spazio alla Coppa Italia che in questo girone vede impegnate Oristano, Orobica, Fimauto Valpolicella, e riprende il 13 Marzo. Le sarde saranno impegnate in casa contro il Brescia, l’Orobica in casa contro il Mozzanica e le venete saranno impegnate contro il San Zaccaria.

Girone B: La Jesina per al seconda settimana consecutiva è capolista, vincono le inseguitrici

Si conferma per la seconda settimana consecutiva capolista del Girone B  la Jesina che batte 3-0 il Foligno. Le marchiggiane chiudono il discorso vittoria già nel primo tempo andando a segno con Polli, Costantini e Mari su rigore. Al successo della Jesina rispondono anche Grifo Perugia e Pro San Bonifacio che battono Azzurra e Vicenza.
Le umbre vincono 2-1 grazie a Fiorucci e Seravalle, mentre per le ospiti non basta il momentaneo pareggio siglato da Pasqualini. La Pro San Bonifacio batte di misura il Vicenza grazie alla rete di Kastrati. Dopo i sei gol rifilati all’Azzurra scorsa giornata il Marcon, tra le mura amiche, batte anche la New Team Ferrara per 2-1.
La formazione di Mestre sblocca al gara al 70’ con Battaiotto, poi un autogol di Biban riapre i giochi, ma al 90’ è Malvestio a portare a casa la vittoria. Manita della Clarentia Trento, che conquista la seconda vittoria consecutiva battendo 5-2 il Gordige. A quest’ultimo non bastano i gol di Sacchetto e Piron, perché le padroni di casa si impongono con le reti di Elisa Dalla Santa tripletta e doppietta di Rosa. L’unico pareggio della 14° giornata è quello nel derby veneto tra Pordenone e Padova: Zanetti chiama al 39’ e Sarain al 44’ risponde.

Il campionato ora si ferma, riprende il 13 Marzo, per dar spazio alla Coppa Italia che in questo girone vede la Grifo Perugia far visita alla formazione toscana del Castelfranco.

Girone D: Chieti e Roma ancora prime; la Domina Neapolis sale al terzo posto

Arrivano a quaranta punti le capoliste Chieti e Roma che mettono in fila la quattordicesima vittoria consecutiva. Il Chieti impegnato in Sicilia contro il Nebrodi sale sull’ottovolante vincendo per 8-2. Sono le neroverdi a passare in vantaggio dopo 120” con Benedetti, poi entra in scena bomber Martinovic che ne infila sei nella porta difesa da Vitale. Per le abruzzesi a segno anche Vukcevic; mentre per le padroni di casa che al 58’ restano in dieci per l’espulsione di Di Piazza non bastano le reti di Minciullo e Sanfilippo.
Al “Denza” la Roma batte le padroni di casa del Napoli Dream Team per 3-0, successo firmato da Lucci e dalla doppietta di Pittaccio. Sala al terzo posto la Domina Neapolis che approfitta dello stop delle cugine del Napoli. Terzo posto conquistato dalla formazione di patron Napolitano che batte 3-1 la Roma XIV grazie alla reti di Ciccarelli Carmela, Fiengo su rigore e Galluccio, inutile il gol nel finale di Ragnoli. Non porta bene al Napoli la Puglia che dopo lo 0-0 in casa dell’Apulia Trani pareggia, in rimonta, contro la Salento Women Soccer, che si portano sul 2-0 con capitan D’Amico e Cazzato. Per le partenopee a segno con Moraca che sigla la doppietta che vale un punto prezioso.
Nell’anticipo delle 10.30 la Lazio batte 3-1 l’Apulia Trani. Le biancocelesti chiudono il primo tempo sul 2-0 firmato Corradino e Berarducci, nella ripresa è ancora Berarducci ad andare in gol; per le pugliesi inutile il gol nel finale di Del Vecchio.

Il campionato si ferma, riprende il 13 Marzo, per dar spazio alla Coppa Italia dove il Chieti farà visita alla Pink Bari.

Tavagnacco espugna Verona

L’Upc Tavagnacco sbanca Verona imponendosi per 5 reti a 1. Una vittoria meritata per le friulane, che così riscattano la sconfitta patita all’andata. Per le gialloblu a segno Camporese, Parisi, Dei, Clelland e Brumana.
Primo tempo con due reti e continui capovolgimenti di fronte. Parte meglio il Tavagnacco, che all’8’ ci prova con Dri dalla distanza, ma la sua conclusione è debole. Al 10’ Parisi libera Camporese sulla fascia che crossa al centro per Clelland: la scozzese tenta la deviazione di tacco ma Ohrstrom devia in angolo.
All’11’ ancora Dri ci prova da fuori area, al volo, ma la palla va alta. Al 14’ si vede in avanti il Verona, con Ledri, ma il suo tiro è fuori misura. Al 25’ è Sardu a rendersi pericolosa, ma la sua conclusione a incrociare sfiora il palo. Il vantaggio del Tavagnacco arriva al 27’, con Camporese che su cross si fa trovare in area e con un bel colpo di testa che non lascia scampo a Ohrstrom. La rete ‘sveglia’ le padrone di casa, che cominciano a produrre gioco. Al 30’ è Ramera a sfiorare il pareggio, con una botta da distanza ravvicinata su cui Penzo è attenta. Al 35’ Fuselli sigla l’1 a 1: la 11 delle padrone di casa, lanciata in contropiede (su sospetta posizione di fuorigioco) supera il portiere del Tavagnacco con un preciso rasoterra. La squadra di casa spinge e va vicina al raddoppio al 39’ con Baldo e al 40’ con Fuselli.
In chiusura di tempo, al 43’, si rivede in avanti il Tavagnacco con Clelland, ma il suo tiro è debole.
La ripresa si apre con il gol del Tavagnacco: all’8’ Parisi su punizione fa partire un ‘missile’ dai 25 metri che non lascia scampo al portiere del Verona. Il Tavagnacco preme e al 13’ le friulane segnano il terzo gol con la neo diciottenne Dri, che senza timori reverenziali fa partire una conclusione dal limite dell’area superando Ohrstrom. Il Tavagnacco dilaga al 27’ con un rasoterra di Clelland, lanciata a rete da Sardu. Il Verona è alle corde e ancora Parisi ci prova al 35’ dalla distanza, ma la sua conclusione finisce alta. La partita si chiude nel migliore dei modi, al 49’, con un gol della capitano Paola Brumana.

AGSM VERONA – UPC GRAPHISTUDIO TAVAGNACCO 1 – 5
RETI:
27’ pt Camporese, 35’ pt Fuselli, 8’ st Parisi, 13’ st Dri, 27’ st Clelland, 49’ st Brumana
AGSM VERONA: Ohrstrom, Ledri, Di Criscio (Soffia), Pirone, Gabbiadini (Ambrosi), Fuselli, Ramera, Laterza, Squizzato, Baldo (Bonetti), Salvai. All. Longega
UPC GRAPHISTUDIO TAVAGNACCO: Penzo, De Val, Martinelli, Frizza (Blasoni), Parisi, Clelland (Brumana), Sardu (Cecotti), Camporese, Dri, Zuliani, Filippozzi. All. Di Filippo
NOTE: ammonite Parisi, Pirone e Sardu. Espulsa Laterza per doppia ammonizione
ARBITRO: Abagnale di Parma

Fonte: www.mondoudinese.it

Panzer Valentina Giacinti: volevo essere Vieri …

In testa alla classifica marcatori con 26 goal in 14 partite, la bomber del Mozzanica, in un trio di capoliste di serie A, sogna di andare all’estero. “Una vita da atleta è quello che voglio e in Italia non è possibile”

Segna quindi sogna. Valentina Giacinti, faccia da scugnizza, sorriso bianco e luminoso, sguardo verso la porta come approdo sicuro, certezza oltre le paure, le delusioni, le scelte degli altri che impongono i cambi di vita. Ventuno gol, tanto per ricominciare. Bum bum, due colpi nella prima partita del girone di ritorno di serie A. E la sfida si accende. Con chi? Tutto da vedere e se volete da scommettere. Con chi? “Bonetti è la mia rivale”, dice Valentina regina della classifica marcatori. Ne è sicura? Verrebbe da chiederle per farla insospettire. Bonetti del Verona è terza con 16 gol. Al secondo posto c’è Panico, della Fiorentina, con 17 gol. Botta e risposta. “E’ proprio brava Giacinti, segna segna tanto”, dice Panico, signora del calcio, madre-gol, 41 anni contro i 20 di Giacinti. Bella sfida però. E bel testimone: da numero nove a numero nove. Ma l’idolo di Giacinti è Melania Gabbiadini. “E’ del mio paese, i miei e i suoi genitori sono amici e i nostri fratelli sono stati battezzati assieme. Che emozione è stato giocare con lei in Nazionale. Non capivo più niente…”

Borgo di Terzo è un paese della provincia di Bergamo. Mille abitanti, più o meno, e il calcio è maschio. Ma Valentina, come la maggior parte delle calciatrici, se ne infischia e a pallone inizia a giocare con i ragazzini, a Entratico però, qualche centinaio di abitante in più. A tredici anni, sostenuta dalla famiglia, il sogno di Valentina continua: nell’Atalanta, dal provino fino alla serie A. E poi non è più il tempo delle favole. Segna quindi sogna di diventare calciatrice… tutta colpa di papà. “Mi sono innamorata prestissimo del calcio. Andavo a vedere mio padre che giocava. Quando mi regalavano le bambole, io staccavo la testa e ci giocavo a pallone”.

Mentre l’Atalanta retrocedeva, lei prendeva la prima difficile, importante, decisione della sua vita: andare via da casa per il calcio. Destinazione Napoli. Mica facile per una cresciuta tra Borgo di Terzo e Bergamo… “Devo ammettere che appena arrivata ero spaventata. Qui da noi le case sono villette, ci sono gli spazi. Lì sono palazzi, vicoli e panni stesi ai balconi. Mi sembrava tutto troppo diverso. Ma questo spaesamento è durato poco. Dopo un mese stavo già benissimo. Era tutto perfetto, i posti, il mangiare, le persone e non volevo andare più via. Poi, i soliti problemi societari, i mancati pagamenti e sono tornata su. Ma in quella stagione sono cresciuta molto e ho conservato belle amicizie”.

Voleva essere Vieri. Fare l’attaccante era una fissazione. E aveva ragione. Con 21 reti ha eguagliato il suo record personale in serie A dell’anno scorso. Le piace segnare. Sì, gli assist “ma dipende che assist – dice Valentina – il gol dà più soddisfazione e poi ci penso tutta la settimana”. Fa vita da atleta. Durante il giorno aspetta gli allenamenti, fa su è giù da Borgo a Mozzanica, quaranta minuti col buio, che di allenarsi al primo pomeriggio non c’è verso perché gran parte delle sue compagne lavora. La domenica è giornata libera. Il resto è film e play station. Il gioco preferito, nemmeno a dirlo, è Fifa. Poi adesso ci sono anche i “pupazzetti” delle donne, le nazionali, Italia compresa. “Eh sì ci sono anche io e mi schiero sempre anche se sono la più scarsa”. Non ama leggere, però si è divorata le biografie di Ibrahimovic e di Vieri. Al cinema va spesso e quando non lo fa recupera i film su dvd. “La vita è bella di Benigni l’ho visto e rivisto. Mi piace il genere ambientato nel periodo nazista, anche se mi fa stare male. Come possono capitare queste cose? Resto sempre incredula e mi sento fortunata ad avere la vita che ho”. Fortunata sì, anche se non è un bel momento ovunque e anche se le discriminazioni sono all’ordine del giorno. “Su tanti argomenti l’Italia è indietro anni luce, le discriminazioni sono in ogni campo. Ognuno dovrebbe interrogarsi sul senso della vita e ognuno deve essere libero di vivere come vuole, com’è. C’è tanta ignoranza in giro”.

Come spesso accade i sogni hanno i loro incubi. Valentina vorrebbe andare a giocare all’estero, ma non vorrebbe mai allontanarsi dalla famiglia. E’ il sogno che frena, ma non frana, sull’incubo della perdita. Andare via, nel suo immaginario, ha un sapore di definitivo. Un’andata senza ritorno. I corsi e i ricorsi. Ci sono cose che si fa fatica a superare anche quando non reggono razionalmente, come la paura dei ladri che entrano in casa. La prima grande paura di un bambino che di solito passa. “Una volta sono entrati davvero i ladri in casa e io da allora ho questa paura. Mi assale prima di andare a letto. Un passo avanti però l’ho fatto: non chiudo più a chiave la porta della camera”.

Paura, separazione, abbandono… stanno tutti lì, intrecciati nel suo stomaco, una cosa legata all’altra. La paura dei ladri, la separazione dei genitori e la perdita della nonna. “La separazione l’ho vissuta male. Napoli è stata una salvezza per me. Son voluta andare via, anche per questo. Adesso ne sto uscendo, sono tre anni ormai… passerà. Vivo con mio padre e mio fratello piccolo. Cucino per loro, anche bene, mi piace la pasta col pesce e il pesce al forno. Mio fratello maggiore vive con mamma”. L’abbandono è un altro concetto, un’asticella che non si abbassa e Valentina ci sbatte contro. Ma chi ha abbandonato chi?. “E’ successo che ero fuori con la Nazionale e nonna stava male ma io sono partita lo stesso. Mentre ero lontana nonna è morta e io ho maledetto quel viaggio”.

La chiamano Panzer, per i gol che fa, non perché fisicamente sia un carrarmato, anzi qualche chilo dovrebbe metterlo su. Un po’ di famiglia la segue anche in trasferta, il nonno invece è sempre presente in casa. “E se perdo mi nascondo perché mi fa la predica”. Per sognare l’estero si è affidata ai procuratori. “Con loro parlo tanto, mi motivano, sono bravi. Com’è vivere fuori dall’Italia l’ho chiesto ad alcune compagne di Nazionale. Mi hanno raccontato una vita da atleta che mi affascina. E’ quello che voglio. Certo mi piacerebbe farlo in Italia, ma siamo ancora troppo lontani qui dal professionismo. Se non cambiano le cose o estero o altro, un paio di anni e devo decidere cosa fare della mia vita”.

Tra il mare e la montagna preferisce il mare. Del calcio femminile apprezza ed esalta la passione e l’onestà. Del maschile non sopporta che non esista più l’attaccamento alla maglia. Valentina è piena di tatuaggi, ci sono quelli dedicati ai genitori, alla nonna e all’amico Allen. Per fare il primo ha chiesto il permesso, e al “fai come vuoi” si è sentita libera di farne quanti ne voleva. E non ha finito… Il piercing alla lingua ha seguito il suo percorso di moda e ora lo ha tolto. Ha un rito scaramantico con Sandy Iannella, venuto così per caso e che si ripete a ogni fischio d’inizio. E’ inammorata, confessa, e insegue cose possibili: lo scudetto col Mozzanica, un posto agli Europei con la Nazionale maggiore di Cabrini. “Tutti sogni realistici”, precisa convinta. Intanto, fuori lista, c’è un sogno appena realizzato. Un sogno che è anche una coccola. “In questo periodo sono un po’ giù e così mi sono comprata la Vespa. Bellissima! I miei avevano sempre detto no alla moto. Hanno ceduto. Di solito faccio shopping per consolarmi, perché non è che ogni volta che sto così così mi posso comprare una moto”. Ride Panzer Giacinti che segna e quindi sogna.

CLASSIFICA CAPOCANNONIERI SERIE A
26 Valentina Giacinti – MOZZANICA
17 Patrizia Panico – FIORENTINA
16 Tatiana Bonetti AGSM VERONA
15 Silvia Fuselli – AGSM VERONA & Daniela Sabatino – BRESCIA
13 Cristiana Girelli – BRESCIA
12 Melania Gabbiadini – AGSM VERONA
9 Patrizia Caccamo – FIORENTINA
8 Manuela Giugliano – MOZZANICA & Valeria Pirone AGSM VERONA

Fonte: www.corrieredellosport.it

Roberta D’Adda e Barbara Bonansea: gruppo granitico!

Protagonista di una partita superlativa Barbara Bonansea ha trascinato il Brescia sul campo della Fiorentina: “Sapevamo che era una gara decisiva – dichiara l’esterno – quanto meno per staccare la Fiorentina e abbiamo raggiunto l’obiettivo. Siamo entrate decise in campo trovando subito il vantaggio, commettendo il solito errore nel rilassarci dopo il vantaggio. Una volta ripresa in mano la partita non c’è più stata storia”.
Vittoria che conferma la forza di questo gruppo capace di reagire alle assenze di Boattin e Cernoia e alla ricaduta di Marchitelli giunta proprio a ridosso della gara.
“Chi gioca non importa, la forza di questa squadra risiede proprio nel gruppo e anche chi finora aveva giocato poco come Mele sa farsi trovare pronta ed essere decisiva. La caduta del Verona? Non me la aspettavo, ci aiuta, ma noi sappiamo di dover solo pensare a continuare così”.
Terza gara consecutiva da titolare per Elisa Mele che ha trovato anche la sua prima rete nel massimo campionato italiano: “Sono felicissima per la prestazione, ma devo dire che è stata la squadra ad aiutarmi e trascinarmi in campo. Il gol è stata una grande emozione, la dedica è tutta per i miei genitori, ma ora sotto con il lavoro perché non possiamo abbassare la guardia”.
Altra grande protagonista di giornata Roberta D’Adda che ha guidato la difesa con la solita sicurezza e a fine gara carica l’intero ambiente: “Non ci siamo disunite dopo il loro pareggio, dominando nella ripresa e annullando per tutta la partita la squadra avversaria, i complimenti vanno a tutta la squadra. – commenta il difensore lombardo – Un plauso alle giovani che si stanno impegnando e integrando al meglio nel gruppo seguendo le indicazioni dello staff, siamo un gruppo unito, consapevole che tutte siamo sulla stessa barca e per ottenere ciò che ci siamo prefissate dobbiamo remare dalla stessa parte. Adesso – conclude il capitano di giornata – testa alla Coppa Italia con la trasferta di Oristano che non è da sottovalutare”.

Fonte: www.bresciacalciofemminile.it

Milena Bertolini: … con questa umiltà possiamo andare lontano

Un sorriso convinto sul volto, una consapevolezza crescente che questo Brescia assomiglia sempre più a lei nello spirito con tre punti conquistati sul campo della Fiorentina con grande determinazione che non possono non rendere felice Milena Bertolini: “Non avremmo mai pensato di vincere così su questo campo prima della partita, ma siamo felici sia per i tre punti che per la bella prestazione”.
A luglio in conferenza dichiarò che Mele i primi sei mesi avrebbe giocato poco, ma che se avesse seguito le indicazioni dello staff da gennaio avrebbe trovato spazio. Oggi è stata la migliore in campo.
“Elisa è una ragazza di grande talento che è stata aggregata quest’anno in prima squadra quindi per lei è stato normale pagare dazio all’inizio sotto il punto di vista fisico e avesse bisogno di tempo per assimilare i carichi di lavoro e i nuovi concetti di gioco. E’ un talento che sta facendo bene, impegnandosi con umiltà e non è un caso che oggi fosse titolare e giochi in squadra di grandi calciatrici”.
Quanto valgono questi tre punti?
Molto, perché giunti contro una diretta concorrente per lo scudetto che così abbiamo tenuto a distanza. Alla fine del campionato manca sempre meno e più punti si riescono a prendere meglio è visto il poco tempo a disposizione per recuperare. Vincere oggi ci regala fiducia, sicurezza e autostima, consapevoli che se affrontiamo ogni partita con l’umiltà di oggi potremo toglierci delle grandi soddisfazioni”.

Fonte: www.bresciacalciofemminile.it

Serie A: trionfi di Brescia e Tavagnacco, goleada del Mozzanica con tris di Giacinti

Avevamo detto, in sede di presentazione, che questa quattordicesima giornata del campionato di calcio femminile di Serie A, terza del girone di ritorno, sarebbe stata da brividi. Ebbene le attese sono state mantenute per i risultati roboanti ed anche sorprendenti che il sabato calcistico ci ha riservato.

Cominciamo il nostro racconto dal match clou di questo  turno: Fiorentina-Brescia. Allo Stadio Buozzi – Due Strade (Via Ximenes 74 Firenze) autentico trionfo delle leonesse di Milena Bortolini. Un 4-1 che non ammette repliche frutto di una maggiore determinazione e voglia di vincere tra le fila biancoblu. Il poker delle rondinelle porta la firma di: Cristiana Girelli al 1′, Barbara Bonansea al 37, Elisa Mele al 56′ e Daniela Sabatino al 61′. Per le padrone di casa aveva, momentaneamente, pareggiato le sorti dell’incontro Patrizia Caccamo al 12′. Un successo che rafforza la leadership delle bresciane in vetta alla classifica in coabitazione con il Mozzanica, vittorioso 6-0 tra le mura amiche del Comunale di Via Aldo Moro contro il Vittiorio Veneto. Le orobiche hanno rispettato i favori del pronostico, infliggendo una pesante sconfitta alle trevigiane. Protagonista del confronto, manco a dirlo, Valentina Giacinti (a segno al 6′, 19′ e 70′) sempre più capocannoniere del torneo con 26 realizzazioni. Le altre tre marcature sono state ad opera di: Elisa Bartoli al 14′, Sandy Iannella al 30′ ed Andrea Scarpellini al 46′. 3 punti che invece non sono arrivati in casa Verona che all’Olivieri Stadium ha subito un pesante ko contro l’imprevedibile Tavagnacco. Un 5-1 molto sorprendente frutto delle grandi qualità delle friulane che già con la Fiorentina, una settimana fa, avevano colpito per le qualità caratteriali nella rimonta con le gigliate. Una cinquina frutto delle marcature di: Elisa Camporese al 28′, Alice Parisi al 54′, Alessandra Dri al 58′, Lana Clelland al 73′ e Paola Brumana al 95′. Il goal del momentaneo pari è stato di Silvia Fuselli al 36′ (15esimo segnatura stagionale). Sconfitta in cui senza dubbio avranno inciso le tante defezioni nella rosa di Renato Longega. Panchina decisamente corta che, con un avversario in condizione e di grandi potenzialità come il Tavagnacco, ha finito per condizionare negativamente il match per le veronesi. Si conferma l’ottimo campionato del S.Zaccaria che grazie al 5-0 contro Bari Pink Sport Time rafforza la sua sesta posizione a quota 20 punti. Al “Soprani” le ragazze allenate da Marinella Piolanti sono state autrici di un match molto ben giocato che ha messo in luce tutte le qualità di una rosa giovane e di talento. Le realizzazioni sono state di: Linda Tucceri Cimini al 15′, Alessia Longato al 30′-90′, Eleonora Petralia al 35′ e Donata Pancaldi al 71′. In chiave salvezza importanti vittorie per il Sudtirol 2-1 contro il Riviera Di Romagna (Alessandro Tonelli al 30′ e Martina Brunello al 37′ per le tirolesi mentre Fabiana Colasuonno al 55′ per le romagnole) e del San Bernardo Luserna 2-0 contro la Res Roma, al primo successo casalingo dell’annata, grazie alla doppietta di Erika Moretti al 8′ e 45′.

Risultati e classifica serie A

Fonte: www.oasport.it

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