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Arsenal vs Juventus Women, le pagelle: Schatzer detta legge, Caruso invalicabile

Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La gara dell’andata, persa 4 a 0 a Biella, è stata del tutto archiviata prima di quella di ritorno; la rosa, l’esperienza e la forza dell’Arsenal l’hanno però spuntata, proprio all’ultimo, anche all’Emirates. Le Juventus Women hanno comunque dato prova di riuscire a rimanere in partita tutto il tempo e hanno anche provato a giocarsela un po’ di più, concedendo qualcosa, ma mettendo anche in difficoltà le avversarie. Non si può, dunque, biasimare la squadra per il risultato finale.

PEYRAUD-MAGNIN: 6. Non viene chiamata in causa molte volte ma, quando succede, si dimostra attenta e sul pezzo. Rischia molto su calcio d’angolo con un’uscita un po’ avventata, ma nel complesso gioca una buona gara. Non può fare nulla sul goal da pochi passi dell’ex compagna di squadra.

CASCARINO: 5,5. Viene ammonita dopo un intervento in scivolata, un giallo ben speso per bloccare la manovra dell’Arsenal. Dove deve, quando serve, fino agli ultimi minuti, dove si macchia del goal subito, non riuscendo a coprire bene Blackstenius.

CALLIGARIS: 6. Come le due compagne della retroguardia, gioca una partita difensiva molto buona. Partecipa attivamente al gioco della squadra e sale anche a supporto delle centrocampiste per coprire gli spazi che potrebbero diventare pericolosi.

LENZINI: 6. Buona partita anche per la numero 71, cresciuta molto dal punto di vista dell’efficacia negli interventi e della precisione. Anche lei riesce a mettere al sicuro, quasi fino alla fine, un risultato nient’affatto scontato. Nel finale è un po’ affaticata.

KRUMBIEGEL (82′ THOMAS: 5. Anche se ha le gambe fresche, non riesce a portare la cattiveria e la velocità di cui la squadra ha bisogno): 6. Corre avanti e indietro per il campo per aiutare centrocampo, difesa, attacco, e chi più ne ha, più ne metta. Cerca Vangsgaard con le sue verticalizzazioni e recupera bene i palloni a centrocampo. Gli unici due nei della sua partita, però, potrebbero costare molto cari alla squadra.

BENNISON (dal 66′ BOATTIN: 6. Ha pochi minuti per essere determinante ed entra proprio quando le avversarie escono dal loro guscio, ma prova comunque a dare il suo contributo senza compromettere il risultato): 6. All’inizio fa un po’ fatica a contenere le inglesi e a imporsi, ma ha qualche ottimo spunto in fase offensiva, anticipa le avversarie e protegge bene dei palloni chiave che, purtroppo, non vanno a segno. Nel secondo tempo prende fiducia e gioca meglio.

SCHATZER: 7. Migliore in campo tra le sue compagne, gioca a tutto campo: arretra a supporto delle compagne, anticipa le avversarie, s’inserisce nei raddoppi, si propone anche in fase offensiva. Una certezza per i match a venire.

BERGAMASCHI (66′ BONANSEA: 6. Combatte, temporeggia palla al piede per aspettare le sovrapposizioni delle compagne, si propone per trovare il goal, ma non è abbastanza per intimorire l’Arsenal, non quando è l’Arsenal a fare il gioco): 5,5. Sulla fascia fa molta fatica sia a frenare le incursioni delle avversarie sia a farsi valere con il fisico. Un po’ lenta nelle ripartenze, deve studiare le avversarie per trovare una quadra che, spesso, non arriva.

CARUSO: 6,5. La partita di Biella è un ricordo negativo già finito nel dimenticatoio, e quella a Londra è uno specchio veritiero della sua bravura. Schierata in posizione più offensiva, imbuca bene i palloni per le compagne e li protegge, non si fa scavalcare dalle compagne. Sfortunata sulla bellissima rasoiata al 75′.

VANGSGAARD (74′ GIRELLI: 5,5. Le capita una bella occasione quando entra, ma è in posizione di fuorigioco quando arpiona il pallone. Nel resto del tempo corre senza meta e non incide): 6. L’attaccante danese tenta di destreggiarsi tra le maglie rosse, ma viene spesso triplicata; in avvio di gara non riesce a incidere come dovrebbe ed è un po’ imprecisa, nella ripresa gioca una gara d’intelligenza che la porta a costruire azioni pericolose.

CANTORE: 5,5 (74′ BECCARI: 5,5. Il suo impatto sul match non è proprio fruttuoso. Anche lei, come Girelli, corre a perdifiato, ma senza meta, e non è d’aiuto). La numero 9 bianconera dà tutta se stessa per segnare e si lancia a cercare la rete, riesce anche a dribblare qualche calciatrice inglese, ma le manca il guizzo finale. Nella ripresa, come una candela, si spegne lentamente.

Iris Rabot, Parma: “Mi aspettavo di vedere la squadra al primo posto. Contenta del gol segnato domenica”

Photo Credit: Parma Calcio 1913

Il Parma ha superato 5-1 la San Marino Academy, conquistando il nono successo in dieci gare di Serie B, e superando il 2-0 subito domenica scorsa contro il Chievo Women.
La formazione di Salvatore Colantuono ha ripreso la Ternana al primo posto del campionato, ma nel prossimo turno farà visita al Genoa per un vero e proprio scontro diretto, dato che si sfideranno i primi due attacchi del torneo, a pari merito a quota trentuno reti.
Tornando alla sfida vinta contro le sanmarinesi, c’è stata una giocatrice che ha segnato la sua prima rete in maglia gialloblù: stiamo parlando di Iris Rabot, centrocampista (ma anche difensore) nata a Lione (Francia) nel 2000 che, dopo esperienze nelle giovanili dell’Olympique Lione, negli Stati Uniti e un biennio al Pomigliano, ha deciso di sposare il progetto del Parma: ed è proprio la calciatrice francese la protagonista della nostra intervista.

Iris, cosa ti ha spinto a diventare una calciatrice?
«Ho sempre giocato a calcio, sin da quando avevo cinque anni. Dal primo pallone che ho toccato, ho capito subito che non avrei mai voluto lasciare questo sport. Quando da piccola la gente mi chiedeva: ‘Cosa vuoi fare da grande?’, rispondevo sempre: ‘La calciatrice professionista’. Alcuni ridevano, ma io ero serissima. Sapevo che era ciò che volevo fare nella mia vita, ed è quello che mi rende felice. Amo tutto di questo sport: l’adrenalina, la possibilità di superare i propri limiti, le emozioni che regala. Mi piace passare ore a guardare partite e ad analizzare le altre squadre. Mi piace davvero tutto. Quando sono sul campo, è l’unico posto in cui mi sento completamente me stessa. È lì che sto bene, nel rettangolo verde. Il calcio mi dà tantissimo, ed è una parte fondamentale della mia vita».

Tu sei sia centrocampista che difensore. Quale di questi due ruoli ti si addice di più?
«Centrocampista. È il ruolo che preferisco, perché mi permette di contribuire sia alla fase offensiva, soprattutto attaccando la porta, sia a quella difensiva. Mi piace anche correre molto, e come centrocampista posso farlo di più rispetto a un difensore, che ha un ruolo un po’ più statico. La cosa che amo del centrocampo è anche la creatività che richiede: è fondamentale essere lucidi e inventivi per costruire il gioco e fare la differenza».

Il tuo percorso calcistico è legato alle giovanili dell’Olympique Lione. Cosa ti ha dato la maglia delle Leonesse?
«Tantissime cose. Ho imparato moltissimo all’Olympique Lyonnais, dove ho vissuto alcune delle lezioni più importanti della mia vita. Sono entrata a Lione a undici anni, e lì ho imparato fin da piccola cosa significhino la disciplina, la competizione e il dare tutto per dimostrare di meritare di essere parte dell’OL. Mi hanno insegnato ad essere professionale e a lavorare duramente per raggiungere i miei obiettivi. Infatti, chi non era disposto a fare questo non è riuscito a durare. Poche giocatrici sono rimaste dal gruppo U11 fino alla primavera all’OL. Ma io sapevo che essere una giocatrice dell’Olympique Lyonnais era qualcosa di grande, e per questo ho fatto tutto il possibile per restare. In quel contesto, devi dimostrare ogni giorno di meritare il tuo posto, ed è questo che mi ha fatto crescere sia come persona che come atleta».

Restando in tema OL, pensi che quest’anno ci siano i presupposti per centrare la doppietta campionato-Champions?
«Parlando di OL, penso che la squadra abbia sempre dimostrato di avere le qualità e l’ambizione per puntare ai massimi obiettivi, come la doppietta campionato-Champions. Quest’anno ci sono i presupposti per farlo, dovranno fare vedere la loro grande qualità perché il livello della Champions è altissimo ed altre squadre come il Barça o il City o Chelsea fanno vedere che sono in grado di vincere la coppa, ed ogni dettaglio può fare la differenza».

Inoltre, hai vissuto un periodo nelle università americane e più precisamente all’UNOH Racers e al James Madison Dukes. Quanto ti hanno fatto crescere dal punto di vista calcistico?
«L’esperienza negli Stati Uniti mi ha fatto crescere moltissimo, sia come calciatrice che come persona. Dal punto di vista sportivo, negli USA sono all’avanguardia, soprattutto per quanto riguarda la preparazione atletica: è davvero un altro mondo. Ho imparato tantissimo su come prepararmi fisicamente al meglio e su come migliorare tutti gli aspetti fisici necessari in campo. Inoltre, ho scoperto un gioco diverso, più diretto e meno tecnico rispetto a quello a cui ero abituata, soprattutto in Francia. Anche se meno tecnico, mi ha permesso di ampliare la mia visione e di adattarmi a stili di gioco diversi. Questa apertura è fondamentale per crescere come giocatrice e per affrontare il calcio in modo più completo».

Il Pomigliano è stata la tua prima squadra nel calcio delle grandi. Che anni hai vissuto all’interno del club delle pantere?
«Ho vissuto due anni che mi hanno fatto crescere tantissimo. Ogni esperienza mi ha insegnato qualcosa di importante, e sono davvero grata per questo. Pomigliano è stata la mia prima società dopo gli Stati Uniti, e posso dire che mi ha cambiato molto. Negli USA ero abituata a infrastrutture altamente professionali, mentre a Pomigliano la situazione era diversa. Tuttavia, per me basta un pallone e un campo per migliorare. Non mi sono mai fermata davanti a queste differenze, perché credo fermamente che il lavoro duro ripaghi indipendentemente dal contesto. Questa è la mia filosofia. Inoltre, sono grata a Pomigliano per l’opportunità che mi ha dato di giocare in Serie A, un traguardo importante per la mia carriera».

Quest’anno hai deciso di andare al Parma. Perché hai scelto di trasferirti in questa società?
«Dalla prima conversazione avuta con il Parma, ho subito percepito che si tratta di una società con grandi ambizioni, ed è esattamente ciò che cercavo dopo due anni a Pomigliano. Per me, il Parma rappresenta il progetto perfetto per crescere e migliorare, soprattutto in un ambiente altamente professionale. Qui abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per diventare giocatrici migliori. È vero che passando al Parma sono scesa dalla A alla B, ma per me questo conta poco. Quello che conta davvero è che il Parma mi offre l’opportunità di fare un grande passo avanti nella mia carriera, e sono convinta che questa sia la scelta giusta per il mio futuro».

Il Parma, dopo dieci giornate, comanda la Serie B insieme alla Ternana. Immaginiamo che questo sia il piazzamento che ti aspettavi…
«Sì, certamente. Con la squadra che abbiamo, lo staff che lavora duramente per noi e una società che fa di tutto per riportarci in Serie A, questo piazzamento era esattamente quello che mi aspettavo. Sapevo che avremmo potuto arrivarci, e ogni settimana lavoriamo sodo per confermarlo. In questo campionato non c’è nulla di scontato, ma ho molta fiducia nel nostro gruppo. Credo fermamente che meritiamo la posizione in cui siamo, grazie all’impegno e alla determinazione che mettiamo in campo ogni giorno».

Guardando anche i dati, il Parma ha il primo posto come gol fatti, ben trentuno, ma anche in quello subito con tre sole reti raccolte nella propria porta. Segno che le ambizioni passano anche da questi numeri…
«Certo, questi numeri sono il riflesso del nostro lavoro e della nostra qualità. Il Parma deve puntare al massimo, non dobbiamo avere limiti. Come ho già detto prima, tutti questi risultati sono il frutto dell’impegno che mettiamo in ogni allenamento, ogni giorno. Siamo tutte concentrate, che si tratti di portieri, difensori, centrocampisti o attaccanti. Vogliamo segnare più gol possibile, ma anche difendere la nostra porta. Non subire gol è una piccola vittoria nella vittoria complessiva».

Parliamo della vittoria sulla San Marino Academy a pochi giorni di distanza dal primo ko stagionale contro il Chievo: quanto vale il successo arrivato contro le sanmarinesi?
«Vale molto, come tutti i tre punti che abbiamo conquistato e che continueremo a conquistare questa stagione. Ogni vittoria ci avvicina al nostro grande obiettivo e non molleremo mai, contro nessuna squadra. La sconfitta fa parte del calcio, ma il Parma non si lascia abbattere facilmente. L’abbiamo dimostrato vincendo e facendo una grande partita contro il San Marino. Era molto importante per noi dimostrare il nostro valore e far vedere di cosa è capace la squadra».

Per te, contro il San Marino, c’è stata anche la soddisfazione di aver realizzato il primo gol con la maglia del Parma…
«Sì, ero molto contenta. Dopo aver superato un inizio di stagione difficile a causa del mio infortunio, sono davvero felice di essere tornata al cento percento e di aver segnato il mio primo gol. Mi sento veramente bene ed è questa la cosa più importante. Darò sempre il massimo per la squadra e farò del mio meglio per aiutare la squadra in ogni modo possibile».

Domenica si andrà in casa del Genoa per l’ultima gara prima della sosta e sarà uno scontro diretto che potrebbe dire molto sulle ambizioni del Parma.
«Sì, domenica dovremo dimostrare cosa siamo capaci di fare, il tipo di calcio che possiamo esprimere, e mostrare le nostre qualità contro una buona squadra come il Genoa. Siamo pronte per questo scontro diretto e daremo tutto sul campo. Il Parma ha grandi ambizioni, e vincere gli scontri diretti è parte di queste ambizioni, per puntare alla vittoria del campionato».

Inoltre, contro il Genoa, sarà anche la sfida ai due migliori attacchi della cadetteria: possiamo aspettarci una gara spettacolare?
«Sì, sarà sicuramente una bella partita. Siamo due squadre con un buon potenziale offensivo, quindi ci aspetta una battaglia, e faremo tutto il possibile per vincerla».

Che idea ti sei fatta sulla nostra Serie B?
«Onestamente, non conoscevo bene la Serie B, ma devo dire che sono rimasta positivamente sorpresa. È un campionato molto competitivo, intenso, con tante partite, e mi piace molto. La Serie B ha un buon livello, con molte giocatrici di qualità».

Parliamo della Francia che ha conquistato a luglio la qualificazione agli Europei 2025, ma non ha ottenuto una medaglia a Parigi 2024. Cosa manca, secondo te, alle transalpine per fare il definitivo salto di qualità?
«È evidente che la Francia ha un grande potenziale, con un gruppo di giocatrici talentuose che fanno parte delle migliori nel mondo del calcio femminile. Tuttavia, per fare il definitivo salto di qualità potrebbe servire un mix di maggiore continuità nei momenti chiave e di esperienza internazionale in partite ad alta pressione. Inoltre, la crescita passa anche dal consolidare una forte mentalità vincente e dalla capacità di sfruttare al massimo il talento individuale all’interno di un sistema di gioco collettivo efficace. Sono certa che, con il tempo e il lavoro, arriveranno ad ottenere i risultati a cui ambiscono».

Com’è Iris Rabot fuori dal rettangolo di gioco?
«Sono molto tranquilla. Fuori dal campo, lavoro sui miei progetti, faccio qualche giro a Parma, che è una città molto bella, e mi piace anche leggere. Sono una persona un po’ timida inizialmente, ma quando conosco bene le persone e mi sento a mio agio, mi apro di più, e a volte capita che parli molto. La gente me lo fa notare sempre: alla prima impressione, dicono che sono fredda, ma quando mi conoscono bene, sono molto aperta e calorosa».

Quali sono gli obiettivi che ti sei posta per i prossimi anni?
«Mi piace concentrarmi sull’anno in corso, senza guardare troppo lontano. Però, se dovessi stabilire un obiettivo, direi tornare a giocare in Serie A. Un altro grande sogno che ho da sempre è giocare per la nazionale francese. Infine, un sogno che coltivo da quando sono bambina è di giocare per l’Arsenal, perché è la squadra che tifo da sempre. Io credo fermamente che non ci siano sogni troppo grandi e irraggiungibili, l’importante però è fare tutto e dare tutto per provare a realizzarli».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Parma in vista della sfida contro il Genoa?
«Vorrei dire che ho piena fiducia in ciascuna di loro, che credo nelle qualità di ogni giocatrice, e che siamo una squadra forte, come abbiamo già dimostrato. Siamo in grado di fare grandi partite e lo faremo grazie al nostro duro lavoro quotidiano. Sono davvero grata e mi sento fortunata a far parte di questa squadra».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Parma Calcio 1913 e Iris Rabot per la disponibilità.

Calcio Femminile Italiano ospite a “Il tacco nel pallone”

Calcio Femminile Italiano è stato ospite a “Il tacco nel pallone” programma radiofonico di New Radio Seveso condotto da Luisa Procopio e Donato Milione e, nella puntata andata in onda questo giovedì, il nostro vice direttore Elia Soregaroli è stato ospite alla trasmissione.

Potete ascoltare sul nostro sito l’episodio andato in onda ieri sera.

Juventus Women, esce dalla Champions, Max Canzi: “Le ragazze hanno dimostrato grande cuore e spirito!”

Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

La sconfitta rimediata contro l’Arsenal all’89’ brucia ma, a bruciare ancora di più, è vedere il sogno Champions infrangersi contro un muro, o meglio, una calciatrice, che di nome fa “Lina Hurtig”, grande ex della gara. La sua rete ha infatti regalato all’Arsenal il pass per la qualificazione e, dall’altra parte, ha firmato la sentenza per le bianconere, definitivamente fuori dai giochi con due turni d’anticipo.

Al termine del match, il tecnico della Juventus Massimiliano Canzi ha ribadito di essere soddisfatto del percorso delle sue ragazze e di come si sono approcciate a questa partita, nonché di come l’hanno poi giocata, a scapito di un risultato che ha tutte le caratteristiche di un “game over” per via della matematica. Mister Canzi ha inoltre rivolto alcune parole di ammirazione nei confronti della squadra avversaria: «Quando in due partite così vicine cinque goal e ne segni zero, non direi il vero se mettessi le due squadre sullo stesso piano; è evidente che l’Arsenal è una squadra di caratura superiore rispetto a noi, in questo momento. Sì, siamo stati in partita fino alla fine, abbiamo fatto la partita che credevamo, volevamo e pensavamo di fare, ma non siamo riusciti a concretizzare le occasioni che abbiamo avuto, e siamo stati puniti alla fine. Sono comunque soddisfatto della prestazione delle ragazze.»

Concentrandosi nel dettaglio sulla partita appena conclusa, l’allenatore bianconero ha nuovamente calcato sulla bravura delle ragazze a rimanere in partita e a giocare molto bene tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva, soprattutto tenendo in considerazione che sia il modulo sia l’aspetto tattico sono variati rispetto all’andata: «Sono molto fiero della partita che hanno fatto le ragazze oggi. Non era facile, dopo così pochi giorni, ripartire dopo aver preso “quattro schiaffi” e giocarsi una partita alla pari, anche giocando in maniera tattica completamente diversa rispetto all’andata. Le ragazze hanno dimostrato grande elasticità, grande cuore e grande spirito, e sono contento della loro prestazione. Mi spiace soprattutto per loro: la qualificazione era difficilissima, lo sapevamo già, però credo che oggi meritassero di più; questo è sicuramente un ottimo viatico per il nostro futuro.»

La conferenza stampa si è conclusa con un prospetto per il futuro, affinché la squadra possa crescere e affrontare match di un calibro di questo tipo con più spensieratezza e consapevole delle sue armi più letali: «C’è ancora un discreto gap fisico, è una cosa che salta all’occhio. Sotto l’aspetto tattico credo che si sia fatta un’ottima gara; è difficile trovare la “comunicazione giusta” dopo aver preso cinque goal in due partite, però credo che, per il futuro, giocarsi le partite fino alla fine e abituarsi a stare in partita fino alla fine, anche in contesti e in stadi con numeri ai quali non siamo abituati, possa essere qualcosa che ci servirà.»

Under 20 Femminile: concluso a Roma il primo stage territoriale

Questo pomeriggio a Roma, presso l’Impianto sportivo Centro Sportivo Villa Spada della Guardia di Finanza, si è concluso il primo stage territoriale (area centro) della Rappresentativa Under 20 Femminile LND. Le quarantaquattro ragazze convocate dal mister Marco Canestro, provenienti da Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Toscana e Umbria, si sono affrontate in un’amichevole a ranghi contrapposti. Il risultato finale è stato 2-2: per la squadra Bianca hanno segnato Goffredo e Casasanta e per la squadra Azzurra hanno firmato le reti Antonelli e Rivieri.

Presenti il consulente di presidenza Ettore Pellizzari, il responsabile dell’area tecnica Massimo Piscedda che hanno espresso parole di augurio per l’avvio di questa nuova avventura, la responsabile di calcio femminile del CR Umbria Valentina Roscini e il responsabile area scouting per tutte le Nazionali femminili FIGC nonchè allenatore della Nazionale Under 16 Jacopo Leandri che ha portato alle giocatrici un messaggio del CT della Nazionale Femminile Andrea Soncin che da questa stagione sportiva ricopre  anche il ruolo di Coordinatore Tecnico delle Nazionali giovanili femminili: “Bisogna ricordare che non c’è calcio maschile o calcio femminile ma è calcio quindi anche le ragazze devono avere l’opportunità di giocare a tutti i livelli e questa Rappresentativa dimostra che ci sono molte occasioni di crescita e di opportunità”.

Il tecnico Marco Canestro ha portato alle quarantaquattro atlete i saluti del capo delegazione Santino Lo Presti e del segretario del Dipartimento Calcio Femminile LND Patrizia Cottini, questo il suo primo commento:” Abbiamo cominciato molto bene alla presenza di mister Leandri della Nazionale Under 16 FIGC soprattutto in questa bellissima cornice del centro sportivo che è stato all’altezza della situazione e che ringraziamo per l’ospitalità. Per quanto riguarda le ragazze posso dire che ci sono giovani calciatrici molto brave sia per le categorie appartenenti all’Under 20 sia per quelle che potrebbero partecipare alla futura Under 17. E’ solo l’inizio ma ci fa bene sperare per i prossimi raduni”.

Tabellino (2-2)

Squadra Bianca: Martinoli, Serafini, Lanci, Conti, Di Gesualdo, Centini, Canale, Goffredo, Cavagna, Licari, Giglio, Cannarsa, Ruocco, Ciancaleoni, Diversi, Fabbozzi, Cecchini, Muscella, Lancioni, Baldassarini, Gallus, Casasanta

Squadra Azzurra: Nembrini, Farina, D’Alberto, Cafiero, Storti, Mandara, Montesi, Liberatore, Gallo, Antonelli, Esposito, Carboni, D’Avanti, Martinelli, Carminucci, Rieppi, Venturini, Bertolini, D’Amelio, Rivieri, Leone, Lisica

Marcatrici: Antonelli (Blu), Goffredo (Bianca), Rivieri (Blu), Casasanta (Bianca)

Arbitro: Abu Ruqa Wael
Assistenti: Valeria Spizuoco e Federica Ciufoli

Lista convocate

Portieri: Jessica Cannarsa (Chieti), Teresa Carboni (Women Torres), Elettra Martinoli (Trastevere). Ludovica Nembrini (Livorno)

Difensori: Giorgia Fabbozzi (Jesina), Camilla Conti (Levane Leona), Noemi D’Alberto (Chieti), Jasmin Di Gesualdo (Chieti), Melissa Diversi (Livorno), Anastasia Davanti (Campobasso), Angela Carminucci (Romulea), Elena Ciancaleoni (Nuova Alba), Caterina Serafini (Nuova Alba), Giulia Storti (Carrarese), Irene Vittoria Cafiero (Montespaccato), Carlotta Martinelli (Pisa Sporting Club), Veronica Rieppi (Roma CF), Alessia Ruocco (Roma CF), Maria Valeria Farina (Virtus Anxanum)

Centrocampisti: Maria Sofia Montesi (Jesina Aurora), Letizia Muscella (Pineto), Marta Liberatore (Chieti), Giovanna Mandara (Grifone Gialloverde), Alice Venturini (Nuova Alba), Patrizia Bertolini (Carrarese), Elisa Leone (Frosinone), Denise Licari (Frosinone), Maria Cristina Centini (Roma CF),Giorgia Lanci (Virtus Anxanum), Miriam Cecchini (Recanatese), Ilaria Goffredo (Woman Grifone)

Attaccanti: Sophia Lisica (Ancona Respect), Elena Cavagna (Jesina Aurora), Emma Casasanta (Pineto), Sharon Gallus (Pineto), Adriana D’Amelio (Academy Livorno), Martina Giglio (Formello), Benedetta Rivieri (Carrarese), Stella Vagnoni (Delfino Pescara), Giulia Gallo (Roma CF), Giulia Antonelli (Trastevere), Giulia Canale (Trastevere), Nicole Esposito (Trastevere), Caterina Baldassarrini (Recanatese)

Nella foto in alto, da sinistra Paolo Visintini (vice allenatore Rappresentativa U20), Jacopo Leandri (allenatore Nazionale Under 16 FIGC) e Marco Canestro, alla guida della Rappresentativa Nazionale Femminile U20 LND per la quinta stagione consecutiva

Primavera Femminile – Juventus, ecco l’ottava meraviglia: Zamboni decide il big match contro l’Inter. Primavera 2: derby al Brescia

Credit Photo: Stefania Bisogno - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Ancora una vittoria per la Juventus, sempre più dominatrice del campionato Primavera 1. Le bianconere si sono aggiudicate 1-0 il big match in casa dell’Inter: decisivo il gol di Zamboni al 29′ del primo tempo. Sono 24 i punti della squadra di Bruzzano, sei in più di quelli di Milan e Sassuolo: le rossonere hanno vinto 5-2 sul campo dell’Hellas Verona grazie alle doppiette di Donolato e Longobardi e al gol di Minnei, mentre al Sassuolo è bastata la rete di Venturelli per superare l’Arezzo. Al quarto posto, che a fine regular season varrebbe un posto nella Final Four, c’è la Roma grazie al 4-1 sul Como Women firmato dalla doppietta di Farrugia e dalle reti di Pizzuti e Ventriglia dopo l’iniziale vantaggio di Colombo. Di Iardino e Masnaoui i gol del 2-1 del Parma sul Napoli Femminile (a segno con Gianfico), in una domenica completata dallo 0-0 tra Sampdoria e Fiorentina.

Nel girone A di Primavera 2, il Genoa si conferma in testa alla classifica grazie al 6-0 al Pavia Academy. Alle spalle delle rossoblù resiste il Brescia, vittorioso 1-0 sul campo del Lumezzane nel derby deciso da Menassi. Terza la Freedom con il pirotecnico 5-3 sull’Orobica: doppiette di Marengo e Sarale e gol di Macagno per le piemontesi, Medolago, Atobrah e Amoroso per le bergamasche.

Nel girone B, ben 12 i gol del Cesena sul campo della Vis Mediterranea: triplette di Grossi, Pedrelli e Calogiuri, con due autogol delle campane e una rete di Valbonesi a completare il tabellino. Alle spalle della capolista c’è la Lazio, vittoriosa 2-1 sul campo della Ternana Women, mentre al Bologna è bastato il gol di Benedetti per battere la Res Women.

Cuore Juventus Women, ma testa Arsenal: all’Emirates il “sogno Champions” sfuma allo scadere

Photo Credit: Francesco Passaretta - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Dopo la rifinitura all’Emirates per “testare” il terreno di gioco, la Juventus Women guidata da Massimiliano Canzi l’ha di nuovo calpestato per giocarsi un match dal sapore decisivo contro l’Arsenal Women di Renée Slegers. La formazione inglese aveva dilagato a Biella, vincendo con un risultato finale di 4 a 0, tre reti delle quali messe a segno nell’ultimo quarto d’ora dopo un blackout generale delle bianconere. La partita di ritorno si è invece conclusa con il risultato di 1 a 0 per le inglesi targato “Lina Hurtig”, grande ex della gara, arrivato all’89’.

Come contro il Bayern Monaco a Biella, il tecnico della Juventus si è affidato a un 3-5-2 per potersi permettere un centrocampo più coperto. La coppia d’attacco era costituita da Vangsgaard, che all’andata ha disputato un match volenteroso, e Cantore, che è stata un po’ imprecisa sotto porta; Beccari è invece partita dalla panchina. Il tridente difensivo ha invece visto Cascarino, Calligaris e Lenzini, le stesse dell’andata, mentre sulle fasce hanno giocato Krumbiegel a sinistra e Bergamaschi a destra. Caruso è partita da una posizione più offensiva, e a centrocampo è stata data fiducia a Schatzer, che ha sempre fatto bene, e a Bennison dal primo minuto.

Davanti a oltre 10mila tifosi, le bianconere avevano il dovere di riscattarsi dopo il risultato maturato all’andata. In avvio di gara, la Juventus ha provato a contenere l’aggressività delle avversarie e puntato sulle ripartenze. Le maglie rosse erano però al posto giusto al momento giusto. L’atteggiamento della Juventus è stato quello giusto, non hanno rischiato in modo eccessivo e hanno invece provato a imporsi in contropiede. Vangsgaard si è creata un’occasione poco dopo il quarto d’ora che le ha fatto conquistare un calcio d’angolo al termine di un’azione cominciata da Bennison, bravissima a trovare un buco nella retroguardia inglese. La Juventus ha rischiato moltissimo pochi minuti più tardi su un errore di Krumbiegel nel cercare le compagne in avanti, ma il tiro di Maanum è uscito alto sopra la traversa. Alla mezz’ora, la Juventus ha dato vita a una ripartenza dopo un pallone recuperato d’esperienza a centrocampo da Caruso, che ha trovato Cantore: la numero 9, dopo alcuni dribbling, ha però calciato un tiro troppo debole, e ha avuto un’altra palla goal grazie alla sventagliata di Lenzini, che ha mancato di un soffio la testa dell’attaccante.
Le squadre sono andate negli spogliatoi con il risultato ancora a reti bianche.

Nella ripresa, la Juventus si è ripresentata con lo stesso undici iniziale, ed è riuscita a ritagliarsi meglio gli spazi per andare ad aggredire l’Arsenal. Cantore ha avuto una bella occasione attorno al decimo minuto, e il suo tiro è stato deviato in angolo, battuto con troppa fretta e imprecisione. Alla mezz’ora, Maanum ha fallito da pochi metri un tiro sul primo palo capace di portare in vantaggio l’Arsenal, che si è ripetuto qualche giro d’orologio più tardi, senza sfondare il muro bianconero. Il fraseggio nel secondo tempo è stato più fluido e più efficiente rispetto a quanto fatto nel primo, pur concedendo qualcosina di più alle avversarie. Ciononostante, la Juventus ha avuto una palla goal splendida grazie a Caruso al 75′, che con la sua rasoiata è stata deviata in extremis da van Domselaar dopo un tiro velenosissimo e dalla traiettoria ingannevole. Un brivido ha invece colpito la Juventus a una decina di minuti dallo scadere, con il tiro dell’ex Hurtig a pochi passi da Peyraud-Magnin, sulla traiettoria del pallone, ma il pericolo si è riproposto, sempre da Hurtig, che ha fallito a porta vuota.
Nonostante le bianconere abbiano dato il tutto e per tutto e trovato gli spazi necessari per arrivare in area di rigore in più momenti del match, l’Arsenal è passato in vantaggio proprio allo scadere grazie alla rete di Hurtig, arrivata all’89’ dopo che la numero 17 delle Gunners ha scippato il pallone dai piedi di Lenzini e ha dovuto soltanto trovare la porta.

Nel corso del primo tempo è scesa in campo, nel complesso, una buona Juventus, che però ha mancato i passaggi decisivi pur avendo conquistato qualche palla goal preziosa. Dal punto di vista difensivo, le chance dell’Arsenal sono state tutte neutralizzate al meglio. Nel secondo, le bianconere hanno affrontato il match a viso aperto e rischiando di più proprio per provare a bucare le porzioni di campo sguarnite di maglie rosse. Il secondo tempo è stato divertente e ben equilibrato, anche se l’Arsenal è stato più concreto e ha inquadrato più volte lo specchio della porta. Peccato per il goal allo scadere, una sentenza che, visto il gioco prodotto dalle bianconere, pare forse un po’ crudele.

IL TABELLINO

JUVENTUS WOMEN (3-5-2): Peyraud-Magnin; Cascarino, Calligaris, Lenzini; Krumbiegel (82′ Thomas), Bennison (66′ Boattin), Schatzer, Bergamaschi (66′ Bonansea), Caruso; Vangsgaard (74′ Girelli), Cantore (74′ Beccari). Allenatore: Massimiliano Canzi.

ARSENAL (4-2-3-1): van Domselaar; McCabe, Cattley, Williamson, Fox; Little (89′ Kafaji), Walti; Foord (66′ Mead), Maanum (66′ Blackstenius), Caldentey; Russo (80′ Hurtig). Allenatrice: Renés Slegers.

Marcatrici: 89′ Hurtig (A)

Ammonizioni: 36′ Cascarino (J)

Arbitro: Eva Augustyn (POL)

Note: recupero 4′ st.

Lucrezia Parolo, Genoa: “Terzo posto? Stiamo facendo un buon lavoro. È stato bellissimo, domenica, tornare a segnare dopo tanto tempo”

Photo Credit: Genoa CFC

Il Genoa ha superato in trasferta 4-1 la Res Women, centrando la sua ottava vittoria in dieci gare di Serie B, confermando il terzo posto in classifica e domenica arriverà al “Gambino” di Arenzano il Parma leader del campionato con la Ternana.
La formazione allenata da Fabio Fossati ha già segnato trentuno reti, risultando al momento il miglior attacco del torneo cadetto proprio col Parma ma allo stesso tempo vanta anche la quarta miglior retroguardia con otto gol subiti.
In vista del match contro le gialloblù, abbiamo intervistato Lucrezia Parolo, la quale è difensore classe ’03 che veste la maglia del Genoa per il terzo anno di fila e che contro la Res ha segnato il suo primo gol stagionale.

Lucrezia, da tre stagioni fai parte del Genoa. Cosa vuol dire, per te, indossare la maglia del Grifone?
«È un onore per far parte di una società così storica e così importante come il Genoa ed entrare in campo con questa maglia è sempre un’emozione forte, perché sappiamo che la città è sempre stata vicina a noi».

Cosa ti ha portato a diventare un difensore?
«Quand’ero più piccola ho giocato a centrocampo, ma poi sono passata in difesa dove ho iniziato a capire di più dei movimenti ben precisi da imparare. È un ruolo che mi piace sia mi permette d’impostare e di vedere tutto il campo».

La Serie B ha messo agli archivi dieci partite e il Genoa si trova al terzo posto in solitaria. Ti aspettavi di vedere la tua squadra in questa posizione?
«So benissimo quanto valgono le mie compagne e di quello che stiamo portando da luglio e sappiamo quanto stiamo dando settimanalmente con lo staff, ma possiamo dire che stiamo facendo un buon lavoro».

Analizzando i dati, il Genoa ha confermato quest’anno la sua crescita: al momento la squadra ha fatto trentun reti e ne ha subite solamente otto.
«Sono contenta per la quantità di gol che stiamo riuscendo a fare, ma soprattutto portiamo tante giocatrici davanti alla porta, il che vuol dire che la squadra gira nel modo giusto. Poi, il lavoro che stiamo facendo anche sulla difesa è sempre puntiglioso. Dobbiamo continuare così».

Parliamo del poker ottenuto in casa della Res Women. Una vittoria molto importante, conquistata soprattutto contro una formazione che l’anno scorso vi ha dato del filo da torcere…
«La Res è sempre stata una squadra ostica che non molla mai e sapevamo che sarebbe stata una partita complicata, come lo era stato l’anno scorso dove non eravamo riuscite a portare a casa i tre punti. È vero che il risultato di domenica è stato largo, ma sul campo è stata dura e abbiamo saputo soffrire insieme, dove tante di noi hanno creato delle occasioni, riuscendo ad approfittarne e a farne quattro».

Poi per te, contro la Res, c’è stata anche la soddisfazione di essere entrata, per la prima volta in questa stagione, nel tabellino delle marcatrici.
«È stata la prima rete segnata con il Genoa, non segnavo da un po’ di anni ed è stata una forte emozione, soprattutto nell’aver contribuito alla vittoria della squadra. È stato importantissimo e bellissimo e poi aver potuto festeggiare con le mie compagne è stato ancor più impagabile».

Ma adesso arriva lo scontro diretto contro il Parma e sarà anche una sfida tra quelli che sono, fino ad ora, i due migliori attacchi del campionato…
«Sarà una partita importante, ma per noi affrontare il Parma vale quanto la Res, perché ci sono sempre in ballo i tre punti e questo lo sappiamo: è una gara da vincere e da lottare al massimo sempre. Siamo pronte ad affrontare questa sfida».

Parlando della Serie B in generale, hai visto qualche miglioramento sotto l’aspetto atletico e tecnico-tattico delle squadre?
«Negli ultimi anni la Serie B si è evoluta e migliorata: dal punto di vista atletico fisico c’è una preparazione ottima penso per tutte le squadre, perché si sa ormai quanto il lavoro sia importante sia in campo che in palestra. Poi, le piccole ottengono vittorie significative sulle grandi e questo vuol dire che c’è stato un miglioramento a livello globale, perché bisogna lavorare bene in settimana per poi arrivare a dei risultati importanti. Nulla viene per caso».

Qual è la formazione di Serie B che ti ha sorpreso sino a questo momento?
«La Ternana è un’ottima squadra che si è rinforzata con giocatrici provenienti dalla Serie A, ma che già era una forza consolidata lo scorso anno, come lo sono tante altre presenti nel nostro campionato».

Cosa sta mancando al movimento per crescere in maniera esponenziale?
«Posso dire che, purtroppo, forse non tutte le società si stanno impegnando nel femminile e già questo potrebbe essere una cosa, ma allo stesso tempo ci sono club che ce la stanno mettendo tutta e questo sta cercando di dare un miglioramento a tutto il movimento. Poi, anche i settori giovanili si stanno sviluppando, ma credo che il lavoro sia lungo, dove anche a livello mediatico sta cercando di aiutarlo. In ogni penso che siamo sulla strada giusta e si deve continuare in questa direzione».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Dopo la mattinata di allenamento vado all’università di Genova, dove sono al terzo anno nel corso di riabilitazione psichiatrica. Poi, abitando vicino all’università, grazie alle mie compagne ho potuto anche conoscere la città».

Che sogni ti sei posta di voler realizzare?
«Vorrei migliorare sia come atleta che come ragazza: devo assolutamente concentrarmi per continuare a lavorare nel modo giusto perché solo col lavoro si può arrivare poi ad un obiettivo più grande che per me ora è quello di fare benissimo col Genoa e portare avanti la mia carriera universitaria nel miglior modo possibile».

Cosa vorresti dire alle tue compagne del Genoa in vista della sfida contro il Parma?
«Alle mie compagne di andare in campo divertirci e essere determinate, ma anche di vivere quel lo spirito di squadra e quell’unione che ci contraddistingue».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Genoa CFC e Lucrezia Parolo per la disponibilità.

Nazionale U23 Femminile – Zorri convoca 24 Azzurrine per l’amichevole del 28 novembre con il Belgio. La gara sarà trasmessa su Vivo Azzurro TV

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Poco più di un mese dopo la vittoria in casa della Spagna e il pareggio con la Germania, la Nazionale Under 23 Femminile guidata da Tatiana Zorri è pronta a tornare in campo per la sfida con il Belgio, in programma giovedì 28 novembre alle ore 14.30 a Coverciano (diretta su Vivo Azzurro TV).

Per l’ultimo raduno dell’anno, in programma da lunedì 25 a sabato 30 novembre presso il Centro Tecnico Federale, il tecnico Tatiana Zorri ha convocato 24 giocatrici. L’obiettivo delle Azzurrine è quello di dare seguito alle ottime prestazioni fornite nelle prime gare del nuovo corso guidato dall’ex centrocampista della Nazionale, iniziato con lo straordinario 1-0 (rete di Visentin) con le Furie Rosse.

L’ELENCO DELLE CONVOCATE

Portieri: Viola Bartalini (Arezzo), Beatrice Beretta (Napoli), Astrid Gilardi (Como Women);

Difensori: Sara Caiazzo (Sassuolo), Aurora De Rita (Sassuolo), Eleonora Pacioni (Ternana Women), Alice Pellinghelli (Napoli), Nadine Sorelli (Milan), Chiara Robustellini (Inter), Bianca Vergani (Cesena), Martina Zanoli (Lazio);

Centrocampiste: Melissa Bellucci (Napoli), Valentina Gallazzi (Sassuolo), Alice Giai (Napoli), Lucia Pastrenge (Fiorentina), Matilde Pavan (Inter);

Attaccanti: Nicole Arcangeli (Sampdoria), Alice Corelli (Roma), Victoria Marie Della Peruta (Sampdoria), Margherita Monnecchi (Eibar), Ginevra Moretti (Napoli), Elisa Pfattner (USV Neulengbach), Monica Renzotti (Milan), Noemi Visentin (Lazio).

Staff – Tecnico: Tatiana Zorri; Assistente tecnico: Alessandro Fabbro; Preparatore atletico: Gilberto Voltolina; Preparatore dei portieri: Niccolò Bianucci; Match analyst: Davide Fiorentini; Medici: Francesco De Carli e Salvatore Caruso; Fisioterapista: Alessandro Sferrella; Nutrizionista: Giuseppe Cucinotta; Segretario: Ilaria Felaco.

Nazionale U19 Femminile – Ufficiale la lista delle 20 calciatrici impegnate in Polonia nel Round 1 di qualificazione all’Europeo: mercoledì 27 l’esordio contro la Polonia

Credit Photo: Figc - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il Round 1 di qualificazione all’Europeo si avvicina: ultimato il raduno nel Centro Tecnico Federale di Coverciano, le Azzurrine sono pronte a partire per la Polonia, sede del Gruppo 4 della Lega A di cui fanno parte – oltre alle padrone di casa – anche Inghilterra e Turchia. Il tecnico Nicola Matteucci ha ufficializzato la lista delle 20 calciatrici (di cui 14 classe 2006 e sei classe 2007) che nella serata di domenica 24 si raduneranno presso un hotel di Roma e il giorno successivo partiranno per Cracovia.

Al Round 2 si qualificano le prime tre classificate di ogni girone della Lega A, con la fase finale che sarà invece ospitata proprio dalla Polonia, avversaria delle Azzurrine ma già qualificata di diritto alle finali previste dal 15 al 27 giugno. L’ultima classificata di ogni girone del Round 1 della Lega A, infine, retrocederà in Lega B.

Sarà proprio la Polonia la prima avversaria dell’Italia, mercoledì 27 alle 12 a Brzeg; tre giorni dopo sarà il turno di Inghilterra-Italia, con terzo e ultimo impegno previsto per martedì 3 dicembre contro la Turchia.

L’ELENCO DELLE CONVOCATE

Portieri: Elena Belli (Cesena), Emma Mustafic (Juventus);
Difensori: Martina Cocino (Juventus), Lidia Consolini (Inter), Azzurra Gallo (Juventus), Leda Gemmi (Milan), Arianna Pieri (Fiorentina), Elena Cristina Pizzuti (Roma), Martina Tosello (Juventus);
Centrocampiste: Maya Cherubini (Fiorentina), Paola Fadda (Inter), Arianna Gallina (Juventus), Manuela Perselli (Sassuolo), Sofia Testa (Cesena), Marta Zamboni (Juventus);
Attaccanti: Eleonora Ferraresi (Juventus), Giada Pellegrino Cimò (Sampdoria), Manuela Sciabica (Napoli Femminile), Carolina Tironi (Cesena), Rosanna Ventriglia (Roma)

Staff – Tecnico: Nicola Matteucci; Capodelegazione: Patrizia Recandio; Metodologo: Fabio Andolfo; Assistente tecnico: Silvia Piccini; Preparatore atletico: Vincenzo Piermatteo; Preparatore dei portieri: Mattia Volpi; Match analyst: Nicolò Tolin; Medici: Michela Cammarano, Matteo Vacca; Fisioterapista: Federica Ferro; Nutrizionista: Vito Flavio Valletta; Tutor scolastico: Alessandro Milani Segretario: Aurora Leo

UEFA WOMEN’S UNDER 19 CHAMPIONSHIP – Gruppo A4
Prima giornata – Mercoledì 27 novembre
Ore 12: ITALIA-Polonia (Brzeg)
Ore 14: Inghilterra-Turchia (Nysa)

Seconda giornata – Sabato 30 novembre
Ore 12: Polonia-Turchia (Nysa)
Ore 13: Inghilterra-ITALIA (Brzeg)

Terza giornata – Martedì 3 dicembre
Ore 13: Polonia-Inghilterra (Brzeg)
Ore 13: Turchia-ITALIA (Nysa)

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