Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 925

Olimpiadi 2024, Eveline Viens: “dobbiamo fare quello che sappiamo in campo e puntare a portare a casa un’altra medaglia”

Il Canada femminile, attualmente al nono posto del ranking FIFA (classifica aggiornata al 15 Marzo 2024), è membro del CONCACAF e in quanto tale prende parte ai vari tornei di calcio internazionali (tra cui Campionato mondiale FIFA, Women’s Championship, Giochi Olimpici estivi).
Alle Olimpiadi che la squadra ha raggiunto il bronzo consecutivamente nel 2012 e 2016, e l’oro a Tokyo 2020. Le campionesse in carica, guidate da Bev Priestman, parteciperanno nel gruppo A (assieme a Francia, Colombia e Nuova Zelanda) alle Olimpiadi che si terranno dal 24 luglio al 10 agosto 2024 a Parigi.
Non sono ancora noti i nomi scelti dalla coach Priestman per confermare l’oro, quello che però si sa già è che il numero di calciatrici indicate non dovrà essere superiore a 18+4, in numero quindi ben inferiore alle 23 della Coppa del Mondo.
I quattro membri aggiuntivi alle 18 serviranno in caso di indisponibilità.

Nella Nazionale canadese militano due atlete che hanno avuto modo in questi mesi di farsi conoscere bene dai tifosi italiani: Julia Grosso e Eveline Viens.
Grosso, centrocampista classe 2000, per tre stagioni ha militato nella Juventus Women facendo la differenza in campo (unica centrocampista dei suoi anni a prender parte a più di 15 marcature).
Viens, invece, è arrivata nella capitale pronta a vestire la maglia della capolista Roma a settembre 2023 e la sua presenza in questa prima stagione italiana certo non è passata inosservata. L’attaccante classe 1997, infatti, in 24 partite giocate ha messo a segno 13 reti  in campionato (raggiungendo il primo posto della classifica marcatrici), a cui si aggiungono i 3 gol in 8 partite di Champions League.

Intervistata da “FIFA.com” sul suo ultimo anno, costellato innegabilmente da successi così si è espressa riguardo il campionato:
“Non male come stagione, vero? (Ride n.d.r.). È stata una buonissima stagione, ma al di là dei risultati ottenuti, la cosa più importante è che la squadra è cresciuta molto e io sono migliorata come calciatrice. Questo è un aspetto fondamentale per me”.

Sul suo impatto in campionato che le era estraneo, almeno fino allo scorso anno, ha proseguito dicendosi incredula per quanto accaduto, ma allo stesso tempo felice:
Sinceramente non mi aspettavo un impatto così. Normalmente, quando cambio squadra ho bisogno di un po’ di tempo per adattarmi a un nuovo sistema di gioco e conoscere bene le mie compagne. Ma in questo caso il gruppo mi ha aiutata molto. Ho avuto un grosso supporto da tutto lo staff, sono stati tutti pazienti.
Conoscevano le mie qualità e mi hanno messo nelle condizioni giuste per utilizzarle, nonostante fossero diverse da quelle del calcio italiano. Sono molto felice per com’è andata questa stagione”.

Il calcio femminile in Italia, seppure ancora indietro rispetto ad altri paesi, sta vivendo un momento di evoluzione e crescita costante. L’attaccante si è detta positivamente impressionata dal modo di muoversi in campo delle sue compagne di squadra, certo c’è ancora margine di miglioramento, ma la strada presa è quella giusta:
“Il calcio femminile in Italia è cresciuto molto. Mi piace tanto l’aspetto tecnico delle calciatrici della Serie A. C’è molta qualità e le calciatrici hanno idee precise di come tenere e gestire la palla. Ricordo che nel mio primo allenamento sono rimasta impressionata dal modo in cui tutte volevano la palla, senza alcuna pressione.
Ci sono ancora margini di miglioramento e mi piace come i club stiano crescendo. La Roma, ad esempio, punta a diventare sempre di più un top club in Europa.”

Riguardo i ricordi che si porterà dietro di una stagione al bacio come la sua (e della Roma) la calciatrice ha ricordato in particolare il gol in Champions contro il Bayern Monaco, e quello in campionato contro la Juventus:
“Credo che siano due i gol che ricorderò sempre con affetto. Il primo, sicuramente, contro il Bayern Monaco in Champions League. Ho giocato un primo tempo non all’altezza e nella ripresa sono riuscita a segnare e abbiamo portato un punto a casa dalla trasferta in Germania. Poi credo che l’altro sia quello contro la Juventus, a febbraio. C’era la mia famiglia allo stadio e segnare davanti a loro, venuti dal Canada per me, è stato incredibile”.

Il suo pensiero poi è andato all’appuntamento con le Olimpiadi, ormai sempre più vicino, e al ricordo della medaglia d’oro vinta nel 2020:
“Volevamo cambiare il colore delle medaglie ottenute in precedenza. Nessuno credeva nelle nostre ambizioni, è stato veramente un finale perfetto. Ricordo benissimo l’aspetto psicologico di quel torneo. Nessuna mollava mai. Tutte combattevano per le compagne e questo ci ha portate a vincere la medaglia d’oro”.

La presenza di Viens in Nazionale è abbastanza recente, infatti, ne fa parte solo dal 2021 e le ragioni sono svariate:
“Sono arrivata tardi in nazionale per motivi differenti. Stavo facendo bene quando sono stata convocata la prima volta, ero a Parigi con il Paris FC. Bev Priestman da CT ha dato l’opportunità a diverse nuove calciatrici di mettersi in mostra e io sono stata una di queste.
Per me la nazionale è stata alti e bassi, ma questa è la parte bella dello sport, perché nulla è scontato e facile da raggiungere. Si cresce e si migliora soltanto con il duro lavoro”.

Le difficoltà incontrate durante l’ultimo mondiale, che ha visto il Canada eliminato nei gironi, sono servite per far crescere la squadra che si presenterà alle Olimpiadi con la consapevolezza di chi ha l’intenzione di far bene e confermare il proprio valore:
“Dopo l’oro alle Olimpiadi e le emozioni provate, non ci aspettavamo un Mondiale del genere, in cui abbiamo fatto davvero fatica. Credo che comunque sia stata una lezione importante. Da quel torneo in poi, c’è stato un cambiamento mentale importante nella nostra squadra, si avverte. C’è stato il ritiro di Christine Sinclair, una vera leader, e ognuna ha dovuto fare uno step in più per colmare la sua assenza. E un’icona per il Canada, considerando il numero di gol segnati con la nazionale, ogni volta che ce n’era bisogno è stata presente. È sicuramente difficile “sostituirla” ma credo che adesso la squadra attacchi in maniera differente, con diverse soluzioni offensive.
Tutte stiamo crescendo come un solo gruppo e siamo tornate sulla strada giusta secondo me. Dunque, abbiamo ricevuto una grande lezione dal Mondiale e siamo cresciute anche grazie a quello”
. 

Durante il torneo non esisteranno partite facili, il livello è ormai sempre più alto:
“Sarà una competizione difficile perchè il calcio femminile è cresciuto tanto. Si gioca ogni tre giorni e la temperatura a Parigi in quei giorni sarà molto calda.
Sarebbe unico giocare una finale a Parigi, amo la Francia come paese, parlo francese, e per me è facile trovarmi bene lì. Tra l’altro sono stata chiamata in nazionale proprio quando ho fatto bene con il Paris FC, sarebbe bellissimo giocare lì la finale del torneo olimpico.
Seguo molto il campionato francese, inoltre, e poter affrontare alcune mie vecchie compagne di squadra sarà bello, così come sarebbe grandioso affrontare altre compagne di altre nazionale e abbracciarci dopo la partita
“.

Sul modo in cui la sua squadra affronterà le Olimpiadi la chiusa dell’attaccante:
“Penso che dobbiamo fare quello che sappiamo in campo e puntare a portare a casa un’altra medaglia, sappiamo che sarà complicato. Dobbiamo restare concentrate su noi stesse e mettere in campo la mentalità canadese che ci ha portato a trionfare a Tokyo”.

Ufficiale: Ewa Pajor firma con il Barcellona fino al 2027

FC Barcelona e VfL Wolfsburg hanno raggiunto un accordo per ingaggiare la 27enne attaccante polacca Ewa Pajor con un contratto triennale fino al 30 giugno 2027.

Pajor è stata uno delle giocatrici di punta del Wolfsburg per nove stagioni, segnando 136 gol in 196 presenze, di cui 18 in UEFA Women’s Champions League. La scorsa stagione è stata particolarmente fruttuosa, in cui i suoi 18 gol in 19 partite nel campionato tedesco le sono valsi il premio di miglior marcatrice del torneo.

Non ha mai vinto la UEFA Women’s Champions League con il Wolfsburg, giocando quattro finali e perdendo ogni volta, ma ha collezionato cinque Frauen-Bundesliga e nove Coppe di Germania.

La sua squadra è stata la potenza leader nel calcio femminile tedesco per molti anni, ma il suo dominio è stato messo in discussione negli ultimi tempi, con il Bayern Monaco che ha vinto gli ultimi due titoli di campionato.

“Sono molto felice di essere qui, di iniziare questa nuova sfida per me. Non vedo l’ora di incontrare le mie compagne di squadra e i tifosi” ha dichiarato Pajor attraverso i canali ufficiali del club. “Darò il massimo per aiutare la squadra, lavorerò per migliorare individualmente, ma quello che voglio è vincere tanti titoli con il Barça”.

“Al Wolfsburg mi sentivo bene, ma sentivo anche di aver bisogno di una nuova sfida” ha aggiunto. “Ho giocato quattro finali di Champions League e purtroppo non ne ho vinta nessuna. Certo la Champions League è speciale ed è un titolo che voglio vincere, ma non è un’ossessione. Vengo per dare il massimo ogni giorno e quindi spero che alla fine della stagione vinceremo tutti i titoli, ma dobbiamo concentrarci giorno per giorno e andare passo dopo passo”.

Il Barça, dunque, rinforza il reparto d’attacco dopo le partenze di Asisat Oshoala, a gennaio, e Mariona Caldentey. Ewa Pajor ritroverà le sue ex compagne di squadra del Wolfsburg, ovvero Caroline Graham Hansen, Fridolina Rolfo e Ingrid Engen.

Unità e uguaglianza nello sport: come la nazionale maschile danese sostiene la squadra femminile

La nazionale maschile danese ha firmato un nuovo accordo quadriennale con la Federcalcio danese (DBU) che entrerà in vigore dopo il prossimo EURO 2024. I giocatori, sostenuti dal loro sindacato Spillerforeningen, hanno deciso di concentrarsi sulla creazione di pari condizioni di lavoro per le giocatrici della Nazionale femminile.

“La squadra maschile ha scelto di non richiedere alcun cambiamento nelle condizioni del nuovo accordo”, ha detto il direttore di Spillerforeningen Michael Sahl Hansen. “È un passo straordinario per contribuire a migliorare le condizioni delle squadre nazionali femminili. Quindi, invece di cercare condizioni migliori per sè stesse, i giocatori hanno pensato a sostenere la squadra femminile”.

Prima dell’inizio delle trattative, la Federcalcio aveva espresso pubblicamente il suo desiderio di garantire una parità di retribuzione per le squadre nazionali maschili e femminili. “Tuttavia, hanno comunicato che il denaro necessario per questa operazione dovrebbe provenire dalla squadra maschile”, ha dichiarato Sahl Hansen. “Non potevamo accettare questo approccio. La squadra maschile era arrabbiata, così come la squadra femminile, poiché si sentivano a disagio per il fatto che i soldi dovessero essere presi dalla squadra maschile. Non volevamo discutere con la DBU se l’unico modo per dare più soldi alle donne fosse sottrarli alla squadra maschile. Non è così che si crea l’uguaglianza”.

Il sindacato, insieme alla squadra maschile, ha scelto un approccio diverso. L’obiettivo non era abbassare le condizioni e pagare la squadra maschile per allinearsi con quella femminile, ma aumentare le condizioni e la paga delle donne al livello della squadra maschile.

 

Il piano prevede quanto segue:

  • i giocatori maschili hanno rifiutato un aumento di stipendio;
  • i giocatori della nazionale maschile e femminile ricevono la stessa retribuzione di base per la partecipazione alla nazionale. Si tratta di un compenso per la presenza e non include alcun bonus o premio;
  • un aggiornamento della copertura assicurativa per la squadra femminile (più 50%) e per la squadra maschile Under 21 (più 40%) finanziato da una diminuzione del 15% della copertura assicurativa della squadra maschile;
  • i giocatori e la DBU creeranno insieme un hub comune per tutte le squadre Nazionali: uomini, donne e giovanili;
  • un fondo per lo sviluppo pagato dalla squadra maschile (50%) e dalla DBU (50%).
    L’idea alla base del fondo di sviluppo è che ogni volta che i giocatori si qualificano per un futuro campionato come la Coppa del Mondo o l’UEFA EURO, la squadra e la DBU contribuiranno entrambe con un milione di corone danesi (circa 145.000 dollari) a un fondo destinato a migliorare le prestazioni della squadra.

Sahl Hansen ha dichiarato: “I giocatori possono dare suggerimenti su come utilizzare il fondo. Ad esempio, quando Pierre-Emile Hojbjerg ha esperienze positive con strutture speciali o supporto al Tottenham Hotspur, o Simon Kjaer all’AC Milan, allora possono proporre di contribuire a creare quelle strutture o il supporto con la squadra nazionale.”

Sahl Hansen dice di non aver avuto problemi a convincere i giocatori maschili. “Quando abbiamo presentato il piano al team negoziale, composto da Andreas Christensen, Thomas Delaney, Christian Eriksen, Pierre-Emile Hojbjerg, Simon Kjaer e Kasper Schmeichel, erano molto contenti. Era quello che volevano: dimostrava che si stavano assumendo la responsabilità. A loro piaceva l’idea di offrire ad altre nazionali opportunità e condizioni migliori”.

Sahl Hansen ha aggiunto che in linea di principio non dovrebbero essere i giocatori ad assumersi la responsabilità di finanziare disposizioni come un fondo per lo sviluppo, un’assicurazione per le giocatrici o una uno spazio adibito a loro. Tuttavia, la squadra maschile ha dimostrato il suo straordinario impegno nel far avanzare il calcio danese.

“Quando abbiamo spiegato questo piano alla federazione calcistica, hanno capito che si trattava di un’offerta generosa”, ha detto Sahl Hansen. “Le trattative si sono svolte rapidamente e senza intoppi ed eravamo entrambi felici di firmare questo accordo prima dell’inizio di EURO 2024”.

Anche le giocatrici della squadra femminile hanno reagito positivamente all’accordo maschile. “Sono contenti che i giocatori li aiutino, tuttavia sono d’accordo che i soldi non dovrebbero arrivare dalla squadra maschile, ma dalla DBU. Attendono con impazienza le trattative con la Federcalcio, che inizieranno dopo questo l’estate dell’anno.”

Orobica: Anita Coda ai saluti dopo una sola stagione

Campionato terminato: ecco i primi movimenti in casa Orobica.
La società rossoblù, infatti, mediante i propri canali ufficiali, ha recentemente comunicato l’interruzione dell’accordo tra la stessa ed Anita Coda, apporto offensivo classe 2000.
La numero 29 lascia, così, la formazione dopo una sola stagione; rimane, però, l’ottimo contributo fornito nel cammino 2023/24 e gli importanti traguardi personali raggiunti da quest’ultima. Testimone di una bella scalata stagionale dell’insieme (conclusa al secondo posto con conseguente conferma della categoria), la giovane calciatrice vanta una lunga lista di reti stilata nell’annata appena archiviata (sono 31 le totali) e molteplici assist; protagonista indiscussa (insieme alle compagne) di questa serie C, ha accompagnato la propria squadra verso una esponenziale crescita e valorizzazione del potenziale, evidentemente espresso da un alto tasso non solo tecnico ma anche fisico, patito dalle opposte avversarie in diverse circostanze.

Dell’imminente futuro di Coda ancora nessuna novità, intanto il club ha voluto porgerle i più sentiti ringraziamenti per la professionalità dimostrata e la condivisione di un anno così importante.

Cagliari Beach Soccer: le sarde tornano a testa alta da Nazarè

Credit: Cagliari BS

Nei giorni scorsi, dal 10 al 16 giugno, è andata in scena la Women Euro Winners Cup 2024. A Nazaré, in Portogallo, infatti presenti 24 tra le migliori formazioni continentali a sfidarsi sulla sabbia: a rappresentare l’Italia il Lady Beach Soccer Terracina ed il Cagliari Beach Soccer.
La formazione sarda è stata inserita nel gruppo E con le portoghesi del Pastéis, le spagnole del Fun and Learning e le polacche del Red Devils Ladies.

Nel match d’esordio sconfitta ai rigori per 3-1, dopo il pari per 1-1 dei tempi regolamentari con Tai a segno, contro Red Devils Ladies mentre una gara tirata contro Fun and Learning BS è terminata 3-4 con reti sarde ad opera di Bastos, doppietta, e Tai. Passo falso di misura, per 4-5, anche con il Pasteis con marcature per Pisa, tripletta, e Vecchione.

Ultima uscita vittoriosa, invece, contro le portoghesi del SandGames Figueira per il piazzamento finale. Successo per 8-0 con reti per Vecchione, Bastos, doppietta di Taii, Privitera, Olivieri, Illiano oltre ad un autogol.
Lo stesso club, poi, tramite i propri canali ufficiali ha postato:

“Non troppo tempo fa sembrava impossibile giocare in una competizione di questo livello e affrontare le migliori squadre con i migliori talenti.
Grazie a voi è stato possibile far arrivare il nome del Cagliari Beach Soccer più lontano di quanto potessimo immaginare.
Gioire, dispiacersi, esultare e lavorare insieme per fare sempre meglio. Conoscersi, fare squadra, fondersi con le nuove arrivate e vivere lo spirito rossoblu dentro e fuori dal campo.
Noi siamo questo, voi siete questo”.

SK Slavia Praga: clamoroso cambio di allenatore

L’SK Slavia Praga infiamma l’estate del calcio femminile ceco con un clamoroso cambio alla guida tecnica. Karel Piták, autore delle ultime due doppiette Liga-Pohár e di due qualificazioni consecutive alla UEFA Women’s Champions League, lascia il club.

Ringraziamo Karl per il lavoro svolto e gli auguriamo buona fortuna per i suoi impegni futuri” sono le parole del membro del Consiglio Direttivo e responsabile del settore femminile Daniel Konrád, riportate nel comunicato ufficiale del club. Il sostituto sarà Jiří Vágner, 42enne, in arrivo dal Dukla Praga, nel quale ha ricoperto il ruolo di vice-allenatore della squadra maschile.

Konrád ha commentato così il cambio di guida tecnica: “Jiří Vágner ha una grande esperienza nel calcio maschile, e il suo lavoro al Dukla ci ha impressionato così tanto che lo abbiamo scelto per fare un ulteriore passo avanti. Il nostro obiettivo non è solo continuare a dominare la scena nazionale, ma anche diventare una squadra europea competitiva. L’ambizione è quella di costruire entro tre anni una squadra che non solo partecipi regolarmente al girone della Champions League, ma sia anche in grado di avanzare alla fase successiva. Il calcio femminile ha un grande potenziale per il futuro, che non è solo nel marketing, ma soprattutto nei risultati sul campo. Vogliamo diventare un leader dell’Europa centrale in questo settore. Credo che la scelta di Jiří ci aiuterà in questo“.

Le parole del nuovo tecnico sono state le seguenti: “A fine giugno ci sarà un incontro per ambientarci, poi andremo subito in ritiro (a Pec pod Sněžkou, ndr). Lì le giocatrici impareranno qualcosa da me, e io imparerò qualcosa da loro. Non vedo davvero l’ora, sarà una grande sfida per me. Gli obiettivi della dirigenza sono chiari e farò del mio meglio per realizzare queste ambizioni e rendere felici i tifosi“. Quello dello Slavia Praga è il secondo cambio di allenatore nella 1. Liga Žen dopo quello effettuato dallo Slovácko.

Fiorentina Femminile: Vero Boquete rinnova fino al 30 giugno 2025

credit photo: Alessio Bonaccorsi, photo agency calcio femminile italiano

La Fiorentina ha annunciato con una nota il prolungamento del contratto di Veronica Boquete fino al 30 giugno 2025.
La notizia era tra le più attese. In due stagioni trascorse alla Fiorentina (è arrivata a vestire la maglia viola nel gennaio 2022) la centrocampista spagnola classe 1987 non è certo passata inosservata.

I suoi 10 gol a stagione e la naturale attitudine alla leadership dentro e fuori dal campo, le sono valsi, per diverse volte, la fascia da capitano.
Tutta la sua esperienza da giocatrice blasonata, con un palmares di successi in tutte le squadre in cui ha militato (tra cui anche Bayern Monaco, PSG e nella Nazionale Spagnola),  sono (continueranno ad essere!) fondamentali per una Fiorentina sempre più intenzionata a farsi notare nella scena nazionale ed internazionale.

La stagione della squadra Viola, d’altronde, ha rispecchiato pienamente la voglia di crescere con una mentalità tale da superare le difficoltà per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Uno di questi è la UEFA Women’s Champions League che la Fiorentina giocherà essendo arrivata terza nel Campionato di serie A dietro Roma e Juventus.

La parabola di Jodie Hunter in FA Women’s National League: da giocatrice ad arbitro

L’ex difensore centrale del Leeds United, Jodie Hunter, ha dato alla luce il suo primo figlio due anni fa e, poco dopo, è passata all’arbitraggio. Descritta come una donna dalla voce pacata, Hunter arbitra nella FA Women’s National League, campionato che ben conosce grazie all’esperienza con il club di Leeds, e funge da modello per gli altri.

“Ho sempre amato giocare e non avrei mai pensato di fare altro che giocare a calcio”, ammette Hunter. “Ma quando non potevo, ho pensato che probabilmente avrei semplicemente messo su famiglia e avrei smesso del tutto. Quindi essere dall’altra parte, dal punto di vista dell’arbitro, mi ha aperto gli occhi su una visione diversa del gioco. Come tifoso o per guardare una partita di calcio, il posto migliore è essere sul campo con i giocatori. Godere tuttora di quell’esperienza e avere in quell’ambiente la possibilità di venire ancora alle partite, è un’emozione sentirsi ancora coinvolta. Dopo aver avuto Jax (suo figlio), arbitrare è diventata la cosa migliore dopo essere stata una giocatrice ed è posso dettare la mia disponibilità per soddisfare me e mio figlio”.

Hunter è cresciuta giocando a rugby e, poi, a calcio nel West Yorkshire, nella squadra femminile open-age a soli 15 anni. Dopo aver lasciato la scuola, si è diretta negli Stati Uniti studiando all’Università del Texas a Brownsville per quattro anni prima di trascorrere due stagioni giocando per gli Houston. Tornò in Inghilterra, a Leeds in particolare, per raggiungere il suo obiettivo di diventare un’insegnante di educazione fisica.

Il Leeds United venne presto a conoscenza del suo ritorno e Hunter diventò la capitana del club della sua infanzia. Pure durante la gravidanza, l’ex difensore continuò a giocare, fermandosi poi a gennaio 2022, e ha dato alla luce Jax a giugno dopo soli 28 minuti di travaglio.

“Non vedevo l’ora di tornare dopo il parto, mi è stato detto di prendermi il mio tempo ma, dopo aver giocato tutta la vita, non sapevo cosa volesse dire non giocare. Così ho deciso di provare a luglio e agosto per tornare al pre-campionato e ovviamente il mio corpo non era pronto e me ne sono reso conto subito dopo un paio di allenamenti. Quindi ho concentrato la mia attenzione sulla carriera di arbitro e mi sono innamorata del gioco da un punto di vista diverso”.

Hunter è stata assistente arbitro alla finale della FA Women’s National League Plate di quest’anno e ha l’ambizione di arbitrare il più lontano possibile. Crede che le sue esperienze come giocatrice, unite ai suoi modi gentili e calmi, la aiutino a comprendere i vari aspetti dell’arbitraggio.

“Penso che alcune persone possano chiedersi se verrò calpestata o se mostrerò autorità e gestirò bene il gioco. Sento di aver ricevuto probabilmente commenti positivi soprattutto nel modo in cui presento il mio linguaggio del corpo e parlo con le giocatrici per gestire il gioco a modo mio. A volte puoi capire le loro azioni, alcune azioni non sono accettabili, ma in generale puoi capire la passione e per molte persone è più di un gioco”.

Alanna Kennedy, Australia: “Non basta ribadire il nostro potenziale, vogliamo lasciare Parigi con una medaglia”

Sono in corso i preparativi per le Olimpiadi di questo 2024: sarà la Francia il Paese che ospiterà la manifestazione.
In attesa della definitiva apertura, tra le nazionali di calcio femminile ad avere un posto sicuro in tale circostanza vi è l’Australia.
Dodicesimo posto nel Ranking FIFA, quattro partecipazioni ai Giochi (l’ultima a Tokyo 2020 sfociata in un terzo posto sfiorato e “strappato” dalle talentuose statunitensi) e sempre un’unica speranza, quella di riuscire a portare a casa una medaglia!

Se da una parte la visione delle ragazze guidate dal ct Gustavsson sembra essere estremamente positiva (visto il recente trionfo nella ‘Cup of Nations’ e la continua qualificazione ai Mondiali), dall’altra i risultati ottenuti nei tornei precedenti (quali Coppa del Mondo – con una corsa sempre terminata ai quarti di finale – e scorse Olimpiadi) garantiscono una voglia di rivincita.
Inserite nel gruppo B, dovranno vedersela con Germania, Stati Uniti e Zambia; la prima sfida è fissata per il giorno 25 luglio e sarà proprio davanti alle bavaresi, presso lo Stade Vélodrome di Marsiglia.

A giugno inoltrato le calciatrici gialloverdi che avranno l’onore di prendere parte a Parigi 2024 sono state rese pubbliche: tra queste Alanna Kennedy, difensore della nazionale australiana.
La numero 14 della formazione ha parlato ai media delle sue speranze per il torneo proprio dopo l’annuncio della squadra a Sydney. Kennedy fa parte della “cerchia delle veterane”, basti pensare che indossa la maglia delle matildas da quasi un decennio! Questa continuità può solo che darle una mano a far sì che la conquista di una medaglia possa finalmente diventare realtà; ecco ciò che, a tal proposito, ha riferito:Stiamo cercando di continuare sulla strada della continuità. Da squadra forte vogliamo solo poter partire con qualcosa di tangibile perché non basta ribadire il nostro potenziale, adesso vogliamo vincere qualcosa!“.

Il quarto posto dei Mondiali e delle Olimpiadi del 2020 rimangono, però, aspetto che pesa molto sulle menti delle stesse giocatrici:È straziante avere la possibilità di partecipare a questo tipo di tornei ed uscirne senza nullaha continuato. Penso che questa squadra meriti altro, le qualità le abbiamo; speriamo solo di riuscire quest’anno. Personalmente darò tutto quello che potrò per aiutare la squadra in ciò di cui avrà bisogno“.

Aldini Queens: il club più titolato d’Italia investe nel calcio femminile

Passo dopo passo, il calcio femminile italiano progredisce di anno e in anno. Una storica società di Milano aggiungerà dall’anno prossimo la categoria femminile destinata alle aspiranti calciatrici: stiamo parlando dell’US Aldini e del progetto “Aldini Queens”.

Come riferito da Sprint e Sport, l’Aldini affiderà il suo settore femminile al tecnico Antonio Cimino, professionista di grande esperienza nel maschile che da due anni allena anche la Rappresentativa di Milano Under 15 femminile al torneo delle Province. Il primo passo sarà costituito da due Open Day, in programma il 22 giugno e il 6 luglio: “Essendo agli esordi non c’è ancora una direzione precisa, il consiglio che ho dato io è quello di andare per gradi. Vedere come andranno gli Open day e che squadre si formeranno. Se ci saranno le giocatrici per farlo, si potrà pensare di competere già in campionati importanti” ha commentato Cimino.

Il tecnico ha sottolineato il valore dell’uguaglianza, puntualizzando la necessità che le ragazze siano trattate alla pari della controparte maschile: “Mi hanno assicurato che ci sarà un trattamento egualitario, e questo è molto importante visto che in molte società non è ancora così”. Antonio Cimino conosce già la realtà del calcio femminile, il suo contributo aiuterà di certo l’Aldini durante questo nuovo cammino: “L’esperienza con la Rappresentativa è stata la mia prima come allenatore, e mi ha mostrato che c’è differenza tra allenare nel maschile e nel femminile. L’approccio è diverso. Le ragazze che cominciano a giocare a calcio lo fanno per un reale desiderio di stare in campo. Non che i maschi non lo facciamo, ma molti iniziano per qualche amico, mentre le bambine solitamente lo desiderano di più. Sono sempre attente, curiose a hanno tanta voglia di imparare”.

Tante società sono sempre più ingolosite all’idea di fondare il settore calcistico femminile e l’US Aldini ne rappresenta l’esempio più recente.

DA NON PERDERE...