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Norvegia-Italia 0-0: un punto positivo, ma si poteva fare di più

Norvegia-Italia è il primo di due crocevia importanti per la qualificazione diretta a UEFA WEURO 2025. Lo 0-0 che esce dalla prima sfida è considerabile positivo, ma l’Italia deve fare di più in queste gare, anche perché l’attacco continua a pungere senza però ferire.

Il CT Soncin prepara un 4-4-2 particolare, con l’incontrista Greggi nell’inedita posizione di esterna sinistra, mentre Bonansea occupa la fascia opposta. Cantore e Giacinti si occupano la prima della profondità, la seconda di dare un riferimento offensivo. Galli ha compiti di interdizione, Caruso di costruzione. Il reparto difensivo resta più o meno omogeneo e pressoché identico alle ultime uscite: Bartoli a destra, Di Guglielmo a sinistra, Linari e Lenzini al centro. Giuliani in porta.

Nonostante le 11 attaccanti convocate (delle quali 7 esterne), l’attacco rimane un reparto in difficoltà. E se rispetto all’ultima prestazione contro la Finlandia crea di più, manca poi la cattiveria nella conclusione. La prima accensione alle emozioni la dà Cantore al 13′, producendosi in un buon dribbling chiuso da un tiro sull’esterno della rete. La stessa bianconera al 32′ ha una seconda opportunità su imbucata di Bonansea, ma Fiskerstrand scherma ottimamente il suo palo.

In mezzo invece, la Norvegia ha ben quattro opportunità, la più pericolosa quella di Harviken al 29′ (sinistro largo però da ottima posizione). Si sottolinea anche la buona chiusura di Linari sul destro di Bjelde. Nell’ultimo quarto d’ora c’è ancora uno spazio per Cantore, che al 33′ si trova perfettamente libera davanti al portiere, ma preferisce una giocata di sponda all’incornata, sprecando l’occasione. L’ultima opportunità capita alle Norvegesi: Giuliani fa ottima guardia sul tiro di Graham Hansen, poi Bizet Ildhusøy spreca malamente a porta vuota.

L’inizio di ripresa ha lo stesso leitmotiv del primo tempo, pur con molte meno opportunità. Un brivido per parte: Terland manca la porta al 51′, complice una salvifica deviazione, poi Cantore al 56′ si fida troppo a rientrare sul suo destro e mette sul fondo. Sono i cambi a dare la giusta carica. Su tutti, l’innesto di Dragoni, che al 72′ sfiora il gol al termine di una bella azione personale, in cui ha resistito alla fisicità delle avversarie. L’ultima opportunità capita a Bonfantini, con un difensore ospite che rinvia sulla traversa e salva il punteggio. Dunque 0-0. Al “Mazza” servirà concretezza.

NORVEGIA (4-3-3): Fiskerstrand; Tuva Hansen, Harviken, Bergsvand, Bjelde (56′ Thorisdottir); Reiten, Syrstad Engen, Bøe Risa (62′ Naalsund); Bizet Ildhusøy (46′ Terland), Roman Haug (62′ Ada Hegerberg), Graham Hansen (90′ Sævik). C.T.: G. Grainger

ITALIA (4-3-3): Giuliani; Di Guglielmo, Linari, Lenzini, Bartoli (79′ Salvai); Greggi (63′ Dragoni), Caruso (79′ Giugliano), Galli; Cantore (70′ Catena), Giacinti, Bonansea (63′ Bonfantini). C.T.: A. Soncin

Marcatrici: /

Ammonizioni: 50′ Galli (I)

Arbitro: Stéphanie Frappart (FRA)

Note: recupero pt 1′, st 6′

NWSL: Orlando Pride capolista dopo la vittoria sul Portland Thorns

Venerdì 24 maggio la National Women’s Soccer League ha dato inizio alla sua giornata numero 11 con il match tra Angel City e San Diego Wave. Il nono “Clásico” californiano è stato giocato nel BMO Stadium di Los Angeles ed è terminato a reti bianche.
Nel corso del primo tempo, il pallino del gioco l’ha tenuto prettamente il Wave, e la squadra di Casey Stones ha messo un po’ di pepe in partita costringendo il portiere dell’Angel City DiDi Haračić a fare numerosi interventi per difendere la sua porta. Il Wave ha totalizzato 12 tiri nella porta avversaria; d’altro canto, i 4 tiri dell’Angel City sono stati effettuati tutti nello specchio della porta. La centrocampista del Wave Savannah McCaskill è quasi riuscita ad andare a segno, ma il portiere l’ha bloccata all’ultimo secondo, facendo sfumare l’illusione del goal. Al 38° minuto, l’attaccante dell’Angel City Claire Emslie ha passato la sfera all’altra attaccante e compagna di squadra Sydney Leroux, che ha avuto l’occasione di calciare e provare a sorprendere il portiere del Wave Kailen Sheridan; pur essendo insidioso, il tiro non ha impensierito Sheridan.
Il secondo tempo ha rimescolato tutte le carte in tavola e l’Angel City ha fatto la voce grossa, entrando in partita e gestendola così come il Wave aveva fatto durante i primi 45 minuti. L’Angel City ha tentato più volte del Wave di segnare, e ha anche ottenuto un maggior possesso palla, ma la partita non si è comunque sbloccata.

Con la vittoria per 2 a 1 sul Portland Thorns, l’Orlando Pride ha consolidato il suo primato in classifica e ha frenato la corsa di una squadra che stava lentamente riuscendo a raggiungere il secondo posto, piazzamento con cui ha concluso la stagione del 2023.
L’Orlando Pride ha continuato la sua striscia di risultati positivi e messo a segno la più lunga serie di vittorie consecutive nella storia del campionato, ben otto, e questo è stato reso possibile soprattutto grazie a una veterana come la brasiliana Marta e all’indispensabile Barbra Banda, che non ha ancora trovato un difensore capace di contenerne la bravura.
Proprio Banda ha innescato l’azione nel primo tempo, quando un pallone crossatole da Marta dalla bandierina è finito nel mucchio in area di rigore e, infine, tra i piedi di Banda. Il portiere del Thorns Shelby Hogan, che aveva appena salvato la squadra dal vantaggio avversario con una parata strepitosa, in questo frangente non ha invece potuto fare nulla se non vedere la palla oltrepassare la linea di porta. Quasi a fotocopiare l’azione, dieci minuti più tardi sempre Banda ha recuperato un pallone da Marta e ha raggirato il difensore che la stava marcando per allungare sulle avversarie e fare doppietta personale.
Le squadre sono andate a riposo con l’Orlando Pride in vantaggio per 2 reti a 0. Il Portland Thorns è rientrato in partita a poco meno di venti minuti dal triplice fischio: l’attaccante Izzy D’Aquila ha accorciato le distanze al 71°, ma né lei né le compagne sono riuscite a trovare il pareggio.

A Washington, nel frattempo, si giocava il match pirotecnico tra Washington Spirit e Seattle Reign. Le padrone di casa hanno superato il Seattle per 3 reti a 2, una rivincita della partita dello scorso marzo, che si era invece chiuso a favore del Seattle.
Anche questa è stata all’insegna della bravura del nuovo acquisto Croix Bethune. Al minuto 21 del primo tempo, la sua compagna di squadra Ouleye Sarr le ha crossato un pallone perfetto mentre era in corsa, e il tiro da parte di Bethune era troppo potente perché il portiere del Seattle Laurel Ivory potesse evitarne la rete. Pochi minuti più tardi, Trinity Rodman si è conquistata un calcio di rigore che ha lasciato battere alla centrocampista Andi Sullivan: quest’ultima l’ha trasformato in tutta facilità in un goal. La terza e ultima rete del Washington Spirit è arrivata prima dell’intervallo a opera di un’azione combinata tra Croix Bethune e Sarr, che ha trovato la rete. Il Seattle ha però battuto un colpo poco prima del fischio dell’intervallo, quando l’attaccante Veronica Latsko ha accorciato le distanze e dato un’iniezione di fiducia a tutta la squadra.
Nella ripresa, quella scintilla di Latsko che aveva acceso la speranza si è invece spenta: il Reign è stato chiuso nella propria metà campo e ha passato la maggior parte del tempo a difendere il risultato di 3 a 1 e a evitare che le padrone di casa dilagassero nel punteggio. Sono anche mancate le occasioni da goal fino  a pochi minuti prima del fischio finale, quando l’esordiente Emeri Adames ha segnato il suo primo goal da professionista su punizione e portato le reti del Seattle a 2. Il match è terminato poco dopo, con il Spirit che ha potuto tirare un sospiro di sollievo per essersi portato a casa i tre punti.

Una formazione che pareva aver iniziato bene il campionato e che ha invece avuto un calo drastico nelle ultime due giornate è il North Carolina Courage, sconfitto in trasferta per ben 3 reti a 0 dallo Houston Dash, che non solo si è portato a casa i tre punti, ma ha anche regalato ai tifosi l’attesissimo debutto del difensore brasiliano Tarciane, classe 2003 arrivata dal Corinthians.
La partita è stata sbloccata allo scadere del primo tempo. Ramona Bachmann ha gonfiato la rete dopo aver ricevuto la palla dal nuovo acquisto Avery Patterson in prossimità del dischetto, calciando nell’angolino basso: ha avuto tutto il tempo di controllare la palla prima di calciare in un punto dove il portiere del Courage Casey Murphy non ha potuto mettere i guantoni. Al 68° minuto, in una sorta di replica del primo goal, la centrocampista del Dash Bárbara Olivieri ha ricevuto un passaggio al limite dell’area di rigore da parte dell’attaccante Michelle Alozie, e la sfera ha superato Murphy.
Il terzo è ultimo goal è arrivato quando mancava poco al novantesimo: Diana Ordóñez si è aggiunta al tabellino dei marcatori trovando la rete su un rimpallo di Alozie che ha reso la palla a dir poco imprendibile. Il Dash ha tirato 9 volte in porta, mentre il Courage è arrivato alla doppia cifra e raggiunto i 13 tiri verso la porta, tre dei quali hanno impensierito il portiere del Dash Jane Campbell e l’hanno costretta a intervenire.

La formazione californiana del Bay è stata sconfitta in casa a San Jose per 2 reti a 0 dalle newyorchesi del Gotham, che hanno proseguito la loro striscia di vittorie consecutive. Il merito della vittoria va tutto a Ella Stevens, che ha assicurato alle compagne i tre punti.
A pochi minuti dal termine del primo tempo, Stevens ha concluso verso la rete dopo un cross da parte di Esther e ha portato la sua squadra in vantaggio. Un paio di minuti più tardi, un errore di disimpegno in area di rigore saggiamente visto e sfruttato da Stevens ha permesso alla sua squadra di portare il vantaggio a due lunghezze. Il Bay non ha avuto l’occasione e la bravura di ritornare in partita pur dominando per quel che riguarda il possesso palla e il numero di tiri nello specchio della porta in tutto il secondo tempo.

La sensazionale esordiente del Racing Louisville Emma Stevens non ha soltanto consegnato il vantaggio nelle mani della sua squadra: le ha anche regalato i tre punti in una vittoria di misura per 1 a 0 in trasferta contro il Chicago Red Stars. Grazie a questa prestazione, Stevens si sta facilmente aggiudicando il posto di miglior calciatrice della stagione giocata fino a questo momento.
Al 26° minuto, il difensore Carson Pickett aveva tra i piedi il pallone e l’ha crossato fino a raggiungere Sears, che in tutta calma l’ha addomesticato e gestito per poi fargli oltrepassare il portiere del Chicago Mackenzie Wood.
Bev Yanez, allenatrice del Racing, ha detto nel post-partita: “Sapevo già da subito che non avremmo dovuto farci sfuggire nessuna occasione, neanche quelle a inizio gara, e credo che le ragazze abbiano dimostrato quanto sono cresciute.” Onore al Racing, che ha mantenuto una prestazione brillante fino al novantesimo senza concedere niente alle avversarie.

L’ultima partita della giornata numero 11 di campionato è stata giocata dal fanalino di coda, l’Utah Royals, contro la corazzata del Kansas City Current, ancora imbattuta dall’inizio del campionato: il risultato finale si è fermato sull’1 a 0 per il Kansas City Current, che si è portato a casa la vittoria in trasferta e ha fatto sprofondare ulteriormente nel baratro la formazione dello Utah.
L’unico goal di tutta la partita è arrivato da Elizabeth Ball proprio quando il difensore Gabrielle Robinson ha abbandonato il terreno di gioco per via di un infortunio. Al 58° minuto, Ball ha battuto in tutta facilità il difensore e ricevuto un pallone su colpo di testa della compagna Claire Hutton, facendolo poi andare al di là dell’estremo difensore dello Utah Mandy Haugh. Hutton è diventata la terza più giovane calciatrice a creare un’occasione da goal e il successivo assist nella storia della competizione.

Tutte le vincitrici del Pallone d’oro della Coppa del Mondo femminile FIFA U-17

Una nuova generazione di calciatrici si recherà nella Repubblica Dominicana a ottobre, in occasione dell’inizio dell’ottava edizione della Coppa del Mondo femminile FIFA Under 17.

Molte stelle hanno messo in mostra il proprio talento su questo palcoscenico mondiale. La FIFA esamina coloro a cui è stato assegnato il Pallone d’oro come miglior calciatrice dell’evento.

Nuova Zelanda 2008

Pallone d’oro: Mana Iwabuchi (Giappone)

Vincitrice : Corea del Nord

Nonostante l’eliminazione del Giappone ai quarti di finale, una serie di prestazioni esaltanti ha fatto guadagnare a Iwabuchi il Pallone d’oro Adidas della prima fase finale U-17. È diventata la prima giocatrice giapponese ad ottenere un riconoscimento individuale in un torneo FIFA.

Trinidad e Tobago 2010

Pallone d’oro : Yeo Minji (Corea del Sud)

Vincitrice : Corea del Sud

Yeo è stata nominata miglior giocatrice e capocannoniere dell’edizione 2010 con otto gol, tra cui quattro gol nella vittoria per 6-5 sulla Nigeria, dopo aver contribuito a portare la Corea del Sud al titolo.

Azerbaigian 2012

Pallone d’oro : Griedge Mbock Bathy (Francia)

Vincitrice : Francia

L’unico difensore ad essere nominato miglior giocatore di una Coppa del Mondo femminile a livello giovanile o senior, Mbock Bathy ha dato l’esempio in fase difensiva, aiutando la Francia a diventare la prima vincitrice europea del titolo.

Costa Rica 2014

Pallone d’oro : Hina Sugita (Giappone)

Vincitrice : Giappone

Sugita ha trascinato il Giappone al suo primo trofeo – segnando cinque gol, inclusa una tripletta contro il Paraguay – prima di vincere lo stesso titolo alla Coppa del Mondo femminile FIFA Under 20 due anni dopo.

Giordania 2016

Pallone d’oro : Fuka Nagano (Giappone)

Vincitrice : Corea del Nord

Il dominio dell’Asia sul premio per il miglior giocatore è continuato nel 2016, quando Nagano è diventata il quarto rappresentante del continente in cinque tornei a ricevere il titolo. Il centrocampista ha guidato il Giappone alla seconda finale consecutiva.

Uruguay 2018

Pallone d’oro : Claudia Pina (Spagna)

Vincitrice : Spagna

Anche se i sette gol di Pina sono bastati solo per aggiudicarsi la Scarpa d’argento adidas, le sue prestazioni durante tutto il torneo – in particolare la doppietta decisiva in finale – le hanno permesso di vincere il titolo come miglior calciatrice del torneo.

India 2022

Pallone d’oro : Vicky Lopez (Spagna)

Vincitrice : Spagna

Il secondo trionfo consecutivo della Spagna è stato caratterizzato da un altro eccezionale interprete: Lopez ha segnato reti decisive, aiutando le europee a vincere il trofeo e aggiudicandosi il premio di migliore del torneo.

Sonia Bompastor è la nuova allenatrice del Chelsea

Sonia Bompastor sarà la nuova allenatrice del Chelsea. L’annuncio è stato condiviso dal club londinese attraverso i canali ufficiali nella giornata di mercoledì, a distanza di quattro giorni dalla finale di UEFA Women’s Champions League.

Dopo tre stagioni sulla panchina del Lione, l’ex giocatrice francese lascia la sua terra nativa per sostituire Emma Hayes, diventata ct della Nazionale femminile USA dopo quasi 12 anni sulla panchina delle Blues.

Bompastor ha firmato un contratto quadriennale con il Chelsea. Paul Green, il direttore generale del club, ha dichiarato: “I direttori sportivi e io abbiamo condotto un processo di reclutamento approfondito e ponderato per identificare il successore di Emma. La visione, la filosofia di coaching e la mentalità vincente di Sonia l’hanno resa una candidata eccezionale È un’allenatrice di livello mondiale con una comprovata esperienza di successo sui palcoscenici più importanti che susciterà immediatamente rispetto dallo spogliatoio”.

I colleghi Laurence Stewart e Paul Winstanley,  co-direttori sportivi del Chelsea, hanno aggiunto: “Sonia è il candidato ideale per costruire sull’eredità di Emma e portare avanti la squadra. Porta una vasta esperienza nell’allenarsi ai massimi livelli e nel vincere trofei come giocatrice e allenatrice. La sua etica e i suoi valori sono in linea con il Chelsea Football Club. Non vediamo l’ora di averla a bordo”.

Entusiasmo alle stelle, dunque, nella società di proprietà del fondo americano Blues Partners Limited. L’ingaggio di Bompastor manifesta l’evidente volontà di restituire al club gloria e prestigio. Sonia Bompastor ha tutte le carte in regola per riuscirci: allenatrice con un’illustre carriera da giocatrice alle spalle, per lei sollevare trofei non è mai stata una novità.

Da giocatrice, ha vinto due campionati e una Coppa di Francia con il Montpellier e sei campionati e tre Coppe con Lione. L’ultima a 33 anni nel 2013, anno del suo ritiro dal calcio giocato, alzandola con la fascia di capitano al braccio. E dopo aver vinto per due anni consecutivi la UEFA Women’s Champions League con il Lione (nel 2011 e nel 2012), Bompastor è diventata la prima – e rimane l’unica – donna ad aver vinto la competizione sia da giocatrice che da allenatrice.

Come se non bastasse, ha collezionato ben 156 presenze con la Nazionale maggiore, partecipando a tre Europei e due Mondiali. Ora la leggenda francese comincerà un nuovo capitolo della sua carriera, accompagnata dai suoi assistenti Camille Abily e Theo Rivrin.

Salernitana-Independent termina a reti bianche, Elio Aielli: “Buona gara contro una squadra in salute”

Credit Photo: Independent
La Serie C Femminile è oramai giunta al rush finale, nel girone C in occasione della penultima gara di campionato l’Independent ha affrontato in trasferta la Salernitana al Vincenzo Volpe. La gara è terminata a reti inviolate nonostante i numerosi tentativi da parte di entrambe le squadre di trovare la via del gol, confermando l’equilibrio di una sfida combattuta soprattutto a livello del centrocampo. Un risultato che consente alle campane di mantenere il nono posto in classifica e alle granata il decimo.
Al termine del match l’allenatore della formazione ospite, Elio Aielli, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla partita, proiettandosi anche verso l’ultima gara contro il Villaricca in programma domenica. Ecco le sue parole:
“Siamo partiti bene ed abbiamo fatto una buona gara, non era facile al cospetto di una Salernitana in salute e che voleva chiudere bene davanti al proprio pubblico.
La squadra ha creato e ci ha messo tutta la forza per provare a fare bottino pieno, peccato per quella punizione nel finale. Ora ci attende l’ultima gara per prenderci l’abbraccio del Kennedy, e celebrare l’ennesima stagione importante”.

L’avversaria: la Norvegia. Le attaccanti Hansen e Hegerberg guidano la riscossa di un gruppo che vuole tornare grande

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Le difficoltà degli ultimi anni non devono trarre in inganno: nel doppio confronto in programma domani a Oslo (ore 18, Rai 2) e martedì a Ferrara (ore 18.15, Rai 2) l’Italia affronterà una squadra che grazie alle sue campionesse e al lavoro di Gemma Grainger sta lentamente ritrovando se stessa. Il nuovo corso guidato dal tecnico inglese ha spazzato via le incertezze della gestione di Hege Riise, una leggenda del calcio norvegese – suo il record di presenze (188) con la maglia della Nazionale – che ha però deluso le aspettative nei suoi due anni sulla panchina delle ‘Gresshoppene’ (Cavallette).

La Norvegia è l’unica selezione europea assieme alla Germania ad aver vinto almeno una volta l’Europeo, il Mondiale e l’Olimpiade (oro nel 2000). Da allora le scandinave hanno conquistato un’edizione dell’Algarve Cup e collezionato diverse delusioni, come al Mondiale del 2023 (ko agli ottavi con il Giappone) e nella prima edizione della Nations League, in un girone chiuso al terzo posto dietro a Francia e Austria (con un bilancio di una sola vittoria, un pareggio e tre sconfitte). Ma la storia non si cancella e grazie al talento delle sue interpreti, dalle veterane a quelle più giovani, il gruppo è pronto a tornare a stupire. Il percorso nelle qualificazioni a EURO 2025 si è aperto con il netto 4-0 contro la Finlandia, a cui ha fatto seguito la sfortunata sconfitta di misura in casa dei Paesi Bassi.

Le stelle della rosa sono senza dubbio Caroline Hansen (46 reti in Nazionale) e Ada Hegerberg (47), attaccanti di Barcellona e Lione che pochi giorni fa si sono affrontate nella finale di Champions League, vinta 2-0 dalle blaugrana. Tra le 23 convocate spiccano anche tanti talenti della Premier League: l’ex Roma Sofie Haug gioca nel Liverpool, Vilde Boe Risa e Lisa Naalsund nel Manchester United, Frida Maanum nell’Arsenal, Maria Thorisdottir e Guro Bergsvandt nel Brighton, Guro Reiten e Maren Mjede (176 caps in Nazionale) nel Chelsea e Celin Ildhusøy – in gol nell’ultimo confronto disputato nel 2022 con l’Italia – nel Tottenham. Avendo a disposizione un roster di calciatrici di prim’ordine, a differenza di quanto fatto nell’ultimo raduno Grainger non ha invece convocato per scelta tecnica l’ ‘italiana’ Emilie Haavi, protagonista di un’altra grandissima stagione con la maglia della Roma campione d’Italia. Esclusa dalle prossime due gare anche l’interista Anja Sonstevold.

I PRECEDENTI. Il bilancio con le norvegesi non è proprio brillante: 2 vittorie e 2 pareggi in 17 incontri, nei quali si contano 13 sconfitte. Un solo successo per le Azzurre finora in Norvegia e pesantissima: a Lillestroem all’Europeo del 1997 la terza gara del girone finisce 0-2, con doppietta di Carolina Morace. Il successo regala all’Italia il sorpasso sulla Norvegia, che da prima finisce terza e viene così eliminata nel torneo di casa (era il Paese ospitante insieme alla Svezia). Le Azzurre chiudono prime alla pari con la Germania, che poi ritroveranno in finale (la seconda e ultima nella nostra storia): dopo l’1-1 del girone, però, nella gara decisiva le tedesche si impongono 2-0 e vincono il quarto titolo europeo.

L’unica altra vittoria è arrivata invece in Portogallo a Faro nell’Algarve Cup 2022, ben 25 anni dopo la prima: il 22 febbraio, dopo aver dopo aver battuto la Danimarca, la squadra guidata da Milena Bertolini si impose 2-1 con le reti di Valentina Giacinti e Arianna Caruso.

TABELLINO ULTIMO PRECEDENTE
20 febbraio 2022. Estadio Algarve, Faro (Portogallo)

ITALIA – NORVEGIA 2-1

ITALIA: Durante; Lenzini, Orsi, Linari, Boattin; Galli, Giugliano, Caruso; Bonansea, Girelli, Giacinti. Ct: Bertolini.

NORVEGIA: Fiskerstrand; Thorisdottir, Bergsvand, Risa; Hansen T., Engen, Manuum, Hansen S; Reiten; Ildhusoy, Eikeland. Ct: Sjogren.

Reti: 10’ Giacinti, 28’ Caruso, 45’+2’ Ildhusøy

Arianna Acuti, Genoa: “La stagione di quest’anno la reputo buona. Futuro? Spero di restare qui”

Photo Credit: Marco Montrone - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Genoa ha concluso la sua seconda stagione in Serie B al settimo posto, un piazzamento in netto miglioramento rispetto a quello vissuto un anno fa, quando raggiunse la matematica salvezza. Ma quali sono state le impressioni sull’andamento stagionale delle rossoblù? A risponderci a questo e ad altri quesiti è Arianna Acuti, attaccante classe ’96 che in quest’annata ha segnato tre gol con la maglia rossoblù in campionato.

Arianna, come definisci la stagione del Genoa?
«La definisco una stagione buona: abbiamo messo delle basi per continuare questo progetto ambizioso».

Delle partite che hai giocato in campionato col Genoa, qual è quella che ti ha dato impressioni positive? E La partita che, invece, vorresti rigiocare?
«Quella al ritorno con la Lazio mi è piaciuta tanto, sia per come siamo entrate in campo che per come abbiamo giocato. Ovviamente c’è il rammarico per il risultato finale (la gara è finita 2-2, ndr) perché abbiamo dato fino all’ultimo minuto e abbiamo dimostrato che comunque non avevamo niente in meno di loro. Invece, vorrei rigiocare la partita col Cesena all’andata (terminata 3-1 per le cesenati, ndr)».

L’ultima partita di campionato è finita, purtroppo, con una sconfitta due a uno contro la Res Roma. Cosa ti ha lasciato di questa gara?
«Sicuramente l’atmosfera a noi: tutto il pubblico ci ha sostenuto dall’inizio alla fine. Poi, l’atteggiamento della squadra che non si è mai arresa fino all’ultimo secondo per provare a ad agguantare il pareggio e per dare quella cosa in più ai nostri tifosi che sono venuti in tantissimi a sostenerci».

Parliamo un po’ di te a livello realizzativo, dato che hai segnato tre gol in campionato…
«Fa sempre piacere segnare dei gol, anche se poi sono tre. Sono soddisfatta della mia stagione, perché stavo rientrando da un lungo infortunio: il mio obiettivo, quest’anno, era quello di rimettermi in campo e di dare il mio contributo alla squadra».

Che valutazione dai alla Serie B di quest’anno?
«Negli ultimi anni la Serie B è veramente salita tanto di livello, anche perché ci sono società come Genoa, Lazio, Ternana e Parma che investono veramente tanto, ma non è mai scontata, perché ogni gara è difficile. A me è piaciuta molto, è stata molto divertente, combattuta ed avvincente».

Qual è la squadra della serie B che ti ha colpito più di tutte?
«A livello di gioco direi la Lazio che mi è piaciuta veramente tanto, ma direi anche il Cesena».

Come si sa da qualche giorno, Antonio Filippini non è più il tecnico del Genoa: che allenatore è stato per te?
«Una persona che ha vissuto tantissimi anni di calcio a livelli molto alti. A livello di esperienza è stato un valore aggiunto per i suoi consigli che ci ha dato in campo e fuori. Tutta la squadra lo ringrazia per quello che ha fatto quest’anno, perché ha svolto un grandissimo lavoro».

Il tuo futuro sarà ancora legato al Genoa?
«Io spero vivamente di sì, perché quando sono arrivata quest’anno ho sentito subito il calore, ma soprattutto di un club storico che tiene tantissimo al calcio femminile».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Genoa CFC ed Arianna Acuti per la disponibilità.

Laura Fusetti, AC Milan: “Spero di trasmettere alle giovani della Primavera tutto quello che per me è stato il calcio”

Credit Photo: Emanuele Colombo - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Laura Fusetti ha lasciato il calcio giocato al termine della stagione appena conclusa. La bandiera rossonera vanta 6 stagioni con l’AC Milan Women, otennendo risultati numerici leggendari: è stata la prima rossonera a raggiungere le 100 presenze, per un totale di 135 presenze con il club.

Laura si è raccontata a cuore aperto in una lunga intervista in esclusiva attraverso i canali ufficiali del club:

“È un po’ di anni che penso che questo sogno doveva finire. Sicuramente anche per il fatto che il calcio femminile è migliorato tanto a livello di intensità e fisicità, avere qualche annetto in più avrebbe inciso. Una scelta sofferta, indubbiamente, perchè se penso a tutti i miei 33 anni vedo il calcio, quindi se fosse per me sarei andata avanti a vita. Però, le mie gambe, il mio fisico e, soprattutto quello che sarà poi, mi hanno accompagnata al momento di pensare a cosa fare dopo”.

Come hai visto crescere il calcio femminile in questi anni?

“È tanti anni che gioco  a calcio e se penso ai miei inizi anche in una prima squadra femminile, a distanza di 20 anni è cambiato tantissimo. Eravamo in pochissime, non ci seguiva nessuno, lo facevamo per passione e perchè ci piaceva. Da quel momento ad oggi è cambiato tanto perchè i club maschili si sono interessati, hanno creduto nel calcio femminile e ci hanno dato questa possibilità. Se vent’anni fa avessi detto che ero una calciatrice, tutti avrebbero riso e, probabilmente, avrei riso anche io. Era un’utopia. Le giovani calciatrici oggi vengono preparate al meglio seguendo, poi, lo stile del calcio maschile. L’impronta è totalmente diversa”.

Ultima partita ufficiale con una vittoria, in una giornata intensa, come l’hai vissuta?

“Chiudere con una vittoria è stato sicuramente il regalo migliore per quella giornata. A dire la verità, avevo momenti in cui ero abbastanza agitata perchè volevo chiudere in bellezza. In parte ero anche dispiaciuta, mi chiedevo cosa ne sarebbe stato di me dopo. Una cosa è certa, nel momento in cui sono entrata in campo ho pensato solo a giocare a calcio e a divertirmi. Il segreto è sempre stato quello, quando entravo in campo c’erano solo la palla, le mie compagne e nient’altro”.

La premiazione prima della partita e i festeggiamenti alla fine. Hai vissuto quel momento con tanta vicinanza?

“Ho vissuto quel momento con tantissima vicinanza. Non ho un carattere facilissimo, però penso che il calcio un po’ abbia tirato fuori il meglio di me. Ho sempre cercato di coinvolgere le mie compagne e di essere di aiuto nel bene e nel male a tutte. Speravo ci fosse tutto quell’affetto, ma in realtà ce n’è stato molto di più. Tutto è stato veramente molto bello. Per quanto riguarda la premiazione, ricevere il premi dal presidente Scaroni è stato un momento molto importante. Doveva essere un giorno triste, ma me lo ricorderò sempre come un giorno di festa ed è così che volevo che fosse. Le mie compagne sono state stupende”.

Dopo tutti questi anni, che rapporto senti di avere con il Milan?

“La prima frase che ho sentito dire quando sono arrivata nel club è stata: il Milan è come una famiglia. Quelle parole mi hanno fatto capire che fosse la squadra giusta e per cui avrei voluto lottare. Sono stati sei anni in cui ho sempre creduto in quella frase e nelle mie compagne, il Milan per me è una seconda famiglia, mi sarebbe piaciuto non rimanere in questo club perchè non riesco a immaginarmi in una squadra che non sia quella rossonera”.

Quali sono i momenti particolari che porterai sempre con te?

“Di momenti ce ne sono tanti, tra cui la finale di Coppa Italia, anche se purtroppo l’abbiamo persa ai rigori. Ma uno dei momenti più belli è stato quello della qualificazione in Champions, la partita contro il Sassuolo, il primo derby che abbiamo vinto in casa dell’Inter. Per una milanista, i derby vinti sono la cosa più bella”.

Hai sempre indossato una maglia abbastanza pesante, la 6 di Baresi che hai scelto consapevolmente…

“Sin da quando sono piccola, ho scelto la il numero 6. E quando sono arrivata al Milan mi è stato chiesto quale maglia volessi e ho detto la 6. Dopo averlo comunicato, mi sono detta: Laura sei sicura di quello che fai? Ricordati che il 6 è di Franco Baresi e la maglia è stata ritirata. Se fai male alla prima partita sei rovinata (ride). Però, poteva essere un motivo per migliorare e onorare la maglia che avrei indossato. Da quel giorno, è stato bello indossare quella maglia e sapevo che avrei dovuto comportarmi in un certo modo sia in campo che fuori. Franco Baresi è stato un grande capitano del Milan, una grande persona e un grande uomo. Io ho cercato di rispettare la maglia e di dare il mio meglio, sono onorata di aver avuto questo privilegio”.

La storia di questa maglia proseguirà, sarà indossata da Nadine Sorelli dopo il passaggio di consegne nell’ultima partita contro la Samp. Che momento è stato e come immagini il futuro?

“Ho avuto la fortuna di conoscere Nadine anche sul campo perchè si è allenata spesso con noi. Posso dire che non ci sia giocatrice migliore, in qualche modo la sento vicina. È grintosa, rispettosa e da sempre il massimo. Si è visto nelle partite delle Final Four e quando, poi, hanno vinto il campionato Primavera. Le auguro di togliersi parecchie soddisfazioni perchè se lo merita, lo dovrà dimostrare e sono sicura che ce la farà”.

Tu sarai Team Manager della Primavera femminile campione d’Italia. Che effetto fa?

“Sarà difficile perchè è qualcosa di nuovo, ma sarà molto stimolante per me. Spero di trasmettere alle giovani della Primavera tutto quello che per me è stato il calcio. Loro hanno già dimostrato di voler lottare e io vorrei crescere insieme a loro in questo nuovo ruolo. Questo aspetto mi affascina molto. Ho fatto un corso da Team Manager e ora ne sto facendo uno da Direttore Sportivo. Non smetterò mai di ringraziare il Milan per questa opportunità concessa”.

Alain Conte sarà ancora l’allenatore del Cesena

Photo Credit: Andrea Vegliò - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il Cesena FC Femminile comunica che è stato trovato l’accordo per il rinnovo di Mister Alain Conte per la stagione 2024/25.

Dopo la straordinaria cavalcata del campionato appena concluso che ha visto il Cavalluccio giocarsi la Serie A fino alle ultime partite, aggiornare il proprio record di risultati utili consecutivi (9 vittorie e 1 pareggio) e vincere tutti i derby giocati in casa, non poteva che continuare l’avventura di Mister Conte sulla panchina bianconera.

Il DS Sanna, come ci ha abituato in passato, ha fin da subito lavorato per trovare un punto di incontro con il Mister e la Società: entrambe le parti si sono dimostrate entusiaste e pronte a ripartire insieme, per continuare il percorso di crescita iniziato l’estate scorsa.

Le prime parole di Mister Conte dopo il rinnovo: “Sono contento di poter continuare il mio lavoro a Cesena. La società ha fatto di tutto per assecondare quelle che erano le mie richieste per uno step di crescita ulteriore. Ringrazio il direttore, i dirigenti e il presidente per la grande disponibilità mostrata, segno di una forte condivisione di vedute per il futuro. L’obiettivo di tutti è quello di migliorare, sempre. Sappiamo che non sa sarà facile, perché la stagione appena conclusa è stata la migliore di sempre per il Cesena. Quello che non dobbiamo assolutamente fare però, è guardare indietro, ma cercare di costruire una squadra in grado di continuare questo percorso di crescita, consapevoli che il campionato di Serie B sarà come sempre molto competitivo per tutti. Perciò sguardo dritto e aperto verso il futuro. Ai tifosi voglio dire che cercheremo di renderli ancora e sempre più orgogliosi di noi, provando ad appassionarli ulteriormente e in numero sempre maggiore, con gioco, attaccamento alla maglia e risultato. Ci aspetta una stagione con le prime due squadre di Cesena in Serie B, la sfida è complicata, ma tutti insieme possiamo raggiungere importanti traguardi“.

Tutta la Società del Cesena FC Femminile è orgogliosa e felice di ripartire con un allenatore che si è dimostrato, insieme al suo staff, capace e voglioso di portare in alto questi colori. Siamo pronti ad affrontare un altro entusiasmante e difficile campionato con lo spirito e la voglia di sempre. Da parte di tutta la Società un grosso in bocca al lupo a Mister Alain Conte!

Mondiale di futsal femminile, nel primo girone di qualificazione l’Italia pesca Croazia, Serbia e Lituania

Il sogno Mondiale parte dalla Serbia, in un girone che comprende anche Croazia e Lituania. Un cammino che porta dritto alle Filippine, paese che nel 2025 sarà sede della prima storica rassegna iridata per il futsal femminile (annunciata dalla FIFA lo scorso 15 maggio). Il format del Main Round qualificazioni europee ha visto coinvolte 23 delle 25 squadre UEFA partecipanti: Spagna e Portogallo già direttamente qualificate all’Elite Round, trattandosi delle teste di serie numero 1 e 2 del ranking, attenderanno le vincenti dei 5 cinque quadrangoli e del triangolare.

Il Main Round consiste in un girone in sede unica da giocarsi fra il 15 e il 20 ottobre. Il sorteggio dell’Elite Round (si gioca dal 18 al 23 marzo 2025), invece, è previsto per il 31 ottobre. Per le Azzurre sarà una prima volta assoluta con Lituania e Serbia che, come detto, ospiterà il girone; mentre con la Croazia esistono due precedenti: una vittoria 7-4 nella finale del torneo Futsal Week di Varazdin del 2019 e sempre per la Futsal Week – ma a Porec a giugno 2023 – un pari 4-4.

 

WOMEN’S FUTSAL QUALIFIERS – MAIN ROUND

Gruppo 1: Italia, Croazia, Serbia (ospitante), Lituania; Gruppo 2: Ungheria, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina (ospitante), Norvegia; Gruppo 3: Ucraina, Cechia (ospitante), Irlanda del Nord, Francia; Gruppo 4: Finlandia, Slovenia, Moldova (ospitante), Inghilterra; Gruppo 5: Svezia (ospitante), Belgio, Slovacchia, Lettonia; *Gruppo 6: Polonia, Paesi Bassi, Kazakistan.
*ospitante da assegnare

Le date
Main Round
: 15-20 ottobre 2024
Sorteggio Elite Round: 31 ottobre
Elite Round: 18-23 marzo 2025

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