Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 950

Il genio Jonatan Giráldez saluta Barcellona con un altro triplete

L’avventura di Jonatan Giráldez sulla panchina del Barcellona si conclude nel migliore dei modi. L’allenatore galiziano intraprenderà una nuova avventura nella NWSL con il Washington Spirit, come confermato a fine 2023, con il merito di aver plasmato un vittorioso ciclo con il club catalano.

Giráldez è stato l’assistente dell’ex allenatore del Barca Lluís Cortés nel 2021, anno della prima vittoria in Uefa Women’s Champions League contro il Chelsea a Göteborg e del primo triplete conquistato. Sotto la sua guida nei tre anni successivi, il Barcellona ha aggiunto ben 10 trofei in bacheca, di cui due Champions League consecutive dopo la bella vittoria di ieri a Bilbao.

Descritto dai suoi più stretti collaboratori come un perfezionista, un gran lavoratore e un ambizioso, Giráldez ha il merito di aver vendicato la sconfitta subita in finale due anni fa all’Allianz Stadium di Torino per 3-1 proprio contro la bestia nera Lione. “È uno dei giorni più felici della mia vita. Siamo stati chiari su come giocare con e senza palla, con possessi più netti e pochi errori in avvio. Negli ultimi minuti abbiamo sofferto, ma per vincere la finale bisogna soffrire. Spero che questa gioia duri a lungo, la notte sarà molto lunga e ce la godremo con la gente perché è indimenticabile” ha dichiarato con emozione l’allenatore dopo aver sollevato il trofeo al San Mamés grazie alle reti di Aitana Bonmatì e Alexia Putellas.

Ma chi è Jonatan Giráldez? Ripercorriamo insieme le tappe della sua carriera: nato a Vigo nel 1991, ha studiato Scienze Motorie tra Pontevedra e Barcellona e dopo aver lavorato presso la Federcalcio catalana è passato al FC Barcelona, ​​come assistente di Lluís Cortés nelle categorie inferiori fino a raggiungere la prima squadra nel 2019. In due stagioni e mezzo da assistente, è stato l’artefice delle strategie della squadra e della sua crescita. Nell’estate del 2021, il galiziano ha raccolto l’eredità di Cortés migliorando l’identità vincente del Barcellona. Da allenatore ha realizzato il primo poker nella storia del Barca femminile e questa estate Giráldez saluterà il club con un triplete sotto il braccio: la F League, la Copa de la Reyna, la Champions League e, a dirla tutta, anche la Supercoppa spagnola.

“Quando ho annunciato che me ne sarei andato ho ricevuto molte critiche. C’erano cattive opinioni, dicevano che mi sarei perso, che avrei lavorato per due realtà e il livello qui sarebbe sceso” ha affermato Giráldez dopo il match vinto contro il Lione. Si è unito all’emozione proveniente dagli spalti del San Mamés e si è commosso davanti al pianto dei numerosi tifosi spagnoli accorsi a Bilbao: “Sono stati momenti di grande entusiasmo ed emozione. Quello che abbiamo vissuto è stato spettacolare, l’accoglienza allo stadio e l’atmosfera per 90 minuti sono state incredibili. I tifosi sono stati il 12° uomo in campo, vogliamo condividere questo premio con tutti, non solo la Champions League, a dirla tutta, ma i quattro titoli”. Il Washington Spirit della NWSL apre le porte a un genio.

Giráldez e le tre volte campionesse d’Europa sono state accolte oggi dalle massime autorità della Catalogna e della città di Barcellona per celebrare la Champions League in una festa nella quale si ricorderà anche il titolo del poker. Insieme al presidente Joan Laporta e ai membri del consiglio, hanno visitato Plaça Sant Jaume per partecipare alla cerimonia di omaggio che si terrà nel Palazzo della Generalitat della Catalogna alle 19:15 e successivamente nel Municipio della città. Il presidente del governo, Pedro Sánchez, da lontano non si è lasciato scappare nessun dettaglio: “La conclusione dorata di una stagione storica”.

Il calcio femminile internazionale ha un nuovo modello da seguire. A Giráldez va riconosciuto il merito di aver consacrato una generazione pioneristica di giocatrici, come confermano i risultati della Nazionale maggiore spagnola, e l’identità vincente del Barcellona che da sempre contraddistingue il club nell’ambito del calcio mondiale.

Il sogno serie A della Ternana sfuma davanti ad un risultato a reti inviolate contro le partenopee

Credit Photo: Emanuele Ubaldi - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Una gara di ritorno sotto il sole cocente quella andata in scena in data odierna presso lo Stadio “Giuseppe Piccolo” di Cercola (Napoli) che regala un posto in prima categoria alla formazione di casa, seppur l’ospite da subito evidentemente determinata a portarsi a casa la massima posta in palio in contrapposizione alle partenopee.

In apertura, infatti, sono state proprio le ospiti rossoverdi ad evidenziare un pressing di un certo spessore: fulminee le azioni create da Labate, Fusar Poli e di Criscio, che non hanno, però trovato il più bel esito in tale minutaggio.
Tanti i duelli fisici in questa prima metà con i decisi tentativi delle Ferelle che sfoggiano il giusto approccio e impegnano costantemente l’estremo difensore casalingo.

I +7 di recupero anticipano uno scenario maggiormente equilibrato da ambedue le parti: Pirone prosegue tutta sola da metà campo e tira un destro verso lo specchio della porta, poi non centrato poiché con traiettoria troppo facile da gestire.

A rientro dalla pausa nessun cambiamento al tabellone, ma stavolta sono le padrone di casa a limitare gli agganci delle ospiti, attraversando il terreno verde alla ricerca dell’area determinante: pericolo, infatti, alla soglia del raggiungimento dei primi 5 minuti, brava qui Ghioc a bloccare.
Il faccia a faccia si fa sempre più teso ed a farne le spese sono Pirone e Poli, troppo dure su entrata fisica e ammonite.

Soffre il reparto di Narni: partenopee molto propositive nella fascia 60′-70′. Si prosegue senza alcun impatto, se non con quello della formazione ospita che pare sempre più vicina al goal.
Niente di fatto: al triplice fischio è 0-0 ed è così che, complice lo scorso risultato sferrato, sfuma il sogno delle Fere dopo un bellissimo campionato disputato e concluso al secondo posto in graduatoria.

Campionato Nazionale Serie B Femminile – PlayOff (gara di ritorno)
Stadio “Giuseppe Piccolo” – Cercola, ore 16:00

Napoli Femminile (4-3-3): Bacic; Kobayashi, Di Marino, Veritti, Pellinghelli (93′ Di Bari); Mauri, Gallazzi, Chmielinski; del Estal, Banusic, Lazaro.
A disposizione: Beretta, Di Bari, Giacobbo, Bertucci, Kajzba, Corelli, Gianfico, Giai.
Allenatore: Biagio Seno.

Ternana Women (3-5-2): Ghioc; Di Criscio, Pacioni, Zannini; Sara Tui, Wagner (90′ Berti), Fusar Poli, Vigliucci; Tarantino (82′ Lombardo), Pirone.
A disposizione: Berti, Ferrara, Lombardo, Maffei, Marenic, Sacco, Santoro, Siejka.
Allenatore: Fabio Melillo.

Arbitro: Milone di Taurianova
Assistenti: Carella-Cataneo
IV Ufficiale: Baratta

Ammonite: 13′ Banusic, 44′ Tui, 50′ Fusar Poli, 54′ Pirone, 94′ Giai.

Aitana Bonmatí nominata MVP della finale di UEFA Women’s Champions League

La centrocampista del Barcellona Aitana Bonmatí è stata nominata Player of the Match della finale di UEFA Women’s Champions League 2024, dopo aver segnato nella vittoria per 2-0 contro il Lione a Bilbao.

Bonmatí è stata scelta dal panel dell’Osservatore Tecnico UEFA, che ha dichiarato: “Presente in ogni zona del campo, sia nelle azioni offensive sia nelle fasi di non possesso. Ha realizzato ottimi passaggi alti e filtranti, recuperi palla e ha segnato un grande gol”.

Al termine della partita, Bonmatí ha dichiarato: “È la prima volta che battiamo il Lione e sono molto contenta. Con la tifoseria che abbiamo, non potevamo fallire. È incredibile quello che stiamo vivendo come squadra”.

”Mi sento personalmente privilegiata per aver ottenuto questo risultato con il club in cui sono stata per 12 anni. Vorrei ringraziare tutti i Culé”.

Questa è la seconda volta che la 26enne spagnola vince il premio: Bonmatí è stata la Player of the Match anche nella vittoria per 4-0 della sua squadra contro il Chelsea nella finale del 2021.

Precedenti Players of the Match delle finali

2023: Patri Guijarro (Barcellona)
2022: Amandine Henry (Lione)
2021: Aitana Bonmati (Barcellona)
2020: Delphine Cascarino (Lione)
2019: Ada Hegerberg (Lione)
2018: Amandine Henry (Lione)
2017: Dzsenifer Marozsán (Lione)

Qualificazioni EURO 2025, si riparte dalla doppia sfida con la Norvegia. Convocate 33 Azzurre, in gruppo anche Pavan

Credit Photo: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Mancano sei giorni al ritorno in campo della Nazionale Femminile, pronta a riprendere il cammino di qualificazione verso EURO 2025 con la doppia sfida contro la Norvegia. Venerdì 31 maggio (ore 18, diretta su Rai 2) le Azzurre saranno di scena al ‘Ullevaal Stadion’ di Oslo, martedì 4 giugno (ore 18.15, Rai 2) al ‘Paolo Mazza’ di Ferrara, dove l’Italia finora non ha mai perso. Dopo le prime due gare, in cui la squadra di Andrea Soncin ha battuto i Paesi Bassi e perso in casa della Finlandia, la classifica del Gruppo 1 della Lega A vede le quattro selezioni a quota 3 punti.

Fondamentale ripartire con il piede giusto: terminato oggi a Tirrenia lo stage di quattro giorni, domenica le convocate per i prossimi due impegni – comprese quelle di Roma e Fiorentina, impegnate stasera alle 21.30 (Rai 2) nella finale della Coppa Italia Frecciarossa – si ritroveranno nel Centro di Preparazione Olimpica per riprendere la preparazione.

Per i 180’ contro le scandinave il Ct ha deciso di puntare su 33 calciatrici: oltre al rientro di Michela Catena, Benedetta Glionna, Maria Luisa Filangeri e Annamaria Serturini, che avevano saltato l’ultimo raduno, la novità principale riguarda il ritorno in gruppo di Matilde Pavan, tornata a giocare dopo la lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio destro che l’ha tenuta lontana dal campo per quasi un anno. Si tratta della seconda convocazione in Nazionale maggiore per la 19enne centrocampista dell’Inter, che aveva debuttato nell’aprile del 2023 nell’amichevole con la Colombia.

I PRECEDENTI. Il bilancio con le norvegesi non è proprio brillante: sono infatti solo due le vittorie e due i pareggi nei 16 incontri disputati. Nessun successo per le Azzurre finora in Norvegia e in Italia: i due successi sono arrivati in Svezia (Lillestrøm) all’Europeo del 1997 e in Portogallo (Faro) nell’ultimo confronto andato in scena nell’Algarve Cup del 2022, terminato 2-1 grazie alle reti di Valentina Giacinti e Arianna Caruso. Completamente diverso il discorso relativo allo stadio ‘Paolo Mazza’ di Ferrara, dove l’Italia ha collezionato cinque vittorie e un pareggio.

KOMEN ITALIA. Proseguirà anche a Ferrara la collaborazione tra FIGC e Komen Italia: lunedì 3 e martedì 4 giugno (dalle ore 9 alle 15) le unità mobili della Carovana della Prevenzione raggiungeranno il Parco Coletta (Viale Costituzione) per offrire visite specialistiche per la prevenzione dei tumori del seno riservate alle donne fuori screening regionali (per info e prenotazioni consultare il sito komen.it).

BIGLIETTERIA. I biglietti per la gara con la Norvegia sono in vendita presso le agenzie Vivaticket abilitate e sui siti figc.vivaticket.it e vivaticket.com. Il prezzo della tribuna sud è di 14 euro (1 euro per gli Under 12), mentre la gradinata nord costa 5 euro (1 euro per Under 18 e Over 65). Ingresso gratuito invece per possessori del biglietto della finale della Coppa Italia tra Roma e Fiorentina: in questo caso sarà possibile ottenere il tagliando – a partire da sabato 25 maggio – inserendo i propri dati anagrafici in fase di acquisto del biglietto della gara della Nazionale e, nel campo codice sconto, il codice del sigillo fiscale presente in quello della finale.

NOTA PER LE REDAZIONI. Sono aperte in via esclusiva sul sistema di accreditamento on-line FIGC figc.getyourevent.online le operazioni di accreditamento media per assistere alla gara di Ferrara. Sarà possibile accreditarsi fino alle ore 18 di domenica 2 giugno.

L’elenco delle convocate

Portieri: Rachele Baldi (Fiorentina), Laura Giuliani (Milan), Katja Schroffenegger (Fiorentina), Margot Shore (Hellas Verona);

Difensori: Elisa Bartoli (Roma), Valentina Bergamaschi (Milan), Lisa Boattin (Juventus), Lucia Di Guglielmo (Roma), Maria Luisa Filangeri (Sassuolo), Martina Lenzini (Juventus), Elena Linari (Roma), Elisabetta Oliviero (Sampdoria), Julie Piga (Milan), Cecilia Salvai (Juventus);

Centrocampiste: Arianna Caruso (Juventus), Giulia Dragoni (Barcellona), Aurora Galli (Everton), Manuela Giugliano (Roma), Giada Greggi (Roma), Matilde Pavan (Inter), Cecilia Prugna (Sassuolo), Emma Severini (Fiorentina);

Attaccanti: Chiara Beccari (Sassuolo), Barbara Bonansea (Juventus), Agnese Bonfantini (Inter), Michela Cambiaghi (Inter), Sofia Cantore (Juventus), Michela Catena (Fiorentina), Valentina Giacinti (Roma), Benedetta Glionna (Roma), Cristiana Girelli (Juventus), Martina Piemonte (Everton), Annamaria Serturini (Inter).

Il programma

Domenica 26 maggio
Raduno presso C.P.O. Tirrenia

Lunedì 27 maggio
Ore 16.30 allenamento (chiuso)

Martedì 28 maggio
Ore 11.00 allenamento (primi 15’ aperti ai media)
Ore 14.30 conferenza stampa Ct

Mercoledì 29 maggio
Ore 10.30 allenamento (chiuso)
Ore 16.40 partenza volo per Oslo

Giovedì 30 maggio
Ore 17.30 allenamento ufficiale MD-1 ‘Ullevaal Stadion’ di Oslo (primi 15’ aperti ai media)

Venerdì 31 maggio
Ore 18:00 gara Norvegia-ITALIA

Sabato 1° giugno
Ore 10.45 partenza volo per Bologna
Ore 13.30 arrivo e transfer per Ferrara
Ore 16.30 allenamento centro sportivo G.B. Fabbri (chiuso)

Domenica 2 giugno
Ore 11.00 allenamento centro sportivo G.B. Fabbri (chiuso)

Lunedì 3 giugno
Ore 16.30 conferenza stampa MD-1 CT + 1 giocatrice
Ore 17.30 allenamento ufficiale MD-1 Stadio ‘Paolo Mazza’ di Ferrara (primi 15’ aperti ai media)

Martedì 4 giugno
Ore 18.15 gara ITALIA-Norvegia
A seguire scioglimento delegazione

Elvio Sanna, Direttore Sportivo Cesena: “Quarto posto frutto di mix di impegno e strategia. Profondamente grato del calore dei nostri tifosi”

Photo Credit: Cesena FC Femminile

Il Cesena ha terminato la sua sesta stagione in Serie B ottenendo il quarto posto, un piazzamento di tutto rispetto per una società che negli anni ha fatto passi importanti.  Il merito di quest’annata positiva va senza ombra di dubbio alla squadra e al suo allenatore Alain Conte, ma anche a chi ha potuto costruire questo risultato, ossia il Direttore Sportivo Elvio Sanna. Ed è lui il protagonista della nostra intervista di oggi.

Elvio, il Cesena ha terminato la stagione al quarto posto. Un piazzamento di certo inaspettato, ma allo stesso tempo cercato e anche voluto.
«Tale risultato è il frutto di un mix di impegno, strategia e un’attenta valutazione di mercato, finalizzata a selezionare giocatrici in sintonia con la nostra realtà sportiva e il nostro progetto tecnico. Le nuove arrivate hanno saputo incarnare appieno i valori e gli obiettivi della squadra: sono ragazze straordinarie, giovani e piene di umiltà, entusiasmo, motivazione e spensieratezza. La loro determinazione, unita alla voglia costante di migliorarsi e di mettersi in mostra sul campo, ha contribuito in modo significativo al successo della squadra e alla costruzione di un gruppo coeso e vincente. Inoltre, l’unione e la compattezza del gruppo sia dentro che fuori dallo spogliatoio hanno giocato un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questo importante traguardo. La solidarietà, la collaborazione e il sostegno reciproco tra le giocatrici hanno creato un ambiente positivo e stimolante, che ha favorito la crescita individuale e il consolidamento dell’identità di squadra. È stato un vero piacere seguire la crescita di queste giocatrici straordinarie e osservare il loro impatto positivo sul gioco e sull’ambiente della squadra. Il quarto posto in classifica è il riconoscimento per il loro impegno, la loro dedizione e per lo spirito di squadra che hanno saputo mantenere costantemente vivo».

Quanto è stata fondamentale, dal tuo punto di vista, la figura dell’allenatore Alain Conte?
«Senza dubbio, il mister e il suo staff hanno giocato un ruolo fondamentale nella crescita e nei successi della squadra. L’approccio professionale di mister Conte e la sua capacità di guidare e motivare le giocatrici hanno contribuito in modo significativo alla nostra squadra. Il suo impegno costante, le sue competenze e la sua leadership sono stati determinanti per ottenere risultati straordinari e per creare un ambiente di collaborazione e determinazione all’interno del gruppo. Il lavoro instancabile di tutto lo staff ha permesso di formare una squadra coesa, disciplinata e competitiva, pronta a affrontare sfide difficili e a superare ostacoli con determinazione e spirito di sacrificio. Riconosciamo l’importanza del ruolo svolto dal mister e dalla sua squadra nel successo della squadra e siamo grati per il loro impegno e la loro dedizione».

Tra le numerose partite che il Cesena ha affrontato in questa stagione, qual è quella che ti ha lasciato più emozioni?
«Ogni partita che il Cesena ha affrontato in questa stagione ha avuto un significato speciale e ha suscitato emozioni uniche. Ogni incontro sul campo è stato caratterizzato da momenti intensi e da situazioni che hanno fatto battere il cuore. È difficile identificare una singola partita come la più emozionante, poiché in ognuna di esse c’è stato qualcosa di speciale che ha catturato l’attenzione e ha fatto vibrare gli animi dei tifosi. L’imprevedibilità del gioco, le azioni spettacolari, i gol segnati e le vittorie conquistate hanno contribuito a rendere ogni match un’esperienza coinvolgente e indimenticabile. Quindi, posso dire con certezza che tutte le partite che il Cesena ha disputato in questa stagione sono state emozionanti e hanno regalato momenti di grande intensità e passione, dimostrando il vero spirito dello sport e la bellezza del calcio giocato con cuore e determinazione».

Si può dire che la Serie B sia più combattuta rispetto alla Serie A?
«La Serie B e la Serie A sono entrambe competizioni calcistiche di alto livello, ma presentano differenze significative in termini di competitività e stile di gioco. Mentre la Serie A è caratterizzata dalla presenza di squadre di livello internazionale e giocatrici di fama mondiale, la Serie B è una competizione più equilibrata e spesso più combattuta il che porta a partite molto intense e determinate. La lotta per il primato per conquistare uno dei primi due posti in classifica richiede un impegno costante da parte di tutte le squadre e spesso si assiste a sorprese e risultati imprevedibili. D’altra parte, nella Serie A le partite possono essere spesso dominate da squadre più forti e la differenza di qualità tra le varie formazioni può essere più evidente rispetto alla Serie B».

Che cosa deve fare il calcio femminile italiano per crescere ancora di più?
«Il calcio femminile italiano ha dimostrato negli ultimi anni una crescita significativa, riuscendo a conquistare sempre più spazio e visibilità nel panorama sportivo nazionale e internazionale. Le atlete e le squadre hanno dimostrato talento, determinazione e passione, ottenendo risultati di prestigio e suscitando l’interesse di un pubblico sempre più ampio. Per continuare su questa strada di successo e per consentire al calcio femminile di crescere ulteriormente, è fondamentale che venga garantito un adeguato sostegno da parte di tutte le componenti del mondo dello sport e delle istituzioni. È necessario superare stereotipi e pregiudizi, promuovendo una cultura sportiva inclusiva e paritaria che riconosca il valore e il talento delle atlete femminili. È importante sottolineare che le società calcistiche professionistiche, che godono di una grande visibilità e di risorse economiche considerevoli, hanno un ruolo cruciale nell’impulso e nello sviluppo del calcio femminile. È imperativo che queste società investano risorse e impegno nella promozione e nello sviluppo delle squadre femminili, garantendo pari opportunità di crescita e di successo per tutti gli atleti, indipendentemente dal genere. Le società che trascurano il calcio femminile non solo perdono l’opportunità di contribuire a una crescita equilibrata e armoniosa dello sport, ma si privano anche della possibilità di valorizzare appieno il potenziale delle loro atlete e di offrire un modello di riferimento positivo per le generazioni future. Invitiamo dunque le società calcistiche maschili a prendere consapevolezza del loro ruolo e della responsabilità sociale che hanno nei confronti del calcio femminile, adottando politiche e strategie concrete per favorirne lo sviluppo e la valorizzazione. Solo attraverso un impegno concreto e collettivo sarà possibile garantire un futuro brillante e prospero al calcio femminile italiano. Uniamoci tutti per sostenere e promuovere il calcio femminile, affinché possa continuare a crescere e a brillare nel panorama sportivo nazionale e internazionale».

Adesso bisogna programmare il futuro, però bisognerà parlare anche col Cesena maschile, dove l’intento sarà quello di unire finalmente le forze e provare a puntare in alto…
«Attualmente, si stanno già intraprendendo dei passi molto interessanti per il futuro. Posso confermare che ci sono movimenti importanti già in corso, anche se non posso ancora fornire dettagli specifici al riguardo. L’affetto e il sostegno costante dei tanti tifosi del Cesena sono elementi fondamentali per il successo di un’unica visione. Un esempio tangibile di questo sostegno è stato l’entusiastica accoglienza riservata alle ragazze durante una commovente passerella allo stadio, un momento che ha emozionato tutti i presenti. Sono profondamente grato per il calore e la passione dei nostri sostenitori, che rappresentano una preziosa fonte di motivazione e fiducia anche per il futuro del calcio femminile a Cesena. Con pazienza e dedizione, sono convinto che tutte le parti coinvolte riusciranno a portare avanti questo promettente progetto in modo positivo e fruttuoso per ambire ai risultati sperati».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cesena FC Femminile ed Elvio Sanna per la disponibilità.

Dove è stata vinta e persa la finale di Women’s Champions League: Barcelona – Lyon 2-0

Il Barcellona è ancora campionessa d’Europa grazie alla vittoria contro il Lione per 2-0 a Bilbao.

Cosa è stato determinate per il risultato finale secondo gli allenatori e i giocatori?

Jonatan Giráldez, allenatore Barcellona: “Abbiamo fatto un lavoro straordinario, con e senza palla. Abbiamo sofferto nel finale perché il Lione ha alzato la pressione, ma sono molto orgoglioso di tutte loro. Quando, a dicembre, ho annunciato che avrei lasciato l’incarico a fine stagione, tutti hanno pensato che il rendimento della squadra sarebbe potuto calare. Oggi abbiamo dimostrato che non è stato così. Una prestazione straordinaria e una vittoria meritata.”

Sonia Bompastor, allenatrice Lione: “La delusione è grande, perdere una finale è molto duro, ma il Barça ha giocato una grande partita. Avremmo dovuto giocare una partita perfetta per vincere, ma non abbiamo sfruttato bene le poche occasioni offensive che abbiamo avuto. In difesa saremmo dovute essere un muro per impedire al Barcellona di giocare, controllare il gioco e avere possesso palla. Lo abbiamo fatto a tratti, ma quando non ci siamo riuscite, ne hanno approfittato”.

Daniëlle van de Donk, centrocampista Lione: “È un peccato che non siamo riuscite a creare abbastanza. Il Barcellona ha meritato la vittoria. Eravamo un po’ basse a centrocampo e non siamo riuscite a gestire bene la pressione; di solito, questo è il nostro punto di forza. Complimenti al Barcellona, ha fatto benissimo. Avrei voluto pressare meglio, penso che avrebbe potuto fare la differenza.”

Dove si è decisa la finale: l’opinione dei reporter UEFA

 

Graham Hunter, reporter Barcellona:

Forse gli allenatori diranno il contrario, forse le loro menti calcistiche illuminate hanno visto le cose in modo diverso. Ma se vogliamo capire dove la partita è stata vinta e persa, allora bisogna dire qualcosa sul concetto di “chi osa vince”.

L’OL è stato straordinario e ha smussato molto di ciò che rende speciale il Barcellona. Questo fino a quando non c’è stato un minimo gap. Fino a quando Mariona Caldentey, affondando a centrocampo come nella finale della scorsa stagione, ha usato la sua tecnica per girare la palla sulla corsa di Aitana Bonmatí. A quel punto si è trattato di osare, di fare scintille, di avere la certezza che rischiare di superare le avversarie avrebbe potuto portare frutto.

La tattica è fondamentale, ma a volte è la magia creativa a fare la differenza. E a volte, succede due volte.

Vanessa Tomaszewski, reporter Lione:

Il Lione ha iniziato la finale con un forte pressing per mettere sotto pressione le avversarie, ma il Barcellona, e in particolare Caroline Graham Hansen, ha gradualmente preso il controllo del gioco. Proprio quando Damaris Egurrola stava iniziando a salire di tono a centrocampo per il Lione, Bonmatí ha assestato un colpo durissimo aprendo le marcature.

Scelte offensive inefficaci, palloni persi e spazi lasciati scoperti hanno infine aiutato il Barcellona, che di conseguenza ha punito il Lione. L’ingresso di Ada Hegerberg, che sa come si fa gol in finale di Champions League, ha riacceso qualche speranza per l’OL, ma il colpo di coda di Alexia Putellas ha chiuso la partita.

Sarà festa promozione per la Vis Mediterranea? In coda giornata del dentro o fuori

Credit Photo: Stefania Bisogno Photo Agency Calcio Femminile Italiano5

Iniziano con un pareggio gli ultimi 180 del girone C della serie C. Woman Lecce – Montespaccato termina in parità, 2-2 il finale, a segno per il Lecce, Nutricati e Renna classe 2009, per il Montespaccato, invece, Sciaretti e Verrecchia.

Nella 29 giornata, “Tre i campi principali”, come avrebbe annunciato Roberto Bortoluzzi e i suoi successori nella trasmissione “Tutto il calcio minuto per minuto”: Valle fuoco di Mugnano e il Nesima di Catania, dove si gioca per la promozione in serie B, e il Campo del Grifone a Roma per le zone basse.

Iniziamo dal discorso promozione: Un solo punto serve alla Vis Mediterranea per raggiungere la promozione nella prestigiosa serie B in casa del Villaricca squadra ormai salva in campionato senza pensieri di play out, i diciassette punti di vantaggio dalla Apulia Trani hanno dato da tempo la certezza della salvezza. A Catania, invece, il Frosinone cerca la nona vittoria consecutiva e perché no di sognare anche in uno spareggio – promozione che vale la B.

Il Trastevere, dopo aver lottato a lungo per la promozione, saluterà il proprio pubblico nell’ultima gara casalinga sparring- partner la Molfetta Calcio.

In coda occhi puntati sulla sfida tra il Grifone Gialloverde e Apulia Trani: Quattro i punti di vantaggio delle ragazze romane, in gioco ci sono i play out per il Grifone e la permanenza dell’Apulia Trani.  Per l’Apulia Trani la sconfitta significherebbe retrocessione, che diventerebbe la seconda consecutiva dopo quella, della passata stagione, dalla B. Da contorno alla giornata due derby in programma quello calabro tra il Coscarello ed il Crotone e quello campano tra la Salernitana e Independent.

Programma della 29 giornata: Women Lecce-Montespaccato: 2-2 (giocata ieri), Salernitana-Independent (Giudice di Frosinone), Grifone Gialloverde-Apulia Trani (Tierno di Sala Consilina), Trastevere-Molfetta (Illiano di Napoli), Matera Città dei Sassi-Palermo (Aureliano di Rossano), Eugenio Coscarello-Crotone (Rossomando di Salerno), Catania-Frosinone (Bassetti di Lucca), Villaricca-Vis Mediterranea Soccer (Scarpati di Formia)

Classifica: Vis Mediterraneo 71, Frosinone 65, Trastevere 64, Palermo 59, Catania 51, Montespaccato 49*, Woman Matera 48, Woman Lecce 46*, Independent 42, Salernitana 37, Villaricca 34, Grifone Gialloverde e Coscarello Castrolibero 21, Apulia Trani 17, Molfetta Calcio 9, Crotone 7.

*una gara in più.

Serie A Femminile, Vanin-De Siena: il TikiTaka si aggiudica gara -1 delle semi, al Falconara non basta Praticò

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Un’apertura in grande stile. La serie delle semifinali scudetto di Serie A femminile si inaugura con la vittoria in extremis del TikiTaka Francavilla: 2-1 sullo Stilcasa Costruzioni Falconara dopo 40′ di livello assoluto.

La gara del PalaRigopiano è infatti molto più di ciò che dice il risultato finale. Intensità, agonismo e spettacolo caratterizzano tutti i 40′ del Saturday night del futsal: di Praticò (dopo una straordinaria azione di Isa Pereira) la rete che porta le citizens a riposo sul vantaggio minimo, ma Vanin impatta ad inizio ripresa e De Siena mette il punto esclamativo a 3′ dal termine. Inutile, nel finale, il portiere di movimento tentato dalla squadra di Domenichetti. TikiTaka con un piede in finale, giovedì 30 maggio gara -2 al PalaBadiali, casa di uno Stilcasa Costruzioni Falconara che farà di tutto per portarla alla “bella”.

SERIE A FEMMINILE – PLAYOFF
QUARTI DI FINALE
1) BITONTO-KICK OFF 9-1 (gara-1 2-4, gara-2 8-1)
2) GTM MONTESILVANO-FEMMINILE MOLFETTA 7-3 (9-0)
3) TIKITAKA FRANCAVILLA-LAZIO 7-1 (4-1)
4) STILCASA COSTRUZIONI FALCONARA-VIP 4-0 (7-5 d.t.s.)

SEMIFINALI – GARA-1 (gara-2 30/05, ev. gara-3 01/06)
X) GTM MONTESILVANO-BITONTO 26/05 ore 20.30, diretta Futsal TV
Y) TIKITAKA FRANCAVILLA-STILCASA COSTRUZIONI FALCONARA 2-1

FINALE – GARA UNICA – 09/06
VINCENTE X-VINCENTE Y

Roma-Fiorentina, ascolti da record per la “notte memorabile”: una finale da 530mila telespettatori, nuovo primato per competizioni nazionali di club

Credit Photo: FIGC - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina, presente allo stadio ‘Dino Manuzzi’ di Cesena come il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, ha parlato di “partita spettacolare”; la presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica Federica Cappelletti di “notte memorabile”. E che lo spettacolo in campo e sugli spalti sia stato di altissimo livello lo dimostrano anche gli ascolti tv per la finale della Coppa Italia Femminile Frecciarossa vinta dalla Roma ai rigori sulla Fiorentina.

Il match è stato seguito su Rai 2 da 530mila telespettatori medi (3,5% di share), con un picco di 593mila (6,9% di share) nel momento decisivo della finale, quello dei tiri di rigore che hanno decretato il successo della squadra di Alessandro Spugna. Superato (+90mila) il record per competizioni nazionali di club, che con i 440mila telespettatori medi della Supercoppa Frecciarossa del 7 gennaio scorso a Cremona tra Roma e Juventus (share 3,24%) aveva già battuto i 350mila e il 2,78% medio della Supercoppa del gennaio 2022 tra Juventus e Milan.

Dati esaltanti, per una serata iniziata con l’Inno di Mameli cantato da Bianca Atzei, accompagnata dalla Banda dell’Esercito Italiano, e che al suo interno ha visto anche un tributo a Raffaella Carrà. Esibizioni che hanno entusiasmato i 5.000 spettatori presenti allo stadio ‘Dino Manuzzi’ e i quasi 600mila incollati davanti alla tv.

In tribuna, tanti volti noti dello sport e dello spettacolo: dall’ex Ct della Nazionale Arrigo Sacchi a quello della Nazionale femminile Andrea Soncin, e ancora Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, il dj Claudio Cecchetto, il comico Cristiano Militello e il cantante Cricca.

Bilbao è blaugrana: il Barcellona vince ancora la UEFA Women’s Champions League

Il Barcellona batte 2-0 il Lione con le reti di Aitana Bonmatì e Alexia Putellas è vince così la sue seconda Uefa Women’s Champions League. Niente da fare per il Lione che non riesce a detronizzare la squadra allenata da Jonatan Giráldez, pur giocando un’ottima partita.

Il caldo del sole riscalda l’atmosfera di Bilbao. Autobus, taxi, automobili e, soprattutto, tifosi riempiono ogni via nelle vicinanze del moderno impianto dello stadio San Mamés. La più grande città dei Paesi Baschi non è mai stata così viva come nel giorno più atteso da sportivi e tifosi, ovvero quello della finale di UEFA Women’s Champions League.

A poche ore dal fischio di inizio il volume dei cori aumenta di minuto in minuto, il perimetro esterno dello stadio si tinge dei colori blaugrana e di quelli dei tifosi lionesi. L’immagine è davvero romantica, così sensazionale da essere difficile da riprodurre con il solo utilizzo delle parole. I tifosi sono ovunque, ma a un certo punto iniziano a radunarsi in un punto preciso. I pullman di Barcellona e Lione passeranno proprio davanti ai loro sostenitori e loro non vedono l’ora di accoglierli con calorosi cori. Il primo ad arrivare è quello del Lione, i tifosi ci sono e salutane le loro beniamine in gruppo. Ma i decibel che si potrebbero misurare sono imparagonabili a quelli dell’accoglienza dei tifosi del Barcellona. Non appena il mezzo di trasporto fa capolino, un boato inizia a diffondersi e l’energia è altamente percepibile.

Dopodichè, arriva il momento di entrare nello splendido stadio della città basca. Interminabili file di tifosi scorrono lentamente verso gli ingressi. Allo stadio San Mamès è previsto il tutto esaurito e, una volta all’interno dell’impianto, i tifosi occupano a poco a poco i seggiolini rossi. Le tribune hanno ora una tinta variopinta.

Scelte di modulo speculari per i due tecnici. Giraldez e Bompastor schierano con un 4-3-3 le loro migliori undici. Il tecnico spagnolo sceglie Graham-Hansen, Paralluelo e Mariona per comporre un tridente d’attacco puro e, dall’altra parte, l’allenatrice francese opta per Cascarino e Diaby supportate da Dumornay che agisce da falso nueve.

Il Lione parte forte, aggredendo con il pressing alto le blaugrana ma la prima occasione ce l’ha il Barcellona con Paralluelo grazie a un’azione individuale della norvegese Graham-Hansen. Il tecnico blaugrana Giraldez era stato molto chiaro in conferenza stampa, il Barcellona vive per vincere e ha preparato la finale con questo obiettivo.

Il Lione è ben messo in campo. Sonia Bompastor ha sicuramente studiato la tattica più efficiente possibile per contenere il palleggio del Barca. Le francesi, infatti, in fase difensiva adottano quasi un 4-4-2 e raddoppiano quasi sempre sulla portatrice di palla, cercando di colpire in ripartenza sfruttando la velocità di Cascarino e Diani.

Il pubblico supporta prevalentemente le catalane come suggerisce il colpo d’occhio verso gli spalti, visibilmente colorati di blu e rosso. Ogni recupero, ogni passaggio riuscito e ogni dribbling vengono accompagnati da cori e applausi. Potrebbe essere l’arma in più per condurre il Barca in vantaggio. E, infatti, la centrocampista Patri sente la spinta e si avventa su un sanguinoso pallone perso dalla difesa del Lione, trovando poi Endler ben posizionata e abile a chiuderle lo specchio.

Scocca la mezz’ora e il risultato è ancora fermo sullo 0-0. Le due squadre stanno giocando una partita tatticamente impeccabile, chiudono molto bene gli spazi, anche se ora il Barca sembra schiacciato in difesa e il Lione sente l’energia giusta per spingere, seppur senza enorme velocità. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo è la capitana Renard a colpire più in alto di tutte, senza impensierire Cata Coll che blocca facilmente il tiro potente ma centrale.

Caroline Graham-Hansen è ispiratissima. Nell’ultima puntata di UEFA Rivalhood, la norvegese aveva sottolineato quando fosse elettrizzata all’idea di affrontare il terzino del Lione Salma Bacha e il duello ingaggiato non sta deludendo le aspettative. La francese le tiene egregiamente botta, ma quando Graham-Hansen mette il turbo diventa imprendibile. A ridosso della fine del primo tempo, l’attaccante del Barcellona riesce a superare Bacha e lascia partire un tiro sul secondo palo, innocuo però per Endler. Il primo tempo si chiude, dunque, sul punteggio di 0-0.

Le statistiche dimostrano la superiorità del Barcellona nel possesso palla e nei passaggi riusciti; il numero di contrasti riusciti è a favore del Lione e sono lo specchio dell’atteggiamento aggressivo chiesto dall’allenatrice Sonia Bompastor.

Le squadre tornano in campo per l’inizio della ripresa. Fino ad ora, la fuoriclasse Aitana Bonmatí non è riuscita imporre la sua tecnica e la sua abilità palla al piede, complice l’ingabbiamento efficace del centrocampo del Lione. Tuttavia, l’intervallo ha giovato alla numero 14 blaugrana che nei primi dieci minuti del secondo tempo completa almeno due dribbling da urlo che mandano il pubblico in visibilio.

Come nel primo tempo, la prima occasione pericolosa è del Barcellona con un colpo di testa di Paralluelo servita da un cross da sinistra di Fridolina Rolfö. L’impatto con il pallone viene sporcato dalla difesa del Lione che in qualche modo riesce a riesce a respingere. Al 63′ l’episodio chiave del match: Mariona serve Aitana Bonmatí con un delizioso tocco, la spagnola entra in area di rigore, si sposta il pallone sul mancino e lascia partire un tiro che batte Endler, complice la devizione di Carpenter. I 50.827 tifosi presenti al San Mamés esplodono di gioia al gol di questo indescrivibile talento del calcio femminile.

Il vantaggio galvanizza il Barcellona che ora ci crede e vuole raddoppiare. Il gol ha potenziato ulteriormente le blaugrana, ma occhio allo spirito redivivo del Lione e alla su forza fisica. Ricordiamo che la squadra di Sonia Bompastor era sotto di due gol nella semifinale di andata con il PSG e ha saputo ribaltare il risultato in soli 10 minuti. Le francesi si riversano inevitabilmente in avanti con la partecipazione dei terzini e la retroguardia lascia consapevolmente molto spazio. Il Barca prova così ad affondare il colpo in contropiede con Paralluelo e Graham-Hansen, la capitana del Lione Renard è bravissima a mantenere il sangue freddo e ad arginare il pericolo insieme al resto del reparto difensivo.

Entriamo così negli ultimi 10 minuti di gioco della finale. Il Lione vuole a tutti i costi pareggiarla per evitare la sconfitta e le subentranti Majri, Becho e Hegerberg (la capocannoniera assoluta della competizione) hanno indubbiamente aggiunto peso e sostanza alla manovra offensiva. Le istruzioni di Bompastor sono chiare, attacco totale e atteggiamento ultra offensivo. Siamo nei minuti finali e la tensione in campo è alle stelle. Il Barca si avvicina sempre più alla sua seconda vittoria consecutiva delle UEFA Women’s Champions League, il pubblico sente di dover fare il suo e continua spingere le proprie beniamine con cori e tamburi.

La spinta finale sortisce l’effetto sperato. Al 90+5′ arriva il raddoppio del Barca: Claudia Pina e Alexia Putellas hanno da poco fatto il loro ingresso in campo e non ci fu mossa più azzeccata di questa. Giraldez indovina i il doppio cambio per sigillare il risultato sul 2-0 proprio grazie al gol della numero 11 Putellas, su assist della giovanissima Claudia Pina. Endler reclama un tocco di mano, ma nulla da fare.

 

DA NON PERDERE...