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Tre punti per un Palermo rigo… roso: 4-1 al Grifone Gialloverde

Un Palermo meno spigliato del solito, senza più nulla da chiedere al campionato e con la testa rivolta al Riccione (la semifinale in gara unica è prevista in Romagna per il 9 giugno), batte il Grifone Gialloverde per 4-1. Le rosanero appaiono meno lucide del solito, un po sulle gambe e, probabilmente, pagano anche qualche assenza.

Nonostante ciò, passano in vantaggio in apertura di partita: al minuto numero 9, fallo in area di rigore su Di Salvo e penalty trasformato da Jenny Piro. Le rosanero provano a fare la partita ma il gioco non decolla, anzi è il Grifone che in un paio di occasioni, con tiri dalla lunga distanza, prova ad impensierire Sorce. Il raddoppio arriva comunque alla mezz’ora: secondo calcio di rigore (generoso) concesso dal Sig. De Angelis e doppietta personale di Piro.

Licciardi mischia le carte negli spogliatoi, e getta nella mischia Dragotto e Gippetto e la manovra palermitana ne guadagna in fluidità e velocità. Clamorosa è la doppia occasione per le palermitane al minuto 51, che vedono respingersi dalla difesa avversaria due turi in sequenza. Nel momento migliore delle palermitane, su azione di ripartenza, complice una disattenzione della difesa palermitana regala il gol al Grifone: siamo al minuto 70 e Di Bernardino accorcia le distanze.

La partita si fa più divertente: un paio di muniti dopo sono le rosanero a sfiorare il 3-1 (salvataggio sulla linea della difesa romana) e, subito dopo, occasione a dir poco clamorosa per il Grifone che prima colpisce la traversa da tiro da lunga distanza e poi, sulla ribattuta, mette la palla fuori a porta spalancata. Il Palermo chiude definitivamente i conti col terzo rigore di giornata: al minuto 87 fallo su Dragotto lanciata a rete che la stessa capitana rosanero trasforma.

Nei minuti di recupero c’è anche il tempo per la quarta rete: Diana Coco festeggia con un gol il rientro dopo un lunghissimo infortunio, facendo commuovere compagne di squadra e tifosi presenti.

Stephanie Öhrström, AS Roma: “Felice di avere indossato questa maglia, sarò per sempre una tifosa della Roma!”

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femminile Italiano
Alla fine di Roma-Fiorentina, Stephanie Ohrstrom è stata intervistata dai media del Club. Ecco cosa ci ha detto il portiere.

“Ogni anno, il campionato sarà sempre più competitivo. Ma abbiamo dimostrato di essere la squadra più forte in assoluto. La Roma deve continuare così, e deve alzare l’asticella, per avere obiettivi più alti anche in Europa”.

Per te, oggi si chiude un capitolo: che anni sono stati questi alla Roma?

“Due anni bellissimi. Fa quasi strano dire che sono stati solo due, perché sembrano molti di più: ho vissuto così tante emozioni e ho fatto così tante amicizie… È veramente difficile commentarli.

Mi farà strano tornare in campo senza la maglia della Roma, ma sono veramente felice di avere indossato questa maglia e sarò sempre una grande tifosa della Roma”.

Hai chiesto un ultimo regalo alle tue compagne?

“Abbiamo ancora un obiettivo. Festeggiamo questo Scudetto, e da domani ci concentriamo sulla finale di Coppa Italia”.

La sconfitta con la Slovacchia non fa male, le Azzurrine si aggiudicano il Torneo di Sviluppo UEFA

Credit Photo: FIgc - Federazione Italiana Giuoco Calcio

Dopo i successi nelle prime due gare con Serbia (3-1) e Finlandia (3-2), la Nazionale Under 16 Femminile perde ai rigori contro le padrone di casa della Slovacchia ma si aggiudica comunque il Torneo di Sviluppo UEFA, bissando così la vittoria conquistata un anno fa in Portogallo dal gruppo allora guidato da Viviana Schiavi. Decisivo l’1-1 dei tempi regolamentari, con l’Italia che chiude il torneo a quota 7 punti (il successo ai rigori vale 2 punti, la sconfitta uno), precedendo di due lunghezze in classifica proprio le pari età slovacche.

“Siamo contenti – dichiara il tecnico Marco Dessì – ci tenevamo a vincere il torneo per il secondo anno consecutivo e a chiudere la stagione in bellezza. Le vittorie fanno sempre piacere, ma ciò che più conta è la crescita delle ragazze, che stanno proseguendo nel migliore dei modi il loro percorso di formazione e che grazie a queste partite hanno potuto fare una preziosa esperienza a livello internazionale. Da ottobre a oggi sono migliorate molto: sanno cosa fare in campo, hanno più consapevolezza dei propri mezzi e dell’importanza di indossare la maglia azzurra”.

A Senec la Slovacchia parte forte e si porta avanti al 19’ con una punizione di Amrichova. La reazione dell’Italia non si fa attendere, Turlikova si supera sulla conclusione di Benedetta Bedini, ma al 42’ si fa sorprendere dal tiro dalla distanza di Angelica Montaperto (Milan). Nella ripresa è sempre la squadra di Dessì a fare la partita e il match point all’82’ capita sui piedi di Lucrezia Sasso, che da pochi passi calcia a botta sicura trovando la pronta risposta del portiere slovacco. Si va ai rigori: sbaglia per prima Elisa Bertero, poi Alessandra Doretti blocca a terra il quinto penalty di Zacharova, ma nel primo dei tiri ad oltranza l’errore di Chiara Farroni condanna l’Italia alla prima sconfitta nel torneo. Un ko indolore, con le Azzurrine che si abbracciano in mezzo al campo e festeggiano la vittoria nel torneo.

Risultati e classifica finale del Torneo di Sviluppo UEFA

 

Prima giornata (15 maggio)
ITALIA-Serbia 3-1
Slovacchia-Finlandia 2-1

Seconda giornata (17 maggio)
Finlandia-ITALIA 2-3
Slovacchia-Serbia 1-2

Terza giornata (20 maggio)
Slovacchia-ITALIA 1-1 (6-5 Dtr)
Serbia-Finlandia 1-2

Classifica: ITALIA 7 punti, Slovacchia 5, Serbia e Finlandia 3

Jennifer Echegini, Juventus Women: “La prossima stagione voglio di più!”

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Jennifer Echgini, la fuori classe bianconera che ha ben figurato in questa seconda parte di stagione ha parlato, al termine dell’ultima gara di campionato contro il Sassuolo, attraverso i canali ufficiali del Club: “È stata una bella partita, divertente e positiva anche per alcune ragazze che non hanno trovato molto spazio in campo in questa annata. La prossima stagione voglio di più [di 10 gol]: avrò un anno intero a disposizione alla Juventus e il mio obiettivo è andare almeno in doppia cifra con le reti, ma a questo punto ne voglio almeno 15 [ride, ndr]. In realtà non importa, sono felice di aiutare la squadra in qualsiasi modo”.

La calciatrice in fase di attacco, ed in una prospettiva di nuove generazioni si è rivelata una mossa tattica ed atletica di alto livello, sopra tutto in chiave Champions League, e Jennifer è alla Juventus per portare non solo spettacolo ma buon calcio.

“Sto bene qui, prosegue Echegini, passare dal college al calcio professionistico è sicuramente diverso e impegnativo. Per me è stato un periodo di apprendimento, quindi non sono stata troppo esigente con me stessa, mi sono sempre allenata con la voglia di migliorare. Sto ancora imparando e crescendo come calciatrice: sono felice, ma voglio sempre di più da me stessa, quindi non sono completamente soddisfatta, ma questo è un bel modo per concludere la stagione”.

Sebastian de la Fuente, Fiorentina Femminile: “Adesso c’è la finale di Coppa Italia da preparare bene e cercare di riportare un trofeo a Firenze”

L’ultima partita di poule scudetto della Fiorentina femminile, giocata in trasferta al Tre Fontane contro la Roma, è terminata con il risultato di 5-0 per le padrone di casa.
La gara, con nessuna valenza ai fini della classifica di serie A, ma utile come preparazione alla (ben più importante) finale di Coppa Italia è servita alla Fiorentina per ricordare di restar vigili e non lasciare alle avversarie lo spazio per finalizzare le azioni.

Al termine del match il mister De La Fuente si è espresso sul suo andamento facendone un bilancio generale e mettendola in relazione con lo scontro diretto di venerdì 24 maggio. Scopo delle gigliate, come già detto in altre occasioni, è quello di riportare a Firenze la Coppa Italia dopo anni e per far questo la preparazione dovrà essere curata in ogni più piccolo dettaglio:

Un passivo un po’ esagerato, soprattutto per quanto fatto nel primo tempo. Abbiamo avuto la nostra occasione, e in una delle poche capitate a loro è arrivato il gol su calcio d’angolo. Nel secondo tempo ci siamo un po’ spenti, forse il pensiero era già rivolto alla partita di venerdì. Questo risultato ci serve sicuramente per restare attenti e preparare ancora meglio la gara di venerdì cercando di continuare a crescere e fare un passo avanti.
In questa poule scudetto abbiamo fatto tanta fatica però, adesso, c’è la finale di Coppa Italia da preparare bene e cercare di riportare un trofeo a Firenze. 
Spero che la prossima sarà una partita diversa: se nel primo tempo avremo azioni come quella che ci è capitata in questa gara, dovremo concretizzarla perchè i match vanno comunque indirizzati.
Nella prima frazione abbiamo avuto due occasioni, ma anche nella seconda c’è stata la possibilità di accorciare dopo il 3 a 0. Non siamo stati precisi sotto porta però [tra le due squadre] c’è una differenza che già conosciamo ma ora cercheremo di preparare meglio la partita ma soprattutto troveremo le forze per capire che questo è stato un passo falso ma che possiamo comunque riuscire a portare un trofeo a Firenze.
Siamo arrivati ad un passo dal traguardo con tutti i nostri meriti lasciando fuori in doppia sfida Inter e Juventus quindi siamo molto motivati per fare bene”. 

Pomigliano Calcio Femminile: vittoria nel derby per salutare con un sorriso la Serie A

Credit Photo: Bruno Fontanarosa - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Doveva essere il derby che poteva offrire ancora una chance salvezza per le Pantere, invece si gioca una gara ordinaria, senza più obiettivi da conseguire, di turn over per il Napoli, partita utile per onorare la stagione, per lasciare la serie A con un sorriso, prendendo in prestito il pensiero del direttore sportivo Clemente Santonastaso. Un sorriso tra tante amarezze con una realtà da accettare in rapporto ad un livello di campionato alto e che è destinato a crescere ancora. Provata a metabolizzare la sentenza della scorsa settimana, la gara di oggi chiude un campionato, il terzo in serie A per la squadra del presidente Pipola, che negli anni si è confrontato con i colossi del calcio italiano, ha realizzato strutture sportive, gestito un settore giovanile ampio e interessante con investimenti da tutelare, da cui ripartire per riorganizzare idee e futuro.

 

Si inizia con il Pomigliano che parte forte. Pressione a tutto campo delle pantere e conclusione dal limite al 6’ di Rabot che finisce contro la traversa. Un minuto e sull’asse Arcangeli-Fusini nasce una conclusione forte e indirizzata all’incrocio: brava Fabiano a mettere in angolo. Fronte opposto e Paloma Lazaro sfrutta al meglio lo spazio lasciato dalla difesa di casa e di sinistro porta in vantaggio le partenopee (8’). Pomigliano colpito a freddo. Al 10’ è Arcangeli ad impegnare Fabiano su calcio di punizione; il portiere azzurro respinge con le ginocchia. Nambi al 17’ ci prova dalla distanza, ancora brava Fabiano a neutralizzare la conclusione. Pericoloso il Napoli con Giacobbo che calcia a rete ma Gavillet mette in angolo (18’). Una lunga fase di stallo poi il lampo di Ferrario che al 43’ calcia e mira all’incrocio dei pali per il pareggio delle pantere. Un minuto di recupero e squadre negli spogliatoi. Un buon primo tempo per le ragazze di Carannante che hanno provato con costanza ad arrivare al tiro con azioni manovrate.

Ripresa. Tanto gioco a centrocampo e la prima conclusione in porta arriva al 58’ con Kajzba che ci prova da fuori area con Gavillet brava a rispondere in due tempi. Passa in vantaggio il Pomigliano al 60’: progressione sulla sinistra di Battistini, allunga verso il fondo e serve sul secondo palo una libera Manca che di testa mette alle spalle di Fabiano. Due minuti e il Pomigliano triplica con Ferrario (doppietta personale la sua) che servita in area calcia sul secondo palo, la palla tocca il legno e poi termina in rete (62’). La reazione del Napoli è immediata con la giovanissima Gianfico (classe 2008) che calcia al volo di destro ma fuori misura (64’). Su azione d’angolo il cross di Togawa serve una liberissima Veritti che di testa sfiora il palo (71’). Prova a spaventare la difesa di casa Corelli all’ 82’: conclusione che sibila non lontano dal palo di sinistra della porta granata. Va ancora in rete Ferrario al minuto 87’ ma il suo colpo di testa viene vanificato da una posizione di fuorigioco della numero 28. Quattro minuti di recupero e arriva il triplice fischio che archivia una stagione culminata nella retrocessione in serie B. Al Napoli il compito di difendere la presenza della Campania e del Sud nel massimo torneo femminile italiano. Per il Pomigliano inizia il periodo delle riflessioni, della riorganizzazione, delle valutazioni. Da evidenziare la superba prestazione di Ferrario oggi eletta MVP.

POMIGLIANO 3-1 NAPOLI

Marcatrici: 8’ Paloma Lazaro (N), 43’ Ferrario (P), 58’ Manca (P), 62’ Ferrario (P)

POMIGLIANO (4-3-3): 44 Gavillet, 2 Picella, 3 Fusini, 5 Caiazzo, 6 Rabot, 7 Nambi (46’ 11 Manca), 8 Domi (74’ 24 Corrado), 14 Arcangeli (48’ 72 Schettino), 15 Battistini (84’ 18 Vingiani, 21 Di Giammarino (84’ 27 Illiano), 28 Ferrario. A disp.: 1 Caramelli, 4 Harvey, 33 Novellino. All.: Roberto Carannante.

NAPOLI (4-3-3): 21 Fabiano, 4 Di Bari, 6 Veritti, 7 Giacobbo (48’ 17 Corelli), 8 Mauri (46’ 90 Langella), 18 Giai (68’ 24 D’Angelo), 19 Kajzba, 25 Togawa, 2 Bertucci, 29 Lazaro Torres (46’ 99 Gianfico), 33 Pellinghelli. A disp.: 1 Beretta, 2 Cammarano, Di Marino, 11 Chmielinski, 24 D’Angelo. All.: Biagio Seno.

Arbitro: Silvia Gasperotti di Rovereto
Assistenti: Niccolò Moroni di Treviglio, Alessandro Antonio Boggiani di Monza
Quarto ufficiale: Sabri Ismail di Rovereto

Note – Ammonite: 70’ Veritti (N), 80’ 17 Corelli (N). Angoli: 5-3 Recupero: 1’ pt, 4’ st.

Ufficiale: Julia Grosso saluta la Juventus Women

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Termina, dopo tre anni insieme, l’avventura di Julia Grosso alla Juventus.

Un’avventura che durava da 3 anni: arrivata nel 2021, Julia ha saputo subito lasciare il segno nelle Juventus Women, diventando un punto di riferimento nel nostro centrocampo.

Lascia il gruppo forte di 76 partite e 10 reti, ma anche forte di un palmarès di tutto rispetto: uno Scudetto, 2 Coppe Italia e altrettante Supercoppe Italiane. E poi, le grandi notti europee in Women’s Champions League e un’avventura nella quale, giorno dopo giorno, non ha mai fatto mancare due cose: professionalità e sorriso.

Julia lascia un ricordo forte, che arriva indubbiamente dalle sue prestazioni in campo, e su tutto basti dire che è l’unica centrocampista nata negli anni 2000 che nelle ultime quattro stagioni di Serie A ha preso parte a più di 15 marcature: 17 – nove gol e otto assist; spesso presente nelle occasioni da gol della Juventus, in fase di creazione, di assistenza o, appunto, di trasformazione dell’azione, Julia è però anche la gioia e il divertimento di questo sport: basta vederla sorridere, come si diceva, per averne una prova.

Ed è con questo sorriso e questo spirito che la ringraziamo di tutto e le auguriamo il meglio per la sua carriera.

Thank you, Julia, and good luck!

Pablo Sebastian Wergifker, Pavia Academy: “Se la Federazione non inizia a guardare il livello degli arbitri, il calcio femminile non crescerà mai”

Domenica con sconfitta per il Pavia Academy, battuto 6-1 dal Brescia. Al termine della partita, l’allenatore Pablo Sebastian Wergifker, ai microfoni di Be.Pi TV ha commentato brevemente la gara e la stagione, e poi ha lanciato un’invettiva sul livello degli arbitri, a cui vogliamo associarci viste anche le dichiarazioni recenti di Stefano Braghin.

“Diciamo che oggi (domenica, ndr) credo che la partita non era un 6-1. Noi abbiamo cercato di far giocare qualche Primavera per iniziare a promuovere loro quello che sarà la prossima stagione. Allora solo complimenti alle ragazze che hanno lasciato tutto. A volte come si è visto, non basta, però nessuno si porta a casa quello che non ha dato”.

 

“L’insegnamento è che non devono mollare fino alla fine, che loro hanno un potenziale che qualcuno deve scoprire ancora, e personalmente io mi porto dietro tantissime cose. Loro sicuramente hanno insegnato più a me che io a loro. Vedere cosa succederà nel futuro. Io mi auguro che loro possano continuare il loro percorso, o in società con la stessa capacità che hanno fatto anche quest’anno”.

 

“Io voglio dire una cosa che ho detto anche ad Arezzo. Se la Federazione non inizia a guardare il livello degli arbitri, il calcio femminile non crescerà mai. Se continuano a mandare arbitri come questi di oggi, con criteri assolutamente diversi dal resto degli arbitri, si continua a mandare arbitri che vengono a camminare, che vengono a far perdere tempo mentre noi ci giochiamo, non cresceremo mai. È la seconda volta che lo dico. Nessuno ha fatto o ha preso in considerazione quello che è stato detto. Però è ora di cambiare il calcio femminile, e lo cambiamo noi migliorando gli allenamenti, le ragazze dando professionalità, e la federazione inviando arbitri all’altezza di una Serie B. Oggi hanno mandato un arbitro che è venuto a camminare, a togliersi la partita da dosso. Un guardalinee che ci ha preso in giro perché eravamo retrocesse. Queste cose non possono mai succedere nel calcio femminile. Perché se succede nel calcio maschile, questi non escono vivi dal campo”.

Luana Fracassi, Res Roma: “Una salvezza che per una neopromossa è molto importante”

Credit Photo: Alberto Cavallaro - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Naydenova e Clemente: queste le autrici del raddoppio in casa Genoa trovato nell’ultima disputa di campionato, determinante per la conferma della permanenza in categoria della Res Roma.

Il gruppo capitolino ha, quindi, potuto chiudere il cammino stagionale in definitiva salvezza all’undicesimo posto in graduatoria a quota 35 punti.
Ottima la partita disputata con evidente concentrazione dall’inizio alla fine al cospetto della insidiosa squadra padrona di casa: un grande impegno sfoderato dall’intera rosa che ha onorato al meglio tale percorso.

Siamo contentissime per la vittoriaha riferito nel post gara Luana Fracassiarrivare a dieci vittorie era uno degli obiettivi che c’eravamo poste in questi giorni e ci siamo riuscite.
Abbiamo iniziato molto bene, nel primo tempo abbiamo fatto una gran partita di sacrificio, giocato palla a terra e fatto anche quattro azioni molto belle; nel secondo loro hanno spinto un po’ di più però non ci sono state grande occasioni“.

La numero 6 ha poi continuato, dicendo:Ci tenevamo a finire l’anno con una vittoria; siamo entrate convinte e la voglia di finire nel migliore dei modi c’era tutta. Una salvezza che per una neopromossa è molto importante“.

Il Barcellona vince la decima Coppa della Regina

Barcellona-Real Sociedad Coppa della Regina
Credit Photo: RFEF, YouTube

Un Barça in formato stellare vince nettamente la Coppa della Regina. Giraldez schiera il solito 4-3-3 ma aprire le danze è Ona Battle, che tira fortissimo da dentro l’area sfondando la resistenza del portiere della Real Sociedad. Chi segna, regala l’assist alle compagne: questo è il leitmotiv della gara. Ed è quindi proprio Ona che regala un assist al bacio dalla destra per il colpo di testa di Salma Paralluelo. Dopo 13′ è già 2-0 per le catalane. Poi Caroline Graham Hansen segna il 3-0 approfittando di una corta respinta di Elena Lete, portiere txuri-urdin avventandosi dopo una sventola di Salma Paralluelo. Poi è proprio Salma a fornire un assist al bacio per la n° 10 Caroline Graham Hansen che trova l’angolo di prima intenzione. Subito dopo Ona segna la sua doppietta personale ben imbeccata sulla sinistra, fa partire un tiro imparabile. Il primo tempo si chiude sul 5-0 per il Barça.
Nella ripresa entra Alexia Putellas per Aitana. Nuovo assist di Salma che sulla sinistra trova sola soletta Mariona Caldentey in mezzo all’area che deposita comodamente in rete. La regola di chi fa goal fa l’assist premia poi Claudia Pina. Mariona vede Claudia libera sul secondo palo. Il var è indeciso ma poi convalida il goal del 7-0 per le catalane. Chiude il match un errore in disimpegno delle basche, ne approfitta Mariona che segna l’8-0 senza esultare.
E’ festa per le basche con Alexia che alza il trofeo in tribuna d’onore e poi lo cede a Sandra Panos, che andrà via a fine stagione. Alza lei la Coppa della Regina, la decima del Barcellona, sesta negli ultimi dieci anni e ben 9 dal 2011.
Il dominio delle catalane in terra iberica è incontrastato ma anche in Europa giocheranno la quinta finale in sei anni sabato prossimo a Lisbona allo Stadio José Alvalade contro l’Olympique Lione, l’unica squadra a mettere in difficoltà le blaugrana negli ultimi anni.
L’allenatore Giraldez andrà via a fine stagione dopo aver vinto tutto o con il rimpianto di avere lasciato la Women’s Champions League alle rivali? Lo scopriremo assieme su Calcio Femminile italiano.

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