Credit: Michael Gehrmann

Nelle ore scorse abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Laura Neboli.
L’ex calciatrice, con 25 presenze in Nazionale, apre parlando delle ragazze di Milena Bertolini:
“Sicuramente lo staff ha lavorato al meglio affinché le calciatrici raggiungano la miglior condizione fisica durante lo svolgimento della manifestazione. Questo aspetto è fondamentale per un buon risultato nel torneo.
Credo sarà un mondiale positivo per le Azzurre, molte giocatrici hanno esperienza a livello internazionale e l’inserimento di giovani di talento porterà entusiasmo, motivazione e spensieratezza. Quest’anno la manifestazione mostrerà un ottimo livello tecnico e tattico e un interesse mediatico notevolmente aumentato”.
Sul raggruppamento delle Azzurre  l’attuale tecnico delle tedesche dell’Under 17 del Fortuna Düsseldorf, ex Recklinghausen, aggiunge:
“Il passaggio del turno sulla carta è assolutamente fattibile. l’Italia ha le qualità per superare il turno, la prima partita contro l’Argentina sarà molto importante. È fondamentale entrare concentrate, con la consapevolezza di essere una squadra forte, determinate a vincere la partita dal primo minuto di gioco. Lo standing della Nazionale e del movimento femminile é comunque cresciuto in questi quattro anni.
Confermare le prestazioni dello scorso Mondiale non sarà facile, ma possibile. Anzi, l’obiettivo é migliorare lo stupendo mondiale di 4 anni fa”.

Il tecnico bresciano sulle convocazioni della CT Bertolini poi evidenzia:
“Da allenatrice cerco sempre di prendere le decisioni migliori per la mia squadra e penso che Milena abbia fatto lo stesso. È lei che segue le ragazze da molto tempo e che può quindi valutare le prestazioni, e il grado di preparazione fisica delle giocatrici, molto meglio di tutti noi.
Faccio un grande in bocca al lupo al gruppo azzurro! Spero che ogni giocatrice che ha l’opportunità di vestire questa maglia dia il meglio di se stessa, riuscendo a portare a casa come squadra un grande risultato”.
L’ex calciatrice che ha partecipato agli Europei del 2009 e del 2013 sulla manifestazione poi chiosa:
“Sono curiosa di vedere il Portogallo, che ha calciatrici molto interessanti, lo Zambia, che potrebbe essere la rivelazione, e la Germania, che vorrà provare a riprendersi il successo finale. La norvegese Caroline Hansen è una giocatrice che mi piace particolarmente. Seguirò naturalmente con interesse la Nazionale italiana e alcune mie ex colleghe: Alex Popp, Lieke Martens, Carole Costa, Dolores Silvia e Jackie Groenen. So che Ena Mahmutovic sta facendo la preparazione con la Nazionale tedesca. Ho allenato Ena nell’under 13 dell’MSV a Duisburg e sarei felicissima se riuscisse a far parte delle 23 atlete che andranno al mondiale”.

La classe ’88, ex di Tavagnacco, Bardolino e Reggiana, sul calcio italiano invece sottolinea:
“Il professionismo é un grande passo in avanti. Permette che le calciatrici possano dedicarsi completamente allo sport, raggiungendo una ottimale condizione fisica e un livello di prestazioni più elevato. L’ arrivo di molto straniere nel campionato ha sicuramente alzato il livello e l’interesse del campionato italiano, ma nello stesso tempo chiude spazi alle nostre giovani, come d’altronde succede anche in ambito maschile.  In Italia il campionato di serie A è diviso in due fasce, ma quest’anno è risultato più competitivo e combattuto e di buon livello. L’ arrivo delle giocatrici straniere e il miglioramento delle strutture ha permesso a tante giocatrici di fare un salto di qualità”.
La chiusura di Laura, invece, è su un ricordo della carriera da calciatrice:
“Il ricordo più bello è senza dubbio la mia prima stagione nell’MSV in Germania, stagione in cui ci siamo giocate il campionato fino all’ultima giornata. Sono partita per quest’esperienza dall’Italia a 23 anni, con la speranza di giocare qualche minuto in una squadra allora molto forte, con sei nazionali tedesche, ed invece sono diventata titolare ed ho anche ricevuto il titolo di sorpresa dell’anno! Veramente una grande e dolcissima soddisfazione.
Ho avuto la possibilità di giocare con alcune delle migliori giocatrici del mondo come Annike Krahn, Simone Laudehr, Linda Bresonik e Alex Popp.
La passione per il calcio mi ha richiesto tanti sacrifici, ma mi ha dato anche molte opportunità. Mi ha fatto crescere come atleta, come allenatrice e senza dubbio come donna”.