Negli articoli precedenti abbiamo visto delle tipologie di massaggio che si collocano in uno spazio temporale a ridosso della prestazione sportiva, ma come funziona lontano dalle gare? Che tipo di trattamento massoterapico viene fatto dopo gli allenamenti e nei giorni di recupero infrasettimanali?

Il massaggio di mantenimento è una tipologia di massaggio che viene praticato lontano dalla prestazione sportiva. E’ interessante soffermarsi sul termine mantenimento, perché  ci permette di avere una prima idea relativa all’importanza che ha questa tipologia di trattamento. Come mai viene usato questo termine? Mantenere significa tenere a lungo, far durare, rimanere in uno stato inalterato o perdurare uno stato di efficienza.

Quali sono gli obiettivi di questa tecnica?

  1. Il mantenimento dell’equilibrio psicofisico dell’atleta
  2. La prevenzione ed il recupero rispetto ai microtraumi propri dello stress muscolare
  3. Il recupero funzionale muscolare

Il primo obiettivo ha il presupposto di lavorare su una struttura “sveglia”, dotata di sistemi ricettivi “aperti”, che consente di ottenere profitto basandosi sulla costanza del lavoro del massaggio; non a caso la costanza è  il segreto delle sessioni d’allenamento e delle abitudini di vita delle giocatrici.

Il secondo obiettivo è spesso consequenziale al primo, più la giocatrice è costante nel farsi massaggiare più aumenta la possibilità di prevenire microtraumi o di velocizzare il recupero rispetto a questi ultimi.  I microtraumi connettivali sono microlesioni subite dal tessuto muscolare, spesso provocate da stress muscolari anomali, sono la causa principale dei DOMS di cui abbiamo parlato nello scorso articolo; nella zona lesionata vengono a formarsi delle cicatrici tra le fibre, questi piccoli ispessimenti riducono l’elasticità muscolare riducendo i movimenti. Il massaggio esercita quindi un’azione antinfiammatoria e analgesica eliminando i processi degenerativi e distendendo le fibre per ridare elasticità al muscolo stesso.

Per quanto riguarda il terzo obiettivo ci si trova di fronte a situazioni che richiedono un intervento multidisciplinare e specifico; ciò significa che a seconda dell’infortunio subito e della diagnosi medica, il massaggiatore adeguerà le sue tecniche fino a riportare l’atleta alla capacità muscolare di reggere lo stress.

Il massaggio di mantenimento ha una durata di 60/90 minuti e ha un ritmo lento.
Le principali manovre sono: sfioramento compressivo, impastamento centripeto, compressione palmare, separazione palmare bimanuale, compressioni ischemiche con pollici, compressioni ischemiche con gomiti, frizioni trasverse profonde digitali, scuotimento bimanuale, ROM e stretching.

In conlusione si può affermare che negli scorsi articoli si è visto come il massaggio sportivo pre-gara prepara il muscolo rendendolo pronto all’impegno e il massaggio sportivo post gara rilassa il muscolo dopo l’attività e ne migliora i tempi di recupero; in questo articolo si è visto come il massaggio di mantenimento è importante per mantenere il muscolo funzionale ed è importante per liberare il muscolo dai cataboliti prodotti dall’allenamento.

Redazione
Mi chiamo Giulia, classe ’93. Dopo il liceo scientifico ho iniziato a mostrare interesse a tutto ciò che riguarda sport, postura e movimento decidendo quindi di intraprendere la carriera come massoterapista e scienziata motoria. Attualmente lavoro presso la palestra ICOS di Milano e collaboro con A.C.D. Sedriano e A.S.D. Redentore calcio femminile.