Credit: ufficio stampa Parma

 

Dopo il match vinto per 2-4 contro il Bologna in Coppa Italia, Mister Salvatore Colantuono ha parlato ai canali ufficiali del Parma:

Mister Salvatore Colantuono, questa è una di quelle vittorie che per come è arrivata dovrebbe far bene…

“La reazione è stata molto importante. È un buon segno, perché il primo tempo sotto 2-0 poteva spezzarci le gambe.
Nell’intervallo abbiamo riordinato un po’ le idee, abbiamo cambiato a livello tattico qualcosa con i due cambi di Ferin e Di Stefano.
In generale non sono soddisfatto, abbiamo commesso tanti errori sia tecnici che tattici. La rimonta non elimina incertezze che non ammetto”.

Ha preferito tenere le armi letali per la fase decisiva della partita?

“Di Stefano e Ferin sono due giovani talenti, anche nel giro dell’Italia Under 23 e ne siamo tutti orgogliosi. Sapevo che avrebbero potuto cambiare la gara…”

La caratteristica dell’impermeabilità difensiva è sempre stata una caratteristica delle sue squadre, anche se ancora qui non è stata raggiunta…

“Per me prendere gol è inaccettabile. O l’avversario se lo merita, o altrimenti vuol dire che ci sono stati errori. Non ammetto cali di attenzione in fase difensiva. Negli ultimi anni quest’attenzione, insieme ad una forte riaggressione, hanno aiutato le mie squadre a prendere pochi gol…”

Le ragazze nello spogliatoio prima intonavano “DiStefano c’è l’abbiamo solo noi”: cosa ha dato in più in questa magica ripresa?

“DiStefano ha gran talento, ma deve iniziare anche a pensare. Quando lo farà e sarà consapevole, diventerà un’arma importante. Oggi è stata determinante…”

E’ in crescita anche Gago…

“Kelly si sta inquadrando tatticamente a piede invertito. Anche lei abbina tanta forza fisica a un po’ di confusione tattica. Ha ampi margini di miglioramento”.

Non è un caso che il primo gol l’abbia segnato Spyri, proprio lei che aveva aperto la nostra stagione in Svizzera facendo il primo gol in amichevole…

“Anastasia vive per il gol. È una sua prerogativa. Attacca forte la profondità, deve migliorare nel legare il gioco. È una spina nel fianco costante per gli avversari…”.