Il presidente della Federcalcio tedesca, Fritz Keller, ha annunciato il provvedimento durante un’intervista, sottolineando come certi valori non siano negoziabili, riferendosi ai diritti delle donne. In particolare la Deutschland Fußball Bund, o DFB, ha deciso di non permettere più alle nazionali tedesche di giocare negli stati in cui è proibito alle donne entrare negli stadi. Si tratta di una presa di posizione forte, ancora più importante perché derivante da una federazione di primissimo livello a livello internazionale. L’ultima buona notizia in relazione a questo argomento risale al mese scorso, ad inizio ottobre. Fece il giro del mondo l’annuncio dell’apertura dello stadio alle donne in Iran, ma sottolineiamo che il divieto è stato tolto solo per quanto riguarda le partite della nazionali. Riguardo le sfide di club, l’accesso alle donne resta vietato.

Fritz Keller ha poi proseguito, spiegando le ragioni della decisione:
Per il calcio tedesco questo significa due cose. Innanzitutto, non dobbiamo più fingere che queste sfide sociali e questi sviluppi politici globali non esistano. Secondo: dobbiamo entrare nel discorso insieme al calcio tedesco per rispondere a domande complesse. Quali valori sono infrangibili per noi? Ad esempio i diritti delle donne, motivo per cui durante la mia prima riunione dell’Ufficio di presidenza della DFB ho presentato un progetto di risoluzione in base al quale non consentiremo più alle squadre nazionali di giocare in Paesi in cui alle donne non è concesso pari accesso agli stadi di calcio o ad altre strutture sportive su base discriminatoria. La mia proposta è stata quindi adottata all’unanimità dalla presidenza del DFB“.

Credit Photo: Pagina Facebook DFB-Frauen 

Sara Ghisoni
Nasce a Fiorenzuola d’Arda il 1 marzo del 1995. Appassionata del mondo Juve dalla nascita, solo recentemente si è avvicinata all’universo del calcio femminile ma ne è rimasta folgorata. Crede fermamente che sia una realtà ancora poco conosciuta in Italia, ma in rapidissima espansione, ed è entusiasta di far parte del progetto che sta permettendo questa crescita. È laureata in Storia ed è ora impegnata in una magistrale in Scienze Storiche.