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Grassadonia, Lazio: “Mi aspetto una squadra agguerrita, ci sono i presupposti per fare una bella gara”

Photo Credit: Nicolò Ottina - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Dopo la sosta per le nazionali torna in campo la Lazio, seconda in Serie a Women a -3 dal primo posto. Le biancocelesti per il quarto turno di campionato faranno visita al Milan, domani alle ore 15:00. Nelle ore scorse a parlare in casa biancoceleste è stato il tecnico Gianluca Grassadonia che tramite i canali del club ha affermato: “Nella rifinitura sono rientrate tutte le nazionali. Per noi sono stati 15 giorni di lavoro a ranghi ridotti, abbiamo ancora qualche infortunata ma sarà una Lazio agguerrita. Sappiamo che sarà una partita importante contro una squadra che gioca un ottimo calcio”.

Il tecnico biancoceleste poi ha aggiunto: “Ripartiamo dalla consapevolezza della partita con la Juve, questa squadra è in crescita. Le nuove hanno lavorato bene, sono state due settimane molto intense. Terremo conto di chi ha viaggiato molto per tornare in Italia e di chi è stata stimolata molto in nazionale. Concentriamoci sul Milan, è una trasferta insidiosa. Bisogna dimostrare di essere una squadra temibile, dal punto di vista della malizia siamo migliorate. Ci sono tutti i presupposti per fare una partita importante”.

Sulla squadra rossonera, invece, il mister ha ammesso: “Loro sona squadra che fa bene le due fasi, ha qualità e gamba. Dovremmo fare la partita che abbiamo preparato, sapendo che ci sono ragazze che partiranno inizialmente in panchina ma che possono darci una grande mano. Questo è un campionato avvincente rispetto all’anno scorso l’asticella si è alzata e non di poco. Sono convinto che la sconfitta con la Roma nella Women’s Cup ci abbia insegnato tanto, la partita con la Juve ci lascia ben sperare da un punto di vista dell’approccio e della responsabilità”.

Giulia Galli si racconta: “Mi ispiro a Emilie Haavi. Un orgoglio rappresentare l’Italia”

Photo Credit: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Giulia Galli è una delle principali protagoniste del grande cammino dell’Italia al Mondiale femminile U-17 in Marocco, finora. L’azzurrina ha realizzato cinque reti e un assist, trascinando la squadra di Viviana Schiavi fino ai quarti di finale. Numeri impressionanti che hanno portato la Nazionale a vincere il girone in questa competizione per la prima volta nella sua storia, dopo il secondo posto ottenuto nel 2014. Una doppietta è un assist contro la Costa Rica nella gara inaugurale, due gol contro le padrone di casa del Marocco e una rete contro il Brasile nell’ultima gara della fase a gironi. Con cinque gol, Giulia Galli ha già eguagliato il numero di reti che sono bastate a Pau Comendador per vincere la Scarpa d’oro della scorsa edizione del torneo. Il record di gol in una singola edizione del Mondiale U-17 femminile è di 8 e chissà che Giulia non possa eguagliarlo o batterlo addirittura. Per provare a farlo, dovrà continuare a essere protagonista dell’Italia che affronterà il Messico nei quarti di finale della competizione, domenica 2 novembre alle ore 20:00. Nel frattempo, la giovane calciatrice della Roma ha raccontato alla FIFA della sua passione per il calcio, dei suoi idoli e delle sue ambizioni.

FIFA: Siete ai quarti di finale. Come sta proseguendo l’esperienza al Mondiale in Marocco?

Penso che tutta questa esperienza sia stata molto costruttiva. Siamo un gruppo di ragazze che hanno lo stesso obiettivo in testa. Vogliamo vincere quante più partite possibile e dimostrare al mondo chi è l’Italia.

Cosa significa per te rappresentare l’Italia in un torneo come questo?

Indossare la maglia azzurra è un grandissimo orgoglio, perché mi fa pensare a tutti i sacrifici che ho fatto per essere qui. Dedico questo traguardo alla mia famiglia che mi ha permesso di vivere la mia passione nel miglior modo possibile. Sono molto contenta di rappresentare l’Italia in questo torneo.

Cosa rende così forte questa squadra?

La passione che abbiamo ci rende molto forti. Parte già tutto dall’inno. Il gruppo, lo staff… siamo tutti molto uniti.

Come vi state preparando per la prossima partita contro il Messico?

Cerchiamo, innanzitutto, di recuperare tutte le energie possibili per poi arrivare alla partita in condizioni ottimali per esprimerci nel miglior modo possibile. Nessun avversario va sottovalutato, perché ogni squadra è arrivata fin qui per un motivo e non in maniera casuale.

Hai avuto già diverse esperienze a livello professionistico con il tuo club, giocando in Serie A e in Champions League. Cosa significa per te indossare la maglia della Roma?

Sono nata e cresciuta a Roma, perciò giocare per la Roma e arrivare fino in prima squadra è un percorso che mi rende orgogliosa. Per me vale tantissimo essere in questa squadra, do il massimo in ogni allenamento per migliorare sempre di più. Sono felice di tutto questo. Penso che nel club dove sono c’è un gruppo che mi sostiene tanto, ogni giorno, in ogni allenamento, anche tutto lo staff. Allenarsi con delle grandi professioniste ti dà la mentalità giusta per essere più determinata e poter aiutare le compagne in tutte le situazioni.

Quando hai iniziato a giocare a calcio?

Ho iniziato a giocare al calcio al parco, quando andavo con i miei genitori e mio fratello. Mi lanciavo nei gruppetti di ragazzi, anche se all’inizio non volevano farmi giocare, in quanto ragazza. A volte, delusa, sono tornata piangendo a casa, ma i miei genitori, vedendo che giocare a questo sport mi rendeva felice, mi hanno iscritta a una scuola calcio. Ho giocato tre anni con i ragazzi, poi sono passata alla Roma.

Chi ti ispira di più nel mondo calcistico?

Nel calcio femminile mi ispiro tanto alla mia compagna di squadra di club Emilie Haavi, ogni giorno cerco sempre di imparare qualcosa da lei, mi aiuta molto anche a livello personale. Sono molto contenta di giocare con lei. Per quanto riguarda il calcio maschile, mi piace molto lo stile di gioco di Vinicius Jr., veloce e tecnico.

Quali sono i tuoi obiettivi in carriera e le tue caratteristiche principali?

Ogni giorno cerco di non accontentarmi mai e di crescere sempre di più. Provo a dare sempre il massimo. Penso che la rapidità e la velocità, insieme al tiro, siano le mie caratteristiche migliori. Quelle di un attaccante, insomma.

Come state vivendo l’esperienza in Marocco al di fuori del campo?

Nel tempo libero qui in Marocco ho passato tanto tempo con le mie compagne, giocando e crescendo come gruppo. Nei giorni liberi siamo anche andate a mangiare qualcosa fuori, facendo un giro per la città, vivendo momenti davvero piacevoli. Mi piace viaggiare e visitare posti nuovi, sono molto contenta di essere qui.

Maya Cherubini, Fiorentina Women, la squadra cercherà di dare il massimo e portare a casa i tre punti contro il Sassuolo

Dopo la pausa della Nazionale riprende il Campionato di Serie A Women, e la Fiorentina è attesa alla trasferta di Sassuolo con la carica agonistica giusta, la giocatrice Maya Cherubini attraverso i canali ufficiali del Club Viola ha dichiarato: “Sicuramente troveremo un Sassuolo che vuole fare risultato, che vuole in casa sua metterci in difficoltà, ma sono convinta che se noi giochiamo come sappiamo e continuiamo a preparare la partita, come è successo con l’Inter, potremmo tornare a casa con i tre punti!”.

Maya da questa stagione ha trovato la sua giusta dimensione in questo gruppo, nonostante la sua giovane età, grazie alla fiducia del suo nuovo tecnico: “Sono molte felice dello spazio che mi stà dando il mister, la fiducia sua la sento anche se è un po’ particolare e non sempre ti fa capire quello che pensa, però credo sia contento di come stiamo e stò facendo in campo. La squadra aiuta tantissimo, io mi trovo molto bene con le ragazze e loro mi aiutano molto, mi hanno dato quella fiducia che serve per le prime partite e con queste circostanze può risultare tutto più facile”.

Di strada da compiere c’è ne ancora molta, ma la giovane promessa della Fiorentina guarda avanti e sogna un giorno di poter indossare la maglia della Nazionale maggiore: “Al momento sono il capitano della squadra nazionale under 19 e spero che possiamo fare un grande Europeo con il nostro gruppo, ma le mie speranze sono certamente di poter indossare la maglia in Nazionale maggiore e  magari anche un esordio..chissa!”.

Alice Corelli e il debutto da sogno con la Nazionale: “Mi sono sentita accolta con energia ed entusiasmo”

Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Alice Corelli si è messa in bella mostra con la maglia giallorossa delle Lupe capitoline e ha dato inizio alla stagione nel migliore dei modi: fino a questo momento si è dimostrata una delle giocatrici più prestanti dell’intero campionato e sembra avere ancora moltissime cartucce da sparare. Quest’approccio non è passato inosservato agli occhi di Mister Andrea Soncin, il primo ad aver concesso alla giovane l’onore di prendere parte a un ritiro con la Nazionale maggiore e di esordire – col botto – contro il Giappone.

La calciatrice giallorossa si è ritrovata in campo non accanto a Evelyne Viens o Emilie Haavi, bensì a Cristiana Girelli, la Capitana della maglia Azzurra, e la chimica e l’alchimia si sono percepite dal primo pallone toccato dall’una e dall’altra. Una coppia d’attacco inedita e del tutto sperimentare che ha fuso l’esperienza e la concretezza di una veterana e la pazzia e il desiderio di esprimersi di una novellina, un mix che si prospetta interessante e in attesa di un bis meritato.
Corelli ha riassunto le emozioni da lei provate durante questa sosta per le Nazionali in un post su Instagram in cui ha anche ringraziato Cristiana Girelli e Marta Pandini, da sempre al suo fianco e pronta a sostenerla.

«Sono stati 10 giorni fantastici. Per il mio primo ritiro nella Nazionale maggiore, un misto di emozioni davvero forti e contrastanti tra loro. Avevo un pizzico di timore nell’approcciare a questa realtà, un grande passo per me e per la mia carriera, sin da piccolina ho sempre guardato la Nazionale A e tutte le ragazze con ammirazione e rispetto ed ho sempre sognato di far parte di questo gruppo», queste le prime parole scritte dalla giocatrice. Una maglia come quella della Nazionale pesa parecchio, specialmente se non si ha mai avuto occasione di scendere in campo per difenderne i colori, e Alice Corelli ha immediatamente conquistato un posto importante nelle esordienti di Mister Andrea Soncin e, forse, si è rivelata quella dal debutto “meno difficile”, come se quella porzione di campo e quella maglia fossero sempre state sue, innate.

«Mi sono sentita subito accolta con grande energia ed entusiasmo, ho trovato un gruppo magnifico che mi ha fatto subito sentire a casa, accolta nel migliore dei modi in una grande famiglia. Ringrazio tutte le compagne e tutti i membri dello staff uno ad uno per questa prima esperienza straordinaria!!FORZA AZZURRE», ha dunque proseguito. Il gruppo creato dal Mister ha aggiunto volti nuovi rispetto a quello partito per l’Europeo, ma permane la costante “dell’essere squadra” da parte di tutte le ragazze, a prescindere da quelle effettivamente sul rettangolo verde nel corso dei match.

La Capitana della Nazionale, avversaria in Serie A e compagna con la maglia Azzurra, si è meritata un trafiletto per la condivisione della fase offensiva, che per Corelli è più di una partita qualsiasi, è «un piccolo sogno che si realizza aver condiviso il campo con te. GRAZIE.»

Viviana Schiavi, Nazionale U17: “Percorso fino ad ora fantastico Messico? Gara non semplice”

La Nazionale Under 17 domenica sera, alle ore 20:00, torna in campo per i quarti di finale del Mondiale contro il Messico. In casa azzurra a parlare ai microfoni di Tutto Mercato Web, è stata Viviana Schiavi, selezionatrice della squadra che sta ben figurando in Marocco. Schiavi, vice di Soncin agli Europei in Svizzera, sul percorso in terra nordafricana delle Azzurrine ammette: “Lo valuto un cammino estremamente positivo, in crescita dalla prima gara fino all’ottavo di finale, si vede che c’è una crescita non solo dal punto di vista fisico, ma anche di consapevolezza, sicurezza e coraggio. I risultati ovviamente aiutano a mantenere alto il morale”. 

La stessa selezionatrice poi aggiunge, sulla squadra che ha prima vinto a punteggio pieno il girone A per poi battere agli ottavi la Nigeria, con le reti di Copelli, Venturelli, Robino e Giudici: “La sensazione è davvero bellissima, essere fra le prime otto del Mondo è un onore, ma quello che mi rende più orgogliosa è che è un traguardo meritato da questo gruppo. E la cosa importante è che le ragazze non si vogliono accontentare, vogliono andare avanti il più a lungo possibile”.
In chiusura, la classe ’82 nata a Milano, regala una battuta sul Messico, prossima avversaria ai quarti dopo aver vinto con il Paraguay: “Sono una squadra con caratteristiche importanti in termini di velocità e tecnica, giocano molto di squadra e sono ben messe in campo. Non sarà una partita semplice, ma la prepareremo al meglio possibile.  Poi starà sempre a noi fare la prestazione, la differenza, ma le ragazze finora hanno dimostrato di essere molto brave”.

Tre giornate alla fine della Damallsvenskan: le favorite per il titolo

In attesa del ritorno in campo atteso l’1 e il 2 novembre, la Damallsvenskan è ferma alla giornata 23. Ormai andato in archivio, il più recente appuntamento svedese ha visto diverse compagini trionfare in modo netto, senza lasciare alcun scampo alla avversaria occasionale: esempi lampanti sono quelli che hanno coinvolto Hammarby, Norrkoping, Hacken e Pitea, uscenti dai rispettivi scontri con un 1-0, 2-0, 6-0 e 2-0. Indietreggiano, per conto di tali finali in difetto, Vittsjo, Rosengard, Brommapojkarna e Kristianstad.

Ennesimo risultato utile consecutivo per Malmö e AIK che mettono entrambi a tappeto Djurgarden e Linköping con un 4-1 a favore. Pari tra Alingsas e Vaxjo (3-3).

A sole tre giornate dalla fine del campionato che andrà in scena il giorno 16 novembre, l’Hacken rimane la formazione favorita con quota 55 punti, Hammarby e Malmö in corsa diretta per il titolo (a quota 51). Particolare attenzione ai movimenti di media classifica, occupata momentaneamente da compagini che, pur vincendo tutti e tre i match rimanenti, non avrebbero chance di aggancio al podio per via di uno scarto in termini di punteggio troppo largo (non va, infatti, oltre il 44 quello del quarto posto statistico).

Per il Rosengard, vista la situazione indicata, potrebbero farsi viva la chance Play off, Linköping e Alingsas, invece, in pieno rischio retrocessione.

Prossimamente sarà la volta di AIK – Vittsjo, Kristianstad – Djurgarden, Vaxjo – Brommapojkarna, Malmö – Pitea, Hammarby – Norrkoping, Hacken – Linköping, Rosengard – Alingsas. Le emozioni sono sempre più intense, non resta che attendere il prossimo fischio d’inizio per capire chi, tra le top 3 indicate, si avvicinerà sempre più alla vittoria del titolo!

Islanda, i giochi sono fatti: il Breiðablik si laurea campione, l’Hafnarfjörður si ferma in finale playoff

Il campionato islandese, che nel corso dei preliminari di Women’s Champions League era a un passo dalla sua seconda fase e, di conseguenza, dalla lotta per il titolo per i playoff, è giunto al termine ed è terminato con una finale combattuta tra Breiðablik e Hafnarfjörður. Le due squadre sono quelle che nel corso della stagione hanno avuto, a livello di gioco e di continuità, una marcia in più rispetto alle avversarie.

Le campionesse del Breiðablik hanno trionfato in finale playoff contro l’Hafnarfjörður lo scorso 18 ottobre dopo aver concluso la prima fase del campionato da prime in classifica e con parecchia distanza rispetto alle dirette contendenti, vale a dire le finaliste. Il risultato finale di 3 a 2 racconta un match mai scontato: l’Hafnarfjörður ha cominciato meglio la partita, andando a segno al 12′ con la rete di Hermannsdottir su assist di Hansen, venendo però subito riacciuffato dalle vincitrici, che con Hallorsdottir hanno centrato l’1 a 1. Nel secondo tempo si è decisa la squadra vincitrice: il 2 a 1 del Breiðablik è nato dal gol di Georgsdottir al 70′, dopo quasi un’ora di totale equilibrio. Il 2 a 2 firmato Hermannsdottir – alla doppietta personale – all’81’ riaccende le speranze dell’Hafnarfjörður, costretto però a cedere di fronte alla rete, all’89’, di Vidarsdottir, che mette le mani sul trofeo per il Breiðablik.

Che il Breiðablik fosse una squadra con tutte le carte in regola per fare bene si era visto dai preliminari dell’Europa che conta. Le islandesi hanno avuto un girone di ferro per potersi aggiudicare la seconda fase, venendo eliminate dal Twente. Per loro si è aperto lo scenario dell’Europa Cup e, per il momento, il percorso sta andando nel verso giusto. Il campionato è concluso, e l’unico impegno a loro disposizione prima della ripresa di quest’ultimo sarà la neonata competizione di stampo europeo, che dunque si trasformerà nell’obiettivo primario delle islandesi e darà loro modo di esprimersi al massimo per proseguire nella competizione. A metà novembre le attenderà la doppia sfida contro le danesi del Fortuna Hjorring.

L’ FC Garlasco 1976 femminile e la sua avventura nella serie C

Credit Photo: Fc Garlasco

L’FC Garlasco 1976 partecipa alla Serie C femminile dopo aver rilevato il titolo sportivo dal Pavia Academy.

Con un nuovo stadio la presidente Silvia Strigazzi ed il direttore Sportivo Fabio Ferrari e tutto Staff Tecnico vogliono hanno creato un gruppo capace di gareggiare in questa competizione e lasciare un segno per il movimento femminile territoriale.

Questo lo Staff tecnico:

Silvio Cassaro – Mister (23/10/1983)
Tommaso Nervetti -Vice allenatore (09/10/1993)
Andrea Zappa – preparatore atletico (16/07/1970)
Stefano Sulis – preparatore portieri (03/01/1979)
Davide Magaletto – fisioterapista (28/08/2002)

Conosciamo meglio la rosa e le giocatrici che gareggieranno nel GIRONE B:

Asia Tortora (portiere) – 08/10/2006 – Parma U19
Sharon Abate (portiere) – 10/01/2005

Martina Paglia (terzino destro) – 25/08/2006 – Pavia Academy Serie B
Matilde Ottina (terzino destro) – 15/02/2005 – Pavia Academy Serie B
Roberta Costadura (terzino sinistro) – 15/01/2003 – Jesina Serie C
Emma Donohoe (terzino sinistro) – 19/01/2001 – Oxford City

Giulia Semplici (difensore centrale) – 27/08/2004 – Pavia Academy Serie B
Michela Venturini (difensore centrale) – 10/03/2007 – Pavia Academy Serie B
Matilde Fadini (centrocampista centrale) 15/06/2001 – Como 1907 Eccellenza

Noemi Polillo (centrocampista centrale) – 16/06/2005 – Pavia Academy Serie B
Marika Gregis (centrocampista centrale) – 28/03/2006 – Parma Serie C
Irene Martella (centrocampista centrale) – 01/01/2002 – Chieti Serie C
Fiamma Peragine (centrocampista centrale) – 11/12/1991

Rebecca Vismara (trequartista) – 14/12/1999 – Monterosso Serie C
Jessica Arvat (esterno destro) – 02/06/2009 – Vigevano Calcio

Darlin Arnesano (attaccante) – 17/11/2006 – Alagna CSI
Rebecca Mauro (attaccante)
Sara Magnago (attaccante) – 10/06/2000 – Vis Mediterranea Serie B
Victoria Jaszcyszyn (attaccante) – 17/02/2003 – Pro Sesto Serie C

Nicole Corda, Riccione: “Da piccola volevo giocare in porta. Il progetto del Riccione mi ha subito convinto”

Photo Credit: Riccione Calcio Femminile

Il Riccione si è presentato al Campionato di Serie C andando a piazzarsi in testa alla classifica. Dopo tre giornate sono sette i punti messi in cassaforte, e la squadra ha intenzione di proseguire secondo questa striscia positiva. In un momento bello e ricco di soddisfazioni, benché la stagione sia appena cominciata, la Redazione di Calcio Femminile Italiano ha avuto il piacere di dialogare con la sua attaccante classe 2006 Nicole Corda e ripercorrere con lei che cosa rappresenti questo sport per una giocatrice che disputa con orgoglio, sacrificio e passione la terza serie italiana.

Nicole Corda è immersa nel mondo del calcio fin da piccolissima, i ricordi collegati a quest’ambiente risalgono fin dalla sua tenera età, quando per lei questo sport era solo una passione innata che solo successivamente si è trasformata in qualcosa di più concreto: «Fin da piccola ho avuto una passione per il calcio, mio nonno mi raccontava sempre che quando andavamo in vacanza insieme cominciavo a prendere a calci i mandarini, diciamo che era una passione un po’ innata. Già da piccola mi piaceva molto giocare a calcio, l’ho scelto perché è uno sport in cui riesco a essere me stessa al cento percento», ha cominciato la calciatrice. Essere se stesse può però diventare complesso, se lo sport che si vuole perseguire ha da fare i conti con lo scetticismo delle persone che stanno intorno, ma la giocatrice non si è mai data per vinta e ha di conseguenza seguito il suo istinto, facendosi trascinare dalla passione verso il calcio.

«Rispetto ad altre mie compagne, che hanno cominciato in squadre maschili, fortunatamente nel mio paesino c’era una squadra femminile, quindi non ho mai avuto difficoltà a integrarmi con il gruppo. Sacrifici ne ho dovuti fare molti, soprattutto a livello scolastico: riuscire a giocare a calcio e nel mentre studiare non era una cosa molto semplice, perché comunque il calcio riempiva la maggior parte del tempo, quindi conciliare calcio e studio è sempre stato molto complicato», ha proseguito. Crescere in una realtà con delle fondamenta solide e improntate unicamente sul femminile è stato un vantaggio che non è purtroppo concesso a tutte le bambine interessate o curiose di fare quest’esperienza.

Gli ostacoli dal punto di vista della squadra non ci sono stati, però riuscire a conciliare al meglio lo studio e lo sport è un tasto dolente per ogni atleta; malgrado ciò, Nicole Corda è stata in grado di unire i suoi due mondi al meglio «grazie anche al fatto che a scuola c’erano gli “studenti-atleti”, ci venivano dati aiuti e ci venivano incontro. Sono andata via di casa attorno ai sedici anni, ho fatto molti sacrifici anche per quel che riguarda la famiglia: è tre anni che vivo fuori casa e vedo i miei genitori due o tre volte al mese, se non dopo anche più tempo, quindi diciamo che la famiglia è quella che ho sacrificato di più», ha dunque aggiunto l’attaccante. La famiglia che ha sempre creduto in lei e l’ha accompagnata nella rincorsa a questo sogno ha dovuto anche accettare la sua partenza da ragazzina per approdare al calcio che conta, un sacrificio che ha però dato i suoi frutti e ricompensato tutte le possibili ansie e paure dell’ignoto.

Abituata a farsi vedere davanti alla porta avversaria, la classe 2006 ha però mosso i suoi primi passi nel calcio, ironia della sorte, tra i pali: «Non avevo scelto l’attaccante, quando ero più piccolina adoravo fare il portiere e per i primi tre o quattro anni ho giocato in porta. Essendo partita da una realtà molto piccola c’erano ragazze dai sei/sette anni fino anche ai venti, c’erano tutte le categorie, infatti mio papà mi ha detto di scegliere un altro ruolo. Appena mi hanno fatto uscire dai pali ho scelto di fare l’attaccante perché era la cosa che mi piaceva di più: stare davanti alla porta e tirare, e quindi da lì ho iniziato.» “Galeotta fu la presenza delle calciatrici più grandi”, troppo forti e fisicamente di spessore rispetto a una bambina ancora piccola, e questo cambiamento è stato il punto di svolta per la sua carriera.

Nicole Corda ha poi dichiarato che per lei l’attaccante in una squadra può essere riassunta nella «parola “punto di riferimento”, perché a mio modo di vedere, soprattutto per il tipo di gioco che faccio io, è un punto di riferimento per la squadra, perché permette di rimanere sempre molto alti e sempre molto offensivi, ed è anche un punto che magari quando la squadra è in difficoltà tiene la palla e aiuta a sistemare e mantenere la calma.»

Il Riccione è stata quella squadra che, prima dell’avvio della nuova stagione, ha saputo dare a Nicole Corda le garanzie giuste per provare a intraprendere un nuovo percorso: «Fin da subito il progetto mi era piaciuto moltissimo. L’anno scorso venivo da una stagione non semplice al Pavia anche per i vari infortuni, e avevo bisogno di un progetto che avesse degli obiettivi solidi da raggiungere, la squadra l’abbiamo costruita pian piano noi durante la preparazione e nelle prime partite di Coppa Italia e Campionato.»

Il Riccione è soltanto l’ultima tappa della carriera calcistica di Nicole Corda, che in passato ha vestito la maglia della Jesina Femminile (sempre in Serie C), ma ha militato anche in Serie B con la maglia del Pavia Academy e difeso il bianconero della Juventus Primavera. Tutte queste esperienze in varie divisioni sono momenti «che ti cambiano non solo a livello calcistico, ma proprio tutta la persona, mi hanno aiutato molto a crescere e a capire quali sono i miei limiti e i punti da migliorare. Andare in Serie C a sedici anni non è stato molto semplice, uno scoglio che sono riuscita a superare e a crescere tanto e ad affrontare cose che magari si affrontano a diciotto o vent’anni.»

La prima vittoria, in casa e davanti ai tifosi, è stato un bel momento, per il Riccione. Le ragazze hanno centrato i primi tre punti stagionali e hanno anche cominciato ad affinare quella che sarà la tecnica del futuro, seguendo le indicazioni preziosissime del Mister, che ha anche un piano preciso per sprigionare tutto il talento della classe 2006: «Cominciare con una vittoria è fondamentale, ti dà subito fiducia e ti fa cominciare con il piede giusto, poi farlo con i tifosi è ancora più bello, è come avere un uomo in più: ti danno molta carica in campo, sono stati molto d’aiuto per la prima partita. Il Mister insiste molto di fare un gioco veloce e molto offensivo, punta a creare molte occasioni davanti alla porta, ci sprona sempre a calciare anche a qualsiasi posizione vicino alla porta anche per intimorire l’avversario e cercare di schiacciarlo il più possibile.»

Al termine dell’intervista, la giocatrice ha commentato le parole di Emma Severini, Capitana della Fiorentina e centrocampista della Nazionale italiana, secondo cui il calcio femminile verrà visto come “attuale” solo quando una persona qualsiasi riconoscerà le calciatrici al primo sguardo senza farsi influenzare dal pregiudizio nei loro confronti. Secondo Nicole Corda, quello di Severini è un messaggio bellissimo, che getta anche le basi per qualche provvedimento futuro: «Secondo me dovremmo trovare delle persone che credano davvero in questo progetto, perché il calcio femminile è cresciuto tantissimo, però dovrebbe arrivare ai livelli di quello maschile, perché è un lavoro a tutti gli effetti. Rispetto a un tempo, sono molte le persone che si interessano al nostro sport, però relativamente poche, se paragonato a quello maschile. Servirebbero molte più persone che credano nel nostro sport e abbiano voglia di investire e aiutare a crescere.»

Si ringraziano Nicole Corda e il Riccione Calcio Femminile per il tempo e la disponibilità.

Cristina Selmi, Pro Sesto Women: “ci piacerebbe disputare un campionato di vertice, da protagoniste”

credit photo: Valentina Fico
Il Campionato di serie C ha ormai preso il suo avvio e, nel girone A, tra le corazzate che occupano le prime posizioni in classifica c’è anche la Pro Sesto Women. La squadra lombarda in queste prime tre giornate ha già dimostrato, sul rettangolo verde, di avere le idee ben chiare sui propri obiettivi ed aspirazioni sul suo futuro.
Calcio Femminile Italiano ha raggiunto Cristina Selmi, portiere della Pro Sesto sin dalla stagione 2020-2021 che vanta un background calcistico che spazia dalla difesa della porta dell’Inter Milano (sia nelle giovanili che in prima squadra), a quelli della Riozzese.
L’estremo difensore classe ’93 non ha avuto remore ad affermare che il suo obiettivo, come quello del club, riguarda l’impegno costante per una Campionato all’insegna del successo che renda le ragazze protagoniste sul rettangolo verde. La serie B sarebbe non soltanto il coronamento di un sogno ma anche il giusto riconoscimento per un gruppo che affronta ogni partita a viso aperto.
Attualmente siamo nelle posizioni di vertice, sicuramente mi aspetto e ci aspettiamo di continuare a fare bene per restare nelle posizioni che ci competono.
Sicuramente mi e ci piacerebbe disputare un campionato di vertice, un campionato da protagoniste. La serie B sarebbe un traguardo che meriterebbe tutto il gruppo, noi giocatrici e lo staff. Staremo a vedere… la serie B sarebbe un bellissimo traguardo”. – Ha ripetuto Selmi confermando le proprie parole di poco prima –
Impegno, costanza e aiuto reciproco sono tre degli ingredienti che le ragazze della Pro Sesto, una rosa composta da ragazze giovani e di esperienza, utilizzano settimana dopo settimana per il raggiungimento dello scopo comune. Unità del gruppo e forza completano il quadro di una compagine che punta in alto tenendo, comunque, i piedi ben ancorati al suolo.
Una cosa che non deve mai mancare in settimana e la domenica, è sicuramente l’impegno, la voglia di fare bene e quella di aiutarsi a vicenda per un obiettivo comune.
“GIOVANE, siamo un gruppo con tante ragazze giovani; UNITA, gruppo molto unito anche se ci sono stati nuovi innesti che si sono subito integrati bene; FORTE, perché si, siamo forti… un gruppo con delle belle qualità”. 
CALCIO FEMMINILE ITALIANO RINGRAZIA CRISTINA SELMI E LA PRO SESTO WOMEN PER LA DISPONIBILITA’ NEL RISPONDERE ALLE NOSTRE DOMANDE. 

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