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Mauro Perina, Trento Calcio Femminile: “Risultato giusto. Il rammarico rimane, le occasioni ci sono state per ampliare il vantaggio”

Domenica 3 marzo il Trento Calcio Femminile ha giocato in trasferta contro il Riccione nella partita valida per la 19° giornata di campionato di serie C, girone B.
La partita, che ha visto scendere in campo due ottime squadre che nel rettangolo verde hanno regalato tante belle prestazioni, si è conclusa con il risultato di 1-1.

La partita si è aperta a favore delle aquilotte con il gol di Mascanzoni al 7′ che ha portato in vantaggio il Trento in un’ottima azione combinata che ha mostrato anche l’intesa tra le giocatrici della squadra ospite. Pavana ha passato palla a Rosa che, a sua volta, rendendosi conto della posizione favorevole al tiro di Mascanzoni ha scaricato su di lei, che poi ha segnato. Da questo momento in poi fino alla fine del primo tempo, il risultato è rimasto invariato nonostante entrambe le squadre avessero diverse occasioni a loro favore.
Nella seconda frazione un combattivo Riccione ha trovato un controverso pareggio: Costantini del Riccione ha provato un tiro dalla distanza che prima ha toccato la traversa e poi è finito tra le braccia di Rubinaccio; il direttore di gara ha convalidato la rete (25′ ST).

Il mister Mauro Perina, terminata la partita, intervistato sull’andamento della stessa ha affermato che risultato giusto a parte, c’è un po’ di dispiacere per non essere riuscite ad ampliare il vantaggio.
Perina, inoltre, si è complimentato ancora una volta con il portiere della sua squsdra per essere stata pronta a prendere anche quel tiro dalla distanza che è stato poi ritenuto valido come gol.
Non c’è, in ogni caso, da preoccuparsi eccessivamente per quei due punti persi ma bisogna tenere stretto il buon punto guadagnato:

“Risultato giusto. Il rammarico rimane, le occasioni ci sono state per ampliare il vantaggio
quando eravamo sull’1-0. Bene così, un buon punto contro una buona squadra, dispiace
aver preso un gol da un tiro da quella distanza, nonostante Rubinaccio avesse fatto un miracolo – è da fare di nuovo i complimenti al nostro portiere. La palla era dentro forse, o
forse no: non ci fasciamo sicuramente la testa. Si allunga un pelo la classifica ma, ripeto, non abbiamo da guardare quella: è un buon punto”.

Michalis Eracleous, Arezzo Calcio Femminile: “Abbiamo rubato molti palloni, è quello l’atteggiamento che veramente vogliamo”

L’ultima giornata del campionato nazionale di Serie B ha visto un buon Arezzo, che ha fermato sullo 0-0 il Genoa. Una partita sicuramente importante, specialmente per la prestazione, dopo un periodo comunque complicato dal punto di vista dei risultati. Al termine della gara, l’allenatore delle Aretine Michalis Eracleous è intervenuto ai microfoni di Be.Pi TV per esprimere un veloce commento sul risultato.

Sì il rammarico è il sentimento che abbiamo avuto. Il sentimento, soprattutto nel secondo tempo su un campo pesantissimo, un campo duro su cui era molto difficile giocare, è che abbiamo fatto penso un’ottima prestazione. Abbiamo preparato bene la settimana, abbiamo provato a prenderle e a fare un pressing alto. Abbiamo rubato molti palloni, è quello l’atteggiamento che veramente vogliamo. E sì, si muove la classifica“.

Meglio tre punti [ride], abbiamo potuto anche vincere, però sono molto contento, soprattutto con la prestazione“.

Daniele Mennini, allenatore e commentatore tecnico di Futsal femminile: “Il calcio a 5 vive una fase di crescita. Facciamo innamorare il pubblico di questo sport”

Daniele Mennini, allenatore di calcio a 5 e commentatore tecnico di partite di Futsal, vive da sempre con passione il mondo del calcio. In passato indossava i guanti da portiere in campo, nel presente, invece, allena l’ A.S.D. Real Sesto, militante nella divisione C1 di calcio a 5. Durante la pandemia, insieme al collega Pietro Mazzara, trasferisce l’amore per il Futsal nel loro podcast ‘Futsal Podcast’. La loro idea visionaria consente a Daniele di emergere fino a commentare importanti match di calcio a 5 trasmessi su Rai Sport e Sky.

La nostra chiacchierata con Daniele è stata l’occasione per prendere in considerazione spunti interessanti sul mondo femminile del Futsal, oltre al suo legame personale con il mondo del pallone.

Daniele, hai avuto la possibilità di allenare sia squadre maschili sia femminili. Quali differenze hai notato dal punto di vista preparazione e della gestione del gruppo?

“Inevitabilmente, strutturalmente e geneticamente la parte fisica è diversa. Non ci sono differenze sulla preparazione. La parte fisica, di resistenza, di velocità e di forza viene eseguita in egual misura sia nel maschile che nelle femminile, ovviamente con dei parametri diversi. C’è una differenza sicuramente di gestione. Devo essere sincero, la parte femminile da questo punto di vista arricchisce. Io ho imparato che mi sono dovuto mettere molto più in discussione perché ho iniziato a farmi tante domande, cosa che prima magari me ne facevo di meno. Anche anche oggi nell’ambito maschile me ne faccio di più, ma grazie al passaggio che ho avuto nel femminile ti fai molte più domande, ti metti molto di più nei panni del dell’atleta e credi nella condivisione delle idee.”

A proposito di idee condivise, Daniele racconta dell’intervista alla giocatrice brasiliana Lucilèia, incontrata nel 2022 in Portogallo, nonchè pivot del Bitonto C5 Femminile e vincitrice dei Futsal Awards nel 2013.

“La cosa che mi ha stupito di più di quell’intervista è una giocatrice che ha vinto tutto, che  ha segnato più gol con la nazionale, la più forte della storia di calcio a 5 femminile. Forse era più emozionata di me e quello fa capire l’umanità di Luciléia. Nata in una fattoria di una favela del Brasile, aveva un sogno nel cassetto e non era un sogno facilmente realizzabile. È arrivata sul tetto del mondo con tanta determinazione, con un forte desiderio di raggiungere l’obiettivo ancora prima del talento che ha sviluppato nel tempo in quella meravigliosa terra che è il Brasile. La semplicità di quella ragazza mi è rimasta nel cuore.”

Concentrandoci prettamente sul Futsal, abbiamo preso in considerazione la situazione attuale in Italia dal punto di vista culturale e della visibilità.

“Il calcio a 11 fagocita gli altri sport, questa è la base. C’è un problema culturale? Sicuramente. Faccio un esempio che ho vissuto io, in primis in casa mia, perché mio figlio ha giocato da quando aveva 5 anni in una scuola calcio a 5 e l’anno scorso che ne aveva 10 mi ha chiesto di andare a giocare a 11 perché i suoi compagni lo prendevano in giro che faceva uno sport minore. Il calcio a 11 viene trasmesso in tv tutti i giorni, la visibilità degli altri sport, tra cui il calcio a 5, è minore e meno diffusa.”

Tuttavia, l’ItalFutsal disputerà a Taranto i prossimi due impegni contro l’Ucraina. Secondo Daniele, centro e sud Italia stanno valorizzando il calcio a 5.

“La Puglia è una di quelle terre che il Futsal se lo sta vivendo, è in piena ascesa, sia il maschile ma soprattutto il femminile. La squadra del Bitonto gioca sempre in un palazzetto che viene riempito da 2000-3000 spettatori. Io credo che i presidenti stiano lavorando bene sul proprio territorio, quando le realtà e le città sono più piccole è più facile. I tifosi e, più in generale gli utenti, si rivedono di più nella semplicità di una giocatrice di calcio a 5. Chi lavora bene al Nord è il Veneto. Ci sono società che hanno sempre il palazzetto pieno,  bisogna lavorare sul territorio e far innamorare di questo sport i ragazzi con le scuole calcio.”

Sull’importanza strategica delle scuole calcio a 5, Daniele ha affermato:

“Le scuole calcio ti portano tifo perché i bambini portano i parenti, i genitori, gli amici… e inevitabilmente il palazzetto si riempie. Faccio un esempio, se la Spagna o il Portogallo sono nel 2024, l’Italia è indietro di trent’anni. Da questo punto di vista è un movimento molto più nuovo, dove ancora in alcune parti d’Italia se una ragazza ha un pallone in mano viene vista sempre un po’ in maniera atipica. Sicuramente ci sono stati progressi negli ultimi 10 e 15 anni, ci sono più scuole calcio prettamente femminili che aiutano le ragazze a esprimere il loro mondo interiore. Sulla falsa riga della penisola iberica, serve investire tanti soldi nelle strutture, nella creazione di settori giovanili e di campionati competitivi.”

Per concludere, la sua missione da professionista è già in corso. L’importanza della comunicazione è cruciale per l’accrescimento della visibilità del Futsal:

“Quando faccio le telecronache del Bitonto, sottolineo sempre il modello rappresentato da Susanna Nicoletti perché a quarant’anni è ancora la prima che arriva il campo e l’ultima che se ne va. La mia missione nasce dalla passione per questo sport. Mi impegno a far scoprire  le donne che ci sono dietro alle atlete, cioè da dove sono partite e tutte le difficoltà che hanno incontrato. Ogni lunedì conduco insieme a Gigi Mardente il talk show ‘Tacco Matto’ trasmesso sul portale di riferimento del calcio a 5 femminile che si chiama ‘Any Given Sunday’. Invitiamo sempre addetti ai lavori, quindi presidenti, preparatori, portieri, atletici e soprattutto giocatrici da ogni parte del mondo. Le loro storie emozionano il pubblico, il motore del Futsal va alimentato con questo tipo di energia emotiva.”

La redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia Daniele Mennini, per il tempo dedicatoci per questa preziosa chiacchierata.

Women4football, Barbara Bonansea: “La prestazione fisica dovrebbe essere basata sullo specifico, non solo su uomo e donna”

Credit Photo: Stefano Petitti- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Durante l’evento Women4Football, abbiamo intervistato la calciatrice della Juventus Barbara Bonansea sottoponendole quesiti inerenti allo sviluppo scientifico del calcio femminile.

Ciao Barbara. Crescita e sviluppo dello sport femminile. A tuo avviso, soprattutto nell’alto livello di prestazione, ci deve essere una consapevolezza delle differenze tra uomo e donna?

Beh sicuramente, la prestazione fisica dovrebbe essere basata sullo specifico, non solo su uomo e donna, ma anche sulle diversità atletiche delle giocatrici. Nel calcio sicuramente, dovrebbe esserci della specificità“.

Per quanto riguarda la preparazione atletica, incide sulla prevenzione di alcune tipologie di infortuni più tipici della donna?

Sì. Cioè, credo che avere una buona base atletica, ma anche muscolare, potrebbe aiutare. Ma credo che, nel mondo del calcio femminile, come abbiamo visto e si parlerà, c’è un’incidenza di infortuni maggiore, soprattutto sul legamento crociato. Questo non so specificamente, scientificamente se attraverso diversi tipi di allenamento si potrebbe ridurre la percentuale. Credo che sia anche “posturalmente”, una cosa diversa tra uomo e donna, e che incida molto su questo in futuro“.

Hai vissuto in prima persona una situazione simile, o puoi raccontare di situazioni delle tue compagne?

Io no per fortuna. Però sì, sicuramente ho delle compagne che hanno avuto infortuni al crociato, e purtroppo c’è un’alta percentuale nel calcio femminile di questo infortunio. Però alla fine io sono una giocatrice, non ti posso dire scientificamente come migliorare questa problematica, però è sicuramente una problematica, all’interno del calcio femminile, aumentare il numero di partite non è forse la cosa migliore che possa capitare“.

Un’ultima domanda. Per quanto riguarda il sistema sportivo, negli ultimi anni, troppo spesso, il sistema ha pensato di trasferire le conoscenze sviluppate e legate in ambito maschile a quello femminile. Secondo te, è stato giusto? Cosa ne pensi?

Beh sicuramente il professionismo, che c’è ormai da tanti anni nel calcio maschile, trasferirlo anche al calcio femminile, quindi anche agli addetti ai lavori, è un bene. Però, sicuramente facciamo lo stesso sport, ma comunque siamo diverse, un uomo e una donna sono diversi. Quindi, non credo sia sbagliato, ma credo che comunque ci serva della specificità, assolutissimamente“.

Dragotto risponde a Scardino: 1-1 fra Palermo e Lecce

Palermo contro Lecce si presentava come una partita equilibrata, con le due squadre separate solo da un punto (ma con le rosanero che devono recuperare due incontri). Una partita che non ha deluso le aspettative: combattuta, con continui capovolgimenti di fronte, nella quale non sono mancati anche dei duri scontri fisici. Esempio ne sia quello (fortuito) fra la rosanero Collovà e D’Amico, che costringerà la prima a lunghissime cure mediche a metà primo tempo e che vedrà preoccupare gli spettatori presenti al “Santocanale” quando, dopo il fischio finale del primo tempo, vedranno cadere a terra la capitana salentina, rientrata negli spogliatoi toccandosi la testa. Entrambe, comunque, saranno assolute protagoniste lungo tutti i 90 minuti.

I gol nel primo tempo: al gol di Scardino al minuto 35 risponde Chiara Dragotto, che a pochi secondi dal termine del tempo riporta il risultato in parità.

Il secondo tempo si svolge sulla falsariga del primo, con una supremazia territoriale delle siciliane ma con le salentine che con D’Amico (sua una clamorosa traversa in apertura di tempo) e, sopratutto, Ejzel (migliore in campo delle sue con la portiere Prieto) creano non poche apprensioni alla difesa rosanero, costringendo Collovà e Priolo agli straordinari. Le palermitane possono, invece, recrminare per un contropiede di Dragotto che sola davanti alla portiere avversaria preferisce provare a passare a Di Salvo ed un palo ad un quarto d’ora dal termine di Giada Ribellino. Ancora al minuto 91 Prieto (già autrice di un non facile intervento nel corso del primo tempo su Gaia Bruno) si salva in corner su tiro a botta sicura della capitana rosanero e permette alle sue di portare a casa un meritato pareggio.

Mercoledì 13 il Palermo recupererà la partita con l’Eugenio Coscarello e domenica 10 sarà impegnata nella difficilissima trasferta di Frosinone.

Martina Gelmetti, Bologna: “Siamo sempre più consapevoli di quello che possiamo dare”

Photo Credit: Pagina Youtube Be.Pi.Tv

Le parole rilasciate a Be.Pi.Tv dall’attaccante del Bologna Martina Gelmetti, rientrata in campo dopo un lungo periodo dovuto ad un infortunio, al termine della partita persa dalle rossoblù contro la Lazio per 2-1 nella 19a gara di Serie B, nonostante la stessa Gelmetti abbia segnato un gol alle biancocelesti.

Sono contenta per come sono rientrata, soprattutto per il lavoro fatto in queste settimane in campo, e non solo, con lo staff medico: grazie a loro sono riuscita a rientrare nei migliori dei modi sono contenta non solo del gol ma della prestazione della squadra. Dovremo mantenere un po’ questo tipo i di carattere di comportamenti in campo e portare a casa più punti possibili. Però sono sicura che siamo sempre più consapevoli di quello che possiamo dare e di cosa possiamo diventare“.

Joe Montemurro lascia la Juventus Women! L’allenatore in seconda, Giuseppe Zappella ricoprirà temporaneamente l’incarico.

La Juventus Football Club, sui propri canali istituzionali,  comunica che in data odierna (6 marzo 2024) è stato raggiunto un accordo con Joe Montemurro per cui, a decorrere dalla giornata di oggi, non ricoprirà più il ruolo di allenatore della prima squadra femminile.

La societa, scrive sul proprio sito: “Tutto il club desidera ringraziare Joe per il lavoro svolto in questi anni cha ha portato alla conquista di 1 scudetto, 2 Supercoppa Italiana e 2 Coppa Italia. La guida tecnica della prima squadra femminile viene affidata temporaneamente all’allenatore in seconda Giuseppe Zappella”

Joe Montemurro che arrivò alla Juventus nel 2021, forte di un’esperienza internazionale nel calcio femminile rilevante: due titoli in Australia, conquistati con il Melbourne City, e uno in Inghilterra, con l’Arsenal, erano il suo biglietto da visita. Alla Juventus, in questi anni, ha dato un grande contributo in termini innanzitutto di idee, su tutte quella di un calcio propositivo. E poi, ovviamente, di risultati: citato precedentemente il suo palmarès, non vanno dimenticate anche le due ottime partecipazioni alla Women’s Champions League nel 21/22 e 22/23.

in attesa di scoprire le nuove carte del Club, la gara di Coppa con la Fiorentina (di sabato) sarà ancora più determinante per il gruppo, priva del suo mister!

Riccardo Panzeri, Como Women Primavera: “C’è tanto orgoglio nel vedere quello che le ragazze fanno giorno dopo giorno”

Credit Photo: Pierangelo Gatto- Photo Agency Calcio Femminile italiano

È una squadra che, sinora, nessuno è riuscito ancora a battere, il Como Women, almeno nel girone A del campionato Primavera 2. La formazione capolista, infatti, è lanciatissima verso la promozione in Primavera 1 e domina la classifica dall’alto delle sue undici vittorie e due pareggi (1-1 in casa del Genoa alla terza giornata e 2-2 sul terreno del Freedom Cuneo al quattordicesimo turno) nelle tredici partite sinora disputate, con 48 reti segnate e solo 4 subite! Un ruolino di marcia assolutamente invidiabile, che sta trasformando in realtà il sogno della promozione nella categoria superiore.

Artefice di questo ‘miracolo’ sportivo, è sicuramente il giovane tecnico Riccardo Panzeri, che in un’intervista pubblicata sul sito della F.I.G.C. (Federazione Italiana Giuoco Calcio) ammette “C’è tanto orgoglio nel vedere quello che le ragazze fanno giorno dopo giorno, con divertimento e applicazione”. “Il fatto che siano in testa alla classifica è un premio alla loro fatica quotidiana” prosegue il trentenne tecnico, che è arrivato in riva al lago proveniente dall’Under 14 interista “Sono fiero di una squadra che non si siede mai e cerca sempre di impegnarsi con il sorriso. Spero che questa leggerezza resti dentro di loro nelle ultime sei partite ma anche in futuro. Il risultato deve essere un obiettivo e mai un’ossessione”.

L’allenatore era il primo a non aspettarsi un risultato simile, a questo punto del campionato: “Il nostro girone è fatto di squadre attrezzate, allenatori bravi e giocatrici che vogliono mettersi in mostra. Però c’era l’ambizione di poter fare una grande stagione fin dall’inizio”. E pensare che quella del Como Women è una squadra che si compone quasi esclusivamente di ragazze locali: un altro aspetto, questo, che accresce i meriti della Società, abile anche ad allestire le formazioni Under 17, Under 15 e scuola calcio, a completamento di un settore giovanile di prim’ordine. E in una regione dove, tendenzialmente, le ragazze sognerebbero di giocare nel Milan o nell’Inter, Non è cosa da poco…

Riccardo Panzeri, oltre che allenatore della formazione primavera, è pure il collaboratore tecnico di Marco Bruzzano, al giovane mister che guida la prima squadra comasca nella massima serie femminile: “C’è grandissima interazione, perché ci sono tante ragazze che salgono in prima squadra per gli allenamenti. Andrea Gaia Colombo è stata aggregata in prima squadra in maniera fissa, Celeste Marchiori sale due volte a settimana per gli allenamenti, il portiere Giulia Ruma ha esordito in serie A” spiega ancora l’allenatore comasco “E durante le pause abbiamo organizzato anche sessioni di allenamento integrate per permettere alle ragazze di mettersi in mostra, ma il report che forniamo allo staff della prima squadra è continuo”.

“Stiamo mettendo il massimo in tutto quello che facciamo” spiega ancora Panzeri, sempre tramite il sito della Federazione “Quella del Como Women è una realtà che spero possa essere un modello, in quanto società femminile: i risultati sportivi dimostrano che c’èun grande lavoro da parte di tutti, nonostante le inevitabili difficoltà”.

La ‘storia’ del tecnico parte da lontano, da un piccolo club brianzolo dove ha iniziato ad allenare dopo essersi iscritto alla facoltà di Scienze Motorie. Quindi, il contatto con la realtà interista: tre anni alla scuola calcio nerazzurra, poi l’esperienza in Under 12 ed infine un biennio all’Under 14, prima del grande salto Al Como Women. “Sto imparando tantissimo in questa stagione, grazie a tutte le persone che sono presenti nei vari staff. Il confronto è fondamentale per essere persone e allenatori migliori” con il sogno, ovviamente di poter prima o poi guidare una prima squadra.

Intanto, però, c’è da conquistare la Primavera 1 con il Como Women: ma a guardare l’attuale classifica del girone A (dove l’inseguitrice Brescia si ritrova a cinque lunghezze di ritardo, con altrettante partite ancora da disputarsi), vincere il girone A del campionato di Primavera 2 sembrerebbe assumere sempre più i contorni di una formalità!

Matteo Pachera, coach Hellas Verona: “Brave a reagire allo svantaggio, ma possiamo fare meglio in certe situazioni”

Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Le parole di Matteo Pachera rilasciate davanti ai microfoni dell’Hellas Verona al termine del 2-2 tra le gialloblù e la Freedom nella diciannovesima giornata di Serie B.

Sapevamo che la Freedom era una squadra ordinata con delle individualità importanti e l’ha dimostrato. Purtroppo abbiamo preso un gol a fine partita su palla inattiva, una situazioni che va sempre allenata. Noi lo sappiamo perché così abbiamo fatto parecchi gol, purtroppo è andata male. Dopo lo svantaggio, tra primo e secondo tempo c’è stata una bella reazione. Ci tenevano tantissimo per Anghileri che purtroppo ha finito la stagione. Volevamo dedicarle la vittoria, ma non ce l’abbiamo fatta e ci dispiace molto. Sappiamo che in certe situazioni di gioco possiamo fare molto meglio, come nella finalizzazione e la gestione della palla, però le ragazze hanno dato tutto e questo mi soddisfa. Martedì comunque si riprende, pensiamo al Ravenna“.

Michele Ardito, Freedom FC Women: “Per me viene prima di tutto il gruppo”

L’ultima domenica è stata molto importante per la Freedom FC Women, che ha strappato il 2-2 all’Hellas Verona all’ultimo respiro. Al termine della partita, l’allenatore delle Cuneesi Michele Ardito è intervenuto ai microfoni di Be.Pi TV per commentare il match.

Credo che fosse ingiusto il risultato, al 95′ stare sotto su un errore nostro. Ma quello che era stato il primo tempo, le ragazze hanno disputato il miglior primo tempo da quando sono qua io. Contro una squadra molto forte, non dimentichiamocelo, quindi complimenti al Verona. Ma credo che la mia squadra questa settimana abbia lavorato molto, perché tenevamo a questa trasferta. La società ci ha messo in condizione di lavorare molto bene, e credo che quando si lavora bene e ci sono tutti i dettagli, alla fine il risultato arriva“.

Questa è stata una partita in cui caratterialmente siamo entrati nello spogliatoio con il vantaggio, ma credo che doveva essere, come dicevo prima (con tutto il rispetto) più rotondo. Quindi avremmo gestito la partita in modo diverso. Fra primo e secondo tempo abbiamo corretto un paio di cose, ma sapevamo del ritorno del Verona. Avevamo chiesto alla squadra di gestire i primi 15-20 minuti dove potevamo difenderci molto basse, e quindi ripartire in contropiede. Chiaramente poi prendi il pareggio, e viene fuori anche la qualità tecnica del Verona. Ma le mie giocatrici sono state molto brave a non mollare. Nel finale abbiamo cambiato modulo perché non dobbiamo mai mollare, questa deve essere una caratteristica della nostra squadra, passando al 3-5-2 siamo stati fortunati, abbiamo trovato il pareggio, ma credo meritato. La fortuna di solito bisogna guadagnarsela“.

È un momento in cui la società ha detto che dobbiamo stare tranquilli e dobbiamo costruire pian piano questa rincorsa, questa matmatica salvezza. È chiaro che è difficile, perché gli avversari ogni domenica sono sempre più agguerriti, le partite diventano sempre meno, e i punti sempre più importanti. Domenica abbiamo uno scontro diretto importante, ma si resetta tutto e da martedì si prepara la partita“.

Sapevamo che Martín è una giocatrice che deve fare la differenza, e ancora credo che non ci stia dando una mano per quella che è la sua qualità, la sua classe. Ma indubbiamente è una giocatrice che in campo è meglio avere che non avere. Però non è solo Martín, perché lei fa quel gol, però io mi sono girato verso la panchina e ho detto che è la squadra che ha messo Martín in questa funzione. Perché per me viene prima di tutto il gruppo“.

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