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Gianluigi Buffon: “Ce ne vorrebbero tante di Sara Gama”

Credit Photo: Fb

“Ce ne vorrebbero tante di Sara Gama!”. E questo che appare sul profilo social dell’ex. Nazionale Gianluigi Buffon, per proseguire:Perché per il movimento femminile Sara ha messo anima, cuore e molto di più. Perché Sara è stata un esempio in campo, riconosciuto da tutti, e anche fuori.
Ha combattuto per vedere riconosciuti i diritti suoi e di tutte le sue compagne, diventando un esempio e un’icona per tutto il movimento.
Nella crescita del calcio femminile di questi ultimi anni c’è tanto di Sara Gama.
E credo che non ci sia riconoscimento più grande (e bello!) di quello datole dalle sue compagne e da tutti gli addetti ai lavori.
Grazie per tutto quello che hai fatto per la Nazionale, Sara!”

Non poteva essere più bello ieri sera nella sua ultima gara in Nazionale maggiore, per un’atleta una icona del Calcio come Sara ricevere l’affetto di tutto il mondo del pallone, anche al maschile, poichè come afferma Buffon la calciatrice è stata riconosciuta, da tutti, come colei che ha dato ed ancora darà (magari con la sua competenza extra campo) negli anni futuri al Movimento Femminile Italiano.

Nelle “140 volte grazie, Sara” le sue compagne hanno voluto, al termine gara, tra commozione e festa, mettere tutte quante una “parrucca ricciola”, proprio come i capelli della iconica compagna, per omaggiarla di un “selfie” che resterà nella storia dei social.

Grazie Sara.

Le Azzurre pareggiano 0-0 con l’Irlanda, al ‘Viola Park’ va in scena il tributo a Gama: “È stato un grande onore”. Gravina: “Sara un simbolo”

Credit Photo: Stefano Petitti – Photo Agency Calcio Femminile Italiano

È stata la serata dei saluti e delle emozioni a tinte azzurre, con il pareggio contro l’Irlanda che non ha intaccato la magica atmosfera del ‘Viola Park’. Lo stadio ‘Davide Astori’ ha fatto registrare il tutto esaurito per la ‘prima’ di una Nazionale nel nuovissimo centro sportivo della Fiorentina e per l’ultima di Sara Gama. La gara è terminata 0-0, c’è stato l’esordio di Oliviero e la centesima di Linari e Bonansea, ma i riflettori e gli applausi erano tutti rivolti verso la numero 3: è lei l’indiscussa protagonista della serata. E la festa alla fine della partita lo dimostra: tutte le compagne in campo con una maglia celebrativa e con una parrucca che ‘emula’ la capigliatura di Sara. Tanti sorrisi, qualche lacrima: oggi si è chiusa un’era. Se ne aprirà un’altra martedì ad Algeciras (Spagna) sede dell’amichevole contro l’Inghilterra: calcio d’inizio alle 18 e diretta su Rai 2.

“È stato un bel viaggio, e oggi la degna conclusione – le parole di Gama –. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato in questi anni. Alle bambine dico di divertirsi perché il calcio è uno sport bellissimo e una palestra di vita. È uno sport di squadra e condividere emozioni è la cosa che conta. A chi diventerà capitano c’è poco da dire: ognuna saprà interpretare al meglio il suo ruolo: l’importante è vivere le cose al meglio”.

L’icona del calcio femminile italiano – leader in campo e forza trainante di tutto il movimento – dà l’addio alla maglia dell’Italia. Subito dopo l’ingresso in campo, a darle il meritato tributo, il presidente federale Gabriele Gravina e la sua storica compagna di viaggio Cecilia Salvai, che le hanno donato una maglia che celebra le sue 140 presenze e il gagliardetto del match vinto in casa della Spagna campione del mondo lo scorso 1° dicembre. A inizio ripresa l’emozione più forte, con la squadra che le ha dedicato il pasillo de honor al momento della sua uscita dal campo, seguita dall’abbraccio collettivo con il Ct e lo staff.

“Sara è un’atleta straordinaria e un simbolo di tutto il movimento – ha dichiarato il presidente Gravina – le sue 140 presenze in Nazionale sono una testimonianza concreta della sua professionalità e del suo spirito di sacrificio, dell’orgoglio che ha sempre dimostrato indossando questa maglia. Fuori dal campo negli ultimi anni è stata una protagonista instancabile nel rivendicare le istanze e i diritti delle calciatrici, che la nostra Federazione ha ascoltato e attuato. Sara rimane una grande risorsa del calcio italiano, quindi quello di oggi non lo consideriamo un addio, ma solo un modo per renderle onore”.

LA PARTITA – Soncin rivoluziona la formazione, cambiando otto delle undici calciatrici scese in campo lo scorso 5 dicembre nella vittoria con la Svizzera che regalò alle Azzurre la permanenza nella Lega A di Nations League. Confermate, anzi confermatissime, Linari (alla sua centesima presenza in azzurro), Salvai e Greggi. In porta si rivede Schroffenegger e accanto alla affiatata coppia difensiva giocano Gama e l’esordiente Oliviero. A centrocampo i compiti di interdizione sono affidati a Galli, mentre Dragoni ha libertà di manovra sulla trequarti – insieme a Glionna, schierata sulla fascia destra – per assistere Girelli e Piemonte.

Il primo tempo vola via senza particolari sussulti, l’Italia non rischia nulla ma non riesce quasi mai ad impensierire la retroguardia irlandese. Ci prova Girelli al 36’ con una punizione dal limite, ma la conclusione dell’attaccante della Juventus viene respinta con sicurezza da Brosnan. Qualche minuto dopo il portiere dell’Everton rischia grosso sul tiro-cross di Piemonte, ma la traiettoria disegnata dalla sua compagna di club termina di poco sopra la traversa.

Nella ripresa i ritmi si alzano e le Azzurre cercano con più convinzione la via del gol, a mancare però è solo il guizzo finale. L’obiettivo della partita era anche quello di provare nuove soluzioni di gioco e di ruotare le interpreti, Soncin decide quindi di inserire Bartoli, Caruso, Bonfantini, Bonansea e le due viola Severini e Catena, che a 10’ dal termine ha sul destro la palla della vittoria: la tuttocampista della Fiorentina riceve palla al limite dell’area, con una finta disorienta la sua marcatrice e da ottima posizione fa partire un tiro che termina di un metro sopra la traversa.

“Sapevamo che sarebbe stata dal punto di vista emotivo ed emozionale una partita particolare – il commento del Ct Soncin –. Ma ho visto la reazione che volevo: c’è stato un adattamento iniziale, poi la squadra è cresciuta molto e ha provato anche a vincerla. Sono sicuramente molti di più gli aspetti positivi rispetto a quelli in cui possiamo migliorare. Oggi c’è stata la possibilità di vedere qualche ragazza, martedì ne giocherà qualcun’altra. Continuiamo nella nostra evoluzione e nel nostro percorso di crescita. Ringrazio Sara per quello che ha dato nella mia breve esperienza da allenatore, ma soprattutto quello che ha dato al movimento. Rappresenta il sogno di tutte le bambine, è qualcosa che va al di là dell’aspetto calcistico”.

ITALIA-IRLANDA 0-0
ITALIA (4-4-2): Schroffenegger; Gama (dal 49’ Bartoli), Linari, Salvai, Oliviero; Glionna (dal 62’ Catena), Dragoni (dall’85’ Bonansea), Galli (dal 75’ Caruso), Greggi (dal 75’ Severini); Girelli (dal 62’ Bonfantini), Piemonte. A disp: Giuliani, Baldi, De Rita, Piga, Boattin, Lenzini, Schatzer, Longo, Cambiaghi. Ct: Andrea Soncin

IRLANDA (4-2-3-1): Brosnan; Payne (dal 91′ Mannion), Fahey, Hayes, McCabe; Stapleton (dal 70’ Larkin), Connelly; LittleJohn (dal 46’ Quinn), Atkinson (dal 60’ Kiernan), Ziu (da 70′ Agg); Carusa (dal 60’ Barrett). A disp: Moloney, Whitehouse, Campbell, Caldwell, McLaughlin, Agg, Murphy. Ct: Eileen Gleeson

Arbitro: Emanuela Rusta (ALB). Assistenti: Erinda Kume (ALB) e Koleta Prenga (ALB). Quarto ufficiale: Deborah Bianchi (ITA).

Note: ammonita Agg (IR)

Alain Conte, coach Cesena: “Nessuno si aspettava di vederci in alto, ma dobbiamo continuare a pensare a noi stesse”

Photo Credit: Pagina Youtube Be.Pi.Tv

Le parole del mister del Cesena Alain Conte dopo il 5-0 ottenuto dalle bianconere sul Bologna nel diciottesimo turno di Serie B.

Sono contento di quello che ho visto dentro e fuori dal campo, c’era tanta gente a vedere le ragazze sia da una parte che dall’altra. Quando ci sono partite di questo tipo richiamano sempre tanto tifo ed è molto bello. Per noi è anche una giornata particolare perché le ragazze hanno celebrato i vent’anni dalla scomparsa di Marco Pantani che per noi e per il Cesena è sempre d’ispirazione e lo sarà per sempre. Nel secondo tempo abbiamo dilagato anche grazie alle ragazze che sono subentrate, le quali hanno interpretato benissimo la gara e sono entrate con la giusta cattiveria. Lo dico sempre: non importa chi gioca e chi entra, importa l’atteggiamento e il focus sull’obiettivo. Nessuno si aspettava il Cesena così in alto, però noi dobbiamo continuare a pensare a noi stessi. È un campionato difficile, si può vincere e perdere su tutti i campi, dobbiamo pensare partita dopo partita facendo il nostro dovere. Dobbiamo continuare così perché se si fa bene il proprio dovere qualche punto all’avversario si può rosicchiare, sapendo che la domenica storta può capitare anche a noi. Dobbiamo essere più forti delle difficoltà, mantenere questo clima di serenità che ci permette di giocare e di esprimerci al meglio poi a maggio vedremo dove siamo“.

Spagna-Paesi Bassi 3-0: per le Neerlandesi il pass per l’Olimpiade passa dalla finale per il terzo posto

Doveva essere la serata in cui i Paesi Bassi potessero certificare la qualificazione a Parigi 2024, e invece con la Spagna arriva una sconfitta per 3-0 che complica i piani della Nazionale di Jonker. Un incontro che certifica la superiorità delle Iberiche, che si contenderanno la prima edizione della UEFA Women’s Nations League contro la Francia, che ha superato la Germania per 2-1. Le Transalpine, già qualificate alle Olimpiadi in quanto organizzatrici, affronteranno le Spagnole nella finalissima, che ovviamente qualifica quest’ultime alla manifestazione estiva. Per i Paesi Bassi, le speranze di qualificazione risiedono in un successo casalingo contro la Germania martedì.

La gara però, avrebbe potuto arridere alle Neerlandesi, che dopo 6 minuti hanno avuto una colossale opportunità per passare in vantaggio. Van de Donk pennella da destra un pallone verso il secondo palo, Brugts tenta la realizzazione con un’acrobatica spaccata che manda la sfera sul fondo. Da lì, un dominio pressoché incontrastato con Paralluelo che divora due reti, prima di un grande intervento di Cata Coll su una conclusione di Beerensteyn.

Seguono due interventi di van Domselaar sull’attivissima Paralluelo, con quello al 23′ provvidenzialmente favorito dalla scivolata di Spitse. Tanta difesa non basta alla nazionale di Jonker, che cede nel finale di tempo, prima ad un diagonale di Hermoso, poi ad una scivolata di Bonmatí, che realizza il 2-0 che chiude la sfida. Nella ripresa, l’attacco olandese combina solo il colpo di testa alto di Martens al 62′. Cosicché, il tris che Ona Batlle insacca al 77′ possa solamente sancire la conclusione del match. Ed è Casparij al 91′ ad evitare la quarta rete di Lucía García., mentre Bonmatí sfiora un grandissimo gol al 94′. Spagna ai Giochi Olimpici, e che si giocherà la prima Nations League contro la Francia. Per i Paesi Bassi, la finalina per il terzo posto vale l’Olimpiade.

SPAGNA (4-3-3): Cata Coll; Olga Carmona (73′ Oihane Hernández), Codina, I. Hernandez, Battle; Hermoso (73′ Vicky López), Aleixandri, Bonmatí; Mariona Caldentey (82′ Eva Navarro), Paralluelo (82′ Lucía García), Athenea del Castillo (63′ Alba Redondo). C.T.: M. Tomé

PAESI BASSI (4-3-3): van Domselaar; Brugts (79′ Jansen), Janssen (67′ Wilms), Dijkstra, Casparij; van de Donk (86′ Kaptein), Spitse, Groenen; Martens, Miedema (46′ Egurrola), Beerensteyn (67′ Snoeijs). C.T.: A. Jonker

Marcatrici: 41′ Hermoso, 45′ Bonmatí, 77′ Batlle

Arbitro: Rebecca Welch (ENG)

Note: recupero pt 2′, st 4′

Vanessa Lazzari, Orobica: “Non vedevo l’ora di riassaporare il campo”

Secondo risultato positivo consecutivo per l’Orobica, in apertura del girone di ritorno: ancora una conferma per la compagine bergamasca, attuale seconda forza di categoria.
3-0: questo il netto finale arrivato in campo casalingo contro la Roma Calcio che salda un equilibrio di gruppo, sia in termini di prestazione che in termini statistici. A proposito di scalini, i 42 punti conquistati finora portano alla proiezione di un primo posto quasi assicurato: certamente, a questo punto della competizione, sarà fondamentale non sbagliare per evitare sorprese. Le aspettative interne sono alte, così come la consapevolezza che ogni squadra inseguitrice alla vetta è pronta al sorpasso, considerando la poca distanza in lunghezza.

Dati a parte, il gruppo rossoblù ha potuto festeggiare il ritorno di Vanessa Lazzari, attaccante classe 2000 in assenza forzata da un mese a causa di un brutto infortunio subito. La giovane calciatrice è rimasta soddisfatta della prestazione compiuta domenica e ha affermato: “È stato molto importante averla sbloccata subito, sopratutto nel primo tempo, anche perché questo a volte ci risulta un po’ difficile. Fare i tre goal era necessario per darci la serenità di poter giocarci il secondo tempo e, quindi, portare a casa i tre punti.

Sono molto contenta di essere rientrata dopo lo stop, non vedevo l’ora di riassaporare il campo. È stato molto bello essere spettatrice di una vittoria“.

Domenica 25 febbraio andrà in scena la diciottesima giornata di campionato: le sharks sono pronte a fare i bagagli per raggiungere il Meda.

Italia-Irlanda 0-0, le pagelle: ultima volta di Gama in azzurro, che esordio Oliviero!

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Italia-Irlanda termina 0-0, e si chiude così la prima amichevole di Andrea Soncin del 2024. Un risultato che non dà particolari soddisfazioni, soprattutto perché ci si aspetta sempre quel salto di qualità da parte delle Azzurre, specialmente per dare continuità a quel 3-2 ottenuto in casa della Spagna. Ecco le prime pagelle della Nazionale Italiana del 2024. Ci sembra ovviamente ozioso segnalare migliori e peggiori, seppur Oliviero e Piemonte portino a casa la palma di migliore in campo pari merito. Così così le prestazioni delle centrali di difesa, e soprattutto di Catena, che subentra nel finale e si divora una rete.

ITALIA 5.5: classica partita delle Azzurre da un anno a questa parte. Un po’ di difficoltà nella costruzione, l’attacco che spreca quel poco creato, e la difesa che poteva avere qualche attenzione in più. In generale, non la miglior gara, soprattutto contro una formazione alla portata. Ci si aspetta di più, soprattutto se si continua a rivendicare quel 3-2 in casa della Spagna, ovviamente condito da episodi a nostro favore.

SCHROFFENEGGER 6: gestisce bene una partita che la vede impegnata principalmente sui traversoni dalle fasce. Bene l’attenzione dimostrata all’inizio. Prima manda in angolo un tiro di Carusa al 7′, poi sugli sviluppi del corner respinge il cross nonostante il muro di giocatrici davanti.

OLIVIERO 6.5: miglior esordio possibile. Dal 1′ minuto, qualche timore iniziale presto spazzato via con il passare dei minuti. Come in campionato, non ha paura a lottare con avversarie fisicamente più forti, tra l’altro uscendone spesso vincente. Al 24′ trova un buon cross per Piemonte, che l’attaccante non riesce a far fruttare, poi al 27′ strappa a Payne un pallone presso il lato corto e porta a casa un angolo. E poco dopo toglie a Littlejohn un pallone pericoloso. Le rimesse laterali sono praticamente tutte sue, e gioca una gran partita. Se continua così, la vedremo molto spesso in azzurro.

SALVAI 6: partita perlopiù tranquilla in difesa, dove si fa notare per i movimenti a fornire appoggio alle compagne. Qualche sbavatura in generale ma porta a casa la giornata grazie al blocco visuale che fa a Kiernan al 71′, evitando che un pallone pericolosissimo arrivasse in area di rigore.

LINARI 5.5: 100ª presenza in Nazionale, senza particolari alti né bassi. Peccato solo per un paio di spazi che lascia alle avversarie: al 7′ Schroffenegger chiude Carusa in angolo, nella ripresa Salvai neutralizza Kiernan. Poteva dare qualcosa di più.

GAMA 6: the last dance in azzurro. Una partita classica da difensore, probabilmente la 140ª poteva essere anche più impegnativa. Sbroglia un paio di situazioni, chiude Carusa al 18′, e dà solidità e ampiezza al reparto difensivo. Non bastano poche righe per riassumere una carriera, quindi ci limitiamo al classico: ci mancherà. (Dal 51′ Bartoli, 6: si fa vedere in attacco nel finale, dove prova a supportare la manovra offensiva cercando di dare superiorità numerica nella costruzione).

GALLI 6: partita di sostanza a centrocampo, dove gestisce molto bene alcune situazioni ponendo anche rimedio agli errori delle compagne, e distribuisce alcuni palloni molto interessanti. (Dal 76′, Caruso s.v.: entra in un momento piuttosto complicato, con spazi chiusi, e giustamente non riesce ad esprimere tutto il suo potenziale. Plauso come sempre a grinta ed impegno).

DRAGONI 6.5: la migliore del centrocampo azzurro. Dà geometrie al reparto nevralgico, sbroglia alcune situazioni difensive uscendone con personalità e senza mai buttare via il pallone. Al 20′ si crea anche lo spazio per il tiro, poi cede a Glionna, poi al 52′ ci prova dalla distanza, senza trovare però il bersaglio grosso. Cala un po’ alla distanza, ma quanto lavoro ha fatto! (Dall’85’, Bonansea 6: 100ª presenza in Azzurro, e seppur abbia a disposizione pochi minuti, sfiora nel recupero la rete che avrebbe deciso la partita).

GREGGI 6: combatte e si sbatte contro un centrocampo più fisico, e alla fine porta comunque a casa una prestazione sufficiente. Qualche errore di troppo nei passaggi. Bene il lavoro di pulizia, ma a volte il passaggio risulta fuori misura. (Dal 76′, Severini s.v.: entra in una fase tatticamente difficile, e pur proponendo qualche inserimento fatica a ricevere palla).

GLIONNA 6: attiva su entrambe le fasce, quella di destra in fase difensiva dove supporta molto bene Gama, ed entrambe le corsie esterne in fase d’attacco. Bene in fase di proposizione dei cross, al 32′ spreca un po’ una chance che si era creata ottimamente, e alla fine cala alla distanza. (Dal 65′, Bonfantini s.v.: non riesce ad incidere, sia per l’atteggiamento tattico delle avversarie, sia perché non ha molte possibilità di esprimere le proprie qualità. Stagione interlocutoria).

PIEMONTE 6.5: aiuta in difesa, crea opportunità in attacco, e costringe agli errori la difesa avversaria. Nel recupero del primo tempo ha l’occasione più importante della frazione, ma il suo pallonetto è messo in angolo. Meritava più fortuna quel lob lì. E nella ripresa serve un pallone d’oro che Catena non sfrutta a dovere.

GIRELLI 6: classica partita da Cristiana Girelli moderna, tra centrocampo, attacco e fascia. Combatte, lotta, si fa vedere, e manca soltanto il guizzo vincente. Un po’ troppo debole la punizione al 37′ che avrebbe dovuto creare più grattacapi a Brosnan. (Dal 65′, Catena 5.5: ha l’occasione della partita all’81’ a tu per tu con il portiere, e la spreca calciando alto. Errore grave in partite come questa).

SONCIN 5.5: complice l’atteggiamento tattico delle avversarie, la Nazionale crea poco, e quel poco che crea lo spreca. Centrocampo combattivo ma fragile, difesa che si concede un paio di errori, e attacco che non concretizza. Era un’amichevole, ma l’avversaria non era superiore all’Italia. E ben va che l’arbitro abbia annullato per fuorigioco (rilevatosi inesistente) una regolare rete a Kiernan.

Tra lacrime ed emozioni, l’ Italia che saluta Sara Gama, chiude con un pareggio al Viola Park contro l’ Irlanda

Credit Photo: Stefano Petitti - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Nella serata del saluto della nostra capitana Sara Gama, tutto il calcio italiano ringrazia una calciatrice che ha lasciato il segno nel Movimento Femminile italiano, anche il Presidente della Figc Gabriele Gravina ha testimoniato: “Con le sue 140 presenze, è il nostro orgoglio, Sara anche in questa magica serata ha indossato la maglia azzurra, onorandola!”.

E’ Firenze a scrivere ancora la storia, nella prima a Bagno a Ripoli, con Elena Linari e Barbara Bonansea raggiungono le 100 presenze con la maglia azzurra, tra lacrime ed abbracci i tremila della Fiesole gridano presente ad una Nazionale che porta sempre tanto spettacolo.

Ma dove eravamo rimasti? Ebbene si, ripartiamo dalle ultime gare di Nations League, dove l’ Italia ha avuto la capacità con il suo nuovo allenatore Andrea Soncin di uscire per seconda in un girone di ferro con Spagna e Svezia, in questa serata: nella prima amichevole, che ci porterà ai prossimi impegni negli Europei, contro l’ Irlanda per cercare di onorare l’addio al calcio giocato della sua leggenda.

Il CT propone il debutto di Elisabetta Oliviero tra le linee difensive, la calciatrice classe ‘97 della Sampdoria, inserendola nel 4-4-2 del nuovissimo stadio del “Viola Park” di Rocco Commisso della Fiorentina, per cercare di confondere le undici di Gleeson. Con le assenze di Giugliano e Giacinti la formazione dell’ Italia ha dovuto cambiare le pedine in fase di attacco, ma con Martina Piemonte, in centrale, e Girelli e Greggi sulle fasce potrà mettere in difficoltà le avversarie. Un inizio gara con le nostre ragazze molto chiuse, a giocare più sulla fase difensiva che in attacco, con un baricentro basso ed un giro palla preciso. Con Giulia Dragoni in centrale, le dinamiche del gioco vengono a velocizzarsi: Galli e Piemonte, le tre che in “terra straniera” stanno facendo molto bene nei rispettivi campionati (Inglesi e Spagnoli), attivano il gruppo e si propongono bene anche in avanti. Dopo una prima mezz’ora il match sembra ancora molto in equilibrio, con due sole conclusioni a rete (una per parte), e la pioggia sembra essere più dinamica della gara stessa. Con il passare dei minuti le azzurre prendono campo, ma non finalizzano abbastanza, Benedetta Glionna ci prova ma il suo tiro non infastidisce la porta avversaria ed i primi quaranta cinque portano a riposo con poca dinamicità.

Dopo 18 anni, al minuto 50’ tra gli abbracci di tutto il gruppo la fascia di Sara Gama, passa alla sua collega Cristiana Girelli, per l’ingresso emozionante di Bartoli. Ma non c’è tempo per le lacrime e le emozioni, questa gara deve terminare e con l’abbraccio di Andrea Soncin e di tutta la panchina il match prosegue con lo stesso piglio. Una ripresa che prosegue con una marcia in più per le padrone di casa, ma con il risultato sempre bloccato sulla parità: 0 a 0. Gli ultimi venti minuti vedono Catena e Bonfantini prendere posto tra le file azzurre, per un cambio modulo, con unica punta Piemonte e con lo scambio di Dragoni a sinistra. Al 73′ un fuori gioco, segnalato dal direttore di gara (forse liberatorio per noi) annulla la rete del vantaggio per le avversarie nel momento più cupo delle azzurre. Con l’ingresso di Arianna Caruso le nostre ragazze tentano il tutto per tutto nell’ultimo quarto di gioco, ma aimè lo score non avrà seguito e la serata porterà nel “cuore il saluto di Sara” con un pubblico, tutto in piedi, ad applaudire un gruppo che ha saputo portare lustro ed il professionismo a questo Movimento. 

AS Roma: tutte le giallorosse convocate con le nazionali

Credit Photo: Emanuele Colombo Photo Agency Calcio Femminile Italiano
Terminata la regular season, il campionato si ferma per la sosta delle nazionali.

Sono 17 le calciatrici di Prima Squadra convocate con le rispettive selezioni. Saki Kumagai e Moeka Minami saranno impegnate in due match contro la Corea del Nord, validi per le qualificazioni alle Olimpiadi di Parigi 2024. Evelyne Viens disputerà con il Canada la Women’s Gold Cup. Per le altre, invece, sono previste amichevoli internazionali.

Ecco tutte le calciatrici convocate con le nazionali


Italia

Convocate: Bartoli, Di Guglielmo, Giugliano, Glionna, Greggi e Linari

Austria

Convocata: Feiersinger

Canada

Convocata: Viens

Danimarca

Convocata: Troelsgaard

Finlandia

Convocata: Korpela

Giappone

Convocate: Kumagai e Minami

Marocco

Convocata: Zouhir

Svizzera

Convocata: Pilgrim

Slovenia

Convocata: Kramzar

Spagna U23

Convocata: Valdezate

Italia U23

Convocata: Tomaselli

Italia U19

Convocate: Bernardi, Catena, Pellegrino Cimò, Pizzuti, Testa e Viesti

Italia U17

Convocate: Cherubini, Di Girolamo, Galli, Ieva, Pieri e Ventriglia

Sara Gama e l’azzurro, un binomio indissolubile. “Ho dato tutto, lascio una squadra in salute e con grandi potenzialità”

Dopo quasi 18 anni d’azzurro Sara Gama si appresta a dire addio alla Nazionale. Un viaggio straordinario durato la bellezza di 6467 giorni. Dall’esordio con l’Ucraina nel 2007 alla passerella di domani contro l’Irlanda, in cui indosserà la fascia al braccio per l’ultima volta, raggiungendo le 140 presenze in azzurro. Nel mezzo la partecipazione a un Mondiale e a quattro Europei, che diventano cinque considerando quello disputato e vinto nel 2008, sempre da capitana e da mvp del torneo, con la selezione Under 19. Un tempo infinito per una giocatrice infinita, simbolo della rinascita del calcio femminile italiano e protagonista di imprese – in campo e fuori – che hanno fatto la storia di questo sport.

“Ho cercato di vivere questi giorni con il sorriso – ha dichiarato in conferenza stampa – e cerco di godermi ogni momento. Ora sto pensando solo a quello che dovrò fare in campo, perché come dice il Ct il cammino che deve portarci ad Euro 2025 passa anche dal match di domani”. Al Viola Park si chiuderà il cerchio della sua inimitabile carriera con la maglia dell’Italia. Saluterà i tifosi affrontando la squadra alla quale nel 2007 segnò il primo dei suoi sette gol azzurri. The last dance a pochi chilometri da Coverciano, che “considero casa mia” ammette con un pizzico di emozione. “Qui ho passato gran parte della mia vita e ho condiviso momenti bellissimi con le persone che mi hanno accompagnato in tutti questi anni. Lascio la Nazionale dopo un ottimo percorso in Nations League, in cui abbiamo dimostrato le nostre vere potenzialità. Le mie compagne dovranno cercare di fare il meglio per portare l’Italia più in alto possibile, perché hanno tutti gli strumenti per farlo”.

Ha ricevuto e continua a ricevere messaggi e attestati di stima, rimanendo piacevolmente colpita dalle parole usate dalle persone “che mi sono sempre state vicino”. Ha scelto lei di interrompere questa lunga luna di miele azzurra, in accordo con Andrea Soncin, che ha ringraziato Sara per la sua leadeship – dimostrata anche nelle prime uscite del nuovo corso – e per il rapporto di stima e rispetto che si è creato tra di loro. “Credo che sia importante cercare di guidare la mia vita – ha aggiunto la numero 3 – abbiamo concluso un percorso positivo e ora il gruppo è sereno e ha fiducia nei propri mezzi. Lascio nel momento giusto, in una situazione che ritengo all’altezza di quello che ho sempre sperato e provato a raggiungere indossando questi colori. Decidere per me è importante e sono riuscita a farlo serenamente. Ho dato tutto e posso dire di essermi tolta delle belle soddisfazioni”.

Impossibile darle torto: negli ultimi anni lo sviluppo del movimento è infatti passato dai piedi, dalla testa e dal coraggio della 34enne di Trieste. Celebre il suo discorso di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni per i 120 anni della Figc, in cui rimarcò l’orgoglio e i sacrifici compiuti da più generazioni di giocatrici per vedere riconosciuti i propri diritti e di un gruppo di ragazze, presenti con lei al Quirinale, che di lì a poco avrebbe fatto innamorare milioni di italiani, raggiungendo – dopo venti anni di assenza dalla competizione – i quarti di finale del Mondiale. Quello fu l’evento che cambiò la percezione sul movimento e che portò – il 1° luglio 2022 – all’introduzione del professionismo.

Un percorso costellato di successi, anche a livello individuale, in cui ha superato difficoltà e pregiudizi diventando un esempio per le colleghe e per le tantissime bambine che hanno scelto il calcio e che vedono in lei un modello da seguire. “Ho sempre cercato di dare l’esempio, di ispirare le più giovani e mi auguro che in tante abbiano preso spunto dai miei comportamenti – ha concluso – le nuove generazioni di giocatrici avranno nuove sfide di fronte a loro. Dal mio punto di vista spero che in futuro tutte le bambine abbiano la possibilità di accedere facilmente al gioco del calcio. Per raggiungere l’obiettivo bisognerà lavorare in modo capillare sul territorio, fare investimenti e migliorare le infrastrutture per facilitare l’accesso alla disciplina. Se riusciamo a fare questo ulteriore step da qui a 20 anni ci troveremo sicuramente in una situazione molto migliore di come l’abbiamo trovata”.

Andries Jonker, CT Paesi Bassi: “La sconfitta ai Quarti è uno di quei momenti con cui non sei felice di convivere”

Spagna-Paesi Bassi di venerdì 23 febbraio vale la finale di UEFA Women’s Nations League, che incoronerà la vincitrice di questa prima edizione. Una partita che vale anche l’accesso all’Olimpiade, appannaggio delle due finaliste in caso di sconfitta della Francia, o altrimenti sarà il terzo posto a qualificare la seconda europea a Parigi 2024. Le Transalpine, in qualità di organizzatrici, sono ovviamente già qualificate. Il CT Neerlandese Andries Jonker ne ha approfittato per rilasciare la seguente intervista tramite i canali social della propria Nazionale.

In gioco c’è la possibilità di qualificarci all’Olimpiade, ma anche di diventare campioni della Nations League. Il nostro obiettivo comunque è l’Olimpiade. Il modo più facile è quello di battere la Spagna in Spagna, o altrimenti perdere contro di loro (ma non vogliamo) e sperando in una vittoria della Francia contro la Germania, per poi vincere la finale per il terzo e quarto posto“.

La notizia dell’infortunio di Jill Roord ci ha colpito duramente. Da Commissario Tecnico della Nazionale sei sempre preoccupato ad ogni turno di gioco di incappare in questo tipo di situazioni, speri sempre che non sia nulla di grave. Il suo è il quarto infortunio al legamento crociato che ho da quando sono in carica. Mi spiace veramente tanto per lei“.

Ho convocato 23 giocatrici perché gioca anche la Jong Oranje (la selezione U21, ndr) e quindi eventualmente possiamo anche scambiarci alcune calciatrici. Barbara Lorsheyd e Tini Hoekstra sono in stand-by, vogliamo avere la possibilità di chiamarle in qualsiasi momento per eventuali emergenze“.

La sconfitta ai Quarti del Mondiale contro la Spagna è uno di quei momenti con cui non sei felice di convivere. La vita però va avanti. Ora dobbiamo metterci ad analizzare cosa abbiamo sbagliato, perché abbiamo sbagliato tanto, abbiamo servito i palloni al colore sbagliato. E con i nuovi dati e le nuove analisi, capire cosa non dobbiamo commettere per affrontarla“.

Francia e Germania sono due delle squadre migliori del mondo, ma sono formazioni con cui possiamo giocare alla pari. Al Mondiale ci siamo messe alle spalle gli USA, in questa Nations League l’Inghilterra. Ovviamente la vittoria non arriva in automatico. Loro sono le migliori nazionali al mondo, ma lo siamo anche noi“.

Ho espresso le mie obiezioni al format delle finals, perché trovo ingiusto giocare una partita in Spagna e non sul terreno neutro. Capisco che sia difficile programmare due partite consecutive sullo stesso campo, ma almeno una. E la Germania ne giocherà due consecutive in trasferta, una delle quali in uno stadio tutto arancione con i nostri colori. Comunque sono contento di giocare in casa, i nostri tifosi sono sempre fantastici, e generalmente in casa facciamo bene“.

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