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La Femminile Molfetta apre il 2024 con una vittoria

La Femminile Molfetta espugna il PalaSparti di Lamezia Terme imponendosi per 4-2, inaugurando così al meglio il nuovo anno solare.

Mister Diego Iessi è senza De Marco, Ion e Amanda ma l’avvio di gara è tutto biancorosso, con Foti e Bruninha che sfiorano il vantaggio. Le padrone di casa ci provano, ma trovano Oselame pronta a respingere, dall’altra parte Vanessa colpisce due legni e Belam una traversa. La partita si sblocca al 13’40” con un pregevole colpo di tacco di Foti. Nel finale di frazione ci sono occasioni per entrambe le squadre, ma al riposo si va sullo 0-1.

La ripresa si apre con il pareggio biancoverde firmato da Jokisalo al secondo minuto. La Femminile Molfetta non si disunisce e reagisce, trovando il gol del nuovo vantaggio al 5’, con una punizione di Belam. Passano meno di novanta secondi e Foti finalizza al meglio una ripartenza per l’1-3. La T&T Royal Lamezia si riversa in avanti, ma Oselame è strepitosa in almeno tre circostanze. Nel finale le calabresi si giocano la carta Ferreria quinto di movimento, ma al primo possesso Vanessa ruba palla e fa gol. Ad un secondo dalla sirena finale il gol di De Sarro fissa il risultato sul 2-4.

La Femminile Molfetta sale così a quota 25 punti in classifica e nel prossimo turno ospiterà al PalaPoli la Kick Off.

Vera Indino, Lecce Women: “Nonostante la pausa abbiamo ripreso nel migliore dei modi”

Photo credit: Facebook-Lecce Women Soccer

Riparte il campionato di Serie C ed il Lecce Women di Vera Indino riprende il proprio cammino da dove lo aveva interrotto, con una vittoria per tre a uno contro il Villaricca.

Le marcatrici dell’incontro per le giallorosse sono state Pompa e D’Amico, autrice di una doppietta. E’ proprio il capitano giallorosso ad aprire le marcature: la numero sette, dopo aver ricevuto un passaggio filtrante da Ejzel, calcia in porta a tu per tu con il portiere e dopo una ribattuta riesce a regalare il vantaggio alle salentine. La doppietta arriva sugli sviluppi di calcio d’angolo dove D’Amico salta più in alto di tutte e di testa mette il pallone alle spalle del portiere. Le ospiti riaprono l’incontro con un calcio di rigore scaturito da una trattenuta. Sul dischetto si presenta Caccamo che spiazza Prieto. Il terzo ed ultimo gol è forse il più semplice di tutti. Pompa, dopo essere stata servita egregiamente da una compagna, non resta che spingere il pallone a porta sguarnita.

Al termine del match, il tecnico Vera Indino, ha dichiarato: “Il Villaricca aveva solamente cinque punti di differenza rispetto a noi e ci aspettavamo una squadra fisica, nonostante ciò abbiamo continuato a giocare anche se la pausa ha portato con sé dei piccoli errori di impostazione a inizio gara, soprattutto a centrocampo dove non trovavamo le giuste misure. Già nel primo tempo il bottino poteva essere più ampio e nel secondo tempo abbiamo gestito il risultato chiudendolo con il tre a uno finale a seguito di una bellissima azione di tutta la squadra. Continuiamo a far esordire le ragazze del nostro vivaio dandole sempre il giusto spazio, oggi c’è stato l’esordio di Aria ed è entrata benissimo in campo nonostante una breve emozione iniziale”.

Rita Guarino, Inter: “Quella col Sassuolo? Partita che aveva bisogno di più convinzione”

Credit: Alessandro Belli - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Quarti di finale di Coppa Italia all’orizzonte, la formazione neroazzurra ha ancora il pensiero del risultato di domenica contro il Sassuolo: un 0-1 che pesa (seppur non si tratti di un “subire” così largo) che ha necessità di essere subito archiviato in vista dei prossimi appuntamenti di campionato. Per l’undici lombardo si è trattato di una sconfitta dopo il trionfo nel turno d’andata precedente in campo fiorentino.
Il tecnico della squadra Rita Guarino, ai microfoni del club, ha analizzato la prestazione sfoggiata al “Gianni Brera” di Milano, affermando: “È difficile descrivere una partita come questa dove abbiamo concesso un paio di palle tra primo e secondo tempo e hanno capitalizzato il 50% di queste occasioni. Era una partita in cui per vincere bisognava mettere più convinzione dal primo minuto. Le nostre occasioni le abbiamo create, ci voleva più lucidità negli ultimi 30 metri perchè non abbiamo sviluppato la parte di finalizzazione al meglio e questo non ci ha permesso di pareggiare o vincere la partita. Adesso siamo obbligate a rituffarci già da oggi nella sfida di Coppa e poi in quella di Campionato, faremo tesoro di questa gara per cercare di risolvere i problemi che si sono evidenziati oggi e fare meglio nella prossima“.
Ora, il 20 gennaio, c’è la Roma per il proseguo stagionale.

Brividi tra la Juventus ed il Milan al “La Marmora-Pozzo” di Biella

Credit Photo: Paolo Comba- Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Pensavo che sarebbe bastato il freddo pungente di Biella a far da cornice a Juve–Milan, partita che non lascia mai tranquilli quando si legge il nome dell’avversario. Prima di tutti gli incontri era stato però d’obbligo un caffè macchiato caldo al bar davanti allo stadio sia per ritemprarmi sia per cercare ovunque dei segni premonitori che dessero conforto. Sedermi al tavolo numero nove mi aveva convinto che oggi sarebbe stato il giorno di Sofia Cantore. Ci ha pensato invece la squadra di Joe Montemurro , a regalarmi
brividi gelati lungo la schiena in più di un’occasione, concedendosi la vittoria nr.167 della storia solo dopo diversi patemi.

Si parte bene ma si razzola male, la disposizione in campo blocca quasi sempre le sortite da sinistra del Milan, ma lascia troppi spazi agli attacchi sulla fascia destra dove le rossonere raddoppiano sulla tre quarti lasciando Boattin quasi sempre a cavarsela da sola. Rischiamo di capitolare due volte ma in vantaggio ci manda Bonansea dopo l’ennesimo calcio d’angolo. 80° gol con la Juve, il suo 21° senza ricevere un assist e 26° di sinistro. Festeggio sperando in cuor mio che la partita si incanali su binari più tranquilli, ma la frittata bella fresca da frigo arriva dopo soli sei minuti, Staskova segna il classico gol della ex non senza prima incespicare come nell’occasione di qualche minuto prima. Si riparte con la sensazione che il duo Bonansea-Garbino contemporaneamente in campo non dia molto equilibrio, la francese sembra spaesata tant’è che toccherà la palla per un minuto e dieci secondi in tutta la partita.

Dagli spalti si vede bene che i nostri attacchi sono sempre raddoppiati mentre noi siamo troppo lontane ogni volta che ci si propone in avanti. Il gioco è troppo spezzettato da infiniti falli laterali, (il tempo effettivo di gioco sarà di soli 49 minuti !) Serve un lampo, un’invenzione come fu all’andata. Detto fatto, il trio Boattin Caruso Cantore confeziona un gol bellissimo di quest’ultima. Gol all’incrocio al minuto 52 e premonizione azzeccata. Sofia segna il suo 17° gol alla Juve, di destro, primo in assoluto al Milan e per la terza volta su assist di Caruso.

Si resiste e alla fine si vince la nostra 60ma partita casalinga in Serie A così come 70 sono i gol subiti dalla nostra PPM in tutte le competizioni…un po’ troppi direi. Meglio non fa la povera, ma sempre combattiva Giuliani che da quando ha lasciato la Juve ha già incassato 27 gol totali dalla sua ex squadra.

Dopo la bella prova in Supercoppa non ci si poteva aspettare di più anche perché la Coppa Italia è alle porte ed è un obiettivo dichiarato. Nota a margine l’ennesimo record di Lisa Boattin che in Serie A con la sua Juve, supera i diecimila minuti giocati, prima per distacco su tutte le compagne.

DIEGO FRANCHINO

 

Arianna Caruso, festeggia la sua 200a presenza con la maglia bianco nera

Credit Photo: Paolo Comba - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Quella che è iniziata alle 15, del 17 gennaio 2024, è una partita molto importante per Arianna Caruso: è stata la sua duecentesima presenza in maglia bianconera.

Perché Arianna era in campo, quel 27 agosto del 2017 a Pianezza, quando tutto ebbe inizio (e segnò un gran gol, anzi, due). Perché Arianna è la prima ad avere raggiunto questo incredibile traguardo nella nostra storia. Perché con questa maglia ha saputo vincere, semplicemente, sempre. Ma una volta tanto, in un momento così speciale, non parliamo noi: lasciamo parlare lei.

“CARA JUVE…”

Cara Juventus,
Non so come andrà
so per certo, però, com’è andata.
Sette anni fa una “vecchia signora”
mi ha preso la mano e mi ha cresciuta, formata, coccolata, protetta.

La Juve… che sogno.
Come si spiega una maglia?
Come puoi trascrivere le emozioni mentre hai ancora i brividi?
A 17 anni la visuale che hai sul mondo non può che essere quella di un’adolescente, con le idee abbastanza chiare, certo, ma con la spensierata volontà di provare a volare per la prima volta sulle ali dell’entusiasmo, senza pensare troppo al futuro.
Nessuno avrebbe potuto immaginare quanta strada avremmo fatto insieme, quanti passi avrei percorso su quelle strisce bianconere che mi hanno permesso di attraversare nel traffico, per duecento volte.

Insieme abbiamo vinto tanto e ci siamo arrabbiate quando non è successo
ma non ho mai dimenticato che cosa significasse indossarti.
Perché la Juve si indossa, e una volta indossata, non te la togli più.
Come quell’abito da sposa che sognavi, al quale pensavi di non poter ambire.
La Juve è il ballo di fine anno, l’appuntamento che aspettavi da una vita, quello di cui non avrai fotografie nitide perché non sei mai stata ferma nello stesso punto.

La Juve è un viaggio che ti porta lontano ma profuma di casa.
Il mio dura da 2557 giorni, arricchiti da 12 trofei indimenticabili per i quali ho lottato ogni secondo, fino alla fine.
Un grazie speciale a chi ha segnato il mio percorso, a chi è passato di qua, a tutte le persone vicine e lontane.
Alla mia famiglia, benzina del motore che muove il mondo.
E infine grazie alla mia cara Juve,
Insostituibile guida in questo immenso viaggio.

Arianna.

Cambiaghi e Polli rimontano e pareggiano una gara sofferta contro le viola: a Milano termina 2-2

Credit: Marco Montrone - PhotoAgency Calcio Femminile italiano

È stata una Arena Civica di Milano bagnata a causa della giornata piovosa e con pochi numeri sugli spalti ad ospitare la gara d’andata dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Una parità sofferta per la formazione neroazzurra che, a soli tre minuti dal fischio d’inizio, ha subito il primo vantaggio delle ragazze guidate da De la Fuente: a sbloccare la gara, dopo un attacco veloce, Longo. Nei minuti successivi le padrone di casa hanno tentato un diverso approccio, schierando la new entry Magull che ha sfoggiato un potente tiro senza, però, mettere a rischio il momentaneo risultato opposto. Il gruppo lombardo ha fatto sempre più fatica a trovare lo spazio giusto davanti ad un’ottima difesa che, oltre a bloccare le possibilità in entrata, ha visto protagonista la solita Longo, davvero pericolosa davanti a Cetinja. Il proseguo ha confermato la capacità viola, che si è rivelata doppia grazie al ribattere di Bowen su tocco di Cetinja: 2-0 su autogoal, quindi per le ospiti al 29′.
Proprio quando il dominio della stessa squadra sembrava prevalere, c’è stata la reazione sul fronte lombardo: Cambiaghi non sbaglia, lasciando Baldi a mani vuote.

Si va 1-2 agli spogliatoi e si torna con un susseguirsi di eventi: la Fiorentina richiama l’arbitro per un sospetto fallo ai danni di Boquete alla fine non convalidato. Dopo la prima ammonizione della gara, si arriva al 66′ con la trovata interista: propositiva Magull che serve Polli (appena entrata) e scavalca il portiere. Doppia occasione per l’Inter, poi, prima con un cross basso della stessa Polli e poi con un colpo di testa di Bonfantini (primo tentativo stato respinto da Baldi, il secondo è finito fuori). La gara si conclude 2-2 segnato dal tabellone, su un finale con cartellino giallo per la numero 23 neroazzurra per una simulazione ed una punizione delle ospiti.

È un pareggio che arriva dopo la più recente sconfitta col Sassuolo e la scorsa sempre davanti alle Fiorentine. È emergenza Inter. Ora testa alla prossima gara fissata per il 20 gennaio contro la Roma!

INTER (3-5-2): Cetinja; Robustellini, Alborghetti, Thogersen ; Csiszar, Bowen,  Santi, Magull, Merlo; Jelcic, Cambiaghi.

A disposizione: Piazza, Junge Pedersen, Bugeja, Polli, Bonfantini, Pandini, Tironi, Fadda, Tomter

FIORENTINA (4-3-3): Baldi; Faerge, Agard, Georgieva, Erzen; Catena, Johannsdottir, Severini; Boquete, Longo, Janogy

A disposizione: Schroffenegger, Spinelli, Cinotti, Parisi, Toniolo, Hammarlund, Mijatovic, Zanoli, Russo, Lundin

Fiorentina Femminile: è pareggio contro l’Inter nei quarti d’andata di Coppa Italia

phocredit: ACF Fiorentina Femminile

La seconda giornata dei quarti d’andata di Coppa Italia ha visto scendere in campo la Fiorentina in trasferta a Milano contro l’Inter.
La partita con calcio d’inizio alle 15:00, già sulla carta non semplice sia per il poco tempo per prepararla sia per i nuovi innesti nella rosa di entrambe le squadre e complicata ulteriormente anche dalle condizioni meteo avverse, è terminata in completa parità con il risultato di 2-2.

Il primo tempo si è aperto con una Fiorentina combattiva che è stata svelta a sbloccare la partita con il gol di Longo a tre minuti dall’inizio del gioco, su errore della difesa neroazzurra.
Da questo momento in poi le Viola hanno preso le redini del gioco mostrandosi pronte a dar battaglia in campo, impedendo con le proprie azioni alle avversarie di uscire dalla propria metà campo. Dal minuto 10 mentre le ragazze di De La Fuente hanno iniziato la ricerca del 2-0, l’Inter ha provato a reagire. Il raddoppio, sfiorato al 17′ (con Longo che ha provato ad approfittare della disattenzione di Alborghetti) , al 23′ e al 26′ è arrivato al 29′ grazie ad un autogol di Bowen che ha dimostrato pienamente la difficoltà a sbloccarsi dell’Inter.
Al 42′, però, la squadra di casa è parsa risvegliarsi e Cambiaghi, con un sinistro imprendibile per Baldi, ha assottigliato la differenza reti tra le due formazioni.

Nella seconda frazione la Fiorentina è ripartita carica con Longo che arrivata davanti all’estremo difensore interista, ha visto il suo destro venir neutralizzato (47′).
Catena, nel tentativo di trovare il 3-1 al 54′ ha visto il proprio poderoso sinistro finire alto sulla traversa.
Mentre le condizioni meteo, man mano che i minuti scorrevano sono diventate sempre peggiori disturbando non poco l’andamento di gioco, l’Inter è riuscita nell’impresa di trovare il pareggio con Polli (66′ con assist del nuovo acquisto interista Magull).
Al 77′ la Fiorentina ha nuovamente provato a sbloccare il gioco, e a mettere in difficoltà Cetinja che è stata però brava a tener stretto il pallone. Qualche minuto dopo anche il sentivo di Hammarlund è stato vanificato dall’estremo difensore avversario (82′).
La partita, terminata al 94′, ha rispecchiato esattamente quello che i pronostici avevano preannunciato: i due schieramenti si giocheranno il tutto per tutto nella partita di ritorno.

La Fiorentina tornerà in campo domenica nella partita di campionato in trasferta contro il Pomigliano e il 6 febbraio alle 15:00 per la partita di ritorno dei quarti di Coppa Italia, partita che le ragazze giocheranno in casa, al Viola Park.

 

INTER (3-5-2):  Cetinja, Bowen, Santi, Merlo, Robustellini, Alborghetti (C), Magull, Thogersen, Csiszar, Cambiaghi, Jelcic.
A disposizione: Piazza, Pedersen, Bugeja, Polli, Bonfantini, Pandini, Tironi, Fadda, Tomter.
All.Rita Guarino

ACF FIORENTINA (4-3-3): Baldi, Agard, Georgieva, Erzen, Faerge, Severini, Johannsdottir, Catena, Boquete (C) Longo, Janogy
A disposizione: Schroffenegger, Spinelli, Cinotti, Hammarlund, Toniolo, Mijatovic, Lundin, Zanoli, Russo.
All.Sebastian De La Fuente

Sampdoria-Juventus 0-4, non c’è scampo per le Blucerchiate

Lo stadio “Sciorba” aveva portato molto bene alla Sampdoria a dicembre, quando inaugurò la sua nuova casa superando 1-0 la Juventus. Un mese dopo, la stessa partita nello stesso stadio, sancisce probabilmente la fine dell’avventura Doriana in Coppa Italia. D’altronde, l’avversaria vive un periodo di forma completamente opposto.

Se il gioco compassato di Mango, fatto di reparti corti, difesa solida e contropiedi rapidi, aveva imbrigliato una Juve giunta al limite delle sue energie a fine 2023, in questo mese di gennaio serviva un miracolo per poter aver ragione delle avversarie. Il turnover del tecnico Blucerchiato funziona comunque positivamente sino al 40′, quando Bonansea triangola con Caruso (alla 200esima presenza in Bianconero) e buca la rientrante Karresmaa, fin lì autrice di una gran prestazione. Il portiere finlandese classe 2004 fa buona guardia su tutti i tentativi, mostrando una gran reattività, soprattutto rispetto alle prestazioni di inizio stagione. L’intervento più importante al 22′, quando manda sulla traversa la conclusione di Bellucci dalla trequarti. Incolpevole nella ripresa anche sulle altre tre reti Bianconere, dove comunque si rende protagonista al 59′ mandando sul palo il penalty di Girelli, capitolando nel tap-in. Poi Bonansea e Garbino trovano autentiche perle dalla distanza.

Nagy e Brustia esordiscono dal 1′ con la maglia Blucerchiata. Le due nuove arrivate dal Sassuolo, anticipate a dicembre da Il Secolo XIX – notizia che avevamo riportato -, giocano una prestazione sufficiente, ma ovviamente servirà qualche giornata in più perché si amalgamino perfettamente con la nuova squadra. Dal 1′ della ripresa, spazio anche a Talia e Tori DellaPeruta, ma se quest’ultima prova anche ad andare vicina al gol ad inizio ripresa, sua sorella non è altrettanto fortunata. Al 58′ mette giù Salvai in area, per il rigore che chiude definitivamente la partita. Per il difensore bianconero poi, arriva un’espulsione per doppia ammonizione nel finale che però non muta la situazione. Le Doriane vanno all’attacco, ma non riescono a trovare spazi per una giocata che avrebbe quantomeno accorciato il passivo.

Oltre a Karresmaa, si salva anche la prestazione di Battelani, che batte diversi calci di punizione e si sbatte tanto in attacco, trovando poco supporto. Va vicina al gol al 19′ con un destro che termina largo, seppur non di molto, poi propizia l’opportunità per Tori DellaPeruta ad inizio secondo tempo. Applausi anche per Re che si immola sul tiro di Caruso al 6′, che avrebbe potuto cambiare il destino della partita ben prima del primo gol di Bonansea.

Termina dunque con una sconfitta che mette praticamente fine all’avventura in Coppa Italia. L’obiettivo ora è continuare il periodo positivo in campionato, per continuare a crescere e cercare di ambire a risultati più importanti. Per il momento, alcune avversarie restano ingiocabili perché di una categoria superiore.

SAMPDORIA (4-4-2): Karresmaa; Oliviero, Re, Nagy (59′ Cuschieri), Heroum; Marenco, Battelani (71′ Schatzer), Brustia (62′ Benoit), Fallico (46′ Ta. DellaPeruta); Tarenzi (46′ To. DellaPeruta), Söndergaard. All.: S. Mango

JUVENTUS (4-3-3): Aprile; Gama, Salvai, Lenzini (57′ Calligaris), Cafferata; Bellucci, Palis; Caruso (67′ Grosso), Garbino (76′ Slišković), Bonansea (76′ Thomas); Girelli (66′ Bragonzi). All.: J. Montemurro

Marcatrici: 40′ Bonansea, 59′ Girelli, 62′ Bonansea, 66′ Garbino

Ammonizioni: 54′ Bonansea (J), 80′ Thomas (J), 82′ Salvai (J)

Arbitro: Giaccaglia della sezione di Jesi (AN)

Note: Girelli (J) al 59′ fallisce rigore (parato); espulsa Salvai (J) all’84’ per somma di ammonizioni; recupero pt 0′, st 3′

La Juventus piazza il poker, contro la Sampdoria allo “Stadio Sciorba di Genova”, ed ipoteca il passaggio in Coppa Italia

Credit Photo: Alessandro Belli - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

Allo “Stadio Sciorba di Genova” la Juventus batte la Sampdoria con un secco 4 a 0, le reti di Barbarbara Bonasea nel primo tempo, di Cristiana Girelli ed ancora di Bonansea con Maelle Garbino, nella ripresa ipotecando la gara ed il passaggio del turno già nella prima gara di andata dei quarti di Coppa Italia.

Joe Montemurro, per questa sfida propone il turnover, con l’uso delle seconde linee, lasciando fuori Pauline Peyraud-Magnin e Sara Gunnarsdottir, entrambe a riposo come la nuova arrivata Joe Echegini, e Lineth Beerensteyn ancora costretta al riposo forzato per infortunio.

Gara che parte bene con Arianna Caruso, alla sua 200° presenza con la maglia bianco nera, che trova Re a salvare un tiro insidioso sotto porta. La Sampdoria esprime un gioco dinamico, per nulla timoroso, su ampie zone di campo e con un contropiede veloce e propositivo. Una prima mezz’ora che scivola via senza troppe occasioni, in entrambe le zone, segno che le due formazioni si temono molto; anche in virtù della bella vittoria delle blu cerchiate in Campionato. Le strette marcature delle locali con Oliviero in fase difensiva, che blocca le bianco nere in ogni azione, porta le undici di Mango ad essere molto più difensive che offensive ma sostanzialmente concentrate per mantenere il risultato sulla parità. Al 40′ gran giocata di Barbara Bonansea, lanciata da Caruso, che di destro infila a rete per il vantaggio della Juventus: secondo gol consecutivo, dopo quello segnato contro il Milan domenica scorsa, per il suo primo segno di Coppa in quest’anno. Primi quarantacinque minuti che si chiudono con il vantaggio delle ospiti, che non hanno creato molto, ma sono state brave a capitalizzare le poche occasioni per chiudere in vantaggio.

La ripresa vede l’ingresso nelle file blu cerchiate delle gemelle Della Peruta, al posto di Fallico e Tarenzi, per cercare di aggredire le avversarie e riprendere in mano il match. La Juve che ha imparato, dalla sconfitta in campionato, lascia fare il gioco alle avversarie ma non si scopre troppo e blocca le centro avanti prima del tiro a rete. Al 58′ Salvai viene bloccata in area dalla neo entrata Della Peruta, e per il direttore di gara non c’è dubbio: è calcio di rigore. Dal dischetto Cristiana Girelli, prima si fa respingere la sfera da Karresmaa, poi buca in rete per il 2 a 0. Montemurro cambia Lenzini e propone l’esordio del neo acquisto bianco nero di Calligaris che propizia con Girelli un tiro dai 30 metri di Barbara Bonasea: per la terza rete bianco nera. Al 66′ arriva il poker Juve con Maelle Garbino che di sinistro piazza un tiro imprendibile che chiude definitivamente l’incontro, e forse anche la qualificazione. Girelli e Caruso lasciano spazio anche a Bragonzi (la ex doriana) ed a Grosso per esaltare ancora di più la sfida. Al 83′ la Juve termina il match in 10: per il doppio giallo, fin troppo esagerato, ai danni di Cecilia Salvai. Negli ultimi minuti di gara Sliskoviv e Thomas portano freschezza al gioco di squadra, molto rilassato, per un risultato finale più che soddisfacente.

La gara di ritorno, sarà giocata a Biella il 07 febbraio (alle ore 17.00), è per le ragazze di Salvatore Mango sarà molto difficile ribaltare un risultato così pesante.

Queste le formazioni scese in campo:

Sampdoria (4-1-4-1): Karresmaa; Marenco, Heorum, Oliviero, Sondegaard, Brustia, Nagy, Re, Tarenzi, Battelani, Fallico. All. Salvatore Mango. A disp. Tinti, Benoit, Della Peruta T., Cuschieri, Della Peruta V., De Rita, Schatzer, Pisani, Micheli

Juventus Women (4-2-3-1): Aprile; Cafferata, Lenzini, Salvai, Gama; Palis, Bellucci; Caruso; Bonansea, Girelli, Garbino. All. Joe Montemurro. A disp. Cantore, Toniolo, Boattin, Grosso, Bragonzi, Thomas, Cascarino, Calligaris, Sliskoviv

Arbitro: Giaccoglia

Alice Campora, Genoa: “Felice per il gol e per la vittoria. La rete è per la mia famiglia”

Photo Credit: Pagina Instagram Genoa CFC Women
Il Genoa torna a vincere grazie al 5-1 ottenuto in casa del Ravenna nella tredicesima partita di Serie B. Piccola soddisfazione per Alice Campora (nella foto l’ultima a sinistra) che al 68′ sigla il quinto gol genoano sulla formazione ravennate.
Alice, a fine partita, ha parlato così davanti ai microfoni di Be.Pi.Tv: “Sono contenta per il gol, ma soprattutto sono felice per la vittoria che non era per niente scontata, contro una squadra che è abituata a fare battaglia su questo campo. L’approccio è stato difficile, ma in realtà durante la settimana abbiamo in qualche modo preparato questo tipo di partita: siamo di solito abituate a giocare sul sintetico però ci siamo promesse che non diventasse un alibi e abbiamo dato il massimo anche su questo campo. Il gol lo dedico alla mia famiglia“.

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