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Belgio-Scozia 1-1: Scozzesi retrocesse in Lega B

La Scozia retrocede in Lega B. Questo il verdetto della fredda serata in quel di Lovanio. Allo Stadion den Dreef, Cuthbert risponde a Detruyer, e l’1-1 che esce è lo specchio di una sfida equilibrata che non muta la situazione di classifica. Ma ad una giornata dalla conclusione, i 5 punti di distacco tra le due compagini rappresentano un divario incolmabile per la Nazionale di Martínez Losa. E dunque, il primo verdetto del Gruppo 1 della Lega A è impietoso per le Scozzesi, quasi sempre autrici di buone prestazioni che non si sono tradotte in risultati concreti sul campo.

L’unica nota di conforto, è la 50esima presenza per Docherty, elemento da cui ripartire per l’immediata risalita. L’altra ovviamente Erin Cuthbert, ma non scopriamo oggi le qualità dell’esterna del Chelsea. La numero 22 sfiora il gol al 21′ obbligando Evrard a rispondere prontamente, pareggia il conto delle reti, e nella ripresa crea due opportunità che né Harrison né Gallacher riescono a volgere in rete.

Per il Belgio, non bastano la solita Wullaert e la ’04 Detruyer per cogliere un successo che avrebbe svoltato le sorti del girone visto il risultato della sfida tra Inghilterra e Paesi Bassi. Perché le Red Flames possano accedere alla Final Four, occorre che l’Inghilterra non batta la Scozia nel derby.

IL TABELLINO

BELGIO (4-3-3): Evrard; Deloose, Tysiak, Kees, Cayman; Vanhaevermaet, De Caigny, Missipo; Detruyer (69′ Delacauw), Wullaert, Blom (69′ Janssens). C.T.: I. Serneels

SCOZIA (4-3-3): MacIver; Docherty, Corsie, Clark, Brown (69′ Gallacher); Emslie (58′ Hanson), Kerr, Cuthbert; Thomas (58′ Harrison), MacLean (69′ Lauder), Evans (81′ Davidson). C.T.: P. Martínez Losa

Marcatrici: 31′ Detruyer (B), 34′ Cuthbert (S)

Ammonizioni: 52′ Corsie (S)

Arbitro: Olatz Rivera Olmedo (SPA)

Note: recupero pt 2′, st 8′

La Germania costringe al crollo la difesa danese: finisce 3-0 alla DKB Arena

È il gruppo di Horst Hrubesch a conservare il pallone della gara andata in scena in data odierna contro la Danimarca, valida per la quinta fase della prestigiosa competizione Nation’s League: è la formazione tedesca ad avere la meglio, sganciando da subito la propria forza sfociata al primo quarto d’ora nel vantaggio (Alexandra Popp l’autrice del goal). La squadra opposta tenta subito (e più volte) la ripartenza su calcio d’angolo, senza trovare lo specchio della porta. Invadenti le padrone di casa (che non si arrestano al pressing danese, non bastato a fermare la furia tedesca), tant’è che dopo appena 12 minuti arriva la seconda rete su assist di Buhl (stavolta è il difensore Marina Hegering a centrare, poco dopo ammonita per un intervento falloso ai danni di Thomsen). Euforia del momento a parte, si arriva al +3 di recupero della prima fase senza alcuna novità da ambedue le parti.

Il rientro in campo non svela differenze, soprattutto in termini di possesso palla: il dato, di fatto, determina una percentuale con stacco del 10% (neanche poi così tanto, considerata la buona prestazione casalinga).
Le tedesche continuano a prevalere, seppur con brusche maniere (tanti i falli ai danni del gruppo ospite), ma, sancito il recupero di cinque minuti al novantesimo, è l’apporto di centrocampo Klara Buhl a confermare la vittoria con un 3-0 che non lascia dubbi!
Ora proseguirà con umore positivo la sfida del Gruppo C – Lega A (questa l’appartenente) martedì 5 dicembre tra le mura del Galles.

Intervista con Francesca Scaroni, calciatrice del Venezia Calcio 1985

Francesca Scaroni, calciatrice classe 1997 alla sua seconda stagione con il Venezia 1985, è l’atleta scelta per l’intervista esclusiva di Calcio Femminile Italiano, con lo scopo di accendere un riflettore su una serie C sempre più competitiva e preparata.
Il Venezia 1985, nello specifico, milita nel girone B e si trova attualmente al sesto posto della classifica con 19 punti (6 vittorie, 4 sconfitte e 1 pareggio, a soli due punti di distanza dal Riccione che sta al quinto posto).

Francesca ci ha raccontato di come il calcio sia sempre stato una presenza fissa nella sua vita, da quando da piccola giocava in piazzetta e guardava le partite di Shevchenko con suo padre.
Nella sua formazione da calciatrice, ha poi avuto modo di capire come il calcio (ma anche lo sport in generale) rappresenti in realtà una ottima occasione di maturazione e crescita personale.
Il calcio è disciplina e senso di appartenenza, ma anche agonismo e spinta a superare i propri limiti:
“Il calcio è da sempre parte integrale della mia vita, da quando passavo le giornate nella piazzetta dietro casa a rincorrere un pallone e tifare Shevchenko con mio padre. Con il tempo ho capito che il calcio, come tutti gli sport, sia un valore aggiunto nella propria crescita personale. Ad ora per me il calcio è sfogo, divertimento, famiglia (avendo avuto la fortuna di arrivare in una società come quella del Venezia 1985) e sfida con me stessa”

Come giocatrice si è detta fiera di veder riconosciuta la propria fisicità dominante, perchè ha lavorato tanto in quel senso ma la sua attenzione però è volta soprattutto a ciò che ancora c’è da migliorare o perfezionare.  Nello specifico, in questa stagione, il suo intento è di riuscire a canalizzare la propria emotività (dentro e fuori dal rettangolo verde) in modo che questa non crei impiccio negli obbiettivi personali e di squadra.
In questo il mister Giancarlo Murru è un valido supporto durante le sessioni di allenamento.
Anche in questo si può notare l’attenzione che il Venezia 1985 ha verso ognuna delle proprie atlete, spinte a dare il massimo settimana dopo settimana.
“Mi dicono sempre di avere una fisicità dominante, uno dei riconoscimenti più belli considerando tutto il tempo investito per raggiungere certi obiettivi in quella direzione.
Non saprei aggiungere altro, solitamente penso a tutto quello che dovrei migliorare o in cui manco. Quest’anno sto lavorando molto per imparare a gestire le mie emozioni dentro e fuori dal campo (si spera), cosa mai banale. Giancarlo (il mister) passa gli allenamenti a rimproverarmi e rincorrermi per farmi rimanere concentrata dal primo all’ultimo minuto, spero di migliorare presto altrimenti dovrò sdebitarmi a caro prezzo a fine stagione”

Lo sport è parte fondamentale della vita di Francesca anche lavorativamente parlando: coniuga, infatti, la propria attività da calciatrice con quella di personal trainer e preparatrice atletica. Essere lei stessa un’atleta in questo aiuta perchè permette di mettere nel modo giusto in pratica tutti gli insegnamenti che nel tempo le sono stati impartiti.
Nel tempo libero, poi, le sue attenzioni sono volte verso i suoi affetti, e a parte ciò, apprezza anche le giornate di relax in casa, utilissime per ricaricare le batterie:
“E’ difficile fare molte distinzioni tra il calcio e il lavoro come personal trainer e preparatrice: lo sport è letteralmente la mia vita. Quest’anno in realtà è stato un po’ anomalo, ho avuto la fortuna di fare un master in Spagna, dove ho vissuto fino a poco fa.
Il tempo libero comunque cerco di passarlo con le persone a me care, per quanto possibile. Ad essere sincera sono una persona abbastanza solitaria, mi piace molto anche prendermi una giornata di relax a casa, non guasta mai”

Spostando il focus dalla sua persona al Venezia 1985, Francesca ha delineato nel dettaglio gli obbiettivi della squadra in questa stagione a partire dall’intenzione di fare un buon campionato senza concentrarsi troppo sulla posizione in classifica ma piuttosto concentrandosi sulle partite settimana dopo settimana.
Come da lei ammesso, si tratta di un progetto a lungo termine in cui sono fondamentali sia le singole giocatrici che la squadra nella sua totalità. Il Venezia, d’altronde, ha dimostrato il carattere e il coraggio necessario sia per giocarsela con le corazzate del girone:
“Gli obiettivi del Venezia sono molto semplici. Fare un campionato fatto al meglio, partita dopo partita, senza ansia da classifica. Vedendo il lavoro impostato dal mister il progetto è a lungo termine, ci vuole tempo e fiducia in noi stesse come giocatrici e come squadra. Se proprio devo dire un numero, direi almeno tra le prime cinque della classifica, ma non ci piace sbilanciarci. Abbiamo dimostrato di potercela giocare a viso aperto con tutte le teste di serie, il carattere non ci manca.”

Il calcio femminile è una realtà che in molti paesi d’Europa sta prendendo piede in maniera solida. Le persone si sono appassionate alle gesta delle calciatrici e alle loro storie di vita che raccontano sacrificio, voglia di fare e di combattere contro i pregiudizi. L’Italia in questo senso è rimasta qualche passo indietro. Nella nostra intervista a Francesca si è provato a fare una riflessione su questo momento che il calcio femminile nostrano sta vivendo, e queste sono state le sue considerazioni in merito:
“In Italia è mancata un po’ di lungimiranza negli anni passati. Solo da poco si investe nel calcio femminile come si dovrebbe. Dopo gli europei in Francia dove l’Italia si è fatta notare molto bene, si sono visti passi in avanti ma purtroppo non c’è stato un seguito all’entusiasmo e i mondiali di quest’anno ne sono stati la dimostrazione.
Non c’è da stupirsi se non si è ancora al livello di altre nazioni che hanno investito nel settore già da tempo. Ora bisogna continuare a lavorare in questa direzione, i risultati arriveranno solo con il tempo. Il passaggio al professionismo in serie A è un chiaro segnale che qualcosa stia cambiando. Sono fiduciosa.”

Sulla scia di questo, alla nostra richiesta di lasciare un messaggio ai lettori Francesca ha tenuto a ringraziare tutti coloro che, andando oltre i pregiudizi, hanno iniziato ad apprezzare questo sport. Per le giovani calciatrici ha poi speso parole di sprono a continuare a credere negli obbiettivi e nei loro sogni, perché come lei stessa ha detto “il calcio è di chi lo ama”:
“Un messaggio per i lettori: Intanto grazie per averci letto e per dedicare attenzione al calcio femminile. E’ uno sport da scoprire, ma una volta fatto non si abbandona più.
Alla giovani calciatrici dico di non farsi condizionare da nessuno, di seguire le proprie passioni senza nessun timore e credere sempre in sè stesse, circondandosi di persone che facciano altrettanto. Il calcio è di chi lo ama.”

Francia troppo compatta: niente da fare per l’Austria che subisce il tris delle Bleues

La Francia c’è e lo dimostra! Lo fa in campo, in quella che è una importante occasione per la Nation’s League in corso.
Contro le austriache si capisce subito chi comanda: a confermarlo c’è Amandine Henry che appena dopo 5 minuti dal fischio iniziale, trae conclusione su punizione battuta da Dali e porta in vantaggio le Bleues!
La formazione opposta, però, torna in fase attacco e, pur non riuscendo nell’intento goal, costringe al fallo e porta l’ammonizione di Le Sommer per tale causa. Il 45′ di gioco sancisce la conclusione della prima parte della gara, ma solo dopo il penalty sbagliato dell’attaccante francese, appena sopra citata, che evita il 2 sul tabellone.

La condizione dell’ultima frase cambia totalmente nel secondo tempo, tanto che bastano poco più di dieci minuti perché di nuovo la numero 9 riesca ad intimidire la difesa ospite: stavolta riesce concretamente e non sbaglia, sancendo il doppio risultato sul tabellone. Tante le sostituzioni dell’Austria che prova a controbattere, senza dare risultato. Energica, si (almeno in considerazione ai primi 45 minuti di gioco) ma con una fase abbastanza calante in termini di prestazione. Sarà Katoto a bloccare il risultato con il terzo goal della sfida al minuto 84. Al recupero concesso sono zero le altre possibilità, sia da una parte che dall’altra.

Intanto martedì c’è l’ospitata del Portogallo per la sesta giornata.

Svizzera, vittoria di prestigio contro la Svezia

Photo Credit: ASF SFV

La nazionale femminile festeggia un’importante vittoria per 1-0 contro la Svezia a Lucerna. Grazie alla prestazione contro la numero 1 del mondo, la permanenza nella Lega A della Nations League è ancora possibile.

La squadra dell’allenatore ad interim Reto Gertschen ha avuto un inizio da sogno davanti ai 3938 spettatori della Swissporarena. La prima occasione della Svizzera è arrivata dopo soli 30 secondi, quando un cross di Crnogorcevic è stato mancato per un soffio da Geraldine Reuteler. Le svizzere hanno continuato a giocare con coraggio e sono state premiate per i loro sforzi poco dopo. Dopo un cross di Reuteler, Crnogorcevic (6) ha segnato di testa il suo 72° gol internazionale, portando la Svizzera in vantaggio.

Le svedesi, che con una vittoria avrebbero avuto ancora la possibilità di finire in testa al Gruppo A4, hanno provato a cercare il pareggio. Tuttavia, la Svizzera è sempre riuscita a uscire dalle situazioni di pressing e ha cercato di impensierire le avversarie con il suo gioco verticale e veloce.

La nazionale femminile giocherà la sua ultima partita dell’anno contro l’Italia a Parma martedì 5 dicembre 2023.

Serie C, oggi in programma un recupero

Credit Photo: LND
Sabato 2 dicembre Palermo-Villaricca (Girone C) recupera la settima giornata di andata alle ore 14.30 presso il campo comunale di Palermo e sarà arbitrata da Matteo Giudice di Frosinone.

In occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, prima del fischio d’inizio delle gare giocate nel fine settimana che va dal 1 al 3 dicembre, sarà letto il seguente testo:

“La Lega Nazionale Dilettanti e la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC celebrano insieme la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità del 3 dicembre!”

Inghilterra-Olanda 3-2: le Oranje si buttano via e riaprono il girone

Ha del clamoroso quanto successo a Wembley. Dopo un primo tempo in cui l’Olanda era in pieno controllo della situazione, avanti 2-0 contro un’avversaria spaesata, la cui CT aveva anche impostato male la difesa, l’Inghilterra si ricompatta in un quarto d’ora di riposo e sfodera gli artigli di chi non vuole arrendersi alle difficoltà. Di contro, le Oranje si buttano via proprio nel momento in cui dovevano aumentare la concentrazione. Un errore di una gravità inaudita, che le lascia però ancora al comando del raggruppamento. Contro il Belgio però, non si potrà sbagliare nulla.

MVP delle Olandesi: Lineth Beerensteyn. L’attaccante juventina trova due gol sfruttando i gravi errori della difesa. Bronze la perde malamente sul filtrante di Pelova, la numero 7 infila Earps sotto le gambe e fa 1-0. Va detto che poco prima, la direttrice di gara si era persa un netto calcio d’angolo per una grande parata di van Domselaar su Hemp. Si rende necessaria una discussione sull’introduzione del VAR a tutto tondo anche nel calcio femminile. Il raddoppio al 35′. Beerensteyn rientra sul destro e conclude, Earps buca e le Olandesi vanno sul 2-0.

Cambia tutto all’intervallo, con Wiegman che rivitalizza le sue, mentre Joncker evidentemente trasmette eccessiva sicurezza. Intorno all’ora di gioco, la sfida cambia in due minuti. Al 58′ James pennella dalla sinistra, e la difesa schierata si perde Stanway. La centrocampista del Bayern, di testa, non sbaglia. Passano due minuti, e la stessa Stanway al limite appoggia per Hemp, il cui sinistro è un colpo da biliardo che infila van Domselaar all’angolino per la rete del 2-2. Nel recupero, la neo-entrata Toone, su filtrante di James, infila il portiere tra le gambe per il gol del sorpasso definitivo. Le Inglesi riaprono così il discorso di qualificazione alle Finals. Quanti rimpianti per le Oranje, che però devono prendersela con se stesse.

IL TABELLINO

INGHILTERRA (4-3-3): Earps; Charles (86′ Daly), Greenwood, Carter (63′ Morgan), Bronze; Stanway (68′ Toone), Walsh, Kirby (68′ Russo); James, Hemp, Kelly (46′ Mead). C.T.: S. Wiegman

PAESI BASSI (4-3-3): van Domselaar; Brugts, Janssen (63′ Casparij), Dijkstra, Pelova (63′ Jansen); van de Donk (85′ van de Sanden), Spitse (70′ van Dongen), Groenen (46′ Egurrola); Martens, Beerensteyn, Roord. C.T.: A. Joncker

Marcatrici: 12′ e 35′ Beerensteyn (O), 58′ Stanway (I), 60′ Hemp (I), 90’+1′ Toone (I)

Ammonizioni: 31′ Greenwood (E), 78′ van Dongen (O)

Arbitro: Tess Olofsson (SWE)

Note: recupero pt 3′, st 5′

Nazionale Femminile  che impresa. Soncin: “Risultato storico”

Credit: Figc

Un risultato storico, cercato, sofferto ma assolutamente meritato. L’Italia supera 3-2 la Spagna campione del mondo e festeggia questo straordinario successo sotto gli occhi dei 10mila spettatori dello stadio Pasaron di Pontevedra, increduli come le calciatrici di casa, travolte dal gioco e dal cuore delle Azzurre. Dopo lo svantaggio inziale, firmato da Athenea all’11’, nella ripresa la squadra di Soncin dilaga grazie alle reti di Giacinti, Cambiaghi e Linari. Il gol di Gonzalez permette alle Furie Rosse di credere nella contro-rimonta, ma di fronte a questa Italia c’era poco da fare.

Una serata da incorniciare, che permette alle Azzurre di raggiungere la Svezia a quota 7 punti e di continuare la rincorsa al secondo posto del girone di Nations League. Tutto si deciderà martedì sera, con la Nazionale attesa dall’appuntamento di Parma (ore 19, Rai Sport) con la Svizzera. In caso di successo e di contestuale sconfitta o pareggio della Svezia contro la Spagna, l’Italia raggiungerebbe l’obiettivo, scavalcando in classifica le scandinave e festeggiando la permanenza nella Lega A senza dover passare dalle insidie del playoff.

Subito dopo il fischio finale arrivano i complimenti del presidente della FIGC: “Prestazione straordinaria – dichiara Gravina entusiasta – complimenti alle Azzurre e al Ct: contro le campionesse del mondo in carica hanno compiuto una vera e propria impresa. È stata scritta una splendida pagina di storia del calcio femminile italiano”.

Un concetto ribadito anche dallo stesso Soncin, che sottolinea: “È stata una grandissima emozione, siamo venuti qui con la consapevolezza di poter fare un’impresa. È un risultato storico, come detto dal presidente Gravina le ragazze hanno scritto una pagina bellissima della storia del calcio italiano. Questa partita deve darci convinzione e fiducia in vista del futuro, perché tutti insieme possiamo fare grandi cose”.

La partita. Soncin opta per lo stesso schieramento tattico utilizzato nella gara d’andata, un 3-5-2 che in fase di non possesso – per contenere la velocità e la tecnica delle spagnole – diventa un 5-4-1. In difesa, accanto alle confermatissime Linari e Lenzini, gioca Di Guglielmo, che rispetto ai 90’ di Salerno accentra la sua posizione per prendere il posto dell’infortunata Bartoli. Sulle fasce ci sono Bergamaschi e Boattin, a centrocampo il trio ‘mondiale’ formato da Caruso, Giugliano e Dragoni, che non scendeva in campo dal 1’ dall’ultima partita del torneo iridato. In attacco spazio a Giacinti e Cambiaghi, confermata nell’undici iniziale dopo l’ottima prova con la Svezia.

La Spagna risponde con il classico 4-3-3, con Tomè che rilancia dall’inizio Hermoso e Paralluelo, entrate nella ripresa nel confronto vinto poco più di un mese fa proprio grazie alla rete a tempo quasi scaduto della centrocampista del Pachuca.

A partire forte questa volta è l’Italia, che con coraggio va a pressare nella metà campo avversaria, creando la prima occasione da gol dopo appena un minuto con una conclusione dalla distanza di Boattin, terminata sopra la traversa della porta difesa da Coll. La reazione delle padrone di casa è veemente e, dopo la rete annullata per fuorigioco a Caldentey, all’11’ le Furie Rosse trovano il vantaggio con Athenea: la 22enne attaccante del Real Madrid si mette in proprio sull’out di destra, supera in velocità Boattin e da posizione defilata fa partire un bolide di destro che finisce la sua corsa sotto al sette, non lasciando scampo all’incolpevole Giuliani.

Il gol libera la testa e la fantasia delle campionesse del mondo, che riprendono a palleggiare con la solita abilità non riuscendo però a trovare la crepa nel muro azzurro. Il primo tempo si chiude senza ulteriori sussulti, ma la notizia dell’1-0 della Svizzera sulla Svezia costringe l’Italia a rientrare in campo alla ricerca del pareggio.

Detto, fatto. La ripresa si apre con il venticinquesimo centro in Nazionale di Giacinti, che dopo aver colpito le scandinave ‘mata’ anche la Spagna: l’attaccante della Roma è bravissima a sfruttare l’assist di Caruso con uno stop orientato che le permette di rientrare sul destro e di far partire una conclusione a giro dal limite dell’area finisce la sua corsa sul secondo palo lasciando immobile Coll. Da quel momento, oltre alla pioggia, anche l’Italia aumenta l’intensità della sua azione: l’ingresso in campo di Cantore e Catena – entrate al posto di Giacinti e Dragoni – permette alla squadra di Soncin di riprendere a pressare con convinzione, ed è proprio sul disimpegno sbagliato della retroguardia avversaria che le Azzurre raddoppiano. Giugliano approfitta dell’erroraccio di Paredes e con un delizioso cross trova libera al centro dell’area Cambiaghi, che di testa realizza il suo primo centro in Nazionale maggiore.

Il secondo tempo da sogno dell’Italia prosegue con il calcio d’angolo battuto da Caruso e la spizzata dell’inesauribile Cambiaghi che permette a capitan Linari di avventarsi sul pallone per realizzare il più facile dei gol. Il difensore giallorosso corre verso la panchina per celebrare il momento insieme a tutto il gruppo azzurro. Ma le iberiche, per evitare la terza sconfitta dell’anno, si riversano in avanti e al 76’ riaprono il match con la bella conclusione della neoentrata Gonzalez. Qualche istante dopo è Galli, anche lei entrata da poco, ad andare vicinissima al colpo del ko con un sinistro deviato miracolosamente in corner dal portiere del Barcellona. Nei minuti finali l’Italia respinge tutti i tentativi spagnoli con grande autorità: questa sera nel recupero non arriva la beffa, e al fischio finale scatta la grande festa al centro del campo. Un abbraccio liberatorio, gioia vera a forti tinte azzurre.

SPAGNA-ITALIA 2-3 (1-0 pt)

Reti: 11’ Athenea (S), 46’ Giacinti (I), 57’ Cambiaghi (I), 64’ Linari (I), 76’ Gonzalez (S)

SPAGNA (4-3-3): Coll; Battle, Paredes (dal 68’ Ivana), Aleixandri, Olga; Bonmatí (dal 46’ Gonzalez), Teresa, Hermoso; Caldentey, Paralluelo, Athenea (dal 46’ Garcia). A disp: Misa, Salon, Perez, Oihane, Navarro, Panedas, Oroz, Fiamma, Gabarro. Ct: Montse Tomè

ITALIA (5-3-2): Giuliani; Bergamaschi, Di Guglielmo (dal 91’ Salvai), Lenzini, Linari, Boattin; Caruso, Giugliano (dal 70’ Galli), Dragoni (dal 54’ Catena); Giacinti (dal 54’ Cantore), Cambiaghi (dal 91’ Piemonte). A disp: Baldi, Schroffenegger, Gama, Greggi, Severini, Bonfantini, Serturini. Ct: Andrea Soncin

Arbitro: Eleni Antoniou (GRE). Assistenti: Georgia Komisopoulou (GRE) e Vasilia Tsikilitari (GRE). Quarto ufficiale: Andromachi Tsiofliki (GRE).

UEFA WOMEN’S NATIONS LEAGUE – LEGA A, GRUPPO 4

Venerdì 1° dicembre
Svizzera-Svezia 1-0
Spagna-ITALIA 2-3

Classifica (dopo la quinta giornata): Spagna 12, Svezia 7, ITALIA 7, Svizzera 3

Martedì 5 dicembre
Ore 19 ITALIA-Svizzera
Ore 19 Spagna-Svezia

Women’s Nations League: il punto sulla quinta giornata

Di seguito tutti i risultati e le cronache della giornata.

Lega A

Gruppo A1

Inghilterra – Paesi Bassi 3-2
Belgio – Scozia 1-1

Gruppo A2

Norvegia – Portogallo 4-0
Francia – Austria 3-0

Gruppo A3

Germania – Danimarca 3-0
Galles – Islanda 1-2

Spagna – Italia 2-3
Svizzera – Svezia 1-0

Lega B

Gruppo B1

Repubblica d’Irlanda – Ungheria 1-0
Albania – Irlanda del Nord 0-4

Croazia – Slovacchia 2-0

Gruppo B3

Ucraina – Polonia 0-1
Grecia – Serbia 0-2

Gruppo B4 

Slovenia – Bosnia ed Erzegovina 2-1
Bielorussia – Cechia (rinviata)

Lega C

Gruppo C1 

Moldavia – Malta 0-0
Lettonia – Andorra 4-0

Lituania – Turchia 0-4
Georgia – Lussemburgo 4-2

Gruppo C3 

Montenegro – Isole Faroe 9-0
Cipro – Azerbaigian 0-1

Kazakistan – Israele 0-2

*Rinviata dalla terza giornata

Israele – Kazakistan 0-0

*Rinviata dalla quarta giornata
Armenia – Israele 0-4
Kazakistan – Estonia 0-1

Gruppo C5

Kosovo – Bulgaria 5-1

L’Italia ribalta la Spagna, un 2 a 3, grazie a Giacinti, Cambiaghi e Linari: le azzurre volano al secondo posto

La 5° giornata di Uefa Nations League femminile ha visto la nostra Nazionale, affrontare le Campionesse del Mondo della Spagna allo Estadio Municipal de Pasaron in Galizia, ed a trovare una grandiosa vittoria per 2 a 3, dopo essere stata in svantaggio un tempo. Le reti delle azzurre, tutte nella ripresa, portano le firme di Valentina Giacinti, Michela Cambiaghi ed Elena Linari.

Una gara, sulla carta, molto difficile per l’ Italia di Andrea Soncin, che affronta la testa di serie del girone a punteggio pieno, e vede una formazione messa in campo, rispetto alla gara esterna in Svezia (pareggiata per 1 a 1), quasi simile: fatta eccezione di Greggi e Bonfantini, sostituite dal primo minuto con Dragoni e Bergamaschi.

Spagna che gioca in modo fluido ed al 12’, dopo una azione ben congeniata, passa in vantaggio grazie ad un tiro di Athenea del Castillo. Padrone di casa che giocano molto strette, sviluppando un uno contro uno molto preciso, con le nostre italiane sempre a rincorrere palla ed a cercare di bloccare i numerosi affondi in area. Una prima mezz’ora di gioco che ha visto il 72% del possesso di palla per la Spagna, con un solo tiro a rete per le azzurre: quello al 1’ di Boattin, contro i 6 della Spagna. Iberiche molto più reattive e tecnicamente superiori sviluppano bene il giro palla, mentre le italiane soffrono troppo la pressione al centro campo, non trovando spazio per i pochi lanci verso Valentina Giacinti unica punta fissa in fase offensiva. Si chiude una prima frazione di gioco con la nostra Nazionale molto chiusa ma con un reparto difensivo, rete del vantaggio iberico a parte, ha saputo gestire bene le avversarie.

Italia che in avvio di ripresa trova il carattere di Arianna Caruso, brava ha rubare palla al reparto difensivo della Spagna al 1’ ed a lanciare Valentina Giacinti in limite dell’area, per un destro secco che riporta le azzurre sull’ 1 ad 1. Gara che trova un altro piglio, con le padrone di casa che effettuano i cambi, e Soncin che sostituisce Giacinti con Cantore e Dragoni per Catena, per cercare di portare freschezza e nuove forse anche in fase offensiva. Al 12′ l’Italia la ribalta, grazie al primo gol in azzurro di Michela Cambiaghi (alla sua terza presenza in nazionale) su un cross perfetto in area di Manuela Giugliano. Al 19′ su calcio d’angolo, la sponda ancora di Cambiaghi, palla sul secondo palo dove Elena Linari trova il terzo score per le nostre azzurre. Una gara di carattere, dopo un primo tempo in chiaro scuro, con le nostre ragazze brave a contenere le furie rosse per poi colpirle nei momenti giusti. Con l’uscita di Giugliano per Aurora Galli le nostre ragazze si chiudono bene e mantengono il risultato con grinta e determinazione. Alla mezz’ora la Spagna, ritrova il gol grazie alla determinazione della neo entrata Gonzalez, il gol del 2 a 3 per una partita molto bella e ricca di ottimi scambi di fronte. Da segnalare, nel finale, il gran tiro di Aurora Galli che viene bloccato da una super parata di Catalina Coll. Al 88′ Martina Piemonte e Cecilia Salvai, entrate allo scadere portano al termine i 5′ di recupero, una gara giocata con il cuore per una vittoria ottenuta con determinazione e merito.

Italia che grazie a questa vittoria, ed alla sconfitta della Svezia contro la Svizzera, ci vede proiettate al secondo posto (al pari con le Svedesi) per giocarsi il tutto per tutto contro la Svizzera (martedì prossimo allo stadio Tardini di Parma).

Queste le formazioni scese in campo:

ITALIA (4-4-1-1): Giuliani; Boattin, Linari, Lenzini, Di Guglielmo; Cambiaghi, Giugliano, Caruso, Bergamaschi; Dragoni; Giacinti. All. Andrea Soncin

SPAGNA (4-3-3): Coll; Battaglia, Paredes, Alessandri, Olga; Bonmati, Taresa, Hermoso; Athenea, Parellelo, Caldentey.  All. Montserrat Tomè

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