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Michela Zanetti, Triestina: “Dopo cinque vittorie è arrivata la sconfitta per colpa di nostre distrazioni”

Nella ventisettesima giornata del campionato di Serie C, nel girone B, si è disputato l’incontro tra Triestina Calcio Femminile e Meran Women, terminato 2-5 per le ospiti. Questa sconfitta lascia la Triestina a 33 punti nella nona posizione, a +4 dalla zona play-out. Nel post partita Michela Zanetti, attaccante classe 1991 della Triestina, ci ha lasciato qualche dichiarazione affermando:

“Dopo 5 vittorie, domenica purtroppo è arrivata la sconfitta contro il Meran per 5-2. Grande rammarico perchè eravamo partite subito bene andando in vantaggio 2 volte, nel primo tempo nella prima mezz’ora, poi loro sono state brave a fare il 2-1 subito dopo 5 minuti circa. Noi dopo aver preso gol siamo calate soprattutto mentalmente e non siamo più riuscite a imporre il nostro gioco, ad essere aggressive come eravamo prima di prendere il gol. Quello che dispiace di più dei 5 gol che abbiamo preso, 3 sono dei nostri regali per colpa di distrazioni o disattenzioni però bisogna fare dei complimenti anche a loro perchè sono una bella squadra soprattutto perchè hanno 2-3 elementi che fanno la differenza. Adesso pensiamo alla prossima partita che si terrà domenica contro il Bologna, non è per niente facile però noi cerchiamo sempre di portare a casa qualche punto per salvarci con qualche giornata in anticipo”.

Davide Piccarreda, coach Cus Bicocca: “Qui ho trovato la realtà su misura per me. Questa salvezza l’abbiamo raggiunta con le persone”

Photo Credit: Davide Piccarreda - Cus Bicocca

La Cus Bicocca conquista la permanenza in Eccellenza Lombardia. Le bianconere, al debutto nel massimo campionato regionale lombardo, hanno centrato la salvezza all’ultima giornata di campionato, grazie all’1-1 arrivato in casa del Cesano Women: Sofia Del Stabile porta in vantaggio la formazione milanese, ma le cesanesi trovano il pari grazie a Marilena Moramarco.
Con questo pareggio la Cus chiude il suo primo anno in Eccellenza al tredicesimo posto con ventitré punti, frutto di cinque vittorie, otto pareggi e diciassette sconfitte, e se questo obiettivo è stato raggiunto, il merito va sicuramente alla squadra, ma anche a chi l’ha messa in campo: stiamo parlando di Davide Piccarreda, coach delle bianconere dal 2019 e, in quattro anni, ha saputo portare la squadra dalla Promozione all’Eccellenza, fino alla conferma in questo torneo arrivato domenica. La nostra Redazione ha raggiunto Davide per risponderci ad alcune domande.

Davide, cosa vuol dire per te essere un allenatore?
«Essere prima di tutto responsabile. Le calciatrici hanno passione, sogni, fanno rinunce. L’allenatore deve sentire la responsabilità di tutto ciò. Non è un mestiere facile anzi troppo spesso viene minimizzato, ma per allenare non basta avere passione o essere stati giocatori, bisogna studiare, aggiornarsi e farsi parecchie domande. Allenare vuol dire vivere costantemente nell’incertezza. Detta così sembra un incubo, ma poi c’è tutta la parte a me molto cara che riguarda lo sviluppo dei legami con le giocatrici. Conosco abbastanza delle loro vite, del loro passato e delle ambizioni, adoro conversarci e non solo di calcio, coinvolgerle attivamente. Questo crea empatia, fiducia reciproca ecco perché spesso nei momenti difficili siamo riusciti a tirare fuori il meglio».

Come ti sei avvicinato al mondo femminile del calcio?
«Negli ultimi anni da giocatore, a trentaquattro anni mi sono iscritto alla facoltà di Scienze Motorie, già in quell’occasione ricordo delle lezioni sul calcio femminile. Fresco di laurea, collaboravo col CGB di Brugherio e quell’anno arrivò una squadra di CSI a sette femminile. Chiesi al mio amico Cosimo Penta, che oggi è allenatore nell’Eccellenza femminile in Puglia, che prese in gestione quella squadra di poter collaborare insieme a lui. Da allora entrambe non siamo più tornati».

Cosa ti ha portato quattro anni fa a diventare coach della Cus Bicocca?
«Ho la consuetudine a giugno di sentire i vecchi compagni di squadra tra questi c’è Giuseppe Calbi il presidente del Cus Bicocca. In quell’occasione mi propose di allenare una squadra maschile, ma io rilanciai subito con la femminile, volevo provare l’esperienza a undici. Mi richiamò dopo un paio di giorni. Eravamo entusiasti soprattutto di ritrovarci».

La Cus Bicocca che ha partecipato al campionato di Eccellenza Lombardia 2022/23 (Photo Credit: Davide Piccarreda – Cus Bucocca)

In quarantotto mesi sei riuscito a portare la Cus Bicocca dalla Promozione all’Eccellenza. Ti saresti mai immaginato di fare questo percorso?
«La prima stagione fu interrotta dal Covid e fino a quel momento il bilancio era di un punto in sedici gare e ottanta gol subìti. La seconda venne interrotta per lo stesso motivo dopo la prima giornata, perdemmo undici a zero. Direi che i presupposti per salire di categoria l’anno successivo non c’erano per niente. Però ti dico anche che nella prima giornata di campionato della mia terza stagione, per l’appunto quella della promozione, mentre ero in macchina verso il campo, mi prese un forte nodo alla gola. Dopo tante sconfitte pesanti sentivo per la prima volta che stavo andando a giocarmi una partita alla pari. In quella gara battemmo il Varese in casa e fu la prima vittoria della mia gestione».

Facciamo un passo indietro e parliamo di come arrivata quest’anno la salita in Eccellenza, ovvero tramite ripescaggio, dopo che la squadra l’aveva sfiorata nella finale play-off di Promozione. Che effetto ha fatto per te?
«È bene fare chiarezza su una cosa. I playoff servono a stilare una graduatoria e la vincente è la prima ripescata, non passa di diritto come chi ha vinto il campionato. Detto questo il nostro obiettivo l’abbiamo centrato in pieno ed era vincere i playoff del nostro girone. Sapevamo infatti ancor prima della finale che entrambe le squadre sarebbero state ripescate. La partita col Città Di Brugherio era indubbiamente la ciliegina sulla torta, ma è contro il Varese che abbiamo strappato il pass per l’Eccellenza. A termina di quella gara ricordo di essere scoppiato a piangere, incredulo per ciò che era appena accaduto».

La stagione attuale del Bicocca, la prima in Eccellenza, è arrivata raggiungendo la salvezza. Come è stato raggiunto questo risultato?
«Una delle mie ragazze in un post ha scritto “Non importa quante volte cadi, ma quante mani trovi pronte a rialzarti”. Ecco la mia fortuna è quella di avere un gruppo di “Senatrici” che da sempre porta avanti questa filosofia nel gruppo. Per loro lo spogliatoio è il miglior posto dove esultare dopo una vittoria e ritrovarsi dopo le sconfitte. Poi c’è Francesco Picco il mio compagno di viaggio nonché Direttore Sportivo, persona senza la quale sarebbe stato impossibile raggiungere questo traguardo. È il punto di riferimento di questo progetto, non lo senti mai, ma quando ti volti c’è sempre e se inciampi è sempre pronto a sorreggerti. Per rispondere alla domanda, l’abbiamo raggiunto con le persone».

C’è una partita in cui tu e la squadra avete capito che la permanenza sarebbe diventata realtà?
«Indubbiamente la vittoria fuori casa contro il Lecco. Abbiamo giocato una partita straordinaria, sempre in vantaggio e con grande determinazione. Durante la stagione abbiamo perso qualche punto negli scontri diretti, dovevamo quindi fare qualche vittoria pesante per rimediare e Lecco lo è stata. Questa gara ci ha portato consapevolezza, fiducia ma soprattutto a nove punti di vantaggio sulle inseguitrici. A quel punto il destino era nelle nostre mani».

Le ragazze della Cus Bicocca, e coach Piccarreda festeggiano la salvezza in Eccellenza dopo 1-1 di domenica contro il Cesano (Photo Credit: Davide Piccarreda – Cus Bicocca)

La certezza aritmetica è giunta nell’1-1 di domenica in casa del Cesano. Punto giusto o bottino pieno mancato?
«A Cesano abbiamo avuto diverse occasioni per chiudere la partita, ma anche col Varese la domenica precedente potevamo fare tutt’altro risultato visto le numerose opportunità create e salvarci anzi tempo. Ma come dico sempre alle ragazze il calcio di meritocratico non ha nulla, viceversa è cinico, vince chi sbaglia di meno, quindi sì, i risultati, compreso quello di domenica, sono sempre giusti. Posso solo aggiungere che è stata una partita combattuta fino alla fine».

A chi vuoi dedicare questa salvezza?
«In primis alla mia compagna Alice che oltre a non farmi mai mancare il suo supporto, tra qualche mese mi renderà padre. Al presidente Calbi che ha sempre creduto in questo progetto e che nei momenti difficili ha saputo rassicurare me e la squadra, e poi a mio padre e tutti quei genitori, amici, parenti che ci hanno seguito con grande entusiasmo e passione ogni domenica».

Che impressioni hai avuto sul campionato lombardo di Eccellenza di quest’anno?
«Quest’anno abbiamo incontrato parecchie giocatrici provenienti dalla Serie C e anche B. Per quanto il livello sia alto e difficile è altrettanto affascinante. L’unica pecca secondo me è la mancanza dei playoff. Ci sono tante squadre che giocano mesi senza un obiettivo stimolante a tal punto. Per me il calcio è vivere emozioni forti e, personalmente, tra un sesto posto e giocarmi una salvezza alla trentesima giornata, preferisco di gran lunga la seconda».

Qual è la formazione del torneo di Eccellenza Lombardia che ti colpito in positivo?
«Indubbiamente il Monterosso al quale rinnovo le congratulazioni per il risultato raggiunto. Oltre all’aspetto tecnico ho apprezzato la sportività di tutto l’ambiente. Un plauso credo vada fatto anche al Casalmartino che da neopromosso ha raggiunta la salvezza in anticipo nonostante le evidenti difficoltà logistiche».

Secondo te, come sta il calcio femminile lombardo?
«Credo goda di ottima salute, basti guardare i risultati della Lombardia nel torneo delle regioni. L’auspicio è che le società già presenti sul territorio riescano a consolidarsi nel tempo e che forse ci sia una maggior tutela per quelle realtà che logisticamente sono più svantaggiate. Ho già detto prima del Casalmartino ma mi vengono in mente anche l’Albosaggia Ponchiera o la storica Pontese che ad esempio oggi non c’è più».

Ora c’è una domanda che ti faranno in tanti: resterai alla Cus Bicocca anche il prossimo anno?
«Sono più di trent’anni che sono nel calcio ed una società così è unica nel suo genere. Come ormai sapete, da noi possono giocare ragazze che studiano o hanno studiato in Bicocca, ciò vuol dire che non posso andare dal mio Ds e fargli la lista della spesa delle giocatrici che vorrei, ma al contrario è come dover preparare la miglior cena con quello che c’è in frigo, ma sia chiaro ci sono anche ingredienti di primissima scelta. Questo aspetto, per quanto possa essere a volte limitante, lo trovo estremamente formativo, ti apre la mente. Qui la crescita delle giocatrici e il loro percorso vengono prima del risultato. Questa squadra è formata al novanta percento da ragazze alla prima esperienza, o che non erano state riconfermate o ancor più grave che avevano abbandonato, ecco perché i nostri successi hanno un peso specifico differente. Alla Bicocca ho trovato la realtà su misura per me».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Cus Bicocca e Davide Piccarreda per la disponibilità.

Chieti; doppio pareggio con Crotone e Lecce

Foto: Chieti Calcio Femminile

Sono state due partite diverse: a Lecce match molto combattuto con le padroni di casa decise a vincere per provare il sorpasso in classifica con il Chieti che trova il definitivo 1-1 sul filo di lana con Chiellini dopo essere andato sotto a venti minuti dal termine, a Crotone un primo tempo equilibrato ed un secondo con tante occasioni da gol per conquistare i tre punti, purtroppo non andate a buon fine. Alla fine comunque sono due risultati positivi viste anche le tante vicissitudini avute dalla squadra in tutti questi mesi, ma anche durante la doppia trasferta.

A Lecce ottimo l’approccio della squadra di Lello Di Camillo. Ad inizio partita doppia occasione per D’Intino che in entrambe le occasioni tira fra le braccia di Prieto. Al 20′ l’azione più contestata del match: in area neroverde una giocatrice leccese frana su Falcocchia e rimane a terra, il direttore di gara lascia proseguire il gioco, il pallone finisce sui piedi di Felline che dalla distanza insacca a porta vuota, ma pochi secondi prima del suo tiro lo stesso direttore di gara fischia annullando di fatto la validità del gol fra la contestazione delle salentine. Occasionissima a metà primo tempo per il Chieti con Carnevale che di punta sfiora il palo. Sul finale una bella azione prolungata sotto porta è conclusa dal tiro dal limite di  Barbarino con un difensore che salva prima che il pallone entri in porta. Si va dunque al riposo sullo 0-0 con il Chieti che forse ha qualcosa in più da recriminare del Lecce.

Nel secondo tempo la partita cambia radicalmente: il Lecce rientra più agguerrito in campo mettendo più volte in difficoltà le neroverdi, con Falcocchia che si erge a protagonista con alcune decisive parate. Il  vantaggio del Lecce arriva al 24′: palla in verticale a scavalcare la difesa del Chieti, D’Amico calcia, Falcocchia tocca il pallone che finisce comunque in rete. Qualche minuto dopo secondo giallo per Di Sebastiano e il Chieti rimane in dieci. La squadra non si scoraggia e a un minuto dalla fine trova il pareggio con un colpo di testa vincente di Chiellini. Alla fine un pareggio sostanzialmente giusto per quanto visti nei novanta minuti di partita.

Con il Crotone gara ancora più difficile viste le assenze della squalificata Di Sebastiano e di Di Domenico, quest’ultima infortunatasi a Lecce, ma anche un fastidioso virus che indebolisce non poco Iannetta e Barbarino che stringono comunque i denti e vanno in campo, ed anche la stessa Di Domenico. Di fronte un agguerrito Crotone deciso a far punti per tirarsi fuori dalla zona playout. Primo tempo abbastanza equilibrato. Al quarto d’ora gran tiro di Carnevale che sfiora l’incrocio dei pali. Al 20′ la stessa Carnevale si fa male e deve lasciare il campo. Altra occasione sul finale di tempo con Iannetta che davanti al portiere prova il pallonetto, ne viene fuori un tiro abbastanza sbilenco, Barbarino arriva in corsa, calcia bene, ma il pallone finisce fra le braccia del portiere. Si va dunque negli spogliatoi a reti inviolate. Al rientro in campo il Chieti appare meglio organizzato. Dopo pochi minuti D’Intino tira, ma il portiere del Crotone sventa l’occasione. Alla mezzora una punizione di Passeri è deviata in maniera provvidenziale dal portiere che toglie la palla dal sette. Un’altra grande occasione per il Chieti nasce da un calcio d’angolo con Di Gesualdo che arriva in corsa e impatta il pallone di interno piede lambendo il palo. Verso la fine del match è Liberatore a sfiorare l’incrocio dei pali. Dunque tante occasioni che avrebbero potuto portare ad una vittoria del Chieti che per quanto visto in campo sarebbe stata meritata: finisce invece 0-0.

Queste le formazioni iniziali del Chieti nelle due partite.

Contro il Lecce: Falcocchia, Di Gesualdo, Di Sebastiano, Liberatore, Chiellini, Di Domenico,  Carnevale, D’Intino, Barbarino, Passeri, Gissi.

Contro il Crotone: Falcocchia, Di Gesualdo, Tucceri, Liberatore, Iannetta, Chiellini, Carnevale, D’Intino, Barbarino, Passeri, Gissi.

CUS Milano: soddisfazione per la salvezza delle milanesi

Credit: Cus Milano Statale Futsal Project

È tutto vero, ma è ancora difficile da credere: al termine di una partita al cardiopalma, la squadra di calcio a 5 femminile del Futsal Project targato CUS Statale e CUS Milano batte 6-5 la Polisportiva 1980 e, complice i risultati favorevoli dagli altri campi, trova la salvezza diretta in Serie A2, senza dover passare dai playout.

Nell’ultima giornata di campionato del Girone A della Serie A2 succede veramente di tutto. Al termine del primo tempo le ragazze di mister Stefano Cocchini sono sotto per 0-3, dopo 20 minuti effettivi dove viene concesso troppo spazio alle iniziative delle ospiti, arrivate dall’Emilia Romagna senza nulla in più da chiedere al loro campionato (già salve e fuori dalla zona playoff) ma con la grinta e la voglia di chiudere la loro stagione con un successo.

Qualcosa, però, è scattato negli spogliatoi durante l’intervallo: la reazione, di rientro in campo, è quella giusta. L’episodio che cambia la gara arriva dopo 4 minuti e 27 di gioco: Camilla Cardoso supera il portiere ma prima di depositare il pallone in rete viene stesa dall’estremo difensore della Polisportiva 1980. Nessun dubbio per l’arbitro: calcio di punizione dal limite e cartellino rosso. In superiorità numerica, le ragazze del Futsal Project trovano il gol del 3-1 con Chiara Ciampanelli.

La rimonta sembra possibile e mister Cocchini si gioca quindi la carta del portiere di movimento, schierando di fatto una giocatrice di movimento nel ruolo di portiere per poter attaccare in superiorità numerica nella metà campo avversaria. La porta resta però vuota e la doccia gelata arriva al minuto 10.53 quando la Polisportiva recupera palla e firma il 4-1.

Mancano 9.07 minuti effettivi al termine della gara, il gol del 4-1 sembra mettere la parola “fine” sulle speranze di salvezza diretta del Futsal Project, con l’ombra dei playout a incombere sulle spalle di mister Cocchini e delle sue ragazze. E, invece, è solo l’inizio di una meravigliosa storia da raccontare.

Una magia di Camilla Cardoso al minuto 10.53 riporta le due squadre a 2 gol di distanza. È tempo allora di continuare a inistere con il portiere di movimento che, finalmente, porta i suoi frutti. Giulia Lorusso perfettamente smarcata sul secondo palo deve solo spingere in rete il pallone del 3-4 al minuto 12.10. La rimonta a questo punto è a portata di mano e si concretizza 50 secondi più tardi: quando il cronometro scocca il tredicesimo minuto effettivo di gioco, Chiara Ciampanelli firma la sua personale doppietta che vale il 4-4.

Il pareggio, però, non basta: sono 3 i punti di ritardo sulle altre squadre impegnate nella bagarre per la salvezza diretta (Futsal Hurricane, Corticella e Bagnolo) e per sperare nel ‘miracolo’ della salvezza diretta serve vincere contro la Polisportiva 1980 e ricevere buone notizie dagli altri campi.

A spezzare l’equilibrio ci pensa allora Ludovica Poles: dopo oltre 10 anni di presenza nella squadra di calcio a 5 femminile della Statale, la numero 3 in maglia verde sceglie il minuto 15.13 della gara con la Polisportiva per segnare il gol più importante della sua carriera statalina. Un tiro tanto potente quanto preciso, un macigno che si va a infilare nell’angolino in basso a destra per il soprasso. Come in una favola, è l’altro veterano della squadra Valentina Giordi, capitano di giornata vista l’assenza di Maria Malgrati, a recuperare palla e piazzare il punto del 6-4 quando sul cronometro mancano 3 minuti e 49 secondi effettivi al termine della gara.

5 minuti e 18 secondi effettivi: tanto è passato tra il gol del 2-4 e il gol del 6-4. Cinque reti tra il minuto 10.53 e il minuto 16.11 per sigillare la salvezza diretta in Serie A2. Un ‘miracolo’ nel ‘miracolo’ se si considera che fino a prima della gara contro la Polisportiva 1980 avevano faticato molto a trovare la via del gol: prima di domenica erano 42 i gol realizzati in tutta la stagione, solamente 16 dei quali segnati tra le mura amiche.

A rendere ancora più frizzante il finale di partita ci pensa il gol del 6-5 firmato dalla Polisportiva 1980 a 3 minuti e 44 dalla fine della gara. A nulla serve, però, l’assedio finale delle ospiti: a referto viene mandato il 6-5 in favore del Futsal Project. Dagli altri campi si confermano le notizie positive che vedono, al termine di tutte le partite, Futsal Hurricane, CUS Milano e Corticella tutte a quota 23 punti. La classifica avulsa (quella che tiene conto dei risultati maturati negli scontri diretti quando 3 o più squadre arrivano a pari punti) vale però la salvezza diretta e il sogno di continuare a giocare nel Campionato Nazionale di Serie A2 femminile anche nella stagione 2023/2024.

UFFICIO STAMPA CUS MILANO

Giulia Ferrandi: “Passo dopo passo verso il nostro obiettivo! Forza Napoli sempre”

Nell’ultimo turno di Serie B il Napoli ha battuto la Lazio, in trasferta, per 1-2 prendendosi la vetta della classifica, a tre turni dalla fine del campionato. Grande la soddisfazione in casa partenopea come dimostrato da Giulia Ferrandi, centrocampista classe ’92 ex Lazio, che tramite i proprio social ha postato:
“Siamo state pazienti, determinate e abbiamo messo in campo tutta la passione possibile.
Come una cosa sola. Immense, questo +3 ha un valore doppio! Passo dopo passo verso il nostro obiettivo! Forza Napoli sempre. Sabah Seghir il tuo primo goal con questa maglia direi che l’hai fatto brutto e poco importante”.

Sara Borello, Pinerolo: “Vogliamo chiudere bene il campionato senza abbassare mai la testa”

Nell’ultimo turno di Serie C, nel girone A, il Pinerolo ha ceduto alla Solbiatese per 1-3. Le piemontesi vedono cosi allontanarsi la possibilità di promozione diretta, alle porte della sfida contro il Pavia capolista. A regalarci qualche battuta, sul momento della squadra, è stata Sara Borello, difensore classe ’98.

“La gara di domenica era una partita cruciale per noi. Sapevamo valesse come una finale, non potevamo permetterci di sbagliare. Sapevamo anche che la Solbiatese era una buona squadra con alcune individualità davvero forti a cui bisognava fare attenzione. È successo tutto in una quarantina di minuti: loro sono subito andate in goal, noi dopo un paio di minuti siamo state brave a riequilibrare il punteggio. Sembrava che da lì in avanti dovesse essere una partita molto combattuta poi però, sono arrivati i loro due goal fotocopia, nati e conclusi per una serie di nostri errori che ci hanno un po’ tagliato le gambe. La partita ha iniziato a diventare frenetica perché noi non potevamo permetterci né un pareggio né tantomeno una sconfitta. Dopo ci siamo viste annullate un goal per un dubbio fuorigioco, non ci è stato concesso un rigore evidente ed è stata espulsa Ceppari, dopo un fallo di reazione dopo falli continuativi Ci ha dato fastidio tutto ciò ma so che sono polemiche fine a se stesse, su cui a conti fatti non bisogna aggrapparsi più di tanto. Potevamo e dovevamo sbagliare meno, fare molto meglio. Ora c’è rammarico per quello che sarebbe potuto essere ma che probabilmente non sarà. Non per questo getteremo la spugna, vogliamo comunque chiudere bene il campionato senza abbassare mai la testa”.

“La prossima sarà una partita ovviamente difficile contro una squadra che sta dimostrando di meritare la posizione attuale in classifica e che, con ogni probabilità, vincerà il campionato. Oltre ad avere dei singoli forti ed un cecchino come Codecà, hanno una rosa lunga e completa in tutti i reparti. Noi però non vogliamo dare loro la soddisfazione di vincere nel nostro Barbieri, quindi siamo pronte ad archiviare la partita passata, rimboccarci le maniche e tirar fuori tutto l’orgoglio e la grinta che abbiamo. Sarà difficile perché loro sono in un momento di forma strabiliante, ma se siamo rimaste in alto per tanto tempo è perché siamo forti anche noi e io credo tantissimo nelle capacità e nella voglia di lottare della mia squadra”.

“Il girone A è veramente di alto livello, direi il girone più combattuto ed avvincente. Il fatto che le teste di serie, noi comprese, combatteranno e ci crederanno fino all’ultima giornata, finché la matematica non ci condanna, ne è la dimostrazione. Al di là di queste quattro, ogni squadra è insidiosa ed è in grado di far perdere punti anche alle “grandi”, per questo non abbiamo mai dato nessuna gara per scontata. A me personalmente hanno stupito il Meda e lo Spezia, contro di noi hanno avuto una grinta invidiabile”.

“Il nostro campionato è iniziato un po’ in salita. Alla prima partita, abbiamo subito un colpo basso che alla lunga sicuramente ha pesato: dopo appena mezz’oretta si è rotta il crociato una giocatrice che, coi suoi 15 goal a stagione almeno, è sempre stata determinante. La seconda partita abbiamo perso in malo modo con l’Ivrea. Poi però abbiamo preso consapevolezza delle nostre capacità e ci siamo riprese. Abbiamo sempre vinto, scontri diretti compresi, fino a dicembre quando abbiamo incontrato il Pavia. Nel girone di ritorno probabilmente abbiamo sentito tanto la stanchezza, perché per via di infortuni, espulsioni, e varie sfortune che perseguitano il Pinerolo da anni, abbiamo sempre avuto una rosa corta, e questo alla lunga si paga. Nonostante ciò, c’è stato tanto di buono in quello che abbiamo fatto ed è su questo che dobbiamo focalizzarci per concludere al meglio il campionato e per ripartire forte da subito il prossimo anno. Sono orgogliosa del percorso di ognuna come singolo e dell’insieme come squadra. Chi ci ha sempre tenuto ha dato il 100% ad ogni occasione concessa. In campo come fuori, siamo un gruppo fantastico, forte e coeso che merita tanto, e comunque finirà quest’anno, avremo sicuramente delle ottime basi da cui poter ripartire la prossima stagione. Sono sicura che con qualche innesto in più sarà difficile per tutti fermarci”.

“A livello personale la mia stagione è stata un po’ sottotono, avrei voluto fare meglio: mi rendo conto che le mie compagne e il nostro mister Tatiana Zorri ripongono tanta fiducia in me, mi reputano una pedina importante; proprio per questo avrei voluto ripagare il tutto facendo di più. Non sono mai stata una grande marcatrice, tutt’altro, però mi piace poter far segnare le mie compagne e quest’anno in fase offensiva sono stata poco incisiva. È stata una stagione strana per me. C’è stato un periodo ad inizio anno in cui ero veramente demoralizzata a livello calcistico, non mi ricordo nemmeno bene per cosa, ma fortunatamente la squadra mi è sempre stata affianco e ha fatto tanto per tirarmi su. A fine gennaio invece sono dovuta rimanere ferma per quasi due mesi a causa di una frattura scomposta di radio e ulna procurata contro il Meda. Sono cose che possono succedere ma che ovviamente influiscono sul rendimento. È importante però essere consapevoli dei propri mezzi, delle proprie capacità, delle proprie caratteristiche, tenere a mente quanto di buono e utile sono riuscita a fare. E io, davvero, sono grata di poter sudare questa maglia, poter aiutare e dare il mio contributo ad una squadra che per me è tanto di più”.

Tatiana Bonetti, Inter: “Il mio rientro in campo? Una nuova ripartenza”

Credit Photo: Andrea Amato

Dopo il pari per 2-2, in rimonta, contro la Juventus, di domenica scorsa, Tatiana Bonetti ha lasciato qualche battuta ai microfoni del club milanese. Queste le parole della punta nerazzurra classe ’91 rilasciate ad Inter TV:
“Non era facile rimontare, visto lo svantaggio di 2-0 dopo pochi minuti. Abbiamo dovuto mantenere la lucidità e siamo state brave a non mollare. Noi sapevamo che in qualsiasi momento la situazione potesse cambiare e personalmente ho apprezzato la volontà della squadra di crederci sempre. Abbiamo ottenuto un punto che ci regala indubbiamente morale. Ora dobbiamo allenarci bene per affrontare le ultime tre partite con la determinazione vista contro la Juventus. Personalmente non vedevo l’ora di rientrare e rivivere le emozioni del campo. Sono contentissima e ne avevo bisogno, è stata una ripartenza per me. La prossima gara sarà con la Fiorentina, non sarà facile ma ci sono molti segnali positivi”.

Gaia Barbini, Solbiatese: “Lavoriamo sodo al servizio di una squadra che è temibile e lo sarà anche in futuro”

Nell’ultimo turno di Serie C, nel girone A, l’Azalee Solbiatese ha vinto con il Pinerolo per 1-3. Le lombarde rafforzano cosi una classifica già buona in vista della gara con l’Angelo Baiardo. A regalarci qualche battuta, sul momento della squadra, è stata Gaia Barbini, punta classe ’98.

L’ultima partita che abbiamo disputato è stata molto positiva per noi, sia a livello di morale che di gioco. Siamo riuscite a tirare fuori l’orgoglio, contro una squadra forte che si stava giocando il campionato. Da parte nostra abbiamo fatto un bel gioco, siamo state aggressive e abbiamo ottenuto tre punti non fondamentali per questo campionato ma importanti per ripartire il prossimo anno con la consapevolezza che non siamo inferiori a nessuno. La prossima gara è una partita sulla carta più facile rispetto a quella appena disputata ma che può metterci più in difficoltà. Non bisogna prendere sotto gamba gare del genere nonostante il risultato dell’andata. Dobbiamo entrare convinte perché comunque loro hanno fatto degli ottimi risultati nel girone di ritorno”.

“Il nostro girone, come sempre o comunque in generale, è quello con tante squadre di livello e quest’anno è stato abbastanza combattuto. Secondo il mio punto di vista ci sono molte squadre interessanti ma nessuna che emerge particolarmente rispetto alle altre in vetta alla classifica. Vincerà sicuramente chi ha meritato di più, è stata una bella sfida per tutto l’anno.  Noi nonostante una rosa ridotta siamo riuscite a fare bene, a parer mio. Potevamo fare meglio ma c’è sempre da imparare. Siamo riuscite a battere squadre di alta classifica e abbiamo perso contro squadre messe meno bene. Abbiamo avuto delle disattenzioni e abbiamo lasciato punti importanti che potevamo sicuramente fare, ormai è il passato. Siamo già proiettate per il futuro e per finire al meglio questo campionato che sicuramente non ci ha visto  spettatori”.

“Io credo di avere disputato una buona stagione, nonostante una pausa di due partite per un semplice intervento. Potevo fare sicuramente di più, ma sono soddisfatta dei risultati ottenuti. Mi impegnerò a fare meglio l’anno prossimo come ogni stagione. Resta sempre da lavorare sodo e migliorare, ognuno a livello personale, per aggiungere un prezioso contributo ad una squadra che è temibile e lo sarà anche in futuro”.

Vera Indino, Lecce Women: “Le ragazze hanno dato tutto, non potevo chiedere di più”

Sulla sconfitta contro il Trastevere, rimediata nel secondo tempo, è intervenuta l’allenatrice Vera Indino. A seguire le sue dichiarazioni

“Purtroppo – ha detto a fine partita l’allenatrice Vera Indino – nella seconda parte del match la mia squadra è calata vistosamente, ho dovuto fare quattro sostituzioni a causa dei crampi, le ragazze hanno dato tutto, non potevo chiedere di più. Sapevamo benissimo che avremmo sofferto nella terza partita di questo tour de force, poi è arrivato pure il primo caldo della stagione a complicare la situazione. Il Trastevere ha fatto valere la sua freschezza fisica e soprattutto l’esperienza delle sue calciatrici, tutte con un passato importante in categorie superiori. Io però continuo ad essere orgogliosa delle mie ragazzine, abbiamo cominciato un percorso con un gruppo di calciatrici nate negli anni 2006, 2007 e 2008 e lo portiamo avanti convinte di essere sulla strada giusta. Accettiamo la sconfitta con serenità e da domani cominceremo a pensare al prossimo impegno. Ne approfitto per fare i complimenti al direttore di gara, a mio parere uno dei migliori della categoria: ha diretto una partita difficile con grande personalità”.

Cesena, mister Ardito: “La squadra ha fatto l’ennesima grande partita. Lazio? Cercheremo di metterle in difficoltà”

Photo Credit: Cesena Femminile

Nell’ultimo turno il Cesena ha battuto in trasferta la Torres, alla ricerca di punti per la salvezza in Serie B. Al termine della gara con le sarde a parlare ai microfoni del club romagnolo è stato mister Ardito che sul momento delle bianconere, seste in classifica, ha dichiarato:

La squadra ha fatto l’ennesima grande partita, il risultato poteva essere molto più rotondo. Abbiamo mancato troppi gol, ma quello che ho visto è stato un grande Cesena che nonostante abbia raggiunto la salvezza a dicembre, sta continuando a fare risultati importanti. Stiamo lavorando sempre al massimo negli allenamenti tra settimana e questo poi si vede in partita alla domenica. Oggi giocavamo contro una squadra in piena lotta per la salvezza, le motivazioni potevano essere a vantaggio loro ma così non è stato.  L’unico aspetto negativo è stato il non riuscire a trovare la terza rete, poiché così la partita è stata in bilico fino alla fine e una mischia in area o una palla da fermo potevano farti subire il pareggio in una partita dominata. Questo fa parte del percorso di crescita di una rosa molto giovane che anche oggi nell’emergenza ha saputo adattarsi, compattarsi e giocare anche un buon calcio. Domenica arriva la Lazio, squadra che rispettiamo, faremo la nostra partita cercando di metterle in difficoltà. Noi per primi ci teniamo a fare risultato per continuare la striscia positiva.  Sarà una gara molto aperta, loro vorranno sicuramente rifarsi dopo la sconfitta contro il Napoli ed avranno bisogno di vincere per rimanere tre le prime due posizioni, come detto da parte nostra c’è la voglia di continuare a fare bene e a migliorare la classifica. Sappiamo il valore delle avversarie ma non ci tiriamo indietro!”.

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