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Beatrice Merlo, Inter: “Felice del rinnovo. In nerazzurro ricorderò il recente gol alla Juventus”

Credit Photo: Andrea Amato

Denise Lai, Shardana Futsal: “Contenta di aver conosciuto questo sport e di essermi messa alla prova in una categoria così importante”

Turno di sosta alle porte per lo Shardana Futsal, squadra rossonera del girone B di Serie A2 di calcio a 5 femminile. Il team sardo è alla ricerca della permanenza nella categoria senza passare dai play-out: nella formazione isolana a regalarci qualche battuta è stata Denise Lai, classe 2004, che ci ha dichiarato:

“Nell’ultima gara prima della pausa, abbiamo affrontato una squadra forte e organizzata come La 10. Noi abbiamo fatto una buona gara, mettendo in difficoltà per diversi tratti della gara le avversarie. La prossima gara sarà contro il BRC. Sarà una partita molto importante per noi. I 3 punti ci darebbero la salvezza matematica. Quindi vogliamo far bene”.

“Come primo anno di serie A2 per la società, e per molte di noi, posso dire che è stato fatto un buon lavoro. Abbiamo pagato d’inesperienza sotto molti aspetti, ma ci siamo tolte anche diverse soddisfazioni. Il girone competitivo, non facile. Un buon banco di prova per una squadra neopromossa coma la nostra .Noi siamo una squadra molto giovane. Abbiamo affrontato con più difficoltà il girone di andata, in quanto alcune di noi vengono dal calcio a 11, e quindi hanno avuto bisogno di più tempo per capire il calcio a 5. Nel girone di ritorno siamo cresciute singolarmente e nel collettivo, e ciò ci ha permesso di giocare meglio e ottenere determinati risultati”.

“Posso definire la mia stagione positiva. Sono contenta di aver conosciuto questo sport e di essermi messa alla prova in una categoria così importante. Felice per i risultati raggiunti, personali e di squadra”.

Leunora Xhemaj, Rinascita Doccia: “Spero di togliermi tante soddisfazioni con questo gruppo nonostante le difficoltà che stiamo incontrando”

Nelle ore scorse in casa Rinascita Doccia, squadra del girone B di Serie C, a parlare ai nostri microfoni è stata Leunora Xhemaj, attaccante classe 2003, che sull’ultimo periodo delle toscane ci ha raccontato:2
“La partita contro il Portogruaro è stata complicata soprattutto a livello fisico, ma nonostante questo siamo riuscite a fare una grande prestazione e abbiamo dominato per la maggior parte della partita.
Nel secondo tempo ci siano trovate sotto per 2-1 ma ci sembrava un’ingiustizia perdere la partita e siamo state brave a non mollare e a portare a casa almeno il pareggio anche se con molti rimpianti per non aver ottenuto la vittoria”.

“La prossima gara contro il Bologna sarà una partita molto difficile perché è una della squadre più forti del campionato: stanno vincendo il nostro girone, non hanno ancora perso una partita, chissà. Qualsiasi partita per noi è fondamentale per cercare di riagganciare la zona play out e vogliamo fare punti anche in casa delle prime della classe.
Andremo là con la consapevolezza che ce la possiamo tranquillamente giocare, dimostrando il nostro valore e lottando come sappiamo fare cercando di limitare le grandi individualità che hanno in squadra”.

Il nostro girone è molto tosto soprattutto per una squadra composta per la maggior parte da ragazze giovani e alla prima esperienza in questa difficile ma stimolante categoria.
Molte squadre del nostro girone potrebbero fare tranquillamente una serie B ma quelle che mi hanno impressionato di più sono il Lumezzane e il Bologna, due squadre veramente di alto livello”.

“Per quanto mi riguarda venendo da un campionato primavera con la Fiorentina ho avuto la fortuna di fare la mia prima esperienza in un campionato di serie C giocando con il Rinascita Doccia dove fin da subito mi sono trovata benissimo sia con le compagne che con il mister. Spero di togliermi tante soddisfazioni con questo gruppo nonostante le difficoltà che stiamo incontrando in questo campionato e sono convinta che la mia squadra possa dimostrare ancora di valere questa categoria continuando a lottare sempre unita per lo stesso obbiettivo”

Valeria Dilettuso, Trastevere: “Quella contro la Res sarà la partita del dentro o fuori; un risultato positivo è fondamentale per crederci”

Nel campionato di serie C, girone C, è attesissimo lo scontro diretto tra il Trastevere a quota 59 punti e la capolista Res Roma VIII (66 punti). Entrambe le squadre sono agguerritissime, consapevoli che questa partita potrebbe essere quella decisiva per segnare le sorti del campionato, con le Leonesse del Trastevere, che dopo aver perso qualche punto di troppo nei primi scontri di campionato, stanno ora mostrando un’ottima condizione fisica, anellando una vittoria dopo l’altra.

La nostra redazione ha voluto intervistare Valeria Dilettuoso, portiere del Trastevere, che ha così risposto alle nostre domande.

Valeria, come commenti l’ultimo successo ottenuto in campionato contro il Grifone, cosa è cambiato rispetto agli scontri di Coppa?
“La partita con il Grifone l’abbiamo approcciata in maniera differente dalle altre due (quella di andata e di coppa) e la conseguenza si è vista! Siamo state brave a chiudere la partita il primo tempo e il secondo abbiamo provato tanto a livello individuale e di squadra!”

Vi attende ora una partita decisiva, quella contro la Res Roma VIII, che finora ha sbagliato poco.
“Riprendere il campionato con una partita così importante non sarà facile! Ma questa è la partita del “dentro o fuori” è fondamentale fare un risultato positivo per poterci credere!”

L’introduzione del professionismo nel calcio femminile ha secondo te avuto ripercussioni anche nelle serie minori?
“Sicuramente con questo ingresso del professionismo in Serie A ha, per forza di cose, alzato anche il livello di B e di C! Rispetto ai campionati più nordici (parere personale) secondo me, il girone C è mezzo passo indietro! Ma la differenza con gli altri gironi, rispetto agli altri anni, è sicuramente diminuita!”

La squadra sta dimostrando di essere in ottime condizioni fisiche incanalando un successo dietro l’altro, ciò nonostante pesa ancora il distacco di 7 punti dalla capolista.
“L’anno non è ancora finito ed è ancora lunga visto che mancano 8 partite! Fino8ra è andata bene ma potevamo fare di meglio, perché qualche punticino lo abbiamo perso per strada!”

Vuoi fare un tuo bilancio personale della stagione finora condotta?
“Per me finora è stata un’annata positiva, anche se ogni occasione penso “ma se avessi fatto in questo modo invece di quest’altro?”, perché per me e per il portiere in generale, migliorare la frazione di secondo è fondamentale!”

Qual è lo spirito con cui entri in campo ad ogni partita?
“Per me non è importante uscire imbattuta, è importante riuscire a dare il massimo in ogni occasione in cui sono chiamata in causa, anche perché davanti a me ci sono altre 10 giocatrici che, oltre ad avere come obbiettivo di segnare hanno anche quello di non subire”

Elena Cascarano, Lecco: “La passione e la voglia per il calcio mi hanno convinta a non smettere, a Lecco per chiudere la mia carriera”

Photo Credit: Elena Cascarano

Il Lecco, al suo debutto in Eccellenza Lombardia, occupa la sesta posizione con quarantacinque punti in venticinque gare disputate in questa stagione, più un match da recuperare contro la 3Team Brescia Calcio, e nel ventiseiesimo turno le blucelesti hanno sconfitto per 5-0 il Città Di Brugherio: in rete sono andate Camilla Galbusera, doppietta per lei, Laura Cappelletti, Chiara Porcaro e Lucrezia Invernizzi.
La squadra allenata da Monica Iustoni, passata la pausa pasquale, inizierà il suo finale di campionato, cominciando domenica in casa del Crema 1908 per la quart’ultima giornata.
Per queste ultime gare di stagione il gruppo avrà bisogno di elementi che possono fare la differenza, soprattutto a livello di esperienza, e il Lecco ce l’ha: si tratta di Elena Cascarano, centrocampista classe ’89 che, dopo anni vissuti al Como 2000 e Como Women ha deciso di ripartire indossando quest’anno la divisa lecchese. La nostra Redazione ha raggiunto Elena, che attualmente ha messo a referto tre gol, per risponderci ad alcune domande.

Elena cosa vuol dire per te il calcio?
«Il calcio per me è passione. Quando entro in quel rettangolo verde penso solo a divertirmi e a godermi il momento. Oltre a questo, il calcio è una scuola di vita: ho imparato a condividere, a relazionarmi con persone totalmente diverse tra loro, a gestire emozioni, a risolvere problematiche, a creare rapporti di amicizia».

Chi ti ha dato la passione per il pallone?
«Questa passione è nata da bambina quando andavo a vedere le partite di mio papà. Ai tempi lui allenava una squadra di adulti dell’oratorio e io aspettavo che finisse allenamenti o partite calciando un pallone fuori dal campo. Finché un giorno mi ha portato agli allenamenti della squadra dei più piccoli e da lì mi sono innamorata ancor di più di questo sport».

Come hai capito che il centrocampo sarebbe stata la tua zona di riferimento?
«La fisicità non è mai stata una mia grande caratteristica ma fin da piccola avevo il piacere di costruire gioco per gli altri. Mi piaceva correre, dribblare e giocare la palla ai compagni in modo che potessero calciare. Ho iniziato a giocare da esterno ma poi nel corso degli anni sono riuscita a sperimentare diversi ruoli. Credo che un giocatore debba essere duttile per essere sempre utile al mister».

La tua carriera è legata ai tuoi vent’anni vissuti al Como: cosa ti ha dato questa maglia?
«Dopo aver giocato con i maschi del paese sono subito passata a Como. Era la realtà di buon livello più vicina a casa, e per vent’anni ho sempre indossato la stessa maglia. Sono nata in provincia di Como, e per un bambino e, per una bambina nella squadra della propria città, è un grandissimo onore e traguardo. Ho sempre cercato di dare il massimo per questi colori, ed è stata una delle mie priorità per tanti anni, pur non potendo essere una professionista».

Qual è la gara che ti ha lasciato più soddisfazioni col Como?
«In vent’anni riuscire a racchiudere tutto in una partita è davvero difficile. Tutte le partite di spareggio per salire o scendere di categoria le ricordo sicuramente con affetto e con emozione. La più recente e la più significativa però è stata contro Sassuolo nella fase a gironi di Coppa Italia: una realtà di B come il Como contro una realtà di Serie A. Un traguardo storico per noi e una partita giocata con un cuore enorme. Abbiamo pareggiato uno a uno e passato il turno per differenza reti. È stata la mia ultima gara con il Como».

Ma ora siamo al presente, e il Como Women ora è in Serie A e sta lottando per restarci. Pensi che la squadra possa centrare la salvezza?
«Il Como, in questi ultimi anni, ha lavorato bene per mettere a disposizione delle ragazze un ambiente professionale e competente per raggiungere ottimi traguardi sportivi. L’anno scorso abbiamo ottenuto la promozione in Serie A e, quest’anno, è stata costruita una squadra che potesse competere con tutti per rimanere in categoria. Il livello è sempre più alto, ma conosco buona parte delle ragazze e dello staff, e so che Como ha quel qualcosa in più nel cuore, nella fame e nella determinazione per giocarsi queste ultime partite con il coltello tra i denti».

Quest’anno hai deciso di andare in Eccellenza giocando per il Lecco. Perché hai deciso di scegliere questo club?
«L’anno scorso avevo deciso di smettere, poiché non riuscivo più a conciliare lavoro e calcio come avrei voluto fare. Durante l’estate ho avuto alcune proposte da categorie inferiori, e sono stata combattuta per parecchie settimane. Alla fine, la passione e la voglia di giocare, mi hanno convinta a non smettere, e ho scelto Lecco per concludere la mia carriera».

Quanto è importante per te avere la tua presenza in questo gruppo?
«A Lecco ho trovato un gruppo di ragazze giovani, molto legate tra loro e con tanta voglia di imparare. Fin da subito mi hanno accolta con entusiasmo».

Tu, in questa stagione, hai messo a referto tre marcature. Sei contenta del tuo attuale score?
«Come dicevo prima, fare gol non è mai stata la mia priorità e non è uno dei miei punti di forza. Avrei sicuramente potuto fare meglio, ma sono molto altruista quando gioco, e mi soddisfa di più recuperare una palla e giocarla ad una compagna».

Il Lecco, da neopromossa, è al sesto posto in Eccellenza Lombardia. Soddisfatta dell’attuale piazzamento che ha la squadra?
«Ad inizio stagione non conoscevo né il livello della squadra né il livello della categoria, e non potevo quindi pormi nessun obiettivo sportivo e di risultato. Oggi dico che, per la rosa che abbiamo e per il livello delle altre squadre, avremmo potuto puntare al podio. Mancano ancora cinque gare, e cercheremo di fare il massimo per arrivarci più vicino possibile».

Qual è la partita disputata col Lecco che ti ha dato soddisfazioni? E qual è la gara che avresti voglia di rigiocare?
«Le partite più avvincenti, secondo me, sono state quelle con il Lesmo. Siamo due buone squadre, e giochiamo entrambe un buon calcio. All’andata abbiamo vinto uno a zero, e abbiamo disputato un’ottima gara. Quella che invece avrei voluto disputare nuovamente è il pareggio con Brugherio all’andata: vincevamo ter a zero e abbiamo pareggiato tre a tre, pur essendo in superiorità numerica. Sono partite e punti che non puoi buttare via in questo modo».

Parliamo della partita vinta dal Lecco contro il Brugherio di quasi due settimane fa. In che modo la squadra ha ottenuto questo successo?
«Al ritorno con il Brugherio abbiamo giocato un’ottima partita. Abbiamo creato diverse occasioni e siamo riuscire a finalizzarle».

La pausa sta finendo e il Lecco andrà in casa del Crema e, all’andata, la partita è finita in favore delle cremine. C’è voglia di rivincita in vista della partita di domenica?
«Domenica giocheremo a Crema. So che, oltre ad essere una squadra ben organizzata, è anche un campo difficile su cui giocare. È la squadra che, per organizzazione di gioco, mi ha forse stupito maggiormente nel girone di andata, e sono convinta che saranno ancora più determinate, vista la posizione in classifica e i risultati ottenuti. Noi, di solito, con le squadre più organizzate riusciamo ad esprimere un miglior calcio e spero, quindi, che sarà una bella partita».

Che idea ti sei fatta sul campionato lombardo di Eccellenza?
«Il campionato di Eccellenza è molto eterogeneo. Ci sono squadre che possono competere in Serie C e, altre, invece, che sono molto più da Promozione che da Eccellenza».

Qual è la squadra del torneo di Eccellenza Lombardia che ti ha sorpreso di più?
«Il Crema mi ha stupito per organizzazione e professionalità, ma anche la 3Team mi è sembrata un’ottima realtà che ha voglia di creare un progetto che duri nel tempo».

Che aspettative hai sul calcio femminile in Lombardia?
«In Lombardia ci sono sempre state più ragazze che giocano a calcio rispetto ad altre regioni e, di conseguenza, più realtà a disposizione. Realtà di alto livello hanno sempre più scelta e possibilità di fare selezione. Spero, quindi, che il livello si alzi ancora di più, in modo da attirare maggiormente l’attenzione verso questo movimento».

Com’è la tua vita fuori dal campo?
«Fuori dal campo ho una vita molto impegnata. Insegno Scienze motorie in una scuola media e in una scuola superiore di agraria. Mi piace moltissimo stare a contatto con ragazzi di diverse età, perché sto imparando tantissimo da ciascuno di loro. Oltre a questo, alleno una squadra di 2014 a Erba. Nel tempo libero amo scoprire posti nuovi in compagnia delle mie amiche».

Cosa ti aspetti dal tuo futuro?
«Mi piacerebbe crescere sempre di più professionalmente e personalmente. Mi piace donare la mia esperienza ai più giovani. Qualche anno fa ho fatto il corso UEFA B per potermi aprire delle porte anche sul fronte calcistico che non vorrei abbandonare. In passato ho allenato categorie giovanissime a Como, e magari in futuro mi ritaglierò dello spazio per poter tornare ad allenare nel femminile».

Cosa vuoi dire alle tue compagne del Lecco in vista delle partite finali del campionato?
«In questo rush finale chiedo alle mie compagne di tirare fuori le ultime forze a disposizione per fare più punti possibili, e per toglierci più soddisfazioni possibili. È sempre bello finire positivamente per poi recuperare più facilmente energie per la prossima stagione».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia il Calcio Lecco 1912 ed Elena Cascarano per la disponibilità.

Marta Di Palma, Vis Mediterranea Soccer: “Nuovo ruolo? Qui sento di aver trovato il mio equilibrio”

Nel girone C di Serie C la Vis Mediterranea Soccer ricopre il quinto posto con 43 punti raccolti in 23 gare giocate. Nell’undici campano capitanato da Giulia Olivieri presente anche la giovane classe 2003 Marta Di Palma, difensore che abbiamo raggiunto per qualche battuta sulla stagione in corso:

“Stiamo vivendo un periodo di grande forma. Abbiamo disputato ben 3 partite nel giro di una settimana ed i risultati ci fanno ben sperare poiché siamo riuscite a portare a casa 6 punti fondamentali per noi. Penso che la partita in trasferta contro il Lecce sia stata molto difficile. È stata un testa a testa e completamente alla pari, siamo riuscite a creare tante azioni che però, neanche con un pizzico di fortuna, ci hanno portato al risultato che speravamo. Questa settimana dovremmo scontrarci con il Frosinone il quale ci ha lasciato  all’andata l’amaro in bocca. Per questo ci stiamo preparando al meglio grazie alla nostra Coach e alla nostra preparatrice atletica nonché capitano della Vis”.

Per quanto riguarda il campionato quest’anno siamo in un’ottima posizione, dietro c’è un grande lavoro. Ovviamente cerchiamo di puntare sempre più in alto per quanto riguarda la classifica, ma già aver conquistato la salvezza con 9 partite in anticipo è un gran passo in avanti. Durante questa stagione abbiamo giocato molto bene ed è uscita fuori l’enorme potenzialità di questo gruppo. Per quanto riguarda la mia stagione calcistica mi sono ritrovata in questo nuovo ruolo, quello di difensore centrale. Qui sento di aver trovato il mio equilibrio, anche se all’inizio non è stato tanto facile. Punto sempre a fare di più e cerco sempre di mettere me stessa in ogni giornata di campionato”.

Final Four, le stelle: occhi su Ana Sestari, Alessia Grieco, Lucileia e Gaby Vanelli

Credit Photo: Giancarlo Dalla Riva

Tutte le partite delle due Final Four, eccezion fatta per la finalissima di domencia 23 che sarà trasmessa in diretta su Sky Sport, saranno visibili su Futsal TV, la piattaforma web del calcio a 5 italiano. News e approfondimenti, oltre che sugli organi ufficiali della Divisione Calcio a 5 (sito web e profili social) grazie ai Media Partner si potranno trovare sulle edizioni cartacee di Gazzetta dello Sport, Tuttosport e Corriere dello Sport, così come sui siti online delle più importanti testate sportive italiane.

LE STELLE
Pescara
Ana Carolina Caliari Sestari
I Futsal Awards, i premi riservati al futsal a livello mondiale, la vedono in pianta stabile
sul podio, dietro solo alle colleghe finaliste dell’Europeo disputato a Debrecen, miglior
portiere tra le italiane. E Ana Carolina Caliari Sestari, vera e propria saracinesca
biancazzurra, lo conferma puntualmente. In questa stagione, 8 clean sheet, parate che
hanno avuto dell’impossibile e anche una bella doppietta in campionato. Che non
guasta mai. Numero 1, in tutti i sensi.
Lazio
Alessia Grieco
Italians do it better, ma Alessia Grieco fa meglio di tutte le italians. I suoi gol hanno un tratto distintivo: sono tutti bellissimi. 33 le perle incastonate solo in questa
stagione, per un totale di più di 126 centri con la Lazio. Dato in continuo
aggiornamento. La neo 24enne cresciuta sotto l’ala di mister Chielli
è una giocatrice completa non solo nel panorama nazionale, ma anche
all’estero, così come ha dimostrato nel Main Round in Portogallo con la
maglia della Nazionale.
Bitonto
Lucileia
La Regina. Con la “R” maiuscola. È Lucileia Renner Minuzzo, la campionessa brasiliana
vincitrice del pallone d’oro del futsal nel 2013 e ancora capace di essere al top
della forma, nonostante il prossimo 28 giugno compirà 40 anni. Non si contano
più i gol fatti dalla giocatrice verdeoro, basti pensare che attualmente è ancora in testa
alla classifica marcatrici della Serie A con 48 reti a una media monstre da due gol a
partita, già al doppio rispetto alla passata stagione in cui si era “fermata” a 26. Ma
con una che nel 2014 segnò 100 gol (sì, cento) in regular season con la Lazio, c’è
poco da stupirsi.
Kick Off
Gaby Vanelli
Arrivata in Italia ancora giovanissima (18 anni), la classe 2000, nativa di Curitibanos ha mostrato sin dal suo primo anno con la Lazio di avere grandi potenzialità. La definitiva maturazione è arrivata proprio in maglia Kick Off, con la quale, grazie al doppio passaporto brasiliano-italiano, è arrivata recentemente anche la chiamata della Nazionale. Sei presenze con la maglia Azzurra, di cui ormai è diventata un punto fisso. Laterale dinamica,
universale per come interpreta fase difensiva e offensiva, è il cervello e il
cuore della squadra.

ALBO D’ORO
2000/2001 Lazio
2001/2002 n.d.
2002/2003 Roma
2003/2004 Due Ponti Roma
2004/2005 Due Ponti Roma
2005/2006 Virtus Roma
2006/2007 Imolese
2007/2008 Real Statte
2008/2009 Real Statte
2009/2010 Torrino
2010/2011 Real Statte
2011/2012 Kick Off
2012/2013 Sinnai
2013/2014 Lazio Femminile
2014/2015 Real Statte
2015/2016 Isolotto
2016/2017 Olimpus
2017/2018 Montesilvano
2018/2019 Kick Off
2019/2020 non assegnato
2020/2021 Città di Falconara
2021/2022 Città di Falconara

Patrizia Cottini, LND: “Se il vertice cresce lo fa anche la base, la valorizzazione delle giovani chiave per il futuro”

Nei giorni scorsi abbiamo avuto il piacere di intervistare Patrizia Cottini, segretario del Dipartimento Calcio Femminile LND. La Lega Nazionale Dilettanti, infatti, è una delle ali che abbraccia da anni, dal 1986, il calcio in rosa. Questi gli spunti principali dell’intervista realizzata con la stessa responsabile della LND.

Signora Cottini negli ultimi anni l’interesse nel calcio femminile è cresciuto esponenzialmente. Quali sono le principali differenze che ha notato in questo periodo?
“Il movimento calcistico femminile dilettantistico in Italia è sano; si tratta di una realtà
consolidata, seguita ed in costante crescita, sia in termini di tesserate che di attenzione da
parte di pubblico e media: ogni settimana la trasmissione in streaming di una nostra gara
ottiene sempre un ottimo riscontro di pubblico. Sia a livello agonistico che umano parliamo
di un mondo puro, dove il fair play, il rispetto delle avversarie e dell’arbitro sono ancora
valori imprescindibili. Il periodo legato all’emergenza sanitaria e sociale, che stiamo
lentamente lasciandoci alle spalle, ha portato forse nel nostro mondo una più consapevole
partecipazione al momento aggregativo, all’istante ludico. Senza mai perdere l’entusiasmo
e la voglia di giocare, le nostre calciatrici hanno dimostrato enormi capacità adattative e di
resilienza, tutto per poter continuare a giocare. Mi piace ricordare che il nostro
Campionato di Serie C, pur tra mille comprensibili difficoltà, è l’unico che nella scorsa
stagione sportiva non si è mai fermato”.

In chiave LND, invece, cosa è cambiato principalmente in questi anni?
“Più che di cambiamento direi che si può parlare di conferme. Innanzitutto l’arrivo alla
presidenza della Lega Nazionale Dilettanti di Giancarlo Abete ha portato al calcio
dilettantistico tutto e specialmente a quello femminile idee, capacità, determinazione e
lungimiranza. La LND negli anni ha saputo garantire non solo il proprio appoggio alla
crescita del movimento, ma soprattutto quella terzietà istituzionale che è necessaria per
garantire massimamente il rispetto, da entrambe le parti, Società e Istituzione, delle regole
che sono alla base di ogni sistema umano.
La LND crede nelle potenzialità del nostro sistema e gestendo il sistema dilettantistico ne
valorizza le particolarità: trasparenza di intenti, forza basata sulla certezza dei regolamenti,
sull’energia del volontariato, sulla garanzia di una crescita umana e sportiva”.

In Serie C troviamo piazze blasonate, campionesse di ieri e di domani. La terza serie. acquisisce sempre più un fascino particolare. Quale l’aspetto più bello, a suo avviso, di questo campionato e cosa può essere ancora migliorato?
“Le piazze del calcio femminile di Serie C sono sempre più ampie, è vero. E’ la
dimostrazione che, lavorando con progettualità sostenibili ed entusiasmo, i termini ‘calcio’
e ‘femminile’ non sono più antitetici, ma anzi catturano l’attenzione di realtà sportive fino a
poco tempo fa lontanissime per finalità e intenti. Bello è vedere che Società fino a qualche
anno fa lontane per mentalità e approccio avvicinarsi con rispetto e voglia di fare al ‘nostro’
calcio. Migliorare, infine, si può sempre ed è doveroso: per noi non esistono approdi, ma
solo ripartenze. Aumentare la consapevolezza di esserci e di essere parte importante ed
integrante del mondo calcistico, questo ad esempio può essere un passo da percorrere”.

Ad inizio stagione in Italia è arrivato il professionismo. Può essere un ulteriore
tassello per far innamorare ancora di più tante giovani a questo sport?
“Assolutamente sì. Avere la certezza che si può ‘crescere’ non solo sportivamente, ma
anche professionalmente, avere un traguardo come il riconoscimento del professionismo
in un percorso agonistico può certamente essere un plus per far avvicinare più ragazze al
nostro calcio”.

Nel passaggio della Serie A al professionismo c’è anche lo zampino della Lnd che
per anni ha abbracciato anche A e B. La Lega Nazionale Dilettanti quanto sente suo questo traguardo?
“Il riconoscimento del professionismo per la Serie A femminile è un traguardo importante, al di là di ogni considerazione.
Un traguardo che è stato il compimento di un percorso sportivo, sociale e politico che, con
lungimiranza, l’allora Presidente della LND Carlo Tavecchio, di recente scomparso ed al
quale il mondo del calcio intero deve molto – ha voluto far intraprendere al movimento
femminile, credendolo – e i fatti poi gli hanno dato ragione maturo per un cambiamento
tanto importante.
Inoltre un traguardo che, mi piace pensare, il Dipartimento Calcio Femminile della LND ha
contribuito negli anni a raggiungere, facendo crescere quelle realtà, dotandole della
consapevolezza di essere cresciute al punto di tentare quel salto che, mentale prima che
di qualità, ha consentito l’idea, la discussione e la realizzazione del professionismo. Se il
vertice cresce lo fa anche la base, in termini di qualità tecnica e sportiva”.

.
In questa stagione ottimi i riscontri sul campo della Rappresentativa Under 20, con tanti raduni fissati a riguardo. Vestire la maglia Azzurra da sempre gioia, cosa ha notato in particolare nelle ragazze convocate in questo periodo di gare tra il Torneo di Viareggio e quello Il Calcio è rosa?
“Ho notato passione, consapevolezza, volontà e voglia di divertirsi e giocare un bel calcio.
La nostra Rappresentativa è ed ha un valore enorme, che va al di là del risultato
agonistico e tecnico, comunque di grande rilevanza. Rappresenta la vittoria delle giovani,
la consacrazione del calcio femminile under”.

Cosa augura che possa raggiungere nel futuro il calcio femminile, in particolare
quello riguardante la LND?
“Da Segretario del Dipartimento Calcio Femminile credo che il futuro sia nella
valorizzazione delle giovani calciatrici – quindi nella sinergia con il calcio giovanile e con il
Comitati Regionali. Questo in unità con una progettualità condivisa e sostenibile che veda
da una parte la LND e dall’altra le Società – che rappresentano e ‘fanno’ il calcio –
lavorare per aumentare l’appeal sportivo e mediatico di un movimento che ha intrapreso,
ne sono sicura, la strada giusta”.

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    Elena Linari, Roma: “Felice di essere tornata in Italia. Giocare all’Olimpico? Grandissima emozione”

    Credit Photo: Andrea Amato

    Nei giorni scorsi Elena Linari si è concessa alla testata “Goal” per un’intervista. Il centrale difensivo di Roma e Nazionale sul momento della squadra giallorossa ha ammesso e sul suo impatto con la formazione capitolina ha ammesso:

    “Non sono romana, ma da quando sono qui ho iniziato ad amare i colori, la città e i tifosi della Roma. Mi sento una di loro. Chiaramente non ho provato le stesse emozioni di Elisa Bartoli, ma è stata una grandissima emozione giocare all’Olimpico. La Roma ha creato un ambiente identico a quello di quando gioca la squadra maschile, è stato emozionante poter giocare su un campo calcato da grandissimi campioni come Totti, De Rossi e Montella”.

    Sul suo periodo all’estero invece la calciatrice ammette:
    “Volevo vivere un’esperienza fuori dall’Italia. Sono stati due anni pesanti, non ho trovato la continuità che avrei voluto. Ma ero comunque scettica all’idea di rientrare, non sentivo di aver dato tutto quello che potevo all’estero e poi in Italia avevo lasciato un calcio che non mi soddisfaceva. Sono tornata e l’ho fatto nella migliore delle società, che mi ha messo al centro di un progetto presente e futuro. A Roma ho trovato una società vogliosa di fare del femminile una realtà importante e lo sta dimostrando”.

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