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Fase a gironi di Women’s Champions League: qual è la tua partita preferita?

Photo Credit: Andrea Amato

Nella fase a gironi di UEFA Women’s Champions League 2022/23 ci sono state sorprese e rimonte esaltanti.

UEFA.com seleziona sei partite tra le più spettacolari:

Lyon – Arsenal 1-5
19/10/2022, prima giornata Gruppo C
La fase a gironi inizia subito con una grande sorpresa, perché il Lione campione in carica subisce la sconfitta europea più pesante della sua storia. Caitlin Foord e Friday Maanum portano l’Arsenal sul 2-0 in 23 minuti e anche se Melvine Malard accorcia, la punizione di Beth Mead porta il risultato sul 3-1 all’intervallo. Foord e Mead segnano ancora a metà del secondo tempo: è la prima volta che il Lyon subisce cinque gol in casa. Al ritorno, la squadra francese vince 1-0 sul campo dell’Arsenal e si qualifica, ma le Gunners arrivano comunque prime nel Gruppo C.
Momento imperdibile: il gol di Foord su passaggio di Wendie Renard per la rete del 4-1.

St. Pölten – Roma 3-4
26/10/2022, seconda giornata Gruppo B
La Roma, qualificata per la prima volta alla fase a gironi, batte lo Slavia Praha per 1-0 alla prima giornata ma sembra destinata alla sconfitta in casa del St. Pölten, che si porta sul 2-0 con Rita Schumacher e Jasmin Eder. A 15′ dalla fine il punteggio è ancora di 2-0, ma Elena Linari, Valentina Giacinti, Manuela Giugliano e Paloma Lázaro ribaltano la partita, anche se c’è ancora tempo per il gol di Mária Mikolajová che accende il finale. Il risultato è fondamentale perché consente alla Roma di staccare il St. Pölten nella corsa alle prime due posizioni.
Momento imperdibile: sul risultato di 2-1, il portiere di casa Carina Schlüter devia sul palo il rigore di Andressa Alves, ma Giugliano ribatte in rete e dà fiducia alle giallorosse.

Benfica – Bayern 2-3
27/10/2022, seconda giornata Gruppo D
La rimonta dal 2-0 è il tema della seconda giornata. Il Bayern aveva già vinto in rimonta contro il Rosengård per 2-1, ma al quarto d’ora della ripresa sul campo del Benfica è in svantaggio di due gol, segnati da Nycole Rysla e Cloé Lacasse. La formazione tedesca accorcia con un colpo di testa di Maximiliane Rall, ma il Benfica sembra tenere. A sette minuti dalla fine, però, Georgia Stanway firma il pareggio dalla distanza. Il Benfica conquista un rigore, ma Maria-Luisa Grohs neutralizza Ana Vitória. All’ottavo minuto di recupero, Stanway calcia da appena fuori area e firma una vittoria storica.
Momento imperdibile: il gol in extremis di Stanway, che ricorda la vittoria ai supplementari dell’Inghilterra contro la Spagna ai quarti di UEFA Women’s EURO 2022.

Bayern – Barcelona 3-1
07/12/2022, quarta giornata Gruppo D
Stavolta è il Bayern a trovarsi sul 2-0 contro il Barcellona (gol di Klara Bühl e Lina Magull), per la gioia di un pubblico record di 24.000 spettatori. Al 60′, le padrone di casa si portano sul 3-0 con un colpo di testa vincente di Lea Schüller. Cinque minuti dopo, Geyse ruba un pallone a Grohs e accorcia. Anche se il Bayern chiude con una vittoria, il Barcellona resta in vantaggio per differenza reti negli scontri diretti contro il club tedesco: alla fine arriverà primo nel Gruppo D.
Momento imperdibile: il Barcellona, che non aveva mai subito più di un gol a partita in tutta la stagione, sembra tramortito dopo dieci minuti a Monaco.

Paris Saint-Germain – Real Madrid 2-1
16/12/2022, quinta giornata Gruppo A
La scorsa stagione, Paris e Madrid avevano superato lo stesso girone, ma stavolta hanno come compagno di viaggio un Chelsea molto determinato. Le Blues iniziano con una vittoria per 1-0 a Parigi e poi tolgono quattro punti al Real Madrid, arrivando a questo incontro al Parc des Princes come se fosse una partita a eliminazione diretta. In una gara aperta ed entusiasmante, le merengues subiscono il gol di Elisa De Almeida e Kadidiatou Diani (rig.) prima del quarto d’ora della ripresa. Il Real Madrid riapre la partita a 9′ dal termine con la subentrata Claudia Zornoza e spera nel pareggio che lo terrebbe in corsa, ma il Paris resiste.
Momento imperdibile: i festeggiamenti dopo il rigore di Diani.

Chelsea – Paris Saint-Germain 3-0
22/12/2022, sesta giornata
Dopo la vittoria per 1-0 a Parigi a inizio stagione, il Chelsea cambia passo a Stamford Bridge e chiude la fase a gironi con un 16 punti, stabilendo un record. Sam Kerr porta in vantaggio le Blues, mentre nella ripresa Lauren James segna i primi due di quelli che probabilmente diventeranno molti gol in UEFA Women’s Champions League.
Momento imperdibile: il primo gol dell’australiana Kerr, che ci ricorda che il 2023 potrebbe essere l’anno giusto per il suo club e la sua nazione (padrona di casa in Coppa del Mondo FIFA femminile).

Ramona Bruni, Futsal Prandone: “Questo campionato rappresenta una grande opportunità, dobbiamo continuare a dare il massimo ad ogni occasione”

Nel girone C di Serie A2 di calcio 5 femminile il Futsal Prandone, squadra della provincia di Ascoli Piceno, occupa il quinto posto grazie ai 18 punti conquistati nelle prime 11 giornate di campionato. Nel team gialloblu marchigiano abbiamo raggiunto Ramona Bruni  per una breve intervista, queste le dichiarazioni rilasciate della stessa calcettista classe ’92 in rosa dalla stagione 2016-17.

La giocatrice sulle ambizioni iniziali
“Abbiamo cominciato la preparazione in estate con spensieratezza e senza ricevere pressione dall’ambiente. Tutta la squadra è stata fin da subito fiduciosa e consapevole di quello che poteva fare. Ci siamo rinforzate con alcune giocatrici giovani e determinate e tutte quante avevamo voglia di migliorare e crescere rispetto alla prima esperienza in Serie A2, che purtroppo si era interrotta in anticipo a casa del Covid. Inoltre per noi era importante ripagare gli sforzi della società che ci da l’opportunità di confrontarci in questo bellissimo palcoscenico nazionale con il massimo dell’impegno e della serietà”.

La calcettista sul girone C di Serie A2
“Credo che il livello del girone sia molto alto. Ci sono squadre con una tradizione importante che conoscono bene il campionato. Inoltre molte squadre di vertice hanno giocatrici formidabili anche di categoria superiore a dimostrazione del livello del girone e degli obiettivi delle pretendenti al titolo. L’Atletico Foligno sta dimostrando di avere qualcosa in più, è la squadra che più mi ha impressionato per compattezza, intensità e ritmo. Dalla seconda alla quarta/quinta posizione la partita è apertissima. Questo momento centrale del campionato sarà fondamentale per delineare chi si giocherà i play off. Non so dire se questo equilibrio si manterrà fino alla fine ma sono contenta che il campionato sia così combattuto, ne guadagna tutto il movimento in termini di spettacolo, interesse e di crescita”.

La stagione del team marchigiano
“Siamo molto soddisfatte di quanto fatto fino a qui, ma di certo non siamo appagate e continueremo a lavorare per fare meglio. Siamo un gruppo molto coeso e affrontiamo le partite con la massima determinazione indipendentemente dell’avversario che abbiamo davanti. È proprio questo che funziona: la voglia di non mollare mai e dare fastidio all’avversario esercitando una pressione forte costringendolo all’errore. Fino a qui abbiamo sofferto particolarmente le partite in trasferta nei campi piccoli. La mancanza di spazio non è funzionale al nostro gioco e paghiamo ogni singolo errore che facciamo di fronte a squadre esperte e ciniche. Quello che dobbiamo migliorare è la reazione ai goal che subiamo, troppo spesso ci facciamo prendere dallo sconforto e non riusciamo ad avere la compattezza giusta per reagire. Sono sicura che nella seconda parte di campionato riusciremo a migliorare questo aspetto facendo tesoro dell’esperienza maturata fino ad oggi”.

La migliore gara e la più complicata secondo Ramona
“La nostra migliore partita è stata quella giocata in casa contro il Chieti. È stata la partita quasi perfetta in cui è venuta fuori la nostra identità. Una squadra aggressiva che recupera palla in avanti e sfrutta al meglio le occasioni che crea. Inoltre è stata una partita in cui abbiamo saputo soffrire difendendo il quinto di movimento per tutto il secondo tempo e soprattutto sfruttare le indecisioni avversarie per fare goal. Credo che invece abbiamo molto da recriminare sulle prime due partite di campionato contro Virtus Romagna e Foligno. Parliamo di due squadre fortissime, di grande tradizione e con grandi giocatrici. Nonostante abbiamo fatto delle buone prestazioni siamo state condannate dai troppi errori. Le ingenuità si pagano care a questi livelli in cui i dettagli fanno la differenza”.

La classe ’92 sulla sua stagione e l’augurio per il 2023
“Purtroppo la mia condizione fisica non è ottimale per via di un mal di schiena che mi accompagna dall’inizio della stagione, ma ho la fortuna di avere delle compagne eccezionali che riescono a sopperire ad ogni mancanza e a tirare fuori qualcosa in più nei momenti di difficoltà. Indipendentemente da chi è in campo l’atteggiamento della squadra, la determinazione, la voglia di divertirsi e vincere non cambia. Alla mia squadra auguro innanzitutto di continuare a divertirsi come stiamo facendo ad ogni allenamento e ad ogni partita. Questo campionato rappresenta una grande opportunità di crescita e dobbiamo continuare ad onorarlo dando il massimo ad ogni occasione. Sono sicura che con questa attitudine ci toglieremo molte soddisfazioni sia personali che di squadra”.

La chiusura sula fase a play-off
“Sappiamo benissimo che l’inerzia di un campionato e quella di uno scontro ad eliminazione diretta come nei play off è completamente diversa. Nei play off ogni partita può regalare sorprese e anche le squadre meno accreditate possono dire la loro. Anche perché entrano in gioco diversi fattori, in primis quello del campo poi soprattutto la capacità di gestire le emozioni per esprimersi al meglio in gare così importanti. Sono sicura che tutte le squadre del campionato saranno in grado di regalare spettacolo nel finale di stagione come prova della crescita del movimento del calcio a 5 femminile”.

Giada Traverso, Angelo Baiardo: “Che emozione al primo gol, cercavo il mio riscatto”

Credits: Angelo Baiardo

Esterna d’attacco e classe 1999, Giada Traverso viene dal Genoa e fa subito trasparire la volontà e i propri obiettivi. In questa intervista ci racconta le emozioni del primo goal in maglia neroverde e alla luce della sua esperienza nei campionati dilettantistici Traverso spiega anche com’è l’ambiente dell’Angelo Baiardo.

A dicembre hai cambiato casacca passando dal Genoa all’Angelo Baiardo. Cosa ti ha portato a sposare questo progetto?
Ho deciso di intraprendere questo progetto per dare possibilità a me stessa di mettermi in mostra e di provare ad avere più spazio. Parlando con la società ho capito che questo progetto poteva essere alla mia portata e diciamo che era quello che cercavo“.

Che ambiente hai trovato al tuo arrivo e come ti sei integrata nella squadra?
L’ambiente che ho trovato è stato un ambiente pulito, umile ma soprattutto con una grinta impressionante.. a partire dalle ragazze che hanno formato un gruppo bellissimo fino ad arrivare alla società.. tutto questo mi ha permesso e soprattutto mi ha dato la possibilità di sentirmi subito parte integrante del gruppo“.

Quali erano i tuoi obiettivi per questa stagione e come è andato questo primo mese con il Baiardo? Cosa ti ha colpito di più sino ad ora?
I miei obiettivi sono quelli di crescere sempre di più che sia partita o allenamento. Soprattutto vorrei crescere in termini di numeri, penso che per un attaccante sia fondamentali. Come obiettivo di squadra invece arrivare il più in alto possibile e sono sicura che ce la metteremo tutta. Sino ad ora la cosa che mi ha colpita di più e il gruppo e la forza e la passione che questo gruppo ci mette in ogni cosa che fa“.

È arrivata la gioia del gol nella gara di Coppa Italia con lo Spezia. Pensavi di iniziare così bene e che emozioni hai provato?
Al gol mi sono emozionata, forse è stato quel riscatto di cui avevo bisogno. Per me deve essere così ogni domenica, sono stata molto felice ma ora si riparte come se non fosse successo niente.. ma con la voglia di dimostrare ciò che sono!“.

Come valuti il vostro girone A di questa stagione?
Ogni anno i gironi di Serie C crescono sempre di più sotto l’aspetto tecnico e di qualità. È un bel girone che sicuramente ci farà crescere, ma soprattutto ogni partita dovrà essere affrontata con la giusta cattiveria agonistica perché, come ho già detto, ci sono molte squadre forti“.

Alla ripresa il ritorno di Coppa Italia con lo Spezia e la trasferta di Pavia. Che gare ti aspetti?
Alla ripresa mi aspetto di vincere ovviamente, dobbiamo sempre partire con questo obiettivo! E continuare a lavorare sodo proprio come stiamo facendo, vogliamo andare avanti nella Coppa Italia e ce la metteremo tutta, ne sono certa!“.

Meran Women, infortunio al crociato per Flaminia Sartori

photo credit: Meran Women ASD

Dopo una stagione di successi, la partita di Coppa Italia contro il Padova ha portato al Meran Women forse le prime vere grandi difficoltà. Alla decimazione della rosa a causa dell’influenza, che ha lasciato la squadra nell’incertezza fino a poche ore dal fischio d’inizio, nel corso del match si è infatti aggiunto l’infortunio al crociato anteriore di Flaminia Sartori. Mister Andrea Campolattano perde dunque un’altra preziosa pedina, dopo il capitano Chiara Tulumello. La squadra ha dimostrato tramite i canali social ufficiali tutto il possibile supporto alla giocatrice, dicendosi ansiosa di vederla tornare in campo.

Flaminia Sartori, classe 2004, è arrivata a Merano con la sessione estiva del mercato 2022, avendo già disputato il campionato di categoria l’anno precedente, in cui ha messo a segno 10 reti. La giocatrice è da tempo inserita nel giro della Nazionale Under 20; il 30 novembre era infatti stata infatti convocata per il raduno nazionale di Montichiari.

Matilde Macera, Genoa Women: un focus sul giovane e promettente portiere rossoblu, dai primi calci tra Polis e Valpolcevera a punto fisso del Genoa Women

Photo Credit: Bruno Fontanarosa

Giocare in un campionato dall’elevato tasso tecnico e competitivo come la Serie B non è facile, a maggior ragione se lo si sta facendo per la prima volta. Farlo da titolare, in particolar modo da portiere, ancora meno. Eppure, nonostante i suoi appena vent’anni, Matilde Macera ci sta riuscendo in maniera egregia, dimostrando grande professionalità e una maturità fuori dal comune. Senza ombra di dubbio, l’immensa passione per il calcio e un’innata caparbietà hanno fortemente contribuito a questa sua crescita personale e sportiva, spingendola a superare ogni ostacolo per raggiungere i propri obbiettivi.

Grande merito va anche riconosciuto alla sua famiglia, da sempre pronta a supportare e incoraggiare questo grande amore sbocciato per l’appunto tra le mura domestiche. Un sostegno più forte dei pregiudizi e per nulla scontato che la talentuosa calciatrice rossoblu sta ripagando alla grande sul campo e fuori. Il percorso calcistico del portiere genoano, da piccola appassionata di questo sport e tifosissima del Grifone a punto fermo del Genoa Women, potrebbe inoltre essere d’ispirazione per tante altre bambine, genovesi e no, che sognano di giocare a calcio.

E chissà se, magari leggendo proprio le sue parole, qualcuna tra loro possa davvero decidere di iniziare la sua nuova avventura nel mondo del calcio. Ad ogni modo, la nostra redazione è fiera di presentarvi questa intervista in esclusiva con Matilde Macera, alla scoperta di un’atleta che, continuando a lavorare sodo con la serietà e l’abnegazione dimostrate finore, farà sicuramente parlare di sé positivamente negli anni a venire.

Iniziamo con la classica e immancabile domanda di rito: com’è nata la tua passione per il calcio e come mai hai scelto proprio il ruolo di portiere?
La mia passione per questo sport è nata in famiglia, siccome sia mio padre sia mio fratello giocavano a calcio. La scelta del mio ruolo è stata invece frutto del caso e risale ai tempi in cui mi allenavo con i maschi. Ricordo che mancava proprio un portiere, motivo per cui finii per farlo io.

Ripercorriamo insieme le tappe principali della tua carriera: dove hai mosso i primi passi da calciatrice e cosa ti ha portato a vestire la maglia del Genoa?
Ho mosso i primi passi nel mondo del calcio alla Polis di Genova, per poi passare alla Valpolcevera a 11 anni. Essendoci poche squadre femminili in Liguria quando iniziai a giocare, ho naturalmente incontrato alcune difficoltà che ho superato appoggiandomi ad una società maschile come tante altre ragazze. Per circa 6 anni ho continuato a giocare con i maschi, avendo così l’opportunità di allenarmi e seguire la mia passione, per poi proseguire il mio percorso sportivo alla Valpolcevera dopo aver raggiunto un’età che non mi permetteva più di scendere in campo con i ragazzi.

Sono rimasta per un paio di stagioni in questa squadra femminile che, purtroppo, è fallita qualche anno fa. A quel punto ho sostenuto e superato un provino al Genoa, iniziando la mia avventura in rossoblu. Ricordo che l’allenatore era Luca De Guglielmi, tecnico con cui avevo già lavorato alla Valpolcevera e che, in un certo senso, mi ha portato qui.

Cosa significa, per te, essere parte di una società importante e storica come il Genoa?
È un traguardo molto importante per me e, sicuramente, anche un privilegio che non tutti hanno. Già dopo aver vissuto un paio di anni qui, ti senti parte di un qualcosa di grande e della storia del club. Inoltre, essendo una tifosa rossoblu, essere qui è doppiamente emozionante!

Grazie alle ottime prestazioni delle ultime stagioni sei diventata un punto fermo di questa squadra. Quali sono gli aspetti su cui lavori di più in allenamento e quali sono i tuoi punti di forza?
Gli aspetti su cui lavoro di più sono l’esplosività e l’elevazione sui palloni alti, cercando di compensare la mia statura. Tra i miei punti di forza inserirei i riflessi, in quanto mi sembra di riuscire a padroneggiarli abbastanza bene!

E se dovessi invece individuare un tuo punto debole, quale sceglieresti?
Non essendo altissima, come detto prima, i palloni alti potrebbero mettermi un po’ più in difficoltà.

Secondo te, quali caratteristiche non dovrebbero mai mancare ad un buon portiere? E tu, pensi di possederle tutte o non ancora?
Sicuramente la gestione podalica, in quanto, pur essendo un aspetto non sempre considerato nei portieri, si è parte attiva della squadra e bisogna sempre avere una certa capacità nel gestire la palla, nel vedere le compagne libere e nel servirle efficacemente. Riuscendo a smistare bene i palloni dal basso si riesce, l’estremo difensore ha infatti la possibilità di avviare una nuova azione. Personalmente, penso di essere ancora in una via di mezzo, riuscendo ad accompagnare discretamente le ripartenze con i piedi ma dovendo ancora lavorare sui rilanci lunghi. Ho ancora molto tempo e occasioni per migliorare, anche se la vera sfida è riuscire a gestire la pressione in campo.

Nonostante la tua giovane età hai già dato ampia dimostrazione del tuo carattere forte, affrontando senza timore anche avversarie più grandi ed esperte. Qual è dunque il tuo segreto per riuscirci?
Una cosa che mi ha sempre aiutato è, in totale sincerità, “non conoscere l’avversario”. Non conoscendone l’età o l’esperienza pregressa, riesco infatti ad essere più tranquilla in campo, senza troppe ansie. Naturalmente, studio e memorizzo altri aspetti delle giocatrici che affronteremo, tralasciando però i caratteri più generali e concentrandomi su me stessa. Senza ombra di dubbio, un altro aspetto fondamentale è la fiducia nei propri mezzi.

Con la massima oggettività, quanto pensi di essere migliorata dal tuo arrivo al Genoa ad oggi e quanto ancora potrai crescere nei prossimi anni?
Beh, considerando che ero molto piccola quando arrivai al Genoa, più o meno a 14/15 anni, posso dirti di aver compiuto un grande salto in avanti rispetto ad allora. Passare da quell’età ai vent’anni è stata una tappa calcistica davvero importante in cui si iniziano a vedere tanti cambiamenti. Penso infatti che ci siano stati una trasformazione e un miglioramento evidenti, facilitati dall’essere seguita dallo stesso preparatore ormai da un paio d’anni, riuscendo così a lavorare in maniera più specifica sui miei punti deboli. Non so quanto riuscirò a crescere nei prossimi anni… spero il più possibile! Ci sono infatti tante variabili che non si possono prevedere.

Parlando di questa prima metà di stagione, come giudichi il percorso fatto finora e cosa ti aspetti da gennaio in poi?
Di primo acchito, ti dico che il nostro percorso è in crescendo. Dopo un inizio più lento, dovuto alle tante novità della rosa e al repentino cambio di categoria avvenuto a poca distanza dall’inizio del campionato, il nostro gioco e la coesione dello spogliatoio stanno iniziando a dare i loro frutti. Secondo me, questa tipologia di cammino caratterizza ogni nostra stagione, con la sola differenza che il tempo di adattamento in Serie C è più breve rispetto alla Serie B. Essendo infatti un torneo di una categoria inferiore, è più facile ambientarsi e abituarsi a ritmi e avversarie. In B, invece, se non riesci a adattarti in tempo diventa complicato risalire la classifica e restare al passo.

Detto ciò, penso che le nostre ultime prestazioni siano ottime per il percorso intrapreso, essendosi vista una reazione concreta e positiva nonostante alcuni risultati finali non abbiano premiato i nostri sforzi. Quanto fatto prima della sosta invernale ci aiuterà sicuramente molto da gennaio in poi, a partire dalle ultime tre sfide del girone d’andata in cui daremo il massimo per portare a casa quanti più punti possibile. I primi incontri di ritorno saranno invece scontri diretti per la salvezza contro formazioni maggiormente alla nostra portata contro cui, a causa delle iniziali difficoltà di adattamento, non siamo riuscite a vincere in avvio di stagione. Nonostante ciò ci abbia penalizzate, siamo fiduciose e pronte a ripartire dall’ottima prestazione contro la Ternana.

Tra tutte le partite giocate quest’anno, quale ti è rimasta più impressa e perché?
Sicuramente questa con la Ternana. È stata infatti una partita tosta contro un avversario molto aggressivo e più “pesante” di noi che abbiamo affrontato con uno dei migliori atteggiamenti in campo della stagione. Date le loro caratteristiche, c’era dunque il rischio di patire la loro fisicità, eppure abbiamo gestito bene la situazione. Una delle cose più importanti del match, però, è stata la nostra capacità di reagire e recuperare lo svantaggio, un merito non da poco specialmente perché, nel corso del campionato, abbiamo spesso vissuto una situazione opposta, passando in vantaggio e permettendo alle avversarie di rimontare.

Domanda spinosa, quali sono i tuoi progetti e le tue ambizioni per il futuro?
Il mio obbiettivo principale è continuare a migliorare, approfittando anche della mia giovane età e cercando di crescere di anno in anno. Ogni stagione mi pongo degli obbiettivi e do il massimo per raggiungerli, ponendomene poi degli altri una volta conseguiti.

Hai anche progetti e sogni non inerenti al mondo del calcio oppure non ancora?
Al momento sono iscritta all’Università e seguo il corso di Biotecnologie, motivo per cui spero di riuscire a portare a termine il mio percorso di studi.

Cosa consiglieresti invece ad una giovane ragazzina che sogna di intraprendere questo percorso sportivo e professionale?
In primis, le suggerirei di giocare senza pressioni e senza prestare attenzione a pregiudizi o alle parole di chi cerca di farla desistere dal continuare. Ogni ragazza che intraprende questo percorso incontra sicuramente ostacoli e persone che non concepiscono il calcio come uno sport femminile, pensando erroneamente che una bambina debba piuttosto iscriversi a danza o cose del genere… Tutte noi ci siamo passate almeno una volta, motivo per cui le direi di non badare a nessuna di queste cose. Altro elemento fondamentale è il supporto della famiglia, dunque le augurerei di poter contare sull’aiuto dei suoi genitori!

Parlando del movimento calcistico femminile in Italia, secondo te, quanto è migliorata la situazione negli ultimi anni e cosa si potrebbe ancora fare per far crescere e diffondere questo sport?
La condizione del calcio femminile in Italia è decisamente migliorata rispetto agli inizi, anche perché era difficile fare dei passi indietro… Secondo me, inoltre, i mondiali del 2019 hanno dato una spinta cruciale alla crescita del movimento, essendo stati trasmessi dalla Rai e avendo incentivato tante nuove ragazze a intraprendere questo percorso sportivo. Nonostante ciò, penso che il nostro paese sia ancora molto indietro, soprattutto per quanto riguarda i settori giovanili. L’attenzione dedicata dalle società ai vivai è spesso minore rispetto a quella riservata alla prima squadra, limitando così lo sviluppo dei rispettivi campionati di categoria. In Liguria, ad esempio, ci sono pochissime squadre e ciò ostacola fortemente la crescita e il miglioramento del calcio a livello regionale.

Dunque, penso ci sia ancora molto su cui lavorare, specie perché questo mancato progresso si ripercuote anche sulla visibilità del calcio femminile, sul coinvolgimento di un pubblico più ampio e sulla sua pubblicizzazione. Dal mio punto di vista, per cercare di cambiare le cose, si potrebbe insistere di più sulla sponsorizzazione di questo sport. Naturalmente, non si può obbligare la gente a guardare un qualcosa che non la coinvolge, motivo per cui penso sia fondamentale un miglioramento tecnico dalle basi. A tal proposito, una soluzione potrebbe essere unire i settori giovanili femminile e maschile fino ad una certa età, permettendo così alle ragazze di allenarsi con un maggior numero di compagni e di partecipare a più partite, tornei e sessioni.

Per via di queste occasioni in più, molti sostengono che una ragazzina aggregata ai coetanei maschi giochi meglio di una facente parte di un vivaio prettamente femminile. D’altronde, non esistono differenze fisiche o mentali tra bambine e bambini in queste categorie, al di là dei pregiudizi che, purtroppo, continuano ad esserci. Conosco infatti alcuni addetti ai lavori che riducono la quantità di esercizi fisici delle ragazze più giovani, lasciandosi quindi influenzare da questi preconcetti.

Dulcis in fundo, una domanda inusuale: dovendo trovare tre aggettivi che possano descriverti al meglio, quali sceglieresti e perché?
È una domanda un po’ difficile… ad ogni modo, il primo che mi viene in mente è “testarda”. Aggiungerei poi “razionale”, in quanto ragiono sulle cose da fare prima di farle, essendo un po’ più restia nel seguire l’istinto, anche in partita. Dulcis in fundo, per quanto non sia propriamente un aggettivo, mi ritengo una persona che “pensa troppo”. Se sia un pregio o un difetto dipende dalle situazioni, consapevole delle difficoltà che potrei incontrare in partita, rischiando ad esempio di perdere il tempismo giusto per un intervento. Stessa cosa vale anche per la testardaggine: positiva, perché può aiutarmi a raggiungere l’obbiettivo che mi sono prefissata; negativa, in quanto potrei fossilizzarmi su un blocco mentale o su una difficoltà in allenamento, non riuscendo così a superarla e a passare a un altro esercizio.

Maira Di Flumeri, Jasnagora: “Un plauso a questo gruppo che ha permesso di ottenere i risultati a oggi raggiunti”

Nel girone A di Serie A2 di calcio 5 femminile la P.G. Jasnagora, squadra della provincia di Cagliari, occupa il secondo posto grazie ai 22 punti conquistati nelle prime 10 giornate di campionato. Nel team rossoblù isolano abbiamo raggiunto Maira De Flumeri per una breve intervista, queste le dichiarazioni rilasciate della stessa calcettista classe ’87 al quinto anno consecutivo in Sardegna.

La classe ’87 sulle aspettative di inizio annata e sulla sua stagione
“Le aspettative di inizio stagione erano quelle di riprendere da dove ci siamo fermate, con la malinconia per qualche addio e l’entusiasmo dei nuovi arrivi, ma soprattutto la determinazione di ricercare un percorso come quello dello scorso anno, ricco di emozioni!. A livello personale sono contenta, nonostante la mia “non piú giovane” età riesco ancora a dare il mio contributo. Sto bene fisicamente, sto bene con il gruppo e questo permette di dare il mio apporto”.

La calcettista sul girone A
“E’ costituito da squadre esperte e altre che fanno i loro primi passi nella categoria. Hanno tutte buone individualità e collettivi molto coesi nel rettangolo di gioco, difficili da scardinare.  Penso che come lo scorso anno nulla sia scontato. I play-off  non sono una formula che amo, a volte capita che per una partita sbagliata, o anche solo un infortunio, non vengano premiate le squadre più meritevoli”.

La Di Flumeri sulla sua squadra e sull’augurio per il 2023
“Penso che la squadra sia in crescita. Ci sono stati nuovi innesti per cui la squadra deve conoscersi meglio e affinare i tempi delle giocate. Sicuramente l’aspetto che merita un plauso é il collettivo che ha permesso di ottenere i risultati a oggi raggiunti .Uno degli aspetti su cui dobbiamo lavorare é invece l’emotività che, quanto é vero a volte ti dà quel qualcosa in più, altre volte rema contro. Alla mia squadra auguro di avere tutto l’entusiasmo che serve per sognare in grande e tanto carattere per rialzarsi con coraggio quando le cose non andranno nel verso giusto”.

Erika Di Lascio, Freedom: “Domenica siamo scese in campo con molte motivazioni e voglia di riscattarci”

Domenica 18 Dicembre si è tenuto presso lo stadio Giacomo Gaglianone di Ivrea, il match tra Independiente Ivrea e Freedom valido come gara di Coppa Italia della Fase A gironi. La partita si è conclusa con la vittoria della compagine di Mister Petruzzelli per 0-4. A segno: Mellano, Tamburro (doppietta) e Chudzik. Questo è il commento post-partita della classe ’96 della Freedom Erika Di Lascio ai nostri microfoni.

La partita di domenica che gara è stata?
La partita di domenica è stata la nostra prima dei gironi di Coppa Italia. Abbiamo scontrato l’Ivrea, avversaria che in campionato ci ha battute 3 a 2 in casa nostra. Abbiamo affrontato la partita senza sottovalutare l’avversario che avevamo di fronte, facendo il nostro gioco, trasformando gli allenamenti che avevamo alle spalle della settimana trascorsa. è stata una partita dove abbiamo giocato a calcio e lo abbiamo fatto divertendoci, aspetto che personalmente reputo fondamentale quando scendo in campo. Il campo dove abbiamo giocato era nel vero senso della parola un tappeto; insomma, un signor campo!

Raccontaci qualcosa sulla tua stagione fino ad oggi.
La stagione finora possiamo dire che è andata discretamente bene. E dico ‘discretamente’ perché sto imparando a conoscere questa squadra e questa società, e so cosa è capace di fare. Ed è molto di più di quanto fatto finora. Siamo una squadra quasi totalmente nuova. Molte persone tra cui io siamo arrivate quest’anno e penso che come in qualsiasi cosa nuova bisogna saperla conoscere, bisogna saperla scoprire e anche perché no “voler bene; penso che ci voglia tempo, costanza e dedizione in ogni cosa e noi lo stiamo avendo. il nostro obiettivo è giocare a calcio, scendendo in campo ogni domenica con la voglia di dimostrare chi siamo“.

E sul campionato in generale?
Il campionato di quest’anno, a parer mio, è un campionato molto ‘equilibrato’; ci sono molte squadre dalle stesse potenzialità. Come ogni anno il campionato di serie C presenta diverse squadre con diverse caratteristiche, ma questo non penso proprio sia un nostro ‘freno’. Io credo molto in questa squadra e in questa società e ciò mi porta ad affrontare ogni partita nello stesso e medesimo modo. Se dovessi invece descrivere con un aggettivo la mia stagione, da settembre ad oggi sceglierei un ‘insaziabile’; e non perché spesso mi trovo e adoro avere la forchetta fra le mani, ma perché penso che ogni volta si possa fare di più. Sto lavorando molto su me stessa, sui miei limiti e i miei pregi; mai smetterò di farlo. Spero con tutta me stessa che questo 2023 mi riempi di coraggio“.

Ringraziamo Erika Di Lascio e la società Freedom FC Women per la disponibilità.

Veronica Boquete, Fiorentina: “Diventare mamma? Non penso che mi toglierebbe il calcio, ma la mia priorità diventerebbe la mia famiglia”

Nelle ore scorse in casa Fiorentina a parlare è stata Veronica Boquete, centrocampista spagnola classe ’87 ex Milan Bayern Monaco e PSG in forza alla formazione viola guidata da Patrizia Panico, che ha dichiarato:

Diventare mamma non penso che mi toglierebbe il calcio, ma la mia priorità diventerebbe la mia famiglia. Potrebbe spingermi anche a smettere di giocare prima del tempo. Iniziare una famiglia sarebbe un capovolgimento di vita. Ma non porterei i miei figli solo a giocare a calcio, farei provar loro molti sport e poi sceglierebbero. Per me non c’è differenza, vorrei che si approcciassero al mondo dello sport con mente aperta. Certo, io spero nel calcio, mi piacerebbe di più. Il Viola Park è un orgoglio. Ho capito quanto fosse seria la mentalità e l’approccio al calcio femminile e sono stata ancora più convinta. Puntare in alto con l’ambizione è possibile. Nel momento in cui la squadra entrerà al Viola Park non ci saranno più alibi per le calciatrici. Questo non vuol dire vincere tutto e sempre, ma vuol dire che la mentalità dovrà essere professionistica al 100%. La Fiorentina non giocherà per partecipare ma per vincere, tornare in Europa e affermarsi. L’obiettivo deve essere chiaro tutti i giorni per tutte le calciatrici. Per me è cominciata ora la pausa natalizia che non sarà tale. Lavorerò duro anche in queste vacanze per essere prontissima al rientro. È importante anche che la prima partita sia di Coppa Italia perché è un match che non possiamo sbagliare. Sarà la prima di molte finali del 2023 e la motivazione per iniziare forte il nuovo anno. Dopo avremo altre sfide e dovremo raccogliere più punti possibili per la seconda fase. Non ci facciamo illusioni, saranno tutte partite combattute. Sul proseguimento di stagione potremo anche perdere partite, ma dovremo saper digerire subito una sconfitta e ripartire. Nella seconda fase mi aspetto partite ancora più impegnative. Sarà tosta, saranno i dettagli a fare la differenza”.

Serie C, ripescaggi per la prossima stagione: i punteggi con bonus e malus

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Il Dipartimento Calcio Femminile nei giorni scorsi ha reso noto la tabella punteggi per gli eventuali ripescaggi nel Campionato Nazionale di Serie C delle società non aventi diritto per la stagione sportiva 2023-2024.
Non verranno prese in considerazione, e non concorreranno alla formazione della
rispettiva graduatoria, le domande avanzate da società che hanno già usufruito di ripescaggio nella stagione 2022/2023. Inoltre non saranno ritenute valide le domande avanzate da società sanzionate per illecito sportivo nelle ultime tre stagioni
sportive oltre che le domande avanzate da società che non hanno maturato almeno tre anni di affiliazione alla F.I.G.C. e le domande presentate da società che nel corso della stagione hanno rinunciato all’effettuazione di una gara.

Per l’assegnazione dei punti per stabilire le squadre da ripescare sarà tenuta in considerazione la posizione in classifica nel campionato di eccellenza 2022/2022.
Alla seconda classificata attribuiti punti 5, alla  terza 3 e alla quarta 1.
Importante il piazzamento anche per il premio disciplina dove la  prima avrà punti 12, la seconda 8, la terza 6 e la quarta 4.
Per la partecipazione ad ogni campionato del Settore Giovanile con diritto di classifica i punti saranno invece 5 mentre per la partecipazione alla Coppa Italia 2022/2023 per l’accesso al primo turno nazionale 3 punti e per ogni ulteriore turno 2.
Per i club con anzianità federale di almeno cinque anni di ininterrotta affiliazione alla F.I.G.C pronti altri 3 punti mentre per il bacino d’utenza del  comune di sede della società per le città capoluogo di regione 7 punti, capoluogo di provincia 5, per i comuni con popolazione non inferiore ai 10 mila abitanti 3 e superiore ai 5 mila 2.
Per l’impianto sportivo possibilità di altri 3 punti per i campi con indicazione di capienza e 1 senza. Non sarà assegnato alcun punteggio a quelle società che abbiano giocato, in deroga, su impianti aventi sede in comuni diversi e che non rispettano le disposizioni previste dal regolamento impianti sportivi.
Inoltre per ogni anno di appartenenza al campionato nazionale 3 punti mentre 2 per ogni anno di appartenenza al campionator regionale.
Previsti anche dei ‘malus’.
Per ogni squalifica del campo per una gara- 2 punti come per ogni punto di penalizzazione in classifica.
Da 101 punti a 200 punti di penalizzazione nella Coppa Disciplina– 3, che diventano 5 per le penalizzazioni da 201 punti a 300 e 7 per quelle da 301 punti a 400 addirittura 7 per passare ai 9 per quelle da 401 punti a 500 e finire a 12 per oltre i 500 punti di penalizzazione.

La FIGC completa il rebranding: per le Nazionali nuovo scudetto e identità sonora. Gravina: “Nuova immagine, stesse emozioni straordinarie”

Credit figc

La FIGC completa il proprio processo di rebranding presentando oggi il nuovo scudetto e l’identità sonora delle Nazionali italiane di calcio: il logo si fonde in un’unica visione con quello istituzionale, insieme a un sistema musicale che va dal sound logo a tutte le declinazioni che saranno riprodotte su ogni touchpoint, fisico e digitale.

“Siamo pronti per il futuro. Oggi – dichiara il presidente della FIGC Gabriele Gravina – presentiamo la nuova immagine delle Nazionali Azzurre; con il nuovo scudetto e con una specifica identità sonora, realizzata per la prima volta nella storia, entriamo in una nuova dimensione, ma sempre con il desiderio e l’orgoglio di generare straordinarie emozioni in tutti gli appassionati. Quelle stesse emozioni che hanno contribuito a creare il nuovo emblema che campeggerà sulle maglie, innovando una tradizione gloriosa, e che hanno ispirato i nuovissimi sound logo e brano ‘Azzurri’”.

IL LOGO SCUDETTO DELLE NAZIONALI. Realizzato da Independent Ideas, agenzia creativa di Publicis Groupe, che ha curato il rebranding della FIGC iniziato con la creazione del logo istituzionale nell’ottobre 2021, celebra un simbolo del Paese, ed è l’espressione dei sentimenti e della passione di tutti i tifosi italiani, che nei prossimi giorni avranno modo di conoscere anche la nuova maglia delle Nazionali, nata dalla partnership con adidas, che da ieri è ufficialmente partner delle Squadre Azzurre.

Per il lancio del logo, nei giorni scorsi, i profili social della FIGC hanno messo in risalto alcune emozioni abbinate a immagini simbolo della storia della Nazionale: il desiderio, come quello che ha portato gli Azzurri alla vittoria nel mondiale del 2006; la fiducia, come quella di un allenatore e di un gruppo protagonista del trionfo all’Europeo 2020; lo stupore, come quello unanime per il ‘cucchiaio’ di Totti nel 2000; e infine la gioia, quella di un intero paese in festa, come ogni volta che gli Azzurri alzano al cielo una Coppa. Le stesse emozioni sono state declinate sui profili social delle Nazionali Femminili abbinate in questo caso alla storia delle Azzurre: lo stupore di Girelli dopo il gol alla Giamaica nel Mondiale 2019; la gioia di Bonansea dopo la doppietta all’esordio con l’Australia nello stesso torneo; il desiderio delle ragazze dell’Under 19 che nel 2009 hanno conquistato l’unico trofeo internazionale delle Azzurre, l’Europeo di categoria; la fiducia di Panico in gol con la Germania al Mondiale 1999 nel suo sguardo verso Carta, a simboleggiare tutte le generazioni delle calciatrici che hanno fatto la storia del calcio femminile italiano.

Da questi sentimenti, e da quelli che ogni tifoso italiano prova quando in campo scende la maglia Azzurra, nasce dunque il nuovo scudetto delle Nazionali italiane di calcio, #creatodalleemozioni, come recita il claim scelto per il lancio della campagna, iniziata appunto nei giorni scorsi con una serie di teaser sui social. Rivelato oggi, il logo scudetto inaugura il 2023 calcistico, l’anno che porterà alle Finali di Nations League 2023, a giugno (sorteggio il 25 gennaio a Nyon, sede UEFA), e che condurrà verso l’Europeo 2024, attraverso le Qualificazioni al via a marzo (esordio nel girone C il 23 al “Maradona” di Napoli con l’Inghilterra), e rappresenta un punto di partenza di un nuovo capitolo della storia gloriosa delle Squadre Azzurre, che punta a tornare tale, dopo l’amarezza per l’assenza dal Mondiale appena concluso.


L’IDENTITÀ SONORA DELLE NAZIONALI. 
Firmata da Inarea Identity Design, società italiana con esperienza internazionale nel design e nella brand identity, sotto la direzione artistica di Enrico Giaretta, è un vero e proprio sistema musicale, articolato in diversi elementi: dal sound logo del nuovo scudetto, che in 3″ sintetizza la passione per gli Azzurri e le Azzurre nel quale da oggi tutti i sostenitori delle Nazionali potranno riconoscersi, passando per tutte le declinazioni previste per i vari touchpoint, fisici e digitali, fino al brano integrale, dal titolo “Azzurri“, composto e prodotto da Enrico Giaretta e Maurizio D’Aniello, che accompagnerà le Nazionali.

Il concept ideato è “The sound of a nation beating as one”, con il quale si vuole racchiudere, in due semplici note, tutti i valori che il calcio italiano trasmette da 125 anni. Le due note individuate come peculiari del DNA FIGC, modulate successivamente nel tema sonoro, hanno un carattere fortemente emozionale. Da qui, la scelta di impreziosirlo con la voce della soprano Susanna Rigacci, già nota per le sue storiche collaborazioni con il Maestro Ennio Morricone.

La storia del logo della FIGC e delle Nazionali. Nel 2021 la FIGC ha deciso di rinnovare la sua immagine, distinguendo il simbolo della maglia da gioco da quello ‘corporate – istituzionale’: un logo moderno e autorevole che rappresenta la Federazione nel suo complesso e da oggi appunto, un logo per le Squadre Azzurre, altra faccia di una stessa medaglia, di un’unica visione, espressa attraverso un’armonia di linee e di elementi tra i due loghi.

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