Partnership Master Sole 24 Ore
Home Blog Pagina 2194

Vittoria della Supercoppa e qualificazione ai Quarti di Champions: la Roma premiata da Comune e Regione

Dal trionfo nella Supercoppa FS Italiane contro le rivali della Juventus, passando per la storica qualificazione ai Quarti di finale di Champions League fino ad arrivare ai meritati riconoscimenti istituzionali da parte di Comune e Regione. Ieri la Roma è stata ricevuta e premiata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dall’assessore allo Sport Alessandro Onorato, che hanno consegnato alle calciatrici e allo staff giallorosso le medaglie celebrative di Roma Capitale.

Nel pomeriggio Bartoli e compagne hanno invece incontrato il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori, che ha fatto i complimenti alla società per i traguardi raggiunti e ha consegnato al capitano Elisa Bartoli una targa per i traguardi raggiunti. Presente anche la responsabile del settore femminile dell’Associazione Italiana Calciatori Chiara Marchitelli, anche lei premiata con una targa per l’impegno profuso dall’AIC a favore del professionismo.

Veronica Brutti, coach Hellas Verona Women: “Faccio i complimenti alle ragazze, importante chiudere l’anno così”

Le dichiarazioni dell’allenatrice gialloblù Veronica Brutti rilasciate al termine di Tavagnacco-Hellas Verona, 12a giornata della Serie B 2022/23.

Coach, la prima vittoria in trasferta che aveva chiesto alla vigilia oggi è arrivata…
Devo fare i miei complimenti alle ragazze. Nelle ultime settimane abbiamo sfiorato questo risultato che volevamo fortemente e domenica siamo riuscite a raggiungerlo. È stata una davvero una bella partita per noi, una vittoria meritata. Le ragazze sono cresciute settimana dopo settimana, migliorandosi sempre e crescendo insieme. Sono soddisfatta della prestazione di oggi, oltre ovviamente dei tre punti“.

Possiamo dire che Rachele Peretti sia l’arma in più di questo Verona?
Rachele è una grande giocatrice, un vero numero 10. Credo però che i meriti oltre che a lei vanno anche alla squadra, perché se può giocare in questo modo è perché le sue compagne ogni settimana la mettono nelle condizioni di potersi esprimere a questi livelli“.

Il match di domenica era l’ultimo del 2022, mentre quando si tornerà in campo si ricomincerà con la sfida di Coppa alla Fiorentina…
Non vediamo l’ora di giocare una partita del genere. Sono convinta che affrontare una squadra forte e di qualità come la Fiorentina sarà per noi una grande occasione per confrontarci e migliorare, da sempre sono convinta che solo giocando contro i più forti si migliora. Conosco bene la loro allenatrice, una bravissima coach e una grande ex giocatrice: credo sarà una bella sfida per noi“.

La Juve saluta la Champions a Lione, ma Sonia Bompastor avverte: “Questa squadra migliora sempre di più”

Credit Photo: Paolo Comba

Il verdetto sul campo ha parlato chiaro: uno zero a zero che ha visti i tanti punti di forza della Juventus, ma che ai tre fischi a decretato il passaggio del turno all’ Olympique Lione.

Mister Montemurro, giunto in sala stampa nel dopo gara, era visibilmente amareggiato (non arrabbiato) poiché sa che le sue ragazze hanno dato molto in campo, rispetto allo scorso anno, e che due pareggi (a Torino e qui a Lione) contro una grande squadra è frutto di duro lavoro: “Ho dentro di me tante cose ha detto Joe, questa sera, però quando arrivi in questo ambiente giocando contro le Campionesse in carica, mettendole pure in difficoltà, forse questo mi dice qualche cosa. Non sò non sò. Io sono sempre concentrato sui nostri obbiettivi, la mia squadra ha fatto la sua partita. Questa sera ci è mancato solo un pezzo di lavoro, in dieci minuti che il Lione e rimasto a vedere il nostro gioco, nel secondo tempo di forza è stata a mio parere un match abbastanza equilibrato”.

Anche il tecnico delle Francesi ha voluto rilasciare un commento sulla grande crescita delle bianconere, in questa Champions League ed alla mia domanda: “Che cosa manca alla Juve per essere al loro livello di gioco?” Sonia Bompastor ha risposto: “La juventus ha avuto una evoluzione molto positiva poiché rispetto all’andata ha giocato molto meglio e ci ha messo in difficoltà. A livello di sviluppo e miglioramento posso dire che ho misto una crescita continua di questa squadra, sia individuale che collettivo, chiaramente la nostra esperienza ha giocato a favore. Eravamo in un contesto dove alla nostra squadra bastava il pareggio, mentre loro necessariamente vincere per passare il turno, quindi siamo state noi all’altezza di fare la gara in questa direzione. Ma la Juventus evolve di continuo”.

La Vis Fondi esce sconfitta nel derby contro la Lazio, finisce 4-0 al Palapertini

Ancora una sconfitta per il Vis Fondi, l’undicesima in questo campionato. Stavolta le fondane cadono nel derby in casa della Lazio, nonostante più volte abbiano avuto l’opportunità di riaprire la gara, fallendo nel proposito a causa di un punto debole finora fatale per la classifica della squadra, ovvero la mancanza di lucidità di far male sotto porta. Un aspetto che dovrà essere assolutamente migliorato nel 2023, almeno per tenere viva la speranza di continuare a lottare per la salvezza. Un obbiettivo che non sarà facile raggiungere, visto anche gli abbandoni prematuri di Oliveira e Loth, ma che deve rimanere alla portata delle ragazze di mister Cibelli. Al ritorno della pausa natalizia il Fondi tornerà a giocare in casa contro il Rovigo, mentre le biancocelesti saranno attese nella trasferta campana contro l’Irpinia.

La Gara: Un primo tempo equilibrato quello che va in scena al Palapertini. La Lazio fa la partita, il Vis Fondi prova a ripartire con la velocità di Alba Diaz. Mentre Marchese e Beita vanno vicine al goal per la Lazio, le fondane si fanno pericolose davanti alla porta di Mascia con un punizione velenosissima di Guercio che va di poco fuori. Al 16′ avviene l’episodio decisivo, Marchese calcia in area avversaria e Alba Diaz la tocca di mano, rigore per la Lazio, a batterlo va Siclari che non sbaglia. Si va negli spogliatoi sull’1-0 Lazio, il Vis Fondi tuttavia non ci sta e prova a raggiungere il pareggio a inizio della ripresa. Prima il tiro di Guercio finisce di poco fuori, poi Di Marco su pressione di Alba Diaz rischia di farsi autogoal, la palla sfiora il palo e finisce fuori. La sfuriata delle fondane viene però interrotta dalla punizione magistrale della giovane Maria Grazia Mercante al 4′, che raddoppia poco dopo su un pasticcio della difesa del Fondi. Palla lunga a Marchese che svetta di testa, Iarriccio non si capisce con i difensori ed esce male, il pallone finisce sui piedi di Merante che a porta vuota non sbaglia. Il Vis Fondi subisce il colpo e nell’azione successiva viene punita ancora una volta da Mercante che se ne va sulla fascia, mette in mezzo per D’angelo che buca da due passi Iarriccio. Poker servito dalle ragazze di mister Chilelli e partita che si chiude sul 4-0.

LAZIO-VIS FONDI 4-0 (1-0 p.t.)
LAZIO: Mascia, Siclari, Beita, Marchese, D’Angelo, Pantano, Di Marco, Barca, Oliveira, Merante, Carbone, Farinelli. All. Chilelli

VIS FONDI: Iarriccio, Caciorgna, Will, Guercio, Diaz, Pacchiarotti, Popolla, Zomparelli, Damiani, Garulli, Attanasio, Di Sauro. All. Cibelli

MARCATRICI: p.t. 16’38” rig. Siclari (L), s.t. 4’33” Merante (L), 8’20” Merante (L), 8’38” D’Angelo (L)

AMMONITE: Di Marco (L), Diaz (V), Will (V)

ARBITRI: Giovanni Losacco (Bari), Bartolomeo Burletti (Palermo) CRONO: Massimo Seminara (Palermo)

 

Romina Pinna, Napoli Femminile: “Abbiamo vinto meritatamente e dimostrato di non essere certamente inferiori alla capolista”

Credit: Napoli Femminile, Romina Pinna

Il Napoli femminile non poteva avere regalo di Natale più bello: battere la capolista Lazio e riprendersi il secondo posto in classifica.

Dopo il goal di Adriana Gomes, a chiudere i giochi è stata Romina Pinna, con il suo quinto goal in campionato, “Abbiamo vinto meritatamente e dimostrato di non essere certamente inferiori alla capolista. Adesso ci godremo le vacanze di Natale ma subito dopo dovremo ricominciare con la stessa determinazione mostrata in questo match e che dovremo mettere in campo in Coppa Italia e nelle due trasferte che ci attendono alla ripresa. Cercola è il nostro fortino ma migliorando il rendimento esterno nessun traguardo ci sarà precluso”.

Il campionato momentaneamente è fermo: le sfide riprenderanno domenica 15 gennaio alle ore 14.30, tredicesimo giornata di campionato nella quale il Napoli affronterà l’Arezzo Femminile, attualmente undicesimo in classifica con 12 punti portati a casa.

Termina a reti inviolate la super sfida tra il Lione e la Juventus, ma le bianconere escono a testa alta

Credit Photo: Paolo Comba

La Juventus è giunta allo Stadio OL Parc di Lione con un solo obbiettivo: vincere per passare il turno!.

Alla presenza di poco più di cinquemila spettatori, pochi ma calorosi, le padrone di casa hanno raccolto un solo punto, poiché la gara è terminata 0 a 0  ma sufficiente per la sua qualificazione. Le ragazze di Montemurro, dopo novanta minuti di buon gioco vengono chiuse dalle avversarie e non riescono nell’impresa.

Questa era la terza stagione consecutiva nella quale la Juventus affrontava il Lione, che ha già eliminato le bianconere nei sedicesimi di finale nel 2020/21 e nei quarti di finale la scorsa stagione. La corazzata dell’Olympique Lyonnais non era riuscito a segnare in una sola occasione, delle ultime 42 partite europee, poi ha trovato la rete in ognuna delle cinque vittorie casalinghe contro avversarie italiane, segnando 22 gol e subendone soltanto due.

La sconfitta della Juve in casa dell’Arsenal, alla quarta giornata, ha posto fine a un’imbattibilità della Juve che durava da sette partite in Champions League ed è stata una delle sole tre sconfitte nelle ultime 21 partite europee.

Il Lione che non era riuscito a vincere nessuna delle prime due partite Europee, per la prima volta nella storia del suo club: perdendo contro l’Arsenal e pareggiando ben due volte con la Juventus, dopo aver vinto entrambe le partite in tutte le 15 stagioni precedenti.

Mister Montemurro, alla vigilia del match, sapeva che lo scontro avrebbe deciso il futuro bianconero ed ha provato a fare la gara: un classico 4-4-2 con Pauline Peyraud-Magnin tra i pali, Lenzini-Salvai-Boattin e Rosucci a supporto della zona difensiva, Caruso-Pederesen e Grosso in centrale ed il tridente d’attacco composto da Beerensteyn-Girelli e Bonansea.

Un primo tempo che ha visto le Campionesse d’Italia giocarsela a viso aperto, con qualche ottimo spunto in avanti, ma con un ritorno in fase difensiva nei contropiedi delle Francesi. Le due formazioni, temendosi reciprocamente, hanno contratto palla mantenendo sempre le posizioni e non creando azioni che potessero mettere in difficoltà i reparti.

La ripresa ha visto le padrone di casa essere più arrembanti, ottime le parate di Pauline Peyraud-Magnin che ha salvato la porta in più occasioni, portarsi pericolosamente in avanti ed al tiro a rete. Pero più passavano i minuti e più il Lione ha cercato di mantenere palla, e risultato, poiché anche la parità voleva dire passaggio del turno. La Juve ha espresso un ottimo gioco, un livello di maturità costante, ma nonostante questa crescita ha raccolto la terza posizione in un girone di ferro.

Le bianconere con 2 vittorie, 3 pareggi ed 1 sola sconfitta (quella in trasferta a Londra) escono a testa alta da questa competizione. Forse è mancata la fortuna nei sorteggi, oppure la vittoria del OL contro l’ Arsenal ha compromesso troppo la classifica finale, ma queste sono considerazioni che oramai lasciano solo l’amaro in bocca ad un gruppo che ha mostrato impegno, capacità, ed una grande voglia di esprimere il calcio nella sua massima forma. Per tutto il movimento femminile Italiano: Grazie ragazze!

Ashraf Seleman, Brescia Femminile: “Era importante vincere e ci siamo riusciti”

Photo Credit: Pagina Facebook Acf Brescia Calcio Femminile

Terza vittoria di fila per il Brescia Calcio Femminile in Serie B che, nella dodicesima giornata, ha sconfitto l’Apulia Trani per 4-0.

Le biancoblù chiudono con un successo il 2022, sebbene potessero segnare qualche gol in più alle tranesi. E da qui che l’allenatore Ashraf Seleman, davanti ai microfoni del club bresciano, parte commentando l’incontro: “Abbiamo sbagliato tanto però era importante vincere e ci siamo riusciti. E’ andata bene così. Le ragazze sono state bravissime e abbiamo messo al sicuro il punteggio già nel primo tempo e mostrato anche delle belle trame di gioco nonostante il campo molto rovinato e appesantito dalla pioggia. Coppa Italia contro la Juventus? Intanto ci prendiamo qualche giorno di riposo, poi dopo Natale ci rimettiamo al lavoro per preparare una partita che prima di tutto è una festa, perché giocare con la Juventus è comunque un motivo di orgoglio. La prepareremo al meglio possibile, sempre comunque con un occhio al match successivo col Tavagnacco“.

Venezia Fc; successo in Coppa Italia con la Triestina

Photo Credit: Pagina Facebook Venezia FC Femminile

Il Venezia FC Femminile chiude l’anno con l’ennesimo risultato positivo e con il poker di domenica pomeriggio avanza con anticipo al secondo turno di Coppa Italia. La gara ha visto le arancioneroverdi ospiti della Triestina, battuta per 0-4, esito che segna l’ottavo risultato utile consecutivo nonché terza gara di seguito in cui il Venezia mantiene la propria rete inviolata, a dimostrare l’energia e costanza delle leonesse, che si sono ben posizionate nella classifica del campionato di lega ed entrano di buon umore nella pausa invernale.

Le ospiti, mostratesi da subito padrone del gioco, si fanno pericolose al 3’ con la conclusione di Isabel Cacciamali a tu per tu con l’estremo difensore triestino. Alessia Storchi devia una prima volta, ma non può nulla al ritorno al 9’ della centrocampista, che batte a rete portando in vantaggio le veneziane. Yolanda Bonnín ci prova al 39’ su cross in area di Karin Mantoani, ma sigla il raddoppio lagunare da punizione con un gol diretto appena prima dello scadere della prima frazione di gioco.

Nella ripresa non mancano le occasioni per il Venezia, incredibilmente vicino allo 0-3 con Mantoani, che sulla ribattuta del portiere calcia violentemente prendendo una traversa piena: la palla batte a terra ma fuori, trovando Storchi pronta a bloccare.

Al 19’ arriva la prima azione pericolosa per la Triestina con un tiro da fuori area che però non sorprende Alice Pinel, e le lagunari procedono a consolidare il loro dominio grazie ai gol di Alice Zuanti, che al 70’ su traversone di Airola mette a segno uno spettacolare tiro al volo, e Martina Sclavo, che accorrente batte a rete di prima intenzione al 78’ per chiudere la partita 0-4.

Rientra il capitano Giulia Risina, che finalmente può tornare sul terreno di gioco dopo l’infortunio al legamento crociato risalente ad aprile 2022 che l’ha tenuta lontana dal campo fino ad ora, e va a sostituire Judith Verdaguer per gli ultimi minuti di gioco.

Le arancioneroverdi ospiteranno il Portogruaro domenica 8 gennaio per il terzo appuntamento del Girone 12 di Coppa Italia, il cui risultato non influirà sulla meritata qualifica del Venezia.

Triestina 0-4 Venezia

Marcatori: Cacciamali 9’, Bonnín R. 45’, Zuanti 70’, Sclavo 78’

Triestina: Storchi, Peressotti (Usenich 75’), Alberti, Paoletti, Tortolo (Tikic 80’), Blarzino (Zanetti 34’), Nemaz, Blasutto (Olivo 65’), Desinano, Sandrin, Padulano
A disposizione: Malaroda, Zuliani
Allenatore: Melissano

Venezia: Pinel, Lamti, Verdaguer S. (Risina 84’), Airola, Cacciamali (Mattiello 50’), Carleschi (Salvi 61’) , Sclavo, Govetto (Zuanti 50’), Mantoani, Piazza, Bonnín R. (Terzoni 75’)
A disposizione: Limardi, D’Avino, Barro, Quaglio
Allenatore: Marino

Elisa Bartoli a DaznTalks: “Vincere due trofei ed essere ai quarti di Champions per me è qualcosa di straordinario, faccio fatica a spiegarlo”

Credit Photo: Andrea Amato

La capitana giallorossa si è raccontata a 360 gradi in una lunga intervista rilasciata a DaznTalks, trasmissione che va in onda sul canale YouTube della piattaforma streaming. Ecco cosa ha detto.

Che cosa significa per te essere arrivate ai quarti di Champions League?
Un tragardo raggiunto dopo tanti anni. Questo è il quinto anno che sto alla Roma. Devo essere sincera non mi aspettavo al debutto di arrivare ai quarti di Champions, è un sogno, speriamo di continuarlo il più a lungo possibile“.

Ci racconti la serata di venerdì sera? La partita era stata anche sospesa per pioggia…
Non è stato semplice, aspettavamo da un bel po’ quella partita. Tutta quella pioggia è stata tremenda, avevo paura che si rimandasse. Perché conoscendo il campo avevo paura che non riuscisse a raccogliere tutta quella pioggia. La tensione è stata tanta, però dopo una mezz’ora abbiamo saputo che si sarebbe ripreso alle 20.15. Stare un’ora nello spogliatoio non è stato semplice. Siamo rimaste concentrate, abbiamo scherzato sulla situazione per sdrammatizzare, anche perché era l’unica cosa che si poteva fare, poi siamo rientrate in campo con la voglia e la fame di portare il risultato a casa”.

Sicuramente è un’esperienza che insegna qualcosa…
Questa è la prima volta che mi è accaduto, non sono mai stata nello spogliatoio un’ora ad aspettare la partita, con un risultato importante da raggiungere. È stata un’esperienza unica, spero che non si ripeta, devo essere sincera“.

Come capitano sei il simbolo della Roma Femminile, sono diversi anni che vesti quella maglia. Che rapporto c’è con Spugna? Cosa vi sta dando a livello di carattere?
“Spugna viene dopo il periodo Bavagnoli. Con lei avevo un rapporto bellissimo. Ho visto il lavoro di Spugna all’Empoli ed ero felicissima di come faceva giocare la squadra e le sue idee di gioco, la sua metodologia. Quando è arrivato ero curiosa di capire cosa ci potesse dare in più. Amo il suo modo di vedere il calcio e far giocare la squadra. Su questo punto di vista siamo in sintonia. Poi è una persona con cui si può parlare, una cosa importantissima nel calcio femminile. Molte volte discutiamo e molte altre siamo d’accordo, ma fa parte del lavoro. Lui è sempre solare, ti mette sempre il sorriso e cerca sempre di sdrammatizzare, questo secondo me in un contesto di squadra molto giovane è molto importante”.

Hai qualche rito scaramantico prima delle partite?
Io odio la scaramanzia, ci sono però delle situazioni in squadra, come nello stare nello stesso posto a tavola, nello spogliatoio. Io mi metto sempre vicino a Serturini e Giugliano”.

Tu e Serturini avete un rapporto bellissimo, siete molto amiche, avete segnato entrambe il primo gol in Champions. Quando ha segnato l’altra sera, cosa le hai detto?
Diciamo che io l’ho cresciuta Anna, l’ho accompagnata in questi 5 anni, ha un talento strepitoso, certe volte la prendo in giro perché è molto quadrata, sta sempre sull’attenti. Ogni tanto cerco di farla uscire fuori dagli schemi, perché è molto rigida, anche con se stessa. Son contenta che si sia sbloccata, è un mese che sta facendo veramente bene, quando segna in queste partite importanti è come se segnassi anche io. Quasi un orgoglio da sorella maggiore. Tante volte con lei sono anche un po’ dura, perché ormai abbiamo un rapporto talmente intenso che con lei oso un po’ di più, cercando di farle capire che è forte e può spaccare tutto”.

Secondo te chi delle più piccole potrà diventare una giocatrice da Roma? Quali sono le calciatrici che sono arrivate in questi ultimi due anni che ti hanno maggiormente impressionato?
In questa Roma vedo veramente tanti talenti che arrivano e siamo cresciute insieme tantissimo. Le persone che mi hanno sopreso quest’anno sono Karina (Wenninger, ndr), che è veramente una delle persone che hanno portato quell’esperienza e quel professionismo e mentalità vincente che serve in una squadra. Poi mi sono sopresa dell’arrivo di Lucia Di Guglielmo. È una ragazza che in poco tempo è cresciuta tanto. Mi dispiace che si sia fatta male, ma sono sicuro che con la testa che ha si riprenderà il prima possibile. Un’altra giovane è Giada Greggi, una crescita continua, dopo il brutto infortunio è tornata più forte di prima, quindi metto in mezzo lei, anche Anastasia (Ferrara, ndr), un’altra centrocampista che può diventare un punto importante del centrocampo. Manuela Giugliano è qui da tanti anni. Mi ha sorpreso anche Benedetta Glionna. La Roma ha tante giovani importanti, che se porta su bene, può portare sul palcoscenico per tanti anni”.

Per voi è un momento importante, siete prime e siete arrivate ai quarti di Champions. Come state vivendo questo momento e come state lavorando per dare continuità?
“La squadra in questo momento è un po’ stanca. 22 partite in 4 mesi è difficile, è la prima esperienza per tutti, tra giocatrici e staff. Non ci aspettavamo di poter reagire così bene, perché tenere ritmi alti in campionato e Champions è difficile. Fa capire la crescita mentale e fisica che ha fatto la squadra. Cerchiamo di recuperare il più possibile, di allenarci il giusto e preparare le partite in due giorni. Si deve tenere conto del recupero, della preparazione alla partita e capire quante energie si sono spese, cercando di capire chi è in condizione di rendere al meglio. Non è facile far combaciare questi aspetti, ma come primo anno stiamo facendo bene e speriamo di continuare così”.

Quando hai iniziato a giocare da bambina ti saresti mai immaginata di diventare il capitano della Roma?
Io non pensavo nemmeno di poter avere un futuro a livello calcistico. Io giocavo per passione, non c’erano le squadre femminili, io ho giocato tanti anni con i maschi. Poi all’improvviso è stata creata la Roma Femminile e sono andata senza nemmeno pensarci due volte. Adesso le ragazze sanno che c’è un futuro nel calcio, che può essere la loro vita. Io quando ho iniziato l’ho fatto per passione. Non immaginavo tutto questo, sognavo di fare la Champions, vincere lo scudetto con la mia squadra del cuore, la mia Roma. Vincere due trofei ed essere ai quarti di Champions per me è qualcosa di straordinario, faccio fatica a spiegarlo”

Chi era il tuo idolo?
Io amavo Cafu. Mi sono innamorata del suo sombrero a Nedved nel derby. Avevo 12 anni, mi innamorai di quel gesto tecnico“.

C’è qualche tua collega che è stata un punto di riferimento nel momento in cui ti sei affacciata nel calcio femminile?
Io ho iniziato a giocare con Gioia Masia, che era un difensore centrale della Roma Femminile. Per me lei aveva una classe incredibile. Io non sono elegante, però lei mi ha aiutato molto nella crescita, ho fatto 6 anni con lei. Nel calcio femminile lei è stato il mio idolo e la persona che mi ha dato tutto”.

Chi è invece l’allenatore che ti ha indirizzat più degli altri?
Ho iniziato con Giampiero Serafini, lui mi ha fatto capire cos’era il calcio femminile. Poi la svolta a livello mentale è stata Manuela Tesse, quando sono arrivata alla Torres, dove ho vinto il mio primo scudetto. Lì ho capito cosa significa vincere e allenarsi in un modo tale da portarti a certi risultati. Con Tesse era odio e amore, mi massacrava, ma perché mi voleva bene. I modi di un tempo erano diversi”.

La cosa che ti ha fatto cambiare il modo di giocare passando dal calcio maschile a quello femminile è stata più fisica o tattica?
Con i maschi mi ricordo che quando giocavo nei contrasti dovevo andare 200 volte più forte di loro, altrimenti mi spostavano. Quando sono passata al femminile e andavo a contrasto con la stessa foga del maschile mi fischiavano fallo e mi ammonivano. Mi ricordo che quando giocavo con i maschi mi servivano 3/4 giorni per recuperare”.

Cosa pensava la tua famiglia?
Mamma non era felicissima, aveva paura che potessi farmi male. Papà ha giocato, è stato sempre uno da “vivi e lascia vivere”. Lui era un mediano“.

Tuo padre ti dà consigli dopo le partite?
Sì, papà è diventato molto più morbido, mi dice anche che gioco bene“.

Tu sei severa nei confronti di te stessa?
Sì, più con me stessa che con gli altri”.

Come sarebbe giocare allo Stadio Olimpico questi quarti di Champions?
Sono entrato una volta all’Olimpico, era vuoto, mi tremavano le gambe. Penso che sia veramente un qualcosa di straordinario, magari ci riuscirò, magari no. 70mila persone sono tante, anche riempire una tribuna non mi dispiacerebbe, spero di giocarci. Anche se riempi 10.000 persone credo abbia comunque un grande effetto“.

In Women’s Champions League ci sono stati stadi che hanno registrato il tutto esaurito, come a Barcellona, a Londra con l’Arsenal. Aprire le porte dell’Olimpico sarebbe una grande occasione anche per voi.
Noi ci speriamo, fare i quarti all’Olimpico e riempirlo anche a metà sarebbe tanta roba. Sarebbe stupendo. Vedo all’estero che gli stadi si riempiono, spero che anche qui in Italia riusciremo a portare tutto questo. Stiamo cercando di ottenere questi risultati per far vivere il calcio femminile in Italia, per pubblicizzarlo e portare passione. Spero che aprano l’Olimpico e che le persone vengano a vederci”.

C’è stato un giocatore nei mondiali appena conclusi che ti è saltato agli occhi?
Io tifavo per il Brasile e l’Argentina, sono due squadre che mi sono sempre piaciute. Pensavo di vedere il Brasile in finale per il loro gioco, hanno i terzini che fanno gli attaccanti. Mi aspettavo anche una semifinale Brasile-Argentina. Sono contento per Messi, finalmente è riuscito ad ottenere quello che aspettava da tutta la vita, è uno dei calciatori più forti di sempre. Il difensore che mi ha stupito è della Croazia, molto giovane, lo chiamo l’uomo mascherato, Gvardiol. Mi ha stupito. Mi ha stupito anche il Marocco, la cenerentola dei mondiali, come noi nella Champions”.

Può essere anche un buon augurio per il vostro di percorso questa similitudine.
Mi sono messa a ridere di ritorno da Latina, perché ho detto che noi siamo il Marocco della Champions League femminile. Alla prima partecipazione siamo tra le prime otto, se vai a leggere gli altri nomi delle qualificate ti spaventi“.

In Champions serve tanta esperienza, cambia anche lo stato mentale delle giocatrici.
“L‘esperienza fa la differenza nelle competizione, ti fa gestire dei momenti che altrimenti non avresti gestito. Noi alcune situazione riusciamo a gestirle, altre meno. Un esempio è la partita con il Wolfsburg: loro fanno 5 tiri e 4 gol, sono ciniche, noi creiamo tanto ma non riusciamo a finalizzare. In questo tipo di partite non possiamo permettercelo“.

Conta anche la differenza ambientale, in casa le avete fermate con un 1-1, mentre da loro avete perso. Conta il fattore di dove si gioca?
“Io sono sincera, sono morta di freddo in Germania. Il secondo tempo sono entrata ed ero un ghiaccio. A fine partita mi giro verso Camelia (Ceasar, ndr), il nostro portiere, tremava e aveva le labbra viola. Non riusciva a scaldarsi. Perché per fare il portiere in queste situazione si deve essere pazzi. Secondo me la differenza la vedi, anche a livello climatico. In quella settimana a Roma ci siamo allenate a 15 gradi, poi vai lì a 0 gradi e la differenza si sente“.

La differenza tra le giocatrici italiane della tua generazione e quelle nate dopo il 2000. Queste ultime hanno avuto una formazione diversa rispetto alla vostra.
“Sicuramente le ragazze di oggi sono molto più preparate a livello tecnico e tattico. Questo grazie alle strutture che hanno, i mezzi, anche ai mister e ai preparatori che ora allenano. Noi ci siamo fatte da sole, con le esperienze, abbiamo giocato coi ragazzi. Noi con gli anni continuiamo a crescere. Le ragazze di ora arriveranno tra 15 anni che staranno molto più avanti di noi, perché avranno mezzi e strutture che glielo permetteranno. Sono molto fortunate”.

Però c’è un po’ di orgoglio a pensare che un po’ di strade voi le avete aperte.
Chi è arrivato fino a qui oggi è perché ha un grande carattere, una grande forza e passione. Le sfide che abbiamo avuto sono state tante. Coi pregiudizi e i pochi mezzi, ti alzavi, andavi a scuola, alle 7 di sera ti allenavi e tornavi a casa a mezzanotte. Alle 11 di mattina ti rialzavi. Era una continua sfida, anche con le persone che ti circondavano perché magari pensavano “una ragazza che gioca a calcio, non può esistere”. Quindi è stata una continua lotta contro tutto. Abbiamo dovuto ottenere tante cose attraverso i risultati e le competizioni. Ad oggi sarà ancora così, ma è un percorso sicuramente più avviato e più semplice”.

 

Che brivido! Sotto due volte, il Vicenza la decide alla fine

Photo Credit: Camilla Tresso - Vicenza Calcio Femminile

Partita salvata in extremis dal Vicenza, due gol negli ultimi minuti hanno permesso alle ragazze di Dalla Pozza di ribaltare il risultato dopo essere andate in svantaggio due volte.

Il turnover di questo incontro non ha dato i frutti sperati, sebbene infatti i cambi non siano stati numerosissimi, la squadra ha avuto evidenti lacune per quasi tutto il match sia a difendere che a ripartire.

Proprio come la prima volta in cui abbiamo incontrato il Villorba, la percezione è stata quella di una squadra troppo sicura di sé e la sufficienza messa nei contrasti ha permesso l’ottimo avvio delle ospiti che si sono poi sbloccate nel primo quarto d’ora grazie al gol di Trevisiol, la migliore tra le file della squadra trevigiana.

La tenacia di alcune, combattive per tutti i minuti di gioco, ha permesso al Vicenza di restare in partita senza subire troppo e poi, nel finale, la velocità di Sule ed il tiro micidiale di Cattuzzo hanno fatto da padrone portando così in vantaggio Missiaggia e compagne.

AZIONI SALIENTI

2’: Corner battuto sul primo palo dal Villorba che dall’area piccola calcia in porta, grande blocco di Dalla Via.

14’ ⚽️: Pegoraro si fa scappare l’avversaria, la quale tira anche se in posizione molto defilata; palla respinta in mezzo all’area da un difensore che favorisce l’inserimento di Trevisiol che apre il piattone e sentenzia l’angolo sinistro.

41’: Spiovente di Cattuzzo per Sule in area; la 16 va sul fondo per poi crossare al limite dell’area sui piedi di Montemezzo che prova ad incrociare, Manente completamente immobile fa un sospiro di sollievo vedendo la palla uscire a pochi centimetri dal palo destro.

43’: Filtrante alto di Maddalena che oltrepassa tutta la difesa avversaria, Sule sbuca a 12 metri dalla porta e prova a scavalcare il portiere colpendo sotto la palla a mezz’aria, tiro che finisce invece alle stelle.

52’ ⚽️: Lancio lungo di Missiaggia in contropiede per la corsa di Sule che supera in velocità le tre rimaste in difesa e lanciata verso la porta piazza alla destra del portiere che nulla può sulla freddezza acquisita dal capocannoniere biancorosso in questa stagione.

79’: Dalla bandierina Maddalena trova il destro di Cattuzzo in inserimento che tocca col piede troppo morbido, azione che si spegne con la palla che finisce a lato.

82’ ⚽️: Gobbato costretta ad atterrare Trevisiol in area concede l’estrema punizione. Foltran dal dischetto calcia alla sinistra di Dalla Via che azzecca l’angolo giusto, ma non si distende abbastanza da deviare il pallone.

83’ ⚽️: Cattuzzo circondata in area scarica a Sule che da fuori tira fortissimo, il portiere si tuffa, ma non riesce a deviare il pallone che finisce quindi alle sue spalle.

87’ ⚽️: Maddalena dalla bandierina serve Cattuzzo rasoterra al limite dei 16 metri, stop e tiro ad uscire sul palo lontano, il tempo sembra quasi fermarsi mentre la palla gira fino a risultare imprendibile per Manente e trasformarsi quindi in un gol spettacolare.

Christian Berno
Ufficio Stampa Vicenza Calcio Femminile

DA NON PERDERE...