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Perché il calcio femminile in Italia è indietro?

Extra time Negli ultimi mesi il calcio femminile sta ottenendo ottimi riscontri e sta collezionando sempre più spettatori, complice, senza alcun dubbio, lo spettacolo andato in scena in Spagna, dove il Barcellona femminile, al Camp Nou, ha registrato oltre 91mila persone in occasione del Clásico Femenino contro il Real Madrid per il ritorno dei quarti di finale della Women’s Champions League. L’iconico stadio catalano strapieno ha spinto le padrone di casa anche in occasione della semifinale della competizione più prestigiosa d’Europa contro il Wolfsburg, aggiudicandosi altresì il record mondiale di spettatori. La Juventus, invece, principale squadra italiana, è stata eliminata dal Lione, il club più titolato di Francia e d’Europa. Nelle persone che da poco hanno cominciato ad appassionarsi a questo meraviglioso mondo è sorta una domanda: “perché il livello del calcio femminile in Italia è cosi inferiore rispetto ad altre realtà?” Secondo quanto riportato da Sport del Sud, le ragioni sono molteplici.

Motivazioni storiche

La storia del calcio femminile affonda le sue radici in Gran Bretagna. Oltremanica iniziarono a formarsi team di calcio femminile già negli ultimi due decenni del XIX secolo e il primo incontro ufficiale di cui si ha notizia è datato 1895In Italia, invece, fa il suo esordio nel 1933, quando a Milano viene fondato il Gruppo Femminile Calcistico, ma ben presto il CONI bloccò le sue attività. Le donne avranno il permesso di giocare circa trent’anni dopo, quando nasce la Federazione Italiana Calcio Femminile, FIC, nel 1968, anno del primo campionato nazionale, vinto dal Genova.

Motivi economici

Per descrivere, poi, l’attuale divario economico e di opportunità del calcio femminile italiano rispetto ai suoi pari nel mondo, con tutti gli effetti sul suo mancato sviluppo, basta attuare un confronto di questo con la National Women’s Soccer League (NWSL) americana, l’esempio di calcio femminile più sviluppato nel mondo in questo momento. Il campionato italiano femminile produce ricavi intorno ai 10 milioni di euro, mentre il calcio femminile americano ha un introito totale di 50,8 milioni di euro annui. Le nostre calciatrici guadagnano di meno di quelle americane: una professionista negli USA guadagna circa 5000$ a match, per un totale di 100.000$ all’anno mentre, poiché il calcio femminile in Italia non è ancora (fino al prossimo anno) considerato professionistico, l’unica regola salariale vigente stabilisce che le calciatrici nostrane debbano guadagnare meno di 30000 euro annui. Queste “piccole” evidenze ci permettono di capire quanto una più adeguata incentivazione contribuirebbe allo sviluppo del calcio femminile europeo. Durante il Mondiale del 2019 l’UNICEF ha pubblicato un tweet in cui notava che 1.693 calciatrici messe insieme non arrivano a guadagnare neanche la metà di quanto guadagna (da solo) Lionel Messi.

Questione di mentalità

Non mancano certo i pregiudizi nei confronti di questo sport, perennemente paragonato in ogni particolare a quello maschile. La tendenza a considerare il calcio una attività prettamente da uomini è ancora troppo radicata nel tessuto sociale italiano. Carolina Morace, allenatrice di calcio ed ex calciatrice italiana, in un’intervista affermò: “Mi si risparmino le ca****e del confronto tra maschi e femmine. Nessuno paragona Serena Williams a Nadal”. E se in Italia gli stadi non si riempiono così come avviene in Germania, in Olanda o in Spagna è perché molto probabilmente il pubblico non è ancora pronto ad aprire le porte al calcio femminile che per ovvie motivazioni è differente ma che mostra tanto altro: gesti tecnici esaltanti, organizzazioni tattiche precise, sistemi di gioco perfettamente studiati, ma, soprattutto, passione e valori. Per avvicinare i fan al calcio femminile, alcune società estere hanno optato per disputare le gare più importanti negli stadi utilizzati dalla selezione maschile. Il 17 marzo 2019 l’Atletico Madrid ha permesso alla sua selezione femminile, ad esempio, di scendere in campo al Wanda Metropolitano per la sfida che avrebbe deciso il campionato contro il Barcellona. In quella occasione sugli spalti c’erano 60.379 persone. Il match fece registrare la più alta audience televisiva per una partita di calcio femminile in Spagna, con picchi di 413 mila spettatori e share del 5,5%. Gli Stati Uniti detengono il premio di maggior presenza media allo stadio: le Portland Thorns sono seguite da circa 17 mila spettatori a partita.

I club italiani non investono nel calcio femminile

La crescita del calcio femminile a livello di club è molto importante, e in questo senso le squadre maschili giocano per forza di cose un ruolo fondamentale. La grande maggioranza degli appassionati segue le partite per tifare la propria squadra, e il tifo conosce solo i colori del club, al di là dell’andirivieni di presidenti, giocatori e allenatori e, chissà, magari anche al di là delle differenze di genere. Molte società italiane, tra cui il Napoli e la Lazio non investono nel settore femminile diversamente dalla Juventus ad esempio, attualmente in vetta alla classifica di Serie A Femminile 2021/2022. Ciò nonostante, come riportato da A Bola, nelle ultime settimane è stato approvato un nuovo regolamento UEFA per licenze e sostenibilità finanziaria, che entrerà in vigore dal 1° giugno. All’articolo 21 del documento troviamo che le proprietà debbano supportare l’aspetto femminile con una delle tre possibilità: la creazione di una squadra, senior o in formazione, per partecipare a competizioni ufficiali, sostenere un club o l’organizzazione di iniziative che saranno definite dalla federazione.

Scarsa esposizione mediatica

Nei paesi del Nord Europa l’attenzione che viene data al calcio femminile è elevatissima. Televisioni, giornali e internet garantiscono un’ampia copertura e il seguito di pubblico negli stadi è notevole. In Germania il numero delle tesserate ha raggiunto il milione, in Canada sono 350mila, in Francia 90mila, in Inghilterra 80mila, per non parlare degli Stati Uniti dove le ragazze che giocano a calcio sono più di 15 milioni. In Italia le sole atlete tesserate con la FIGC sono appena 11mila; si raggiungono le 23mila unità se aggiungiamo il settore giovanile e scolastico e gli enti di promozione sportiva.

Recentemente però, grazie all’abbattimento di alcuni stereotipi, ma soprattutto all’aumento della sensibilità nei confronti della situazione precaria delle calciatrici, le cose stanno iniziando a cambiare. Già nel 2019 i mondiali di calcio femminile avevano ottenuto dei numeri altissimi in termini di copertura e visibilità mediatica in tutto il mondo, con un totale di 1,12 miliardi di utenti televisivi e digitali. In Italia la partita Italia-Brasile, trasmessa dalla RAI, aveva registrato il 29,3% di share, sfatando quindi ancora una volta il mito dello “sport che non interessa a nessuno”. Il nostro auspicio è che a partire dalla prossima stagione con il professionismo che farà capolino nella Serie A, le giocatrici avranno finalmente il riconoscimento che gli spetta e se una bambina sognerà di fare la calciatrice – o di lavorare in ambito calcistico – non avrà problemi a trovare delle strutture idonee che saranno pronte ad accoglierla per aiutarla a perseguire il suo desiderio e la sua passione.

Alfredo Pala, Sassari Torres: “Il segreto di questo cambiamento è stato mister Ardizzone”

Dopo l’ultima giornata di Serie B e la vittoria sulla Pink Bari a parlare in casa Sassari Torres è stato il Direttore Generale Alfredo Pala che ha dichiarato ai microfoni del club sardo: “Analizzando con attenzione tutta l’annata ci sarebbe da dire che forse abbiamo perso un’occasione. Voglio fare un grande plauso alla società e a tutto lo staff per l’enorme lavoro che è stato fatto. Questa era una squadra costruita per arrivare in queste zone del campionato, magari non dall’inizio, però da gennaio quando abbiamo consegnato la squadra al mister Marino, i risultati non sono stati gli stessi ottenuti da Mauro Ardizzone. Lui ha portato entusiasmo e competenze tecniche permettendo alla squadra di ottenere questi risultati di cui oggi stiamo parlando, che erano tra l’altro nelle nostre corde. L’aspetto fondamentale di questa rinascita è stata la capacità che ha avuto il nuovo mister di fare gruppo dal giorno del suo arrivo. Lui è riuscito a ottenere qualcosa in più da ogni giocatrice, trasformando attaccanti in centrocampisti a dimostrazione delle sue competenze. Il vero segreto di questo grande cambiamento è stato mister Ardizzone”

La Vis Civitanova vince contro l’Atletico Oristano e conquista i play-out

Durante la 28ª giornata del Campionato di Serie C Girone B la Vis Civitanova ha vinto per 2 a 0 in casa contro l’Atletico Oristano.

A due partite dalla fine, la Vis Civitanova riesce nel primo obiettivo di stagione qualificandosi matematicamente ai play-out in cui lotteranno per la salvezza. Ottimo risultato quello delle “ragazze de Citanò”, che dovranno vedersela con il Bologna e due tra Isera, Mittici e la squadra sarda sfidata questa domenica.

Partita che comincia con due mancanze importanti: quella di Comizzoli, infortunata e Piscitelli, fuori per squalifica. Il caldo anomalo colpisce anche Civitanova Marche, affaticando e appesantendo le prestazioni delle due squadre. Il gol della partita vengono segnati entrambi nella ripresa da due colonne portanti della squadra rossoblù: Uzqueda al 55’ su corner e De Luca al 92’ con un’ottima punizione dai 30 metri.

È proprio Giulia De Luca a parlare ai microfoni della propria società a fine partita:
“Grande vittoria, un successo meritato. È stata una partita tirata nel primo tempo, mentre nel secondo abbiamo avuto diverse occasioni, sbloccando il risultato su calcio d’angolo e chiudendo la partita su un mio calcio di punizione. Sono contenta di aver segnato in una partita così importante che ci permetterà di accedere ai play out”.

ATLETICO ORISTANO: Piga, Filippo (51’ Kapareli), Cocco, Quidacciolu, Catte (68’ Scalas), Dessi, Senesi, Piras, Farris, Mattana, Angioni
All. Sanna

VIS CIVITANOVA: Raimondi, Natalini, Langiotti, Aparicio Perez, Gomez, Eugeni, Spinelli (92’ Ciccalè), Fernandez, Monterubbianesi (60’ Silvestrini), Uzqueda, De Luca
All. Pierdomenico

Photo Credit: Vis Civitanova Calcio Femminile

Il Cittadella termina la stagione battendo il rimonta il Cesena: decidono Beatrice Zorzan e Carlotta Masu

Il Cittadella conclude la sua quarta stagione in Serie B battendo per 2-1 il Cesena. Le cesenati passano al con la rete del difensore Paola Cuciniello, ma nella ripresa le cose cambiano per le padovane, perché al 55′ Beatrice Zorzan saluta il mondo del pallone segnando la rete del pareggio, mentre al 91′ Carlotta Masu firma il definitivo sorpasso del Cittadella sulle bianconere.

Vittoria meritata, a parte qualche ripartenza subita, abbiamo dominato per tutta la gara – ha commentato l’allenatore granata Salvatore Colantuono sui canali ufficiali del club veneto – la squadra è stata brava a non disunirsi dopo lo svantaggio ed ha macinato gioco per 90′. I due gol hanno messo il sigillo sulla partita, contro un Cesena che ha una rosa importante ma che ha reso meno del previsto“.

Il Cittadella chiude al settimo posto con quaranta punti: “Bottinoimportante in un campionato di alto livello – ha proseguito coach Colantuono – abbiamo raggiunto la salvezza con largo anticipo e con un pochino di attenzione in più potevamo insediare il podio. Il bilancio è molto positivo, una rosa con media età 21,5 che ha imposto i ritmi di gioco contro tutti. Ringrazio la società, il mio staff e le calciatrici per l’ottimo lavoro svolto“.
In questa partita si è anche celebrato il canto del cigno dell’attaccante Beatrice Zorza, la quale ha scelto di appendere gli scarpini al chiodo: “Beatrice è il capitano di questo gruppo, bandiera del Cittadella – ha dichiarato Colantuono – sono felice che abbia chiuso con un gol la passerella finale. Siamo tutti grati nei suoi confronti“.
Infine, Colantuono ha parlato del futuro sulla sua panchina granata: “Cittadella ha la struttura più bella della serie B ed il miglior settore giovanile della categoria, soprattutto sono ancora presenti i veri principi del calcio femminile. La società sta cercando di coinvolgere gli sponsor per alzare ancora l’asticella“.
Photo Credit: Federica Scaroni – Facebook Cittadella Women

Inter Women, Pandini, Portales e Simonetti si raccontano: “Ecco come siamo diventate giocatrici”

Le tre giocatrici nerazzurre Pandini, Portales e Simonetti si sono raccontate ai canali ufficiali nerazzurri intervistate da Alice De Bortoli

Pandini: «Io preferivo a giocare a pallone con i miei amici che stare con le mie campagne. Il mio miglior amico si è iscritto ad una scuola di calcio dell’oratorio. Ho capito con il tempo che volevo giocare, ora questo sogno si sta realizzando. Sono iscritta alla magistrale e studio un po’ di più, anche se mi dispiace non riuscire a seguire l’università»

Simonetti: «Io ho iniziato grazie a un mio compagno di scuola che ho voluto seguire. Io volevo fare l’attrice, ho capito con il tempo che volevo continuare con il calcio. Ogni giorno ci alleniamo al mattino, nel tempo libero mi piace uscire, a volte faccio dei corsi inglese per imparare bene la lingua»

Portales: «Io ho imparato grazie a mio papà a giocare che mi ha attaccato la passione. Io mi alleno, mangio e poi faccio il pisolino post allenamento. A volte studio, vorrei entrare nella polizia e mi sto preparando.

Alice De Bortoli: «Seguivo il calcio con la mia famiglia, poi mi sono attaccata molto all’Inter. Mi piace tanto andare allo stadio, quando posso vado sempre, trasmette delle grandi emozioni. Mi piace commentarlo il calcio, a giocare ce ne sono tante più brave di me»

Credit Photo: Domenico Cippitelli

Talking points | Le statistiche della terza coppa targata Juventus Women

La Juventus ha vinto il 10° trofeo della sua storia; in generale, ha terminato con un successo il 71% delle competizioni nazionali a cui ha preso parte dalla sua nascita, nel 2017/18 (10 su 14).

La Roma ha perso una gara di Coppa Italia per la prima volta dal 25 aprile 2021, proprio nel precedente incontro nella competizione contro la Juventus.

Tre delle sei reti messe a segno dalla Sara Gama con la maglia della Juventus sono arrivate in gare di Coppa Italia. Sara, autrice del gol vittoria, è la giocatrice che ha toccato più palloni in questo incontro (78) e portato a buon fine più passaggi (55).

Cristiana Girelli ha segnato il suo 20° gol in stagione, considerando tutte le competizioni, il terzo in questa edizione di Coppa Italia ed è l’unica giocatrice che ha segnato almeno tre gol in stagione sia in Serie A, in Coppa Italia e in Champions League (esclusi preliminari), oltre che la giocatrice che ha segnato più gol contro la Roma con la maglia della Juventus in tutte le competizioni: sei reti, nelle nove sfide più recenti contro le giallorosse.

La Juventus ha vinto questa gara effettuando appena cinque conclusioni, tre delle quali dall’80 minuto di gioco in avanti.

Credit Photo: Paolo Pizzini

Coppa Italia: che spettacolo!!! A Ferrara le due tribune del Paolo Mazza totalmente gremite da tifosi della Roma e della Juventus!!!

La cornice della finale di Coppa Italia, giocata in quel di Ferrara, ha visto la Roma e la Juventus darsi battaglia sul campo, con la vittoria straordinaria delle torinesi, ma ha visto anche vincere lo spettacolo nelle due tribune totalmente gremite da tifosi e addetti ai lavori di entrambe le squadre che si sono affrontate.

Uno spot di assoluto valore per questo calcio femminile, che dal primo luglio farà un altro step in più con l’introduzione del professionismo per la serie A a 10 squadre.

Ma io mi soffermerei ancora un attimo su quanto visto domenica sugli spalti, segno che il nostro movimento sta facendo passi da gigante e si è insinuato nel cuore degli italiani, domenica dopo domenica, con tifosi mescolati, famiglie intere che hanno portato i figli piccoli allo stadio, e con i gruppi organizzati di entrambe le fazioni ben lontani dallo spirito belligerante e guerrigliero di quelli del maschile.

L’applauso finale per la Juventus che ha alzato la coppa, penso sia l’esempio migliore per fotografare quanto è accaduto allo stadio di Ferrara che, come unico nemico di questa manifestazione, ha avuto dalla sua il caldo africano di un’estate ampiamente anticipata, che ha surriscaldato giocatrici e tifosi in uguale maniera.

All’uscita dello stadio, c’erano anche in tanti ferraresi che si sono voluti godere lo spettacolo che si giocava nella loro città, poi i tifosi bianconeri, arrivati fin da Busto Arsizio, e altri dalla vicina Romagna, mentre dalla parte romana, oltre che dalla capitale un gruppo proveniva da Spoleto, altri da Gatteo, altri ancora persino da Avellino o da Bologna, simbolo che a differenza del tifo classico che siamo abituati a vedere negli stadi di calcio a sostegno dei colleghi maschi, il femminile ha ancora la possibilità e la magia di unire le diverse sponde calcistiche, e anche se la maggior parte forse era a favore della Juventus, un grandissimo numero di unità si è spostato anche da Roma, dove le Lupe, specialmente in questa stagione, sono entrate nel cuore dei tifosi giallorossi del maschile.

Purtroppo c’è sempre chi vince e festeggia e chi perde poi piange, perché come non mai questa volta la Roma è andata davvero a vincere per la seconda volta una coppa dal sapore davvero particolare per un club nato pochi anni fa, ma che sta bruciando velocemente le tappe della sua storia.

I tifosi della Juventus, invece, non sono stanchi di festeggiare e, come al solito, lo hanno fatto con le loro beniamine che, da 4 anni a questa parte, li stanno ricoprendo di trofei, di record e di gioie, e dunque la foto della squadra festante davanti alla porzione dello stadio gremita dai proprio supporters, penso che sia la copertina e la chiusura di questa stagione.

Complimenti a tutti, allo stadio Paolo Mazza a perdere è stato solo chi ha snobbato questa manifestazione per andare ad abbronzarsi al mare, come se non ne avesse il tempo, con questa estate che ha corso in anticipo.

Credito Photo: Paolo Pizzini

La situazione precaria non dà tregua al Cesena che chiude con una sconfitta a Cittadella

Emergenza infortuni che non accenna a rientrare quella in terra cesenate, con conseguenti sforzi da parte delle undici titolari.

Nei primi 15 minuti il Cittadella ci prova due volte: al 7′ con Lattanzio che costringe Pignagnoli ad allontanarla di testa fuori area e poi con Masu che calcio una punizione non è precisa. Anche il Cesena sembra deciso a posizionarsi in attacco: al 21’ calcio d’angolo battuto da Georgiou, il pallone arriva a Musolino che ci prova da lontano ma il suo tiro finisce sopra la traversa, come il tiro di Dahlberg al 24′ servita da Galli. Le bianconere prendono fiducia e dopo un minuto trovano il vantaggio: punizione battuta da Pavana, la sfera arriva a Casadei che mette un cross perfetto per la testa di Cuciniello. Il primo tempo si chiude con il Cittadella in attacco ma il Cesena è sempre attento a mettere ordine.

Nella ripresa la stanchezza si fa sentire molto di più, così come la mancanza di cambi causa infortuni. Il Cittadella ne approfitta e al 55′ trova il pareggio con Zorzan servita ottimamente da Peruzzo. Ma alla squadra di casa non basta: ci prova di nuovo la numero 9 e poi Pizzolato, neo entrata. Al 76’ il Cesena ha un’occasione incredibile per passare di nuovo in vantaggio: Dahlberg batte un calcio di punizione centrale, Toniolo a mano aperta salva la porta ma la sfera rimane in area, Pavana anticipa tutte ed è completamente libera di calciare, ma non si coordina e tenta il tiro di prima che finisce fuori. Quando la partita sembra ormai chiusa arriva la punizione di Lattanzio al 90’: Pignagnoli ci arriva con i pugni ma Masu è attenta e la ributta dentro, chiudendo la sfida per 2 a 1.

Ultima giornata di un Campionato davvero lungo, con diverse interruzioni e un meteo non sempre favorevole. Il Cesena chiude in 11ª posizione sopra la zona retrocessione, scivolando di 5 posti rispetto all’anno scorso; il Cittadella invece risulta equilibrato chiudendo entrambi gli anni in 7ª posizione, con il numero di gol fatti/gol subito pressoché identico.

Cittadella: Toniolo, Peruzzo, Masu, Meneghetti (63’ Saggion), Zorzan (63’ Pizzolato), Lattanzio, Fracaros (68’ Domi), Schiavo, Begal, Corazzi (84’ Martelli), Ripamonti (84’ La Rocca)
A disp: Dilettuso, Peresotti, Martinuzzi, Novelli
All: Colantuono

Cesena: Pignagnoli, Pavana, Pastore, Costa (87’ Monti), Casadei, Cuciniello (87’ Paolinelli), Musolino (58’ Carlini), Georgiou, Dahlberg, Zanni (91’ Zanni), Galli
A disp: Frigotto, Costi, Petralia, Mancuso, Casadio
All: Ardito

 

Photo Credit: Cesena Calcio Femminile

Danone Nations Cup: il Napoli si aggiudica la Fase Interregionale del torneo U12 Femminile

E’ il Napoli la prima finalista della Danone Nations Cup 2022, la manifestazione dedicata alla categoria Under 12 Femminile organizzata dal Settore Giovanile e Scolastico, giunta alla sua sesta edizione. Dopo il successo dello scorso anno, nella Fase Nazionale disputata a Roma, le giovane atlete partenopee, hanno la meglio sulle coetanee di Reggina, Bari e Palermo, nella prima delle quattro tappe Interregionali disputata a Bari. Il Napoli accede così alla finale in programma il 18 e il 19 giugno a Coverciano in occasione del Grassroots Festival.

Nelle prossime settimane si disputeranno gli altri tre raggruppamenti Interregionali: il 28 maggio a Bellaria, il 5 giugno Carmagnola e il 12 giugno Ellera Umbra (leggi la news con il programma delle tappe).

Di seguito i risultati e la classifica dalla Fase Interregionale di Bari:

RISULTATI
Napoli- Reggina 3-1
Palermo-Bari 1-4
Palermo-Reggina 3-1
Napoli-Palermo 4-1
Bari-Reggina 3-1
Bari-Napoli 2-3

CLASSIFICA

Napoli                  9             Punti Bonus       3             Totale 12

Bari                        6             Punti Bonus       3             Totale 9

Palermo              3             Punti Bonus       3             Totale 6

Reggina               0             Punti Bonus       3             Totale 3

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Il Bologna batte la Triestina 3-2. Le parole di mister Michelangelo Galasso: “Le nostre ragazze hanno messo in campo un’immensa resilienza”

Importante vittoria del Bologna Femminile allenato da Michelangelo Galasso, che batte la Triestina 3-2 al termine di una partita dalle mille emozioni. Dopo il doppio iniziale vantaggio rossoblù firmato da Magnusson prima e Marcanti su rigore poi, le triestine sono riuscite a reagire al termine della prima frazione raggiungendo la parità in pochissimi minuti. Dopo il riposo, però, è iniziato il forcing delle padroni di casa alla ricerca della vittoria, arrivata grazie alla doppietta di Magnusson con un altro gol a sette minuti dal 90’.

In seguito a questo successo, il Bologna sale così a 34 punti preparandosi alle ultime due giornate con l’obiettivo di evitare i playout. Il primo posto utile per la salvezza diretta – occupato dal Padova – è distante un punto, mentre poco più avanti c’è il Portogruaro a quota 36. Nel prossimo turno Bassi e compagni andranno a far visita al fanalino di coda Spal, mentre all’ultima giornata a Granarolo arriverà proprio il Padova, in uno scontro diretto che sarà probabilmente decisivo.

Ovviamente soddisfatto mister Michelangelo Galasso nel post partita di ieri, con le sue giocatrici esaltate per il risultato e la prestazione:

La vittoria è stata sicuramente meritata. Le nostre ragazze hanno messo in campo un’immensa resilienza, specie in seguito al doppio recupero che le avversarie avevano prodotto. Abbiamo messo in campo una prova dalla giusta sagacia tattica, dove le ragazze hanno continuamente provato a costruire gioco senza mai abbassare di un centimetro quello che da sempre le contraddistingue, cioè proporre e proporsi per realizzare le nostre idee di gioco”.

BOLOGNA-TRIESTINA 3-2

BOLOGNA: Sassi, Sciarrone, Marcanti (92’ Rambaldi), Simone (21’ Giuliani), Racioppo, Magnusson, Antolini (83’ Giuliano), Benozzo, Cavazza (77’ Stagni), Hassanaine (52’ Minelli), Arcamone.
A disposizione: Bolognini, Perugini, Sovrani, Filippini.
Allenatore: Galasso

TRIESTINA: Storchi, Virgili, Alberti (86’ Bonassi), Paoletti, Zanetti, Tortolo, Blarzino (70’ Ferfoglia), Tic, Nemaz (89’ Zuliani), Sandrin, Bortolin.
A disposizione: Gaspardis
Allenatore: Melissano

MARCATRICI: 10’ e 83’ Magnusson (B), 28’ Marcanti rig. (B), 32’ Bortolin (T), 41’ Paoletti (T)

Credit Photo: Bologna F.C.

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