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Elio Aielli, Independent: “Cattiveria e grinta che ci serviva per portare a casa tre punti importantissimi”

Venticinquesima giornata di campionato di serie C girone C. Vittoria importante per l’Independent che batte 2-1 la Rever Roma con i gol di Galluccio e Tagliaferri. Independent che si allontana sempre di più dalla zona playout. ecco le parole di mister Elio Aielli al termine della gara:

“Tre punti importantissimi, che aspettavamo e volevamo con tutte le nostre forze. Il girone di ritorno ci ha creato un pò di problemi numerici tra infortuni e covid e ci stiamo riprendendo alla grande. La Rever come noi non merita la retrocessione, onore a loro e complimenti a noi. Siamo stati bravi a soffrire anche negli ultimi minuti quando la partita sembrava interminabile, era importante saper soffrire e vincere. Ci siamo addormentati un attimo e concesso qualche situazione alle avversarie , compresa l’ingeniutà sul calcio di rigore. Loro sono rimaste in partita fino alla fine, noi siamo stati bravi a rialzarci e a tenere quella cattiveria e grinta che ci serviva per portare a casa i tre punti importantissimi.”

Pink Bari: biancorosse sconfitte in Veneto

L’anticipo della ventiquattresima giornata serve sul piatto un incontro elettrizzante, quello tra Chievo e Pink Bari è infatti uno scontro tra due squadre che giocano spensierate senza troppi problemi di classifica.
Il racconto della partita
Il primo pallone viene toccato dalla Pink che crea subito la prima azione da gol. Tiro di Strisciuglio e primo calcio d’angolo dopo nemmeno un minuto. Al sesto risponde il Chievo Verona il quale si rende pericoloso con un calcio di punizione ma l’estremo difensore La Macchia si fa trovare pronta. Al quattordicesimo occasione per le clivensi, dopo una bella azione il tiro finisce alto da pochi passi. Da rimessa dal fondo confusione della difesa biancorossa che pasticcia rischiando tantissimo, Di Criscio riesce a rimediare. Al 17′ Diaz prova a dare una scossa con un tiro al volo che finisce alto di pochi centimetri. Sei minuti dopo La Macchia si supera con un intervento prodigioso che nega il vantaggio al Chievo Verona. Al 37′ Tardini sbaglia sottoporta nonostante calciasse da buona posizione, altro sospiro di sollievo per la Pink. Prima frazione giocata ad alti ritmi, nel quale entrambe le squadre hanno giocato correttamente e seppur con molto agonismo non si è sfociati in falli troppo duri. Finisce zero a zero ma il Chievo ha senz’altro creato molte più palle gol rispetto ad una Pink Bari difensiva e a tratti leggermente confusionaria.
Inizia il secondo tempo e il Chievo riprende da dove aveva lasciato. Spinge forte e dopo soli cinque minuti arriva una grossa occasione per le padrone di casa ma Nefrou salva sulla linea di porta. Al 58’ è nuovamente il Chievo ad andare a vicino al vantaggio ma a negare la gioia è l’intervento di La Macchia. Nefrou al 66esimo commette il primo errore dell’incontro, intervento goffo nei pressi dell’area di rigore ma Di Criscio ancora una volta interviene prontamente spazzando il pallone. A 20 minuti dallo scadere arriva il primo cambio per la Pink, fuori Laface e dentro la giovane Tateo. Strisciuglio, una delle più vivaci nel reparto offensivo biancorosso, accusa un fastidio muscolare al 79’ e per qualche minuto la Pink gioca in 10. La stessa numero dieci prova a rimanere in campo ma è costretta ad abbandonarlo poco dopo. Al suo posto entra un’altra primavera, Paparella. Sullo scadere il Chievo passa in vantaggio. Dopo aver creato tante palle gol le clivensi segnano il gol dell’uno a zero. Punizione e colpo di testa di Zanoletti, La Macchia non può far nulla. A pochi minuti dallo scadere entra ancora una primavera, Papapicco sostituisce l’ammonita Labianca. Dopo cinque minuti di recupero arriva il fischio che sancisce la parola fine all’incontro.                                                                                                                                                                                                                                                      Le valutazioni
La Pink Bari esce sconfitta in terra veneta. La squadra biancorossa pecca la mancanza di vere occasioni da gol, subendo per quasi tutti i novanta minuti. Nonostante il risultato negativo da apprezzare la compattezza difensiva che ha tenuto botta sino all’ultimo agli attacchi gialloblù. In grande spolvero La Macchina, autrice di interventi che hanno tenuto in galla la Pink.

Risultato finale
Chievo Verona 1 – Pink Bari 0
Zanoletti 85′ (Chievo Verona)

Credit photo: Facebook-Chievo Verona Women F.M

Il capitano Wendie Renard rinnova con Olympique Lione fino al 2026

L’Olympique Lyonnais è molto lieta di annunciare il prolungamento del contratto del suo emblematico capitano Wendie Renard per altre quattro stagioni, fino al 30 giugno 2026.
Arrivata nel 2006 dalla Martinica, Wendie Renard è entrata a far parte dell’OL all’età di 16 anni e già durante la sua prima stagione nel 2006/2007 ha preso parte al primo titolo di campionessa francese nella sezione femminile del club.
A poco a poco, Wendie Renard si è imposta con i colori del Lione prima di ottenere, dal 2013, la fascia di capitano. La nazionale francese ha vinto i 31 titoli ottenuti nella storia del club, di cui 14 campionati francesi D1, 9 Coppe di Francia, 7 Champions League femminile e 1 Trofeo Champions. Individualmente, Wendie Renard è considerata una delle migliori difensori del mondo, come dimostrano i suoi numerosi riconoscimenti personali, tra cui 7 presenze nel FIFA FIFPRO Women’s World 11.
A 31 anni, il capitano della squadra francese ha segnato la storia del calcio femminile diventando la prima giocatrice a superare il traguardo delle 100 partite della Women’s Champions League, domenica 24 aprile al Groupama Stadium contro il Paris Saint Germain. Nella corsa alla conquista, sabato a Torino, dell’8° trofeo europeo con l’Olympique Lyonnais in 10 finali giocate, Wendie Renard ha totalizzato 419 presenze in tutte le competizioni con il club (261 in D1 Arkema, 101 in Women’s Champions League, 56 in Coupe de France e 1 nel Trofeo Champions) per 136 gol segnati. OL e il suo capitano sono ormai legati fino al 2026, come un simbolo, a vent’anni dal suo arrivo. L’intera Olympique Lyonnais è lieta di questa estensione che mette Wendie Renard un po’ più nella storia del calcio e che è la prima iniziativa per un OL femminile 2022/23 più ambizioso che mai.

La 21a giornata di Serie A TimVision: Festeggiano Juve e Roma, ma anche la Fiorentina che resta in A

La Juventus conquista il suo 5° scudetto e la Roma ottiene la sua prima qualificazione alla Women’s Champions League, questo il verdetto della penultima giornata della Serie A.

La Fiorentina è aritmeticamente salva grazie ai tre punti conquistati in casa del Pomigliano; le campane invece si giocheranno tutto negli ultimi 90’ della stagione contro il Napoli, reduce dal successo per 3-1 sull’Empoli.

A Vigasio la sfida tra le retrocesse Verona e Lazio porta ben otto reti: il punteggio si sblocca dopo appena sette minuti con Visentin, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo firma non solo il vantaggio delle ospiti ma anche il suo settimo sigillo nel torneo, che la rende la miglior marcatrice stagionale della formazione di Catini. Dopo appena tre minuti Ferrandi raddoppia su punizione diretta e per la Lazio il match smbra in discesa. Le padrone di casa non riescono ad arginare le avversarie e al 36’ subiscono il tris di Fördos, che scaglia il pallone sotto l’incrocio su una punizione a due da dentro l’area di rigore veneta, causata da un pasticcio difensivo di Quazzico e Haaland. Quando la gara sembra chiusa inizia la rimonta scaligera: la rete dell’1-3 arriva al 43’, in seguito a una deviazione sfortunata di Fördos che beffa Ohrström. Il Verona ci crede ed al 47’ Myagkova vince un contrasto con Falloni e mette la sua prima firma in Serie A con un bel pallonetto; al 59’ battesimo del gol nella massima competizione anche per Rognoni. Ledri al 70’ si prende la scena con un sinistro d’autore che vale il momentaneo 4-3, pareggiato però da Fördos in pieno recupero. Termina 4-4 a Vigasio, con uno scontro che nella prossima stagione andrà in scena nel torneo cadetto.

Nel derby della Madonnina il Milan s’impone per 3 reti a 0 contro un Inter dinamico ma sfortunato. Le padrone di casa di Rita Guarino ottengono il miglior possesso palla ed effettuano molti più tiri in porta delle rosso-nere, ma nel calcio sono le reti che contano, ed ha nulla serve la precisione nei passaggi se non si realizzano gol. Thomas inizia le danze, seguita da Boureille, ma è la punizione di sinistro di Linda Tucceri Cimini, al giro dell’ora, a chiudere la sfida.

La Fiorentina di Patrizia Panico, che batte 1-0 il Pomigliano e guadagna la salvezza aritmetica. Allo stadio “Ugo Gobbato” le viola sbloccano la gara dopo quattro minuti: doppia finta di Boquete, Cetinja respinge ma Sabatino non sbaglia sulla ribattuta. La Fiorentina poco dopo se ne divora tre: prima Sabatino si fa respingere da Cox una conclusione a colpo sicuro a due passi dalla porta, poi è Boquete a non chiudere il match e al 70’ il sinistro di Catena centra in pieno il palo. Domenico Panico prova a dare una scossa alle sue con qualche cambio, ma al triplice fischio il risultato rimane invariato. Una partita dai significati opposti per le squadre in campo: la Viola festeggia la permanenza in A dopo la sua stagione più complicata, mentre il Pomigliano dovrà battere il Napoli nell’ultimo turno per agguantare la salvezza. 

Napoli che con il successo in esterna contro l’Empoli, si è guadagnato la chance di mantenere la categoria per il terzo anno di fila. Una prova di carattere quella delle azzurre contro le toscane di Ulderici: sotto al 10’ con Tamborini, hanno trovato la forza di reagire e ribaltare il punteggio alla fine del primo tempo. Al 45’ Goldoni ruba palla in centro area si gira bene e in mezzo alla mischia porta avanti le compagne. Nella ripresa le campane insistono e al 73’ calano il tris con Pinna, abile di testa a finalizzare il cross di Jaimes. Sconfitta indolore per l’Empoli già salvo, vittoria importantissima per il Napoli, che si giocherà la stagione il prossimo weekend.

Napoli Femminile e Pomigliano invece si giocheranno l’ultimo posto in Serie A nel derby dell’ultimo turno

“Il nostro domani ora”: martedì allo Juventus Stadium il convegno sullo sviluppo del calcio femminile

Un momento di confronto sullo sviluppo del calcio femminile in Italia e un’altra tappa di avvicinamento alla finale della UEFA Women’s Champions League in programma sabato 21 maggio a Torino. Si terrà domani, martedì 10, con inizio alle 18 allo Juventus Stadium, il convegno “Il nostro domani ora”. Parteciperanno il presidente della Divisione Calcio Femminile della Figc Ludovica Mantovani, il commissario tecnico della Nazionale femminile Milena Bertolini, il capitano della Juventus e della Nazionale (nonché vicepresidente dell’Associazione Italiana Calciatori) Sara Gama, l’head of Juventus Women Stefano Braghin, l’ambassador della finale di Torino Ilaria Mauro, la Responsabile dell’Area Sviluppo Femminile del Settore Giovanile e Scolastico della Figc Viviana Schiavi, il vicepresidente della Lega Nazionale Dilettanti e presidente del Comitato Regionale Piemonte/Valle d’Aosta Christian Mossino, l’Assessore allo Sport del Comune di Torino Domenico Carretta e il presidente della sezione Aia di Torino Andrea Mazzaferro.

A moderare il convegno, trasmesso in diretta streaming sul sito della Figc, sarà la giornalista e conduttrice Francesca Brienza. Il convegno sarà preceduto, a partire dalle ore 16.30, da alcune attività ludico-sportive previste dal programma UEFA Playmakers, che vedrà 80 bambine delle scuole calcio del territorio del Piemonte e della Valle d’Aosta esercitare le proprie abilità sul terreno dello Juventus Stadium, che prepara ad accogliere Barcellona e Lione, protagoniste di una finale femminile di Champions che tornerà in Italia a distanza di sei anni dalla gara giocata a Reggio Emilia tra Wolfsburg e lo stesso Lione.

Altri 200 tra bambini e bambine nella mattinata di domenica avevano riempito Piazza Castello, dove è stato allestito il Pink New Generation Village. Numerose le attività ludiche che si sono svolte con protagoniste le scuole calcio del Piemonte, nell’ambito del progetto legacy #ungiocodaragazze associato alla finale di Women’s Champions League e realizzato dalla Figc attraverso il Settore Giovanile e Scolastico in collaborazione con UEFA, Regione Piemonte e Comune di Torino.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

L’Atlético vicino alla Champions 2022-23

Eibar-Atlético Madrid
Eibar-Atlético Madrid

L’Atlético Madrid fa un grosso passo in avanti verso la prossima Women’s Champions League. Le colchoneras battono 3-1 l’Eibar che retrocede nella Reto Iberdrola con le reti di Thembi Kgatlana, Maitane Lopez e Laia Aleixandri. Rachael Kundananji accorcia le distanze per le basche che salutano la Primera Iberdrola.
Il Barça prosegue la sua striscia positiva in campionato con 29 vittorie su 29 partite battendo 6-1 il Rayo Vallecano. Mattatrice Aitana Bonmatì che segna una tripletta e si prepara alla finale della Women’s Champions League. Le catalane erano passate in svantaggio su calcio di rigore di Paula Fernandez ed erano in 10 per l’espulsione di Ingrid Engen. Nella ripresa Marta Torrejon, Claudia Pina e Jenni Hermoso chiudono il conto a favore delle blaugrana. Pareggio tra Real Sociedad e Granadilla. Le basche centrano il secondo posto, le canarie escono dalla lotta per la Women’s Champions League. In rete Cristina Martin-Prieto per le padrone di casa, Mirari Uria per le txuri-urdin.
L’Athletic conferma il quinto posto vincendo il derby in casa dell’Alavés in vantaggio con Carla Armengol. Lucia Garcia con una doppietta e Ainize Barea ribaltano il risultato.
Il Levante vince contro il Madrid CFF con due rigori di Alba Redondo e Gio Queiroz. In mezzo il pareggio di Michelle De Jongh e Viola Calligaris segna il 2-1 prima del goal della brasiliana che chiude il conto.
Il Siviglia vince contro lo Sporting Huelva e rafforza l’ottavo posto con il goal di Jessica Martinez e la doppietta di Eli del Estal. Fatou Kanteh aveva pareggiato ma non basta. Il Villarreal chiude bene le sfide in casa di questo campionato con il 2-0 al Real Betis con la doppietta di Salma Paralluelo.
Appuntamento finale domenica prossima per l’ultimo verdetto: chi entrerà in Champions tra Atlético e Real Madrid?

Risultati 29a giornata:

7 MAGGIO 2022
h. 12.00
ALAVES – ATHLETIC CLUB 1-3

8 MAGGIO 2022
h. 12.00
VILLARREAL – REAL BETIS 2-0
VALENCIA – REAL MADRID 0-0
SEVILLA – SPORTING HUELVA
GRANADILLA – REAL SOCIEDAD 1-1
ATLETICO MADRID – EIBAR 3-1
h. 16.00
MADRID CFF – LEVANTE 1-3
RAYO VALLECANO – BARCELLONA 1-6

Classifica:
Barcellona 87
Real Sociedad 63
Atlético Madrid 59
Real Madrid 57
Granadilla 54
Athletic, Levante 47
Sevilla 34
Real Betis 31
Alavés 30
Villarreal 29
Sporting Huelva 28
Madrid CFF, Valencia 27
Eibar 20
Rayo Vallecano 11
In grassetto le squadre retrocesse

Classifica marcatrici:
Asisat Oshoala (Barcellona) , Geyse Ferreira (Madrid CFF) 20
Alexia Putellas (Barcellona) 18
Jennifer Hermoso, Lieke Martens (Barcellona), Amaiur Sarriegi (Real Sociedad) 16
Claudia Pina (Barcellona) 15
Esther Gonzalez (Real Madrid), Nerea Eizagirre (Real Sociedad) 14
Cristina Martin-Prieto (Granadilla) 13
Aitana Bonmatì (Barcellona), Lucia Garcia (Athletic Bilbao) 12
Maria José Perez Gonzalez (Granadilla) 11
Ane Azkona (Athletic Bilbao), Deyna Castellanos (Atlético Madrid), Alba Redondo (Levante), Ana Marcos (Sporting Huelva) 10
Rasheedat Ajibade (Atlético Madrid) Sanni Frannsi (Real Sociedad) 9
Gabi Nunes (Madrid CFF), Mari Paz Villas (Real Betis), Eli del Estal (Siviglia) 7
Mariona Caldentey, Marta Torrejon (Barcellona) (Barcellona), Angela Sosa (Real Betis) 6
Caroline Graham Hansen (Barcellona) 5

Credit Photo: Atlético Madrid femminile, Twitter

Rocco Commisso: “Grazie, grazie, grazie ragazze!”

“Il risultato di oggi è stato davvero importante seppure al termine di una stagione molto complicata che certo non immaginavamo. – ha commentato il presidente della Fiorentina Rocco CommissoA fine gara ho parlato con Mister Panico e le ragazze, è stato bellissimo sentirle finalmente davvero felici.Ho ricordato insieme a loro le difficoltà del Campionato con diversi episodi sfortunati ed infortuni vari, ma alla fine grazie al lavoro ed alla caparbietà di tutto il gruppo, siamo riusciti a conquistare una salvezza meritata. Ora bisogna staccare la spina e riposare per poi ripartire con un nuovo spirito e nuovi obiettivi .

Grazie grazie grazie ragazze! “

Credit Photo: Fabio Vanzi 

Il Perugia sconfigge la Pistoiese al Barni di Montale: per le arancioni salvezza sempre più lontana

Questa la cronaca della partita riportata da Pistoia Sette.

Il match inizia in modo equilibrato, con gran parte del gioco che si snoda al centrocampo. Al 16’ azione pericolosa di Cisneros: il suo tiro dal limite dall’area di rigore termina alto. Il Perugia si difende con ordine sfruttando le qualità della numero 3, Orsi, che si contraddistingue nel corso dell’intera partita, sfrecciando sulla sua fascia di competenza, la sinistra. Al 42’ Annibaldi sferra un tiro indirizzando la sfera alla sinistra di Schiavone, ma il portiere arancione è brava a bloccare la palla in due tempi. La prima frazione di gioco si conclude sullo 0-0. La ripresa ha inizio con un tentativo di Gangi al 49’, l’azione finisce in un nulla di fatto. Al 53’ è la Pistoiese, con un’azione di Tinelli, a farsi vedere dalle parti della portiere Cerasa, all’attaccante arancione viene però intercettato il pallone da Orsi. Sette minuti dopo, su errore in disimpegno di Ghiglione, la sfera termina sui piedi di Lamenzo che così porta in vantaggio il Perugia. È sempre la numero 14 del Grifone a minacciare la porta arancione: all’88’ la giocatrice ospite colpisce il palo e al 91’ anche Di Fiore fa paura, andando vicina alla rete. Risultato finale: 0-1 per le giocatrici umbre. Alle ragazze toscane non resta che una pioggia di lacrime.

La 22a di FA Super League: Chelsea Campione e con l’ Arsenal in Champions, Birmingham City retrocesso

La 22° giornata della FA Super League ha decretato “Campione d’ Inghilterra il Chelsea”, per la sua quinta volta, ma evidenziando un grande Arsenal, che giunge secondo ad un solo punto dalla capolista, che entra con pieno merito nella Champions League della prossima stagione.

Arsenal che supera il West Ham, in trasferta, per due reti a zero. Gara dominata dalla ragazze di Eidevall, con oltre il 70% di possesso palla e oltre venti tiri verso la porta di Arnold. Le reti, tutte nella ripresa, sono state eseguite da Stina Blackstenius e Sthefanie Catley per una chiusura di campionato al cardiopalma.

Il retrocesso Birmingham vince per 1 a 0 la sfida contro l’ Aston Villa. La rete di Veatriki Sarri al 10’ che è stato uno dei pochi in tutto l’incontro è valso alle ospiti i tre punti, ma la gara era influente per le padrone di casa che hanno giocato con superficialità e poca motivazione.

Il Manchester City chiude in bellezza la stagione battendo per 4 a 0 il modesto Reading Football Club, gia salvo in zona media di classifica, confermando la sua terza posizione in classifica. Prestazione molto positiva in una annata che poteva dare anche molto di più in obbiettivo Champions, forse alcuni passi falsi si potevano evitare come dichiarato dal suo tecnico a fine match, però un City di tutto rispetto che facendo degli innesti potrebbe avere da dire nel suo futuro.

Il Tottenham dopo una serie poco convincente in questa parte finale di stagione supera il fanalino di coda del Leicester City per 1 a 0. La rete al 49’ a cura di Neville ha chiuso l’incontro per una vittoria che porta il Tottenham a quota 32 punti, una quinta posizione finale che premia in ogni caso il lavoro svolto in una stagione complicata e piena di gare molto competitive.

L’ Everton trova il suo secondo pareggio di fila e chiude al 10° posto contro il Brighton. Un 1 a 1 finale che non penalizza nessuno e porta due squadre molto dinamiche e simili sul piano di gioco alla FA di settembre con ancora molte motivazioni.

A Luglio vi sarà l’importantissimo impegno degli Europei e l’Inghilterra favorita della competizione avrà l’opportunità di evidenziare tutte le sue stelle.

Viaggio alla scoperta di Ana Milović, bomber dell’Olimpija Ljubljana alla conquista della Slovenia!

Ma c’ho solo vent’anni e la strada è più dura quando stai puntando al cielo“, recita una celebre canzone dei Måneskin e mai parole potrebbero essere più utili per iniziare questo articolo. A soli vent’anni, infatti, Ana Milović sta già conquistando a morsi la Slovenska Ženska Nogometna Liga a suon di goal. Dotata di un’incredibile capacità realizzativa e di grande tecnica individuale, il giovane attaccante ha recentemente infranto il record di reti della massima serie slovena, primato che resisteva da circa quindici anni.

Dopo aver mosso i primi passi nello ŽNK Radomlje, il bomber è poi passato alle dragonesse verdi dell’Olimpija Ljubljana, entrando a far parte anche della nazionale maggiore. Nelle ultime stagioni, inoltre, le incredibili doti della Milović stanno attirando il crescente interesse di club europei e in futuro la classe 2001 potrebbe lanciarsi alla conquista di un altro campionato del vecchio continente. La nostra redazione ha avuto il privilegio di intervistare in esclusiva la talentuosa calciatrice, lanciandoci alla scoperta del calcio femminile in Slovenia.

Com’è nata la tua passione per il calcio e chi ti ha supportato di più all’inizio di questa tua avventura sportiva?
Quando ero piccola, ero l’unica bambina del mio gruppo di amici. Mi sono sempre piaciuti tutti quegli sport canonicamente considerati “maschili”, dal pallone al basket, motivo per cui pensai: “d’altronde perché non dovrei provare il calcio?” Venivo da un piccolo paese e decisi di provare ad allenarmi con lo ŽNK Radomlje. All’epoca facevo principalmente atletica, riuscendo a correre per grandi distanze, e non sapevo come i miei genitori avrebbero reagito alla mia decisione di giocare a calcio. Loro, però, (in primis mio padre) mi incentivarono a iniziare questo percorso e il loro supporto è stato fondamentale per me.

Quando hai iniziato a giocare con lo ŽNK Radomlje e, soprattutto, cosa ti ricordi del tuo debutto in un match ufficiale?
Cominciai ad allenarmi con lo ŽNK Radomlje a 14/15 anni, giocando contemporaneamente per l’Under15 e l’Under17. Ricordo che alla prima partita con l’Under17 segnai una tripletta, iniziando con il piede giusto la mia carriera calcistica.

Quali sono stati gli aspetti cruciali di questa prima esperienza professionale? Hai avuto qualche difficoltà oppure no?
Uno dei principali aspetti positivi dell’esperienza allo ŽNK Radomlje era il clima rilassato dello spogliatoio e dell’intero ambiente squadra. La calda accoglienza che mi riservarono le mie nuove compagne, inoltre, mi aiutò ad adattarmi velocemente e a dare il massimo. Anche lo staff era sempre disponibile, professionale e attento ad ogni nostra esigenza, permettendoci così di migliorare e di allenarci nelle migliori condizioni possibili. Dunque, posso dire che fortunatamente non ho dovuto affrontare difficoltà nel corso di questa mia prima esperienza calcistica.

Cosa ricordi, invece, del tuo esordio con la prima squadra?
Ad essere sincera, non ricordo quasi nulla del mio esordio professionale. Ciò che invece è rimasto inciso nella mia memoria è stato il primo match con la nazionale. Giocammo contro la Repubblica Ceca e, a pochi minuti dall’entrata in campo, ero molto nervosa. Le mie compagne, però, mi tranquillizzarono, facendomi sentire parte del loro gruppo nonostante fosse il mio debutto assoluto e dandomi grande fiducia.

Com’è avere giocatrici più esperte di te in squadra e cosa hai imparato da loro?
È sempre molto stimolante potersi allenare con persone più forti ed esperte. Solo in questo modo, infatti, si può migliorare e imparare tanto. Nel mio caso specifico, posso inoltre dirmi fortunata nell’aver trovato compagne di squadra simpatiche e disponibili che mi hanno accolto al meglio e trattato bene sin dal primo momento. Nessuna di loro pensa di essere superiore alle altre e questo è un aspetto che mi è sempre piaciuto!

Tra le compagne di squadra che hai avuto nel tempo, qual’è, secondo te, la più forte?
Senza ombra di dubbio, penso che Lara Prašnikar sia una giocatrice di un altro livello!

Com’è avvenuto il tuo passaggio all’Olimpija Ljubljana e cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta delle lubianesi?
Per una strana combinazione, l’ultima partita della stagione con lo ŽNK Radomlje fu proprio contro l’Olimpija Ljubljana. Le nostre avversarie vinsero, laureandosi campionesse nazionali, e questo mi face capire che con loro avrei potuto fare un importante salto di qualità.

Quali sono state le principali differenze che hai notato tra i due club?
Innanzitutto, tengo a dire che il mio trasferimento all’Olimpija Ljubjlana non è assolutamente legato ad una questione economica, bensì alla maggiore professionalità e alla progettualità del club della capitale. Parlando delle differenze rispetto alla mia precedente esperienza, posso ad esempio dire che qui all’Olimpija si lavora maggiormente sulla coesione del gruppo. Al termine di ogni partita, infatti, andiamo tutte insieme a pranzo o a cena, coltivando la nostra amicizia anche fuori dal campo. Allo ŽNK Radomlje, invece, attività del genere non c’erano.

Non dev’essere troppo facile far coesistere sport, studio e vita privata. Dunque, parlami un po’ della tua routine quotidiana e di come riesci ad organizzare al meglio il tuo tempo.
Al mattino, mi sveglio intorno alle 08:30, mi preparo e vado a Ljubljana. Ogni giorno guido per circa quaranta minuti per arrivare in città e frequentare i corsi presso la scuola di economia e imprenditoria. Una volta finite le lezioni, orientativamente dalle 13:00 alle 13:30, ritorno a casa per pranzo, porto a spasso il mio cane e, sei giorni su sette, ritorno a Ljubljana per gli allenamenti. La mia giornata finisce dunque circa alle 21:00, orario in cui rincaso, ceno e vado a letto.

Qual è il tuo sogno professionale al di là del calcio?
La mia famiglia gestisce un’azienda e, al termine dei miei studi di economia, il mio sogno nel cassetto sarebbe poterci lavorare.

Nonostante la tua giovane età, sei già in grado di giocare e segnare come un attaccante ben più adulto ed esperto. Qual è il tuo segreto?
Non c’è alcun segreto dietro i miei goal. Cerco semplicemente di rimanere tranquilla, concentrata e di credere in me stessa. Non ho riti pre-partita nè credo troppo alla scaramanzia. Ripeto, cerco di pensare solo alla partita e di dare il massimo.

Quali sono gli aspetti tattico-tecnici su cui lavori di più in allenamento?
Abbiamo uno staff esperto e competente che coordina il nostro allenamento. Generalmente svolgiamo una sessione tutte insieme ma, quando lavoriamo per ruoli, il nostro mister fa esercitare noi attaccanti in diverse situazioni offensive. A livello individuale, cerco di prendere alcuni palloni e di segnare da distanze differenti, provando varie situazioni di gioco.

Dal punto di vista realizzativo, la stagione attuale sarà sicuramente la più prolifica della tua carriera. In che modo mister Milomir Kondić ti ha aiutato a migliorare questo pazzesco killer instinct?
Quest’anno ho battuto il record di reti segnate in campionato che resisteva da quindici anni. Ci sono riuscita restando concentrata di partita in partita e cercando di fare goal ad ogni occasione disponibile. Mister Kondić mi aiuta molto credendo in me e incentivandomi a dare il massimo e a giocare secondo il mio stile.

Secondo te, riuscirete a vincere il campionato quest’anno?
Non posso dire che vinceremo sicuramente il campionato, ma, di certo, daremo il massimo affinchè ciò possa accadere. Teniamo molto a concludere la stagione al primo posto, specie dopo aver lavorato sodo per portare a casa questo obbiettivo sin dall’inizio.

Il prossimo 11 maggio giocherete una difficile finale di coppa contro lo ŽNK Ljubljana. Cosa ti aspetti da questo derby?
Per quanto riguarda la Pokal, una partita di coppa è totalmente diversa rispetto ad una di campionato. Essendo un incontro secco, non importa quale squadra possa partire favorita, perchè un evento sfortunato, una disattenzione o la lotteria dei rigori potrebbero ribaltare ogni pronostico da un momento all’altro. Per questo, anche se penso che sulla carta la nostra squadra sia la più forte, dovremo fare attenzione e non sottovalutare le avversarie. Comunque, spero che alla fine riusciremo a vincere.

In base alla tua esperienza, qual’è il livello delle strutture di allenamento e degli impianti sportivi delle diverse società calcistiche femminili slovene?
Penso che in Slovenia sia più difficile, per una ragazza, giocare a calcio. Mentre in paesi come l’Italia, l’Inghilterra o la Spagna, infatti, il calcio femminile è ad un livello professionistico più alto, con maggiori investimenti e strutture, nel mio paese esiste un minor numero di centri sportivi e spesso è complicato raggiungerli. Basti pensare a quelle ragazze che devono svegliarsi al mattino presto o tornare a casa tardi per raggiungere o ritornare da città come Ljubljana in cui sono presenti club e strutture. Ciascuna di noi cerca di dare il massimo nella Slovenska Ženska Nogometna Liga, provando ad alzare il livello del campionato, tuttavia sarebbe più facile riuscirci con un maggiore sostegno economico. Qualora venissero investite somme di denaro più significative, il torneo e i club partecipanti potrebbero crescero, viceversa, continuando di questo passo, la situazione non cambierà. Comunque sia, spero che un cambiamento possa avvenire per davvero!

A che punto è, invece, lo sviluppo del calcio femminile in Europa secondo te?
Durante le partite con la nazionale mi è capitato di giocare davanti a migliaia di persone, notando con gioia la loro passione per il calcio femminile. In Slovenia, purtroppo, non c’è ancora questa grande partecipazione e questo sport è considerato prevalentemente maschile. Nonostante ciò, penso che la situazione stia cambiando, seppur a piccoli passi, grazie anche la crescente copertura dei media di partite femminili di campionati come la Serie A, La Liga, la Premier League o il campionato francese. Per incentivare lo sviluppo del calcio femminile e la partecipazione di nuove leve, specialmente delle più piccole, inoltre, penso che sia importante promuovere ogni tipo di iniziativa che riesca a coinvolgere il pubblico e a stimolare l’interesse nei confronti di questo sport.

Parlando invece dello sviluppo del calcio femminile in Slovenia, dal tuo punto di vista, quali possibilità ha una ragazzina che vuole intraprendere questo percorso professionale?
Per una giovane ragazza, come già detto in precedenza, iniziare a giocare a calcio in Slovenia non è sempre facile. Ci sono otto squadre in campionato ed è possibile unirsi a loro, tuttavia in molte provano a fare il salto di qualità all’estero. Certamente, riuscire ad entrare in un college che ti permetta di studiare e, contemporaneamente, di giocare a calcio, sarebbe l’occasione che qualsiasi ragazza sognerebbe. Comunque sia, è importante credere nei propri sogni e non fermarsi mai prima di averli realizzati.

Quali sono i pregi principali della tua nazionale e a quali obbiettivi punterete nei prossimi anni?
Tra i punti di forza della nostra nazionale ci sono sicuramente la giovane età della maggior parte delle giocatrici, la grande predisposizione al lavoro di squadra, l’amicizia che ci lega anche fuori dal campo (un po’ come all’Olimpija Ljubljana) e l’esperienza di calciatrici che giocano all’estero. Tra i nostri obbiettivi c’è la qualificazione ai Mondiali 2023 e posso assicurare che ce la metteremo tutta per conquistarla!

Dulcis in fundo, concludiamo l’intervista con la domanda più spigolosa. Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Nelle prossime stagioni mi piacerebbe trovare il miglior club possibile con cui firmare un contratto. Sono una tifosa del Barcelona sin da piccola e ho ancora impresse nella memoria le giocate di Messi e Neymar… Oltre al campionato spagnolo, seguo anche alcune partite del PSG e mi sto appassionando allo stile di gioco della Premier League. Nella vita non si sa mai, dunque vedremo quello che mi riserverà il futuro!

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