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Bartoli e Linari al convegno dedicato alla cultura del calcio femminile

Elisa Bartoli ed Elena Linari hanno partecipato, ieri a L’Aquila, al convegno “Il Calcio femminile, per NOI una questione di CULTURA”. 

Un momento d’incontro in cui rappresentanti di Lnd e Figc si sono confrontati sull’evoluzione del movimento femminile, che dal 1° luglio passerà ufficialmente al professionismo.

Presenti all’Auditorium del Gran Sasso Science Institute, tante calciatrici abruzzesi di ogni età, appassionati e tifosi. All’evento ha partecipato anche l’attuale CT della Nazionale italiana Milena Bertolini.

Grande interesse da parte della platea per le parole di Elisa Bartoli che ha ripercorso la sua carriera. “Il mio percorso per diventare calciatrice è stato lungo. Ho iniziato giocando nel cortile di casa con gli amichetti, non conoscevo squadre femminili perché ai miei tempi non esistevano proprio”, ha spiegato il capitano.

“Quello che posso dire alle bambine è di credere fino in fondo nei propri sogni, io l’ho fatto e il mio sogno mi ha portato qui: oggi sono la Capitana della squadra del mio cuore e faccio parte della Nazionale italiana”.  

Elisa Bartoli ha sottolineato quanto la determinazione sia stata importante nella sua carriera: “Bisogna sempre sognare, divertirsi e non smettere mai di credere in quello che si fa; questo per esempio è stato il segreto dell’Italia al Mondiale del 2019 dove, quando nessuno se lo aspettava, siamo riuscite ad entrare tra le migliori otto Nazionali al mondo”. 

Anche Elena Linari ha parlato dei suoi primi passi nel calcio: “Da piccola giocavo con i maschi e mi sentivo una pecora nera. Al tempo infatti vedere una bimba giocare a pallone era una cosa strana. Ora per fortuna non è più così, le bambine non si sentono più diverse ma hanno un ambiente nel quale ritrovarsi e divertirsi”.

Tanti consigli da parte della numero 32 della Roma: “Alle bambine che si avvicinano ora al calcio dico di non smettere mai di sognare. Ai genitori invece dico di non ostacolare le scelte dei figli: ricordo ancora il gol che segnai su punizione nel mondiale U20 in Giappone nel 2012 contro il Brasile; fu un gol speciale proprio perché i miei genitori erano lì con me, mi avevano seguita dall’altra parte del mondo”. 

Prima del convegno le due calciatrici giallorosse hanno seguito parte dell’allenamento delle ragazze della selezione territoriale U15 femminile Gran Sasso nello Stadio Gran Sasso d’Italia.

Credit Photo: AS Roma

Accademia Vittuone promosso in Serie C, Benedetta Franco: “Ci siamo meritate questo risultato. Futuro? Vorrei rimanere…”

L’Accademia Vittuone è in Serie C, grazie al 7-0 rifilato domenica al Gavirate nella penultima giornata del girone lombardo di Eccellenza, e si assicura definitivamente il primo posto del campionato. Per le biancoverdi guidate dall’allenatore Arnaldo Ferrari, che osserveranno all’ultima giornata il turno di riposo, hanno segnato Andrea Belloni, Giulia Lo Russo, Giada Barbuiani, autrice di due gol, Simona Recagno e l’attaccante classe ‘97 Benedetta Franco, con quest’ultima che ha messo a referto una doppietta. La nostra Redazione ha raggiunto nuovamente Benedetta (nella foto la terza in basso da destra), che al suo secondo anno con la formazione milanese ha segnato venti gol, per risponderci ad alcune domande.

Benedetta come ti stai trovando al Vittuone?
«Considerato che il primo anno non ho giocato per via del Covid, non mi aspettavo una reazione del genere, nel senso che pensavo una ripartenza più difficile, dato che abbiamo una squadra con individualità di un certo tipo che, però, potesse formare un gruppo e competere. Questa è stata la filosofia del Vittuone, perché col supporto della società che ci ha permesso di crescere partita dopo partita. Pensavo uno sviluppo complicato, invece mi ha tramesso la voglia di andare avanti sempre, con la consapevolezza che ci fossero delle strutture solide per fare bene».

Tra le tue compagne presenti nel Vittuone c’è una che ti colpito più di tutte?
«In realtà non he no una in particolare, ma se sono qui lo devo a Giulia Lo Russo, una figura per me di riferimento ed è calcisticamente forte. Poi con tutta la squadra ho un bellissimo legame».

Nelle prime quindici partite di campionato stava andando bene, poi è arrivato il nuovo stop. Hai temuto di questa nuova pausa forzata?
«Inizialmente sì, ma poi il Vittuone ha dimostrato, con la struttura che possiede, che poteva arrivare fino in fondo».

Quando hai capito che il Vittuone poteva andare in Serie C?
«Penso all’1-1 dell’andata contro la Polisportiva Monterosso, perché abbiamo dimostrato il tipo di campionato che potevamo fare, poi nella gara di ritorno contro il Lumezzane ho giocato, durante la partita, con un infortunio, ma alla fine l’abbiamo vinta e lì abbiamo capito che la Serie C era ormai alla portata».

Tra le partite vinte c’è il 3-0 a tavolino contro la 3Team Brescia Calcio. Dispiace non aver giocato quella gara?
«La 3Team ha dimostrato di essere una bella squadra. Dispiace che non si sia presentata. Per noi è stato un peccato non averla affrontata al ritorno».

Parliamo del 7-0 vinto domenica sul Gavirate. Tu hai tenuto che, in quell’incontro, ci fosse stata qualche insidia?
«Il Gavirate, inizialmente, l’abbiamo tenuta, poi abbiamo messo in pratica gli allenamenti settimanali e abbiamo chiuso la partita sul 3-0, dopodiché ci siamo divertite. Abbiamo pianto al fischio finale, perché era un sogno atteso da due anni: avevamo a fianco tutte le nostre persone vicine a noi e la società, è stato bello festeggiare questo traguardo».

Tra l’altro, tu ha messo a referto una doppietta al Gavirate: qual è il tuo preferito?
«Il secondo perché c’è stata un’esplosione da parte della squadra e dello stadio con tantissime persone. Come se non bastasse gioco con una spalla lussata da due domeniche, ho pensato di non contribuire a questo successo, e invece ho dato una grossa mano a questo gruppo per vincere la partita».

Tu hai segnato venti gol in campionato: c’è uno che ti lasciato ricordi positivi?
«Il gol segnato al Monterosso, perché ci ha permesso di fare quello scalino per la promozione in Serie C».

A chi dedichi questa promozione?
«Dedico questa promozione alla squadra, perché, tra le difficoltà avute in questa stagione, ce lo siamo meritate».

Tra le squadre presenti nel girone lombardo di Promozione c’è una che ti ha sorpreso di più?
«Sicuramente Monterosso e Lumezzane, che hanno dimostrato di essere formazioni di livello, poi anche altre squadre, come il Cesano che ci ha messo in difficoltà, segno che c’è voglia di giocare e non di partecipare».

Come sta, dal tuo punto di vista, il calcio femminile lombardo?
«Io ho sempre giocato in Piemonte, però il calcio femminile lombardo è superiore rispetto alle altre regioni, ed è molto supportato dalla Federazione, non a caso era presente nella gara di domenica il Responsabile Gandini. Poi sto vedendo a Vittuone che il settore giovanile sta crescendo bene».

Come sei fuori dal campo?
«Sono un revisore dei conti. Mi piace andare in giro con gli amici, stare con la squadra fuori dal campo, divertirmi e divertire la gente».

Che obiettivi ci sono nel tuo futuro?
«Adesso c’è la doppia sfida di Coppa Italia contro il Monterosso, poi penserò al futuro con Vittuone, perché la Serie C è un impegno diverso, ma mi piacerebbe rimanere».

La Redazione di Calcio Femminile Italiano ringrazia l’Accademia Calcio Vittuone e Benedetta Franco per la disponibilità.

Photo Credit: Benedetta Franco

Giorgia Furlanis, Portogruaro: “Darei tutto per essere in campo a lottare con le mie compagne”

Dopo l’entusiasmo per il successo in trasferta sulla Vis Civitanova per 1-2, che ha proiettato le venete a 34 punti in classifica a +5 sulla zona play-out, in casa Portogruaro è giunta la notizia dell’intervento al crociato di Giorgia Furlanis.
Perfettamente riuscita, infatti,  la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro a cui la punta classe 2000 di Portogruaro è stata sottoposta. La stessa Furlanis, che rimarrà lontana dai campi per diversi mesi, ha rilasciato nelle ore scorse qualche battuta presso l’ufficio stampa del club veneziano:
“Darei tutto per essere ogni domenica in campo a lottare con le mie compagne, ma devo ringraziarle perchè mi stanno regalando momenti unici partita dopo partita e mi fanno sempre sentire parte del gruppo e dei successi che stiamo ottenendo. Non vedo l’ora arrivaste questo giorno che segna per me l’inizio di un nuovo percorso, quello di tornare a giocare con la mia squadra vestendo la maglia granata”. 
Credit Photo: Andrea Nicodemo

Stefano Radio, Presidente College Life Italia: “Aiutiamo chi vuole studiare all’estero. Le americane sono forti fisicamente ma meno tattiche”

“Il nostro è un progetto che nasce a Kansas City nel 2013 per permettere ai ragazzi italiani di studiare e fare sport nei college americani. Quando sono arrivato negli USA gli italiani che facevano sport nei College erano pochissimi. Oggi, grazie alla nostra iniziativa sono diventati più di un migliaio”. Così si esprime il presidente di College Life Italia Stefano Elio Radio raggiunto in esclusiva dai nostri microfoni. Abbiamo contattato il massimo dirigente dell’iniziativa per farci raccontare come nasce ma anche per constatare i risultati che si stanno raggiungendo. Allo stesso tempo, abbiamo interpellato Radio su alcune questioni recenti che riguardano il nostro calcio femminile che egli segue con particolare interesse: “la possibilità che offriamo alle ragazze che entrano in College Life Italia è quella di poter studiare in America usufruendo di borse di studio; a volte anche a costo zero basate sui meriti sportivi – spiega il chairman che ha alle sue spalle un passato di calciatore professionista –. Iniziamo a raccogliere i primi frutti del nostro progetto. Ragazzi e ragazze ottengono la laurea e finiscono a lavorare per grandi aziende. C’è anche rimane a praticare calcio a livello professionistico.

Lei come si è ritrovato a guidare un’iniziativa così importante?
Nel 2013 Giorgio Antongirolami, allenatore della Rockhurst University di Kansas City mi offrì una borsa di studio sportiva per intraprendere un Master in Business and Administration. Arrivato negli USA sono bastati pochi mesi per capire che potevamo fare la differenza per tanti giovani ragazzi italiani cosi con lo stesso Giorgio Paolo Scoppola e Lucas De Rossi (due miei compagni di squadra alla Rockhurst University) abbiamo fondato College Life Italia. Attraverso essa abbiamo unito lo studio e lo sport in una sorta di unicum per permettere ai giovani italiani di poter venire in America. Ad oggi sono più di 400 i ragazzi che ogni anno si apprestano ad intraprendere questo percorso.

Cosa faceva prima di fondare College Life Italia?
Ero uno dei tanti giovani che inseguendo il sogno di fare il calciatore professionista rischiando di rovinarsi la vita. Fortunatamente ho avuto una famiglia che mi ha sempre aiutato a capire l’importanza dello studio. Dopo il percorso in settori giovanili professionisti (Genoa e Cisco Roma) ho giocato alcuni anni tra Serie D e lega Pro. Purtroppo sono tantissimi i ragazzi che puntano tutto sul calcio senza mai farcela. Questa cosa adesso inizia a succedere anche nel calcio femminile.

Ad oggi quante calciatrici hanno aderito a questo progetto e come si trovano?
Sono più di 50 le ragazze che sono entrate nella famiglia di College Life e intrapreso il percorso negli USA come Eleonora Franco, Rebecca Di Fronzo, Anna Capranzano e molte altre. Siamo molto orgogliosi del percorso che stanno facendo.

Con il Soccer Management Institute avete portato diverse giocatrici internazionali in Italia?
Nel 2016 abbiamo fondato un istituto di alta formazione sportiva che in poco tempo è diventato punto di riferimento a livello internazionale. Abbiamo portato in Italia diversi studenti-atleti provenienti da tutto il mondo che hanno avuto la possibilità di giocare e studiare al meglio. Tra le calciatrici sono passate da noi Emily Garnier del Napoli, Courtney Hoffer che ha giocato nell’Empoli, Giulia Glaser della Roma Calcio Femminile e tante alte. Tra loro c’è chi ha proseguito la carriera di calciatrice in Europa ma anche chi è tornata negli USA e ha cominciato la carriera da allenatore collegiale.

Lasciare l’Italia per andare a studiare negli States è un passo importante…
Convincere le ragazze a partire è molto difficile, hanno tanti dubbi ed è normale. Però il calcio femminile offre tante opportunità in America essendo praticato in tutte le università del Paese. Noi le mettiamo a loro agio fornendo loro tutto il necessario per poter iniziare la loro avventura americana nel miglior modo possibile.

Lei conosce bene il calcio femminile americano, che differenze ci sono con quello italiano?
Lì è praticato talmente a tal punto che la Nazionale riempie gli stadi ogni volta che giocano. Le calciatrici americane top hanno un livello pazzesco. È anche lo sport più praticato dalle bambine. Si allenano come i maschi fisicamente e forse proprio questa è la più grande differenza. Le giocatrici statunitensi sono molto più fisiche delle nostre, ma le italiane compensano con un maggiore conoscenza delle tattiche di gioco. Uno degli scopi di questa esperienza con College Life Italia è proprio permettere alle calciatrici di fare un vero e proprio scambio di cultura calcistica. Loro vengono da noi a studiare tattiche, noi mandiamo le nostre che migliorano fisicamente e allo stesso tempo insegnano qualcosa di nuovo alle compagne universitarie.

L’Italia ha recentemente approvato il professionismo per il calcio femminile. Cosa pensa di questa decisione storica?
L’approvazione è stata sicuramente una buona notizia ma credo che non siano stati fatti tutti i passi in modo corretto. Speriamo che i club reggano l’urto e che si favorisca la presenza di calciatrici italiane piuttosto che accettare numero crescente di calciatrici straniere.

In America invece è stato approvato l’Equal Pay. Cosa può dirci di questo provvedimento?
Si tratta di una svolta che riguarda prettamente la squadra nazionale di calcio e non i club. Non è che dall’oggi al domani le calciatrici della Lega americana di calcio di ambo le coste andranno a guadagnare esattamente quanto gli uomini. È un provvedimento atto a favorire la Nazionale rendendola a pari merito di quella maschile. Oltre alla questione degli stipendi, c’è una questione logistica. Anche le donne alloggeranno in alberghi a cinque stelle, si alleneranno in stadi e centri sportivi di primissimo livello come gli uomini. Quindi attenzione a non fraintendere quello che veramente è Equal Pay. 

Quali suggerimenti darebbe ai vertici del calcio femminile italiano per migliorare l’appetibilità del nostro campionato?
Più si parlerà di calcio femminile in Italia e più il movimento accrescerà. Il tasso tecnico è già aumentato tantissimo. Ora si riescono a vedere partite molto piacevoli sia in Serie A che in Nazionale. Occorre trovare un modo per invogliare il pubblico a seguire il calcio femminile. Non so se questo format nuovo del campionato possa effettivamente aumentare l’appetibilità, non penso sia funzionale nel nostro Paese. È più un torneo all’americana. La cosa che può certamente aiutare è la partecipazione delle ragazze ai tornei europei ed internazionali con dei match molto appassionanti e tirati. C’è gente che segue il calcio non per ragioni di tifo ma proprio perché vuole vedere gare di alto tasso tecnico.

Valentina Bergamaschi, AC Milan: “L’amarezza è ancora tanta ma noi siamo il Milan e sfrutteremo quest’occasione per crescere e migliorarci”

Due sconfitte pesanti contro la Juventus Women nel confronto di Coppa Italia ha pesato sul morale della rossonere per i molti gol al passivo e per non aver retto il confronto con le avversarie. Il difensore del Milan Valentina Bergamaschi sui social ha espresso tutta la propria delusione pronta con le compagne a trasformarla in stimolo per chiudere al meglio la stagione.

L’amarezza è ancora tanta e non ci sono giustificazioni per il risultato ottenuto, ma noi siamo il Milan e sfrutteremo quest’occasione per crescere e migliorarci.
Terminiamo il nostro percorso in Coppa Italia dopo aver lottato fino all’ultimo e non posso che essere orgogliosa della mia squadra per questo.
Ora è tempo di voltare pagina e concentrarsi sul campionato per chiudere al meglio questa stagione, perché finché c’è una minima speranza, noi continueremo a crederci”.
 
Credit Photo: Andrea Amato

Sara Ventura, Apulia Trani: “Dobbiamo dimostrare sul campo quello che abbiamo fatto sino ad ora”

Dopo il successo nel girone C di Serie C sul Matera a parlare in casa Apulia Trani è stata Sara Ventura. Queste le parole della centrocampista classe 2002 delle pugliesi a poche ore dal match con il Trastevere:
“Dobbiamo dimostrare sul campo quello che abbiamo fatto sino ad ora, ovvero di una squadra forte che può giocarsi il campionato. Ci stiamo focalizzando su quello. Il Matera è una squadra giovane, veloce, con elementi forti. Non ci aspettavamo una passeggiata. Ora testa al Trastevere che all’andata ci ha fermato sul pari per 1-1. Ci ritroviamo ora sotto di tre punti dal Chieti prima della classe ma con una gara in meno e una vittoria rimetterebbe in pari le cose”.

Il Brixen Obi cala il poker e stende il Calcio Padova Femminile

La trasferta a Bressanone si presenta complicata già dall’analisi della classifica con un Brixen in palla e un Padova che è a caccia di punti e continuità. Questa la cronaca riportata dal sito del Padova Calcio Femminile.
Il primo tempo il divario fra le due compagini non si percepisce e, per quanto le padrone di casa cerchino di imporre il loro ritmo, è il Padova che non disdegna stoccate offensive. Al 17esimo ci prova Gallinaro su calcio piazzato, al 26 Bison su azione con sempre tiro da fuori ma entrambe le conclusioni non trovano lo specchio della porta.

Nel momento migliore delle biancoscudate sono tuttavia le padrone di casa a trovare la rete del vantaggio con un tiro dalla traiettoria insidiosa che dalla tre quarti campo si insacca sotto la traversa alle spalle di Polonio. Ci prova tuttavia ancora il Padova, sempre con Bison, allo scadere ma ancora una volta il portiere si fa trovare pronto. Nella ripresa la musica cambia completamente e nell’arco di pochi minuti il Brixen prima ipoteca la vittoria con il raddoppio e poi la sigla definitivamente con la terza e la quarta marcatura. Il Padova subisce inerme l’avanzata offesiva delle padrone di casa non riuscendo a trovare le giuste misure per limitarne la portata.

A nulla sono valsi i cambi di mister Obetti per riallineare il match: Pittarello per Visconti, Costantini per Gottard, Bison per Carli, Biasiolo per Callegaro. Si chiude quindi una gara a due facce, un primo tempo giocato sullo stesso livello di una squadra che occupa stabilmente i primi cinque posti in classifica e un secondo invece di black out totale che ha compromesso quanto di buono fatto nella prima frazione. Sarà compito delle biancoscudate riassestare i ranghi in vista del rush finale di stagione.

Mister Ulderici, Empoli: “La nostra stagione non è terminata!”

Ecco le parole di Mister Ulderici sui social:

“Sono molto fiero del percorso che abbiamo fatto e di tutte le mie RAGAZZE!! Sono molto fiero di tutto il mio STAFF!! Arrivare a giocare una semifinale di Coppa Italia è un grande traguardo. Sabato abbiamo lottato su ogni pallone e l’abbiamo fatto dimostrando di tenere fortemente a quel momento storico. Abbiamo iniziato la partita con 6 ragazze dall’annata 2000 in giù e terminata con 6 ragazze dall’annata 2001 in giù ! PENSO che tutto questo debba amplificare ogni singolo risultato ottenuto in questa stagione… penso che questa condizione dovrebbe essere sempre la prima ad essere sottolineata. Una squadra giovanissima, formata da ragazze di grande qualità, che avranno un grande futuro! È stato bellissimo vivere questo momento con tutta la società e sentire, come sempre, tutti i nostri tifosi cantare per noi. La nostra stagione non è terminata! Abbiamo ancora due FINALI dove vogliamo fare più punti possibili per dare ulteriore valore al nostro percorso”

#INSIEME #GRUPPO

#empoliladies #empolifc #empolifc1920#avantiazzurre #team #ilovethisgame#forzazzurro #newseason #future#testacuoregambe #la7#serieafemminile #timvision”

Credit Photo: Fabio Ulderici Instagram

La ct Bertolini a L’Aquila: “Il professionismo grande passo avanti sotto il profilo delle tutele”

“Con l’avventura mondiale del 2019 è avvenuto un vero e proprio riscatto per il calcio femminile italiano. Il passaggio al professionismo, ottenuto proprio in questi giorni, rappresenta un grande passo in avanti sotto il profilo delle tutele”: con queste parole la Commissaria tecnica della Nazionale Femminile introduce il suo intervento al convegno “Il Calcio femminile, per NOI una questione di CULTURA” che si è svolto presso l’Auditorium del GSSI, dove LND e FIGC si sono confrontate sugli asset di una disciplina che, a partire dai Mondiali del 2019, ha ripreso la sua corsa, crescendo e gettando basi importanti per il futuro.

“Anche in passato – ha sottolineato la ct che successivamente ha incontrato la selezione Under 15 regionale allo stadio Gran Sasso d’Italia – si chiedevano alle ragazze prestazioni da professioniste, ma il trattamento economico e gestionale era assolutamente insufficiente, e molte ragazze si ritrovavano a gestire sport e lavoro con grandi difficoltà. Le cose stanno finalmente cambiando, grazie alla cultura e agli investimenti. Non fermiamoci e lavoriamo tutti insieme per continuare su questa direttrice”.

Auditorium affollato da calciatrici abruzzesi di ogni età, appassionati e tifosi della Nazionale femminile, che hanno ascoltato con interesse e curiosità le relazioni moderate dalla giornalista de Il Sole 24 Ore e autrice di Gameday, Monica D’Ascenzo. Tanti i temi sul tavolo, dal reclutamento alla formazione, dalle risorse alla comunicazione.

Al convegno erano presenti anche il presidente LND Abruzzo Concezio Memmo, il presidente della LND Giancarlo Abete, il capodelegazione della Nazionale Femminile Cristiana Capotondi ed alcune calciatrici azzurre come Elena Linari ed Elisa Bartoli.

“Dobbiamo abbattere i muri – queste le parole del presidente LND Abruzzo Concezio Memmo – che hanno bloccano l’attività femminile, perché le donne sono un pilastro fondamentale della nostra società, e senza di loro le strutture non reggono. Siamo contro ogni pregiudizio, e vogliamo lavorare per intercettare, soprattutto tramite le scuole, un numero maggiore di bambine ed adolescenti. Più tesserate e più cultura sportiva del calcio femminile: è questa la nostra ricetta per il presente e per il futuro”.

“Apprezzo molto – la replica del presidente LND Giancarlo Abete – la proiezione verso il futuro del Comitato Regionale Abruzzo. Di fronte ai numeri non eccezionali, state comunque investendo in prospettiva sul calcio femminile. È proprio dai territori, ognuno con le proprie peculiarità, che devono partire i progetti necessari a rendere “praticabile” e “sostenibile” il calcio femminile, che da qualche anno a questa parte sta mostrando enormi potenzialità sotto molteplici punti di vista”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Res Roma-Fesca Bari: l’arbitro fischia la fine al 29′, Lommi: “Episodi che fanno male all’intero movimento”

Credit Photo: Ufficio Stampa Linkem Res Roma

Ha dell’incredibile quanto accaduto durante la decima giornata di ritorno del girone C di Serie C: il Fesca Bari inizia il match contro la Res Roma in 8 e prima della fine del primo tempo restano in 6 per due “presunti” infortuni e l’arbitro manda tutti a casa, decretando la fine di un indegno match.

Le giallorosse sbloccano il match dopo solo 5 minuti con una rete firmata Nagni che sigla il gol del vantaggio al termine di un’azione solitaria; tre minuti dopo Palombi realizza il raddoppio: cross dal fondo, stop, tiro e gol per la giovane attaccante capitolina. Al minuto diciassette Simeone firma il tris e 4 minuti più tardi Fracassi, di testa, mette a segno la quarta rete. Al ventisettesimo altra azione personale ed altro gol, stavolta realizzato da Coluccini, che mette in cassaforte la sesta ed ultima rete giallorossa.

Al 29′ due ragazze del Fesca lasciano il campo e l’arbitro, da regolamento, è costretto a fermare la gara. Dopo quanto accaduto, il Club Manager della Res, Fabio Lommi, ha rilasciato delle dichiarazioni. Di seguito, le sue parole:

“Dispiace assistere a certe gare: dispiace per il calcio femminile, dispiace per gli avversari che sono arrivati a questa situazione e dispiace per le nostre ragazze, che in settimana si erano preparate per un match vero. Sono episodi che fanno male all’intero movimento.”

 

 

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