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Sporting e Famalicão capoliste nella Liga BPI

Big match nella settima giornata della Liga BPI. Il derby di Lisbona è sempre affascinante, soprattutto se vale il primato singolo. Ovvero ciò che è successo nell’ultimo weekend con lo Sporting che si è portato a casa la stracittadina con un secco 3-0 contro il Benfica. Ora alla guida della zona sud ci sono solo le biancoverdi. Rimanendo nel meridione, l’Estoril ha battuto l’A-dos-Francos, fanalino di coda,per  3-1. Ouriense e Torreense hanno conquistato i primi 3 punti stagionali rispettivamente contro il CF Benfica ed il Damaiense.

Nella zona nord, il Famalicão continua a macinare vittorie ed è la capolista in solitaria dopo l’allontanamento del Braga nella scorsa giornata. Proprio le biancorosse , seconde con tre punti di distacco, si sono rialzate grazie ad il poker calato ai danni del Cadima. Nella parte settentrionale, il Condeixa ha battuto il Valadares per 2-1 e l’Ovarense ha pareggiato contro il Gil Vicente con un pirotecnico 2-2.

Il capocannoniere continua ad essere la giocatrice del Famalicão, Vitória Almeida, ora con 11 gol.

Classifica:
Girone nord
1- FC Famalicão-21
2- SC Braga- 18
3- Clube Condeixa – 13
4-AD Ovarense – 11
5- Clube Albergaria – 8
6-Valadares Gaia – 8
7- Gil Vicente – 5
8- Boavista FC – 3
9- Fiães SC – 3
10- UR Cadima – 1

Girone sud
1- Sporting CP – 18
2- SL Benfica – 18
3- GD Estoril Praia – 13
4- Amora FC – 9
5- SF Damaiense – 9
6- SCU Torreense – 7
7- CS Marítimo – 6
8- CA Ouriense – 3
9- CF Benfica – 3
10- GDC A-dos-Francos – 0

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Big match on the seventh day of Liga BPI. The Lisbon derby is always fascinating, especially if the single record counts. That is what happened in the last weekend with Sporting who took home the derby with a dry 3-0 against Benfica. Now only the green-and-whites are driving the southern area. Remaining in the south, Estoril beat A-dos-Francos, bottom, 3-1. Ouriense and Torreense have won their first 3 points of the season against CF Benfica and Damaiense respectively.

In the north, Famalicão continue to grind victories and are the solo leaders after leaving Braga last day. Just the red and white, second with three points behind, got up thanks to the poker fell to the detriment of Cadima. In the north, Condeixa beat Valadares 2-1 and Ovarense drew against Gil Vicente with a 2-2 pyrotechnic.

The top scorer continues to be Famalicão player Vitória Almeida, now with 11 goals.

Ranking:

North group
1- FC Famalicão-21
2- SC Braga- 18
3- Clube Condeixa – 13
4-AD Ovarense – 11
5- Clube Albergaria – 8
6-Valadares Gaia – 8
7- Gil Vicente – 5
8- Boavista FC – 3
9- Fiães SC – 3
10- UR Cadima – 1

South group
1- Sporting CP – 18
2- SL Benfica – 18
3- GD Estoril Praia – 13
4- Amora FC – 9
5- SF Damaiense – 9
6- SCU Torreense – 7
7- CS Marítimo – 6
8- CA Ouriense – 3
9- CF Benfica – 3
10- GDC A-dos-Francos – 0

Eleonora Rossi: “Più rispetto per la donna che pratica calcio, serve più umiltà da parte di tutti”

Eleonora Rossi, un anno fa le viene affidata la conduzione in prima serata di un programma di approfondimento del mondo del calcio. Una sfida che affronta con coraggio, nonostante la giovane età. Pone la condizione di poterne parlare a modo suo, divenendo così anche autrice del programma. Vuole scandagliare gli aspetti morali, psicologici e sociali di un mondo ancora troppo improntato su falsi stereotipi. Un impegno a 360°, dalla costruzione dei testi a quello delle scalette, dalla preparazione della location alla gestione degli ospiti. Assolto sempre con semplicità. E con il massimo rispetto verso tutti. Verso i collaboratori, gli ospiti, il pubblico. Tra i tanti temi affrontati nelle puntate di RossiVar (visibile su mschannel) si sofferma a riflettere sulla presenza della donna nel mondo del calcio. Cosa che desta ancora perplessità e scalpore. In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Eleonora Rossi ci illustra il suo pensiero.

Donne e calcio, un connubio che desta ancora diffidenza
Certa diffidenza verso le donne che praticano calcio è dura a morire – sostiene con fermezza la giovane conduttrice Eleonora Rossi – Nonostante nelle redazioni sportive ci siano sempre più giornaliste e molte donne si siano avvicinate al calcio. Un passaggio in avanti, certo, ma che non impedisce a tanti di continuare a fare un distinguo tra il calcio praticato dagli uomini e quello praticato dalle donne. Come se i meriti fossero diversi a seconda del sesso. Eppure basterebbe andare a vedere gli allenamenti delle calciatrici per rendersi conto del loro impegno, passione e serietà

Calcio, retaggio di un pubblico maschile
Non capisco la distinzione tra calcio maschile e calcio femminile – afferma perplessa Eleonora Rossi – Personalmente non riesco a vedere che differenza faccia se a praticare la medesima disciplina sportiva sia un uomo o una donna. Probabilmente perché il calcio è lo sport nazionale quindi tradizionalmente retaggio di un pubblico maschile” Una cultura sportiva retrodatata. “Purtroppo non si riesce ad uscire da questa ottica, il calcio femminile continua a destare scalpore. Così come persiste una chiara estraneità verso la partecipazione della donna nel mondo del calcio,anche fuori dal campo. Dai piccoli episodi, come lo stupore nel vedere giocare la schedina da una donna, alle ben più gravi esternazioni verso i loro orientamenti sessuali. Lasciamo pure perdere che si tratti di dati sensibili della persona, ma cosa c’entra l’orientamento sessuale con i meriti sportivi?

Lo sport deve essere al servizio di tutti, senza distinzioni
E che dire di chi afferma che il calcio femminile debba rimanere relegato all’ambito dilettantistico o asserisca che le donne capiscano poco di tattica? Affermazioni che destano sconcerto se pensiamo che a pronunciarle sono personaggi di rilievo come l’allora presidente della Lega Dilettanti Felice Belloli e il campione del mondo Fulvio Collovati – incalza la conduttrice – Questi atteggiamenti non vanno solo condannati, soprattutto non devono finire nel dimenticatoio. Bisogna riflettere su quanto una persona dice, non tutto èfrutto della società e della cultura che le è propria. Probabilmente a spingere alcune persone verso dichiarazioni così denigranti vi è una sorta di invidia per i risultati del calcio femminile o di gelosia per quanto concerne l’appartenenza a questo mondo. Ma voglio ricordare che lo sport, e quindi anche il calcio, è di tutti. Da tutti deve essere fruibile, perché è al servizio di tutti. Senza distinzioni

Le donne devono fare la loro parte
Uno sterile scontro tra sessi. “Bisognerebbe uscire dal corto circuito della competizione tra uomo e donna, anche le donne devono fare la loro parte – dichiara esplicita Eleonora Rossi – Nella vita non bisogna sentirsi in difetto a rifiutare qualcosa, anche se ciò potesse significare perdere occasioni di lavoro” Un invito ad avere più consapevolezza. “Ognuno di noi ha la propria sensibilità, è un fatto personale. Ma se una cosa ci tocca, ci infastidisce, non ci fa sentire a nostro agio si deve avere la libertà di dire no”

Avere coraggio, per affrontare nuove sfide e scoprire se stessi
Non basta prendere posizione, bisogna avere anche coraggio. “Il coraggio deve servire a respingere ma deve essere anche la risorsa per affrontare nuove sfide. Quando mi hanno proposto la conduzione in prima serata del programma con la responsabilità di condurre un gruppo di persone, tra le quali un volto noto della televisione come Massimo Buscemi, ho pensato a ciò che mia mamma mi ha sempre ripetuto. Osare, per scoprire se stessi. Perché vale la pena di provarci, comunque vada

Rispetto verso tutti
Coraggio, certo, ma anche chiarezza. “La conduzione di un gruppo si basa su equilibri che devono essere stabiliti sin dall’inizio. Mi sono trovata a gestire un gruppo composto quasi esclusivamente da uomini, ad oggi non ci sono mai stati problemi. Credo, senza falsa modestia, sia merito anche della sottoscritta che non si è mai posta il problema se a svolgere un dato ruolo fosse un uomo o una donna. Un cameraman, tanto per fare un esempio, è un cameraman. E basta. Ci vuole rispetto verso tutti, indipendentemente che siano uomini o donne. Deve essere un discorso totale. Il rispetto della professionalità è cosa che è giusto pretendere

Mondo calcio, deve esserci maggiore umiltà
Mondo calcio, un mondo che in parte ha perso se stesso. “Alla base di tutto, deve comunque esserci una maggiore umiltà da parte del mondo del calciosostiene con forza la giovane conduttrice – Quando penso alla testimonianza di Sergio Brighenti, ospite di una delle puntate di RossiVar, mi emoziono ancora. La sua semplicità nel raccontarsi è espressione di una umanità assai rara nel mondo calcistico odierno, la sua umiltà e devozione per l’ambiente lavorativo sono cose che oggi francamente io non vedo

Il rispetto delle persone è la cosa più importante
Le emozioni, l’altra faccia di Eleonora Rossi conduttrice. “In trasmissione voglio essere me stessa, con semplicità. E attraverso la telecamera dare anima alle mie emozioni” Da sempre vicina a situazioni difficili (il papà è operatore sociosanitario di un reparto di oncologia) e da anni attiva nel mondo della solidarietà, lancia un messaggio a tutto il mondo del calcio. “Con la gentilezza si possono fare molte cose, un insegnamento che ho appreso nelle mie esperienze con gli amici di strada della Comunità di Sant’Egidio. L’umiltà che ho visto in queste persone che non hanno nulla e avrebbero tutto il diritto di essere arrabbiate, è assolutamente incredibile. Il mondo del calcio – conclude Eleonora Rossi – dovrebbe imparare da loro. Il rispetto delle persone è la cosa più importante

Credit Photo: MilanoSportiva.com

Sandy Iannella, Pontedera: “Per noi ogni gara è uno stimolo per conquistare la salvezza”

Il calcio femminile, fermo per gli impegni di Coppa Italia e la gara in Danimarca per l’Italia, si fanno i primi bilanci tra la serie A e la B. C’è la neo promossa Pontedera che dopo un inizio non semplice, ora se la gioca alla pari. Ilnapolionline.com ha intervistato la punta delle toscane Sandy Iannella.

Da quest’anno sei al Pontedera, cosa ti ha spinto ad accettare il progetto del club toscano?
“Ho accettato il progetto Pontedera perché sono vicina a casa permettendomi di avere altre priorità oltre al calcio e poi perché Ulivieri mi ha voluta fortemente, corteggiandomi per un po’ di tempo”.

Dopo un inizio in campionato non semplice, dove avete avuto difficoltà, adesso scendete in campo e ve la giocate alla pari. Cosa ne pensi in merito?
“Abbiamo avuto delle difficoltà iniziali, un po’ perché abbiamo sofferto le tante assenze di giocatrici importanti e un po’ perché alla fine il calendario è stato molto tosto e come neo promosse abbiamo fatto un po’ di fatica. Ma adesso siamo consapevoli che per lo meno ogni partita possiamo giocarcela”.

Mai come quest’anno è un campionato di B vicina ad una serie A2. Chi vedi tra le favorite per la promozione in massima serie?
“Il campionato di serie B si è molto alzato di livello, è diventato molto più difficile ed entusiasmante. Ci sono 2/3 formazioni che si contenderanno il titolo, come avevo già detto il Pomigliano è la sorpresa. il Como una squadra molto strutturata e sotto il punto di vista del gioco è quella che più mi è piaciuta, infine la Lazio ha individualità molto importanti. Insomma non c’è niente di scontato ..”.

Sei da tanti anni che giochi nel calcio femminile e in Italia si sono fatti passi in avanti. Ci siamo secondo te per il definitivo salto di qualità?
“Il calcio femminile ha fatto tanti passi in avanti e ancora piano piano sta crescendo! Ma vedo ancora lontano questo salto di qualità di cui hai parlato, ci vorrà ancora del tempo e molti altri accorgimenti”.

Quali infine le aspettative per le prossime partite in campionato a livello di atteggiamento e non solo?
“Noi ogni domenica cerchiamo di fare più punti possibili per la nostra salvezza, per noi ogni volta è una battaglia da vincere e ce la metteremo tutta per portare a casa il nostro obiettivo”.

Credit Photo: U.S. Città di Pontedera

Stephanie Ohrstrom, Fiorentina Femminile: “In Italia troppi pregiudizi, ma la situazione sta cambiando. In viola sono felice”

“A differenze dell’Italia, in Svezia nessuno si scandalizza se una bambina vuole diventare calciatrice”. Stephanie Ohrstrom, neo capitana della Fiorentina Femminile, ha parlato con il quotidiano locale La Nazione. Nel corso dell’intervista, il portiere gigliato ha affrontato diverse tematiche. “In Italia ci sono troppi pregiudizi sul calcio. Fanno troppi paragoni tra quello maschile e quelli femminile, sbagliando. Devo però ammettere che da quando sono venuta qui la situazione sta cambiando. Alcuni commenti ancora li sentiamo ma abbiamo imparato a non dar loro peso”.

Parole di una vera leader quelle della svedese. L’estremo difensore gigliato non nasconde la gratitudine nell’indossare la maglia viola. “Sono felice in viola. Lo siamo tutte quante. Siamo in una società forte, con un presidente ambizioso e dei manager che ci rispettano”. Ohrstrom non commenta la riforma sportiva approvata ieri, ma conclude con un passaggio sulle discriminazioni. “Personalmente non mi sono mai sentita più di tanto offesa, ma le ho vissute in passato. Non gli ho mai dato peso. Certo non avere le stesse tutele dei nostri colleghi maschi ci fa sentire tali” conclude la numero uno toscana.

Lorenza Scarpelli, Cittadella: “Segnare un goal è la gioia che mi appaga maggiormente”

Attaccante di razza, autentica punta centrale, prolifica in zona rete, si è distinta con la maglia della Juventus Primavera, società con la quale ha vinto due tornei Viareggio, rivestendo nell’ultimo scorcio di stagione il ruolo di capitano.

Forte e determinata caratterialmente, ha superato nel migliore dei modi un grave infortunio al crociato subito nella stagione 2018/2019 ripresentandosi sui palcoscenici con rinnovati propositi ed obiettivi.

Alla scoperta di Lorenza Scarpelli, classe 2001, nuovo colpo del reparto offensivo del Cittadella, ambiziosa squadra veneta militante nel campionato di serie B.

Ciao Lorenza, per iniziare una breve descrizione del tuo ruolo
“Penso che il ruolo dell’attaccante sia quello più “invidiato” dagli altri giocatori, proprio perchè ti rende più protagonista rispetto agli altri, detto questo, penso sia anche uno dei più difficili e affascinanti. Se non arriva il gol sei la prima persona attaccabile mentre se lo realizzi molti ti rispondono “alla fine hai fatto solo il tuo dovere”. Dopo aver provato tutte le posizioni in campo gioco come punta centrale dalle giovanili, un ruolo che mi rispecchia molto, mi piace molto attaccare la profondità e allo stesso tempo giocare come sponda per le mie compagne, anche se alla fine quello che mi appaga maggiormente è sempre segnare una rete”.

Le tue esperienze pregresse in carriera
“Ho iniziato a giocare a calcio in seconda elementare nella squadra maschile del Villanova D’Asti, poi successivamente sono stata chiamata nel Torino Calcio Femminile per tre anni, a seguire al Luserna Calcio Femminile in cui anche lì ho militato per circa tre anni, prima di ricevere la chiamata della Juventus con la quale ho vinto due tornei Viareggio e a partire da quest’ultimo anno indossavo anche la fascia da capitano”.

Le persone più importanti che hanno segnato il tuo percorso
“Considero come persone importanti che hanno caratterizzato la mia carriera, oltre alla mia famiglia, due miei ex mister ai quali devo molto. Il primo è Toni Dell’Aglio, il primo allenatore capace di trovarmi un ruolo definitivo, in grado di insegnarmi molti movimenti dell’attaccante, ha avuto molta pazienza con me ed è stato uno dei primi a credere in me come giocatrice. La seconda persona è Fabio Ulderici, secondo mister delle mie prime due stagioni alla Juventus ed ora attuale secondo allenatore nella prima squadra dell’Empoli; la sua presenza è stata fondamentale nell’apprendere preziosi insegnamenti, correggendo molti piccoli dettagli che alla lunga fanno sempre la differenza; inoltre gli sono riconoscente perché mi è stato molto vicino in un momento difficile della mia carriera come l’infortunio al ginocchio subito nell’annata 2018/2019, durante la quale sono stata assente dai  campi di gioco per circa un anno”.

I motivi che ti hanno spinto ad arrivare al Cittadella
“Preso consapevolezza della sospensione a data da destinarsi del campionato Primavera, mi sono guardata attorno per cercare un’altra destinazione, motivata dalla voglia di continuare a giocare, evitando di restare ferma per un lungo ed imprecisato tempo; la voglia di fare una nuova esperienza mi ha portata ad accettare la proposta del Cittadella, una piazza ambiziosa con alle spalle una società seria ed organizzata”.

Obiettivi stagionali
“Daremo il massimo di noi stesse per arrivare il più in alto possibile, sognando magari di poter raggiungere traguardi importanti come la serie A; dal mio canto cercherò di ripagare la fiducia che mi è stata posta, realizzando quante più reti possibili”.

Capitano della Juventus Primavera
“Dalla metà di Agosto sono stata il capitano della squadra Primavera bianconera, un ruolo importante in club prestigioso, in grado di trasmettermi tanta emozione e carica al tempo stesso, consapevole di essere la guida ed il punto di riferimento della squadra; la circostanza di essere la più grande del gruppo e di aver superato nelle annate precedenti un brutto infortunio con determinazione e carattere ha di certo pesato nella scelta fatta dalla società”.

I tuoi ricordi con la prima squadra della Juventus
“Ho disputato tre allenamenti con la prima squadra, avendo modo di ammirare calciatrici di grande valore e talento, sempre molto disponibili nei miei riguardi anche se restano Sabatino della Fiorentina e Mauro dell’Inter restano i miei punti di riferimento in attacco”.

Prospettive per il futuro
“Sarebbe fantastico poter ritornare a giocare nella Juventus, sarebbe un riavvicinamento a casa, alla mia famiglia, alla mia terra ma per il momento punto principalmente a militare quanto prima in serie A, a prescindere dalla maglia indossata, resta quest’ultimo il mio obiettivo primario, traguardo che precede il grande sogno di poter rivestire un giorno la casacca azzurra della Nazionale”.

Credit Photo: Cittadella Women

Storico all’Aic: Sara Gama sarà la prima vicepresidente donna dell’Assocalciatori

Sara Gama sarà la prima vicepresidente donna nella storia dell’Associazione italiana Calciatori. Un altro importante traguardo per il calcio femminile in Italia, che dovrebbe materializzarsi lunedì, giorno delle elezioni dell’Aic. Alle 13.30, in videoconferenza da Vicenza, si terranno le consultazioni tra i 137 delegati per il rinnovo del consiglio direttivo: grande favorito della vigilia, per la carica di presidente, è Umberto Calcagno, già vicepresidente e destinato a succedere a Damiano Tommasi. A sfidarlo Giuseppe Dossena.

I delegati voteranno i 25 consiglieri che nella stessa giornata di lunedì si riuniranno per eleggere il n.1, il quale a sua volta proporrà i due vicepresidenti e il direttore generale. Calcagno, che ha pure incassato la disponibilità di Leonardo Bonucci a entrare nel direttivo, ha già pronta la squadra: i vice saranno Sara Gama e Davide Biondini e il d.g. Gianni Grazioli. Dal 2017 Gama siede in consiglio federale: è uno dei volti più attivi del movimento femminile italiano, in grande crescita dopo il boom al Mondiale 2019 e in attesa del passaggio al professionismo previsto per il 2022. L’attuale c.t. azzurra Milena Bertolini era stata la prima donna a entrare in consiglio Figc, nel 2001, sempre in quota Aic. La vicepresidenza del sindacato sarà il prossimo passo.

Credit Photo: Giancarlo dalla Riva

Valentina Roscini, Perugia Calcio Femminile: “Questa situazione è difficile da sostenere per noi, abbiamo chiesto lo stop”

Il calcio femminile, come del resto gran parte del paese, non sta attraverso un momento positivo. Sul tema è intervenuta la presidente dell’AC Perugia Calcio Femminile, Valentina Roscini, che ribadisce la volontà di fermarsi.

La situazione è molto complicata. Abbiamo già tre gare da recuperare, a cui molto probabilmente si aggiungerà quella di domenica prossima perché per ordinanza regionale non possiamo usare gli spogliatoi. La società aveva espressamente chiesto alla Federazione lo stop, per capire come rimettersi in sesto e ripartire più forti di prima. E farlo in una serenità tale che faccia vivere lo sport come una gioia e non una preoccupazione. Stiamo anche aspettando un nuovo protocollo d’intesa per capire quali possono essere le tutele per far sì che anche questo campionato nazionale, pur essendo dilettantistico, riesca ad andare avanti ed a concludersi.”

La Presidente parla poi dell’impegno dimostrato dalle ragazze nonostante le difficoltà del momento:

Ragazze e tecnici si stanno impegnando moltissimo e non si sono mai fermate, nonostante facciano gli allenamenti singolarmente. Senza ombra di dubbio abbiamo bisogno di un qualcosa in più per la ripartenza. L’obiettivo principale del campionato resta la salvezza.

Il punto della situazione della squadra è fatto anche dal mister Luciano Mancini.

Il momento è sicuramente molto difficile e non solo per il calcio. Noi cerchiamo di allenarci anche se in condizioni non facili, spero quanto prima che si possa tornare ad un minimo di normalità fermo restando che la salvaguardia della salute è la cosa primaria in questo momento. Questa serie B si è rivelata un campionato molto difficile, si intravedevano miglioramenti nelle ultime gare ma lo stop ha interrotto tutto. La società è disposta a rinforzare la rosa per giocarci tutte le possibilità per la salvezza, a cui tutti crediamo.

Credit Photo: AC Perugia Calcio Femminile

Lazio Women-Orobica Bergamo posticipata al 10 gennaio 2021

Lazio Women-Orobica Bergamo, gara del campionato di Serie B femminile, originariamente in programma domenica 29 novembre 2020 alle ore 12:30, è stata posticipata alle 14:30 di domenica 10 gennaio 2021.

Credit Photo: Domenico Cippitelli

Manila Grace: Bragonzi, Colombo, Oliva, Papaleo e Santi modelle d’eccezione

Grazie a Manila Grace le calciatrici dell’Hellas Verona Women sono diventate modelle per un giorno. Una giornata di sole, abiti bellissimi, come da profilo di qualità del rinomato marchio di moda, tanti sorrisi e molta eleganza. Manila Grace anche in questa stagione è Fashion Partner delle nostre ragazze.

Le nuove arrivate sono state ospiti dello Store di via Corso Porta Borsari per provare le divise ufficiali. Una volta terminate le prove c’è stato spazio per una sfilata d’eccezione.

Asia BragonziSofia ColomboEleonora OlivaFrancesca Papaleo e Irene Santi sono rimaste entusiaste dei tessuti e dei colori di Manila Grace, trovandosi a proprio agio nel ruolo di modelle per un giorno.

Le calciatrici gialloblù hanno anche indossato, nel corso dello shooting, una maglia speciale dedicata a un’iniziativa di Manila Grace per GSD Foundation: un progetto per aiutare la ricerca sulle malattie cardiovascolari femminili.

Credit Photo: Hellas Verona Women

Giusy Del Grosso, Benevento: “Serie C una delusione per noi, ora ho sposato un nuovo progetto e penso al mio futuro”

In questa stagione Le Streghe di Benevento erano ai nastri di partenza del gruppo D di Serie C, fino al ritiro della squadra giunto pochi giorni prima dell’avvio della Coppa Italia. Nella squadra sannita, per quattro anni ha giocato Giusy Del Grosso, originaria di Circello, diciottenne esterno destro. L’estrosa calciatrice, dopo lo scioglimento della squadra sannita, ha sposato il progetto del Benevento 5, squadra di futsal che milita nella Serie C regionale. Abbiamo raggiunto la calciatrice in forza al quintetto presieduto da Antonio Collarile e guidato da Gerardo Zollo e Franco Mervoglino.

Giusy come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
Mi sono avvicinata al mondo del calcio all’età di quattro anni. Guardavo sempre in tv le partite di calcio dei ragazzi e un giorno, con mia madre, andammo a parlare con il presidente della squadra di Circello, per provare l’esperienza in prima persona su un campo. Dopo qualche titubanza cominciai la mia trafila partendo dalla categoria piccoli amici. Da quel giorno, da quando ho messo piede su quel campo, non sono più riuscita a starne fuori, nonostante i miei genitori, soprattutto mio padre, non volevano una figlia calciatrice”.

Nelle ultime stagioni il Benevento ha disputato spesso tornei di alto profilo nell’Eccellenza campana, che gruppo si era formato?
“Eravamo un bellissimo gruppo, molto compatto e molto vero. Penso che per ognuna di noi era una seconda famiglia, ci confrontavamo anche sulla vita di tutti i giorni e non solo calcisticamente. La cosa che mi ha fatto più male, oltre che lasciare il calcio a 11 per quest’anno, è stato proprio vedere le nostre strade dividersi”.

Nella scorsa stagione avevate raggiunto il salto in C, come è andato il campionato per te e per la squadra?
“Devo dire che l’anno scorso stava andando tutto benissimo per me. Ho chiuso la stagione, nonostante lo stop anticipato, con 14 goal nelle 12 partite che abbiamo affrontato, quindi ero molto felice di come stava andando e dei risultati che avevo ottenuto. Anche per quanto riguarda la squadra stavamo sostenendo un ottimo campionato. Eravamo prime in classifica con tre punti in più dell’Independent che era ed è tutt’ora un’ottima squadra che farà sicuramente grandi cose”.

In estate dopo essere state inserite nel girone D di Serie C è arrivato il ritiro della squadra sannita. Come avete digerito l’addio alla terza serie?
“Credo che questo sia stato un colpo troppo duro da affrontare per me, le mie compagne, i mister e per tutte quelle persone che ci seguivano. Purtroppo all’inizio del ritiro eravamo troppo annebbiate dalla felicità per capire che doveva durare per poco tempo. In parte eravamo stupite di come la nostra società era riuscita a far salire l’asticella, finalmente; ma in cuor nostro ci sono stati sempre dubbi sul proseguire e purtroppo, quando quel maledetto giorno è arrivato nessuno riusciva a crederci. Non riuscivamo a credere come quattro giorni prima di una partita ufficiale avevano potuto dirci ciò. Per noi è stato sicuramente tragico, ma sarà solo un punto di partenza per tutte noi che vogliamo fare realmente questo nella nostra vita”.

Che obiettivi avevate e come stavate preparando la nuova stagione?
“Diciamo che il nostro unico obiettivo era quello di rientrare almeno a metà classifica, quindi non abbandonare la terza serie. Ci eravamo prefissati un traguardo raggiungibile, con tanta voglia di ripartire a lavorare. Tutte eravamo molto entusiaste, compatte e cariche per questo nuovo percorso, quindi la vivevamo nel migliore dei modi affrontando giorno per giorno gli allenamenti. La società aveva acquistato inoltre altre ragazze maggiormente esperte per aiutarci in quest’avventura e portare a casa qualche vittoria”.

Poi il tuo approdo al calcio a 5 sempre a Benevento. Come è stato il passaggio sul parquet?
“Si, dopo lo svincolo dalla società ho dovuto prendere una decisione soprattutto in base allo studio. Sto affrontando il quinto superiore che mi porterà via tanto tempo e non avevo la possibilità di spostarmi 3-4 volte a settimana per allenarmi altrove. Sicuramente per le tante vicissitudini extra sportive che stanno attanagliando le nostre vite questo è un poco un anno sabatico in tanti campionati. Ho sempre fatto calcetto in estate con i miei amici, facendo tornei o partite tra noi, ma non credevo che un giorno potessi fare un campionato futsal. Le differenze con il calcio ad 11 sono tante,spero di abituarmi presto a giocare negli spazi stretti e con porte ridimensionate”.

Il tempo dei primi allenamenti con le nuove compagne ed è giunto lo stop delle attività come lo state vivendo?
“Abbiamo giocato solo due partite di coppa e purtroppo hanno fermato tutto. La notizia ovviamente non l’abbiamo persa molto bene perché tutte volevamo continuare ad allenarci, anche se la paura era sempre più frequente. Devo dire che i mister non ci hanno lasciate sole, anzi ci hanno stilato una scheda di allenamenti da fare a casa in base alle nostre possibilità e quasi ogni giorno ci chiedono se abbiamo difficoltà o riscontriamo qualche problema facendole”.

Il tuo più bel ricordo legato al mondo del calcio?
“In questo momento mi frullano nella testa tanti bei ricordi, dall’inizio di questo mio percorso con i ragazzi all’arrivo a Benevento; dalle vittorie dei campionati alla terza serie. Ho due ricordi più belli della mia permanenza nel Benevento Sicuramente la vittoria dei play-off il 24/03/2019, che purtroppo non ho potuto giocare per un infortunio che avevo subito al bicipite femorale sinistro. Ricordo l’emozione e la tensione che circolava nell’aria, ricordo i pianti per la gioia di quel momento che dopo tanti sacrifici era arrivata. L’altro ricordo è legato alla scorsa stagione dove posso dire che mi ha vista protagonista. Non ero mai stata nella classifica dei marcatori e vedendomi lì mi ha fatto riflettere su tutti questi anni che ho passato facendo grandi sacrifici per seguire il mio sogno e che in parte sto realizzando”.

Dove speri di arrivare in un tuo futuro da calciatrice?
“Mi auguro di continuare a sognare in grande, mi auguro di raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono prefissata con il calcio a 11 e mi auguro di arrivarci con il mio sudore sulla mia pelle. Oggi a 18 anni credo che per me questo non è più un hobby, ma una passione che aumenta giorno dopo giorno. Sembrerà una frase fatta ma io senza il calcio non riuscirei a vivere e spero di fare della mia passione il mio futuro lavoro, ma posso dirti che con la determinazione, l’impegno, la costanza e l’umiltà ce la farò. Colgo l’occasione per ringraziare tutte quelle persone che credono in me, ma soprattutto chi non lo fa perché mi sprona a dare sempre il meglio di me”.

 

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