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Sport e Innovazione: l’attività di base nuovo attore di sviluppo sportivo e sociale

Si è tenuto ieri, il seminario organizzato dalla Scuola dello Sport di Sport e Salute, in partnership con Trentino Sviluppo, e finalizzato ad analizzare gli aspetti del binomio sport e innovazione e del relativo impatto a livello di sviluppo per l’intero sistema sportivo denominato “Sport e Innovazione”.

Ringrazio Trentino Sviluppo per aver voluto co-progettare assieme a Sport e Salute questo webinar dedicato a Sport e Innovazione – ha dichiarato all’apertura dei lavori Vito Cozzoli, Presidente di Sport e Salute – Ringrazio la dottoressa Rossana Ciuffetti e tutta la Scuola dello Sport per il grande lavoro che sta facendo. Per noi la Scuola dello Sport è un asset importante non soltanto per la crescita di Sport e Salute ma soprattutto per la crescita del Sistema Sportivo Italiano. Ho scritto un libro su Sviluppo e Innovazione, ci credo e quelle idee si stanno dimostrando una modalità per far crescere il nostro Sistema Industriale. Sono sempre stato convinto che quelle idee si possono applicare allo sport, eccezionale strumento di coesione sociale ed economica. Lo sport è e sarà un’area di investimento fondamentale per la nostra ripresa economica. Lo sport è un elemento genetico nella vita delle persone e la tecnologia deve essere a servizio della persona e dello sviluppo e della crescita del movimento sportivo. Sport e Salute che è la società dello Stato per la promozione dello sport e dei corretti stili di vita ha nel suo DNA lo sviluppo e la promozione dello sport italiano per le persone e per le comunità”.

Presente all’evento, il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, rappresentato dal Segretario Vito Di Gioia, in qualità di relatore, con la partecipazione di un referente per ogni Coordinamento Regionale SGS del territorio. Nel suo intervento, denominato “Vettori dello Sport”, Di Gioia ha aperto una riflessione in primis su due importanti concetti legati al mondo dell’innovazione nello sport soprattutto dal punto di vista sociale come la disruptive innovation e l’open innovation.

L’innovazione disruptive è una tipologia di innovazione che crea nuovi contesti di riferimento e network di valore – ha dichiarato il Segretario SGS nel ringraziare la Scuola dello Sport e Trentino e Sviluppo per l’iniziativa –  cambia il paradigma di mercati e società esistenti e spiazza attori già stabiliti, alleanze e idee. Il concetto è esso stesso rivoluzionario – e prevede che in ogni cambiamento, dobbiamo cercare di essere attori sociali che creano le condizioni positive e virtuose del cambiamento e dobbiamo evitare di subirlo o di essere spiazzati dall’innovazione. Vanno quindi identificati e formato veri attori che gestiscano questo cambiamento. Il secondo tema, quello sull’open innovation, assume che le imprese possono e devono usare idee esterne e idee interne, interne ed esterne vie verso il mercato, in quanto le imprese, le società devono cercare di avanzare le loro tecnologie. Penso che webinar e seminari come questo – ha proseguito Di Gioia – permettano una riflessione collettiva del nostro Sistema per guardare assieme al futuro con spirito di squadra e permette di focalizzare l’attenzione in particolare su alcuni vettori fondamentali dello sport, che sono – dalla mia prospettiva di Segretario Nazionale del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC – la valorizzazione dell’attività di base come strumento educativo e come piattaforma per i giovani per creare una nuova dimensione partecipativa e sociale”.

Di Gioia ha proseguito il proprio intervento sul tema portando l’esperienza federale e illustrando nello specifico quanto sviluppato in quest’ottica dal Settore Giovanile e Scolastico della FIGC. 

Come FIGC siamo tornati ad investire in maniera cospicua in questa dimensione comunitaria e quindi territoriale e come Settore Giovanile e Scolastico della FIGC abbiamo anche in questa occasione invitato e coinvolto i nostri territori, o meglio, la nuova generazione di leader del territorio a partecipare a questo webinar, a iniziare un percorso e ad intraprendere una nuova strada, che per noi ha anche uno specifico contenitore che abbiamo denominato “FIGC Youth Lab”. Un laboratorio di innovazione (e di formazione all’innovazione) dedicato interamente al calcio giovanile, a cui stiamo lavorando da mesi che entrerà in azione a breve. Ritengo che non vi sono più le condizioni ambientali per la navigazione a vista che ha contraddistinto la realtà sportiva soprattutto a livello territoriale e che sia quindi necessario lavorare per sviluppare “nuovi” talenti non soltanto dal punto di vista agonistico e comportamentale. Il Settore Giovanile e Scolastico con i suoi 800.000 atleti tesserati Under18 è la più grande comunità giovanile verticale del paese, fondata nel 1947 e già dalla fine degli anni 70’ profondamente rivolta allo sviluppo dello sport di base. E siamo orgogliosi di aver avviato proprio a Coverciano nel 1997 la prima svolta del calcio di base inserendolo all’interno dei principi fondanti e della stessa mission della Uefa: Football for all. Ancora di più siamo orgogliosi di far convivere all’interno della stessa struttura lo sviluppo giovanile del calcio di vertice e l’utilizzo della disciplina sportiva come strumento educativo e sociale (dalle scuole pubbliche al calcio sociale di periferia). Frutto di un pensiero strategico ed innovativo sempre aperto ai contributi esterni. Come dimostrano i numeri, la base della piramide sportiva è il cuore, il fulcro e la struttura di tutto l’eco-sistema sportivo italiano ed internazionale. Il contributo italiano alla Grassroots Charter promossa della UEFA è stato fondamentale. Un lavoro collettivo che guarda allo sport ed al calcio in particolare come un bene comune e un valore comunitario e sociale. Si tratta di una apertura del calcio a tutti – un invito a praticare lo sport, indipendentemente da età, genere, abilità. La prospettiva seppure datata è stata rivoluzionaria  parlando di “Grassroots Football as a Society Player”, quindi come un attore, un fattore ed un gioco/giocatore delle nostra società. Nel 2020 le dimensioni fondamentali della carta del calcio di base ci spingono a lavorare in direzione di “Better Environment – migliore ambiente; better education – migliore educazione; better experience – migliore esperienza” con l’obiettivo di assicurare e garantire che tutti e ovunque abbiano l’opportunità di giocare a calcio e praticare sport in un ambiente sicuro e dotato di un controllo di qualità”.

Il Segretario SGS ha concluso mostrando la dimensione aperta ed
innovativa dello sport di base, che si svilupperà attraverso alcuni punti specifici: la creazione di un fondamento solido per il gioco del calcio (carattere sportivo), dare opportunità di gioco a tutti (carattere sportivo e psico-sociale-partecipativo), la garanzia di rispetto ed uguaglianza (carattere sociale), unire le persone al di la’ e trascendendo le differenze (Carattere sociale), servire e mettersi al servizio del calcio e dello sport
come veicolo per lo sviluppo sportivo, sociale ed educativo (carattere sociale), la promozione di una partecipazione life-long, che duri tutta la vita (carattere sociale ed economico).

Una prospettiva che dovrà prevedere il coinvolgimento dei suoi attori principali –  giocatori, allenatori, volontari, organizzatori, genitori, insegnanti, società sportive e scuole (alle quali sono destinati buona parte degli Onvestimenti) – e comunicare in maniera forte e chiara i valori del grassroots football: educazione benefici sanitari, opportunità sociali e di integrazione sociale, sviluppo dei talenti, auto-realizzazione personale.

 “Il mondo del calcio, soprattutto a livello grassroots, non vive in una bolla e vuole dare il proprio contributo all’innovazione nella nostra società. Dobbiamo pensare e soprattutto imparare a comunicare l’elemento sport e calcio in particolare come strumento educativo e quindi come leva sociale coerente con un concetto olistico di formazione della nuova generazione di leader del futuro a cui concorrono le diverse competenze trasversali che lo sport e il gioco calcio possono fornire. Abbiamo oggi l’opportunità di cambiare i paradigmi alla base del nostro eco-sistema anche perché non sarà possibile tornare a pensare ed agire nelle stesse modalità pre-covid, e bisognerà avere formato i nuovi e vecchi attori ad affrontare la gravità del cambiamento in atto. Il calcio come fenomeno sociale è da sempre scuola di vita: campo per testare i valori del rispetto (e del rispetto delle regole), del coraggio, dell’altruismo, dell’equilibrio e dello spirito di squadra. Affrontare Il valore inclusivo e sociale dello sport come l’architrave della società di domani – e lo stiamo vivendo ancora più evidente soprattutto in tempi di pandemia: i governi hanno sì dovuto porre limitazioni alle competizioni (e queste sono per noi assai sentite e dolorose…) ma non hanno mai smesso di raccomandare sostenere l’attività sportiva – anche per aumentare le difese immunitarie, combattere la sedentarietà e i vizi della nostra società. Anche per questo con la UEFA abbiamo recentemente creato una serie di 5 seminari online/digitali su “Growing participation through Data, Digital and Technology”, dedicati soprattutto a far crescere la partecipazione calcistica – da una parte – ed integrarla con la dimensione digitale – dall’altra”.

Come da programma sono intervenuti al seminario altri leader di Sport e Innovazione:

Federico Eichberg, Dirigente di Gabinetto del Ministero dello Sviluppo economico (MISE), sollecitato dall’apertura istituzionale ha declinato il binomio sport & innovazione nella prospettiva MISE: Fondamentalmente lo sport ha il pregio di metterci davanti a successi, insuccessi e riflessione sugli errori e su come migliorare. L’innovazione fa parte della consapevolezza che assumono tutte le componenti dello sport di ciò che potrebbe essere fatto meglio. Il mondo dello Sport è ‘prosumer’, produttore e consumatore di innovazione. A livello nazionale ed in questo momento storico siamo impegnati con una molteplicità di strumenti.

Andrea Gumina, Consigliere presso la Segreteria Particolare del Ministro degli Affari Esteri(MAECI): “Ritengo che lo sport e la salute possa rappresentare una declinazione particolare ed efficace del Made in Italy. Su questo si può lavorare. Secondo gli spunti e le tradizioni dell’approccio del webinar, va pensato lo sport come stile di vita e va pensata la proiezione all’estero come brand di Sistema Paese. Sport e salute vuol dire altissima tecnologia – e dobbiamo applicare nei prossimi anni il concetto di “human-centered technology” che lanciammo nel G7 per differenziarsi da altre proposte incentrate sul tecnicismo e sulla tecnologia”.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

Un nuovo format di competizione per la National Women’s Soccer League

La National Women’s Soccer League ha annunciato un nuovo format di competizione che debutterà nel 2021, ampliando le opportunità per le atlete della NWSL di mettere in mostra il campionato di calcio professionistico femminile più emozionante e competitivo del mondo.

“Il 2021 si preannuncia come un altro grande anno per la NWSL mentre continuiamo a innovare il nostro prodotto, coinvolgere i nostri incredibili fan e supportare le nostre giocatrici e squadre”, ha dichiarato Liz Dalton, Director of Operations and Player Affairs“Basandoci su ciò che siamo stati in grado di realizzare in sicurezza nel 2020, stiamo espandendo le opportunità per le nostre atlete e le squadre di prosperare e per i nostri sponsor e partner di investire nella nostra continua crescita.

Le calciatrici si presenteranno in campo il 1° febbraio 2021, con la prima competizione in arrivo a metà aprile con il ritorno della NWSL Challenge Cup. Su indicazioni dell NWSL Medical Taskforce, il torneo verrà giocato in selezionate località per creare effetti bolla. Dopo la Challenge Cup 2021, inizierà a metà maggio la regular season con l’inizio ufficiale del campionato. Sei squadre si qualificheranno per i playoff NWSL che si svolgeranno a partire da novembre 2021. Infine, dopo metà novembre ci sarà un’ultimo evento offseason che vedrà nuovamente le squadre affrontarsi.

“Riportare la Challenge Cup è un’opportunità per il nostro campionato di continuare a far crescere la nostra base di fan e mostrare le nostre giocatrici di livello mondiale con un torneo emozionante e competitivo in vista del torneo internazionale più importante del calendario 2021, i Giochi Olimpici, ha dichiarato Mitch Poll, Chief Revenue Officer, “Il nostro obiettivo è continuare a creare opportunità per espandere la nostra portata, esporre un pubblico globale al miglior calcio femminile del mondo e fornire opportunità significative per le nostre squadre e i giocatrici di esibirsi”.

Credit Photo: Pagina Facebook di National Women’s Soccer League

Cristiana Capotondi: “Adesso lavoriamo con LND e Lega Pro per far giocare le ragazze”

Cristiana Capotondi, attrice e capo-delegazione dell’Italia Femminile e vicepresidente della Lega Pro, si è collegata in diretta con i microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Tutto Calcio Femminile: “Della Nazionale mi ha colpito l’alchimia che c’è tra le ragazze, anche grazie al ct Bertolini che oltre ad un ottimo tecnico è una donna capace di ascoltare. Le ragazze si sentono appagate dalla sua presenza, e questa Italia è ancora composta in gran parte dal blocco delle ragazze che hanno fatto innamorare tutta Italia nei Mondiali del 2019”.

Cosa l’ha colpita della Bertolini?
“La competenza. Il suo è un percorso molto bello, sia dal punto di vista calcistico che poi successivo: ha capacità di analisi e riesce a cambiare in corsa un match che magari non gira come dovrebbe, e credo siano caratteristiche fondamentali per chi allena”.

Ci racconta del suo passato da calciatrice?
“Ho fatto dei tornei interscolastici organizzati dalla FIGC, delle realtà secondo me bellissime, con quello che era il mio liceo dell’epoca. Non ero certamente tra le migliori, ma giocavo esterno di difesa che è anche il ruolo che mi piace di più analizzare quando vedo le partite”.

Cosa attendersi ora dall’Italia?
“Con il recupero del capitano, che è una figura di riferimento per le ragazze, e di Alia Guagni, credo che sarà un ritiro molto bello per l’Italia, in vista di una partita veramente complicata”.

Gli Europei sarebbero importanti per il movimento.
“Sì, assolutamente. Come calcio di base abbiamo una tradizione straordinaria, siamo gli unici ad avere una lega dilettanti così capillare e la terza serie, la Lega Pro, è un unicum a livello europeo”.

State lottando per la maternità…
“L’obiettivo è di ragionare sul protezionismo al femminile, che porterebbe delle tutele tra le quali anche la maternità. Solitamente si chiede uno sforzo per il rientro, ma questo è solamente nelle gambe di queste ragazze così determinate. L’attenzione in merito alla maternità è quanto di più centrato e le atlete sapranno capitalizzare l’esperienza portandola in campo”.

Quale sarà il prossimo step, al di là del professionismo?
“Con la bacchetta magica lavorerei su LND e Lega Pro affinché il desiderio delle bambine di giocare sia raccolto da strutture capillari nel nostro paese, incentivare il lavoro dei club sul settore femminile. Siamo un sistema piramidale, e la Serie A è sì il fiore all’occhiello ma reso possibile dai livelli sotto, e bisogna ragionare da sistema. Serve allargare la base, il campione dal quale estrarre poi i talenti. Vorrei proporre anche il calcio misto nelle scuole”.

Credit Photo: vvox.it

Laura Fusetti, Milan: “Dovevamo vincere e lo abbiamo fatto”

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

Dopo la vittoria di oggi contro il Cesena, la giocatrice del Milan Femminile Laura Fusetti ha parlato attraverso i canali ufficiali della partita: «Oggi c’è stato modo di provare le giocatrici nuove, anche altre compagne che non sono riuscite a fare tanti minuti. Dovevamo vincere e l’abbiamo fatto, dobbiamo migliorare tanto soprattutto contro squadre che si chiudono in difesa. Dobbiamo imparare ad imporre il nostro gioco e dare il ritmo anche quando l’intensità è un po’ più bassa, però il risultato alla fine l’abbiamo portato a casa.»

«Ci godiamo la vittoria – continua Fusetti – già con la testa alla prossima partita di Coppa Italia. Sicuramente non aver preso gol anche oggi è stato importante. Dobbiamo continuare a lavorare, perchè abbiamo sicurezza dietro, più riusciamo a trovare le nostre giocate e i nostri spazi per segnare. Domenica c’è l’Orobica, non dobbiamo assolutamente sottovalutare l’avversario, anzi. Questa partita ci deve servire per capire che non dobbiamo rimanere così a lungo sull’1-0, ma cercare di concretizzare prima. Rincontreremo Sandra Zigic, sarà bello vederla e salutarla».

Credit Photo: Fabrizio Brioschi

Oranje Leeuwinnen, ecco tutte le convocate: Roord e Van Veenendaal tornano in Nazionale

La coach Sarina Wiegman ha incluso 23 giocatrici nella selezione nazionale per l’amichevole delle Oranje Leeuwinnen contro gli Stati Uniti (27 novembre, calcio d’inizio alle 18.35) e l’ultima partita di qualificazione agli Europei contro il Kosovo (1 dicembre, calcio d’inizio alle 18.30).

Anche se l’Olanda è già qualificata per il Campionato Europeo del 2022 che si giocherà in Inghilterra. Wiegman ha convocato la centrocampista Jill Roord (Arsenal) e il portiere Sari van Veenendaal (PSV) per le entrambe partite. Entrambe si erano infortunate il ​​mese scorso. Anche il difensore del Montpellier Anouk Dekker e il portiere del Kopparbergs/Göteborg Loes Geurts stanno ritornando in campo dopo gli infortuni subiti, ma le prossime partite internazionali sono troppo vicine al rientro prestabilito.

I Paesi Bassi e il Kosovo si sono incontrati a Pristina il mese scorso per la prima volta nella storia. La Leeuwinnen ha vinto la partita di qualificazione agli Europei con 0-6. I gol sono stati segnati da Katja Snoeijs (tre volte), Daniëlle van de Donk, Lieke Martens e Vivianne Miedema.

Le Orange e il team americano, primo nella classifica FIFA, si affronteranno per la decima volta nella storia venerdì 27 novembre. È anche la prima volta che entrambi i paesi si affrontano dopo la finale dei Mondiali 2019 a Lione, in cui gli Stati Uniti hanno dominato e vinto per 2-0. Le Leeuwinnen, attualmente quarte nella classifica FIFA, sono imbattute da dodici partite di fila (dalla finale persa della Coppa del Mondo) con nove partite internazionali e tre pareggi.

L’intera selezione delle 23 calciatrici, con dieci giocatrici provenineti dall’Eredivisie femminile, è la seguente: Lineth Beerensteyn (Bayern Monaco), Merel van Dongen (Atlético Madrid), Daniëlle van de Donk (Arsenal), Daphne van Domselaar (FC Twente), Kika van Es (FC Twente), Sisca Folkertsma (FC Twente), Stefanie van der Gragt (Ajax), Jackie Groenen (Manchester United), Renate Jansen (FC Twente), Dominique Janssen (VfL Wolfsburg), Inessa Kaagman (Brighton & Hove Albion), Danique Kerkdijk (Brighton & Hove Albion), Lize Kop (Ajax), Lieke Martens (FC Barcelona), Vivianne Miedema (Arsenal), Aniek Nouwen (PSV), Jill Roord (Arsenal), Shanice van de Sanden (VfL Wolfsburg) ), Joëlle Smits (PSV), Katja Snoeijs (FC Girondins de Bordeaux), Sherida Spitse (Vålerenga), Sari van Veenendaal (PSV) e Lynn Wilms (FC Twente).

Photo Credit: Oranje Leeuwinnen Twitter

San Marino Academy, Coppa Italia: domenica il dentro o fuori con la Fiorentina

Il prossimo fine settimana la Serie A lascerà spazio alla Coppa Italia. Le Titane riceveranno ad Acquaviva la Fiorentina, con la quale sarà di fatto spareggio per il passaggio del turno. Nel girone a tre, infatti, è già fuori dai giochi la Riozzese Como, sconfitta sia dalla San Marino Academy (4-3 in rimonta) sia dalle toscane, che alla seconda giornata si sono imposte con un roboante 6-1, risultato che è valso loro il primato parziale per differenza reti. E agli ottavi di finale – vale la pena ricordarlo – accedono solo le capolista dei gironi.

Biancoazzurre costrette dunque alla vittoria per proseguire il cammino. Considerando il blasone della Viola (attualmente quarta in Serie A), l’impresa non si prospetta facile. Ma le Titane hanno abituato a stupire. Ed inoltre potranno mettere sul campo una certa voglia di rivalsa dopo due prove di livello senza la gratifica del bottino pieno. “La partita in casa della Riozzese ci ha dimostrato che, se lo vogliamo, possiamo decidere il nostro destino – il pensiero di Azzurra Corazzi, fiorentina di nascita e formatasi calcisticamente proprio nelle giovanili della squadra viola, con la quale ha anche esordito in Serie A – Anche recentemente abbiamo messo in campo ottime prestazioni. Purtroppo non abbiamo trovato il risultato che speravamo, però abbiamo visto a cosa porta un buon lavoro settimanale. Dobbiamo insistere su questa strada. Domenica sarà una partita difficilissima, contro un avversario che, anche se ultimamente ha incontrato qualche difficoltà, è abituato a lottare per le posizioni di vertice. Se continuiamo a lavorare bene ci arriveremo pronte.”

E certo sarà una partita dal sapore speciale per Azzurra, che conosce molto bene i punti di forza della compagine viola. “Dovremo fare molta attenzione alle loro individualitàmette in guardia la centrocampista classe 2001 – Hanno giocatrici formidabili, specialmente in attacco. E poi è una squadra che sa palleggiare molto bene. Per me sarà emozionante avere di fronte la squadra della mia città e nella quale sono cresciuta come calciatrice. Questo darà ancora più sapore alla sfida, almeno dal mio punto di vista.”

C’è un precedente stagionale, fra le due squadre. O meglio, pre-stagionale. Viola e Biancoazzurre, infatti, si sono affrontate la scorsa estate in un’amichevole terminata 3-0 in favore delle ragazze di mister Cincotta. L’Academy aveva appena aperto il cantiere. E Corazzi non partecipò a quella sfida a causa di noie fisiche che l’avrebbero tormentata anche in seguito. “Per colpa di quei due infortuni i miei esordi non sono stati dei più semplici – ammette Azzurra – Però piano piano mi sono messa a posto e il mister mi ha dato fiducia. Sono molto contenta di questo. Adesso la mia condizione fisica cresce e spero di trovare maggiore continuità per dare un contributo ancora più importante alla squadra.”

Sarà una sfida dentro o fuori, domenica. Con un obiettivo dentro l’obiettivo: crescere sotto un aspetto preciso, quello che ha dato un retrogusto amaro ai risultati più recenti. “Dobbiamo diventare più ciniche sottoporta. – afferma con convinzione Corazzi – Nelle due ultime partite abbiamo giocato bene: siamo cresciute sul piano del palleggio e abbiamo esibito ottime geometrie, a mio parere. E poi migliora anche la nostra intesa di squadra. Però le occasioni che creiamo vanno sfruttate meglio. Domenica ne avremo di meno rispetto alle gare con Hellas e Napoli, e quindi sarà ancora più importante dimostrarsi ciniche. “

La gara si giocherà allo stadio di Acquaviva, a porte chiuse. Saranno ammessi i soli addetti ai lavori. Si potrà però seguire in diretta, con telecronaca, sulla pagina Facebook della San Marino Academy e su San Marino RTV, canale 73 del DTT e 520 di Sky. Fischio d’inizio alle 14:30.

Credit Photo: FSGC – Federazione sammarinese giuoco calcio

Matt Beard non sarà più l’allenatore del West Ham Women

Le aspettative del West Ham Women ad inizio stagione erano nettamente migliori. Il calciomercato è stato costellato di top player per le Hammers che hanno visto approdare a Londra le varie Daly, Grant e Svitkova. Purtroppo l’avvio di stagione non ha dato i frutti sperati e la classifica si fa sempre più pesante. A rimetterci è stato Matt Beard che nella giornata di ieri è stato sollevato dall’incarico di allenatore. I nuovi traghettatori sono Paul McHugh, vice allenatore, e Billy Stewart, preparatore dei portieri.

Il mister ha annunciato che il divorzio è stato di comune accordo e che ambo le parti non trovavano più gli stessi stimoli. Un’esperienza che dura dal giugno del 2018 e che si conclude non nel migliore dei modi con un deludente nono posto. Decisiva è stata  la sconfitta contro il Brighton per 0-1 nell’ultimo turno di campionato. Non è servita a nulla la vittoria in Continental Cup di mercoledì con il poker calato ai danni del Charlton. Negli otto match di FWSL giocati fino ad ora, solo in un’occasione le granata hanno conquistato il punteggio pieno. I quattro punti in classifica pongono le inglesi in una situazione spiacevole in classifica. Ora è il momento di guardarsi le spalle.

Ovviamente il periodo di Beard non ha rappresentato solo dispiaceri. Il settimo e l’ottavo posto tra il 2018 ed il 2020 sono stati degli ottimi piazzamenti per un club arrivato da poco nella massima serie. Ma il traguardo più importante rimarrà la finale di FA Cup raggiunta nel 2019, un risultato storico per la squadra. Purtroppo nella sfida ha avuto la meglio il Manchester City, ma l’impresa è rimasta impressa nelle menti dei tifosi.

“Ho apprezzato moltissimo ogni minuto del mio tempo”, ha detto Matt Beard. “Anche se sono triste di partire, sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto per far crescere e sviluppare questa squadra”. Ovviamente il West Ham non è solo Beard, ma anche tutto il suo staff che l’inglese ci tiene a ringraziare. “Voglio fare una menzione speciale di quanto sia stato brillante il club con me, la squadra e il mio staff durante la pandemia, in particolare durante il primo lockdown. Il West Ham si è veramente preso cura di ciascuno di noi, come individui, a livello professionale e personale, e ne sarò per sempre grato”.

Betty Bavagnoli, Roma: “In Coppa Italia spazio ad alcune giovani”

“Faremo di tutto per far sorridere i tifosi”. E’ questa la speranza di Betty Bavagnoli alla vigilia della gara contro il Tavagnacco, il debutto in Coppa Italia di questa stagione. Dopo il doppio rinvio della gara contro la Roma CF, le giallorosse saranno in trasferta domani alle 10 e l’allenatrice ha annunciato il turnover ai microfoni di Roma Tv. Ecco le sue parole.

“Abbiamo assorbito e metabolizzato la sconfitta col Milan e siamo anche consapevoli di quello che abbiamo fatto come prestazione. Ci sono diverse competizioni con cui dobbiamo ancora confrontarci, questa è la nostra prima partita di Coppa Italia e la vogliamo affrontare al meglio, vogliamo metterci alla prova anche in questa competizione, ma sappiamo di avere le carte in regola per poter fare una buona partita. Faremo di tutto per far sorridere i nostri tifosi e per onorare questa maglia e queste nostre prestazioni. Ci sarà occasione di fare un piccolo turnover perché la mia intenzione è di vedere anche ragazze giovani che sono molto importanti per la società e per il nostro sviluppo. Sicuramente ci sarà la possibilità di farle giocare”.

Credit Photo: Domenico Cippitelli

Ashraf Seleman, Lazio: “Contro l’Inter una sfida affascinante, daremo tutto”

Ashraf Seleman, allenatore della Lazio Women, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“Siamo felici di affrontare l’Inter in Coppa Italia, una grande squadra che milita in Serie A. Ci farà capire a che livello siamo, dovremo fare il massimo e anche qualcosa in più. L’abbiamo preparata bene, partiamo da 0-0, vedremo che partita uscirà fuori.

Le nerazzurre hanno una fisicità importante, ci sono poche squadre come loro. Hanno esterni pericolosi, come Simonetti. Faremo comunque il massimo, cercando di limitare i loro punti di forza. Quello di domenica sarà uno scontro diretto per il primo posto, con l’Inter che però hanno il vantaggio di avere due risultati su tre.

Loro verranno al Fersini sicuramente per vincere, sanno che possiamo essere pericolosi quindi saranno concentrate. In campionato purtroppo siamo fermi da un po’, avevamo preparato benissimo le partite rinviate contro Pomigliano e Chievo.

Adesso non giochiamo da un mese, non sarà facile ripartire dopo un lungo stop. La speranza è che questo brutto momento passi, così da trovare continuità”.

Credit Photo: Lazio Women

Alessandra Signorile, presidente Pink Bari: “I club di A sono tutti in rosso, ma al tavolo del femminile ci sono”

Alessandra Signorile, presidente della Pink Bari, si è collegata in diretta con TMW Radio nel corso della trasmissione Tutto Calcio Femminile: “La decisione di dimettermi dal consiglio del calcio femminile in FIGC è maturata nell’ultimo periodo, e quando ho letto l’ultimo provvedimento, mi è sembrata una grave mancanza di considerazione nei confronti delle società del calcio femminile, specie quelle come la mia non appoggiate da club professionistici maschili. Uno dei miei obiettivi da 20 anni è il passaggio al professionismo, ed è nata una commissione senza nemmeno informare la nostra divisione, cosa che ritengo profondamente oltraggiosa”.

Non sarà facile, passare al professionismo.
“Sì, è un passaggio delicato che rischia di portare al default del sistema ma ritengo che i tempi ormai siano maturi per provarci. Ritengo però che il tavolo di discussioni dovrebbe essere basato maggiormente sulle società, mentre sono state inserite le leghe di A e B maschile, già professionistici, che hanno un’ottica totalmente diversa. Se poi vedo i loro bilanci tutti negativi, penso anche che non stiano facendo un gran lavoro e che non siano nemmeno così bravi…”.

Il campionato femminile riuscirà a concludersi?
“La Serie A può farcela, le società sono strutturate per garantire la continuità del campionato, mentre per la Serie B la vedo molto complicata”.

Vi manca il pubblico?
“Molto. Per noi è sempre stato il dodicesimo uomo in campo, e giocare con la loro assenza è grave. Finché c’era il bel tempo si organizzavano sulle terrazze, ma ora i divieti proibiscono anche questo. Sapevamo che sarebbe stato un campionato di lotta per salvarsi, non so se ci riusciremo ma ci proveremo”.

Ora la Juve in Coppa Italia.
“Sempre un grande onore ospitare la Juventus, che ha tanti seguaci in tutta Italia. Essendoci meno pressione, per quanto ci riguarda, chissà che non si riesca ad offrire uno spettacolo migliore…”.

Come la vede l’Italia al femminile?
“Il movimento sta crescendo, così come le nostre calciatrici. Vedo la Juventus un passo avanti alle altre ma ci sono squadre che possono davvero fare bene e dar loro filo da torcere, tipo il Sassuolo”.

Quale la vostra prossima missione?
“Ci stiamo concentrando sul centro sportivo perché pensiamo di diventare centro di raccolta per il sud Italia, dove ci sono pochi club e tante ragazzine che vorrebbero iniziare a giocare”.

Credit Photo: Vanni Caputo
 

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